Il titolo di questo contributo ha bisogno di un breve chiarimento. La «con-versione» rinvia alla scelta di Giarrizzo, dopo il ritorno in Sicilia nel 1957 quale docente di storia moderna della Facoltà di Lettere e filosofia...
moreIl titolo di questo contributo ha bisogno di un breve chiarimento. La «con-versione» rinvia alla scelta di Giarrizzo, dopo il ritorno in Sicilia nel 1957 quale docente di storia moderna della Facoltà di Lettere e filosofia dell'Uni-versità di Catania, di farsi, senza abbandonare i precedenti interessi, storico della Sicilia, avendo esordito come studioso da antichista, allievo di Santo Mazzarino, con una tesi di laurea su Sparta, e avendo poi studiato Edward Gibbon 1 e in generale la cultura illuministica europea. La prima parte in-vece riprende il titolo del saggio su Hume pubblicato nel 1962 2 e vuole sottolineare lo stretto rapporto tra storia e politica, storia e passione civile per usare una espressione che gli era propria 3 , che ha sempre caratterizzato la sua visione del mestiere di storico. La crociana contemporaneità della storia era da Giarrizzo vissuta con un forte impegno civile nei confronti del proprio tempo e del territorio in cui era tornato a vivere dopo le sue permanenze a Napoli, a Roma e a Londra. In qualche modo, parafrasando l'epigrafe di Croce al Contributo autobiografico 4 , è non solo legittimo, ma opportuno fare a Giarrizzo quel che egli ha fatto agli altri storici. Una delle cifre caratteristiche e originali dei suoi studi è la ricerca costante dei nessi dei protagonisti culturali con la loro epoca colti attraverso la loro tensione 1 G. Giarrizzo, Edward Gibbon e la cultura europea del Settecento, Napoli, Istituto italiano per gli studi storici, 1954. 2 G. Giarrizzo, David Hume politico e storico, Torino, Einaudi, 1962. 3 Nel 2007, per i suoi ottant'anni, l'Ateneo di Catania e la Facoltà di Lettere e filosofia gli resero omaggio con una raccolta di articoli da lui pubblicati nel giornale locale con cui aveva collaborato per piú di un trentennio, «La Sicilia». Il titolo fu da lui scelto. Cfr. G. Giarrizzo, Una passione civile, Catania, Maimone, 2007. 4 B. Croce, Contributo alla critica di me stesso, a cura di G. Galasso, Milano, Adelphi, 1989. In epigrafe si legge: «Perché ciò che lo storico ha fatto agli altri non dovrebbe fare a sé stesso?» (