CRONACA DI DUE MORTI A NNUNCI ATE : DA LL’ILIADE A LL’ETIOPIDE
Fr anco Fer r ar i
1. Etiopide e Memnonide
G
ià nel 1849 F.G. Welcker evidenziava alcuni parallelismi fra Iliade ed Etiopide 1 quali la pesatura delle anime di Achille e Memnone da un lato e di Achille ed Ettore
dall’altro (Hom. Il. 22, 209-213) e la traslazione del corpo di
Memnone ad opera di sua madre rispetto a quella del corpo
di Sarpedone in Licia ad opera di Hypnos e Thanatos nel
canto xvi dell’Iliade. Ma Welcker riconduceva simili analogie all’inlusso esercitato da Omero su Arctino (deinito
ÔOmhvrou maqhthv~ nella voce della Suda a lui dedicata). 2
Per circa un secolo si continuò a considerare l’Iliade modello dell’Etiopide oppure furono ritenuti recenziori alcuni
passi dell’Iliade che sembrassero ispirati al poema di Arctino.
L’idea che l’Etiopide (in quanto poema di Arctino di Mileto o anche come sua fonte orale) fosse invece il prototipo
su cui furono modellati non solo alcuni episodi ma le stesse
nervature essenziali dell’ultima parte dell’Iliade si aferma
verso la metà del ventesimo secolo e diventa uno dei pilastri della cosiddetta ‘teoria’ o ‘scuola’ neo-analitica.
Pur con alcune anche signiicative diferenziazioni, studiosi come J. Th. Kakridis (1949), H. Pestalozzi (1945), W.
Schadewaldt (1966), W. Kullmann (1960 e 2005), M. Willcock (1973) hanno infatti progressivamente costruito una
sorta di ‘vulgata’ neo-analitica (con un suo circostanziato Faktenkanon) nel cui ambito Omero, o almeno il poeta
dell’Iliade, conosceva un poema che raccontava l’arrivo di
Memnone a Troia, l’uccisione di Antiloco, l’intervento di
Achille nella lotta a dispetto dei tentativi di dissuasione di
Thetis, la pesatura dei destini dei due contendenti, la morte di Memnone, l’assalto di Achille a Troia e la sua morte
presso le porte Scee, la battaglia intorno al suo corpo (recuperato da Aiace), i funerali del Pelide, i giochi funebri in
suo onore, la traslazione dei corpi di Memnone e di Achille
rispettivamente in Etiopia e nell’isola di Leuke. 3
Questo poema a cui Schadewaldt diede il nome di Memnonide sarebbe stato il modello dell’Iliade a partire dal canto
xvi, con l’attacco di Patroclo contro i Troiani e la sua morte ad opera di Apollo ed Euforbo ricalcati sull’irruzione di
1 Secondo il sunto schizzato da Proclo e tramandato prima del testo
dell’Iliade nel codice Venetus A, integrabile con altre fonti (per un’espansione dell’argumentum di Proclo utilizzando materioale proveniente dall’Epitome di Ps.-Apollodoro vd. West 2003b, 110-113), l’Etiopide, attribuita ad Arctino di Mileto, comprendeva :
- L’arrivo in aiuto dei Troiani dell’Amazzone Pentesilea, iglia di Ares,
che viene puriicata da Priamo per l’involontaria uccisione di Ipsipile. Dopo una serie di successi Pentesilea viene uccisa da Achille e sepolta dai Troiani, mentre Achille elimina Tersite, che gli aveva rinfacciato una presunta
passione per Pentesilea. Dopo una disputa fra i capi achei in meiro all’uccisione di Tersite Achille salpa alla volta di Lesbo e dopo aver sacriicato ad
Apollo, Artemide e Latona, è puriicato da Odisseo.
- L’arrivo di Memnone, iglio di Eos, armato con le armi fabbricate da
Efesto, in aiuto dei Troiani. Thetis profetizza al iglio le vicende che conseguiranno all’arrivo del campione etiope. Dopo che Ermes ha pesato le loro
vite (l’episodio sarà messo in scena da Eschilo nella Psicostasia), Memnone
in battaglia uccide Antiloco, accorso in aiuto del padre Nestore, ed è ucciso a sua volta da Achille. Eos conferisce immortalità al iglio intercedendo
presso Zeus.
- Achille mette in fuga i Troiani e fa irruzione nella città, ma presso le
porte Scee è ucciso con una freccia da Alessandro/Paride assistito da Apol-
Achille a Troia e sulla sua uccisione ad opera di Paride e di
Apollo, e con gli episodi di Sarpedone trasportato in Licia
come Memnone nella sua terra e del lamento di Thetis e
delle Nereidi a principio del canto xviii ispirati ai funerali
di Achille (ma Patroclo sarebbe l’alter ego non solo ad Achille ma in qualche misura anche di Antiloco, la cui morte
nell’Etiopide spingeva il Pelide ad afrontare Memnone).
2. L’anello debole della teoria neo-analitica
Varie obiezioni sono state sollevate nei confronti delle ricostruzioni neo-analitiche 4 a partire da quella per cui un’Etiopide orale pre-omerica dovrebbe essere congetturata sulla
base del sommario di una più recente Etiopide scritta, ma
vorremmo occuparci solo della morte e dei funerali di
Achille.
