- Laurea Magistrale in Lettere disc Artistiche - Univ. Cattolica di Brescia.
- Diploma della Scuola di Specializzazione dell'Univ. Cattolica di Milano; settore Storia dell'Arte Medioevale e Moderna. Supervisors: Ricercatore e Presidente di CCSP; and Direttore Conservatore del Museo Camus di Breno; Raccolte archeologica, artistica, libraria e archivistica "R. Putelli"
Catalogo della mostra: Breno, Museo Camuno (22 Febbraio - 26 Aprile 2020) a cura di F. Troletti, ... more Catalogo della mostra: Breno, Museo Camuno (22 Febbraio - 26 Aprile 2020) a cura di F. Troletti, Co-edizione: Museo Camuno (Breno, Bs); La Compagnia della Stampa (Roccafranca, Bs) 2020.
470 pagine.
Lo studio e il riconoscimento di alcuni dipinti di proprietà privata si sono rivelati assai utili per sviluppare confronti con molte opere conservate nel Museo Camuno che finora erano prive di attribuzione e di necessaria contestualizzazione storica, geografica e artistica, ma sempre provenienti, in diversi modi e circostanze, dalle stesse famiglie camune.
Il materiale studiato nel presente catalogo conta più di centotrenta ritratti, alberi genealogici storici inediti, eseguiti dal 1794 al 1924, libri appartenuti ai personaggi indagati e stemmi di famiglia. Eccezionale e interessante, più per gli studi storici, è il rinvenimento di una genealogia, datata ai primi anni del XVIII secolo, compilata da Camillo Federici sull’origine della propria famiglia.
In appendice al presente volume, inoltre, sono riportati gli alberi genealogici di molte famiglie camune, elaborati per questa occasione con schede biografiche dei personaggi, documenti con doti, atti notarili, spese per la moda e per la cultura.
La tesi prende in esame il Mausoleo Martinengo un’opera scultorea in marmo e bronzo collocata a B... more La tesi prende in esame il Mausoleo Martinengo un’opera scultorea in marmo e bronzo collocata a Brescia e realizzata tra il 1503 e il 1518. Lo studio esamina l’opera dal punto di vista materico e riguardo la fortuna critica. Sono proposti spunti di attribuzione e modelli architettonici di derivazione.
The article proposes a reconstruction of the attendance of the church of the castle of Cimbergo. ... more The article proposes a reconstruction of the attendance of the church of the castle of Cimbergo. During the archaeological excavation, wall structures were discovered, compatible with a building of worship, and a holy water font with engraved symbols. In the same investigation 250 fragments of painted plaster with pigment were found. The study proposes: the dating of the unpublished frescoes, their location in the church of the fortified fortress and the subjects depicted.
Storia, arte e archeologia in Valcamonica, Sebino e Franciacorta. Studi in onore di don Romolo Putelli, a cura di Federico Troletti, 2021
Il volume raccoglie i contributi di diversi studiosi, afferenti a varie discipline, con l’intento... more Il volume raccoglie i contributi di diversi studiosi, afferenti a varie discipline, con l’intento di offrire un aggiornamento alla ricerca sul territorio, determinante nella salvaguardia, nella divulgazione e nella valorizzazione dei beni archeologici, artistici, storici e etnoantropologici locali. L’area di indagine è, nella sua globalità, il Sebino, con le sponde bresciana e bergamasca, la Franciacorta e la Valcamonica. Gli studi, perlopiù inediti, offrono novità negli ambiti della storia economico-sociale, oplologia, letteratura, storia dell’arte, archeologia di epoca storica, etnoantropologia, architettura e archivistica. Le ricerche sono promosse da varie istituzioni rappresentative del territorio indagato con lo scopo di divulgare e stimolare nuovi percorsi di studio. La pubblicazione è dedicata a don Romolo Putelli, il pioniere degli studi camuni e della tutela del patrimonio artistico e documentario, a cui va il merito di aver salvato e conservato reperti archeologici, oggetti d’arte ed etnografici, fondi documentari e librari che oggi costituiscono il CaMus di Breno, la prima istituzione museale fondata in Valcamonica.
Un catalogo che esprime la fortuna di un’iconografia, di una figura apollinea e, allo stesso temp... more Un catalogo che esprime la fortuna di un’iconografia, di una figura apollinea e, allo stesso tempo, eclettica, come quella di San Sebastiano, che testimonia un tempo remoto che oggi qui si ritrova, nella singolarità della sua nuda bellezza, punto di congiunzione tra la civiltà pagana e quella cristiana.
Pochi santi quanto San Sebastiano hanno attirato l’attenzione dei grandi artisti, dal Rinascimento al Barocco, riconoscendovi la figura di un nuovo Apollo; il dio della bellezza è diventato infatti il martire che le frecce colpiscono ma non scalfiscono. Nel giovane soldato, convertitosi al cristianesimo, tale rimane la bellezza, la fede, l’integrità fisica e morale come, con tratti di grande raffinatezza, dipingono maestri quali Raffaello, Tiziano, Paris Bordone, Guercino, Guido Reni, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Mattia Preti.
