Journal of Technology for Architecture and Environment
public space
19 | 2020
TECHNE
PRESS
UNIVERSITY
FIRENZE
Poste Italiane spa - Tassa pagata - Piego di libro
Aut. n. 072/DCB/FI1/VF del 31.03.2005
TECHNE
Journal of Technology for Architecture and Environment
Issue 19
Year 10
Director
Maria Teresa Lucarelli
Scientific Committee
Tor Broström, Gabriella Caterina, Pier Angiolo Cetica, Gianfranco Dioguardi,
Stephen Emmitt, Paolo Felli, Luigi Ferrara, Cristina Forlani, Rosario Giuffré,
Helen Lochhead, Mario Losasso, Lorenzo Matteoli, Gabriella Peretti,
Fabrizio Schiaffonati, Maria Chiara Torricelli
Editor in Chief
Emilio Faroldi
Editorial Board
Ernesto Antonini, Eliana Cangelli, Tiziana Ferrante, Massimo Lauria,
Elena Mussinelli, Riccardo Pollo, Marina Rigillo
Assistant Editors
Alessandro Claudi de Saint Mihiel, Paola Gallo, Francesca Giglio,
Maria Pilar Vettori
Editorial Assistants
Viola Fabi, Serena Giorgi, Luca Magnani, Valentina Puglisi, Flavia Trebicka
Graphic Design
Veronica Dal Buono
Editorial Office
c/o SITd A onlus,
Via Toledo 402, 80134 Napoli
Email: redazionetechne@sitda.net
Issues per year: 2
Publisher
FUP (Firenze University Press)
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Journal of SITd A (Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura)
REVISORI / REFEREES
Per le attività svolte nel 2018-2019 relative al Double-Blind Peer Review
process, si ringraziano i seguenti Revisori:
As concern the Double-Blind Peer Review process done in 2018-2019, we
would thanks the following Referees:
2018
Davide Allegri, Adolfo Baratta, Alessandra Battisti, Oscar Eugenio Bellini,
Luigi Bistagnino, Roberto Bolici, Alessandra Bonoli, Filippo Calcerano,
Stefano Capolongo, Corrado Carbonaro, Francesca Castagneto,
Arnaldo Cecchini, Andrea Ciaramella, Laura Daglio, Valeria D’Ambrosio,
Enrico Dassori, Roberto Di Giulio, Gabriella Esposito De Vita,
Daniele Fanzini, Rossella Franchino, Matteo Gambaro, Jacopo Gaspari,
Maria Luisa Germanà, Elisabetta Ginelli, Roberto Giordano, Ina Macaione,
Adriano Magliocco, Laura Malighetti, Francesco Mancini,
Alessandro Massera, Paco Melià, Martino Milardi, Maria Valeria Mininni,
Emanuele Naboni, Francesca Olivieri, Alessandra Oppio, Ingrid Paoletti,
Francesco Pastura, Gabriella Peretti, Paola Pleba, Manuela Raitano,
Massimo Rosetti, Sergio Russo Ermolli, Cinzia Talamo, Valeria Tatano,
Corrado Topi, Serena Viola, Alessandra Zanelli.
2019
Ilaria Agostini, Francesco Alberti, Davide Allegri, Eugenio Arbizzani,
Vitangelo Ardito, Paola Ascione, Erminia Attaianese, Adolfo Baratta,
Alessandra Battisti, Oscar Eugenio Bellini, Stefano Bellintani,
Lorenzo Boccia, Roberto Bolici, Roberto Bologna, Filippo Bricolo,
Andrea Campioli, Stefano Capolongo, Francesca Castagneto,
Pietro Chierici, Laura Daglio, Valeria D’Ambrosio, Giuseppe De Giovanni,
Domenico D’Olimpo, Paola Favaro, Enrico Formato, Rossella Franchino,
Matteo Gambaro, Jacopo Gaspari, Valentina Gianfrate, Francesca Giofrè,
Roberto Giordano, Ruggero Lenci, Danila Longo, Laura Malighetti,
Alessandro Massera, Martino Milardi, Elena Mola, Antonello Monsù Scolaro,
Elena Piera Montacchini, Pietro Nunziante, Ingrid Paoletti, Carlo Parrinello,
Paola Pleba, Sergio Pone, Raffaella Riva, Antonella Sarlo, Enrico Sicignano,
Cesare Sposito, Andrea Tartaglia, Serena Viola, Antonella Violano,
Alessandra Zanelli.
SIT d A
Società Italiana della Tecnologia
dell’Architettura
TECHNE 19 | 2020
TECHNE 19 2020
SPAZIO PUBBLICO
PUBLIC SPACE
NOTA NOTE
7
Nota
Note
Maria Teresa Lucarelli, Presidente SITdA,
PROLOGO PROLOGUE
9
Spazio pubblico e città contemporanea. Una narrazione tra luoghi, tempo, relazioni
Public space and the contemporary city. A narrative of places, time, relationships
Emilio Faroldi
DOSSIER a cura di/edited by Alessandra Battisti, Elena Mussinelli, Marina Rigillo
17
24
34
45
57
Spazio pubblico e qualità urbana
Public space and urban quality
Alessandra Battisti, Elena Mussinelli, Marina Rigillo
Interactive design for responsive environments: mettere le persone al centro del processo di progettazione
Interactive design for responsive environments: placing people at the center of the design process
Belinda Tato, Jose Luis Vallejo, Elena Castillo, Marco Rizzetto
Monaco - re-connecting spaces. Lo spazio pubblico quale infrastruttura ambientale, funzionale al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilitá
urbana
Munich - re-connecting spaces. Public spaces as environmental infrastructure, functional to the achievement of urban sustainability objectives
Iris Dupper
Lione: la progettazione integrale dello spazio pubblico
Lyon: the integral design of the public space
Laura Valeria Ferretti
Un progetto collaborativo di spazio pubblico nel Seaport District di Boston, USA
The public realm initiative for the Boston Seaport District, USA
Ada Tolla, Giuseppe Lignano
SCATTI D’AUTORE ART PHOTOGRAPHY a cura di/edited by Marco Introini
65
Relazioni urbane e contemporaneità
Urban relations and contemporaneity
CONRIBUTI CONTRIBUTIONS
SAGGI E PUNTI DI VISTA ESSAYS AND VIEWPOINTS
86
96
104
114
125
Spazi urbani semi-pubblici: evoluzione e criteri appropriati di processo progettuale
Semi-public urban spaces: evolution and appropriate design process criteria
Renata Valente
Downtown Project, tech-oriented utopia. Le società creative nel governo dello spazio pubblico
Downtown Project, tech-oriented utopia. Creative classes in the governance of public space
Maria Canepa, Davide Servente
La sicurezza urbana per la qualità dello spazio pubblico
Urban security for the quality of public space
Roberto Bolici, Matteo Gambaro
Qualità vs quantità. È possibile quantificare la qualità dello spazio pubblico?
Quality vs quantity. Is it possible to quantify the quality of public space?
Valentina Dessì, Lisa Astolfi
Progetti di riattivazione temporanea dello spazio pubblico: quale eredità?
