Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
Riguardo utilità sociale dell’architettura e alle sue ricadute efficienti sulla trasformazione fisica e concreta della città e del territorio particolare rilevanza assume il tema del rapporto necessario con la realtà. Attraverso una serie di mostre, convegni e dibattiti svoltesi nel 2012/13 un gruppo di giovani docenti e ricercatori hanno chiamato a riflettere sul tema “Architettura e Realismo” studiosi - architetti e filosofi - italiani e stranieri. Da un primo bilancio di queste iniziative è emersa la necessità di ricostruire l’insopprimibile legame della nostra antica disciplina con il reale. Un reale che con il progetto va conosciuto in profondità per riconoscerne le contraddizioni con l’obiettivo - ricordando Lukács - di costruire “uno spazio reale e adeguato che evochi visivamente l’adeguatezza”. La ricerca dell’adeguatezza (vs accettazione), rispondenza, appropriatezza e pertinenza delle forme può riproporre l’utilità sociale del nostro operare, non muovendo da una acritica presa d’atto dello status quo, bensì da una sua progressiva modificazione/trasformazione capace di migliorare la nostra afflittiva condizione. Una condizione in cui l’architettura si mercifica e virtualizza sotto la spinta di un’incessante produzione di idola, dove la rappresentazione dei valori della collettività è impedita da una massificazione diffusa e inconsapevole, dove prevale l’individuale sul collettivo in cui la “città senza una cittadinanza” si riduce ad agglomerazioni indistinte dove nessuno può o vuole riconoscersi. Attraverso un rinnovato confronto col reale, si deve tornare a riflettere sulla pratica del “mestiere” e sulla “realtà” dell’architettura, per ragionare criticamente sulle istanze positive che essa - in quanto parte costitutiva della realtà fisica, sociale ed economica che ci circonda - contiene per la trasformazione della città e del territorio in cui viviamo. Il realismo per l’archiettura è dunque un richiamo alla responsabilità civile del progetto, nei confronti dei suoi effetti concreti e immediati sulle trasformazioni fisiche e materiali che produce. Superando il “relativismo immobile” di questi anni, la sfiducia ed il rifiuto di ogni possibile fondamento oggettivo (anche solo per “frammenti di verità” possibili), con il ritorno alle “cose stesse”, alle regole e alla sua tradizione non transitoria, l’architettura potrà essere ancora capace, come poche attività umane, di determinare e condizionare in termini di longue durée il nostro abitare. Non si tratta di una subalternità a tendenze filosofiche oggi vincenti, ma piuttosto - aprendo a confonti e a nuove possibili riflessioni ed avanzamenti - della riappropriazione, da parte della autonoma riflessione architettonica, di un antico, innato eineludibile rapporto critico con la realtà, della responsablità/finalità nella modificazione del nostro ambiente che sia non semplicemente “riflessiva” ma “formante”, non data a-priori, ma ogni volta da rinnovare nei suoi valori essenziali e nei suoi contenuti civili.
L’interrogazione relativa all’utilità sociale dell’architettura assume una particolare rilevanza se letta all’interno del problematico e complesso ambito della trasmissione della conoscenza disciplinare. La professione accademica il cui legame è da sempre, per la nostra disciplina, particolarmente stretto tra ricerca scientifica e didattica ha, o dovrebbe avere, nella propria strutturazione una bipolarità che ne orienta le scelte e ne sostanzia le ragioni. Si tratta della compresenza di arte e tecnica, ovvero della impossibilità di ricondurre l’architettura al solo fare artistico o alla sola dimensione delle tecniche. E è sempre da questa condizione essenzialmente duale che scaturisce la necessità di rinnovare la riflessione sull’utilità dell’architettura.
L’ architettura è un prodotto socialmente utile ?
IL PROGETTO DELL’ASILO UNICO. DALLA RICERCA ALLA DIDATTICALa presenza della scuola nel contesto urbano esprime il ruolo civile e sociale di un’architettura capace di annotare i processi di cambiamento della collettività. In particolare le scuole per l’infanzia rivestono il duplice ruolo di supporto alle famiglie, come essenziali servizi di prossimità, e di avvio alla vita sociale degli individui fin dai primissimi anni di vita. Una ricerca finanziata di Ateneo ha indagato sulle relazioni tra modelli educativi e modelli tipologici con l’intento di studiare l’architettura per una nuova scuola. Il Programma edilizio dettagliato di un nuovo tipo di edificio scolastico, l’asilo unico, è uno degli esiti della ricerca che è stato oggetto di verifica progettuale per gli studenti del laboratorio di progettazione da me tenuto al terzo anno della quinquennale a ciclo unico. Un rapporto diretto, quindi, tra ricerca e progetto, sviluppato all'interno della struttura universitaria nella sua duplice veste di luogo di studio e di formazione.