Come si sa, la morte di Achille è ripetutamente presagita
nell’Iliade con soluzioni espressive speciicamente elaborate in relazione a questo personaggio : 5 è una lunga attesa
improvvisamente frustrata dal nuovo corso che assume il
poema dopo l’uccisione di Ettore allorché Achille, invece
di attaccare Troia, riporta i suoi compagni al campo acheo
per dare sepoltura a Patroclo.
Già nel primo canto Achille invoca la madre ricordandole, con un aggettivo (minunqavdio~) che viene riferito altrove
nel poema solo a Licaone (21, 84) e a Ettore (15, 612), di essere destinato a breve esistenza (1, 352) :
mh`ter ejpeiv m∆ e[tekev~ ge minunqavdiovn per ejovnta.
Madre, poiché mi partoristi a vita breve ...
Thetis replica al v. 416 sottolineando, proprio per mezzo
dell’avverbio mivnunqa, la brevità dell’esistenza toccata al iglio (ejpeiv nuv toi ai\sa mivnunqav per ou[ ti mavla dhvn), mentre
più oltre, a 1, 417 s.,
nu`n d∆ a{ma t∆ wjkuvmoro~ kai; oji>zuro;~ peri; pavntwn
e[pleo.
... e invece ecco che a un tempo di breve vita e sventurato su
tutti
sei stato.
lo. Con l’ausilio di Odisseo Aiace riesce a sottrarre il cadavere di Achille
dalla mschia che si è accesa per il suo possesso e a trasportarlo ino alle navi
achee. Antiloco è sepolto e il corpo di Achille viene esposto. Thetis giunge
con le Muse e le proprie sorelle a prelevare il corpo del iglio e trasportarlo
all’Isola Bianca. Elevato il tumulo, gli Achei organizzano agoni. Sorge una
contesa fra Odisseo e Aiace per il possesso delle armi di Achille (cfr. Hom.
Od. 11, 544-560). Aiace si suicida (cfr. Schol. Pind. Isthm. 4, 58b ; l’episodio
non appare in Proclo).
2 Welcker 1849, 189-191 e 200-222.
3 Per una sintesi concisa dei motivi comuni ai due poemi vd. Kullmann
2005, 10.
4 Vd. ad es. Dihle 1970, 9-44 e Di Benedetto 1998, 60 n. 7, 235 n. 18, 255
s. e 309 n. 25. Per parte sua Burgess 1997, che pure condivide alcuni tratti
dell‘orientamento neo-analitico (e vd. anche Burgess 2006), ha mostrato
come l‘ipotesi che nella Memnonide le profezie di Thetis provocassero un
ritiro dalla battaglia di Achille non ha fondamento : non solo Proclo tace di
un aspetto (il presunto ritiro di Achille) che sarebbe stato essenziale nella
trama del poema, ma talora le raigurazioni vascolari mostrano la presenza del cadavere di Antiloco disteso al suolo fra Achille e Memnone che
combattono.
5 Vd. Slatkin 1991, 34-40 e Di Benedetto 1998, 298-309.
60
franco ferrari
riferisce per la prima volta al iglio un aggettivo, wjkuvmoro~,
che poi viene ripetuto più volte sempre e solo in relazione
ad Achille (cfr. 1, 505 s. tivmhsovn moi uiJo;n o}~ wjkumorwvtato~
a[llwn Ú e[plet∆, 18, 95 wjkuvmoro~ dhv moi tevko~ e[sseai, oi|∆ ajgoreuvei~ e 457 s. ai[ k∆ ejqevlh/sqa Ú uiJei` ejmw`/ wjkumovrw/ dovmen
ajspivda), e con una signiicativa modiicazione semantica
rispetto a una valenza di base, “che porta rapida morte”,
che troviamo nella formula ‘lessibile’ ijoi; Ú wjkuvmoroi “dardi
che uccidono rapidamente” di Il. 15, 440 s. (cfr. Od. 22, 75
ijw`n wjkumovrwn).
Indubbiamente questi preannunci di una ine imminente
e, per altro verso, il ‘sunto’ retrospettivo proposto da Agamennone dei funerali di Achille nel canto xxiv dell’Odissea
implicano che il narratore conosceva, e forse eventualmente aveva egli stesso interpretato in passato, una sequenza
narrativa che comprendeva la morte di Achille presso le
porte Scee, il recupero della sua salma, i funerali, gli agoni,
l’arrivo di Thetis e delle Nereidi. Senonché, come ha osservato West 2003, 6, il punto debole della teoria neo-analitica
in merito al rapporto fra Memnonide e Iliade è proprio la
igura di Memnone : nell’Iliade non c’è il minimo accenno a
questo personaggio, neppure in relazione alla ine di Achille di cui pure non vengono taciuti gli agenti (Paride e Apollo, cfr. 22, 359) o in relazione a suo padre Titono, ricordato
da Enea nell’ambito della genealogia dei principi troiani
(20, 237), e per altro gli Etiopi, un popolo virtuoso stanziato
presso l’Oceano (Il. 1, 423 e 23, 205-207) dove gli dèi si recano occasionalmente a banchettare, restano al di fuori della
cerchia di popolazioni che nel cosmo iliadico intrattengono relazioni reciproche ; 6 e inine la sequenza dell’Etiopide
contrasta con la versione della morte di Achille presupposta dalla profezia di Thetis in Il. 18, 95 s. :
wjkuvmoro~ dhv moi tevko~ e[sseai, oi|∆ ajgoreuvei~ :
aujtivka gavr toi e[peita meq∆ ”Ektora povtmo~ eJtoi`mo~.
