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U i i à iS i iT Dipartimento di Lettere e Filosoia Scuola di dottorato in Studi letterari, linguistici e ilologici – XXVI ciclo Indirizzo specialistico in Letterature europee del Medioevo e del Rinascimento T i iD L’i i i Ri i i i Le opere di Marcantonio Cinuzzi e la letteratura religiosa eterodossa Candidato M F Tutor i i P A A i 2012–2013 .A C i R Durante i tre e anni e mezzo del dottorato si contraggono numerosi debiti di riconoscenza, troppi per poterli elencare nel dettaglio. Nel mio caso, questo periodo è stato caratterizzato da incontri, discussioni e scambi di idee senza i quali il risultato inale sarebbe stato sicuramente scarno. Ai miei colleghi – in particolare Vittorio Celotto, Silvia Cocco, Alessio Collura, Claudia Crocco, Alberto De Angelis, Alessandro Gazzoli, Francesca Lorandini, Daniela Mariani, Camilla Russo, Elsa Paredes, Stefano Pradel, Marco Serio, Alessia Versini e, su tutti, Carlo Tirinanzi De Medici – vanno i maggiori ringraziamenti: le loro letture e correzioni di parti della tesi e i loro consigli sono stati preziosi, così come il loro supporto. A Franco Pierno devo molto, nonostante la lontananza, e lo ringrazio per gli incoraggiamenti. Ringrazio Pietro Taravacci per il sostegno e il lavoro che ha investito nella nascita della rivista «Ticontrei, che ha accompagnato il mio ultimo anno di dottorato, Davide Dalmas per aver letto alcuni capitoli in bozza e per i suoi consigli, Massimo Firpo per avermi chiarito le idee su alcuni snodi storici durante un memorabile incontro, Neil Harris e Lothar Vogel per avermi così amichevolmente aiutato, Fulvio Ferrari per aver reso economicamente sostenibile un fruttuoso viaggio a Toronto e, non ultimo, Federico Saviotti per i suggerimenti durante i giorni di revisione inale. Le competenze degli addetti alle biblioteche sono state fondamentali per alcuni aspetti della tesi, così come la larga disponibilità di digitalizzazioni di stampe antiche liberamente consultabili; senza questi sussidi la ricerca non si sarebbe mai potuta realizzare entro i tempi del dottorato e molti testi mi sarebbero rimasti ignoti. Ringrazio quindi i bibliotecari per la loro disponibilità e le lungimiranti istituzioni che hanno investito e immesso in rete questo patrimonio. Nei confronti di Mauro Hausbergher, inine, ho un debito di riconoscenza particolare. L’ultimo ringraziamento va a Tommaso, che è cresciuto durante la stesura di questo lavoro, per avermi fatto scoprire energie sconosciute e per avermi aiutato a separare il grano dal loglio. Tutto il percorso di dottorato non sarebbe stato possibile senza Simona e senza l’aiuto, il sostegno e l’amore con i quali mi ha sempre circondato. Questa tesi è dedicata a lei. Trento, 1b novembre 2014 Indice ix I I A 1 L 1.1 1.2 2 C 2.1 2.2 2.3 3 I 3.1 3.2 3.3 3.4 - B n 1.2.1 1.2.2 1.2.3 1.2.4 4 L m z 4.1 G 4.2 L 4.3 E 5 I 5.1 5.2 C L I L S G C C S R A 3.3.1 C I I A B ’ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . V . . . . ‘ C . . . . . . 3 4 9 12 17 25 . . : R . . . . . . . : Q . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 33 v I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A T . . . . . . . . . A S D R . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67 . 75 . 88 . 100 . 104 . 111 B P S z . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114 z . . . . . . . . . . . . 121 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124 : - P P . . . . . . . . . . . . . . 153 . . . . . . . . . . . . . . . 157 5.2.1 E 5.3 I m IV II I M 6 N 6.1 D 6.2 R 6.2.1 6.2.2 6.2.3 6.2.4 6.3 Q 6.3.1 6.3.2 6.4 A C . . . . . . . . . . . . . . . . V M . . . . . . . . . . . . . . . . R P . . . . . . . . . . . . . . . . . O V V E S G L’ . . . . . . . . . . . . . . . . 161 . . . . . . . 165 . . . . . . . . . . . . . . . . R M V2R . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177 180 181 213 215 220 224 224 227 230 O n L L P . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 371 A A U A.1 L B L B I I I I T C C V (E γ .T.6.15) . . . . . . . . . . . . . . . . . 384 Elenco delle igure 4.1 Giovanni Domenico Scevolini, Serenssimo atque snuictss. lohemiae Regi, Maximiliano, c. C3v. . . . . . . . . . . . . . . . . 118 Elenco delle tabelle 1.1 Corrispondenza psalmi - cantici (nello divino amore crstiano di Brucioli). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.1 3.2 3.3 Tavola del vibro primo delle rime spirituali . . . . . . . . . . . . 76 Tavola del vibro secondo delle rime spirituali . . . . . . . . . . . 83 Probabili fonti dei primi due libri delle Rime spirituali . . . . . 101 6.1 Lezioni che isolano V: I gruppo, varianti migliorative di R/M . . 6.2 Lezioni che isolano V: II gruppo, varianti di R/M che approfondiscono il contenuto eterodosso . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.3 Lezioni che isolano V: gruppi non signiicativi . . . . . . . . . . 6.4 Lezioni che isolano V: varianti adiafore . . . . . . . . . . . . . . 6.5 Lezioni che isolano M: varianti adiafore . . . . . . . . . . . . . . 6.6 Errori di V . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.7 Errori e lections singulars di R . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.8 Errori di M . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.9 Confronto della struttura di V e R . . . . . . . . . . . . . . . . 6.10 Confronto della struttura di M e R . . . . . . . . . . . . . . . . 6.11 Sinossi dei tre testimoni delle Ode . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 186 197 203 205 214 216 217 219 221 221 222 A.1 Tavola del ms. Campori App. 423 (γ .T.6.15) . . . . . . . . . . . 381 I Un altro tratto che contraddistingue il movimento riformatore in Italia è la creatività dei suoi adepti. Il discorso dei dissidenti d’oltralpe mise in moto nella penisola una reazione a catena, nella quale ogni fruitore diventava a sua volta creatore. Il dinamismo intellettuale che si nota nelle conventicole eterodosse – dove si componevano lettere e trattati, si leggeva e si discuteva intensamente la Sacra Scrittura, si scrivevano poesie […] – è espressione di quell’efetto di stimolo intellettuale che produsse la difusione delle idee protestanti […] Il paradosso erasmiano secondo il quale «nulli non licet esse theologumi […] fu preso alla lettera: gli italiani toccati dalla rigenerazione si appropriarono delle formule della dottrina evangelica come se le avessero inventate loro e si sentirono chiamati a sviluppare una propria teologia, che era quasi sempre un po’ diversa dalla teologia degli altri. S S M , orsmo in stalia. 1520-15b0, Torino, Bollati Boringhieri, 1987, pp. 92-93. Questo lavoro trae origine dal fortuito ritrovamento di un manoscritto (Campori App. 423 [γ .T.6.15] della Biblioteca Estense Universitaria di Modena) durante le ricerche riguardanti la tesi di laurea magistrale. Quel manoscritto, di nessuna utilità per le indagini che stavo facendo allora, mi colpì per alcuni dei componimenti che racchiude e per le loro particolarità metriche. A seguito di controlli, il codice si è dimostrato un canzoniere contenente le rime giovanili di Marcantonio Cinuzzi, di cui costituisce un testimone mai prima citato.1 Marcantonio Cinuzzi,2 nato nei primi anni del Cinquecento a Siena, entra giovanissimo nell’Accademia degli Intronati con il nome di Scacciato Intronato. Rimatore non disprezzabile, si dedica a più riprese ai volgarizzamenti: traduce il ne raptu Proserpinae, uscito postumo nel 1608, e il Prometeo di Eschilo, del quale esiste una edizione critica.3 Funzionario di Cosimo, partecipa al gruppo ereticale dei Sozzini; probabilmente è la protezione del duca a metterlo al riparo 1 Fornisco una sommaria descrizione del codice e l’edizione critica di un componimento nell’appendice A, a partire da p. 381. 2 Per la vita di Cinuzzi si veda, in particolare: V M , Marcantonio minuzzi, in nizionario biogra co degli italiani, vol. , Roma, Treccani, 1981, pp. 650-655; V M , qruppi ereticali sensi del minquecento, Firenze, La Nuova Italia, 1975; S D ’A , orsia e snqusizione a Siena nel secondo minquecentod un nuovo documento su Marcantonio minuzzi, in Renassance Studis in ronor of toseph monnors, a cura di Machtelt Israëls e Louis A. Waldam, 2 voll., Firenze-Cambridge, Villa I Tatti - Harvard University Press, 2013, vol. II, pp. 292-297. 3 M C , sl Prometeo del duca. va prima traduzione italiana del Prometeo di oschilo (Vat. Urb. vat. abc), a cura di Andrea Blasina, Amsterdam, Hakkert, 2006. x Introduzione dalla prima ondata di processi inquisitoriali degli anni Cinquanta, ma non da quella successiva: incarcerato nel 1578, viene liberato alla ine del processo (1583); non è chiaro se a seguito di abiura. L’ultima attestazione del Cinuzzi in vita è la lettera di dedica del Rapimento di Proserpina, sottoscritta nella villa dell’Africa, il dì X di giugno 15c2.4 L’agnizione di cui ho dato conto mi ha spinto a occuparmi della produzione poetica religiosa del senese: le Ode spirituali («il migliore prodotto della poesia protestante in Italiai, secondo una forse troppo enfatica deinizione di Marchetti)5 e il poemetto ne la Papeida. Queste due opere sono sicuramente rappresentative della letteratura religiosa variamente eterodossa o comunque inquieta che venne prodotta in Italia a partire dalla metà degli anni Trenta del Cinquecento, segmento della nostra storia letteraria poco noto e ino ad anni recenti del tutto trascurato. Se la tesi gobettiana della mancata presenza della Riforma in Italia è stata superata dagli studi storici dell’ultimo cinquantennio,6 e se quindi oggi parlare di Riforma protestante e di eresie nell’Italia del XVI secolo è pratica difusa, altrettanto non si può dire a proposito del versante letterario degli studi umanistici. Nelle nostre storie letterarie – di solito – il rapporto tra crisi religiosa, Riforma e letteratura è questione che viene afrontata a partire dal periodo posttridentino e in relazione alle tensioni esistenti nella cultura e nella società di quella che è deinita all’ingrosso Controriforma. Insomma: Torquato Tasso e la tormentata vicenda elaborativa della qersalemme, per voler compendiare il problema con una sola immagine. Per il resto, la nostra letteratura religiosa, quando non è produzione devozionale minore, sembra sostanziarsi per lo più nel genere laudistico di precedenti illustri. A partire almeno dagli studi di Delio Cantimori, Carlo Ginzburg, Adriano Prosperi, Massimo Firpo e Silvana Seidel Menchi, le conoscenze sul versante storico dei movimenti eterodossi italiani e sulla storia della Riforma e delle inquietudini religiose sono diventate patrimonio condiviso, dopo i primi e in un certo senso pionieristici tentativi fatti dalla storiograia di parte protestante. Le ricerche, tra gli altri, di Gigliola Fragnito e di Ugo Rozzo hanno gettato nuova luce sulla censura libraria e su come questa inluì sulla produzione letteraria contemporanea.7 In più di una occasione questi storici hanno fatto riferimento ad alcuni testi letterari, citandoli come documenti esemplari di letteratura più o meno segnata dalla coeva battaglia religiosa. La informazioni prodotte da questo tipo di indagi4 In realtà il ms. contente l’opera, il Magl. VII 145 della Nazionale Centrale di Firenze, non presenta la data ma solo l’indicazione del luogo (c. 2r); la citazione è presa dalla stampa postuma: sl rapimento di Proserpina, di mlaudio mlaudianoe tradotto di latino in volgare toscano sanse, da M. Marcantonio minuzzi, Scacciato sntronato. manzone quattro del medsimo traduttore, in Venetia, appresso Gio. Ant. & Giacomo de Franceschi, 1608, a c. A4r. 5 M , Marcantonio minuzzi, cit., p. 652. 6 P G , sl nostro protstantsimo, in «La Rivoluzione Liberalei (17/05/1925), p. 83. 