La tesi è stata redatta durante un soggiorno di studio in Colombia, nell’ambito del Programma di Doppio Titolo Sapienza-Universidad del Norte. Una prima parte del testo delinea il passaggio dagli Stati-Nazione all'evoluzione di corpi... more
La tesi è stata redatta durante un soggiorno di studio in Colombia, nell’ambito del Programma di Doppio Titolo Sapienza-Universidad del Norte. Una prima parte del testo delinea il passaggio dagli Stati-Nazione all'evoluzione di corpi giuridici globali che costituiscono la configurazione geopolitica delle relazioni mondiali. Successivamente si definisce il contesto geopolitico mondiale in termini di interazioni e interessi non solo economici, ma anche politici e sociali: si analizzano le dinamiche delle interazioni nelle Americhe e il ruolo della Cina, che fa il suo ingresso nella “Cuenca del Caribe” per costruire un nuovo canale interoceanico in Nicaragua. La seconda parte del testo elabora un’analisi storica e dei fatti giuridici all’origine del contenzioso tra Nicaragua e Colombia per i territori dell’arcipelago di San Andrés, una regione colombiana situata nel Mar dei Caraibi di fronte alla costa nicaraguense, la cui architettura si trova frammentata in seguito alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia la quale, il 19/11/2012, decide di assegnare una porzione di mare dell’arcipelago colombiano al Nicaragua. La parte centrale del testo si focalizza sull’impatto ambientale, economico e sociale verificatosi nelle isole dopo la sentenza e sul ruolo delle comunità locali per la difesa del territorio. La tesi si conclude con una riflessione sull'azione collettiva dei movimenti sociali che, alimentati dalle diversità̀ etniche e culturali, costituiscono la chiave di volta per assimilare il progresso e rimodellarlo in un'alternativa concreta e possibile della vita sociale oltre lo sviluppo.
Thought an analysis of the reactions to the famine that swept through India in 1966, this essay aims to show how the idea of the Third World that was characteristic of Italy in the 1960s was grounded in a self-referential and pietistic... more
Thought an analysis of the reactions to the famine that swept through India in 1966, this essay aims to show how the idea of the Third World that was characteristic of Italy in the 1960s was grounded in a self-referential and pietistic vision. The analysis, based on a wide variety of news sources and material from several support groups (traditionally working on behalf of missionaries), reveals how in Italy , at the same time, the idea of international solidarity was anchored to a pietistic and compassionate attitude, something that id also evident from the rather cliched iconography employed. There emerges the portrait of a country whose vision of solidarity is rather different from the approach to development and cooperation that was developing at the time in other countries. The italian approach was clearly a catholic and paternalistic one. Yet, in those very days, with the campaign against the Indian famine, it was able to find also the inspiration to improve upon and move beyond itself.
Nel 2014 è entrata in vigore la nuova normativa italiana sulla cooperazione allo sviluppo (L. 125/2014) e nel 2016 ha iniziato a lavorare a tutti gli effetti la neonata Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS). Il... more
Nel 2014 è entrata in vigore la nuova normativa italiana sulla cooperazione allo sviluppo (L. 125/2014) e nel 2016 ha iniziato a lavorare a tutti gli effetti la neonata Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS). Il presente lavoro presenta come è cambiata la normativa italiana e se questa è migliorativa rispetto alla legge del 49/1987 in particolare rispetto alle relazioni tra la Cooperazione italiana governativa e le ONG che operano all'estero.
intervento sulla sostenibilità socio-culturale degli interventi di cooperazione allo sviluppo durante una conferenza organizzato dall'Ass. l'Avete fatto a me
Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, come sottolineato dall’OMT negli artt. 1 e 2 del Codice mondiale del Turismo, da cui si... more
Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed
economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, come sottolineato dall’OMT negli artt. 1 e 2 del Codice mondiale del Turismo, da cui si evince che esso non è solo un tipo di turismo, ma è il modo a cui dovrebbe essere informata l’intera attività turistica. Un particolare contributo alla promozione e diffusione del Turismo responsabile è stato ed è offerto dalla cooperazione internazionale allo sviluppo, in particolare dalla cooperazione decentrata o territoriale, cioè quella promossa dalle Autorità locali dei Sud e dei Nord del mondo, con il concorso delle rispettive componenti della società civile organizzata (ONG, organizzazioni pro sociali, piccoli imprenditori locali, associazioni di migranti…). Negli Ultimi 10 anni i progetti di cooperazione allo sviluppo tesi a promuovere sistemi turistici
locali sostenibili nei territori dei PVS sono stati significativi. Tra questi quelli promossi dal sistema Torinese della cooperazione decentrata.
Il volume approfondisce la relazione esistente fra rimesse dei migranti e processi di sviluppo nei paesi di provenienza delle migrazioni. Le rimesse contribuiscono al miglioramento delle condizioni di vita in molti paesi poveri, per la... more
Il volume approfondisce la relazione esistente fra rimesse dei migranti e processi di sviluppo nei paesi di provenienza delle migrazioni. Le rimesse contribuiscono al miglioramento delle condizioni di vita in molti paesi poveri, per la loro capacità di fornire un reddito di base o un extra reddito alle famiglie beneficiarie. Ad oggi, tuttavia, il denaro inviato viene speso prevalentemente per l'acquisizione di beni di prima necessità e solo in rari casi investito in attività capaci di generare reddito. La tesi qui sostenuta è che, per far si che le rimesse possano incidere sulla capacità di trasformazione delle società dei paesi in via di sviluppo e divenire strumenti a supporto di processi di autodeterminazione economica e sociale dal basso, sarà necessario superare alcuni ostacoli che oggi ne limitano le potenzialità in tal senso. In questo ambito, le sfide che la comunità internazionale e tutti gli stakeholder sono chiamati a fronteggiare sono diverse. Tra queste acquistano particolare importanza i costi che gli immigrati devono sostenere per il trasferimento di denaro, oltre che le difficoltà, da parte delle famiglie beneficiarie, di favorire un utilizzo delle rimesse alternative al consumo. Si dovranno inoltre contrastare gli effetti negativi delle rimesse in termini di incentivazione alla cultura dell'emigrazione.