Di vita breve mi sarai, iglio, per come parli :
la morte per te è subito pronta in futuro dopo quella di Ettore.
lità perché Il. 18, 96 non comporta che Achille morisse nella
stessa giornata di scontri, bensì che la sua morte avvenisse
in un futuro prossimo ma indeterminato (e[peita) subito
dopo quella di Ettore, 9 proprio come mostra di intendere
lo stesso Achille quando, accettando i termini della profezia della madre, replica così (18, 114 s.) :
115
nu`n d∆ ei\m∆ o[fra fivlh` kefalh`~ ojleth`ra kiceivw
”Ektora: kh`ra d∆ ejgw; tovte devxomai oJppovte ken dh;
Zeu;~ ejqevlh/ televsai hjd∆ ajqavnatoi qeoi; a[lloi.
115
Ora andrò a raggiungere l’assassino del mio amico diletto,
Ettore, e la morte io la accoglierò quando
vorranno portarla a compimento Zeus e gli altri immortali.
E ancor più esplicitamente fanno riferimento a un giorno
indeterminato le parole di Ettore morente (22, 358-360) :
360
fravzeo nu`n, mhv toiv ti qew`n mhvnima gevnwmai
h[mati tw`/ o{te kevn se Pavri~ kai; Foi`bo~ ∆Apovllwn
ejsqlo;n ejovnt∆ ojlevswsin ejni; Skaih`/si puvlh/sin.
360
Bada ora che io non diventi per te ragione di collera divina
nel giorno in cui Paride e Febo Apollo
ti uccideranno, anche se sei un prode, alle porte Scee.
Né vi è altro indizio che il narratore modiicasse il suo piano in corso d’opera. L’attesa della morte di Achille obbedisce a un’economia narrativa che pone progressivamente in
primo piano il motivo della morte (morte di Ettore, imminente morte di Achille, rito funebre per Patroclo, rito funebre per Ettore) in una prospettiva fortemente innovativa
rispetto alla tradizione 10 perché non è la morte in quanto
evento ma la consapevolezza di una ine imminente che
appare afruttata per approfondire il senso della guerra e del
kleos e, anche, per guarire Achille da un cholos smisurato e
irrefrenabile, intrecciato a un dolore altrettanto smisurato, che lo ha portato ai limiti della follia, della disumanità,
dell’emarginazione dal contesto dei compagni d’arme, ino
al punto di non poter neppure mangiare e lavarsi. 11
Questo non comporta d’altra parte, come suppone West, 7
che il poeta dell’Iliade cominciasse il suo poema con uno
schema secondo il quale Achille, dopo aver ucciso Ettore,
spingeva il resto dei Troiani dentro la città attraverso le
porte Scee e qui, colpito dalla freccia di Paride, incontrava la morte (West ipotizza una scansione originariamente
inversa rispetto a quella realizzata nel canto xxii dell’Iliade,
con l’uccisione di Ettore anteriore alla fuga dei Troiani dentro le mura), 8 ma poi lo modiicasse rinviando la morte di
Achille a un momento indeterminato dopo la ine del poema e dedicando a Patroclo gli agoni funebri che sarebbero
spettati ad Achille. La profezia di Thetis è perfettamente
compatibile con la ine di Achille dopo la ripresa delle osti-
Benché Memnone risulti estraneo al mondo dell’Iliade e sia
certamente un parvenu della mitologia greca (di lui null’altro viene ricordato se non ciò che doveva essere raccontato
nell’Etiopide), la sua presenza nella poesia arcaica, e dunque
l’ ‘ombra’ dell’Etiopide (o della versione orale che ne era alla base), è tuttavia ben riconoscibile a partire dall’Odissea.
Memnone viene ricordato per nome dallo stesso Achille, in Od. 11, 522, come l’eroe più bello che mai egli avesse
visto, mentre il ricordo della morte di Antiloco ad opera
del guerriero etiope sollecita le lacrime di un altro iglio di
Nestore (Pisistrato) in Od. 4, 186-188 :
6 Già Monro 1884, 16 sottolineava che “the Amazons and the Ethiopians
are nations of a fabulous type that we do not meet in the Iliad at all”.
7 West 2003, 7 s. e 2003b, 14.
8 West 2003, 8 sostiene infatti che “the inluence of the earlier version
may be seen in 22.376f.” quando, dopo aver spogliato delle armi il corpo
di Ettore, Achille esorta gli Achei a seguirlo verso la città, ma poi cambia
idea all’improvviso al v. 385 ricordando che Patroclo giace tuttora insepolto
presso le navi (vd. già Schadewaldt 1966, 168 s., Richardson 1993, 145, Seaford 1994, 157). Ma che il poeta (se di singolo autore si trattava) cambiasse
in corso d’opera il suo piano – un piano che concerne l’asse portante del
racconto – o che inavvertitamente seguisse la versione originaria sarebbe
cosa davvero strana. Come ho sostenuto altrove (vd. Ferrari 2007, 19-33),
‘Omero’ è tutt’altro che immune da incidenti (in genere seguiti da autocorrezioni), ma la loro tipologia è ben diversa : riguarda tratti circoscritti
e marginali del racconto, non certo linee strategicamente signiicative del
racconto. Se Achille accenna alla possibiltà di andare in esplorazione attorno alle mura per veriicare le intenzioni immediate dei Troiani dopo
la morte di Ettore si può certo trattare di una misdirection, ma di un depistaggio consapevole che, sottolineando la presa di distanza del narratore
rispetto a una precedente versione, ne sfrutta la potenziale tensione nel
quadro più generale dell’attesa della caduta di Troia.
