This article examines textual descriptions of smiling, laughing and joking with the pope in thirteenth-century Rome. It focuses on two Anglo-Norman accounts of conducting litigation at the papal curia: Thomas of Marlborough's (d.1236)... more
This article examines textual descriptions of smiling, laughing and joking with the pope in thirteenth-century Rome. It focuses on two Anglo-Norman accounts of conducting litigation at the papal curia: Thomas of Marlborough's (d.1236) Chronicon abbatiae de Evesham and Gerald of Wales's (c. 1146–1220×23) De jure et statu Menevensis ecclesiae. Both authors include several careful and prominent references to smiling, laughing and joking, and specifically in relation to Pope Innocent III. These passages have previously been read as straightforward examples of wit and friendship, but this study shows that the authors use these physiological expressions to convey complex and subtly different pictures of the papal curia. Above all, this article demonstrates how Thomas and Gerald's descriptions of humorous interactions with the pope play crucial narrative and mnemonic roles within their work.
Il presente articolo esamina le descrizioni testuali del sorridere, del ridere e dello scherzare con il Papa nella Roma del XIII secolo. Si focalizza in particolare su due resoconti anglo-normanni di controversie nella curia papale: il 'Chronicon abbatiae de Evesham' di Thomas of Marlborough (data di morte 1236) e il 'De jure et statu Menevensis ecclesiae' di Gerald of Wales (c. 1146–1220×23). In entrambi i testi sono presenti molti riferimenti attenti agli atti di sorridere, di ridere e di scherzare, in particolar modo in relazione a Papa Innocenzo III. Questi passaggi sono stati in precedenza interpretati come inequivocabili esempi di umorismo e amicizia, ma questo studio dimostra come gli autori usino queste ‘espressioni fisiologiche’ per descrivere immagini leggermente differenti della curia papale. Soprattutto questo articolo mostra come le descrizioni di interazione umoristica con il papa di Thomas of Marlborough e di Gerald of Wales giochino ruoli narrativi e mnemonici cruciali all'interno dei loro lavori.
Printed descriptions of ceremonies, festivities, and pageants were a growth sector of publishing in the sixteenth and seventeenth centuries. Giving particular attention to the publishing format of such works, this article analyzes 110... more
Printed descriptions of ceremonies, festivities, and pageants were a growth sector of publishing in the sixteenth and seventeenth centuries. Giving particular attention to the publishing format of such works, this article analyzes 110 examples produced in Rome between 1623 and 1655. The vast majority are quarto pamphlets of no more than sixteen pages. Political, devotional, and commercial motives were driving this type of publication, which participated in the general increase of cheap printed sub-book genres in the seventeenth century. In Baroque Rome ceremonial publications reflected the responsiveness of Catholic monarchs and religious orders to the new possibilities of cheap print as well as the growing commodification of news in these decades.
Quale era il «sistema di welfare» che prima dell’introduzione del «welfare state» rispondeva ai bisogni della popolazione anziana? A quanti anni si era considerati vecchi tra Cinquecento e Ottocento? A che età ci si ritirava dal lavoro?... more
Quale era il «sistema di welfare» che prima dell’introduzione del «welfare state» rispondeva ai bisogni della popolazione anziana? A quanti anni si era considerati vecchi tra Cinquecento e Ottocento? A che età ci si ritirava dal lavoro? Come sopravvivevano gli anziani prima dell’introduzione dei moderni sistemi pensionistici? Nel passato i figli erano necessariamente il bastone della vecchiaia dei propri genitori? Che ruolo avevano nella vita degli anziani le istituzioni di assistenza? E in che misura il diritto agli alimenti era garantito dai tribunali del tempo? Questi gli interrogativi da cui ha preso origine l’indagine sui rapporti tra vecchie e giovani generazioni nella Roma dei Papi. Un’indagine che smentisce i luoghi comuni che idealizzano i valori solidaristici delle famiglie del passato, mostrando come il sostegno agli anziani, ieri come oggi, sia il risultato di una competizione/negoziazione tra famiglie e collettività in cui spesso sono chiamati in causa anche gli apparati giudiziari. Un’indagine storica che, in un tempo in cui lo stato sociale è sotto assedio in nome del progressivo invecchiamento della popolazione, fornisce utili spunti al ripensamento delle politiche di welfare.