7 Si rimanda alla bibliograia generale per i necessari riferimenti alle opere di questi studiosi. Introduzione xi ni non hanno però prodotto in ambito letterario un conseguente aggiornamento delle conoscenze; a parte alcuni importanti contributi, ino a pochi anni fa questa provincia della nostra storia letteraria era quasi del tutto sconosciuta. Più di recente, la crescita dell’interesse intorno alle “Muse sacre” e la riscoperta della letteratura, e in particolare della poesia, religiosa8 del Cinquecento e Seicento hanno stimolato gli studi, agevolando il recupero anche della produzione letteraria eterodossa e inquieta. Gli studi e le edizioni di testi curati, tra gli altri, da Davide Dalmas, Enrico Garavelli, Franco Pierno e Franco Tomasi, assieme ai lavori in corso sul Psquino, rappresentano i primi frutti di questi sforzi sul versante a vario titolo ereticale della nostra letteratura. v in tale ilone di studi che ambisce ad inserirsi questo lavoro. A Il lavoro di ricerca si è concentrato sul rapporto tra la Riforma religiosa nelle sue varie declinazioni e i multiformi aspetti delle inquietudini religiose da una parte, e la produzione letteraria, segnatamente poetica, dall’altra. Le domande alla base di questo studio sono semplici: quanto è esteso il perimetro della poesia cinquecentesca composta anche come veicolo di idee religiose a vario titolo eterodosse? Quali furono le modalità di produzione e di ricezione di una letteratura che tematizzava la crisi religiosa e che spesso ambiva a giocare un ruolo diretto nella battaglia culturale e religiosa allora in piena evoluzione? In che modo questi testi poetici indicarono una strada di rinnovamento anche letterario, oltre che religioso? La storiograia su questo periodo ha insegnato a diidare dalle deinizioni troppo nette, anche perché spesso ottundono la capacità di cogliere veramente lo sviluppo e le dinamiche storiche. Analogamente, in questo lavoro ho cercato di non deinire troppo rigidamente la pertinenza di singoli testi o di autori a categorie quali ‘ortodossia’, ‘eterodossia’ o ‘Riforma’. Ciò che interessava sono le opere letterarie partecipi della crisi religiosa da una posizione non convenzionale, in particolare i testi nei quali è possibile individuare un chiaro tentativo di proselitismo religioso. Si tratta di una doppia esclusione: la produzione di trattati come quella di Valdés è stata del tutto lasciata da parte, così come la letteratura religiosa programmaticamente cattolica, quale quella di Malipiero o Fiamma. 8 A questo riguardo, il saggio di Quondam è stato probabilmente un catalizzatore per i contributi successivi, che proprio a partire dal 2005 diventano progressivamente più numerosi: A Q , Note sulla tradizione della posia spirituale e religiosa (parte prima), in Paradigmi e tradizioni, a cura di Amedeo Quondam, Roma, Bulzoni, 2005, pp. 127-282. xii Introduzione A La tesi è divisa in due parti: nella prima parte (“Appunti per la storia della letteratura religiosa inquieta ed eterodossa”) si dà conto di cinque casi nei quali il rapporto tra il dissenso religioso e la letteratura è fondativo; nella seconda parte si presentano in edizione critica le due opere religiose di Cinuzzi. I primi cinque capitoli riguardano, nell’ordine: Celio Secondo Curione e la sua produzione poetica presente in due opere a stampa (1550 e 1552); la raccolta manoscritta nello divino amore chrstiano di Antonio Brucioli (databile alla prima metà degli anni 50); i primi due volumi delle Rime spirituali, antologia uscita a Venezia tra il 1550 (volumi I e II) e il 1552 (volume III); le Sette canzoni spirituali di Bartolomeo Panciatichi (1576, ma la prima redazione è databile al 1560); inine la momedia piacevole della vera antica romana, catolica et apostolica mhisa (1611), volgarizzamento della commedia Phsma di Nicodemus Frischlin. Nel capitolo riguardante Curione si fornisce l’edizione critica dei 19 testi poetici presenti nel catechismo Una familiare et paterna institutione della mhristiana religione – tutti, ad eccezione della canzone già edita da Prosperi9 – e l’edizione dei 2 sonetti che si leggono nelle Quatro lettere mhrstiane, entrambi esempi dell’impiego della letteratura per veicolare la Riforma religiosa e, almeno nel secondo caso, dell’uso della poesia per compendiare il messaggio teologico argomentato nei testi in prosa che precedono le liriche. L’unica opera poetica di Brucioli è stata più volte citata, ma mancava uno studio che desse conto della struttura e dei contenuti del testo, attestato da due corposi manoscritti. Nel capitolo propongo una datazione delle due redazioni dell’opera, individuo altri due manoscritti ora perduti e fornisco l’edizione di un gruppo di componimenti poetici, tra i quali la riscrittura della petrarchesca Vergine bella. L’antologia delle Rime spirituali ha richiamato più volte l’attenzione dei critici. Limitandomi ai primi due libri della raccolta, fornisco la tavola dei componimenti, cerco di delineare le probabili fonti e il messaggio complessivo che quel lorilegio poetico presenta della produzione religiosa. A seguito del reperimento di due manoscritti di Antonio Agostino Torti, autore di alcuni componimenti della raccolta inora sostanzialmente sconosciuto, propongo il testo di due sestine. Dell’opera di Panciatichi, già segnalata da Firpo,10 ho potuto reperire un secondo manoscritto oltre a quello di dedica, attestante una diversa e precedente fase redazionale. Tale codice, appartenuto a Giovanni Domenico Scevolini, permette di meglio tratteggiare la igura di questo eccentrico domenicano e lascia intravedere la circolazione sotterranea che questa tipologia di letteratura poteva avere. 9 A P , melio Secondo murione e gli autori italianid da Pico al «lene cio di mrsto», in qiovanni e qianfrancsco Pico. v’opera e la fortuna di due studenti ferrarsi, a cura di Patrizia Castelli, Firenze, Olschki, 1998, pp. 163-185. 10 M F , qli a rschi di Pontormo a San vorenzo. orsia, politica e cultura nella pirenze di mosimo s, Torino, Einaudi, 1997, pp. 360-363. Introduzione xiii Inine, nell’ultimo capitolo di questa parte ho afrontato il tardo volgarizzamento di una interessante commedia latina di Nicodemus Frischlin (Phsma), pièce nella quale è rappresentato il dibattito teologico interno al campo protestante. Sembra possibile che questa commedia, assieme ad un altro testo in italiano impresso l’anno prima dal medesimo editore, sia un estremo tentativo di propaganda religiosa tramite un’opera letteraria in un periodo nel quale i conini confessionali erano ormai stabiliti e invalicabili. Nel capitolo, presento l’edizione critica del IV atto della momedia, che ben compendia l’intera opera. Nella seconda parte, invece, l’attenzione si concentra sulle opere di Cinuzzi. Il lavoro di ricerca ha permesso di reperire un terzo testimone delle odi (Urb. Lat. 758 della Biblioteca Apostolica Vaticana), accanto ai due già noti.11 I tre manoscritti attestano tre diferenti fasi redazionali dell’opera: il Vaticano presenta 68 odi suddivise in quattro libri (47 in comune con gli altri), gli altri due, invece, 51. Il manoscritto ora a Cambridge è sicuramente una copia tratta dal manoscritto di dedica inviato al duca Cosimo, il Fiorentino è probabilmente il testimone di una successiva rielaborazione della stessa redazione in vista della stampa, mentre rilievi interni inducono a ritenere il Vaticano un testimone della primitiva redazione. L’edizione delle odi prende come testo-base il Fiorentino, probabile testimone dell’ultima volontà dell’autore, e presenta in apparato le varianti degli altri due manoscritti. Le 21 odi attestate dal solo Vaticano si possono leggere nell’appendice B, poiché non pertinenti alla redazione dell’opera testimoniata dagli altri due codici. Il poemetto ne la Papeida è trasmesso dal solo manoscritto della Trinity College Library. L’opera in questione è adespota, ma rilievi interni e considerazioni esterne spingono ad attribuire deinitivamente il testo a Cinuzzi.12 Lo stesso manoscritto trasmette anche due altri brevi componimenti che penso sia possibile attribuire a Cinuzzi.13 La Papeida è probabilmente un testo incompiuto e comunque si tratta di un’opera non riinita dall’autore; questo fatto e l’esistenza di un unico testimone rendono a volte diicile stabilire un testo critico aidabile. La notevole estensione dei componimenti – le sole odi, complessivamente, constano di 4.000 – e l’impegno richiesto dalla prima parte delle tesi hanno reso irrealizzabile un commento approfondito. Si è optato per un commento puntuale ad alcuni luoghi della Papeida, soprattutto per esplicitare i riferimenti a personaggi storici e a testi altrimenti di diicile decifrazione. 11 Si tratta del Magl. VII 143 della Nazionale di Firenze e del ms. R. 3. 53 della Trinity College Library di Cambridge. 12 Il testo era già stato assegnato al senese da Marchetti, ma senza alcuna dimostrazione. 13 Per le discussioni riguardanti la paternità, si veda la sezione relativa, a partire da p. 224. xiv Introduzione R Le tesi di dottorato nelle discipline ilologico-letterarie, per consuetudine ormai invalsa, si presentano con le caratteristiche di una monograia. A prima vista, quindi, l’articolazione di questo lavoro può sembrare eccentrica. In efetti nella prima parte sono presentati cinque casi parzialmente slegati tra di loro e nella seconda si afronta la ricostruzione ilologica di due opere di un autore diferente rispetto a quelli analizzati all’inizio della tesi. Alcuni chiarimenti sono perciò d’obbligo. Questo lavoro non intende fornire il quadro complessivo della poesia religiosa eterodossa e inquieta del Cinquecento italiano, né presentare alcuni medaglioni che compendiano l’insieme di questo genere letterario. Una summa di questo segmento della nostra letteratura non potrebbe in ogni caso essere oferta per la ragione che allo stato attuale delle conoscenze mancano i dati per poterlo fare. La quasi totalità della poesia religiosa inquieta non è al momento conosciuta: se anche è nota l’esistenza di alcune opere, queste non sono state studiate a fondo, né pubblicate; è dubbio se siano state lette al di fuori di una ristretta cerchia di specialisti. Accanto a ciò, esiste un secondo ostacolo, anch’esso di natura testuale: mancano le necessarie conoscenze sui testi non strettamente letterari con i quali dialoga questo tipo di letteratura. La produzione di trattati, di pamphlet e, in generale, di opere di propaganda religiosa non è ancora studiata a dovere e in alcuni casi mancano le ricostruzioni dettagliate delle biograie degli autori e dei contatti che intercorrevano tra loro. Per fare un solo esempio, la monograia di riferimento per la vita di Curione è il lavoro di Kutter,14 in tedesco, che risale a più di mezzo secolo fa, per non citare il fatto che odit16 riporta sotto il nome del iglio Celio Agostino un’opera del padre.15 Premesso tutto questo e sgombrato il campo da possibili equivoci, resta da chiarire che cosa voglia essere questo lavoro. Il titolo della prima parte (“Appunti…”) fornisce una prima spiegazione: in relazione alla poesia religiosa inquieta servono anzitutto dei sondaggi che, procedendo necessariamente per campioni, permettano di gettare luce su questa produzione. Prima di ogni altra cosa, occorre quindi avere edizioni aidabili dei testi e occorre ricostruire la storia della tradizione di queste opere. I cinque capitoli iniziali della tesi sono semplicemente un tentativo in questa direzione: degli scavi efettuati su alcune opere per le quali ho tentato di delineare i problemi ilologici, di proporre un inquadramento critico e di presentare in edizione critica i testi oggetto d’analisi, integralmente laddove possibile oppure limitandomi ad alcune parti, in caso di una molte testuale eccessiva. I medaglioni della prima parte della tesi, quindi, rappresentato un primo tentativo di illuminare parzialmente il terreno sul quale si collocano le opere di Ci14 M K , melio Secondo murione. Sein veben und sein Werk (1503-156c), Basel, Helbing & Lichtenhahn, 1955. 