9 È dunque cosa ben diversa che Achille muoia subito dopo eventi non
bellici come i giochi per Patroclo e il riscatto del corpo di Ettore o invece
dopo una serie di nuovi scontri marziali come quelli narrati nell’Etiopide,
e questo invalida una replica a West nei termini usati da Kullmann 2005,
17 : “Auch in der Ilias stirbt Achill nicht sofort nach Hektor. Es folgen die
Leichenspiele und die Auslšsung Hektors. Man kann also nicht sagen, dass
der Zeitrahmen der Ilias die Eriegnisse der Airhiopis mit Sicherhait ausschliesst“.
10 Vd. Di Benedetto 1998, 298-311.
11 È l’« excessive liminality » oggetto dell’analisi di Seaford 1994, 166-172.
3. Echi dell’ Etiopide
cronaca di due morti annunciate: dall ’ iliade all ’ etiopide
61
al ritorno in patria l’Atride risponde ricordando la deposizione del cadavere sul feretro, i lavacri, l’arrivo dal mare di
oujd∆ a[ra Nevstoro~ uiJo;~ ajdakruvtw e[cen o[sse:
mnhvsato ga;r kata; qumo;n ajmuvmono~ ∆Antilovcoio,
Thetis e delle Nereidi, il lamento intonato dalle nove Muse,
tovn rJ∆ ∆Hou`~ e[kteine faeinh`~ ajglao;~ uiJov~.
la cremazione del corpo, la raccolta delle ossa (frammiste
a quelle di Patroclo) in un’anfora d’oro oferta da Thetis,
Né asciutti serbava gli occhi il iglio di Nestore,
ché si sovvenne nella mente di Antiloco irreprensibile,
l’erezione di un grande tumulo sull’Ellesponto (Od. 24, 36colui che il iglio splendido di Eos luminosa aveva ucciso. 12
92).
Nel suo commento Heubeck sostiene, nel solco neoNel vii secolo Alcmane (PMGF 68) ricorda Memnone acanalitico,
17 che per questa scena il poeta aveva davanti “una
canto ad Aiace (protagonista nell’Etiopide del recupero del
Aithiopis
o
una Achilleis preomerica”, ma che “oltre alla pocorpo di Achille) :
esia preiliadica il nostro poeta conosce anche la sua trasfordouri; de; xustw`/ mevmanen Ai\a~ aiJmath`/ te Mevmnwn
mazione, quella operata dal poeta dell’Iliade”. 18
Dal momento che nell’Iliade non si racconta dei funerali
e Aiace infuria con l’asta levigata e Memnone è assetato di sangue.
di Achille è presumibile che il narratore, tanto più nell’ambito di uno scorcio sommario e non di una narrazione diE se il iglio di Eos diventa nel sesto secolo un soggetto
stesa, si basasse su uno o più racconti orali anteriori, ma
prediletto delle arti igurative (lo scontro fra Memnone e
che fra questi racconti ci fosse l’Etiopide (o il suo modello)
Achille compariva nell’arca di Cipselo e nel trono di Apollo
sembra da escludere.
ad Amicle, cfr. Paus. 5, 19, 1 e 3, 18, 12), lo schema iconoInfatti nel racconto odissiaco, diversamente che nell’Etiograico attestato da Pausania appunto per l’arca di Cipselo,
pide, il corpo Achille non viene prelevato dalla madre e tracon Achille e Memnone disposti l’uno contro l’altro e le
sportato nell’isola di Leuke : dopo la cremazione, le ossa
rispettive madri dietro ciascuno di essi, appare già in due
dell’eroe sono raccolte insieme con quelle di Patroclo in
raigurazioni vascolari di stile geometrico : un vaso di fabun’anfora d’oro, dono di Dioniso a Thetis e opera di Efesto,
bricazione attica databile al 700/675 a.C. (MŸnchen, Antiche viene interrata in un grande tumulo su un promontokensammlungen inv. 8936) e un’anfora cicladica da Melo
rio dell’Ellesponto perché nel presente come nel futuro sia
poco più recente (Atene, Mus. Naz. 3961), che si carattevisibile ai marinai.
rizza anche per il fatto che i due guerrieri indossano due
Il racconto si propone molto chiaramente come la mesdiversi tipi di elmo. 13
sa in atto della preghiera fatta da Patroclo nel xxiii canto
Analogamente, è della prima metà del settimo secolo lo
dell’Iliade, quando, apparso in sogno ad Achille, lo supplica
scudo votivo in terracotta da Tirinto, conservato al Museo
di non lasciare per sempre le sue ossa separate da quelle
Archeologico di Nauplia (nr. 4509), che raigura al suo indel compagno, ma di confonderle insieme, come insieme
terno l’uccisione di Pentesilea ad opera di Achille.
essi erano cresciuti nella casa di Peleo (v. 83 s. : mh; ejma; sw`n
Inine, l’invocazione ad Achille in Alc. fr. 354 V.