Projects for the temporary reactivation of public space: what legacy?
Barbara Camocini, Laura Daglio, Giulia Gerosa, Stefano Ragazzo
TECHNE 19 2020
134
142
Piattaforme digitali europee per la cura dello spazio pubblico e il co-design
European digital platforms for the care of public space and co-design
Francesca De Filippi, Cristina Coscia, Grazia Giulia Cocina
Spazio, Sport, Società. La pratica sportiva nel progetto dello spazio pubblico contemporaneo
Space, Sport, Society. The practice of sport in the design of contemporary public space
Marta Cognigni, Maria Pilar Vettori
RICERCA E SPERIMENTAZIONE RESEARCH AND EXPERIMENTATION
153
162
170
179
191
203
213
223
232
242
256
271
280
290
Venezia accessibile: una mappatura interattiva per muoversi in città
Accessible Venice: an interactive urban mobility map
Valeria Tatano, Rosaria Revellini, Massimo Mazzanti
Micro-rigenerazione di spazi pubblici in aree marginali: processi a confronto Guatemala e Perù
Micro-regeneration of public space in marginal areas: comparing processes in Guatemala and Peru
Francesca Giofrè, Cristina Dreifuss-Serrano
Rigenerazione urbana sostenibile nelle città consolidate. Piazza Tetuan-Amalich, Santander, Spagna
Sustainable urban regeneration in consolidated cities. Tetuan-Amalich Square, Santander, Spain
Héctor Navarro Martínez
Valutazione multicriteriale dello spazio pubblico: un metodo per le pubbliche amministrazioni
Multicriteria evaluation of the public space: a method for public administrations
Corrado Carbonaro, Giuseppe Roccasalva
Processi sperimentali per la governance dello spazio pubblico. Linee guida per il progetto sostenibile dei dehor nel centro storico di Napoli
Experimental processes for the governance of the public space. Guidelines for the sustainable project of dehor in the historic center of Naples
Valeria D’Ambrosio
Qualità ambientale della città storica: la sfida della wind strategy
Environmental quality of the historical city: the wind strategy challenge
Gaia Turchetti
Placemaking per la riattivazione del quartiere Costanzo Ciano di Piacenza
Placemaking for the regeneration of the Costanzo Ciano neighbourhood in Piacenza
Daniele Fanzini, Gianpiero Venturini, Irina Rotaru, Carlo Parrinello, Angelo De Cocinis
L’accessibilità come strumento di progetto: il benessere ambientale attraverso lo spazio pubblico
Accessibility as design tool: a comfortable environment through the public space
Jacopo Gaspari, Valentina Gianfrate, Giovanni Ginocchini, Mauro Bigi
Approcci di computational design per la rigenerazione resiliente dello spazio pubblico
Computational design based approaches for public space resilient regeneration
Mario Losasso, Mattia Leone, Enza Tersigni
Un’infrastruttura adattiva per la resource efficiency: lo spazio pubblico dell’UCBM in Roma
An adaptive infrastructure for resource efficiency: public spaces of the UCBM Campus in Rome
Eliana Cangelli, Paola Altamura
Retrofitting dello spazio pubblico per la qualità ambientale ed ecosistemica di città più “Green”
Retrofitting public space for the environmental and ecosystem quality of “greener” cities
Fabrizio Tucci, Valeria Cecafosso
Strategie urbane di pianificazione e progettazione in salute, per migliorare la qualità e l’attrattività dei luoghi
Healthy urban planning and design strategies to improve urban quality and attractiveness of places
Stefano Capolongo, Maddalena Buffoli, Andrea Brambilla, Andrea Rebecchi
Massa e leggerezza: qualità urbana lungo le Mura Aureliane a Roma. Walking through walls
Mass and lightness: urban quality along the Aurelian Walls in Rome. Walking through walls
Maria Federica Ottone, Roberta Cocci Grifoni, Graziano Enzo Marchesani
Il nuovo ingresso al Rifugio Antiaereo del Camí d’Onda nel centro storico di Borriana, Spagna
The new entrance to the Camí d’Onda Air-raid Shelter in the historic center of Borriana, Spain
Ivan Cabrera i Fausto, Ernesto Fenollosa Forner, Begoña Serrano Lanzarote
DIALOGHI DIALOGUES a cura di/edited by Maria Pilar Vettori
298
Spazio pubblico e città
Cities and public spaces
Un Dialogo di | A Dialogue of Isotta Cortesi con | with Cino Zucchi
TECHNE 19 2020
313
RECENSIONI REVIEWS a cura di/edited by Francesca Giglio
315
Filippo Angelucci, Smartness e healthiness per la transizione verso la resilienza
Antonello Monsù Scolaro
317
Giacomo Borella, Colin Ward. Architettura del dissenso. Forme e pratiche alternative dello spazio urbano
Andrea Tartaglia
319
Philip Pregill, Urban Connections in the Contemporary Pedestrian Landscape
Roberto Giordano
INNOVAZIONE E SVILUPPO INDUSTRIALE INNOVATION AND INDUSTRIAL DEVELOPMENT
a cura di/edited by Alessandro Claudi de Saint Mihiel
321
Un nuovo green deal per le sfide climatiche e la rigenerazione urbana
A new green deal for climate challenges and urban regeneration
Alessandro Claudi de Saint Mihiel
Venezia accessibile: una mappatura interattiva per
muoversi in città
Valeria Tatano, Rosaria Revellini, Massimo Mazzanti,
Dipartimento di Culture del Progetto, Università Iuav di Venezia, Italia
Abstract. La morfologia urbana di Venezia non consente una mobilità autonoma
alle persone con disabilità motorie, condizione che in anni recenti è stata affrontata realizzando diversi interventi che hanno migliorato la possibilità di spostamento lungo i percorsi pedonali e acquei.
Il paper presenta i risultati di una ricerca che, partendo dallo studio delle trasformazioni avvenute, ha mappato la città in ambiente GIS e progettato una
applicazione di supporto alla mobilità, personalizzabile in base alle necessità
degli utenti. Tale strumento aiuta nella scelta degli itinerari chi vuole muoversi a
Venezia, utilizzando i percorsi pedonali e il servizio di navigazione, considerando
gli ostacoli fisici presenti e il fenomeno dell’acqua alta.
Parole chiave: Accessibilità urbana inclusiva; Mappatura interattiva; Persone
con disabilità; Network; GIS.
Il concetto di accessibilità ha
subito negli anni una profonda
revisione del suo significato e
del suo senso, grazie all’evoluzione che ha avuto come questione sociale e non più esclusivamente medica, e ai cambiamenti
culturali più ampi che hanno modificato anche la terminologia
che oggi definisce le tematiche connesse (Laurìa, 2017). L’espressione “abbattimento delle barriere architettoniche” e le modalità
di approccio che il termine ‘abbattimento’ sottendeva sono state
sostituite da operatività positive in cui una progettazione inclusiva supera l’opposizione tra uomo e spazio costruito, cercando
di inserire nel progetto quelle qualità – spaziali, funzionali e gestionali – necessarie a garantire il benessere e l’autonomia del
maggior numero di persone.