La purezza dell’anima e l’incrollabile fede si specchiano nella sublime bellezza del giovane corpo di Sebastiano, che diventa per gli artisti un espediente per sperimentare nuove accezioni del nudo maschile, partendo dai canoni classici.
Pubblicato in collaborazione con la Fondazione Cosso, il volume propone un percorso di grande rilievo storico-artistico, ideato e curato da Vittorio Sgarbi, con straordinari capolavori tra Quattrocento e Seicento provenienti da importanti musei e prestigiose collezioni. Introdotto dai saggi di Vittorio Sgarbi (Il dolce martirio di San Sebastiano tra tormento ed estasi) e Antonio D’Amico (Sebastiano: martire e Apollo. Indagini iconografiche tra storia e arte), il volume comprende il catalogo delle opere e la bibliografia.
V. SGARBI, A. D’AMICO (a cura di), Caravaggio e il suo tempo, catalogo della mostra (San Secondo di Pinerolo (To), 21 novembre 2015 - 10 aprile 2016), Skira, Milano 2015, 2015
TROLETTI F., San Gerolamo (Mathias Stomer), scheda n. 39, in V. SGARBI, A. D’AMICO (a cura di), C... more TROLETTI F., San Gerolamo (Mathias Stomer), scheda n. 39, in V. SGARBI, A. D’AMICO (a cura di), Caravaggio e il suo tempo, catalogo della mostra (San Secondo di Pinerolo (To), 21 novembre 2015 - 10 aprile 2016), Skira, Milano 2015, pp. 156-157
Castelli e fortificazioni dalla Valcamonica alla Franciacorta, II ed. italiana, Capo di Ponte (Bs), Edizioni del Centro. 2019. ISBN 978-88-86621-52-6, 2019
DAI CASTELLI ALL’INCASTELLAMENTO: LA RICERCA ARCHEOLOGICA NELLA LOMBARDIA
ORIENTALE. UN QUADRO CR... more DAI CASTELLI ALL’INCASTELLAMENTO: LA RICERCA ARCHEOLOGICA NELLA LOMBARDIA ORIENTALE. UN QUADRO CRITICO Simone Sestito .............................................................................................................. 11 IL “PALAZZO DI CORTE” DI PIETRO FEDERICI A BRENO Angelo Giorgi............................................................................................................... 39 LA ROCCA DI BRENO IN EPOCA STORICA. LO STATO DEGLI STUDI Angelo Giorgi............................................................................................................... 57 NUOVI SCAVI STRATIGRAFICI SULLA ROCCA DI BRENO (BRESCIA) Maurizio Rossi e Anna Gattiglia ................................................................................. 67 con una nota numismatica di Franca Maria Vanni .................................................... 81 CONSIDERAZIONE SULL’AGGIORNAMENTO RINASCIMENTALE SCULTOREO TRA LAGO D’ISEO E VALCAMONICA Federico Troletti ........................................................................................................... 89 “EST LOCUS INSIGNIS, QUI DICITUR HISEN” IL CASTELLO E LE MURA DI ISEO Angelo Valsecchi ........................................................................................................ 129 LE FORTIFICAZIONI DELLA SPONDA BERGAMASCA DEL LAGO D’ISEO Federica Matteoni ...................................................................................................... 155
F. TROLETTI, Antifonario per il Proprio del Tempo...Corale 43, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO ... more F. TROLETTI, Antifonario per il Proprio del Tempo...Corale 43, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO (a cura di), Beato Angelico. Il Giudizio svelato. Capolavori attorno al Trittico Corsini, Catalogo della Mostra, San Secondo di Pinerolo (Castello di Miradolo 28 marzo - 28 giugno 2015), Skira, Ginevra-Milano 2015, n° 2, pp. 40-45. Beato Angelico, Antifonario per il Proprio del Tempo (dalla prima Domenica di Quaresima al Sabato Santo) e per il Proprio di san Tommaso d’Aquino e dell’Annunciazione 1419-1423 circa ms. membr. 510 x 372 mm, ff. 261 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Corali 43
TROLETTI F., Cena in casa di Simone fariseo (Alessandro Bonvicino, detto il Moretto da Brescia), ... more TROLETTI F., Cena in casa di Simone fariseo (Alessandro Bonvicino, detto il Moretto da Brescia), scheda n. 10, in SGARBI V., PAPETTI S. (a cura), La Maddalena tra peccato e penitenza, Catalogo della mostra di Loreto (Museo-Antico Tesoro della Santa Casa, 3 settembre 2016 - 8 gennaio 2017), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 58-59
F. TROLETTI, Messale… Gerli 54, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO (a cura di), Beato Angelico. Il... more F. TROLETTI, Messale… Gerli 54, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO (a cura di), Beato Angelico. Il Giudizio svelato. Capolavori attorno al Trittico Corsini, Catalogo della Mostra, San Secondo di Pinerolo (Castello di Miradolo 28 marzo - 28 giugno 2015), Skira, Ginevra-Milano 2015, n° 3, pp. 46-49.
