Pirandello 150 :
un auteur en quête d’un personnage
Pirandello 150 :
un autore in cerca di un personaggio
Sous la direction de Paola Ranzini et Valentina Garavaglia
Collection dirigée par Georges Linarès
Volume publié avec le soutien de la Région Sud Provence-Alpes-Côte d’Azur, du Département de
Communication, Arts et Médias de l’Université libre de Langues et Communication IULM de Milan et du
laboratoire ICTT de l’Université d’Avignon et des Pays de Vaucluse.
Volume pubblicato con il sostegno della Regione Sud Provence-Alpes-Côte d’Azur, del Dipartimento
di Comunicazione, Arti e Media della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e del
laboratorio ICTT dell’Università di Avignone.
Pirandello 150 :
un auteur en quête d’un personnage
Pirandello 150 :
un autore in cerca di un personaggio
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Nous remercions l’Institut Culturel Italien de Marseille, la BnF-Maison Jean Vilar (Avignon) et la Bibliothèque
Universitaire (Avignon Université) pour leur soutien dans l’organisation des différentes manifestations
culturelles autour de Pirandello qui se sont tenues à Avignon et à Marseille en décembre 2017.
Si ringraziano l’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia, la BnF-Maison Jean Vilar (Avignone) e la Biblioteca
Universitaria (Università di Avignone) per il sostegno nell’organizzazione delle diverse manifestazioni
pirandelliane ad Avignone e Marsiglia tenutesi nel dicembre 2017.
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Crédits photos : XXXXX
Édition préparée par XXXXXXX
Cet ouvrage a été publié avec l’aide du Conseil Régional Provence-Alpes-Côte d’Azur
ISBN : 978-2-35768-107-1
© 2019, Avignon Université
Éditions Universitaires d’Avignon
74, rue Louis Pasteur
84029 Avignon cedex 1 - France
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La ricezione di Pirandello in Grecia
di Elina Daraklitsa
A partire dal 1914, Pirandello inaugura un nuovo orizzonte teatrale
che alimenta tutto il teatro del Novecento. Ancor prima di entrare
nel mondo del romanzo e del teatro, egli affida le sue riflessioni alla
forma del saggio. È la filosofia a costituire il punto di partenza della sua
carriera narrativa e drammaturgica. Scrive i suoi primi racconti, pieni
di risvolti esistenziali, all’ombra del successo di Giosuè Carducci e di
Gabriele D’Annunzio. Molto tempo dopo, la definizione che dà di se
stesso nell’introduzione ai Sei personaggi in cerca d’autore di « scrittore
soprattutto filosofico » costituisce la prova che Pirandello non si è mai
considerato un autore teatrale, ma piuttosto un filosofo o un pensatore.
Simbolismo, surrealismo ed esistenzialismo, che si diffondono
agli inizi degli anni Trenta, nutrono il suo pensiero e, in particolare,
la concezione dei suoi « miti ». Molti filosofi e letterati dell’epoca si
occupano del tema del mito, come Thomas Mann di cui nel 1924 esce
La montagna incantata (Der Zauberberg) – opera che il drammaturgo
italiano sembra conoscere bene se si pensa all’eco che ne è contenuta
nel titolo dell’ultima opera teatrale di Pirandello, I Giganti della
montagna – ed Ernest Cassirer di cui nel 1925 esce Language and Myth.
Entrambe le opere trattano le implicazioni del mito greco nella società
contemporanea secondo una prospettiva antropocentrica. Lo stesso
procedimento viene seguito da Pirandello, il quale tuttavia conferisce
una dimensione teatrale al mito, spalancando in tal modo nuovi
orizzonti all’arte e ponendo continuamente nuovi quesiti sulla vita e
sull’importanza dell’esistenza e della inesistenza.
E’ innanzitutto attraverso il teatro dei miti che Pirandello fa
emergere la profonda conoscenza della letteratura greca antica
e manifesta nel contempo la propria ammirazione per lo spirito
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Partie I
Elina Daraklitsa
greco, da lui considerato punto di partenza dell’arte contemporanea
e in generale della civiltà universale. La stessa espressione « ciclo
mitico » di cui egli si serve per definire concettualmente quattro sue
opere, La sagra del signore della nave, La nuova colonia, Lazzaro344 e I
Giganti della montagna, ha origini greche345. La parola greca « mito »,
particolarmente cara e familiare al drammaturgo, conferisce una serie
di personali codici semantici, ora descritti ora allusi, nelle sue opere346.