L’accessibilità ambientale può garantire questo obiettivo anche
rispetto al patrimonio culturale, dal momento che non si tratta di opere d’arte da contemplare (Bellini, 1998), ma di luoghi
costruiti e stratificatisi nei secoli per essere vissuti, sui quali si
può intervenire mediante opere che abbiano «lo scopo di salvarL’accessibilità ambientale
nelle città storiche
Accessible Venice:
an interactive urban
mobility map
Abstract. Venice’s urban morphology
does not allow for autonomous movement for people with impaired mobility, a
problem which has been taken on in recent years via a number of projects which
have improved the potential for movement
along pedestrian and water-based routes.
This paper presents the results of research which, starting from a study of
previously implemented changes, has
mapped the town in GIS environment
and planned a mobility support application which can be personalised to
user needs. The tool is designed to help
users wanting to move around Venice
choose a pedestrian and ferry itinerary
which takes account of fixed obstacles
and the high water phenomenon.
Keywords: Inclusive urban accessibility;
Interactive mapping; People with disabilities; Network; GIS.
153
161
RICERCA E
SPERIMENTAZIONE/
RESEARCH AND
EXPERIMENTATION
valeria.tatano@iuav.it
rrevellini@iuav.it
massimo@iuav.it
le consentendo che sussistano il più a lungo possibile, come parti
esteticamente e storicamente vive della nostra società» (Carbonara, 1996).
Realizzare l’accessibilità nelle città storiche è un compito complesso. La molteplicità dei temi da affrontare e la loro eterogeneità, le dimensioni e i caratteri della città e delle sue parti rendono
ogni intervento una eccezione, in cui standard e normative costituiscono una indicazione di partenza non esaustiva alla ricerca di soluzioni altrettanto eccezionali. Non si tratta infatti solo
di ‘mettere a norma’ un edificio ma di trovare nuove modalità di
funzionamento inclusivo, assicurando autonomia di movimento
al di fuori di una domesticità protettiva, facilitando gli spostamenti a tutti coloro che per età o condizione fisica possono trovare difficile vivere a pieno gli spazi aperti.
Diverse città e piccoli borghi hanno affrontato il tema in anni
recenti, sviluppando strategie e adottando modalità di intervento spesso inedite (Agostiano et al., 2009). Rispetto al panorama
nazionale, Venezia presenta delle peculiarità connesse alle sue
stesse caratteristiche e alle azioni condotte che ne fanno un caso
esemplare in materia di accessibilità.
Venezia ha una struttura urbana costituita da più di 120 isole
collegate da oltre 430 ponti che la rendono poco accessibile per
le persone con disabilità motoria, e difficile nella fruizione per le
persone anziane e per tutti coloro che utilizzano passeggini per i
bambini o movimentano carichi su ruote.
I ponti si configurano come i principali ostacoli da superare, a
cui si aggiungono altre potenziali barriere o pericoli quali i picIl caso di Venezia
Environmental accessibility in historic centres
The concept of accessibility has
changed profoundly over the years in
both meaning and importance thanks
to developments centring around
social, and no longer exclusively, media issues and wider cultural changes
which have also modified the terminology used for this theme (Lauria,
2017). The expression “breaking down
the architectural barriers” and the approach underlying the term ‘breaking
down’ has been replaced by positive
work in which inclusive design overcomes the man-built space distinction, seeking to incorporate into projects qualities – spatial, functional and
managerial – required to guarantee
wellbeing and autonomy to the greatest number of people possible.
Environmental accessibility can also
guarantee the achievement of this ob-
ISSN online: 2239-0243 | © 2020 Firenze University Press | http://www.fupress.com/techne
DOI: 10.13128/techne-7784
jective in relation to the cultural heritage as it is not a question of art to contemplate (Bellini, 1998) but of places
built and stratified over the centuries to
be lived in and requiring work whose
«purpose is to save them, enabling
them to survive as long as possible as
living historical and aesthetic parts of
our society» (Carbonara, 1996).
Bringing town accessibility to fruition
is a complex task. The multiplicity of
themes involved and their heterogeneity, the dimensions and the characteristics of the town and its parts
makes every action an exception with
standards and norms only a non-thoroughgoing starting point to the search
for equally exceptional solutions. It is,
in fact, not a matter of simply bringing
buildings ‘up to standard’ but finding
new inclusive functioning modalities capable of ensuring autonomous
movement outside a protective home
TECHNE 19 2020
coli dislivelli presenti tra le calli e nei campi dovuti a rialzi della pavimentazione; le fondamenta che si aprono sui rii, prive di
protezione per facilitare il raggiungimento delle imbarcazioni attraccate ma che possono costituire un rischio per le persone non
vedenti e ipovedenti; infine alcuni passaggi tra gli edifici troppo
stretti per il transito di una persona in carrozzina.
Oltre alla viabilità pedonale la città dispone di una rete di navigazione pubblica che collega gran parte delle aree, ma i vaporetti
non possono raggiungere ogni insula.
Per questi motivi, negli anni l’amministrazione comunale ha ricercato soluzioni in grado di migliorare la vivibilità urbana realizzando nuovi ponti accessibili, rampe e ascensori da impiegare
sui ponti esistenti e sperimentato alcune soluzioni inedite, come
il sistema del gradino agevolato1.
Grazie a ciò la situazione in termini di accessibilità è oggi del
tutto diversa rispetto al passato anche se c’è ancora molto da
fare e non solo in termini di opere. L’innalzamento del grado di
accessibilità di un luogo, così come di un singolo edificio, non
si ottiene esclusivamente mediante un processo di eliminazione degli ostacoli. Questo obiettivo può essere sostenuto da un
processo ‘additivo’ che integri l’ambiente con le attrezzature e i
servizi di cui è carente (Laurìa, 2014). In tal senso la conoscenza
può essere considerata un supporto essenziale per l’accessibilità
in quanto consente di ‘costruire’ uno sfondo di informazioni che
accresca la consapevolezza da parte di tutti.
Una ricerca avviata nel 2016 presso l’Università Iuav di Venezia
ha raccolto e studiato i diversi interventi attraverso i quali la città
ha modificato la percorribilità dei propri spazi, migliorandone la
vivibilità e di conseguenza i rapporti diretti tra abitanti, spazi e
funzioni (Tatano, 2018).
Tra gli sviluppi del lavoro, uno
ha riguardato il progetto di un
servizio di informazione sull’accessibilità per supportare cittadini e turisti nella fruizione degli spazi pubblici urbani. Si tratta di
una applicazione mobile, denominata IuavforAll (IfA), finalizzata all’individuazione di percorsi accessibili per aiutare gli utenti
negli spostamenti in città2.
La app è basata sulla mappatura degli ostacoli e delle aree accessibili condotta dal gruppo di ricerca, e si pone come un nuovo
strumento che colma l’attuale assenza di una mappa del tessuto
urbano, in formato cartaceo o digitale, in grado di restituire tutti
i percorsi accessibili3.