15 Su questo, si veda il capitolo relativo, a partire da p. 33. Introduzione xv nuzzi; senza una idea più chiara dello sfondo, infatti, anche i singoli pezzi del mosaico appaiono ancor più diicilmente comprensibili. Cinuzzi non fu un autore isolato; egli fu invece uno dei tanti intellettuali allora impegnati nella battaglia per il rinnovamento religioso, culturale e letterario, che si servirono della letteratura per intervenire nel dibattito coevo. Si tratta di un engagement storicamente perdente: a partire almeno degli anni Cinquanta del Cinquecento le sorti religiose della Penisola sono segnate e le variegate istanze di rinnovamento e di riforma sono destinate alla sconitta. La riorganizzazione ecclesiale e dogmatica procedette spedita, di pari passo con il controllo religioso e culturale: la riforma, che pure ci fu, avvenne unicamente all’interno della Chiesa romana e venne gestita direttamente dalla gerarchia ecclesiale. Questa letteratura fu doppiamente perdente: tanto sul versante religioso, come detto, quanto sul piano letterario. L’evoluzione della nostra letteratura non tenne conto, o lo fece in minima parte, delle proposte implicite nelle opere religiose di queste tipo. Il tentativo di uscire dal petrarchismo per proporre una letteratura di impegno politico-religioso non ebbe sostanzialmente esito, così come l’auspicato connubio di poesia e discussione religiosa e politico-culturale. Un futuro studio che possa dar conto dell’insieme della letteratura religiosa partecipe delle inquietudini religiose del Cinquecento sarà il termine di un percorso di ricerca che procederà per successivi approfondimenti circoscritti. Ciò che scriveva quasi 140 anni fa Fustel de Coulange a proposito della ricerca storica è così riferibile allo studio della poesia religiosa: L’histoire n’est pas une science facile ; l’objet qu’elle étudie est ininiment complexe ; una société humaine est un corps dont on ne peut saisir l’harmonie et l’unité qu’à la condition d’avoir examiné successivament et de très près chacun des organes qui le composent et qui en font la vie. Une longue et scrupuleuse observation du détail est donc la seule voie qui puisse conduire à quelque vue d’ensemble. Pour un jour de synthèse il faut des années d’analyse. Dans des recherches qui exigent à la fois tant de patience et tant d’efort, tant de prudence et tant de hardiesse, les chances d’erreur sont innombrables, et nul ne peut se latter d’y échapper. Pour nous, si nous n’avons pas été arrêté par le sentiment profond des diicultés de notre tâche, c’est que nous pensons que la recherche sincère du vrai a toujours son utilité. N’aurions-nous fait que mettre en lumière quelques points jusqu’ici négligés, n’aurions-nous réussi qu’à attirer l’attention sur des problèmes obscurs, notre labeur ne serait pas perdu, et nous nous croirions encore en droit de dire que nous avons travaillé, pour une part d’homme, au progrès de la science historique et à la connaissance de la nature humaine.16 16 F C , rstoire ds institutions politiqus de l’ancienne prance. va qaule Romaine, Paris, Hacette, 1875, pp. XIII-XIV. xvi T Introduzione , , Si è optato per una trascrizione interpretativa nel caso di citazioni da testi antichi privi di moderne edizioni, nella presentazione di brani per confrontare le diverse lezioni dei testimoni di una stessa opera e nelle tavole di stampe antiche o di manoscritti. I testi presentati in edizione critica sono trascritti con criteri conservativi; in sintesi: 1. distinguo secondo l’uso moderno u e v; 2. riduco a i la semiconsonante j; 3. secondo l’uso moderno riduco a i la doppia i inale dei termini plurali (esito di parole in -is/-ium); 4. normalizzo le iniziali maiuscole: le conservo solo in caso di nomi propri e le elimino all’inizio del verso; 5. divido e unisco con moderazione le parole secondo la prassi moderna: non intervengo nei casi in cui la riunione di parole comporterebbe il raddoppiamento; 6. in poesia, normalizzo la congiunzione, mantenendo et solo nel caso di dialefe; 7. sciolgo le più comuni abbreviazioni senza segnalarle; 8. mantengo l’h etimologica; 9. mantengo i nessi latineggianti -ti- e -ph-; 10. aggiorno e introduco i diacritici: accenti, apostrofi, punteggiatura. Le innovazioni sopra riportate non saranno segnalate negli apparati critici. Prima dell’edizione di ciascun gruppo di componimenti chiarisco la natura e la composizione delle fasce di apparto; ogni testo poetico è sempre preceduto dall’elenco dei testimoni e dallo schema metrico. I manoscritti sono citati in forma estesa, con l’eccezione dei testimoni dell’opera di Brucioli nello divino amore chrstiano, di quelli delle Sette canzoni di Panciatichi e di quelli contenenti i testi cinuzziani. • Testimoni dell’opera poetica di Brucioli: F Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII 116; A Parigi, Bibliothèque de l’Arsenal, ms. 8554. • Codici delle Sette canzoni di Panciatichi: FN Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII 263; U Udine, Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi”, f.p. 98. • Manoscritti dei testi religiosi di Cinuzzi: V Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. Lat. 758; R Cambridge, Trinity College Library, R. 3. 53; M Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII 143. Introduzione xvii U I titoli dei testi religiosi di Cinuzzi, stante i manoscritti, sono: Ode cinquanta toscane (oda per i singoli testi) e ne la Papeida. Nel primo caso, per riferirsi all’insieme dell’opera, si utilizzerà l’indicazione di Ode, mentre si troveranno le espressioni ‘ode’ (singolare) e ‘odi’ (plurale) nel corso della trattazione. Per brevità, il poemetto sarà indicato semplicemente con Papeida. La bibliograia inale è suddivisa in tre sezioni: i riferimenti bibliograici generali, quelli relativi a stampe antiche (ino al XVIII secolo compreso) e le indicazioni delle risorse online. Alla bibliograia seguono quattro indici: l’indice dei nomi,17 l’indice dei capoversi, l’indice dei manoscritti e la tavola metrica dei componimenti; nel secondo e quarto di questi indici sono indicati i soli testi poetici presentati in edizione, non quelli di cui si citano solo gli incipit o porzioni. Questa tesi è stata scritta con il programma di composizione tipograica LATEX, precisamente con XƎLATEX; un ringraziamento particolare ai membri del guIt– Gruppo italiano utilizzatori TEX e LATEX per i preziosi consigli e gli aiuti. 17 Nell’indice dei nomi sono registrate unicamente le occorrenze dei nomi presenti nelle citazioni bibliograiche e nella bibliograia inale. A A A U (E γ .T.6.15) C La Biblioteca Estense Universitaria di Modena conserva il ms. Campori App. 423 (γ .T.6.15). Il codice in questione, di mm. 210x135 ca., è anepigrafo e acefalo, attualmente si compone di 59 cc. numerate a matita modernamente nel margine inferiore interno ed è trascritto da una sola mano. Bianche le cc. 53v-54r e la c. 59v, estese macchie di umidità in numerose carte; le prime 3 cc. sono parzialmente mutile in alto. Il manoscritto contiene 68 testi poetici, ma i primi due non sono completamente leggibili a causa della lacuna iniziale e delle mutilazioni delle carte. Di seguito la tavola dei componimenti, con l’avvertenza che dei componimenti 1 e 2 non si è riportato l’incipit, ma il primo verso leggibile di inizio stanza. Segnalo che il testo 10 presenta una variante in interlinea che corregge un luogo, il testo 15 un variante alternativa in interlinea e il testo 34 una correzione su precedente lezione; in tutti i casi la mano che inserisce le varianti è la medesima che trascrive il testo. Tabella A.1: Tavola del ms. Campori App. 423 (γ .T.6.15) n. c. incipit metro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 cc. 1r-2r cc. 2v-3v c. 4r c. 4v c. 5r c. 5v c. 6r c. 6v c. 7r c. 7v c. 8r c. 8v c. 9r c. 9v cc. 10r-11v *Miri altri a voglia sua le luce vostre *Quella primiera imagine non mai Mentre che Amore in gravi afanni involto Aure leggiadre, e di favor ripiene Qual più lodato ingegno a noi si mostri L’ardente iamma, e l’amoroso nodo Alma gentil, di ogni escellentia ornata Per poter contemplar più spesso quella Dolce imagine mia, leggiadra e pura Alma, che impressa hai in te la imagin bella Del Tebro altier su l’honorate sponde Spirto gentil, sotto il cui degno impero Deh, sarà mai che questi bassi accenti Con quel soave et amoroso afetto Se quel vivo pensier che ne la mente ottave ottave sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto settina lirica montinua nella prossima pagina 382 A. Un ignoto canzoniere di Cinuzzi (Estense γ .T.6.15) Campori App. 423 (γ .T.6.15) – continua dalla pagina precedente 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 c. 12r c. 12v c. 13r c. 13v cc. 14r-17r c. 17v c. 18r c. 18v c. 19r c. 19v c. 20r c. 20v c. 21r c. 21v c. 22r cc. 22v-23v cc. 24r-27r cc. 27v-30r cc. 30v-33v c. 34r c. 34v c. 35r c. 36v c. 36r c. 36v c. 37r cc. 37v-39r c. 39v c. 40r c. 40v c. 41r c. 41v c. 42r c. 42v c. 43r c. 43v c. 44r c. 44v c. 45r c. 45v c. 46r c. 46v c. 47r c. 47v c. 48r c. 48v c. 49r Io che d’un solo ardore ho caldo il petto Son rari, son, tra i fortunati amanti Mille iate al desir vostro il giorno Dunque è pur ver ch’il tanto a voi diletto Che debb’io far? che mi consigli, Amore? Quando via più con l’occhio e col pensiero Non in saldi metalli o in duri marmi Intagli Fidia con mirabil arte In metalli o in colori, alma mia diva Se sopra ogni altra andarne umile, altera Dei segreti d’Amor degno ricetto Vedere il giorno quel che io men vorrei L’ardente iamma, ove io fui d’hora in hora Ben può fortuna, in questa parte e in quella Donna rara e gentil, che con l’ardente Con tristo augurio dal sicuro porto Prendi la dotta lira Quando lieta fortuna Poi che seguir conviemmi Se questi piedi altrove gir non sanno Fra belle ninfe in un bel prato adorno I miei sospiri, e così caldi e spessi Ingrata donna, e luci ingrate, poi Se voi da voi tenete il cor diviso Come a quel reo Signor più d’altro piace Tanta dolceza da’ begli occhi viemmi Se non è ver che del mio pianto Amore Mentre, Sciapito mio, fra querce et olmi Come huom, cui il giaccio e ’l freddo pigro e lento L’ali del bel pensier che dai lucenti Se mia benigna stella, o mia ventura Sciapito, io ardo, e sì dolce è l’ardore L’amoroso venen che a poco a poco Chiara fama di te risuona intorno Sperai col favor sol di quelle sante Come di poca vena usato iume Poi che ’l camin m’è chiuso di mercede Come chi lieto del suo stato vive Veggio al passar del dì l’hore sì preste Era madonna accolta in bruna vesta Pria che da l’amar voi, donna, sia sciolto Amor, che dentro al bel sereno viso Amor, che miei pensieri e voglie scorgi Sì mi trasporta il mio desir ardente O divine virtù, grati costumi Poi che nel petto di colei che tanto Se d’esta vita che per voi m’è cara montinua nella prossima pagina sonetto sonetto sonetto sonetto canzone sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sestina canzone canzone canzone sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto sonetto 383 Campori App. 423 (γ .T.6.15) – continua dalla pagina precedente 63 64 65 66 67 68 c. 49v cc. 50r-52v c. 53r cc. 54v-55v c. 56rv cc. 57r-59r Quante iate il mio pensier si gira Piante felici e liete Hor m’hai condotto, Amor, a poco a poco Vivo in sì grande et sì cocente foco La somma del mio dir, donna, e la luce Dal dì che Amor con la mia voglia ardente Si conclude dalla pagina precedente sonetto canzone sonetto ottave ottave ottave In calce al componimento 1, a c. 2r, si legge l’unica rubrica presente nel ms., di Alss.ro moppini, vergata dalla mano principale ma in altro inchiostro. Tutti i sonetti si leggono nel medesimo ordine e con lezione analoga, pur in presenza di alcune varianti, anche nella stampa sl secondo volume delle rime scelte da diuersi eccellenti autori, pubblicata dai Giolito nel 1563 e ristampato nel 1564, 1565, 1587, 1588 e 1590, sempre assieme al primo volume della medesima opera.1 Nella stampa, i sonetti sono preceduti dalla rubrica dello Scacciato sntronato. L’ottava Vivo in sì grande et sì cocente foco (testo 66) si legge nel Primo volume della scielta di stanze di diuersi autori toscani, opera curata da Agostino Ferentilli, stampata a Venezia nel 1571 e ristampata nel 1579 e 1584.2 Nel codice, l’ottava è introdotta dalla rubrica sopra un verso qual dice nel più penato quor [sic], nel men pentito. oscito la sera della opifania, mentre la stampa riporta la rubrica sopra un verso d’una ventura dopo l’attribuzione de lo Scacciato sntronato, m. Marc’Antonio minuzzi. Il verso citato dal manoscritto è ripreso con variatio in tutti e sei i versi conclusivi delle stanze. I componimenti 15, 20, 31-34 – vale a dire tutti i componimenti non sonetti né ottave, con l’eccezione della canzone Piante felice e liete (64) – e molti sonetti si leggono anche nel ms. Palat. 