Non dimentichiamo che lo stesso Pirandello sosteneva di avere origini
greche e che il suo cognome fosse una corruzione fonetica di « pyr
angelos » (fuoco e nunzio : nunzio di fuoco). Inoltre, essendo nato in
Magna Grecia, si riteneva greco per metà. Pirandello infatti nacque il
28 giugno 1867 nei pressi di Agrigento, ossia nell’antica colonia greca
di Akragas denominata Girgenti fino al 1927. Il latifondo paterno, in
cui trascorse l’infanzia, si chiamava Chaos. Lo scrittore, desideroso
di sottolineare il senso simbolico del toponimo, nel 1893 scrive in
un frammento autobiografico: « Io [...] sono figlio del Caos; e non
allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra
campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in
forma dialettale, Càvusu », quest’ultima, aggiunge, costituendo una
corruzione dialettale del « genuino e antico vocabolo greco Chàos ».
Pirandello ritiene che la cultura greca possa offrire risposte
ai problemi esistenziali dell’uomo moderno. Attraverso i miti,
egli giunge al punto di domandarsi se la vita esista davvero o se
l’universo non sia invece annidato in un nucleo metafisico privo di
materia. Inoltre si domanda se davvero l’universo soggiaccia alla
344 L. Pirandello, Lazzaro, La nuova Colonia, introduzione, traduzione e cura di E. Daraklitsa,
Atene, Edizioni Kyfanta, 2017.
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sfrenata e illusoria tensione dell’individuo verso l’esistenza terrena,
l’evoluzione e la creatività.
Attraverso i suoi « miti », e in genere attraverso la sua opera
filosofica, Pirandello propone un concetto rivoluzionario di
esistenza e di uomo. Secondo quanto egli stesso afferma, ogni
uomo possiede una determinata immagine di sé, e ritiene che sia
identica anche per gli altri. In realtà ognuno di questi « altri » ha di
lui un’immagine differente. Ne risulta un individuo costituito da un
insieme di diversi individui : a seconda delle circostanze esterne, egli
assume un comportamento differente, esibendo un’identità diversa
e una nuova forma, fittizia. Pirandello riconosce agli esseri umani il
carisma della metamorfosi, della trasmutazione, dell’autolesionismo
e dell’autoguarigionein quanto gli individui vivono in un mondo
in perenne divenire, che trasforma e deforma continuamente le
proprie strutture. La consapevolezza dell’inesistenza dell’io suscita
nell’autore e nei suoi personaggi il dolore e lo strazio psicologico,
la solitudine e il timore della rovina imminente. Il pessimismo di
Pirandello è totale e assoluto. L’unica via di salvezza è l’assurdo, la
scettica sospensione del giudizio di fronte ai dettami sociali, come
anche di fronte a ogni intervento politico o culturale. Tali elementi
filosofici e drammaturgici inerenti all’opera pirandelliana affascinano
il pubblico greco, perché rispondono a quelli che sono i suoi quesiti
estetici, artistici ed esistenziali.
I principi filosofici di Pirandello sulla vita e sull’arte trovano
espressione nel 1908 nel saggio L’umorismo347, nel quale egli cerca di
345 L. Pirandello, La sagra del signore della nave, All’uscita, Il dovere del medico, Cecè, introduzione
e traduzione di E. Daraklitsa, Atene, Egokeros, 2008.
346 Cfr. Z. Ververopùlu, « La problematica
(Comparazione), 17, 2006, p. 57-43.
del
teatro
nella
letteratura »,
Sunkrisi
347 L. Pirandello, L’umorismo, traduzione e cura di Elina Daraklitsa, Atene, Edizioni Polytropon,
2016.