Il progetto di ricerca si è posto tre obiettivi principali: fornire un
servizio di informazione in merito alla mobilità inclusiva; contribuire, tramite le funzioni di crowdsensing della app e le segnalazioni degli utenti, alla gestione dello spazio pubblico fornendo
all’amministrazione dati utili a incrementare le azioni progettuali che la città ha già messo in atto; infine, nell’ottica di un processo di innovazione sociale, contribuire a diffondere conoscenze
inerenti ai temi dell’accessibilità per aumentare la consapevolezza circa le possibilità di garantire buoni livelli di autonomia di
movimento per tutti, anche all’interno delle città storiche.
environment, facilitating movement
for all those whose age or physical
condition makes living open spaces
fully problematical.
Various towns and small villages have
taken on this theme in recent years,
developing strategies and adopting frequently novel action methods (Agostiano et al., 2009). Among the national
panorama Venice has specific features
relating to its inherent characteristics
and the responses to this make it an
exemplary case in accessibility terms.
although a great deal remains to be
done and not only in terms of work.
Improving the degree of accessibility
to a place, in the same way as that of
an individual building, is not simply a
matter of eliminating obstacles. This
latter can be supported by an ‘additional’ process which incorporates
missing equipment and services into
the environment (Lauria, 2014). In this
sense know-how can be considered an
essential support to accessibility in the
sense that it enables an information
backdrop to be ‘built’ which increases
awareness amongst everyone.
Research launched in 2016 at Iuav
University of Venice has gathered information on, and studied, the various
work done by the town to modify user
friendliness in its spaces, improving
the quality of life and thus direct relationships between inhabitants, spaces
and functions (Tatano, 2018).
The Venetian case
Venice is made up of over 120 islands
linked together by 430 bridges which
limit its accessibility to people whose
mobility is impaired and for the elderly
and those using strollers for children
or moving loads on wheels.
Bridges are the main obstacle to be
overcome and these are supplemented
154
by further potential barriers and dangers such as small differences in level
between calli and campi due to raised
paving; fondamenta opening onto rii
lacking in barriers facilitating access
to boats but which can constitute a risk
for the visually impaired and the blind.
Lastly certain passageways between
buildings are too narrow for wheelchair users to pass through. In addition to pedestrian access the town has
a public ferry network which links up
many areas but vaporetti cannot reach
all urban spaces.
For this reason, over the years, the
town council has sought solutions capable of improving the quality of urban life, building new accessible bridges, ramps and lifts on existing bridges
and experimenting with certain novel
solutions such as the stepped ramp
system1. Thanks to this the accessibility system has entirely changed
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
La app IuavforAll
L’applicazione di Information
and Communication Technologies (ICT) alla città e la messa
a sistema di big data facilitano la conoscenza, la gestione e il
miglioramento dei servizi urbani e sono oggi sempre più diffusi, così come i sistemi GIS impiegati nell’ambito delle disabilità
motorie (Zimmermann-Janschitz, 2018). La moltitudine di inApplicazioni per
l’accessibilità
The IuavforAll app
Of the work developments, one relates
to designing an accessibility information service supporting citizens and
tourists in their use of public urban
spaces. It is a mobile application,
named IuavforAll (IfA) whose purpose is to identify accessible itineraries
to help users move around the town2.
The app is based on obstacles and accessible areas mapped by a research
group and it is designed to be a new
tool filling the current urban fabric
map – in paper or digital form vacuum – capable of showing all accessible
routes3.
This research project’s aims are threefold: providing an information service
relating to inclusive mobility; contributing, via the app’s crowd-sensing
functions and user reports, to the
management of public spaces thus
supplying the local council with useful
TECHNE 19 2020
01 | Due esempi di ponti resi accessibili alle persone con disabilità motoria: Ponte Papadopoli, dotato di rampette amovibili nel 2014 e Ponte dei Lavraneri alla Giudecca, ricostruito nel 2004
con rampe di accesso in pendenza
Two examples of bridges made accessible to people with limited mobility: Ponte Papadopoli, equipped with moveable ramps in 2014 and Ponte dei Lavraneri on Giudecca island, rebuilt in 2004
with sloping access ramps
formazioni riguardanti la città e i suoi servizi è oggi disponibile grazie a sistemi digitali come le app, facilmente consultabili
attraverso i dispositivi elettronici personali. L’utilizzo di questi
strumenti è aumentato nel tempo, consentendo una maggiore
autonomia di vita alle persone con disabilità motorie e visive,
favorendo la partecipazione e l’inclusione nelle città.
Il progetto IfA è partito dalla costruzione di un quadro di riferimento mediante la ricognizione delle applicazioni Web e mobile
(per sistemi Android e iOS) dedicate a persone con disabilità
motoria, analizzando i progetti sviluppati per la condivisione di
informazioni su percorsi e/o su Points of Interest (POIs), come
negozi, musei, parcheggi, ecc., accessibili nelle città (Comai et
al., 2015).
Tra le applicazioni verificate4 la maggior parte riguarda i POIs
(Tab. 1) che prevedono la possibilità da parte dell’utente5 di segnalare autonomamente il grado di accessibilità di un determinato luogo, oltre a indicare la presenza di ingresso e/o servizi
igienici accessibili e di condividere una recensione sulla propria
esperienza. Tale opportunità consente all’utente di collaborare
attivamente con gli sviluppatori dello strumento e di incrementarne i dati mettendoli a disposizione di altri utenti, spesso in
real time.
Più complessa è invece la gestione dei percorsi urbani e delle
informazioni sugli ostacoli presenti, permanenti o temporanei,
complessità accentuata dalla necessità di correlare tali dati con
quelli relativi ai mezzi di trasporto pubblici (Beale et al., 2006).
Perciò, le funzioni di data collecting in questi casi sono rare, lasciando la sola opportunità di inviare segnalazioni gestite in seguito dagli sviluppatori.
Le app per l’accessibilità fanno riferimento a città specifiche e
non sono utilizzabili in altri contesti, soprattutto se riguardano il
calcolo di itinerari, mentre per la mappatura di POIs accessibili,
l’utente in genere può condividere informazioni anche di luoghi
geografici6 molto distanti da quelli ‘predefiniti’ dalla app.
Le app sono rivolte non solo alle persone che si muovono in sedia a rotelle, ma a tutti coloro che hanno problemi di mobilità:
tra le applicazioni analizzate, infatti, il 10% si limita al solo profilo utente wheelchair, mentre il 60% si rivolge a un pubblico più
ampio, indicato come with mobility problems, e il restante 30%
definisce degli specifici user-profile7 da selezionare prima dell’utilizzo dello strumento.
Un caso interessante riguarda l’operazione che Google ha condotto nel 2018 con l’implementazione dell’opzione wheelchair accessible per l’applicazione Maps per le città di Londra, New York,
Tokyo, Mexico City, Boston e Sydney. Grazie a tale opzione la
ricerca del percorso ‘da punto-a punto’ viene effettuata tenendo
conto dei gradi di accessibilità degli stessi percorsi e dei mezzi
di trasporto pubblici, quindi dell’effettiva fruibilità di stazioni e
mezzi.
