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A QUADRIMESTRALE DI CULTURA, STORIA E TECNICHE DELLA CONSERVAZIONE PER IL PROGETTO fondato da Marco Dezzi Bardeschi SETTEMBRE 2019 ‘‘ ( ina h us a C uh to o, a d n r B o na el ssi o i d M tà ole i l e ,n o tua t o A d ar nard n o o Le erle ip . 8 8 Altltrr lilinnee (( AA AA AA EDIZIONI EDIZIONI 88 nuova serie, settembre 2019 Quadrimestrale di cultura, storia e tecniche della conservazione per il progetto Autorizzazione del Tribunale civile e penale di Milano n. 255 del 22 maggio 1993 Fondata da: Marco Dezzi Bardeschi Direttore: Pierluigi Panza; Vice direttore: Chiara Dezzi Bardeschi; Redazione e Segreteria di coordinamento: Giuseppina Carla Romby, Wanda Butera Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Simona Bravaglieri, Francesca Urbinati In questo numero contributi di: Francesca Acerboni, Architetto e giornalista; Maria Teresa Badalucco, Avvocato; Diana Barillari, Docente a contratto di Storia delle tecniche architettoniche, Università degli Studi di Trieste; Eleonora Bersani, Ricercatore, DAStU, Politecnico di Milano; Alessandro Bianchi, Associato di Disegno, DASTU, Politecnico di Milano; Silvia Bodei, Ricercatrice, Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e Architettura, Università degli Studi di Cagliari, Docente di Progettazione, Istituto Europeo di Design; Elisa Boeri, Ricercatrice, Cattedra Unesco Mantova, Politecnico di Milano; Federico Calabrese, Docente di Composizione Architettonica, Facoltà di Architettura del Centro Universitario, Salvador Bahia; Pier Federico Caliari, Associato di Architettura degli Interni e Allestimento, DASTU, Politecnico di Milano; Michele Giovanni Caja, Associato in Composizione Architettonica, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano; Silvia Cattiodoro, Docente a contratto, DaSTU, Politecnico di Milano; Mauro Cozzi, Professore associato in pensione, Dipartimento DICEA, Università di Firenze; Carolina Di Biase, Ordinario di Restauro, DASTU, Politecnico di Milano; Mario Donizetti, Pittore; Maria Cristina Giambruno, Associato di Restauro, DaSTU, Politecnico di Milano; Giorgio Gianighian, Ordinario di Conservazione architettonica, urbana e del paesaggio, Università IUAV di Venezia; Ezio Godoli, Ordinario di Storia dell’architettura, DiDA, Università di Firenze; Andrea Gritti, Ricercatore, DAStU, Politecnico di Milano; Damiano Iacobone, Associato di Storia dell’Architettura, DaSTU, Politecnico di Milano; Bianca Gioia Marino, Docente di restauro, Dipartimento di Architettura, Università degli studi di Napoli Federico II; Rosanna Pavoni, Docente di Museologia, Facoltà di Scienze dei Beni Culturali dell’Università dell’Insubria, Como; Sonia Pistidda, Ricercatrice, DaSTU, Politecnico di Milano; Du Qian, Ph.D, Assistant Researcher, Shanghai Jiao Tong University; Enrico Quagliarini, Ordinario di Architettura tecnica, DICEA, Università Politecnica delle Marche; Roberto Recalcati, Pittore; Giuseppina Carla Romby, Docente, Dipartimento SAGAS, Università di Firenze; Claudio Salsi, Docente a contratto di Storia del disegno, Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Francesca Urbinati, Dottoressa in Architettura; Cao Yongkang, President, International Research Centre for Architectural Heritage Conservation - SJTU, Jiao Tong University, Shanghai, Cina; Sotirios Zaroulas, Architetto Ph.D, Politecnico di Milano. In copertina: Studenti sul parapetto della terrazza della caffetteria del complesso architettonico Bauhaus a Dessau, 1931; Walter Gropius, Diagramma della struttura di insegnamento della