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illustrare il senso dell’umorismo che caratterizza tutte le sue opere
romanzesche, teatrali e poetiche. Pirandello opera una netta distinzione
tra l’elemento comico e l’elemento umoristico individuando il carattere
peculiare del secondo nel sentimento proveniente dalla riflessione,
ossia da una elaborazione intellettuale. Pertanto l’umorismo è il
« sentimento del contrario ». Il sentimento del contrario viene distinto
dall’« avvertimento del contrario », che è, invece, il comico. L’altra
faccia delle cose, l’elemento a noi estraneo, è quello che, secondo
l’Umorismo, rappresenta l’io e l’essere. L’apparire, invece, è il lato che
ognuno cerca di esibire. Il saggio L’umorismo è stato pubblicato in
Grecia (tradotto e commentato per mia cura) soltanto nel 2004, quasi
un secolo dopo la rappresentazione della prima opera pirandelliana
in Grecia nonostante la maggior parte dell’opera di Pirandello,
soprattutto le novelle e i testi teatrali, sia da tempo disponibile in
traduzione greca348. Soltanto ora, con molto ritardo, il pubblico greco
può conoscere meglio il pensiero pirandelliano che purtuttavia ha
influenzato notevolmente il teatro in Grecia nel Novecento, offrendo
un nuovo respiro professionale a un gran numero di attori e registi,
favorendo la carriera di molti interpreti di primo rango e funzionando
non solo come ponte di comunicazione culturale tra la Grecia e l’Italia,
ma anche come stimolo di rinnovamento del teatro greco nel periodo
che separa due diverse fasi storiche e artistiche, quella degli ultimi
decenni dell’Ottocento e quella della seconda metà del Novecento.
La prima messinscena di un’opera pirandelliana in Grecia risale
al 1914, una data assai prossima all’inizio della carriera pirandelliana
348 Sulla ricezione dell’opera di Pirandello in Grecia, cfr. S. Iordanìdu, Pirandello in Grecia,
Dottorato di Ricerca, Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana, Università di Salonicco,
2003 ; M. Manolà, La fortuna di Luigi Pirandello in Grecia, Dottorato di Ricerca, Dipartimento
di Lingua e Letteratura Italiana, Università di Salonicco 2000 ; A. Proiou, A. Armati, Il teatro di
Luigi Pirandello in Grecia 1914-1995, Dipartimento di filologia greca e latina, Sezione bizantinoneoellenica, Università di Roma La Sapienza, 1998.
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in Italia : nel giugno dello stesso anno il regista e attore Tilèmachos
Lepeniotis porta sulle scene al Teatro Kyveli l’atto unico La morsa. È la
prima volta in assoluto che un’opera di Pirandello viene rappresentata
fuori d’Italia. Da allorain Grecia, non c’è compagnia teatrale o ente
scenico di qualche importanza che non sviluppi una relazione feconda
e permanente con l’opera di Pirandello. Tra questi ricordiamo il Teatro
Nazionale di Atene, il Teatro dell’Arte di Atene, il Teatro Nazionale
della Grecia del Nord, gli attori e impresari teatrali Kyveli Andrianù,
Marika Kotopùli, Kàrolos Koun, Dimitris Rontiris, Dimitris Myrat,
Voula Zumbulaki, Vasilis Diamantopoulos, Eleni Papadaki, Alexis
Minotìs e molti altri.
Il teatro di Pirandello costituisce altresì un oggetto di riflessione
e di analisi per molti intellettuali greci come si evince dalle centinaia
di pagine dedicate all’autore sulla stampa349. Tra i maggiori critici
greci dell’opera pirandelliana sono da menzionare il romanziere e
autore teatrale Anghelos Terzakis, il grande poeta e studioso della
letteratura italiana Kostìs Palamàs, il critico teatrale Alkis Thrilos, il
saggista e traduttore Marios Ploritis, il filologo e critico d’arte Kostas
Georgousòpoulos. Nel corso del Novecento si contano 101 messe in
scena di opere pirandelliane, 17 delle quali presentate in teatri pubblici.
Non è un caso che gli intellettuali greci dei primi del Novecento
considerino Pirandello il più grande drammaturgo europeo.