L’applicazione mobile8 IfA è intesa come uno strumento volto
a supportare le persone nella
scelta dei percorsi ‘da punto-a punto’ a Venezia, considerando la
viabilità pedonale e acquea, i differenti tipi di ostacoli presenti e
le quote altimetriche relative al fenomeno dell’acqua alta.
Per utilizzare la app è necessario selezionare uno tra i dieci profili-utente individuati e identificati da pittogrammi, ovvero: bastone, deambulatore, carrello (anche per uso lavorativo), trolley,
passeggino, carrozzina manuale, carrozzina elettrica, carrozzina
La app IuavforAll:
metodologia e risultati
| 01
155
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
TECHNE 19 2020
Tab. 01 | Tabella riassuntiva delle principali app Web e Mobile dedicate alla mobilità di utenti con disabilità motorie (elaborazione di R. Revellini)
Table summarising the main web and mobile apps devoted to mobility for users with limited mobility (elaboration by R. Revellini)
Tab. 01 |
Name
Platform
Year
Elements
Login*
User profile
Map
Organization
Diffusion
Access Earth
Web, Android, iOS
2012
POIs
Yes
People with limited
Mapbox -
nonprofit organisation
USA, Australia
mobility
Openstreetmap
Access Earth Limited
People with limited
Google Maps
nonprofit organisation
Access Now
Web, Android, iOS
2017
POIs
Yes
mobility
AccessMap
Web
2015
pedestrian
No
routes
World
AccessNow
Active Wheelchair; Elec-
Mapbox -
Taskar Center - Univer-
Bellingham, Mt.
tronic Wheelchair; Cane;
Openstreetmap
sity of Washington
Vernon, Seattle
Google Maps
nonprofit organisation
USA
Custom
AXS map
Web
2011
POIs
Yes
People with limited
mobility
Guiaderodas
Android, iOS
2016
POIs
Yes
People with limited
AXSlab
Google Maps
nonprofit organisation
mobility
Jaccede
Web, Android, iOS
2006
POIs
Yes
People with limited
Google Maps
nonprofit organisation
mobility
KiMap
Android, iOS
2017
pedestrian
Yes
routes
World
Guiaderodas
World
Jaccede
Active Wheelchair;
Mapbox -
Electronic Wheelchair;
Openstreetmap
Kinoa sturtup
Firenze, Montefalco (PG)
Handbike
On Wheels
Web, Android, iOS
2014
POIs – specific
Yes
People with limited
Google Maps
nonprofit organisation
mobility
pedestrian
World
On Wheels
routes
Route4u
Web, Android, iOS
2014
pedestrian
Yes
routes
Active Wheelchair;
Mapbox -
nonprofit organisation
Budapest,
Electronic Wheelchair;
Openstreetmap
Route4u
Dublin
Mapbox -
nonprofit organisation
Germany
Openstreetmap
Sozialhelden e.V.
Handbike; Pram; Walking
Wheelmap
Web, Android, iOS
2010
POIs
No
Wheelchair
*Login is required to share information about the obstacles
con accompagnatore, carrozzina con monoruota elettrico e, infine, il profilo a piedi. Per ogni profilo sono state valutate, assieme
a un gruppo di portatori di interesse coinvolti nel progetto, le
difficoltà nel superare le singole categorie di ostacoli (Tab. 2), al
fine di permettere a ciascuno di identificarsi con le caratteristiche di mobilità che ritiene più vicine alla propria condizione. Il
profilo ‘bastone’, per esempio, è associato alla possibilità che perdata enabling it to improve its current
design action; lastly, from a social innovation perspective, contributing
to raising awareness of accessibility
themes to increase knowledge of the
potential for ensuring new levels of autonomy for everyone, including within
historic towns.
Accessibility apps
Town Information and Communication Technologies (ICT) applications
and the systemic use of big data facilitate know-how, management and
improvement of urban services and
are now increasingly commonplace,
together with GIS systems used in the
mobility disabilities context (Zimmermann-Janschitz, 2018). A multiplicity
of information regarding the town and
its services is now available thanks to
digital systems such as apps which can
be easily consulted on personal elec-
156
tronic devices. Use of such tools has
increased, enabling people with mobility and visual impairments to be more
autonomous and fostering their participation and inclusion in town life.
The IfA project began with the construction of a reference framework
through the reconnaissance of web
and mobile apps (for Android and iOS
systems) devoted to those whose mobility is impaired, analysing projects
developed for information sharing
on itineraries and Points of Interest
(POIs), such as accessible town shops,
museums, car parks, etc. (Comai et al.,
2015). Most of the applications examined4 relate to POIs (Tab. 1) which enable users5 to autonomously report the
degree to which a given site is accessible and indicate the presence of accessible entrances and/or toilets and share
reviews of their experiences. This enables users to work actively with a tool’s
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
sone con mobilità ridotta, come un anziano che cammina con
un bastone, possano superare i ponti che sono stati dotati di corrimano collocati sui parapetti esistenti, mentre abbiano difficoltà
per quelli che ne sono sprovvisti. Il sistema, pertanto, sceglie il
percorso su cui si trovano solo ponti con corrimano.
Per il profilo ‘carrozzina manuale’ la app individuerà invece un
percorso su cui si trovino solo ponti accessibili, o che preveda
developers and increase the data available to it, making it available to other
users, frequently in real time.
Managing urban routes and information on the obstacles present, both
permanent and temporary, is complex,
on the other hand, a complexity which
is accentuated by the need to correlate
such data with that relating to public
transport (Beale et al., 2006). Thus the
data collecting functions in such cases
are rare and limited to the opportunity
to send in reports managed later by
developers.
Accessibility apps are town specific
and not usable in other contexts, above
all where itinerary calculation is concerned, while users can generally share
information on specific places6 for
accessible POIs mapping which are a
long way away from those ‘predefined’
by apps.
Such apps are designed not only for
wheelchair users but for all those with
mobility issues: 10% of the apps analysed, in fact, are wheelchair user specific while 60% target a wider audience
– those with mobility problems – and
the remaining 30% define specific user
profiles7 to be selected prior to use. An
interesting case relates to the Google
addition of a wheelchair accessible option in 2018 for its Maps app for the
cities of London, New York, Tokyo,
Mexico City, Boston and Sydney. Selecting this option means that ‘point
to point’ trajectories are performed
taking account of the degree of accessibility of these trajectories and public
transport, thus the effective usability of
stations and buses or trains.
The IuavforAll app: methodology
and results
The IfA mobile app8 was designed
to support people in their choices of
TECHNE 19 2020
02 | Vista delle insule di Venezia e dei 430 ponti che le collegano. Per la costruzione del database che fornisce le informazioni alla app sono stati censiti i possibili ostacoli e le soluzioni
realizzate, come 37 ponti resi accessibili, 162 su cui sono stati collocati nuovi corrimano e 235 che presentano parapetti dotati di prensibilità, oltre a 198 dislivelli di cui 45 resi accessibili
mediante la predisposizione di piccole rampe
View of Venice’s islands and the 430 bridges linking them. Creating the database supplying the app’s information required surveying potential obstacles and the solutions to them, such as the
37 newly accessible bridges, the 162 ones on which new handrails have been added and the 235 with parapets with added grip, and the 198 differences in level, 45 of which have been made
accessible via the addition of small ramps
| 02
l’utilizzo dei mezzi di navigazione, anche attraverso un itinerario
che può rivelarsi più lungo rispetto quello a piedi9.