scuola del Bauhaus, 1922, Staatliches Bauhaus Weimar, 1919-1923. Bauhaus-Archiv Berlin / © VG Bild-Kunst, Bonn 2016 Retrocopertina: John Ruskin, The Castle Rock, Edinburgh (matita e acquarello, tocchi di bianco su carta); Ruskin, Lake Lucerne, Switzerland (matita e acquarello su carta) Comitato scientifico internazionale Mounir Bouchenaki, François Burkhardt, Juan A. Calatrava Escobar, Giovanni Carbonara, Françoise Choay, Philippe Daverio, Lara Vinca Masini, Javier Gallego Roca, Werner Öechslin, Carlo Sini Corrispondenti italiani Piemonte e Val d’Aosta: Maria Adriana Giusti, Rosalba Ientile, Carlo Tosco; Lombardia: Carolina di Biase, Alberto Grimoldi, Antonella Ranaldi, Michela Rossi, Sandro Scarrocchia; Veneto: Emanuela Carpani, Alberto Giorgio Cassani, Giorgio Gianighian; Liguria: Stefano F. Musso; Emilia Romagna: Rita Fabbri, Riccardo Gulli, Andrea Ugolini; Toscana: Mario Bencivenni, Susanna Caccia, Mauro Cozzi, Maurizio De Vita, Gaspare Polizzi; Lazio: Daniela Esposito, Donatella Fiorani, Margherita Guccione, Maria Piera Sette; Marche: Manuel Orazi, Enrico Quagliarini; Umbria: Paolo Belardi; Abruzzo: Stefano Gizzi, Claudio Varagnoli, Alessandra Vittorini; Campania: Alessandro Castagnaro, Bianca Gioia Marino, Andrea Pane; Puglia: Vincenzo Cazzato, Giuliano Volpe; Calabria e Basilicata: Francesca Martorano, Marcello Sestito; Sicilia: Maria Rosaria Vitale Corrispondenti esteri Federico Calabrese (Brasile), Tiziano Aglieri Rinella (Emirati) I saggi contenuti in questo numero di ‘ANANKE sono stati rivisti da referee di nazionalità diversa da quella degli autori, selezionati per competenza tra i membri del Comitato Scientifico Internazionale / The articles published in the issue of ‘ANANKE have been reviewed by the international referees, selected among the members of the International Scientific Committee. I singoli autori sono responsabili di eventuali omissioni di credito o errori nella riproduzione delle immagini e del materiale presentato La rivista ‘ANANKE e i suoi Quaderni sono acquistabili in formato cartaceo presso Libro Co. Italia - www.libroco.it - Tel. 055-8229414 prezzo di ciascun numero: Italia 14,00 euro; Comunità Europea 18,00 euro; resto del mondo 24,00 euro abbonamento annuale (3 numeri): Italia 38,00 euro; Comunità Europea 52,00 euro; resto del mondo 70,00 euro; abbonamenti e pubblicità: Altralinea Edizioni srl - 50144 Firenze, via Pierluigi da Palestrina 17/19 r, tel. (055) 333428 info@altralinea.it La rivista è edita con il sostegno del Dipartimento ABC (Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito), dei dottorati e delle Scuole di Specializzazione, della Scuola di Architettura e della Cattedra UNESCO del Polo di Mantova della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Direzione, Redazione e Segreteria: Politecnico di Milano, Dipartimento ABC, edificio 15, Via Ponzio 31, 20133 Milano, 02/23994653 E-Mail: redazione.ananke@gmail.com - Website: http://www.anankerivista.it - Pagina Facebook: @anankerivista © copyright Marco Dezzi Bardeschi © copyright Altralinea Edizioni s.r.l. - Firenze 2013, 50131 Firenze, via Pietro Carnesecchi, 39, Tel. 055/333428 E-mail: info@altralinea.it; www.altralineaedizioni.it ISSN 1129-8219 / ISBN 978-88-94869-77-4 tutti i diritti sono riservati: nessuna parte può essere riprodotta senza il consenso della Casa editrice finito di stampare nel novembre 2019 stampa: Tipografia Bongi – San Miniato (Pisa) info@tipografiabongi.it ‘ ‘ Editoriale 88. NUOVA SERIE, SETTEMBRE 2019 Pierluigi Panza, Nel doppio anniversario: ripensare l'invenzione, da Leonardo