Italiano: Ho effettuato il tirocinio presso il presidio ospedalierio Città della Salute e della Scienza di Torino, le Molinette, all’interno del laboratorio Baldi e Riberi. Lo scopo del nostro lavoro si è concentrato sulle possibili...
moreItaliano:
Ho effettuato il tirocinio presso il presidio ospedalierio Città della Salute e della Scienza di Torino, le Molinette, all’interno del laboratorio Baldi e Riberi.
Lo scopo del nostro lavoro si è concentrato sulle possibili applicazioni cliniche del nuovo biomarcatorore Fibrobast Growth Factor 23, (FGF23) in due gruppi di pazienti, i primi affetti da insufficienza renale cronica e i secondi affetti da una rara malattia che è l’ostemalacia oncogenica.
FGF23 è un ormone secreto dal tessuto osseo, in particolare dagli osteociti ed esplica la sua funzione a livello renale dove, tramite la riduzione dei co-trasportatori sodio-fosfato situati sulle membrane delle cellule dei tubuli renali, inibisce il riassorbimento dei fosfati aumentandone l’escrezione tramite le urine.
È anche un ormone anti vitamina D poiché riduce la sua conversione nella forma attiva stimolando il catabolismo del suo precursore attuando così una riduzione del riassorbimento dei fosfati anche a livello intestinale. Questo compromette il feedback che tenta di compensare la carenza di fosfati mediante un aumento della concentrazione della vitamina D. A livello cellulare FGF23 presenta una bassa affinità per i suoi recettori che sono localizzati quasi esclusivamente a livello renale, per questo necessita di una proteina di membrana chiamata Klotho che ha il compito di rendere specifica l’interazione di FGF23 con il suo recettore.
In pazienti affetti da IRC FGF23 è uno dei primi parametri a variare a seguito di un danno renale, infatti l’incremento del suo valore si può osservare dopo poche ore dal danno, prima della fosforemia e del PTH. Non è ancora chiaro perché questo valore aumenti precocemente prima degli altri, si ipotizza che possa essere dovuto a una riduzione dei livelli di Klotho o ad una resistenza renale a FGF23 che porterebbe un suo aumento in poco tempo.
Di conseguenza un aumento di FGF23 in pazienti IRC potrebbe rivelare precocemente, prima di altri indicatori, la presenza di un danno renale.
Nei casi di osteomalacia oncogenica assistiamo alla presenza di una neoplasia che produce in modo incontrollato il fattore fibroblastico 23 determinando un quadro clinico di osteomalacia come quelli causati da carenza di vitamina D o X-Linked.
A seguito della rimozione chirurgica del tumore i livelli di FGF23 potrebbero essere utilizzati per seguire il decorso post operatorio e potrebbero evidenziare un’eventuale ricomparsa della neoplasia.
Quindi nonostante i pazienti da noi selezionati siano affetti da patologie con eziologia e clinica notevolmente diverse, hanno in comunque l’importanza di uno studio approfondito sul biomarcatore FGF23 e sul suo ruolo nell’organismo.
English:
I carried out the internship at the hospital of the City of Health and Science of Turin, the Molinette, inside the Baldi and Riberi laboratory.
The purpose of our work has focused on the possible clinical applications of the new Fibrobast Growth Factor 23 biomarker, (FGF23) in two groups of patients, the former suffering from chronic renal failure and the latter suffering from a rare disease that is oncogenic ostemalacia.
FGF23 is a hormone secreted by bone tissue, in particular by osteocytes and performs its function at the renal level where, through the reduction of sodium-phosphate co-transporters located on the membranes of the cells of the renal tubules, it inhibits the reabsorption of phosphates increasing their excretion via urine.
It is also an anti-vitamin D hormone since it reduces its conversion to the active form by stimulating the catabolism of its precursor thus implementing a reduction in the reabsorption of phosphates also in the intestine. This compromises the feedback that attempts to compensate for the phosphate deficiency by increasing the concentration of vitamin D. On a cellular level FGF23 has a low affinity for its receptors which are localized almost exclusively in the kidney, for this reason it needs a membrane protein called Klotho which has the task of making specific the interaction of FGF23 with its receptor.
In patients with IRC, FGF23 is one of the first parameters to change following kidney damage, in fact the increase in its value can be observed after a few hours from the damage, before phosphoremia and PTH. It is not yet clear why this value increases early before the others, it is hypothesized that it may be due to a reduction in Klotho levels or to a renal resistance to FGF23 which would lead to an increase in a short time.
Consequently, an increase in FGF23 in IRC patients could reveal early, before other indicators, the presence of kidney damage.
In cases of oncogenic osteomalacia we witness the presence of a neoplasm that produces the fibroblastic factor 23 in an uncontrolled way, determining a clinical picture of osteomalacia such as those caused by a lack of vitamin D or X-Linked.
Following the surgical removal of the tumor, the levels of FGF23 could be used to follow the post-operative course and could highlight a possible reappearance of the neoplasm.
So although the patients selected by us are affected by pathologies with significantly different etiology and clinic, they still have the importance of an in-depth study on the biomarker FGF23 and its role in the body.