256 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, collettore delle rime di Cinuzzi. Il manoscritto estense non è mai stato prima citato in relazione alle rime cinuzziane. I dati appena presentati spingono a ritenere che il manoscritto in questione sia, se non il più importante, almeno uno dei fondamentali testimoni della produzione poetica giovanile di Marcantonio Cinuzzi 1 Personalmente ho consultato l’esemplare segnato G 2 k 30 della Biblioteca Comunale di Trento dell’edizione del 1565: sl primo [-secondo] volume delle rime scelte da diuersi autori, di nuouo corrette, et rstampate, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1565. Nell’edizione in questione, i componimenti si trovano alle pp. 132-156. 2 Ho consultato l’esemplare G 2 k 140 della Biblioteca Comunale di Trento dell’edizione del 1579 (Primo volume della scielta di stanze di diuersi autori toscani, raccolte da m. Agostino perentilli, et di nuouo con ogni diligenza ricorrette, in Venetia, appresso Filippo e Bernardo Giunti & fratelli, 1579), dove l’ottava si legge alle pp. 45-46, e quello D 15 8 della Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto del 1584 (Primo volume della scielta di stanze di diuersi autori toscani, raccolte da m. Agostino perentilli. ni nuouo con ogni diligenza ricorrette. ot con agiunta d’alcune stanze non piu msse in luce, in Venetia, appresso Bernardo Giunti, & fratelli, 1584), che riporta l’ottava alle pp. 47-48. Segnalo che, stando ai dati di odit16, la princeps dovrebbe avere tre diverse emissioni mentre le ristampe due emissioni ciascuna. 384 A. Un ignoto canzoniere di Cinuzzi (Estense γ .T.6.15) Accanto al ricordato Palatino, Marchetti3 aveva a suo tempo segnalato i manoscritti C.IV.5, C.VI.9, H.X.4 e H.XI.17 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena come codici latori di componimenti giovanili di Cinuzzi, e Tomasi il Casanatense 897.4 Un primo censimento ha permesso di reperire anche i seguenti testimoni:5 • • • • • • Bologna, Biblioteca Universitaria, 2406; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 5225; Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II IX 45 e Magl. VII 1339; Milano, Archivio storico e Biblioteca Trivulziana, ms. 941; Roma, Biblioteca Angelica, ms. 1882; Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX 307 (=7564). A.1 L C Nella tavola presentata sopra si può notare che il componimento Se quel vivo pensier che ne la mente (15) è deinito settina lirica. La poesia in questione consta di sette stanze di sette endecasillabi con parole-rima, e di un congedo di cinque versi, quattro endecasillabi e un settenario inale. Le parole-rima sono: mente, giorno, stile, donna, parte, ombra e lieto; nel congedo si leggono tutte e sette le parole-rima, nell’ordine (A)B-(C)D-(E)F-G. Allo stato attuale delle conoscenze, questo testo è hapax metrico, ma nonostante ciò propongo di deinirlo settina lirica, sull’esempio della terzina lirica, forma derivata dalla sestina al pari della presente e abbastanza rara. La retrogradatio cruciata non può essere rispettata, stante il numero dispari di versi, ma il meccanismo è nondimeno regolare: la seconda stanza presenta le parole-rima GCDFBAE e la terza stanza applica lo stesso schema che la seconda opera rispetto alla sequenza delle parole-rima della prima e via di seguito; in pratica la chiave numerica è 7346215, così come la chiave delle sestine regolari è 615243. Con questo meccanismo di mutazione, che è sempre rispettato nel componimento, l’ottava stanza avrebbe nuovamente il medesimo ordine delle parole-rima della prima, analogamente alla eventuale settima stanza delle sestine. 3 M , Marcantonio minuzzi, cit., p. 650. 4 F T , v’Accademia degli sntronati e Alssandro Piccolominid strategie culturali e itinerari biogra ci, in Alssandro Piccolomini (1506–15ac). Un siennos à la crosée ds genrs et ds savoirs. Acts du molloque snternational (Pars, 23–25 septembre 2010), a cura di Marie-Françoise Piéjus et al., Paris, Centre interuniversitaire de recherche sur la Renaissance italienne, 2011, pp. 2338, p. 36. 5 A parte il ms. trivulziano, la notizia del quale mi deriva dalla tesi di dottorato di Andrea Crismani (A C , odizione critica delle Rime di prancsco moppetta dei leccuti, tesi di dottorato, Università degli studi di Padova, Dipartimento di Italianistica, Scuola di dottorato in Scienze ilologiche, linguistiche e letterarie, XXIV ciclo), gli altri manoscritti sono stati reperiti nel corso della tesi specialistica oppure consultando lo IUPI (e gli strumenti collegati) e le accurate descrizioni dei manoscritti presenti nell’edizione Donnini delle rime di Bembo ( B , ve rime, cit.). La settina lirica di Cinuzzi 385 Di seguito si fornisce l’edizione critica del componimento sulla base del manoscritto estense. Se quel vivo pensier che ne la mente sempre s’avanza ognihor, la notte e ’l giorno, di celebrare in alto e dotto stile l’alme virtù de la mia bella donna, quando che sia, adempir potessi in parte ch’almen restasse ne la carta l’ombra, spirto non fora mai di me più lieto. Però prego con volto hor mesto hor lieto mia tosca Musa, ché ’l mio basso stile inalzi sì che la mia nobil donna scorga in versi di sé sì vera l’ombra perché mai non manchi al variar di giorno, et io possa alin dir dentro a la mente: occo, io son pur contento in ogni parte. Ma perché huom mai beato in ogni parte, lasso, non vidde in terra alcun, né donna, a me concessa non ia già questa ombra onde sempre ne ia trista la mente, né d’ella odrà qua giù famoso stile che con suon chiaro e dolcemente lieto viva la renda un sempiterno giorno. Mai non si vidde, in questo o in altro giorno, né dove il vago sol fa sola un’ombra o dove ne fa più, tal viva mente, tal senno, tal valor, tal guardo lieto, tal cortesia di così honesta donna, né favilla simil, che in ogni parte avanza ogni alto ingegno et ogni stile. Altri si duole in angoscioso stile e sfoga il duol che ascoso ha ne la mente, altri in rime dirà ’l suo stato lieto e come e quando si trovasse in parte ove gli nuocque il sole o giovò l’ombra, altri maledirà le stelle e ’l giorno che l’accese a seguir sì iera donna, io non così de la mia vera donna, ma sol desio mostrar che tanto lieto mi fo quando sol veggio, in qualche parte, renderle honor via più, di giorno in giorno; 38 quando ] quanto 5 10 15 20 25 30 35 386 40 45 50 A. Un ignoto canzoniere di Cinuzzi (Estense γ .T.6.15) questo solo bramo io, sallo la mente, e ’l mio quantunque rozzo e basso stile far ne può fede, o nato al sole, o a l’ombra. Mentre che queste membra, a la dolce ombra del colle tosco, reggeran la parte di lor più degna, o sia notte o di giorno, sempre fermo terrò già ’l preso stile, né mostrandosi il ciel turbato o lieto forza haverà già mai che ad altra donna, qual si sia, volga la tenace mente. Mente, se mai non dee venir quel giorno, in questo inculto stil di tanta donna, sì come puoi, in parte pingi l’ombra almen che mi fa lieto. 47 o ] morretto su precedente e. 51 inculto ] sn interlinea è prsente la variante rozo, trscritta dalla mano principale. B va libliogra a è suddivsa in tre sezionid i riferimenti bibliogra ci generali, quelli relativi a stampe antiche ( no al XVsss secolo comprso) e le indicazioni delle rsorse online. ,S , ve Odi di Renato Trivulzio, in I , Ordine e numero. Studi sul libro di posia e le raccolte poetiche nel minquecento, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2006, pp. 73-94. — Sulla struttura dei ‘canzonieri’ nel minquecento, in I , Ordine e numero. 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Z S Le citazioni delle edizioni antiche seguono queste regole: • il titolo è trascritto così come lo si legge nel frontespizio, le eventuali soppressioni di parti o di parole sono in ogni caso indicate con i tre puntini tra parentisi quadre; BIBLIOGRAFIA 437 • il luogo di edizione e lo stampatore sono registrati nella forma in cui compaiono nel frontespizio oppure nel colophon; • la data è stata trasformata in cifre romane qualora fosse in numeri romani; • le varie parti (titolo, luogo, stampatore, anno) sono separate da un virgola; • in caso di assenza di alcune informazioni riguardanti luogo, editore e data si sono inserite queste espressioni: s.n.t. in caso di assenza di indicazione del luogo, stampatore e anno; s.l. qualora mancasse il luogo; s.e. se lo stampatore non fosse indicato; s.a. in caso di assenza dell’anno; • le rettiiche alle informazioni riguardanti le note tipograiche, in presenza di false indicazioni, oppure le integrazioni alle note, qualora mancanti, sono presentate tra parentesi quadre; i nomi di luogo e degli stampatori, in questi casi, sono stati resi modernamente. La fonte delle rettiiche riguardante le stampe italiane è odit16, per le edizioni straniere si è fatto riferimento agli altri portali informatici (o-rara, Vn16, ecc.). A gl’inqusitori che sono per l’stalia. nel catalogo di libri eretici, stampato in Roma nell’anno prsente, s.l., s.e. [Tubinga, eredi di Ulrich Morhart il vecchio], 1559. (Citato alle pp. 360, 362, 363.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 80.S.56. Adverss sacobum Rabum, novitium catholicum, apostata impissimum eisque calumnis […] satyrae octo conscriptae a Nicodemo prschlino lalingenss, poematum in schola Tubingensi profssore, Gerae ad Elistrum, ex oicina Spiessiana, 1607. (Citato a p. 156.) Copia consultata: Dresda, Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek, Lit.Lat.rec.A.877. Amica exegss, id st, oxpositio eucharstiae negocij, ad Martinum vutherum ruldrycho Zvinglio autore, s.n.t. [Zurigo, Christoph Froschauer, 1527]. (Citato a p. 173.) Copia consultata: Zurigo, Zentralbibliothek, 5.114,5. maelij Secundi murions mhrstianae Religions snstitutio, & brevs & dilucida ita tamen, ut nihil quod ad salutem necssarium sit, requiri posse videature Accssit opstola quaedam eisdem de puers sancte chrstianeque educandsd ut non lij modo, sed etiam parents, formam pietats habeant, quam sequantur, s.n.t. [Basilea, Johannes Oporin], 1549. (Citato a p. 35.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Catech. 258. mento sonetti. ni m. Alsandro Piccolomini, in Roma, appresso Vincentio Valgrisi, 1549. (Citato a p. 96.) Copia consultata: Firenze, Biblioteca dell’Accademia della Crusca, 1.7.99. 438 BIBLIOGRAFIA momedia Piacevole della Vera, Antica, Romana, matolica & Apostolica mhiesa […], Romanopoli, s.e., s.l. [Augsburg, Sebastian Müller, 1611]. (Citato a p. 158.) Copie consultate: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Polem. 578; Katowice, Śla̧ska Biblioteka Cyfrowa, 462622 I. mommentarii o vero hstorie di qio. Sleidano. Ne le quali si tratta de lo stato de la repub. e de la religone chrstiana, e di tutte le guerre et altre cose notabili, che sono occorse ne l’ourope da l’anno M. n. XVss. insino al vV. Tradotte nuovamente in lingua toscana, s.n.t. [Ginevra, François Jaquy, Antoine Davodeau e Jacques Bourgeois], 1557. (Citato a p. 173.) Copia consultata: Ginevra, Bibliothèque de Genève, Ba 1423. mommentarj di qio. Mario de’ mrscimbeni collega dell’imperiale Accademia veopoldina e cstode d’Arcadia intorno alla sua storia della volgar posia Roma, 5 voll., Roma, per Antonio de’ Rossi alla piazza de Ceri, 1702-1711. (Citato a p. 225.) mompendio d’errori, et inganni luterani, contenuti in un libretto, senza nome de l’autore, intitolato, Trattato utilssimo del bene tio di mhrsto cruci sso. Resolutione sommaria contra le conclsioni vuterane, stratte d’un simil libretto senza autore, intitolato, il sommario de la sacra scrittura […] Reprobatione de la dottrina di frate lernardino Ochino […] prate Antonio matharino Polito sense de l’Ordine de predicatori, in Roma, ne la contrada del Pellegrino, 1544. (Citato a p. 365.