∆Acivlleu~ oj ga`~ 14 Skuqivka~ mevdei~
Achille, tu che proteggi la terra scitica ...
comporta un riferimento agli onori tributati all’eroe in
quella zona scitica a nord del Mar Nero e dell’isola di Leuke esplorata da naviganti greci a partire dalla metà dell’viii
secolo a.C. (Drews 1976), dove Thetis aveva trasportato il
suo corpo e il Pelide era venerato con l’epiteto di pontavrch~. 15
La issazione dell’Etiopide, datata da West 16 al 630/620
a.C., va dunque retrodatata alla seconda metà dell’ottavo secolo, e comunque prima della issazione della nostra
Odissea.
4. I funerali di Achille nella seconda Nekyia
Eppure, per una sorta di regia dissociata, l’Odissea, pur mostrando di conoscere la ‘storia di Memnone’, ci propone
una rievocazione dei funerali di Achille subalterna al racconto iliadico e pertanto dissonante rispetto alla versione
dell’Etiopide.
Si tratta del passo della seconda Nekyia in cui ad Achille
che compiange la triste sorte che Agamennone ha subito
12 Non certo a caso Aiace, Achille, Patroclo e Antiloco vengono ricordati in gruppo sia da Nestore in Od. 3, 109-111 che da Odisseo in Od. 11, 467470 e dal narratore in Od. 24, 15-18. Analogamente, appare molto stretto il
parallelismo fra il racconto della presa di Troia nel resoconto di Proclo relativo all’altro poema attribuito ad Arctino, la Presa di Ilio, e nel terzo canto
di Demodoco (Od. 8, 500-520).
13 Vd. Langdon 1998, 269 s.
14 Ta`~ codd. : corr. Giese (cfr. fr. 308, 1 V. cai`re, Kullavna~ oj mevdei~).
15 Sono da tener presenti in particolare. le iscrizioni nrr. 48b-49 IGDOP
(vd. Dubois 1996, 95-100). Sul culto di Achille in tutta la zona del Mar Nero
ajpavneuqe tiqhvmenai ojstev∆ ∆Acilleu`, Ú ajll∆ oJmou` wJ~ ejtravfhmen ejn uJmetevroisi dovmoisin). E sulla stessa linea sono le
istruzioni impartite da Achille più oltre nel medesimo canto, quando raccomanda di raccogliere con cura le ossa di
Patroclo (v. 239) e di riporle in un vaso d’oro in attesa della
sua stessa morte (v. 243 s.).
Anche il grande tumulo di Od. 24, 80 replica il tumulo “vasto e alto” che in Il. 23, 247 Achille chiedeva che gli
Achei superstiti erigessero in futuro in sostituzione della
tomba “non molto grande” (tuvmbon ... ouj mavla pollovn) da
innalzare provvisoriamente per Patroclo. 19
L’erezione di questo tumulo su un capo dell’Ellesponto
appare in sintonia sia con quello che doveva già essere, e
tanto più sarebbe stato in futuro, un sito di culto eroico di
Achille, sia con uno spunto che nell’Iliade era sviluppato da
Ettore quando, prima del duello con Aiace, aveva promesso, in caso di vittoria, di restituire il suo corpo agli Achei
perché costoro potessero dargli sepoltura e alzargli un tumulo sul vasto Ellesponto (Il. 7, 81-90).
Inine, la rievocazione di un momento della ine di Achille – il suo giacere disteso a terra – in Od. 24, 39 s.
su; d∆ ejn strofavliggi konivh~
kei`so mevga~ megalwstiv, lelasmevno~ iJpposunavwn
e sul ritrovamento a Beikush, a Olbia, a Berezan e in altri siti vicini di numerosi dischi di argilla recanti l’iscrizione ‘Achille’ vd. Hedreen 1991.
16 Per West 2003, 12 “evidently a Memnonis established itself not too
long after the Iliad, perhaps around 630 or 620 ; the Iliad poet might still
have been alive”.
17 Vd. in particolare Kullmann 1960, 29-50.
18 Heubeck 1986, 337.
19 Sulle tradizioni legate ai tumuli visibili nella zona dell’Ellesponto e
sul culto eroico di Achille vd. Burgess 2007.
62
franco ferrari
e in un turbine di polvere
grande per gran tratto giacevi, immemore dell’arte equestre.
ripete alla lettera, a parte il passaggio dalla terza alla seconda persona, Il. 16, 775 s. (Cebrione, l’auriga di Ettore, abbattuto da Patroclo) e richiama anche l’immagine di Achille
straziato dal dolore in Il. 18, 26 s. :
aujto;~ d∆ ejn konivh/si mevga~ megalwsti; tanusqei;~
kei`to, fivlh/si de; cersi; kovmhn h[/scune dai?zwn.
Grande per gran tratto disteso nella polvere egli stesso
giaceva, e con le mani deturpava la chioma strappandosi i capelli.