L’8 agosto del 1925, il teatro di Marika Kotopouli mette per la prima
volta in scena in Grecia la commedia Enrico IV, per la regia della stessa
Kotopouli. In seguito, nel 1926, l’opera fu portata all’estero, e più
precisamente ad Alessandria d’Egitto, da una compagnia greca. Nel
1950 viene allestito uno spettacolo al Teatro Nazionale per la regia
349 Cfr. A. Proiou, A. Armati, Luigi Pirandello e la critica ellenica, Atti del 1o Convegno Internazionale
di Letteratura Comparata, Atene, Edizioni Domos, 1995, p. 413-428.
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Partie I
di Kàrolos Koun e, nel 1966, un altro, a Salonicco, presso la Scena
Centrale (Kentrikì Skinì) del Teatro dell’Associazione Studi Macedoni
a cura del Teatro Nazionale della Grecia del Nord, per la regia di
Sokratis Karantinòs. La traduzione è a cura di Georgios Rousos350. Una
ripresa viene proposta l’anno successivo presso il Teatro Nazionale
per la regia di Leonidas Trivisàs ; il ruolo di protagonista è affidato
a Dimitris Chorn, uno degli attori greci più importanti della seconda
metà del Novecento351. Nel 1978 Chorn cura egli stesso la regia di
Enrico IV al Teatro Mousouri. La pièce viene quindi allestita nel 1991, al
Teatro Nazionale, per la regia di Kostas Bakas e, nel 2006, per la regia
di Dimitris Mavrikios.
Naturalmente, il testo pirandelliano più amato a livello
internazionale è presente anche sulle scene greche. I Sei personaggi
in cerca d’autore352 viene infatti messo in scena per la prima volta
nel 1925 al Teatro Athinaion dalla compagnia del Teatro dell’Arte
di Spyros Mellàs353, che ne firma anche la regia, nella traduzione di
Nikolaos Poriotis, poeta vissuto in Italia ed esperto di drammaturgia
italiana. L’opera viene messa in scena anche dal Teatro dell’Arte di
Kàrolos Koun nel 1943 e nel 1968 per essere riproposta praticamente
ininterrottamente fino al 2017.
Anche le peculiarità drammaturgiche di testi quali Così è se vi pare
e Il piacere dell’onestà vengono subito amate dai registi greci, dagli
intellettuali e dal pubblico, tanto da essere messi in scena quasi ogni
anno a cominciare rispettivamente dal 1925 e dal 1923.
Elina Daraklitsa
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L’opera Tutto per bene, presentata per la prima volta al pubblico
ateniese nel 1926, riscuote un successo tale da giustificarne le costanti
riprese, fino al 2015. Particolarmente impressa nella memoria del
pubblico greco è l’interpretazione di Kyveli Andrianù, una grandissima
attrice nonché impresario teatrale della prima meta del Novecento.
L’uomo, la bestia e la virtù è, al pari di Sei personaggi in cerca d’autore,
il simbolo dell’indiscutibile successo ottenuto da Pirandello in Grecia e
non soltanto ad Atene, dal momento che dal 1928 - anno a cui risale la
prima messa in scena presso lo storico teatro Apollon di Syros a cura
di Kyveli Andrianù - ad oggi, la pièce è continuamente proposta da vari
registi, come anche Vestire gli ignudi che dal 1934 al 1989 conosce un
grande successo. L’atto unico La patente viene invece presentato soltanto
una volta, da Kyveli Andrianù, nel 1959 al Teatro d’Arte di Atene, senza
ottenere grande successo di critica sui giornali dell’epoca354.
Come tu mi vuoi viene presentata al Teatro Nazionale, nel 1955, per
la regia di Alexis Solomòs, anche se ripresa soltanto per tre stagioni
teatrali. In seguito ne viene approntata una riduzione radiofonica con
la voce della protagonista Anna Synodinù, mentre vent’anni dopo
verrà portata in scena dal Teatro Labeti per la regia di Jane Haouel,
nella traduzione di Marios Ploritis. Il maggiore successo ottenuto
sulle scene greche è senza dubbio quello di Questa sera si recita a
soggetto: rappresentata nel 1961 al Teatro Athinon per la regia e nella
traduzione di Dimitris Myrat, con musiche di Manos Hatzidakis, un
compositore greco di fama internazionale. Da allora la commedia è
stata costantemente ripresa, fino al 2005, anche da compagnie di
dilettanti o in occasione di recite scolastiche.
