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La Madonna del Sasso.

2020, Popolo e Libertà

"Sacro Monte delle Alpi con una storia plurisecolare e una veduta panoramica sul Lago Maggiore, la Madonna del Sasso è un santuario scolpito nel cuore della devozione popolare ticinese."

49 POPOLO E LIBERTÀ DICEMBRE 2020 LA MADONNA DEL SASSO A CURA DI ALESSANDRO RATTI, STORICO S acro Monte delle Alpi con una storia plurisecolare e una veduta panoramica sul Lago Maggiore, la Madonna del Sasso è un santuario scolpito nel cuore della devozione popolare ticinese. LE ORIGINI RINASCIMENTALI Il frate francescano Bartolomeo Piatti (1450-1511/1514 ca.) di Ivrea fonda il convento, nel luogo presunto dell’apparizione mariana del 1480, secondo la tradizione del 1625. Nel 1481, egli erige una cappella, meta di pellegrinaggio. Nel 1487 sono consacrate le cappelle di Santa Maria Avvocata e della Pietà. Fra’ Bartolomeo è nominato superiore della Madonna del Sasso e dell’ospizio, affiancato nel 1502 dalla chiesa di Santa Maria Annunziata, ai piedi del Sacro Monte. Opera emblematica di questa prima tappa è la Fuga in Egitto (1520-1522 ca.) del maestro lombardo Bartolomeo Suardi (1465-1530), detto il Bramantino. LO SPLENDORE BAROCCO Dopo un breve periodo di decadenza nel XVI secolo, vengono eseguiti importanti lavori. La chiesa principale, posta in cima alla roccia, dedicata a Santa Maria Assunta, succede all’ampliamento della cappella dell’Avvocata nel 1616. La rinomanza cresce, testimoniata dalla profusione di ex voto. A partire dal XV secolo, il convento prende forma dalla “Casa del Padre”, mentre il Sacro Monte è edificato nel XVII secolo. Ispirato ai corrispettivi lombardi, in particolare a quello di Varallo Sesia del frate francescano Bernardino Caimi (1425-1500), ne rimane intatta solo una parte. LA BRACE ARDE SOTTO LA CENERE Tra il XVIII e il XIX secolo la comunità religiosa è povera ed esigua, il convento cade in rovina. Nel 1848, il governo cantonale ne decide la soppressione incamerandone i beni. I francescani sono sostituiti dai cappuccini, ai quali viene affidata l’amministrazione nel 1852. Verso la fine dell’Ottocento vengono intrapresi grandi cantieri di ristrutturazione e ampliamento, che si protraggono per quasi un secolo. Opera emblematica di questa rinascita è il Trasporto di Cristo al sepolcro (1864-1870) di Antonio Ciseri (1821-1891), artista di Ronco sopra Ascona. Nel 1919, la Madonna del Sasso viene riconosciuta come basilica. LA MADONNA PELLEGRINA Nel 1949, l’apoteosi del volto tradizionale del Ticino cattolico e rurale è simboleggiata dalla « grande visita della “Madonna Pellegrina” », voluta dal vescovo Angelo Jelmini (18931968) e da monsignor Alfredo Leber (1902-1983), direttore del Giornale del Popolo, e realizzata con l’impegno dell’Azione cattolica ticinese. La statua della Madonna del Sasso viene portata in processione e accolta in ogni contrada del cantone, fino lassù, nei nuclei montani di discoste valli alpine, giungendo anche nel Grigioni italiano. Il fotografo Vincenzo Vica- ri (1911-2007) filma la processione di inizio aprile a Lugano. Sui 160’000 abitanti nel Cantone di allora, ben 120’000 sottoscrivono personalmente l’atto di consacrazione alla Madonna. Quello stesso anno, Foto Cine Brunel realizza un documentario, testimonianza emozionante di fede radicata e viva, la cui versione integrale è disponibile sul sito lanostraStoria.ch. LA BIBLIOTECA E IL MUSEO La biblioteca del convento conserva i codici pergamenacei manoscritti miniati degli antifonari e del graduale in uso presso i frati francescani di Locarno, del XIV secolo e provenienti dell’Italia settentrionale. Molte altre opere di pregio, più recenti e edite a stampa, sono disposte lungo le alte scaffalature del vasto locale. Il museo della Madonna del Sasso presenta un’ampia e pregiata collezione d’arte sacra e devozionale. È accessibile dalla primavera all’autunno, con possibilità di visite guidate organizzate dall’Associazione Pro Restauro Sacro Monte Madonna del Sasso (http://madonnadelsasso.org). IL CAMMINO E IL SENTIERO L’associazione svizzera Amici del Cammino di Santiago ha istituito presso il santuario il punto di partenza per il Ticino, con un allacciamento che conduce fino ad Ensiedeln (SZ), abbazia benedettina meta di pellegrinaggio con la nota Madonna Nera. Da Orselina parte pure la tappa LocarnoLavertezzo del Sentiero Verzasca (TI 74), un sentiero escursionistico misto, di pianura e di media montagna, che percorre il basso versante destro della Verzasca da Mergoscia a Corippo e tutto il fondovalle settentrionale.