La collaborazione dei portatori di interesse è stata fondamentale
in particolare per la valutazione delle rampe con gradino agevolato, tipologia che presenta pendenze molto elevate e la cui
fruizione autonoma può dipendere dalle singole abilità dell’u‘point to point’ itineraries in Venice,
taking account of urban (land and
water) accessibility, the various types
of obstacle present and high tide
phenomenon. Using the app requires
selecting one of ten user profiles identified by pictograms, namely: stick,
walker, cart (including for work use),
suitcase, stroller, manual wheelchair,
electric wheelchair, wheelchair with
assistant, manual wheelchair with
powered attachment and lastly, an on
foot profile. For each profile the difficulties to be overcome were assessed
together with a group of stakeholders involved in the project (Tab. 2) in
order to enable each user to identify
with the mobility characteristics best
corresponding to his or her needs. The
‘stick’ profile, for example, is linked
with the potential for people with reduced mobility, such as an elderly person walking with a stick, to get across
157
bridges equipped with handrails on
existing parapets whilst finding those
without handrails challenging. The
system thus selects the itinerary with
the fewest handrails. For the ‘manual
wheelchair’ profile the app identifies a
trajectory with accessible bridges only
or those requiring ferries, including via
itineraries which may be longer than
pedestrian routes9.
The collaboration of stakeholders was
of fundamental importance, especially
where stepped ramps were concerned,
because this kind of ramp could have
high gradients and its autonomous use
may depend on individual user ability.
Those using manual wheelchairs are
normally accompanied on these ramps
but can, in some cases, attempt them
alone as occurs (almost always) with
electric wheelchairs.
After selecting a user profile, users can
begin their route research by selecting
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
tente. Le persone che utilizzano la carrozzina manuale vengono
di norma accompagnate su queste rampe, ma in alcuni casi sono
in grado di percorrerle da sole, così come avviene (quasi sempre)
in caso di carrozzine elettriche.
Dopo aver selezionato il proprio profilo-utente è possibile iniziare la ricerca del percorso tramite la scelta del punto di partenza e
departure point and destination in a
range of ways: selecting points on the
map directly, mapped points of interest
or via address and, for departure point
only, via GPS localisation.
For research purposes users view the
shortest route calculated by the system traced onto the map and specific
information on the direction to follow. Navigation via visualisation of
one’s position on the map is also possible, with pop-up warnings appearing
where users move away from the route
indicated. At destination, lastly, a ‘congratulations’ pop-up appears and users
are asked whether they intend to begin
a new search. Given the complexity
of Venetian urban fabric, it is possible that fully autonomous accessible
routes may not be available to certain
user profiles.
A complex data collection and elaboration process underlies IfA app func-
tioning with this data subsequently
recorded on a database. This consists,
first and foremost, of data relating to
identifying the town centre’s ‘urban
barriers’ selected and mapped during
the first phase of work: bridges, differences in level, narrow calli (less than
80 cm wide and thus non wheelchair
accessible), uneven paving. These obstacles, together with the main sites of
cultural interest, have been mapped via
field surveying operations managed by
the ESRI Collector mobile memorisation app10). The second phase of work
was a matter of creating a new Venice
pedestrian viability in digital format11
and managing all the information relating to this viability12. This was supplemented by sea level data13 required
for the purposes of considering pedestrian routes accessible during periods
of high tide, i.e. itineraries not under
water on the basis of current and ex-
TECHNE 19 2020
Tab. 02 | Valutazione del grado di accessibilità di ponti e dislivelli, in base alle caratteristiche architettoniche e ai dieci profili utente individuati dalla app
Bridges and differences in level accessibility assessment on the basis of architectural characteristics and the app’s ten user profiles
Tab. 02 |
User - profile
Bridges characteristics (if =1)
“Height difference” characteristics (if =1)
Grip-
Han-
Han-
Double
High
Gra-
Gra-
Step-
pable
drail
drail on
handrail
slope
dient
dient
railings
on one
both
remo-
ramp <
ramp >
side
sides
vable
8%
8%
Stairlift
Presen-
Presen-
Presen-
ped
ce of
ce of
ce of a
ramp
height
cordo-
ramp
diffe-
nata
rence
ramp
Walking stick
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Walker
No
No
No
No
No
Yes
Yes
Yes
Yes
No
Yes
Yes
Cart
No
No
No
No
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
No
Yes
Yes
Stroller
No
No
No
No
No
Yes
Yes
Yes
Yes
No
Yes
Yes
Suitcase
No
No
No
No
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
No
Yes
Yes
Manual wheelchair
No
No
No
No
No
Yes
No
No
Yes
No
No
Yes
Electric wheelchair
No
No
No
No
No
Yes
Yes
Yes*
Yes
No
Yes*
Yes
Wheelchair with assistant
No
No
No
No
No
Yes
Yes
Yes
Yes
No
Yes
Yes
Powered attachment for wheelchairs
No
No
No
No
No
Yes
Yes
Yes
Yes
No
Yes
Yes
On foot
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
Yes
*Some exceptions could be possible
di destinazione che può avvenire attraverso molteplici modalità:
selezione del punto direttamente sulla mappa, dei luoghi di interesse mappati o tramite indirizzo e, nel solo caso del punto di
partenza, tramite localizzazione del GPS.
A fine ricerca l’utente visualizzerà sulla mappa il tracciato del
percorso più breve calcolato dal sistema e le informazioni specifiche sulle direzioni da seguire. È inoltre possibile la navigazione con visualizzazione della propria posizione nella mappa e,
se l’utente si allontana dal tracciato, verranno visualizzati degli
avvisi in forma di pop-up. Arrivati a destinazione, infine, verrà
visualizzato un pop-up di ‘congratulazioni’ e richiesto all’utente
se intende iniziare una nuova ricerca.
pected tides14 15.
To build the mobility network, the pedestrian viability graph was integrated
with the urban navigation line and
links with Marco Polo airport. This latter graph is created and up-dated periodically using GTFS (General Transit
Feed Specification) data comprising
public transport times and stops16.
Elaborating this data and constructing
the associated digital maps was managed by laboratory technicians using
specific software17 made available by
ESRI and certain procedures developed within Python language.
Work was done in parallel on the app’s
graphic design for the purposes of
guaranteeing clarity and simplicity of
use for all users with strongly contrasting colour schemes (black - white - yellow) designed to be visible to the visually impaired and creating the ten user
profile pictograms. For the app’s iden-
158
tity pictograms, the Accessible Icon
Project was referenced and adapted to
the Venetian context (Fig. 3).
