Pur se privo di una canonica formazione da filologo, Alessandro Luzio (1857-1946) è da considerare il precursore, se non il vero iniziatore della moderna filologia aretiniana, nell’accezione del termine più ampia possibile. E questo non... more
Pur se privo di una canonica formazione da filologo, Alessandro Luzio (1857-1946) è da considerare il precursore, se non il vero iniziatore della moderna filologia aretiniana, nell’accezione del termine più ampia possibile. E questo non in forza della formuletta che vuole nei protagonisti della scuola storica i volenterosi traghettatori del metodo lachmanniano al di qua delle Alpi, ma sulla base dei risultati tangibili conseguiti grazie alla mutata disposizione dello studioso nei confronti dei testi e del materiale documentario. Molti di questi risultati sono concretamente apprezzabili anche nei saggi qui ripubblicati. È sufficiente scorrere i più significativi per avvertire che il cambiamento di rotta rispetto agli schemi obsoleti della critica ottocentesca si determina proprio grazie a quello che oggi definiremmo l’atteggiamento filologico di Luzio nell’esegesi delle fonti. Si potrà così cogliere tutto il senso di un’attività di ricerca che riposa su una fede assoluta nella forza prorompente del dato documentario nei confronti dei castelli sospesi della cattiva critica, e che si esercita di pari passo nella frequentazione assidua dei giacimenti archivistici.