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Intervista con Leslie Gigliotti

In una comunità come quella italoamericana, dove le tradizioni sono parte fondamentale del ricco patrimonio culturale che orgogliosamente rivendica chi ne fa parte, il folklore ha un'importanza particolare, che a volte si fatica a comprendere qui dall'Italia, dove colpevolmente spesso trascuriamo l’importanza delle nostre tradizioni. La Italian Folk Art Federation of America nasce proprio per riunire e dare voce a questo aspetto, ed è per We the Italians motivo di particolare soddisfazione poter ospitare Leslie Gigliotti, che presiede questa importante istituzione. Leslie, tu sei la Presidente della Italian Folk Art Federation of America. Raccontaci di questa associazione e della sua missione, quando è nata e come è strutturata La Italian Folk Art Federation of America è stata fondata nel 1979 come risultato di un progetto dedicato all’arte popolare italiana iniziato nel 1977 presso il Nationalities Service Center (NSC) di Philadelphia. Con l'assistenza dell'NSC e la direzione e la guida del Cav. Elba Farabegoli Gurzau, fu creata l’Italian Folk Art Federation of America (IFAFA). Siamo davvero entusiasti di celebrare il nostro 40° anniversario l'anno prossimo! La nostra organizzazione è stata creata per preservare e promuovere l'interesse per tutte le arti popolari italiane; per fare ricerca sul folklore, le tradizioni, i costumi, le danze, i canti, gli strumenti, ecc.; per fungere da centro di raccolta, conservazione e diffusione delle informazioni; e per riunire gruppi folcloristici italiani e altri individui interessati. Siamo membri della Federazione Italiana di Tradizioni Popolari di Roma. L'IFAFA è un'associazione registrata senza scopo di lucro e strutturata non riunendo le persone in diversi gruppi, ma come membri individuali. La nostra governance prevede un Comitato Esecutivo e un Consiglio di Amministrazione. Tutti noi siamo volontari, il che in America è incredibile! Molti di noi hanno lavori a tempo pieno e famiglie, ma amiamo l'IFAFA e crediamo nella sua missione. Attualmente i nostri membri risiedono tutti negli Stati Uniti, ma sappiamo che anche il resto del Nord America è per noi un'opportunità di incontrare persone che condividono le nostre stesse passioni. L’adesione all’IFAFA non è limitata esclusivamente agli italiani e agli italoamericani. Siamo tutti italofili e/o amanti delle arti popolari. Tutti sono i benvenuti! Quando sono entrata a far parte dell'organizzazione nel 2004, sono rimasta stupita dalla diversità dei membri. Alla mia prima conferenza a Philadelphia ho incontrato persone che sono entrate a far parte dell'IFAFA per la loro origine italiana, persone che appartenevano a gruppi internazionali di danza popolare e volevano imparare la danza popolare italiana, persone che volevano insegnare ad altri mestieri come il lavoro manuale di intreccio del vimini, e persone i cui vicini erano membri e che erano entusiasti di quanto fosse divertente il gruppo e poi sono diventati membri anche loro. Ci sono regioni italiane che sono più presenti di altre nelle tradizioni che promuovete? Tutte le regioni d'Italia sono incluse nella nostra organizzazione. L'arte popolare è ovunque! Una delle cose belle della nostra organizzazione è data dalle tante ricerche che i nostri membri hanno fatto su una specifica danza o canzone e come questa può variare da regione a regione, o anche all'interno di una regione. Abbiamo membri che realizzano merletti e mosaici, per esempio, che sono arti che si trovano in tutta Italia. Una delle mie sessioni preferite durante le conferenze è stata una lezione tenuta da un collega su una canzone popolare di cui esistono 3 versioni distinte, principalmente all'interno della stessa regione. Ma attraverso il dialetto e la distanza, le parole e il tema cambiarono leggermente per alterare il racconto. E' stato affascinante analizzare i cambiamenti di lingua e il relativo significato. Chi guarda i nostri gruppi di danza spesso si stupisce nel vedere che la danza popolare non è solo la tarantella. I nostri membri fanno ricerca e insegnano valzer italiani, mazurche e tarantelle regionali. Perché l'arte popolare era ed è ancora così importante per rimanere in contatto con le proprie origini italiane? L'arte popolare è globale! Noi ci concentriamo su quella italiana, ma l'arte popolare è ovunque. In particolare, per noi fornisce un collegamento con la propria storia, sia per i discendenti degli italiani che si spostarono in America, sia per gli italiani che vivono in Italia: un metodo per preservare la storia e introdurre le arti popolari al pubblico contemporaneo. Molti dei nostri membri viaggiano regolarmente in Italia e si mettono in contatto con gli italiani che si occupano anche di arte popolare. Se visitate la nostra pagina Facebook, vedrete che è aggiornata regolarmente. Questi collegamenti dimostrano che le arti popolari continuano a svilupparsi in Italia. Mostriamo che le persone vivono effettivamente la cultura, piuttosto che semplicemente leggendo o osservandola a distanza. Come persona cresciuta negli Stati Uniti ma di origine italiana, questo è estremamente importante per me perché questa