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Polem. 507. mortigiana comedia, s.l. [Venezia], Francesco Marcolini per maestro Giouann’Antonio de Nicolini da Sabio, 1544 [1534]. (Citato a p. 365.) ne authoritate occlsiae et Scripturae, libri duo sohanns mochlei aduerss vutheranos, s.n.t. [Roma, Marcello Silber, 1523?]. (Citato a p. 365.) ne le rime di diuersi nobili poeti toscani,raccolte da M. nionigi Atanagi, libro primo [-secondo], in Venetia, appresso Lodouico Auanzo, 1565. (Citato a p. 225.) Copie consultate: Rovereto, Biblioteca Civica “G. Tartarotti” (vol. I) e Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, XX.189 (vol. II). ne’ sacri Salmi di nauidde, dall’hebreo tradotti, poetica et religiosssima parafrse, pel signor qivlio msare Pschali, in Geneva, per Iacopo Stoer, 1592. (Citato a p. 109.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 32.Z.22. nel tempio alla diuina signora donna qiouanna d’Aragona, fabricato da tutti i più gentili spiriti, & in tutte le lingue principali del mondo. Prima parte, in Venetia, per Plinio Pietrasanta, 1554. (Citato a p. 91.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, P.o. it. 902 c. BIBLIOGRAFIA 439 nella tragedia di m. prancsco Negro bssanse, intitolata libero arbitrio, editione seconda, con accrscimento, s.l, s.e. [Poschiavo, Landoli], 1550. Copia consultata: Boston, Boston Public Library, XG 18.86. nelle rime di diuersi nobili huomini et eccellenti poeti nella lingua thoscana. Nuouamente rstampate. vibro secondo, in Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrari, 1548. (Citato alle pp. 92, 93, 95.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 i 307. nelle rime di m. Pietro lembo. Seconda imprssione, in Vinegia, per Giouann’Antonio de Nicolini da Sabio, 1535. (Citato a p. 97.) nelle rime di m. Pietro lembo. Terza et ultima imprssione tratta dall’semplare corretto di sua mano tra le quali ce ne sono molte non più stampate, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1548 [1547]. (Citato a p. 97.) nell’hstorie di pabriano di pra qiovanni nomenico Scevolini da lertinoro dell’Ordine de’ Predicatori colle annotazioni dell’editore, s.n.t., 1786. (Citato a p. 116.) nialogo, nel quale la Nanna il primo giorno insegna a la Pippa sua gliuola a sser puttana, in Turino, P. M. L. [Venezia, Marcolini], 1536. (Citato a p. 365.) nscorso di nomenico Sceuolini, nel quale con le auttorità cosi de’ gentili, come de catolici si dimostra l’strologia giudiciaria sser verssima & vtilssimae dannando coloro, che l’vsano malamente, & impongono necssita ne gli atti humani, in Venetia, appresso Giordano Ziletti al segno della Stella, 1565. (Citato a p. 115.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, t-G 2-op f 41. nsputatio de substitutionibs in thss contracta qus nOMA renrico mansio Noviomago s.m. et SS. canonum in catholica academia ingolstadiana antecssore, iuridicae facultats decano, nec non serenssimo utrisque lavariae duci qulhelmo a consilis, publice defendet in Auditorio canonstarum soanns mhrstophors rerschelis Wol spergenss marinths, 16 cal. april., Ingolstadii, ex oicina typographica Wolfgangi Ederi, 1595. (Citato a p. 119.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, 4 Diss. 1343 (da notare che l’inidicazione dell’anno di stampa sul frontespizio è preceduta dall’indicazione anno parts Virginei). nodici trattatelli di m. Pietro Paulo Vergerio, vscouo di mapodstria, fatti poco auanti il suo partire d’stalia. Vedrete nella sequente carta quali siano le materie, che ui si trattano, s.n.t. [Basilea, Jacob Kündig, 1550]. (Citato a p. 363.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 3.J.54. nue prediche catoliched una, delle opere buoned laltra, della gisti catione del huomo con nio predicate nel imperial palazzo di Praga dal reverendo Padre P. vsero. nell’Ordine di Predicatori Priore, & dottore Theologo, s.n.t. [Augsburg, Mylius, 1610]. (Citato a p. 162.) Copia consultata: Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, 1244.6.Theol. 440 BIBLIOGRAFIA opithoma rsponsions ad Martinum vuther, Romae, per Antonium Bladis de Asula impressus, 1520. (Citato a p. 364.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Polem. 2392. orrata et argumenta Martini vuters recitata, detecta, repulsa et copiosssime tritad per fratrem Silustrum Prieriatem, magstrum sacri palatii, Romae, per Antonium Bladis de Asula impressus, 1520. (Citato a p. 364.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 77.Cc.256. qiudicio sopra le lettere di tredeci huomini uomini illstri publicate da m. nionigi Atanagi & stampate in Venetia nell’anno 1554, s.n.t. [Tubinga, Ulrich Morhart il vecchio] 1555. (Citato a p. 72.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Epist. 37 k/1. rstoire ns Révolutions Arrivés nans v’ourope en matière de Religion par monsiuer Varills, 6 voll., Paris, Claude Barbin, 1686-1689. (Citato a p. 173.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staaatsbibliothek, H. eccl. 1164. sl catalogo de libri, li quali nuouamente nel mse di magio nell’anno prsente MnXvVssss sono stati condannati, et scomunicati per heretici, da m. qiouan della csa legato di Vinetia et d’alcuni frati. o agiunto sopra il medsimo catalogo vn iudicio, et dscorso del Vergerio, s.n.t. [Poschiavo, Landoli, 1549]. (Citato a p. 364.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Fiche 4.m. sl Marscalco comedia di m. Pietro Aretino, in Vinegia, per m. Bernardino de Vitali veneto, 1533. (Citato a p. 365.) Copia consultata: Parigi, Bibliothèque nationale de France, 65.18. sl Nuovo Tstamento di qisu mhrsto, salvatore nostro, di greco tradotto in vulgare italiano. Per Antonio lrucioli, in Vinetia, per Alessandro Brucioli et i frategli, 1547. (Citato a p. 7.) sl Petrarca spirituale di f. rieronimo Malipiero venetiano, dell’Ordine de minori dell’osseruanza. Nuouamente rstampato, e da molti errori spurgato, in Venetia, appresso gli heredi di Alessandro Griio, 1587. (Citato a p. 89.) sl Petrarcha spirituale, in Venetia, stampato per Francesco Marcolini da Forlì appresso la chiesa de la Trinità, 1536. (Citato a p. 89.) sl primo [-secondo] volume delle rime scelte da diuersi autori, di nuouo corrette, et rstampate, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1565. (Citato a p. 383.) Copia consultata: Rovereto, Biblioteca Civica “G. Tartarotti”, G 2 k 30. sl rapimento di Proserpina, di mlaudio mlaudianoe tradotto di latino in volgare toscano sanse, da M. Marcantonio minuzzi, Scacciato sntronato. manzone quattro del medsimo traduttore, in Venetia, appresso Gio. Ant. & Giacomo de Franceschi, 1608. (Citato a p. x.) Copia consultata: Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, 6.26.B.3. BIBLIOGRAFIA 441 sl rationale delli diuini o cii, composto dal reuerendssimo padre e signore, il signore quilielmo nurante […], in Napoli, per Ioanne Sultzbach alemano, 1539. (Citato a p. 364.) sndics generals montinuatio sn Quo montinetur nsignatio vibrorum, qui nundins Autumnalib. prancofurtensibs & vipsensibs Anni 1611. vel novi, vel emendatiors aut auctiors prodierunt […], Leipzig, Lamberg, 1611. (Citato a p. 158.) sndics generals montinuatio sn Quo montinetur nsignatio vibrorum, qui nundins Autumnalibs prancofurtensibs & vipsensibs Anni 1610. vel novi, vel emendatiors aut auctiors prodierunt […], Leipzig, Lamberg, 1610. (Citato a p. 162.) snstitutione della religion chrstiana di qiouanni maluino in volgare italiano tradotta per qiulio msare P, in Geneva, appresso Iacopo Burgese, Antonio Dauodeo, & Francesco Iacchì, 1557. Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 32.Z.22. so. sacobi Rabs &c. ad vudovicum patrem &c. v. clarss. pro de catholica, ac suo ad eam accssu, opstola apologetica, Coloniae, apud Maternum Cholinum, 1570. (Citato a p. 156.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Polem. 2226. soan. sacobi Rabs Aletheutics Pro veritats ac Anatomiae lutherica defensione adverss porcos recents albimontios, Coloniae, apud Adolphum Rostium, 1569. (Citato a p. 156.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Polem. 2225. sstoria degli scrittori orentini […] opera postuma del p. qiulio Negri perrarse […], in Ferrara, per Bernardino Pomatelli stampatore vescovale, 1722. Ho consultato la ristampa anastatica (Bologna, Forni, 1973). v’Alcorano di Macometto. Nel qual si contiene la dottrina, la vita, i costumi, et le legi sue. Tradotto nuouamente dall’arabo in lingua italiana, s.l, s.e. [Venezia, Arrivabene], 1547. (Citato a p. 365.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 31.F.12. ve amme di m. qiouambattsta qiraldi minthio nobile ferrarse. niuse in due parti, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1548. (Citato a p. 94.) ve osseruationi della lingua volgare di diuersi huomini illstri, cioe del lembo del qabriello del portunio dell’Acarsio et di altri scrittori. Nelle quali si contengono vtilssime cose per coloro che scriuono i concetti loro. mon la tauola general di tutto quello che è nel prsente volume. in Venetia, appresso Francesco Sansouino, 1562. (Citato a p. 90.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, L.lat.f. 499. ve pie et chrstiane prediche del reuerendo padre Thomso da Siena, dell’ordine de’ Predicatori reformati […], s.n.t. [dopo il 1545]. (Citato a p. 163.) ve rime di m. Agnolo pirenzuola orentino, in Fiorenza, appresso Bernardo Giunti, 1549. (Citato a p. 98.) 442 BIBLIOGRAFIA ve Rime di m. Anton qiacomo morso, in Vinegia, per Comin da Trino di Monferrato, 1550. (Citato a p. 95.) Copia consultata: Verona, Biblioteca Civica, cinquecentine F 494. ve rime spirituali della illstrssima signora Vittoria molonna marchsana di Pescara. Alle quali di nuouo sono stati agiunti, oltre quelli non pur dell’altrui stampe, ma ancho della nostra medsima più di trenta o trentatre sonetti, non mai più altroue stampati, un capitolo, et in non pochi luoghi ricorrette, et piu chiaramente dstinte, in Vinegia, alla bottega d’Erasmo appresso Vincenzo Valgrisi, 1548. (Citato a p. 89.) ve rime spirituali di m. qio. Agostino mazza, in Nouara, appresso Francesco et Giacomo Sesalli, 1552. (Citato a p. 96.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 k 174. vibro primo de gli amori di lernardo Tsso, in Vinegia, per Giouan Antonio et fratelli da Sabbio, 1531. (Citato a p. 98.) vibro primo de gli amori di lernardo Tsso, in Vinegia, per Ioan. Ant. da Sabio, 1534. (Citato a p. 98.) vibro primo delle rime spirituali, parte nuouamente raccolta da più auttori, parte non più date in luce, in Venetia, al segno della Speranza, 1550. (Citato a p. 75.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 k 245. vibro secondo delle rime spirituali, parte non più stampate, parte nouamente da diuersi autori raccolte, in Venetia, al segno della Speranza, 1550. (Citato a p. 76.) Copia consultata: Trento, Fondazione Biblioteca San Bernardino, I 794. vibro terzo delle rime di diuersi nobilssimi et eccellentssimi autori nuouamente raccolte, in Vinetia, al segno del Pozzo, 1550. (Citato a p. 93.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 k 316. vibro terzo delle rime spirituali, parte non più stampate, parte nuouamente da diuersi autori raccolte, in Venetia, al segno de la Speranza, 1552. (Citato a p. 112.) Copia consultata: Mantova, Biblioteca Teresiana, a I 4. Madrigali del magni co signor cauallier vuigi mssola piacentino, in Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrarii, 1544. (Citato a p. 97.) Madrigali del magni co signor cauallier vuigi mssola piacentino, in Vinetia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1545. (Citato a p. 97.