Il "Cacciatore di Briganti" è il primo di una piccola serie di romanzi (la maggior parte ancora inedita) che prende spunto dalla collana "Cronache d'Isernia" pubblicata nel 2019 dove, in più di mille pagine divise in due volumi, vengono...
moreIl "Cacciatore di Briganti" è il primo di una piccola serie di romanzi (la maggior parte ancora inedita) che prende spunto dalla collana "Cronache d'Isernia" pubblicata nel 2019 dove, in più di mille pagine divise in due volumi, vengono riportati gli avvenimenti tratti da articoli di giornali locali pubblicati all'a fine del XIX secolo. Proprio questi accadimenti forniscono il tessuto storico dove s'imbastiscono avvincenti e intricate trame a sfondo poliziesco. I romanzi si basano quindi su fatti realmente accaduti di cui si è persa ormai la memoria. Dalla realtà dei fatti alla finzione narrativa, per rivivere, in parte, le delicate atmosfere di tempi ormai passati.
Le vicende del romanzo "Il cacciatore di briganti - La vendetta delle Spadea" sono ambientate nel Novembre del 1891, un periodo di fermento culturale dovuto al cambiamento che l’utilizzo delle nuove tecnologie apportò alla società civile. In Italia spiravano venti di rivalsa sociale, ma la borghesia umbertina sembrava non accorgersi delle novità ispiratrici del “Pensiero Novo” ed emarginava qualsiasi mutamento potesse scalfire il benessere sociale acquisito nel tempo. In una piccola città come Isernia nel Molise, i venti delle novità spiravano lentamente e tutto era ammantato dall’ambiente contadino che rendeva le cose semplici e genuine e il tempo fermo in una stasi infinita.
In quest’atmosfera antica si svolgono le vicende accadute in città intorno a piazza Ciro Marilli. Un medico condotto si ritrova a seguire, suo malgrado, le indagini dell’omicidio di un amico che si scoprirà essere custode di un terribile segreto. Coinvolto dalla famiglia della vittima, il medico intercede presso un Capitano dei Carabinieri a riposo per convincerlo a seguire le indagini che sembravano dirigersi verso una facile soluzione che in molti in città reputavano scontata. Il Capitano Viti affiancherà così gli ufficiali della sua ex Arma, senza invaderne il campo investigativo, e la sua esperienza nella lotta al brigantaggio sulle alture dell’Appennino risulterà fondamentale nel riconoscere l’assassino e schivarne le insidie.
Oltre agli avvenimenti susseguitisi in città, nei romanzi della serie "Il cacciatore di briganti" sono riportate vicende che caratterizzarono l'epopea del brigantaggio post unitario dove il non più giovane Massimiliano Viti, Capitano dei R. Carabinieri a riposo, si troverà a contrastare un nuovo fenomeno celatosi sotto il manto di lealismo verso la casa di Borbone, con giovani adepti guidati dai vecchi nemici riuniti sotto l'egida dell'antica setta dei Calderari, rigenerata allo scopo di perseguire un obiettivo utopico, far risorgere dalle ceneri il "Regno delle Due Sicilie" come novella fenice, per mezzo di una "Nuova Restaurazione" alle porte del XX secolo.