Atti V Forum dell'Associazione ProArch, PER LA QUALITÀ DELLA FORMAZIONE IN ARCHITETTURA
Tra fabbrica e monumento. Il progetto di riuso della centrale termoelettrica di Trapani di Giuseppe Samonà, in Atti V Forum dell'Associazione ProArch2016 •
Il paper affronta il tema del progetto come strumento di ricerca all'interno di un dottorato in Progettazione architettonica, prendendo a esempio lo studio condotto sulle centrali termoelettriche progettate da Giuseppe Samonà nella seconda metà del secolo scorso in Sicilia, per soffermarsi in particolare sulla terza delle tre centrali, realizzata a Trapani, di cui oggi rimane la sola struttura. La ricerca si è avvalsa del progetto come strumento per indagare e verificare il valore monumentale e i principi classici sottesi alla composizione dell’edificio.
Isabella Daidone
Spazio di relazione e spazio privato Verso una nuova architettura umanistica Forum dell'Associazione ProArch2015 •
Il prevalere, nelle riforme che hanno condotto all’attuale struttura degli studi in architettura, di un’ottica che ha privilegiato gli specialismi ha indotto ad una sottovalutazione ed inibizione del ruolo di regista dell’architetto progettista riducendo così la qualità dell’architettura prodotta, a sua volta causa della scarsa considerazione della figura dell’architetto da parte della società che subisce una perdita di qualità dello spazio abitato, sia privato che pubblico. Le discipline pertinenti al settore ICAR 16 costitutivamente legano il progetto alle istanze, primarie quanto esistenziali, dei destinatari. Nell’alveo del progetto di architettura, esse sostengono un approccio metodologico che fa discendere le determinazioni formali dall’analisi e dall’interpretazione dei bisogni, espressi o latenti, degli abitanti, sostenendo la ricerca progettuale con una costante attenzione ai fenomeni che precedono la domanda nonché a quelli che scaturiscono dall’interazione dei fruitori con lo spazio prefigurato. L’ottica propria di questa misura dell’architettura, più che ricorrere ad una rigida applicazione di modelli teorici, si presta a registrare, criticamente ma con maggiore immediatezza, i mutamenti nell’uso dello spazio abitato espressi dalla società contemporanea, ed a trasferirli nel progetto del nuovo così come in quello di adeguamento dell’esistente. Diversamente da quanto vuole una visione riduttiva, frutto della frammentazione del sapere architettonico in rigidi specialismi, il progetto di interni non si limita affatto alla sola definizione dei terminali dell’architettura, ma investe la radicalità e la primaria genesi dello spazio abitabile, che, come la cultura della modernità ha sancito in modo ormai chiaramente leggibile anche grazie alla distanza storica, si pone alla base del progetto architettonico. Eppure le discipline del settore ICAR 16 sono, nel quadro normativo attuale, ritenute “affini e integrative”, al punto da potere essere totalmente espunte dal percorso formativo dell’architetto, mentre sono ritenute caratterizzanti nella formazione del designer che spesso interpreta in chiave formalistica il tema dello spazio interno, oggetto di azioni di cosmesi piuttosto indifferenti alla relazione portante tra interno ed esterno, tra tecnica ed estetica, tra dettaglio e concezione generale, imprescindibile nell’opera architettonica. L’evidente urgenza di innalzare la competenza dei progettisti, sia attraverso una maggiore comprensione della necessità di una visione di sintesi, che attraverso una più approfondita conoscenza dei diversi approcci specialistici, non può non tenere conto anche del contributo formativo di quelle discipline che direttamente legano la propria riflessione, teorica e operativa, alla qualità dello spazio abitato. Forse merita una riflessione il legame che intercorre tra la perdita di qualità dell’architettura alla sempre minore attenzione che il progetto dedica ai suoi interni, che, indipendentemente dagli inquadramenti normativi, rappresentano pur sempre una ragion d’essere dell’architettura.
Per la qualità della formazione in architettura Atti del V Forum ProArch - Palermo 13/14 novembre
La casa al tempo della crisi. Esperienze di nuovo housing sociale a Pontedera (PI)2015 •
In che modo la didattica all’interno di un workshop di progettazione può costituire un’occasione di reale confronto tra il mondo della ricerca e quello delle pubbliche amministrazioni? È possibile, nell’ambito della durata breve di un’attività di workshop, mettere a contatto questi due mondi, illuminare reciprocamente i processi che conducono alle scelte, gestionali in un caso, progettuali nell’altro? L’esperienza che qui presentiamo ha avuto luogo nel luglio 2014. Lo strumento da noi proposto può trasformarsi in un modello a supporto delle amministrazioni comunali per una valutazione finanziaria speditiva capace di rimettere in discussione le potenzialità edificatorie delle varie aree studiate nel workshop. L’introduzione della componente di valutazione nel progetto ha permesso di dare all’intera esperienza un appiglio di concretezza che, lungi dall’averne indebolite le qualità di ricerca scientifica, le ha semmai rafforzate, se è vero che la ricerca deve oggi, di necessità, sperimentare una lingua comune che la metta in grado di intendersi con l’universo decisionale delle pubbliche amministrazioni.