a Gropius, 2 Storia e cultura del restauro: 2019, i duecento anni di Ruskin / 3 Carolina Di Biase, Praeterita. Paesaggi ruskiniani, 4; Damiano Iacobone, Ruskin e gli altri: dal Ruskinian Gothic al Medieval Modernism, 12 Attualità del Bauhaus Giuseppina Carla Romby, 100 jahre Bauhaus - 100 anni Bauhaus. Viaggio tra i luoghi storici e i nuovissimi musei del Bauhaus, 21; Chiara Dezzi Bardeschi, Iper Bauhaus, 25; Ezio Godoli, Van de Velde, Gropius e il Bauhaus, 26; Sotirios Zaroulas, Ioannis Despotopoulos e la profezia del Bauhaus in Grecia e in Svezia, 30; Michele Giovanni Caja, La migrazione del bauhaus nel mondo: dall'industrial design al rapporto con le culture popolari, 35; Maria Teresa Badalucco, La lezione del Bauhaus di Nicholas Fox Weber, 39; Chiara Dezzi Bardeschi, Bauhaus. Vita e arte di sei maestri del Modernismo, 43; Elisa Boeri, Imparare dal Bauhaus: Edoardo Persico e la cultura architettonica italiana negli anni tra le due guerre, 46; Francesca Acerboni, La Scuola di Ulm: Dall’eredità del Bauhaus alla “speranza progettuale” di Tomás Maldonado, 53 Leonardo, neoleonardo, iperleonardo Roberto Recalcati, Il mito di Leonardo da Vinci nell’epoca della virtualità, 56; Mario Donizetti, Dopo l'attuale restauro della “Cena”, Leonardo autografo o Leonardo e aiuti? (1982), 60; Pierluigi Panza, Leonardo liquido del cinquecentenario, 65; Claudio Salsi, Sul restauro della Sala delle Asse a Milano, 70 Musei, nuove esposizioni e territorio Rosanna Pavoni, Case Museo di Parole: Storie Milanesi, 74 Mission to China Giorgio Gianighian with Du Qian and Cao Yongkang, Mission to China: reflecting on new perspectives towards conservation. An Exhibition and Forum in Shanghai, 78 Patrimonio culturale e Buffer Zone / 2 Pier Federico Caliari, La Call per la Buffer zone di Villa Adriana. Valutazioni a consuntivo, 107; Silvia Cattiodoro, “Designing the UNESCO Buffer Zone”. Una call per la maggiore protezione di Villa Adriana, 109 Nuovi progetti e cantieri Federico Calabrese, Salvador de Bahia: casa del carnevale, 120 Tecniche Enrico Quagliarini, Nanotecnologie per il restauro, 122 Cultura del Moderno e inediti dell'architettura Silvia Bodei, Gio Ponti e il progetto di Villa Nemazee a Teheran (1957-64), 129; Andrea Gritti, Corpo e memoria nell’architettura di Milton Barragán Dumet, 134 Didattica e ricerca Eleonora Bersani, Maria Cristina Giambruno, Sonia Pistidda, Georgia: Svanezia a rischio, 141; Bianca Gioia Marino, Daniela Pagliarulo, Pescia: ex mercato dei fiori. Conservazione del moderno e uso contemporaneo, 147; Francesca Urbinati, Fano, ex Chiesa di San Francesco: una rovina in-attesa, 153 Segnalazioni Firenze in svendita. La risposta del Comune (M. Cozzi); Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo (D. Barillari); Memoriale di Auschwitz: l'apertura a Firenze (B. Nicoletti); Evoluzione culturale (CDB); Bergamo, Il centro piacentiniano (A. Bianchi) 1 ANTONIO SANT'ELIA E L'ARCHITETTURA DEL SUO TEMPO E. Godoli (a cura di), Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo, Didapress editore, Firenze 2018. Atti del convegno internazionale "Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo", Firenze, 2016 Gli Atti del convegno internazionale Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo (Didapress editore, Firenze 2018) tenutosi nel 2016 a Firenze nell'ex Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella, suggellano un biennio di studi e riconsiderazioni critiche della figura di Sant'Elia, incorniciate tra due centenari, la pubblicazione del Manifesto nel 1914 e la prematura scomparsa nel 