Anche se il confronto fra questi tre passi ha suggerito a Danek
1998, 467-470 l’ipotesi che in essi sia percepibile l’eco di una
composizione orale pre-omerica, fonte dell’Etiopide, relativa
all’uccisione di Achille da parte di Paride, si è osservato giustamente che lelasmevno~ iJpposunavwn è tanto appropriato a
un auriga come Cebrione quanto riesce singolare per Achille
(Heubeck 1986, 338). Sembra pertanto corretta la conclusione di Heubeck secondo cui si tratta « di un’espressione creata
per una situazione particolare e più volte ripresa : un’espressione formata anzitutto per Cebrione, che a partire dal libro viii dell’Iliade appare come l’auriga di Ettore, al quale
si adatta perfettamente lelasmevno~ iJpposunavwn, che invece è meno pregnante, anche se non inadatto, per Achille ».
Anche queste corrispondenze a distanza ci riportano
dunque non all’Etiopide (o a una fonte pre-omerica), ma
proprio all’Iliade.
5. Un ’ interpolazione ateniese?
Ma se complessivamente la rievocazione dei funerali di
Achille nell’ultimo canto dell’Odissea è in perfetto accordo con il testo della nostra Iliade mentre, per ciò che l’Iliade non racconta, allude a un tipo di narrazione che l’Iliade
presuppone al di là di sé, come una traccia extra-poematica
che si annida fra le pieghe del testo senza mai realizzarsi in
racconto efettivo, c’è tuttavia un breve tratto di soli due
versi (24, 78 s.) che nel passo dell’Odissea rimanda, a quanto pare, al racconto dell’Etiopide. Lì, dopo aver ricordato
ad Achille che nell’anfora d’ora donata da Thetis giacciono
le sue ossa frammiste a quelle di Patroclo, Agamennone
precisa :
cwri; d∆ ∆Antilovcoio, to;n e[xoca ti`e aJpavntwn
tw`n a[llwn eJtavrwn meta; Pavtroklovn ge qanovnta.
... ma distinte da quelle di Antiloco, che tu onoravi al di sopra
di tutti gli altri compagni dopo che Patroclo era morto.
Questa precisazione allude infatti all’uccisione di Antiloco
da parte di Memnone nell’Etiopide e così contraddice (anzi,
consapevolmente corregge) ciò che si dice in Il. 24, 574 s.,
quando Achille usciva dalla sua baracca
oujk oi\o~, a{ma tw`/ ge duvw qeravponte~ e{ponto
h{rw~ Aujtomevdwn hjd∆ “Alkimo~, ou{~ rJa mavlista
ti`∆ ∆Acileu;~ eJtavrwn meta; Pavtroklovn ge qanovnta.
... non da solo, ché due scudieri lo accompagnavano,
l’eroe Automedonte ed Alcimo, che Achille onorava
più degli altri compagni dopo che Patroclo era morto.
20 Cfr. Dieuchid. FGrHist 485 F 6, Strab. 9, 1, 10, D.L. 1, 57, Plut. Sol. 10.
Come sappiamo da Schol. A ad Il. 2, 230 e 4, 273, il verso fu atetizzato da
Aristarco. Una conferma del carattere recenziore del riferimento a Salamina come subordinata ad Atene sembra venire anche dal confronto con la
Una tale sfasatura non può certo essere eliminata, con Kullmann 2005, 19 s., richiamando il ruolo giocato da Antiloco
in relazione ad Achille nei canti xviii (dove, dopo avergli
annunciato la morte di Patroclo, gli trattiene le mani per
evitare che si tagli la gola) e xxiii dell’Iliade (dove viene apostrofato con simpatia dal Pelide ai vv. 538-562 e 795 s.) : in realtà, i vv. 78 s. dell’ultimo canto dell’Odissea ci trasferiscono
al di fuori del racconto dell’Iliade e anche del racconto che
della morte di Achille è presupposto nell’Iliade.
Forse la spiegazione di questa distonia interna non va
cercata nel testo dell’Odissea, ma nella sua trasmissione :
Od. 24, 78 s. potrebbe essere un’interpolazione.
Gofa precisazione di secondo grado (con cwri;~ d∆ in
principio di v. 78 in parallelo con mivgda dev a principio di
v. 77), il distico non compare nell’unico testimone antico
esistente per questa zona di testo, e cioè P. Ryl. 53 (IIIp), che
conserva resti, oltre che di altri canti, di Od. 24, 1-548.
Occorre tener conto, sul versante storico-politico, che
nel corso del vii secolo all’insediamento lesbio al Sigeo gli
Ateniesi replicarono fortiicando il sito di Achilleion, dove
un tumulo segnava la tomba dell’eroe (Strab. 13, 1, 38), e
pertanto, come ha scritto Aloni 2006, 91, “le ceneri e le ossa di Antiloco, inopinatamente collocate a Achilleion nel
canto inale dell’Odissea, segnalano una precisa volontà di
sottrarre anche questa località alla tradizione lesbia, e di
collocarla fra i legittimi possessi degli Ateniesi che si fregiano della discendenza Nereide” (in particolare, il genos
ateniese dei Peonidi poneva come proprio capostipite un
iglio di Antiloco).