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 h 42. Opere di qirolamo leniuieni pirentino. Noussimamente riuedute et da molti errori spurgate con vna canzona dello amor celste et diuino, col commento dello ill.s. conte qiouanni Pico Mirandolano dstinto in libbri sss. ot altre frottole de diuersi auttori, in Venetia, per Nicolo Zopino e Vincentio compagno, 1522. (Citato a p. 99.) Copia consultata: Mantova, Biblioteca Teresiana, R I 10. BIBLIOGRAFIA 443 Opere toscane di vuigi Alamanni al chrstianssimo re prancsco primo, in Firenze, Bernardo Giunta il vecchio, 1532. Opere toscane di vuigi Alamanni al chrstianssimo re prancsco primo, Lugduni, apud Gryphium, 1533. Opere toscane di vuigi Alamanni al chrstianssimo re prancsco primo, in Vineggia, per Pietro di Nicolini da Sabbio ad instantia di Marchio Sessa, 1533. Opere toscane di vuigi Alamanni al chrstianssimo re prancsco primo, in Vinegia, per Pietro Schefer germano moguntino ad instantia delli heredi di m. Lucantonio Giunta, 1542. Opere volgari di m. vuca Valentiano derthonse, in Vinegia, per Bernardino di Vitalli ad instantia di Federico de Geruasio, 1528. (Citato a p. 94.) Opere volgari di m. vuca Valentiano derthonse, in Venegia, per maestro Bernardino di Vitalli venetiano ad instantia di Federico di Geruasio napolitano, 1532. (Citato a p. 94.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 79.Cc.183. Operette del Parthenopeo Suauio in uarij tempi & per diuersi subietti composte, et da Siluan plammineo insiemi raccolte, et alla amorosa & moral sua calamita intitulate, in Bari, per mastro Gilliberto Nehou francese in le case de santo Nicola, 1535. (Citato a p. 95.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, P.o. it. 258. Operum Poëticorum mlarssimi & incomparabils viri, Nicodemi prschlini, Philosophi, Orators & Poëtae coronati, momits Palatini masarei […] montinentur hoc Opere, Poëmata, maiori ex parte typs ante non excsa. Videlicet, V. vibri marminum reroicorum. & Octo Satyrae adverss tac. Rabum Apostatam, Darmbstadii, Porssius, 1610. (Citato a p. 156.) Psquino in stsi nuouo, e molto più pieno, ch’el primo, in sieme col viagio de l’inferno. Agiunte le propositioni del medsimo da dsputare nel moncilio di Trento, a Roma, nella botega di Pasquino a l’instanza di papa Paulo Farnese [Basilea, 1550]. (Citato a p. 163.) Copia consultata: Madrid, Biblioteca Nacional de España, U 7610. Phsma roc st momedia posthuma nova et sacrad de varis haersibs et haeresiarchs […] auctore Nicodemo prschlino doctore […] nec non poëta coronato, in Iazygibus Metanastis, s.e. [Strasburgo, Bernhard Jobin], 1592. (Citato a p. 150.) Copia consultata: Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, 47268-A. Da notare l’indicazione dell’anno: anno mhrsti nati 15c2, Antichrsti vero revelati a5. Phsma Romano-catholicum, sive ecclsia romano-babylonica antiqui illis nracons sponsa…calumnis etiam et obrectations quibs divi vutheri, Philippi Melanthons et aliorum Witebergenss et Wurtenbergensium ecclsiarum Antstitum, tum vitam, tum scripta et mors allatrare conats st sacobs 444 BIBLIOGRAFIA Rabs…ops posthumum […] conscripts a Nicodemo prschlino […], Gerae, Martino Spiessio, 1608. (Citato a p. 156.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Th. syst. 741/12. Pie orationi del murione, in Basilea, da Giacomo Parco, 1549. (Citato a p. 36.) Copia consultata: Napoli, Biblioteca dell’Istituto Italiano Studi Storici, Nicolini XVI 0213.5. Prediche del r. padre don Sera no da Piagenza ditte laberinti del libero, o uer seruo arbitrio, prscienza, predstinatione & libertà diuina, & del modo per scirne. Molto utili alla salute, non mai piu uste in luce, in Pauia, s.e., s.l. [Basilea, 1561]. (Citato a p. 163.) Primo volume della scielta di stanze di diuersi autori toscani, raccolte da m. Agostino perentilli. ni nuouo con ogni diligenza ricorrette. ot con agiunta d’alcune stanze non piu msse in luce, in Venetia, appresso Bernardo Giunti, & fratelli, 1584. (Citato a p. 383.) Copia consultata: Rovereto, Biblioteca Civica “G. Tartarotti”, D 15 8. Primo volume della scielta di stanze di diuersi autori toscani, raccolte da m. Agostino perentilli, et di nuouo con ogni diligenza ricorrette, in Venetia, appresso Filippo e Bernardo Giunti & fratelli, 1579. (Citato a p. 383.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 k 140. Quastionum grammaticarum libri ssX ex probatssims auctoribs collecti a Nicodemo prschlino poeta laureato comite palatino casareo, Venetiis, s.e. [Aldo Manuzio il giovane], 1584. (Citato a p. 150.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 73.X.77 (2). Quarte rime della signora vaura Terracina. netta Phebea ne l’Academia de gl’sncogniti, in Vinegia, appresso Gio. Andrea Valuassorio detto Guadagnino, 1550. (Citato a p. 94.) Quarte rime della signora vaura Terracina detta Phebea nell’Academia de gl’sncogniti, in Vinegia, appresso Domenico Farri, 1560. (Citato a p. 94.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, P.o. it. 1047/1. Quatro lettere mhrstiane, con uno paradosso, sopra quel detto leati quegli che piangono et un Sermone, o ver dscorso del’orazione, et uno de la qisti catione, novamente posti in luce a consolazione e confermazione de le pie persone e de la verita amatrici, Bologna, per M. Pietro e Paulo Perusini fratelli [Basilea], 1552. (Citato alle pp. 24, 34, 67, 72.) Copia consultata: Basilea, Universitätsbibliothek, Rb 377. Ragionamento della Nanna, et della Antonia, fatto in Roma sotto vna caia, composto dal diuino Aretino per suo capricio, a corretione de i tre stati delle donne, ne la inclita città di Parigi [Venezia, Marcolini], 1534. (Citato a p. 365.) Rime della S. vaura Terracina di nuouo corrette e rstampate, in Vinegia, appresso Domenico Farri, 1560. (Citato a p. 94.) BIBLIOGRAFIA 445 Rime della signora Tullia di Aragona, et di diuersi a lei. ni nuouo rstampate et in più luoghi corrette, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1549. (Citato a p. 95.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, P.o. it. 1046. Rime della signora Tullia di Aragonae et di diuersi a lei, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1547. (Citato a p. 95.) Rime di diuersi illstri signori napoletani e d’altri nobilss. intellettie nuouamente raccolte, et non piu stampate. Terzo libro. in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari et fratelli, 1552. Rime di diuersi nobili huomini et eccellenti poeti nella lingua thoscana. vibro secondo, in Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrarii, 1547. (Citato a p. 91.) Copia consultata: Madrid, Biblioteca Nacional de España, U 4554. Rime di qio. Agostino mazza gentilhuomo nouarse detto vacrito nell’Accademia dei pstori, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1546. (Citato a p. 96.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 i 218. Rime di m. qirolamo Parabosco, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1547. (Citato a p. 98.) Copia consultata: Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Rari 22.B.9.18. Rime di m. vodouico nomenichi, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1544. (Citato a p. 96.) Rime di m. Pietro lembo, in Vinegia, per maestro Giouan Antonio et fratelli da Sabbio, 1530. (Citato a p. 97.) Rime diuerse di molti eccellentss. auttori nuouamente raccolte. vibro primo, in Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrarii, 1545. (Citato a p. 90.) Copia consultata: Pavia, Biblioteca Universitaria, 63.S.1. Rime diuerse di molti eccellentss. auttori nuouamente raccolte. vibro primo, con nuoua additione rstampato, in Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrarii, 1546. (Citato a p. 90.) Copia consultata: Milano, Archivio Storico e Biblioteca Trivulziana, Triv. L 1031.1. Rime diuerse di molti eccellentss. auttori nuouamente raccolte. vibro primo con nuoua additione rstampato, in Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrarii, 1549. (Citato a p. 90.) Copia consultata: Trento, Biblioteca Comunale, G 2 i 204. Rime toscane d’Amomo per madama mharlotta d’rsca, Parigi, per Simone Colineo, 1535. (Citato a p. 97.) Rime toscane d’Amomo per madama mharlotta d’rsca, in Vinegia, s.e. [Giovanni Padovano e Venturino Ruinelli], 1538. (Citato a p. 97.) Copia consultata: Mantova, Biblioteca Teresiana, armadio 7 a 1. Rime volgari di m. vudouico Pschale da catharo nalmatino. Non piu date in luce, in Vinegia, appresso Stefano et Battista cognati al segno de S. Moise, 1549. (Citato a p. 95.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, P.o. it. 868. 446 BIBLIOGRAFIA Serenssimo atque snuictss. lohemae Regi, Maximiliano p. soanns nominicvs Scoevolinvs laborem hunc qualemcunque, seque ipsum perpetuò sacrauitd maiora, nsi nes impediat, postea sacraturs, Viennae Austriae, Michael Zymmermannius, 1561. (Citato a p. 116.) Copia consultata: Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, *43.W.27. Stanze pstorali, del conte laldsar mstiglione, et del signor msare qonzaga, con le rime di Anton qiacomo morso, in Vinegia, eredi di Aldo Manuzio, 1553. (Citato a p. 95.) Copia consultata: Verona, Biblioteca Civica, aldini 123. Strigils grammatica, qua grammatstarum quorundam sords, arti liberalssimae adspersae, detenguntur. Auctore Nicodemo prschlino poeta laureato comite palatino casareo, Venetiis, s.e. [Aldo Manuzio il giovane], 1584. (Citato a p. 150.) Thss generals ex universa ss. theologia dsumptae et consentiente reverend. et illstrs. patre p. prancsco qonzaga mantuano totis ordins Minorum qenerali minstro Parsis, in eisdem ordins qenerali mapitulo cui interfuere 1600 prastantiors patrs ex omnibs nationibs, etiam 4 ex novs snsuls et riersalem, ad publicam dsputationem propositae a R. P. fratre prancsco Panigarola ordins Minorum regulars observantiae, ss. theologiae lectore et concionatore staliae celeberrimo, Ingolstadii, ex oicina typographica Wolfgangi Ederi, 1584. (Citato a p. 120.) Copia consultata: Vienna, Österreichischen Nationalbibliothek, 32.Z.22. Tragedia di p. N. l. intitolata vibero arbitrio, s.n.t. [Basilea, Johann Oporinus], 1546. Coppia consultata: Basilea, Universitätsbibliothek, DA VI 18. Tragedia di p. N. l. intitolata vibero arbitrio, s.n.t. [Venezia, Alessandro Brucioli e fratelli], 1547. Tutte le opere volgari di mhariteo, in Napoli, per maestro Sigismundo Mayr alamanno, 1509. (Citato a p. 96.) Copia consultata: Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, P.o. it. 167. Una familiare et paterna institutione della mhrstiana religione piu copiosa, & piu chiara che la latina del medsimo, con certe altre cose pie, come mostra la sequente pagina, in Basilea, s.e., s.d. [Johann Oporinus, 1550]. (Citato alle pp. 34, 39.) Copia consultata: Basilea, Universitätsbibliothek, b 1162. Vno libretto volgare, con la dechiaratione de li dieci comandamenti, del credo, del Pater noster, con una breue annotatione del uiuere chrstiano, cose certamente vtili, & necssarie a cscheduno dele chrstiano. Nouamente stampato, in Vinegia, per Nicolò di Aristotile detto Zoppino, 1525. (Citato a p. 164.) BIBLIOGRAFIA 447 R Alirsta. Antologie della lirica italiana raccolte a stampa. Progetto di descrizione e digitalizzazione delle stampe miscellanee di rime dei secc. XVI-XVII a cura dell’Università degli Studi di Pavia, http://rasta.unipv.it/. liblioteca nigital rspànica, http://www.bne.es/es/Catalogos/Bibliote caDigital. liblioteca staliana. Biblioteca digitale di testi della tradizione culturale e letteraria italiana dal Medioevo al Novecento, http://www.bibliotecaitalian a.it/. melio Secondo murione, a cura di Chiara Lastraioli. libliogra a del progetto “Rinscimento plurale”, http : / / nuovorinascimento . org / cinquecento / curione.pdf. (Citato a p. 33.) odit 16. mensimento nazionale delle edizioni italiane del XVs secolo, http:// edit16.iccu.sbn.it/. (Citato a p. 94.) o-rara. Progetto di digitalizzazione di edizioni antiche conservate in biblioteche svizzere, http://www.e-rara.ch/. qallica. libliothèque numérique de la libliothèque nationale de prance et de ss partenaire, http://gallica.bnf.fr/. s cataloghi storici dell’smmU. Progetto di digitalizzazione di 216 cataloghi storici di 37 biblioteche italiane, http://cataloghistorici.bdi.sbn.it/. snternet