1916 sui campi di battaglia del Carso. Morto giovane, il talentuoso architetto comasco entra quasi subito nel mito, prontamente creato da Marinetti e in seguito ravvivato da celebrazioni, analisi storiche e riflessioni critiche. Apre il volume degli atti il contributo di Alberto Longatti che nel 1962 insieme a Luciano Caramel curò la retrospettiva di Sant’Elia, frutto di ricerche e studi condotti sull’archivio dei disegni presso il Museo civico di Como dove erano confluiti, accanto al fondo donato da Manlio Rho e Gianni Stecchini, i disegni acquistati dalla famiglia. Il saggio costruisce il ritratto del giovane architetto in forma di biografia che riesce a cogliere anche il risvolto psicologico di un artista dotato di una energia straordinaria (che non poteva certo mancare a una icona del futurismo), che si riversava in forma dinamica sui disegni e le tavole per la Città Nuova. Maria Letizia Casati nel suo rigoroso saggio imposta la documentata ricostruzione dell’archivio Sant’Elia focalizzandosi sul materiale ancora in possesso degli eredi, che diventa produttivo fattore di confronto per i disegni e gli schizzi di proprietà pubblica e privata, permettendo di incrementare la conoscenza dell’opera nonché nuove prospettive per l’interpretazione. La sezione “Sant’Elia: una parabola breve” si conclude con il contributo di 158 Stefano Zagnoni che suggella la biografia ricostruendo l’ultima opera dell’architetto, quel cimitero di guerra per la brigata Arezzo a Monfalcone dove avrebbe trovato sepoltura. Dopo Firenze città che fa da sfondo agli accesi scontri tra futuristi e esponenti della Voce con risse in stazione e notti in prigione (Giovanna Uzzani), è la Milano “che sale” con ciminiere fabbriche e quartieri in espansione, quella tanto cara a Boccioni che Ornella Selvafolta delinea nel suo saggio. La metropoli più progressiva d’Italia celebra, a partire dall’Esposizione Universale del 1906, l’ingresso nel XX secolo con stazioni ferroviarie e l’avveniristica nuova dimensione urbanistica che Marius (Mario Stroppa) profetizza sulla copertina del Touring (1908). La visione del Corso d’Italia fulcro del progetto per il nuovo quartiere industriale Nord Milano è forse la chiave di volta delle futuristiche visioni della Città Nuova di Sant’Elia, che riequilibrano la preponderante influenza delle rutilanti scenografie urbane della “Nuova York” del futuro con la stazione multilivello e il “grattanuvole”. Offre uno stimolante e innovativo contributo il saggio di Ezio Godoli curatore degli atti del convegno: lo studioso affronta e affonda uno degli stereotipi sui quali la storiografia del Futurismo e in generale la storia dell’architettura si ancoravano, ovvero la natura visionaria e fantastica della Città Nuova. Nella sua riconsiderazione critica Godoli valuta l’apporto dell’ingegneria sanitaria – disciplina dalla quale poi si svilupperà l’urbanistica – individuando nel paradigma della tecnica un fattore chiave, destinato poi a evolvere nel funzionalismo. In queste città sane la tipologia della casa a gradoni (ideata da Borie già nel 1865) offre aria e luce agli abitanti (si spiega poi la fortuna nella progettazione dei sanatori) e la circolazione ripartita su livelli diversi apre scenari futuribili, dei quali si accorgerà Theo van Doesburg. Seguendo il filo rosso di una tecnica divenuta visionaria Godoli approda all’imma- ginario megastrutturale, e non fa meraviglia che un fautore del mechanistic brutalism come Reyner Banham suggelli l’ingresso di Sant’Elia tra i pionieri del Movimento Moderno con i suoi articoli pubblicati