Storia Del Cilento

Intervento tenuto in occasione dell'incontro "Eredità culturale. Una risorsa prioritaria per lo sviluppo del territorio." tenutosi nella chiesa di San Bartolomeo apostolo di Pellare (Salerno) il 22 dicembre 2015. Oltre al presente documento è stato presentata una proposta di deliberazione di giunta comunale, indirizzata ai Comuni di Ascea e Casalvelino, in ordine all'applicazione della Legge speciale per Velia (l.r. n.5 del 2005).

L'universo magico rituale relativo alla «taranta» appartiene alla cultura cilentana: il ragno mitico pungeva indistintamente uomini o donne, curati in seno alla comunità che organizzava eventi specifici in cui balli sfrenati e altri comportamenti, di norma ostacolati in quanto disfunzionali, erano permessi e agevolati. Questi accadimenti, piuttosto che testimoniare superstizioni mostrano il cuore di un patrimonio rituale di rara importanza.

Published on Revue Internationale d'Ethnographie
La revue de la Société Internationale d'Ethnographie, n. 7, avril 2020.

ITALIANO: Il "tarantismo" è un fenomeno sociale, proprio di alcune culture mediterranee. Esso è da considerarsi come una delle espressioni di un sistema magico-rituale complesso e antico: la credenza, secondo la quale un individuo morso dal ragno velenoso, detto tarantola, dovesse liberarsi del veleno e del malessere dedicandosi ai «suoni» e al ballo anche per molti giorni. Annabella Rossi ha compiuto importanti studi sul fenomeno, anche nella provincia di Salerno, in una zona conosciuta come Cilento.
ENGLISH: "Tarantism" is a social phenomenon typical of some Mediterranean cultures. It's considered as one of the expressions of a complex and ancient magical-ritual system: the belief, that any person bitten by the poisonous spider called tarantula, had to get rid of the poison and the malaise, dancing for many days. Annabella Rossi has carried out important studies on the phenomenon also in the province of Salerno, in an area known as Cilento.
FRANÇAIS : La piqûre de la tarentule fait partie d'un phénomène social typique de certaines cultures méditerranéennes ; ce phénomène a été étudié depuis plusieurs siècles. C'est l'une des expressions d'un système magique-rituel complexe et ancien : la croyance, partagée de l'Italie (méridionale) jusqu'en Espagne, selon laquelle un individu mordu par l'araignée venimeuse, devait se libérer du poison et du mal-être en se consacrant à des "sons" et à la danse de la tarentelle pendant plusieurs jours. Annabella Rossi, née à Rome en 1931, a contribué à la compréhension d'un phénomène aussi fascinant que complexe, comme celui décrit ici.

Nella cappella privata della famiglia De Caro a Roccagloriosa, si conserva un interessante gisant del sepolcro di Marsilio De Caro, vissuto nella seconda metà del Quattrocento. Nello scritto vengono analizzate le componenti storico-artistiche della lastra sepolcrale, non disgiunte dai riferimenti sulla presenza dei frati Ospitalieri di Santo Spirito, nel corso dei secoli, attestati nel sito religioso di San Nicola Vecchio.

Prodotto secondario di una serie di lavori effettuati nel Cilento, questo archivio fotografico di circa 2800 immagini rappresenta l'intero territorio del Parco Nazionale omonimo, sia pure in modo non del tutto omogeneo, come si presentava alla fine del secondo millennio. Le riprese aeree infatti sono state effettuate nell'anno 2000, mentre le altre ricadono nel periodo che va dal 1988 al 1998* (anno del riconoscimento Unesco del Parco Nazionale del Cilento e VD).

Le diapositive originali sono state digitalizzate nel corso del 2019 (da considerare come anno di copyright), quindi dopo due o tre decenni dal loro sviluppo, il che spiega alcune imperfezioni che talvolta restano purtroppo ben visibili. Resta in ogni caso il loro valore di testimonianza di un patrimonio diffuso, riferibile perlopiù ma non solo all'architettura e al paesaggio, talvolta pesantemente alterato negli anni successivi per interventi incongrui o semplice incuria.

Le foto sono contenute da due cartelle, "Cilento foto aeree 2000" e "Cilento foto storiche 1988-1998"; la prima contiene scatti aerei semplicemente elencati per sito, mentre la seconda è organizzata per sottocartelle distinte per toponimo e contenenti le foto numerate progressivamente.

L'archivio è consultabile presso il sito web www.studioanzani.eu