Archive, https://archive.org/. Mans. mensimento dei manoscritti delle biblioteche italiane, http://manus. iccu.sbn.it/. MnZ. Münchener nigitalsierungszentrum, http://www.muenchener-digit alisierungszentrum.de/. P , v’arte di scrivere con vAToX, 2012, http://www.lorenzopantieri.net/LaTeX_files/ArteLaTeX.pdf. ,L eT G Vn16. ns Verzeichns der im deutschen Sprachbereich erschienenen nrucke ds 16. tahrhunderts, http://www.vd16.de/. (Citato a p. 150.) Vn1a. ns Verzeichns der im deutschen Sprachraum erschienenen nrucke ds 1a. tahrhunderts, http://www.vd17.de/. (Citato a p. 150.) I I Nell’indice sono regstrate unicamente le occorrenze dei nomi prsenti nelle citazioni bibliogra che e nella bibliogra a nale. Accarisi, Alberto, 90, 441 Alamanni, Luigi, 94, 428, 443 Albonico, Simone, 423 Aldobrandini, Ippolito, vedi Clemente VIII, papa Alecci, Antonio, 365, 423 Alighieri, Dante, 113, 428 Amomo, 97, 445 Antonio, Gentili, 426 Ardissino, Emilia, 436 Aretino, Pietro, 365, 440, 444 Asor Rosa, Alberto, 365, 426 Astemio, Lorenzo, 92, 432 Atanagi, Dionigi, 72, 225, 424, 438, 440 Auzzas, Ginetta, 75, 105, 423 Backmann, Sibylle, 164, 423 Barbagli, Girolamo, 432 Barbieri, Edoardo, 4, 7, 423 Barletta, Gabriele, 365, 423, 426 Bartolomeo, Beatrice, 423 Bausi, Francesco, 423 Beccaria, Roberto, 115, 424 Bellucci, Laura, 424 Beltrami, Pietro G., 424 Bembo, Pietro, 90, 91, 97, 209, 384, 424, 426, 439, 441, 445 Benedetto XIV, papa, 434 Benini Clementi, Enrica, 424 Benivieni, Girolamo, 98, 99, 428, 442 Benrath, Karl, 4, 8, 424 Biagioni, Mario, 424, 427, 433 Bianchi, Angelo, 117, 119, 424 Bianco, Cesare, 424 Bibl, Vicktor, 6, 424 Bigi, Silvia, 424 Bingen, Nicole, 424 Biondi, Albano, 424, 434 Blasina, Andrea, ix, 426 Boillet, Élise, 4, 424, 427, 429 Bongi, Salvatore, 423 Boschetti, Anna, 101, 424 Bourdieu, Pierre, 101, 424 Bramanti, Vanni, 436 Brandi, Karl, 160, 424 Brenz, Johannes, 153, 425, 429 Breul, Wolfgang, 154, 424 Briquet, Charles Moïse, 9, 180, 425 Brucioli, Antonio, 4, 7, 8, 356, 423–425, 427–429, 433, 435, 440 Brundin, Abigail, 427 Budny, Szymon, 429 Bullock, Alan, 89, 91, 425, 426 Buonamonte, Francesco, vedi Negri, Francesco Buonarroti, Michelangelo, 427 Burkhardt, Johannes, 164, 423 Burnett, Amy Nelson, 153, 425 Bèze, Théodore de, 433, 434 Caccia, Giovanni Agostino, 96, 442, 445 452 Indice dei nomi Calvin, Jean, vedi Calvino, Giovanni Calvino, Giovanni, 113, 154, 424, 425, 430, 433, 434, 441 Campesano, Alessandro, 91, 432 Cantamessa, Leandro, 425 Cantimori, Delio, 425 Cantù, Cesare, 3, 157, 425 Caponetto, Salvatore, 114, 425, 427, 432 Caracciolo, Antonio, 424 Caracciolo, Galeazzo, 427 Caravale, Giorgio, 121, 425 Caravia, Alessandro, 424 Carducci, Giosuè, 425 Cargnoni, Costanzo, 426 Cariteo, vedi Gareth, Benedetto Carlo V d’Asburgo, imperatore, 160, 424, 426 Carlostadio, Andrea, 435 Carmignano, Colantonio, 95, 443 Carnesecchi, Pietro, 227 Carnesecchi, Pietro, 225, 429 Carrai, Stefano, 426 Carucci, Jacopo, vedi Pontormo, Jacopo Cassola, Luigi, 97, 98, 430, 436, 442 Castelli, Patrizia, 433 Castelvetro, Ludovico, 113, 426–428, 430, 433, 434 Castiglione, Angelo, 26, 433 Castiglione, Baldassarre, 95, 446 Castiglione, Tommaso Riccardo, 426 Cavalieri, Paolo, 164, 426 Cavazza, Silvano, 426 Celani, Enrico, 95, 428 Chabod, Federico, 426 Chiabrera, Gabriello, 436 Chiodo, Domenico, 435 Chizzola, Ippolito, 121, 425 Clemente VIII, papa, 434 Cochlaeus, Johannes, 365, 438 Colonna, Vittoria, 89, 91, 425, 426, 442 Comba, Emilio, 3, 4, 426 Comboni, Andrea, 365, 426, 427 Connors, Joseph, ix, 427 Contile, Luca, 434 Coppetta, Francesco, 384, 427 Cordibella, Giovanna, 33, 427 Corsaro, Antonio, 4, 427 Corso, Antonio Giacomo, 95, 442, 446 Cosmico, Niccolò Lelio, 423 Couderc, Camille, 427 Crescimbeni, Giovanni Mario, 225, 438 Crismani, Andrea, 384, 427 Crispoldi, Tullio, 99, 434 Croce, Benedetto, 427 Curione, Celio Secondo, xii, xiv, 33–36, 42, 424, 427, 428, 431, 433, 436, 437, 444, 447 d’Aragona, Giovanna, 91, 438 d’Aragona, Tullia, 95, 428, 445 Da Mantova, Benedetto, 427 da Rotterdam, Erasmo, ix, 102, 115, 435 Dall’Aglio, Stefano, ix, 228, 427 Dalmas, Davide, 4, 33, 42, 113, 427, 428 De Angelis, Alberto, 94, 428 De Bujanda, Jesús Martinez, 162, 428 De Coulanges, Fustel, xv, 428 de Maumont, Jean, 424 de Soto, Pedro, 153, 425 De Valdés, Juan, 428 de Valdés, Juan, 429 Del Bene, Bartolomeo, 427 Del Bene, Giovanni, 99, 436 Delcorno, Carlo, 75, 105, 423, 428 Della Casa, Giovanni, 364, 440 Di Benedetto, Sergio, 98, 428 Dionisotti, Carlo, 4, 428 Indice dei nomi Doglio, Maria Luisa, 75, 105, 423, 428 Domenichi, Ludovico, 96, 113, 428, 430, 445 Donnini, Andrea, 91, 97, 384, 424 Duni, Matteo, 424, 427, 433 Durand, Guillaume, 364, 441 Eschilo, ix, 426 Estes, James, 153, 429 Fahy, Conor, 94, 429 Fanlo Y Cortes, Teodoro, 428 Farnese, Alessandro, vedi Paolo III, papa Fassl, Peter, 426 Felici, Lucia, 424, 427, 433 Ferentilli, Agostino, 383, 444 Ferrario, Fulvio, 431 Firenzuola, Agnolo, 98, 441 Firpo, Luigi, 429 Firpo, Massimo, xii, 113, 114, 225, 427–429 Flaminio, Marcantonio, 95, 429, 443 Flammineo, Silvan, vedi Flaminio, Marcantonio Fortunio, Giovanni Francesco, 90, 441 Fragnito, Gigliola, 429 Francesco I, re di Francia, 443 Frischlin, Nicodemus, 149, 150, 153, 155, 156, 430, 433, 436, 437, 443, 444, 446 Fucilla, Joseph G., 225, 429 Gabriele, Giacomo, 90, 441 Gabriele, Trifon, 113, 428 Gambara, Veronica, 91, 425 Gangemi, Giuseppe, 98, 430 Garavelli, Enrico, 113, 430 Gareth, Benedetto, 96, 446 Geri, Lorenzo, 430 Giacomello, Alessandro, 117, 430 Giannelli, Luciano, 436 453 Gigliucci, Roberto, 96, 428, 430 Ginzburg, Carlo, 113, 430 Giraldi Cinzio, Giovanni Battista, 94, 441 Gobetti, Piero, x, 430 Gonzaga, Cesare, 95, 446 Gordini, Tommaso, 447 Gorni, Guglielmo, 365, 426 Graf, Arturo, 432, 435 Grohovaz, Valentina, 4, 6, 25, 430 Heinz, Scheible, 430 Inglese, Giorgio, 365, 426 Israëls, Machtelt, 427 Jedin, Hubert, 160, 430 Južnič, Stanislav, 149, 430 Karlstadt, vedi Carlostadio, Andrea Kecskeméti, Gábor, 149, 430 Kellenbenz, Hermann, 164, 431 Knuth, Donald Ervin, 431 Kristeller, Paul Oskar, 116, 431 Kutter, Markus, xiv, 431 Lambertini, Prospero, vedi Benedetto XIV, papa Landi, Aldo, 425 Lando, Ortensio, 435 Lastraioli, Chiara, 33, 427, 447 Leal, Jerónimo, 431 Lo Re, Salvatore, 436 Longhi, Silvia, 12, 431 Longo, Nicola, 431 Lutero, Martin, 154–156, 161, 164, 173, 364, 366, 424, 431, 435, 437, 440, 443 Machiavelli, Niccolò, 4, 428 Malipiero, Girolamo, 89, 434, 440 Malni Pascoletti, Maddalena, 117, 119, 431 Mancini, Massimiliano, 431 Maneli, Pietro, 113, 430 454 Indice dei nomi Maraschio, Nicoletta, 436 Marcatto, Dario, 225, 429 Marchese di Vico, vedi Caracciolo, Galeazzo Marchetti, Valerio, ix, x, 181, 228, 384, 431, 432 Marino, Giovan Battista, 426 Martelli, Mario, 423 Martignone, Vercingetorige, 435 Martinengo, Celso, 26, 433 Massimiliano II d’Asburgo, 6, 116, 424, 446 Mazzatinti, Giuseppe, 4, 432 Mazzolini, Silvestro, 364, 440 Medici, Cosimo I de’, xii, 8, 426, 429 Melantone, Filippo, 156, 425, 430, 432, 433, 443 Menichetti, Aldo, 432 Mevoli, Damiano, 427 Milocca, Francesco, 432 Minturno, Antonio, 426 Molza, Francesco Maria, 89, 425 Mongini, Guido, 427 Montague Rhodes, James, 179, 432 Mutini, Claudio, 91, 92, 432 Muzio, Girolamo, 4, 6, 25, 430 Muzzarelli, Giovanni, 92, 435 Narducci, Enrico, 105, 426 Negri, Francesco, 423, 432, 434, 436, 439, 446 Neri, Ferdinando, 432 Nieding, Thomas, 164, 423 Ochino, Bernardino, 102, 365, 432, 433, 438 Olivieri, Achille, 115, 432 Orazio (Quinto Orazio Flacco), 102, 431, 434 Paleario, Aonio, 114, 425 Paleologo, Iacopo, 429 Panciatichi, Bartolomeo, 113, 433 Panigarola, Francesco, 120, 446 Pantieri, Lorenzo, 447 Panzieri Saija, Giuseppina, 431 Paolo III, papa, 163, 443 Parabosco, Girolamo, 98, 445 Paruta, Niccolò, 429 Pascal, Arturo, 26, 432, 433 Pascale, Ludovico, 95, 445 Pascali, Giulio Cesare, 109, 426, 427, 432–434, 438, 441 Passerini, Luigi, 113, 430 Pastore Stocchi, Manlio, 433 Perini, Leandro, 433 Perocco, Daria, 433 Petrarca, Francesco, 4, 75, 423, 427, 428 Peyronel Rambaldi, Susanna, 33, 433 Philippi, Johann, vedi Sleidanus, Joannes Piccolomini, Alessandro, 96, 102, 384, 434, 435, 437 Pico della Mirandola, Gianfrancesco, xii, 433 Pico della Mirandola, Giovanni, xii, 33, 34, 433 Pierno, Franco, 4, 432, 433 Pignalberi, Gianluca, 431 Pintor, Fortunato, 433 Piovan, Francesco, 113, 433 Piéjus, Marie-Françoise, 435 Plaisance, Michel, 435 Poggio Salani, Teresa, 436 Politi, Ambrogio Catarino, 365, 438 Pontormo, Jacopo, xii, 113, 114, 429 Prandi, Stefano, 33, 427 Price, David, 149, 150, 153, 155, 433 Prosperi, Adriano, xii, 33, 34, 157, 425, 430, 433, 434 Quartino, Giacomo, 431 Quarto, Oddo, 115, 424 Quondam, Amedeo, xi, 75, 89, 101, 424, 434, 435 Indice dei nomi Rabus, Johann Jakob, 156, 437, 441, 443, 444 Ragazzini, Luca, 434 Rebellato, Elisa, 434 Reini, Eugenio, 102, 434 Regazzoni, Mauro, 426 Residori, Matteo, 435 Rhodes, Dennis E., 434 Ricca, Paolo, 431 Richter, Mario, 433, 434 Riepertinger, Rainhard, 426 Rohlfs, Gerhard, 159, 165, 434 Romani, Werther, 434 Ronchi De Michelis, Anna, 425 Rozzo, Ugo, 157, 423, 426, 430, 432, 434 Salvetto, Paolo, 99, 434 Sanesi, Ireneo, 435 Santagata, Marco, 424, 435 Sasso, Panilo, 430 Scarpa, Emanuela, 92, 435 Scevolini, Giovanni Domenico, 115–117, 432, 439, 446 Scornaienchi, Lorenzo, 430 Scribano, Emanuela, 435 Seidel Menchi, Silvana, ix, 102, 115, 164, 435 Selmi, Elisabetta, 436 Sestan, Ernesto, 433 Siculo, Giorgio, 433 Sider, Ronald J., 435 Simoncelli, Paolo, 435 Sleidanus, Joannes, 173, 434, 438 Sozzini, Fausto, 432, 435 Spini, Giorgio, 4, 435 455 Stefani, Piero, 185, 435 Stornaiolo, Cosimo, 177, 426 Stussi, Alfredo, 92, 435 Suavio, Parthenopeo, vedi Carmignano, Colantonio Tamani, Giuliano, 435 Tasso, Bernardo, 98, 433, 435, 442 Tasso, Torquato, 75, 423, 428 Tedeschi, John, 435 Terracina, Laura, 94, 444 Terzoli, Maria Antonietta, 365, 426 Tomasi, Franco, 99, 384, 435, 436 Tourn, Giorgio, 425 Treherne, Matthew, 427 Trivulzio, Renato, 423 Trovato, Paolo, 230, 436 Valenziano, Luca, 94, 443 Varchi, Benedetto, 436 Varillas, Antoine, 173, 440 Vela, Claudio, 98, 209, 424, 436 Vergerio, Pier Paolo, 4, 6, 25, 363, 364, 423, 426, 430, 434, 439, 440 Vinti, Andrea, 436 Waldam, Louis A., 427 Werkstetter, Christine, 164, 423 Wheelis, Samuel Millard, 149, 436 Wüst, Wolfgang, 426 Zanardi, Zita, 117, 436 Zonta, Giuseppe, 436 Zovatto, Pietro, 426 Zuliani, Luca, 436 Zwingli, Huldreich, 173, 437 I Nell’indice sono regstrati i soli manoscritti di cui si è trattato nel corso della tsi, sono quindi sclsi i codici eventualmente citati nei titoli di sagi inseriti nella bibliogra a. B C C F M M Biblioteca Universitaria 2406, 384 Trinity College Library R. 3. 53, xiii, xvi, 177–350, 353–387 à V Biblioteca Apostolica Vaticana Urb. Lat. 758, xiii, xvi, 177–350, 387–421 Vat. Lat. 5225, 384 Biblioteca Nazionale Centrale II IX 45, 384 Magl VII 1339, 384 Magl. VII 116, xvi, 4–31 Magl. VII 143, xiii, xvi, 177–350, 387 Magl. VII 145, x Magl. VII 263, xvi, 114–148 Magl. XXX 19, 8 Palat. 256, 226, 383 Archivio storico e Biblioteca Trivulziana 941, 384 Biblioteca Estense Universitaria P P P R S U Campori App. 423 (γ .T.6.15), ix, 226, 381 Bibliothèque de l’Arsenal 8554, xvi, 4–31 Biblioteca Palatina Palatino 1033/31, 6, 9 Biblioteca Oliveriana 1961, 105, 109 Biblioteca Angelica 693, 105–111 1882, 384 Biblioteca Casanatense 897, 384 Biblioteca Nazionale Centrale Vitt. Em. 519, 116 Biblioteca Comunale degli Intronati C.IV.5, 384 C.VI.9, 384 H.X.4, 384 H.XI.17, 384 Archivio Storico dell’Arcidiocesi di Udine S. Oicio, b. 1, fasc. 22, 115 458 V Indice dei manoscritti Biblioteca Arcivescovile e Bartoliniana bart. 24, 116 Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” f.p. 98, xvi, 114–148 f.p. 432, 116 Biblioteca Nazionale Marciana V It. IV 150 (=5378), 115 It. IV 171 (=5380), 115 It. IX 307 (=7564), 384 Österreichische Nationalbibliothek f.p. 9737 i, 6 f.p. 9737 k, 6 I v’autore dei componimenti è sempre Marcantonio minuzzi a meno che non sia indicato altrimenti. A chi ama il Signore, (A. Brucioli) . . . . . . . . . . Ah, ahi bianche piume . . . . . . . . . . . . . . . . A l’eterne contrade, . . . . . . . . . . . . . . . . . . All’hor che incominciai esser fedele (A. A. Torti) . . Alma, tutto il tuo afetto (A. Brucioli) . . . . . . . . Alte lode immortali . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alto Signor, del mondo unico nume (C. S. Curione) Altri, o gran Iova eterno, . . . . . . . . . . . . . . . Anime vaghe, al contradir parate (C. S. Curione) . . Antichissimo Iova . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ascolta, o iglio, ascolta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 393 306 108 18 294 49 331 52 250 269 Batteggiati che siete già defonti (C. S. Curione) . . . . . . . . . . . . . . . Beato l’huom che non conversa o siede (C. S. Curione) . . . . . . . . . . 55 62 Cangiansi d’ogn’intorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cantiamo, alma mia lieta, . . . . . . . . . . . . . . . . . Caste mie rime et sante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Che potrà più il nimico nostro farne? (A. Brucioli) . . . . Chi ama te, Signore, (A. Brucioli) . . . . . . . . . . . . . Chi esprimer potria (A. Brucioli) . . . . . . . . . . . . . Chi follemente al mondo si marita (A. Brucioli) . . . . . Chi la sua vita posa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chi segue il mondo et le sue pompe ammira (A. Brucioli) Chi senza carità il prossimo danna (A. Brucioli) . . . . . Chiunque il prossimo suo biasima et danna (A. Brucioli) Chi vive eternamente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Come chi d’alta parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Con ogni virtù et forza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da la cima del monte . . . . . . . . . . . . . . . . Date honore al gran Iova . . . . . . . . . . . . . . Deh non voler, Giesù, da me partire (A. Brucioli) Di Iova i gran segreti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260 . 389 . 10 . 416 . . . . . . . . . . . . . . . . 327 297 394 20 10 10 11 403 11 11 11 271 329 410 460 Indice dei capoversi Di mezzanotte in tempestoso verno (C. S. Curione) . . . . . Di mille colpe grave (B. Panciatichi) . . . . . . . . . . . . . . Di monte in monte e per Pharan passando, (A. A. Torti) . . . Dovunque sei, in disparte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . mome sei pio et gisto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nonna, che piangii Ingrato, hoimè, no ’l sai? (C. S. Curione) . . . . . . 71 125 105 420 406 48 Era nel mondo questo vero sole (C. S. Curione) . . . . . . . . . . . . . . 46 Fedelissimo Iova, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Figliuole, se mirate le grand’opre (C. S. Curione) . . . Fin quando, o Dio, di me ti scorderai? (C. S. Curione) Fiume largo e profondo (B. Panciatichi) . . . . . . . . Fuggi spirto d’errore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 337 . 44 . 56 . 143 . 412 Gli spirti del mio cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 414 Hoggi quel’alta et honorata tromba (C. S. Curione) . . . . . . . . . . . . Ingrata Babilonia, a Dio nemica (C. S. Curione) Io son quel sacrosanto eterno cibo . . . . . . . . Iova, cui non è eguale . . . . . . . . . . . . . . . Iova, poi che s’accorse . . . . . . . . . . . . . . Iova regna: gioisca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 . 224 . 396 . 243 . 311 Là dove il Mastro santo . . . . . . . . . . . . . . . . . La gran possanza e l’alte maraviglie (ne la Papeida) . L’alme che son da Dio al cielo elette (A. Brucioli) . . . L’alte piaghe d’Adamo . . . . . . . . . . . . . . . . . Lasso, che da me fugge . . . . . . . . . . . . . . . . . L’aurora già sgombrava ogn’altra luce (C. S. Curione) Loda il Signor del cielo (C. S. Curione) . . . . . . . . Luce eterna che lume a quelle menti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246 353 21 323 391 50 63 273 Madonna, tutto ciò che ’l volgo honora (C. S. Curione) . . . . . . . . . . 43 Mentre a trovare intento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 254 Mentre nel mio pensiero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 288 Non fu ’l mio core altero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 325 Non può l’occhio mortal quantunque bello (C. S. Curione) . . . . . . . . 47 Non voler, signor mio, da me partire (A. Brucioli) . . . . . . . . . . . . . 10 O beati coloro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304 O d’alte o d’ininite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 340 O de’ tuoi veri santi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295 Indice dei capoversi 461 O di mia gloria intera . . . . . . . . . . . . . . . . . . Odi, Signor, homai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O fugaci speranze, o pensier vani (B. Panciatichi) . . . O glorïoso Iova, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O Iova alto immortale . . . . . . . . . . . . . . . . . O Iova alto, o mio scudo . . . . . . . . . . . . . . . . O Iova grande, o Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . O Iova, illustre e santo, . . . . . . . . . . . . . . . . . O Iova nostro, o Iova . . . . . . . . . . . . . . . . . . O Iova santo e pio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O Re dei re, da cui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O Signor nostro, o Iova . . . . . . . . . . . . . . . . Ove sono hor quell’arme invitte e rare (B. Panciatichi) O voi, cui Iova diede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 275 400 129 334 285 404 408 258 278 237 405 419 146 315 Passiam le nubi e ’l cielo . . . . . . . . . . . . . . Perché non dee tacersi . . . . . . . . . . . . . . . Perché sì gran tumulti fan le genti (C. S. Curione) Perché ti credi lingua esser creata . . . . . . . . . . Pien d’allegrezza il core . . . . . . . . . . . . . . . Poi che il divin Monarca, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266 282 65 226 301 239 Qual antico nocchiero . . . . . . . . . . . . . . . . . . Qual solitario augel che perdut’habbia (B. Panciatichi) Quando in alto la mente . . . . . . . . . . . . . . . . . Quando penso talhora (B. Panciatichi) . . . . . . . . . Quando quel giorno estremo . . . . . . . . . . . . . . Quanto è buono et suave (A. Brucioli) . . . . . . . . . Quel Verbo per cui fu creato il cielo (C. S. Curione) . . Questa prudenza humana, . . . . . . . . . . . . . . . . Queste lagrime mie, questi sospiri . . . . . . . . . . . . Questo terreno incarco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 349 140 313 136 321 10 45 317 387 252 . . . . . . . . . . . . Reggi tu, santo Amore, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302 Sante e caste sorelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sciogli, deh, sciogli e snoda, . . . . . . . . . . . . . Segno d’alta allegrezza . . . . . . . . . . . . . . . . Se meritiamo noi il paradiso (C. S. Curione) . . . . Se quel vivo pensier che ne la mente . . . . . . . . . S’errando andò per varie terre et lidi (C. S. Curione) Se sol Iddio n’ha fatto questo misto (C. S. Curione) Se tutto l’universo fusse accolto (A. Brucioli) . . . . Signor, che a reparar l’eterna vita (A. Brucioli) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308 290 262 54 385 57 53 19 27 462 Indice dei capoversi Signor che i miei secreti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Signor del mio cuor donno . . . . . . . . . . . . . . . . . . Signore Iddio, che il ciel reggi e governi (A. Brucioli) . . . . Signor, io viddi a l’ombra d’un gran faggio (C. S. Curione) Signor, tu salverai (A. Brucioli) . . . . . . . . . . . . . . . Son con le mani e i piedi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Son del gran Iova in mano . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spirti miei lassi che del sommo bene (B. Panciatichi) . . . . Splende lucente il sole, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Surgi, o Iova, che fai? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 280 398 23 69 22 319 256 132 292 418 Tacciano le dottrine empie et moleste, (L. Dolce) Tazze d’argento o d’oro . . . . . . . . . . . . . . Tempra, o Signor mio, l’ira . . . . . . . . . . . . Tue son le lode, o Iova, . . . . . . . . . . . . . . Tu, sommo padre eterno, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104 235 401 248 300 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Venuto l’ordinato tempo vero (A. A. Torti) . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 Vero igliuol di Dio, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 344 Voi, che ardete di sete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 264 T Nella seguente Tavola si riportano tutti i componimenti editi nel presente lavoro. Nella sezione delle odi non segnalo l’autore, poiché si tratta sempre di Cinuzzi. O aBaB Abab ABBa p. 282 (XXI), p. 325 (XLII), p. 403 (III.6), p. 404 (III.7) p. 273 (XVII) p. 387 (I.16) aBaaB aBaBa p. 301 (XXX) p. 237 (I), p. 243 (III), p. 250 (VI), p. 258 (X), p. 264 (XIII) p. 266 (XIV), p. 269 (XV), p. 280 (XX), p. 288 (XXIII) p. 294 (XXVI), p. 295 (XXVII), p. 275 (XXVIII), p. 300 (XXIX) p. 302 (XXXI), p. 419 (III.16), p. 420 (III.17) aBaBA p. 290 (XXIV), p. 315 (XXXVII), p. 400 aBaBb p. 304 (XXXII) aBaBB p. 246 (IV), p. 252 (VII), p. 260 (XI), p. 285 (XXII), p. 292 (XXV) p. 306 (XXXIII), p. 311 (XXXV), p. 323 (XLI), p. 393 (II.19), p. 418 (III.15) aBBaA p. 396 (III.2) aBbAa p. 248 (V), p. 262 (XII) aBbAA p. 408 (III.10) aBaCc p. 256 (IX) aBaCC p. 271 (XVI) aBaBcc aBaBcC aBaBCC aBABcC p. 239 (II), p. 308 (XXXIV), p. 313 (XXXVI), p. 405 (III.8) p. 235 (intr.), p. 254 (VIII), p. 317 (XXXVIII), p. 319 (XXXIX), p. 327 (XLIII), p. 329 (XLIV), p. 331 (XLV), p. 334 (XLVI), p. 337 (XLVII), p. 340 (XLVIII), p. 389 (II.1), p. 394 (III.1) p. 398 (III.3), p. 401 (III.5), p. 406 (III.9), p. 410 (III.11), p. 416 (III.14) p. 321 (XL), p. 344 (XLIX), p. 349 (L), p. 391 (II.18) p. 414 (III.13) aBaBCaC p. 278 (XIX) aBbAaCc p. 412 (III.12) aBbCAcC p. 275 (XVIII) 464 Tavola metrica C AbaB.ccDD (11 stanze, senza congedo) p. 62 C. S. Curione abCabC.ddEE (4 stanze, congedo XyyZZ) p. 63 C. S. Curione ABBA.ACcDdEE (6 stanze, congedo xYyZZ) ABBA.ACcDDEE (7 stanze, congedo xYYZZ) AbCAbC.cDdEE (5 stanze, congedo xYyZZ) ABCD.daDbCEE (11 stanze, congedo YxXyZZ) p. 140 p. 129 p. 146 p. 58 B. Panciatichi B. Panciatichi B. Panciatichi C. S. Curione abbAcc.AddAeE (7 stanze, congedo ≡ sirma) p. 136 B. Panciatichi ABCABC.cDEeDFF (7 stanze, congedo ≡ sirma) abCabC.cdeeDfF (5 stanze, congedo yZZ) p. 132 p. 143 B. Panciatichi B. Panciatichi ABCBAC.CddCEfE (10 stanze, congedo ≡ sirma) p. 27 A. Brucioli aBCbAC.CDEeDfDFF (6 stanze, congedo YZZ) B. Panciatichi p. 125 S L’autore dei sonetti è sempre Celio Secondo Curione, a meno che non sia speciicato altrimenti. ABBA ABBA CDC DCD ABBA ABBA CDE CDE ABBA ABBA CDE CED ABBA ABBA CDE DCE ABBA ABBA CDE DEC ABBA ABBA CDE ECD p. 45, p. 49, p. 52, p. 53, p. 54, p. 55 , p. 69 p. 47, p. 51, p. 70 (A e B assuonano) p. 56, p. 105 (A. A. Torti) p. 43, p. 44, p. 57, p. 104 (L. Dolce) p. 48, p. 50 p. 46 M AbAbABAbBAbBBB AbbACCDD AbbACDcDA aBbAcdDCEE abCacBdDEE aBcBCdeeDFF abacBCdD p. 226 p. 10 p. 10 p. 10 p. 10 p. 10 p. 10 M. Cinuzzi A. Brucioli A. Brucioli A. Brucioli A. Brucioli A. Brucioli A. Brucioli Tavola metrica 465 A p. 224 (M. Cinuzzi), identiche parole-rima p. 353 (M. Cinuzzi) p. 385 (M. Cinuzzi), parole-rima: mente, giorno, stile, donna, parte, ombra e lieto p. 106 (A. A. Torti), parole-rima: vero, sacerdote, tstamento, immortale, sempiterno, qisù mhrsto p. 108 (A. A. Torti), parole-rima: fedele, mondo, peccato, timore, veritade, dolore p. 65 (C. S. Curione) Tesi di dottorato di Matteo Fadini, discussa il giorno 11 aprile 2014 dalle ore 15,30 in Trento, all’Università degli studi, nel Dipartimento di Lettere e Filosoia, davanti alla commissione composta dai professori Simone Albonico, Fabrizio Meroi e Franco Tomasi. ▽ Questa tesi è stata composta con XƎLATEX utilizzando i font EB Garamond e Junicode. ▽