organizzazione mi dà quel legame che io bramo, e sospetto che sia così per molti altri. Qualcuno potrebbe pensare che la Folk Art sia principalmente qualcosa che riguarda gli anziani, ma invece mi sembra di capire che avete anche molti bambini che ballano e celebrano le ooro origini italiane, giusto? I nostri membri vanno dai bambini in età scolare agli anziani. Alcuni fanno parte dell'organizzazione fin dalla sua fondazione, altri si sono appena uniti l'anno scorso. I nostri soci hanno molti bambini che ballano in gruppo. Alcuni hanno imparato a farlo dalle loro famiglie, dai loro genitori e nonni, ma altri anche dai loro amici. Ai bambini piace divertirsi, e noi siamo divertenti! Ma a un livello più profondo, l'arte popolare è funzionale e universale. Una caratteristica fondamentale dell'arte popolare è la sua accessibilità. Non è vincolata da confini, né dall'età. Siete sparsi in tutti gli Stati Uniti? Quali sono le aree geografiche più attive nelle attività che promuovete? I nostri membri sono dislocati in tutti gli Stati Uniti. Non siamo concentrati in una sola regione: siamo sulla costa orientale, la costa occidentale, sulla costa occidentale, nel Midwest e al sud. Molti membri fanno parte di gruppi di danza o di canto, e/o sono membri di altre organizzazioni italiane. Far parte dell'IFAFA significa condividere le conoscenze e creare nuove relazioni, quindi siamo felici di essere in contatto con altre organizzazioni in tutti gli Stati Uniti. Ci piacerebbe espandere le nostre affiliazioni oltre gli Stati Uniti, dato che gli italiani sono presenti in tutto il mondo e la comunità dell'arte popolare è globale. Sul vostro sito web è disponibile una bellissima collezione di costumi, provenienti da tutte le regioni italiane. I costumi sono importanti, giusto? Le 200 tavole a colori dei costumi sul nostro sito e quelle le cui descrizioni spesso compaiono nella nostra newsletter “Tradizioni” sono tratte dal libro "Il costume popolare in Italia", scritto e illustrato da Emma Calderini. La nostra fondatrice, Elba Farabegoli Gurzau, ha scritto un bellissimo libro sui costumi regionali italiani intitolato "Danze popolari, usi e costumi d'Italia". Ancora oggi, è ancora usato come risorsa in lingua inglese per coloro che cercano di realizzare un costume autentico. Per quanto mi riguarda, una delle cose che amo fare in Italia è cercare i musei che hanno i costumi per vedere con i miei occhi come il tessuto, il design e l'ornamento cambia da locale a locale. La vostra prossima conferenza nazionale si terrà a Milwaukee, Wisconsin, nel settembre 2019. Cosa succede durante questo grande evento? Per molti versi, le nostre conferenze sono come una riunione di famiglia! Li teniamo ogni volta in una città diversa e i nostri membri che vi risiedono svolgono quasi tutte le attività di pianificazione, prenotazione e gestione della conferenza. Il Comitato Esecutivo e il Consiglio di Amministrazione sono coinvolti, ma sono proprio l'energia e l'impulso dei membri locali a fare la magia della conferenza. Come ho detto prima, siamo tutti volontari; quindi, è abbastanza impressionante che facciamo tutto questo senza personale retribuito! La conferenza è un ritorno a casa: sessioni educative e feste tutto in uno. Abbiamo la nostra Assemblea Generale annuale e la festa di benvenuto il venerdì sera. E spesso, prima dell’inizio dei lavori della conferenza, i nostri ospiti organizzano un tour di un luogo, un museo o un mercato che ha un forte legame con l'Italia o con le arti popolari. Il sabato è una giornata ricca di azione che prevede lezioni di danza, lezioni di storia, arte, cucina o letteratura, artigianato e molti altri argomenti legati alle arti popolari italiane. Ogni conferenza ha argomenti freschi ed emozionanti. I nostri membri tengono sessioni o lezioni, ma verranno anche altri ospiti. Abbiamo avuto professori universitari che hanno tenuto vivaci conferenze e artisti locali che hanno mostrato i loro prodotti. Il nostro fine settimana culmina in una Festa il sabato sera con una cena e l’intrattenimento da parte dei nostri gruppi di ballo e cantanti. Molti dei nostri membri programmano le loro vacanze intorno alla conferenza e si riuniscono con gli altri membri sia prima che dopo la conferenza. E' un weekend pieno d'amore e tonificante. C'è un aneddoto che vuoi condividere con i nostri lettori per convincerli a partecipare alla celebrazione dell'arte popolare italiana? L'arte popolare abbraccia molte aree, quindi c'è per forza un aspetto che vi genererà interesse e vi darà la voglia di saperne di più. L'incontro con persone che la pensano allo stesso modo aggiunge a questo desiderio di impegnarsi ancora di più. L'anno scorso, alla nostra conferenza di Rockford, Illinois, ho incontrato due persone che non avevano mai partecipato a una conferenza prima né avevano molta conoscenza dell'IFAFA. Avevano appreso della conferenza ad un festival italiano nella zona proprio il mese prima, ed erano così eccitati e affascinati da ciò che l'IFAFA offre che si sono iscritti alla conferenza e presto sono diventati membri. Ero così entusiasta quando ho sentito la loro storia, perché è questo che mantiene questa organizzazione in vita dopo quasi 4 decenni.