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SENZA TITOLO LE METAFORE DELLA DIDASCALIA a cura di / Maria Chiara Ciaccheri / Anna Chiara Cimoli / Nicole Moolhuijsen SENZA TITOLO LE METAFORE DELLA DIDASCALIA a cura di Maria Chiara Ciaccheri Anna Chiara Cimoli Nicole Moolhuijsen INDICE Progetto promosso da: In collaborazione con: 7 PREFAZIONE Marigusta Lazzari 9 INTRODUZIONE Maria Chiara Ciaccheri, Anna Chiara Cimoli e Nicole Moolhuijsen 13 RUOLO ED EVOLUZIONE DELLE DIDASCALIE MUSEALI: POTENZIALITÀ E SFIDE DI UN’ESPERIENZA INTERPRETATIVA Maria Chiara Ciaccheri 29 INTERPRETARE L’ARTE NEI MUSEI. RESISTENZE E PROSPETTIVE DI CRESCITA Nicole Moolhuijsen 43 RISCRITTURE IDENTITARIE. I TESTI MUSEALI ALLA PROVA DELLE TRASFORMAZIONI SOCIALI Anna Chiara Cimoli 59 ORGANIZZARE IL CAMBIAMENTO NEI MUSEI: IL CASO DELLA FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA Monica Calcagno 73 IL RUOLO DELLA GRAFICA Enrico Giori 87 JAMES BRADBURNE. UN’INTERVISTA a cura di Maria Elena Colombo 101 NOTE BIOGRAFICHE 5 PREFAZIONE La pubblicazione di questo quaderno fa parte di un percorso di formazione che la Fondazione Querini Stampalia ha intrapreso ormai da qualche anno e che, sotto molteplici aspetti, intendeva preparare ad affrontare i processi di cambiamento necessari a far fronte alla crisi economica che ha duramente colpito le istituzioni culturali italiane, mettendone a repentaglio sostenibilità e identità. Un primo passo che serbava già in nuce i successivi è stato, nel 2015, l’analisi dei visitatori del Museo, coadiuvata da ICOM - International Council of Museums e mirata a tracciare un profilo del nostro pubblico. L’anno successivo l’analisi è stata ampliata ai visitatori di tutti i servizi e agli utenti della Biblioteca. I risultati confermarono la necessità di valorizzare e comunicare in modo diverso le attività e i servizi della Fondazione, con l’obiettivo di rielaborare e attualizzare i tradizionali significati delle collezioni, per aprirsi a nuovi pubblici e affermare il senso dell’Istituzione nella percezione collettiva. Era necessario lavorare in termini di divulgazione e accessibilità, rivedendo le tradizionali strategie comunicative. Tappa importante è stata, nel 2017, il corso “Le metafore della didascalia” organizzato in collaborazione con ABCittà. Il corso, articolato in quattro giornate e rivolto a professionisti museali, verteva sul tema della didascalia come strumento di mediazione e interpretazione dell’opera ed è stato pertanto una preziosa occasione di riflessione. Un anno dopo, un secondo corso intitolato “Museo. Ripensare il coinvolgimento dei pubblici”, sempre in collaborazione con ABCittà, ha confermato la direzione intrapresa nei termini di ridefinizione dei compiti e del ruolo del Museo oggi nel tessuto sociale. Entrambi i corsi sono stati opportunità di confronto, dibattito e preparazione per diverse figure professionali che operano sul territorio nazionale e hanno alternato sessioni teoriche e laboratoriali offrendo esperienze e testimonianze di altissimo livello, anche internazionale. 7 INTRODUZIONE Prestigiose le collaborazioni attivate in città con Università Ca’ Foscari e IUAV, Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi/Punta della Dogana, che danno la misura di un progetto aperto e multidisciplinare. Far partecipare i dipendenti della Fondazione, ma anche collaboratori e tirocinanti, ha significato fornire loro nuovi strumenti metodologici, investendo risorse e competenze, in un’ottica di formazione e aggiornamento continui. Questo processo di rinnovamento, che implica necessariamente un ripensamento della struttura organizzativa e gestionale, ha determinato anche un’analisi dell’identità e mission queriniane. La cooperazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, nella figura di Monica Calcagno del Dipartimento di Management, è stata un tassello di importanza strategica per la sua abilità nel leggere da osservatrice esterna i nostri processi e la sua capacità di fornirci linee guida e strumenti utili di lettura e azione. La riprogettazione dei linguaggi e degli apparati didascalici e informativi a Palazzo ci ha impegnati in più occasioni negli ultimi due anni – la mostra Bellini/Mantegna. Due capolavori a confronto, l’allestimento della collezione Intesa Sanpaolo negli spazi al terzo piano e in quelli della Biblioteca restaurati da Michele De Lucchi, il rifacimento di tutta la segnaletica interna – e anche la recente rivisitazione del percorso museale è stata concepita per proporre nuove forme di coinvolgimento e narrazione. L’attività che dovremo