350 Cfr. C. Sougioultzis, Trentacinque anni del Teatro Nazionale della Grecia del Nord (1961-1996),
Atene, Edizioni Hibos, 1999.
351
F. Iliadis, Dimitris Chorn, Atene, Edizioni Koxlias, 2003.
352 Z. Samarà, « Poetica e metafisica : teatro nel teatro », Sunkrisi (Comparazione), 2-3, 1991,
p. 68-87.
353
S. Mellàs, Cinquant’anni di Teatro, Atene, Edizioni G. Fexis, 1960, p. 164.
354 G. Sidèris, « Le rappresentazioni greche di Pirandello », Nea Estia, vol. 70, 826, p. 1599-1610 ;
B. Georgopùlu, La critica teatrale ad Atene negli anni del dopoguerra, vol. I, II, Atene, Egokeros,
2009, p. 208-211 ; a cura di M. Sgourìdou , « Luigi Pirandello », Odos Panos, 136, aprile-giugno
2007, p. 2-121.
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Il gioco delle parti verrà messo in scena in Grecia solo più tardi,
rappresentato per la prima volta presso il Teatro dell’Arte nel 1971 per
la regia di Kàrolos Koun. Poche le riproposte : nel 1987, presso il Teatro
Nazionale della Grecia del Nord per la regia e con la musica di Rosario
Crescenzi, e, nel 1998, al Teatro di Odos Kefallinias per la regia e nella
traduzione di Minoas Volanakis.
riforma della cultura teatrale internazionale. In tale modo la sua opera
ha contribuito alla rinascita della drammaturgia greca contemporanea.
La situazione di crisi lo incitò a inventare nuove forme di espressione
teatrale e a distinguersi per l’audacia della sua impresa : quella della
rottura dei vincoli del naturalismo e del verismo a cui si era attenuto
durante i primi anni della sua attività di scrittore.
La commedia Non si sa come fa la sua prima apparizione nel teatro
greco nel 1989 e sarà ripresa senza sosta fino ai nostri giorni, mentre
La vita che ti diedi è stata rappresentata soltanto due volte, nel 1975 e
nel 1980. Poco rappresentate sono altresì le opere La signora Morli, una
e due, Liolà e Pensaci, Giacomino, portate in scena soltanto due volte
ciascuna, rispettivamente nel 1938 e 1966, nel 1981 e 1994, e nel 1926 e
1953. La stessa sorte è condivisa dal dramma I Giganti della montagna
messo in scena nel 1971 e, quindi, nel 1999 da Spyros Evanghelatos,
uno dei più importanti registi greci contemporanei.
La drammaturgia pirandelliana in Grecia dagli inizi del Novecento
a oggi non ha mai conosciuto momenti di stanchezza, neppure nel
periodo tra le due guerre o nell’immediato dopoguerra355, tempi
segnati da una grave indigenza economica. Vale la pena sottolineare
l’importanza di questa attività drammaturgica, intermediaria tra la
cultura greca e la cultura italiana, al fine di mettere in luce la vicinanza
culturale dei due Paesi e, soprattutto, di colmare una lacuna nella
storia del teatro europeo e italo-greco.
L’atto unico L’uomo dal fiore in bocca, pur rappresentato con successo
nella seconda metà del Novecento, non sarà più messo in scena.
Risale infine al 2016 la prima messa in scena della commedia in
un atto Cecè, per la regia di Manos Triantafillakis (mia la traduzione),
tuttora in tournée.
L’amore dei Greci per Pirandello, dimostrato dal gran numero di
repliche e messe in scena delle sue opere, è profondo e sostanziale,
e riesce a penetrare la riflessione del drammaturgo e il contenuto
tematico dei suoi testi. Del resto, uno dei motivi della persistenza dei
valori dell’opera di Pirandello in Grecia, come nel resto del mondo, è il
fatto che, a partire da umili intenti artistici, l’autore ha affrontato la crisi
del teatro italiano di quegli anni offrendo un contributo decisivo alla
355 Cfr. E. Georgiu, Le regie delle opere di Pirandello nel teatro greco, dalla seconda guerra mondiale
fino alla fine del secolo, Dottorato di Ricerca. Dipartimento di Studi teatrali, Università di Atene 2015.