Conclusions
With the dynamic urban ‘obstacles’
maps based on the various degrees of
difficulty identified now complete, the
application project is now at the functioning checks stage on a sample area
made up of 37 islands and performed
by a group of stakeholders18. Development is linked to the potential to incorporate further information into the
initial data which may take its functions in new directions. Additional
data relating to accessible hospitality
structures and services (hotels, restaurants, etc.) could potentially improve
inclusive tourism services, promoting accessible alternative itineraries to
classic routes and thus contributing
to modifying the image of Venice as
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
Data la complessità della struttura urbana di Venezia, è possibile
però che percorsi completamente accessibili in modo autonomo
a un determinato profilo-utente non esistano.
Alla base del funzionamento della app IfA vi è una complessa operazione di raccolta ed elaborazione dati, registrati successivamente
su database. In primis, quella inerente l’individuazione delle ‘barriere urbane’ presenti nel centro storico, identificate e mappate durante la prima fase di lavoro, che riguardano: ponti, dislivelli, calli
strette (con larghezza inferiore a 80 cm che non consentono il passaggio di una carrozzina), pavimentazioni sconnesse. Tali ostacoli,
assieme ai principali luoghi di interesse culturale, sono stati mappati attraverso operazioni di rilievo sul campo, gestite dall’applica-
non-accessible to those with mobility
disabilities.
On the other hand, increasing information relating to town activities (food
stores, offices, cinemas, etc.) might,
improve the daily lives of residents and
activate forms of social aggregation and
contact. This approach might also help
to limit the phenomenon by which the
elderly are abandoning the historic centre for the mainland, increasing awareness amongst residents of accessibility
action. A further step to be taken regards the future management of the app
which requires a dedicated structure
to be created via a start-up capable of
identifying organisational and strategic
tools appropriate to its dissemination.
This would be a way of maintaining the
social innovation significance which
generated the app’s design whilst ensuring an income for the entity concerned
and thus guaranteeing its autonomy.
NOTES
The stepped ramp system has been
developed in Venice in order to be an
alternative to the traditional ramps
with uniform gradients. This solution uses elongated and sloping treads
linked by a curved or triangular chamfer in the place of the step.
2
The group working on creating the
app is made up of: V. Tatano, scientific
director; Web design: Lab Circe-Iuav,
C. Balletti, R. Gibin, M. Calzavara, M.
Mazzanti, S. Meggiato, F. Rizzi; Data
insertion: Lab ArTec-Iuav, A. Casalin,
M. Condotta, R. Revellini; Graphic design: E. Dallago, R. Revellini.
3
Venice town council made available
only some maps of specific areas of
the town showing the main pedestrian
routes and accessible buildings https://
www.comune.venezia.it/it/content/
venezia-accessibile-itinerari-senza-barriere (accessed 2nd December 2019).
1
TECHNE 19 2020
03 | Sequenza esemplificativa di alcune schermate di navigazione della app IuavforAll (l’icona di sistema è stata realizzata da R. Revellini)
Sequence illustrating certain IuavforAll app navigation screens (the system icon was created by R. Revellini)
zione mobile di memorizzazione dati ESRI Collector10. La seconda
fase del lavoro è stata invece caratterizzata dalla realizzazione ex
novo, in formato digitale, del grafo della viabilità pedonale di Venezia11 e dalla gestione di tutte le informazioni relative a tale viabilità12. A questo sono stati aggiunti i dati delle quote sul livello del
mare13, necessari al fine di considerare i percorsi pedonali fruibili
durante il fenomeno dell’acqua alta, ossia i percorsi non sommersi
in base al livello di marea14, attuale e atteso15.
Per la costruzione del network della mobilità, il grafo della viabilità pedonale è stato integrato con quello delle linee di navigazione urbana e di collegamento con l’aeroporto Marco Polo.
Quest’ultimo grafo viene costruito e aggiornato periodicamente
a partire dai dati GTFS (General Transit Feed Specification) comprensivi di orari e fermate16.
L’elaborazione di questi dati e la costruzione della cartografia
digitale associata viene gestita dai tecnici del laboratorio, che
fanno uso di strumenti software17 dedicati messi a disposizione
da ESRI e di alcune procedure sviluppate internamente in linguaggio Python.
Parallelamente si è lavorato al progetto grafico della app, al fine
di garantire chiarezza e semplicità d’uso per tutti gli utenti, utilizzando colori con forte contrasto cromatico (bianco/nero/gial-
lo) per essere percepibili dalle persone ipovedenti o con difficoltà visive, e realizzando i dieci pittogrammi per i profili-utente.
Per il pittogramma identificativo dell’applicazione è stato invece assunto come riferimento quello dell’Accessible Icon Project,
adattato alla realtà veneziana (Fig. 3).
Il progetto dell’applicazione,
ormai ultimata la mappatura dinamica degli ‘ostacoli’ urbani catalogati in base ai diversi gradi
di difficoltà identificati, è nella fase di verifica del funzionamento
su una zona campione costituita da 37 insule, condotta insieme a
un gruppo di portatori di interesse18.
Lo sviluppo è legato alla possibilità di integrare i dati iniziali con
ulteriori informazioni che potrebbero caratterizzarne le funzioni
indirizzandola su fronti diversi. Inserendo dati relativi alle strutture e ai servizi ricettivi accessibili (alberghi, ristoranti, ecc.), lo
strumento potrebbe migliorare il turismo inclusivo, promuovendo itinerari accessibili e alternativi a quelli classici, contribuendo
in questo modo a modificare lo stereotipo di Venezia come città
inaccessibile alle persone con disabilità motoria.
Incrementando le informazioni relative alle attività della città
(negozi di generi alimentari, uffici, cinema, ecc.) si potrebbe miConclusioni
| 03
159
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
TECHNE 19 2020
04 | Un esempio di percorso accessibile per il profilo ‘carrozzina con accompagnatore’
An example of an accessible route for the ‘wheelchair with assistant’ profile
| 04
gliorare invece la quotidianità degli abitanti e attivare forme di
aggregazione e relazioni sociali. Tale indirizzo potrebbe aiutare
inoltre a limitare il fenomeno dell’esodo delle persone anziane
dal centro storico verso la terraferma, aumentando proprio tra
gli abitanti la conoscenza degli interventi per l’accessibilità urbana realizzati in città.
Un ulteriore passo che dovrebbe essere fatto riguarda la gestione
futura della app che avrebbe bisogno di una struttura dedicata,
da realizzarsi anche attraverso una startup in grado di trovare le
soluzioni organizzative e strategiche per una sua diffusione. In
tal modo si potrebbe mantenere il valore di innovazione sociale
con cui è stata ideata l’applicazione, insieme a una possibilità di
redditività che ne garantisca l’autonomia.
NOTE
A Venezia è stata sperimentata la rampa a gradino agevolato, un’alternativa
alla rampa tradizionale in cui all’inclinazione uniforme vengono sostituiti
gradini caratterizzati da pedata allungata e in pendenza, collegati da uno
smusso o da un profilo triangolare che prende il posto dell’alzata.
1
Il gruppo che sta lavorando alla realizzazione della app è composto da: V.
Tatano, resp. scient.; Progetto web: Lab Circe-Iuav, C. Balletti, R. Gibin, M.