I vv. 78 s. del canto xxiv dell’Odissea potrebbero dunque
essere il risultato di un’inserzione campanilistica di matrice ateniese sulla linea della pur controversa interpolazione
ateniese, nel Catalogo delle navi, di 2, 558 (sth`se d∆ a[gwn i{n∆
∆Aqhnaivwn i{stanto favlagge~), 20 ma pure, secondo Erea di
Megara (FGrHist 486 F 1), della menzione di Teseo e Piritoo in Od. 11, 631 (vd. Heubeck 1983, 308 s.). E si può anche
ricordare che Il. 1, 265 (un verso contenente un riferimento a Teseo) è attestato solo in una parte minoritaria della
tradizione manoscritta ed è considerato da Kirk come un
‘ricamo’ (embroidery) di probabile origine ateniese realizzato nel sesto secolo, “when Theseus-propaganda was at its
height” (Kirk 1985, 81).
Altrimenti, dovremmo ripiegare sull’ipotesi che ‘Omero’ stesso interponesse en passant in un contesto di nostalgie iliadiche un particolare ad esse del tutto estraneo come
richiamo a uno sviluppo recente e alternativo della storia
di Achille. 21
Comunque sia, l’Etiopide sembra emergere d’improvviso, nei decenni intercorrenti tra la issazione della nostra
Iliade e della nostra Odissea, come invenzione che intendeva colmare anche con nuovi personaggi legati in buona
parte a favolosi scenari orientali (Pentesilea e le Amazzoni,
Memnone e i suoi uomini) la zona grigia lasciata dall’Iliade
dopo i funerali di Ettore.
Del resto, che sia mai esistita una Etiopide (o una Memnonide) pre-ciclica e pre-iliadica è tutt’altro che dimostrato
seppur non impossibile (purché si convenga che essa rimase ignota all’’Omero’ dell’Iliade) : è in efetti più verosimile,
presentazione di Aiace nel Catalogo esiodeo (cfr. fr. 204, 44-51 M.-W. e vd.
Finkelberg 1988).
21 Una contaminazione fra le due versioni è appunto presupposta da
Willcock 1973.
cronaca di due morti annunciate: dall ’ iliade all ’ etiopide
63
sulla base degli elementi a nostra disposizione, che l’Etiopide fosse composta nella seconda metà dell’viii secolo ad
kai; tovte Qermwvdonto~ ajp∆ eujrupovroio rJeevqrwn
h[luqe Penqesivleia qew`n ejpieimevnh ei\do~.
opera di un poeta (o di una cerchia rapsodica) di Mileto
come intenzionale continuazione di un’Iliade sostanzialE allora dalle correnti del vasto Termodonte
mente issata. 22
giunse Pentesilea, fasciata di divina bellezza.
Il rapido successo di questo poema in cinque libri, precocemente rispecchiato nell’Odissea, nelle arti igurative, in
Bibliografia
Alcmane e più tardi in Pindaro e in Eschilo, dovette rapidaAloni 2006, A. Aloni, Da Pilo a Sigeo. Poemi cantori e scrivani al temmente oscurare le versioni orali che circolavano sulla morpo dei Tiranni, Alessandria 2006.
te e i funerali di Achille, tanto che Od. 24, 36-92 ci appare
Burgess 1997, J. Burgess, Beyond Neo-analysis : Problems with the
come l’ultima espressione di una versione solidale con la
Vengeance Theory, « Am. Journ. Philol. » 118, 1997, 1-19.
struttura e l’orientamento dell’Iliade.
Burgess 2006 , J. Burgess, Neonalysis, Orality, and Intertextuality :
In questa prospettiva non stupisce l’articolazione del fr. 1
An Examination of Homeric Motif Transference, « Oral Trad. » 21,
W. del poema di Arctino :
2006, 148-89.
w}~ oi{ g∆ ajmfivepon tavfon {Ektoro~: h\lqe d∆ ∆Amazwvn,
“Arho~ qugavthr megalhvtoro~ ajndrofovnoio.
Così essi attendevano alla sepoltura di Ettore, e arrivò l’Amazzone,
la iglia di Ares tracotante, massacratore di uomini.
Trasmesso dallo scolio T a Il. 24, 804a come variante dell’ultimo verso dell’Iliade (w}~ oi{ g∆ ajmfivepon tavfon ”Ektoro~
iJppodavmoio), questo distico dovette essere sfruttato da ultimo come ‘raccordo editoriale’ fra Iliade ed Etiopide nel quadro di una tarda ‘edizione ciclica’ dell’epica greca arcaica,
ma non c’è ragione di pensare che già all’origine esso fosse
concepito per creare un ponte fra i due poemi.
La versione alternativa del v. 2, registrata all’interno di
un sommario in prosa da P. Lit. Lond. 1, 6, e cioè ∆Otrhvrªhº~
qugavthr eujeidh;~ Penqesiv≥leia, suggerisce che il passo attraversò una fase di trasmissione rapsodica, come mostra anche il fatto che jOtrhvrh è una variante al femminile
dell’Otreo che, secondo il racconto fatto da Priamo sulle proprie gesta di un tempo, aveva guidato insieme con
Migdone i Frigi lungo le rive del iume Sangario contro le
Amazzoni (Il. 3, 184-186) :
h[dh kai; Frugivhn eijshvluqon ajmpelovessan,
e[nqa i[don pleivstou~ Fruvga~ ajnevra~ aijolopwvlou~
laou;~ ∆Otrh`o~ kai; Mugdovno~ ajntiqevoio.