in The Architectural Review tra il 1955 e il 1956. La nuova prospettiva di lettura offerta da Godoli si riverbera nei contributi di Mauro Cozzi, che indaga sui risvolti strutturali delle costruzioni immaginarie facendo riferimento al contemporaneo sviluppo in Italia della costruzione in calcestruzzo armato, e Lina Malfona che nel suo articolo icasticamente titolato Back to the future esplora gli universi paralleli alle intuizioni di Banham, ovvero le architetture delle basi Nasa, di Archigram fino al movimento High Tech con il Manifesto di Rogers. Nel suo utile regesto della fortuna critica del Manifesto dell’architettura futurista Monica Manicone riepiloga poco meno di un secolo di storia dell’architettura, nazionale e internazionale, dove Sant’Elia viene analizzato secondo diverse ottiche che oscillano tra l’irrilevanza e l’aura profetica, variazioni che molto raccontano sul contesto culturale e la fase storica in cui sono state formulate, dove la distanza è proporzionale alla comprensione delle sue profetiche visioni. Le suggestioni dell’occultismo e dello spiritismo sul Futurismo e la visione della città che dinamicamente si tende come un elastico, rimbalzano dal testo di Lisa Hanstein che allarga lo sguardo all’esoterismo tanto caro a molti movimenti d’avanguardia. Le accurate documentate e stimolanti analisi condotte nella sezione “Echi e fortuna di Sant’Elia” ci conducono nella Sicilia di Alfio Fallica (Ettore Sessa) e Francesco Fichera (Eliana Mauro) entrambi protagonisti di una fase futurista che se non ricalca le fantastiche visioni della Città Nuova, dimostra un vivo anelito al cambiamento, spigolando tra secondo futurismo suggestioni Déco e reminiscenze Liberty di marca viennese. Dalla Sicilia si passa nella Venezia di Torres e Sullam (Guido Zucconi) dove il paradigma Secessionista e Wagnerschule e la fascinazione delle arti decorative prevalgono sulle sirene futuriste che in laguna smarriscono il loro appeal. La consolidata influenza esercitata dall’architettura di marca viennese (Renato Barilli), dominata dalle diverse scuole, oltre a Wagner quella di Hoffmann (ne coglie l’importanza Milva Giacomelli), a una rilettura aggiornata offre nuovi spunti, così non ci si ferma a Bisanzio ma bisogna arrivare in India per tracciare l’influenza della sua architettura sacra in relazione al progetto di concorso per il Cimitero di Monza (Lorenzo Mingardi). Chiude il variegato mosaico delle esperienze progettuali di Sant’Elia il concorso per la sede della Cassa di risparmio di Verona (con Arrigo Cantoni) dove il retaggio neomedioevale si fonde con stilemi secessionisti e una generale intonazione orientaleggiante. Puntuale l’analisi di Fabio Mangone sull’architettura visionaria degli anni Dieci dove campeggia Giulio Ulisse Arata, animatore del gruppo di Nuove Tendenze nel quale Sant’Elia fu incluso e subito escluso a seguito della pubblicazione del Manifesto. La “monumentomania” che Mangone riscontra nell’architettura tedesca a cavallo tra Otto e Novecento riesce una convincente fonte di ispirazione per l’immaginario ipereclettico dei visionari italiani che, a differenza dei coevi esempi viennesi pubblicati in Der Architekt, prediligevano lo sconfinato repertorio della storia senza confini geografici o temporali. Tutt’altro che marginale secondo Massimiliano Savorra il ruolo dell’architettura religiosa nell’opera di Sant’Elia, che futuristicamente si traduce nella ricerca di una moderna sacralità. Vale la pena di ricordare che la prova d’esame sostenuta all’Accademia di Belle Arti di Bologna aveva come tema