Calzavara, M. Mazzanti, S. Meggiato, F. Rizzi; Rilievo e inserimento dati:
Lab ArTec-Iuav, A. Casalin, M. Condotta, R. Revellini; Progetto grafico: E.
Dallago, R. Revellini.
2
Il Comune di Venezia dispone di mappe statiche di aree specifiche della
città con indicati i principali percorsi pedonali e gli edifici accessibili https://
www.comune.venezia.it/it/content/venezia-accessibile-itinerari-senza-barriere (accesso 2 dicembre 2019).
3
di persone con disabilità fisica. Tra queste, ne sono state selezionate dieci
ritenute più simili all’idea di sviluppo della app IfA, di cui sette danno informazioni sui POIs accessibili senza considerare alcun tipo di percorso da
compiere.
La ricerca è stata compiuta via Web e tramite Google Play Store tra i mesi
di marzo e luglio 2018, verificando una serie di app destinate alla mobilità
Nella maggior parte delle app l’utente deve autenticarsi con login e password al fine di condividere informazioni o recensioni sui luoghi visitati e
quindi garantire la veridicità dei dati segnalati.
The research was done on the web
and via Google Play Store from
March to July 2018, verifying a series
of apps designed to be used by those
with physical disabilities for movement purposes. Of these the ten most
similar to the IfA app’s development
concept were selected, of which seven give accessible POIs information
without considering any sort of itinerary to them.
5
Most of the apps require users to sign
in using login and password data in order to share information and reviews
on the places visited and thus ensure
the truthfulness of the data reported.
6
In general the apps are based on open
data maps from OpenStreetMap or
Google Maps.
7
More detailed profiles are used on the
Route4u application which requires
users to select “the vehicle used” (manual wheelchair, electric wheelchair,
11
A digital one does not exist: development took place in the ESRI ArcMap
environment.
12
Graph is used in general to mean
linear data structure, polyline, which
registers the network of the itineraries
possible in a given area.
13
This data is the result of Venice
town council and Insula Spa’s Progetto
Ramses which performed a three dimensional survey by centimetre of
Venice’s paving.
14
This was made possible by the open
source data published at regular intervals by Venice town council’s Centro
Previsione Maree.
15
One of the app’s limitations relates to
the fact that it is not capable of managing high tide walkway positioning
which, in some cases, may impact
further on pedestrian mobility. In any
event wheelchair user movement is
limited by high tide even in the pres-
4
4
160
single wheel electric wheelchair, etc.).
8
The application, developed in C# language in the Visual Studio - Xamarin
environment, will initially be available for Android systems only and
consultable in Italian, English, French,
Spanish and German.
9
As regards journey speeds for each
profile the following was used as reference: Society of Fire Protection Engineers (2003), Engineering guide: human behaviour in fire, SFRE, Bethesda,
MD, p. 30. For app development purposes, however, a single average speed
of 0.8 m/s was used for all users.
10
ESRI (Environmental System Research Institute) is the sector leader
worldwide in GIS app development.
The Collector app is based on maps
supplied by ArcGIS online, the environment in which certain specific
hosted feature layers for data memorisation were created.
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
5
ence of walkways, as these are not
wheelchair accessible.
16
Data supplied by town council public
transport firms ACTV spa and Alilaguna spa.
17
http://www.arcgis.com/home/item.
html?id=0fa52a75d9ba4abcad6b88b
b6285fae1 (accessed 2nd December
2019).
18
App demos can be requested from
the authors by email.
TECHNE 19 2020
In genere le app si basano su mappe open data di OpenStreetMap o di
Google Maps.
6
Profili più dettagliati sono previsti dall’applicazione Route4u che richiede
all’utente di selezionare “il veicolo con cui si muove” (carrozzina manuale,
carrozzina elettrica, monoruota elettrico, ecc.).
7
L’applicazione, sviluppata in linguaggio C# in ambiente Visual Studio - Xamarin, sarà disponibile nella prima versione solo per sistemi Android è sarà
consultabile in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.
8
In merito alla velocità di percorrenza di ciascun profilo è stato preso come
riferimento: Society of Fire Protection Engineers (2003), Engineering guide:
human behaviour in fire, SFRE, Bethesda, MD, p. 30. Per necessità di sviluppo della app, però, è stata attualmente considerata un’unica velocità media,
pari a 0,8 m/s, per tutti gli utenti.
9
10
ESRI (Environmental System Research Institute) è azienda leader mondiale nello sviluppo di applicazioni GIS. L’applicazione Collector è basata su
mappe fornite da ArcGIS online, ambiente in cui sono stati creati specifici
hosted feature layers per la memorizzazione dei dati.
11
Non ne esiste uno digitale: lo sviluppo è avvenuto in ambiente ESRI
ArcMap.
12
Per grafo si intende, in generale, la struttura dati lineare, polyline, che
registra lo schema dei percorsi possibili in una determinata area.
Tali dati sono frutto del Progetto Ramses del Comune di Venezia e di
Insula spa, che hanno operato un rilievo tridimensionale al centimetro della
pavimentazione di Venezia.
13
14
Ciò è possibile grazie ai dati, pubblicati open source a intervalli regolari,
del Centro Previsione Maree del Comune di Venezia.
Un limite della app riguarda il fatto che la stessa non è in grado di gestire il posizionamento delle passerelle dell’acqua alta che, in alcuni casi, può
condizionare ulteriormente la mobilità pedonale. In ogni caso le persone in
carrozzina risultano limitate dall’acqua alta anche in presenza delle passerelle, sulle quali non possono salire.
15
REFERENCES
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TeMa, TempoMateriaArchitettura, Vol. 1, pp. 2-4.
Agostiano, M., Baracco, L., Caprara, G., Pane, A. and Virdia, E. (2009), Linee
guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse
culturale, 2nd ed., Gangemi, Roma.
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for wheelchair users: route navigation in urban spaces”, The Cartographic
journal, Vol. 43, n. 1, pp. 68-81.
Carbonara, G. (1996), “Teoria e metodi del restauro”, in Carbonara, G. (Ed.),
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Umano: il Piano per l’Accessibilità”, Techne, Journal of Technology for Architecture and Environment, n. 7, pp. 125-131.
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Technology for Architecture and Environment, n. 13, pp. 55-62.
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Zimmermann-Janschitz, S. (2018), “Geographic information systems in the
context of disabilities”, Journal of Accessibility and Design for All, Vol. 8, n.
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Yairi, I.E. and Igi, S. (2007), “Universal Designed Mobility Support Geographic Information System for All Pedestrians”, Journal of the National
Institute of Information and Communications Technology, Vol. 54, n. 3, pp.
135-145.
I dati sono forniti dall’azienda comunale della mobilità ACTV spa e da
Alilaguna spa.
16
http://www.arcgis.com/home/item.html?id=0fa52a75d9ba4abcad6b88bb
6285fae1 (accesso 2 dicembre 2019).
17
18
La demo della app può essere richiesta, tramite email, agli autori.
161
V. Tatano, R. Revellini, M. Mazzanti
TECHNE 19 2020