P.O. Rossi, "La bellezza come diritto e come espressione di dignità civile", in O. Carpenzano, D. Nencini, M. Raitano (a cura), "Architettura in Italia. I Valori e la Bellezza," Quodlibet, Macerata 2018, pp. 165-175
POR_La bellezza come diritto e come espressione di dignità civile2018 •
Progetto, teoria, editoria. Modi di scrivere e di trasmettere la ricerca architettonica oggi
Tavola Rotonda2021 •
Progetto, teoria, editoria. Modi di scrivere e di trasmettere la ricerca architettonica oggi, a cura di Ettore Vadini, 3° Meeting ProArch, Matera, 4-5 ottobre 2019
Intervento alla Tavola rotonda “Modi di scrivere”2021 •
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI Per una nozione rinnovata di Patrimonio
La fotografia come strumento di rappresentazione e conoscenza del patrimonio2019 •
2018 •
2011 •
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI. Per una nozione rinnovata di Patrimonio
Forme dell’acqua. Progetti ed esperienze per territori resilienti: l’esperienza della Delta International Summer School2019 •
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI Per una nozione rinnovata di Patrimonio | A cura di: A.Calderoni, B.Di Palma, A.Nitti, G.Oliva
Il progetto come accumulazione di significati. John Hejduk e la maschera del New England2019 •
in A. Calderoni, B. Di Palma, A. Nitti, G. Oliva eds. Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16: Naples, pp. 342-346. ISBN 978-88-909054-9-0
A. Camiz (2019), Architettura e Archeologia: la composizione conforme dello strato contemporaneo2019 •
A. CALDERONI, B. DI PALMA, A. NITTI, G. OLIVA (a cura di), Il progetto di architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di patrimonio, Atti del VIII Forum ProArch, Società scientifica nazionale dei docenti di Progettazione architettonica, Napoli, 21-23 novembre 2019, ProArch
C.I. ASTRELLA, Il paesaggio come Patrimonio: il progetto di restauro per la riscoperta e conservazione del paesaggio, in A. CALDERONI, B. DI PALMA, A. NITTI, G. OLIVA (a cura di), Il progetto di architettura come intersezione di saperi, Napoli, ProArch, 2019, pp. 978-983Il progetto di architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio, ProArch Ass. Naz. docenti di Progettazione Architettonica
Ri-costruire il Patrimonio. Esperienze di progetto nella Tunisia del dopoguerra.2019 •
VIII Forum ProArch Società Scientifica nazionale dei docenti ICAR 14,15 e 16 Napoli | 21-23 Novembre 2019 Il progetto di Architettura come intersezione di saperi Per una nozione rinnovata di Patrimonio
La città per isole. Intersezioni tra architettura, città, pianificazione e paesaggio2019 •
2011 •
P.O. Rossi, "Prima trovare poi cercare...", in O. Carpenzano, "La dissertazione in Progettazione architettonica. Suggerimenti per una tesi di Dottorato", Quodlibet, Macerata 2017, pp. 45-62
POR_Prima trovare, poi cercare....pdfF. Sorrentino, IL PROGETTO DELLA PLURALITÀ A PARTIRE DALLA CONCINNITAS E COINCIDENTIA OPPOSITORUM, in A. Calderoni, B. Di Palma, A. Nitti, G. Oliva (a cura di), IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI, Atti del VIII Forum ProArch, Napoli 2019, pp. 357-359 (ISBN 978-88-909054-9-0).
IL PROGETTO DELLA PLURALITÀ A PARTIRE DALLA CONCINNITAS E COINCIDENTIA OPPOSITORUM2019 •
IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI Per una nozione rinnovata di Patrimonio Atti dell’VIII Forum ProArch Società Scientifica nazionale dei docenti ICAR 14,15 e 16 - ISBN 978-88-909054-9-0
Ἑνδόμεσιϛ , intra domum. Persistenze simboliche e tipologiche di interiorità domestica2019 •
Imparare Architettura. I laboratori di progettazione e le pratiche di insegnamento
Tra le aspettative2019 •
Imparare architettura
Il laboratorio integrato come luogo privilegiato della formazione2019 •
2009 •
Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio. Atti dell’VIII Forum ProArch Società Scientifica nazionale dei docenti ICAR 14,15 e 16. Napoli, 21-23 novembre 2019
Tra storia e regolamento edilizio, tra immaginario e riuso, la sfida della montagna al ripopolamento2019 •
2017 •