la soluzione di facciata per una grande chiesa metropolitana. Il saggio di Milva Giacomelli si incardina sull’ideale passaggio di testimone tra Sant’Elia e Angiolo Mazzoni, entrambi formatisi sotto il segno delle scuole viennesi e ugualmente ammaliati dall’architettura ferroviaria che costituirà per Mazzoni, insieme agli uffici postali, un elemento caratterizzante. A sua volta firmatario di manifesti futuristi e aderente al movimento seppure per un breve periodo (con Somenzi diresse la rivista Sant’Elia), il futurismo dell’architetto bolognese – che a differenza del giovane collega è riuscito a concretizzare le proprie visioni – si esplicita nella dinamica dei corpi di fabbrica, scevri da preoccupazioni urbanistiche. Esauriente, puntuale e ricca di citazioni la riflessione di Ferruccio Canali che si sofferma 159 sulle celebrazioni svoltesi nel 1930 dipanando una fitta trama di rapporti nella quale si intrecciano Marinetti e Ojetti, Piacentini, L’Eroica e Reggiori, i fautori degli Archi e delle Colonne e il MIAR, un variegato universo culturale che fa cornice a un astro nascente durato per un tempo troppo breve. Da questi atti il mito di Sant’Elia esce rinnovato, in particolare la dimensione internazionale e il ruolo dopo un seco- lo grazie alle ricerche ne attualizza l’afflato visionario, che nei nostri scenari metropolitani dominati dalle architetture impossibili di Heatherwick, Hadid, OMA, BIG, MVRDV, Kengo Kuma, mostra tutta la sua contemporaneità. Oggi Sant’Elia verrebbe celebrato come un maestro del “design” e a differenza di cent’anni fa le sue architetture potrebbero essere costruite, ma forse lo aveva già intuito. DIANA BARILLARI DA AUSCHWITZ A GAVINANA: PRIMO SEMINARIO PER LA RIAPERTURA DEL MEMORIALE ITALIANO NEL POLO DELLA MEMORIA Primo seminario di studio per la riapertura del Memoriale italiano nel polo della Memoria del suo tempo, Università degli Studi di Firenze, Firenze, 25 maggio 2019 Si è svolta all’Università di Firenze il 25 maggio la prima giornata di studio intorno al Memoriale, pochi giorni dopo la sua inaugurazione nel nuovo Polo della Memoria di Gavinana. L’iniziativa ha avuto come promotori: la Fondazione Memofonte onlus, il Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze con la collaborazione della rivista ‘ANANKE su proposta di Sandro Scarrocchia in seguito al dibattito sorto al Macro Asilo di Roma in margine alla sua Lectio Magistralis Il Memoriale di Auschwitz e la crisi della cultura di tutela in occasione della Giornata della Memoria. Il Memoriale, nella sua ricollocazione, si apre ad una nuova storia di narrazione della memoria. Dopo le vicende che 160 hanno portato alla traslazione dal campo di Auschwitz a Gavinana, si dipanano prospettive nuove per l’opera restaurata e ora nuovamente fruibile. Tante energie sono state spese negli ultimi anni per questo salvataggio, il seminario lo ha raccontato e ha fatto luce sulle enormi potenzialità didattiche ed educative del Memoriale e sulle prospettive per il futuro, verso una memoria storica condivisa. Donata Levi, Presidente della Fondazione creata da Paola Barocchi Memofonte Onlus dedicata alle testimonianze testuali e visive della storia dell’arte, ha aperto i lavori sottolineando infatti l’importanza della costruzione di una memoria consapevole. Elena Pianea ha illustrato gli sforzi compiuti negli ultimi anni dal Comune di Firenze che con la Regione Toscana Il prossimo numero di ‘ANANKE: AAltrAlineA ( EDIZIONI La rivista ‘ANANKE è acquistabile sulle piattaforme on-line e presso le principali librerie italiane, in particolare: Milano: Libreria Cortina, Via Pascoli, 70; Libreria Il Libraccio, Via Candiani, 102, Libreria Hoepli, Via U. Hoepli, 5; Venezia: Libreria Cluva, Santa Croce, 191; Genova: Libreria Punto di Vista, Stradone Sant’Agostino, 58r; Firenze: Nardini Bookstore, Via delle Vecchie Carceri; Art & Libri, Via dei Fossi 32r; Roma: Casa dell’Architettura, Piazza M. Fanti, 47; Pescara: Libreria dell’Università, Viale Pindaro, 51; L’Aquila: Libreria Colacchi, Via E. Fermi, 36; Napoli: Libreria CLEAN, Via D. Lioy, 19; Bari: Libreria Campus, Via Toma Gioacchino, 76. ‘ Editoriale NUOVA SERIE, SETTEMBRE 2019 Pierluigi Panza, Nel doppio anniversario: ripensare l'invenzione, da Leonardo a Gropius, 2 Storia e cultura del restauro: 2019, i duecento anni di Ruskin / 3 Carolina Di Biase, Praeterita. Paesaggi ruskiniani, 4; Damiano Iacobone, Ruskin e gli altri: dal Ruskinian Gothic al Medieval Modernism, 12 Attualità del Bauhaus Giuseppina Carla Romby, 100 jahre Bauhaus - 100 anni Bauhaus. Viaggio tra i luoghi storici e i nuovissimi musei del Bauhaus, 21; Chiara Dezzi Bardeschi, Iper Bauhaus, 25; Ezio Godoli, Van de Velde, Gropius e il Bauhaus, 26; Sotirios Zaroulas, Ioannis Despotopoulos e la profezia del Bauhaus in Grecia e in Svezia, 30; Michele Giovanni Caja, La migrazione del bauhaus nel mondo: dall'industrial design al rapporto con le culture popolari, 35; Maria Teresa Badalucco, La lezione del Bauhaus di Nicholas Fox Weber, 39; Chiara Dezzi Bardeschi, Bauhaus. Vita e arte di sei maestri del Modernismo, 43; Elisa Boeri, Imparare dal Bauhaus: Edoardo Persico e la cultura architettonica italiana negli anni tra le due guerre, 46; Francesca Acerboni, La Scuola di Ulm: Dall’eredità del Bauhaus alla “speranza progettuale” di Tomás Maldonado, 53 Leonardo, neoleonardo, iperleonardo Roberto Recalcati, Il mito di Leonardo da Vinci nell’epoca della virtualità, 56; Mario Donizetti, Dopo l'attuale restauro della “Cena”, Leonardo autografo o Leonardo e aiuti? (1982), 60; Pierluigi Panza, Leonardo liquido del cinquecentenario, 65; Claudio Salsi, Sul restauro della Sala delle Asse a Milano, 70 Musei, nuove esposizioni e territorio Rosanna Pavoni, Case Museo di Parole: Storie Milanesi, 74 Mission to China Giorgio Gianighian with Du Qian and Cao Yongkang, Mission to China: reflecting on new perspectives towards conservation. An Exhibition and Forum in Shanghai, 78 Patrimonio culturale e Buffer Zone / 2 Pier Federico Caliari, La Call per la Buffer zone di Villa Adriana. Valutazioni a consuntivo, 107; Silvia Cattiodoro, “Designing the UNESCO Buffer Zone”. Una call per la maggiore protezione di Villa Adriana, 109 Nuovi progetti e cantieri Federico Calabrese, Salvador de Bahia: casa del carnevale, 120 Tecniche Enrico Quagliarini, Nanotecnologie per il restauro, 122 Cultura del Moderno e inediti dell'architettura Silvia Bodei, Gio Ponti e il progetto di Villa Nemazee a Teheran (1957-64), 129; Andrea Gritti, Corpo e memoria nell’architettura di Milton Barragán Dumet, 134 Didattica e ricerca Eleonora Bersani, Maria Cristina Giambruno, Sonia Pistidda, Georgia: Svanezia a rischio, 141; Bianca Gioia Marino, Daniela Pagliarulo, Pescia: ex mercato dei fiori. Conservazione del moderno e uso contemporaneo, 147; Francesca Urbinati, Fano, ex Chiesa di San Francesco: una rovina in-attesa, 153 Segnalazioni Firenze in svendita. La risposta del Comune (M. Cozzi); Antonio Sant'Elia e l'architettura del suo tempo (D. Barillari); Memoriale di Auschwitz: l'apertura a Firenze (B. Nicoletti); Evoluzione culturale (CDB); Bergamo, Il centro piacentiniano (A. Bianchi) ‘ 88.