affrontare nei prossimi mesi sarà il rinnovamento delle didascalie della Casa Museo e gli studi che in questa pubblicazione vengono resi noti saranno utili ad una sperimentazione precisa e contestualizzata alla nostra realtà. Desidero ringraziare Nicole Moolhuijsen dell’Università Ca’ Foscari che con passione e professionalità ci ha aiutato a dare avvio a questo cammino. Ringrazio Maria Chiara Ciaccheri e Anna Chiara Cimoli di ABCittà per aver messo a disposizione la loro esperienza e aver instaurato con la Querini un felice sodalizio, speriamo foriero di futuri progetti. Marigusta Lazzari Direttrice Fondazione Querini Stampalia 8 Questo quaderno nasce da una serie di ricerche, percorsi di formazione e incontri sul tema della didascalia museale quale specifico strumento di mediazione. Il tema si colloca all’interno di una più ampia prospettiva di studio relativa all’interpretazione al museo, letta e declinata secondo un approccio interdisciplinare. Le didascalie sono, nell’immaginario comune, un “luogo” di certezze, strumenti scientifici per eccellenza, precisi e definitivi. E la loro funzione? Chi dovrebbe occuparsi delle didascalie? Che cosa includere, che cosa omettere? Con che frequenza rinnovarle? In che fase il contenuto, da definire con i conservatori e i curatori, diventa un fatto di design, da demandare in larga parte a chi progetta l’impianto grafico del museo? E l’accessibilità: dovrebbe essere un prerequisito? Affidare, o forse co-progettare? Coinvolgere solo gli esperti o anche i visitatori? Quali fonti, e chi ne sancisce l’autorevolezza? E soprattutto, come definire la correttezza delle didascalie e valutarne l’efficacia? Questo libro vuole suggerire possibili tracce per la progettazione e l’analisi critica di una didascalia; questioni che tengono conto delle caratteristiche di uno strumento che è in prima istanza comunicativo, del contesto entro cui il suo messaggio si colloca, delle prospettive e degli obiettivi che il museo intende raggiungere in relazione ai propri pubblici. Un’esplorazione che si interroga sui limiti della libertà interpretativa, sulla necessità (e le resistenze) di una costante revisione, sulla componente cognitiva e neuroscientifica legata al fatto di leggere in un luogo in cui si è andati per guardare, e poi sulla dimensione grafica, su quella spaziale, e su molte altre ancora. Tutte scelte da compiere: la differenza - e il valore - stanno nella consapevolezza con cui le si compie. Le pagine che seguono nascono da una serie di corsi di formazione rivolti a studenti e professionisti museali da noi ideati e condotti presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, con tappe anche in altri musei italiani (Musei Civici di Siena, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Museo del Novecento, Casa Museo 9 Boschi Di Stefano, Hangar Bicocca di Milano e Peggy Guggenheim Collection di Roma). Questo percorso, sempre diverso nella sua articolazione, negli ospiti e nelle proposte laboratoriali, ha preso il nome di “Senza titolo”. Nato nel 2016 come progetto di ricerca condotto in collaborazione con la libreria Spazio bk di Milano e con il grafico Maurizio Minoggio, nelle sue tappe veneziane — grazie alla fiducia assoluta che ci è stata concessa dalla Fondazione — ha potuto sperimentare ulteriori proposte, metodi e pratiche, facendo dialogare fra loro discipline che hanno contribuito a problematizzare ulteriormente il tema e allargare sempre di più lo sguardo. Restituiamo qui alcune delle riflessioni che sono nate da quelle giornate mescolandole con le altre che ciascuna di noi va compiendo nei propri percorsi di ricerca, ponendoci sempre, oltre che come professioniste, come esigenti, appassionate visitatrici di musei. Maria Chiara Ciaccheri Anna Chiara Cimoli Nicole Moolhuijsen A SENZA TITOLO FINO A OGGI HANNO COLLABORATO: Chiara Bottani, Diletta Colombo, Maurizio Minoggio, Antonio Aiello, Cristina Baldacci, Mauro Baronchelli, Zaira Bellet, James Bradburne, Valeria Bottalico, Vincenzo Cabiati, Monica Calcagno, Francesco Careri, Giovanna Cicciari, Livio Colombo, Giovanna Cotroneo, Ivo Corrà, Stefania Dal Cucco, Sveva Di Martino, Michela Eremita, Chiara Fabi, Marco Ferraris, Alberto Ferro, Silvia Filippini-Fantoni, Alessandra Gariboldi, Melania Gazzotti, Giulia Grechi, Ceri Jones, Andrea Lissoni, Stefano Luca, Miriam Mandosi, Claude Marzotto, Giulia Mirandola, ´´ Eleonora Moro, Mike Murawski, Ece Ozdil, Daniela Pavan, Steve Piccolo, Francesco Poli, Iolanda Ratti, Michela Rossato, Maia Sambonet, Marta Sironi, Alexis Sornin, Maria Vlachou e Valentina Zocca. 10 11