Sono stato una volta anche in Frigia ricca di vigne,
dove vidi moltissimi Frigi dagli agili cavalli,
gli eserciti di Otreo e di Migdone simile a un dio.
È presumibile pertanto che questo ‘raccordo editoriale’
fosse costruito riutilizzando un passo della parte iniziale
dell’Etiopide collocato nello snodo fra il richiamo retrospettivo ai funerali di Ettore (con riuso da parte di Arctino del
segmento iliadico w}~ oi{ g∆ ajmfivepon tavfon ”Ektoro~) e l’avvio del nuovo racconto.
In questo modo cominciano in efetti i Posthomerica di
Quinto Smirneo, dove il rimando alle esequie tributate a
Ettore (1, 1 s.)
Eu\q∆ uJpo; Phleivwni davmh qeoeivkelo~ ”Ektwr
kaiv eJ purh; katevdaye kai; ojsteva gai`a kekeuvqei ...
Quando Ettore pari agli dèi fu vinto da Achille
e il fuoco del rogo lo divorò e la terra coprì le su ossa ...
è seguito già a 1, 18 s. da un annuncio dell’arrivo di Pentesilea che si prospetta come intenzionale variazione del fr. 1
dell’Etiopide proprio nella lezione del papiro londinese :
22 Il loruit di Arctino era issato da Eusebio al 775/774 o al 760/759, da
Artemone di Clazomene (FGrHist 443 F 2) al 744/741 (se si intende nel senso
dell’akmé e non della nascita il gegonwv~ della Suda) ; e il peripatetico Fania
Burgess 2007, J. Burgess, Tumuli of Achilles, in http ://chs.harvard.
edu/publications.sec/classics.ssp.
Danek 1998, G. Danek, Epos und Zitat. Studien zu den Quellen der
Odyssee, Wien 1998.
Di Benedetto 1998, V. Di Benedetto, Nel laboratorio di Omero, Torino 19982 (1994).
Dihle 1970, A. Dihle, Homerprobleme, Opladen 1970.
Drews 1976, R. Drews, The Earliest Greek Settlements on the Black
Sea, « Journ. Hell. Stud. » 96, 1976, 18-31.
Dubois 1996, L. Dubois (ed.), Inscriptions grecques dialectales d’Olbia du Pont, Genève 1996.
Edwards 1991, M. W. Edwards (ed.), The Iliad. A Commentary v
(Books 17-20), Cambridge 1991.
Ferrari 2007, F. Ferrrari, La fonte del cipresso bianco. Racconto e sapienza dall’ Odissea alle lamine misteriche, Torino 2007.
Finkelberg 1988, M. Finkelberg, Ajax’ Entry in the Hesiodic Catalogue of Women, « Class. Quart. » 38, 1988, 1-41.
Hedreen 1991, G. Hedreen, The Cult of Achilles in the Euxine, « Hesperia » 60, 1991, 313-330.
Heubeck 1983, A. Heubeck (ed.), Omero. Odissea. iii (libri ix-xii ),
Milano 1983
Heubeck 1986, A. Heubeck (ed.), Omero. Odissea vi (libri xxi-xxiv),
Milano 1986 (in collaborazione con M. Fernàndez-Galiano).
Kirk 1985, G. S. Kirk, The Iliad : A Commentary ii (Books 5-8), Cambridge 1985.
Kullmann 1960, W. Kullmann, Die Quellen der Ilias, Wiesbaden
1960.
Kullmann 2005, W. Kullmann, Ilias und Aithiopis, « Hermes » 133,
2005, 9-28.
Langdon 1998, S. Langdon, Signiicant Others : The Male-Female
Pair in Greek Geometric Art, « Am. Journ. Archaeol. » 102, 1998,
251-70.
Monro 1884, D.B. Monro, The Poems of the Epic Cycle, « Journ.
Hell. Stud. » 5, 1884, 1-41.
Richardson 1993, N. Richardson (ed.). The Iliad : A Commentary vi
(Books 21-24), Cambridge 1993.
Schadewaldt 1966, W. Schadewaldt, Von Homers Welt und Werk,
Stuttgart 19964.
Seaford 1994, R. Seaford, Reciprocity and Ritual : Homer and Tragedy
in the Developing City-State, Oxford 1994.
Slatkin 1991, L. Slatkin, The Power of Thetis. Allusion and Interpretation in the ‘Iliad’, Berkeley 1991.
Welcker 1849, F.G. Welcker, Der epische Cyclus ii, Bonn 1849.
West 2003, M. L. West, Iliad and Aethiopis, « Class. Quart. » 53,
2003, 1-14.
West 2003b, M. L. West (ed.), Greek Epic Fragments from the Seventh
to the Fifth Centuries BC, Cambridge MA-London 2003.
Willcock 1973, M. M. Willcock, The Funeral Games of Patroclus,
« Bull. Inst. Class. Stud. London » 10, 1973, 1-11.
(fr. 33 Wehrli) riferiva di una gara fra Arctino e Lesche di Pirra (vinta da
Lesche) ponendo genericamente quest’ultimo “prima di Terpandro” (Eusebio pone il loruit di Lesche e di Alcmane nel 658/657).