Beato Angelico e collaborare Messale
1425-1430 circa ms. membr. 176 x 127 mm, ff. 396 Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, ms Gerli 54
TROLETTI F., Maddalena in adorazione del crocifisso (Giovanni Battista Pittoni), scheda n. 42, in... more TROLETTI F., Maddalena in adorazione del crocifisso (Giovanni Battista Pittoni), scheda n. 42, in SGARBI V., PAPETTI S. (a cura), La Maddalena tra peccato e penitenza, Catalogo della mostra di Loreto (Museo-Antico Tesoro della Santa Casa, 3 settembre 2016 - 8 gennaio 2017), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 126-127.
La decorazione ad affresco che si estende sull'intero catino absidale e nel fronte dell'arco del... more La decorazione ad affresco che si estende sull'intero catino absidale e nel fronte dell'arco del presbiterio della chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Rocco, detta anche dei Disciplini, in località Curetto a Sale Marasino, è nota da tempo alla critica come opera certa, eseguita nel 1856, del pittore esinese Antonio Guadagnini; in varie pubblicazioni vi sono, infatti, segnalazioni, limitate però all'indicazione del pittore e della data di ese-cuzione. L'affresco del catino absidale, Intercessione dei santi alla SS. Trinità, è un ex-voto della comunità di Sale Marasino per la cessazione del colera.
Scheda cronobiografica del pittore clusone Enrico Benzoni alla luce delle nuove acquisizioni iner... more Scheda cronobiografica del pittore clusone Enrico Benzoni alla luce delle nuove acquisizioni inerenti alla ritrattistica privata ottocentesca inedita custodita in alcune dimore private bresciane. Il pittore nativo di Clusone si trasferisce a Cerveno dove si sposa e opera sia nel locale Santuario della Via Crucis sia per le famiglie di Breno e comuni limitrofi.
The character of “Gozzuto” (person suffering from hyperthyroidism in the art) in some proto-Renai... more The character of “Gozzuto” (person suffering from hyperthyroidism in the art) in some proto-Renaissance Frescoes: an interpretative hypothesis. Keywords: frescoes; Early Renaissance; gozzuto; hyperthyroidism; Valle Camonica
The Lombard and Piedmontese Sacred Mountains offer a vast category of characters drawn from the popular world. Among these the “gozzuto”, suffering from an endemic thyroid syndrome in various areas of northern Italy (mainly hyperthyroidism), is undoubtedly one of the caricatures that most attracts the visitor’s curiosity. Historiography has often focused on these physical deformities, trying to understand the spread of some pathologies in the past or suggesting a devotional and “theatrical” reading. Taking into consideration some images, mostly frescoes, made towards the end of the XV century and the first decades of the XVI, the article proposes to recognize the incarnation of a ‘popular wisdom’ as opposed to the dominant culture - often to be condemned - in particular a way referable to the learned exponents of the Synagogue who did not recognize the Messiah. * * * Le caractère du «gozzuto» (personne blanche de l’hyperthyroïdisme) dans certains fresques proto-renaissances: une hypothèse interprétative. Mots-clés: fresques; début de la Renaissance ; gozzuto ; hyperthyroïdisme ; Valle Camonica
Résumé Les montagnes sacrées lombardes et piémontaises offrent une vaste catégorie de personnages issus du monde populaire. Parmi ceux-ci, le «gozzuto», atteint d’un syndrome thyroïdien endémique dans diverses régions du nord de l’Italie (principalement l’hyperthyroïdie), est sans aucun doute l’une des caricatures qui attire le plus la curiosité du visiteur. L’historiographie s’est souvent concentrée sur ces difformités physiques, essayant de comprendre la propagation de certaines pathologies dans le passé ou suggérant une lecture dévotionnelle et «théâtrale». En prenant en considération certaines images, principalement des fresques, réalisées vers la fin du XVe siècle et les premières décennies du XVIe siècle, l’article propose de reconnaître l’incarnation d’une «sagesse populaire» par opposition à la culture dominante - souvent à condamner - en particulier, une manière de référence pour les savants représentants de la synagogue qui n’ont pas reconnu le Messie.
Serie di ritratti dell’uomo politico e combattente lodigiano (fu sindaco di Lodi) Giovan Maria Za... more Serie di ritratti dell’uomo politico e combattente lodigiano (fu sindaco di Lodi) Giovan Maria Zanoncelli. Il primo ritratto è in abiti civili ed è mutuato da una fotografia. Il secondo e il terzo ritratto sono in abiti di battaglia con un’arma conservata in originale a Breno nella medesima collezione privata. Il garibaldino, di cui finora poco si conosceva ben poco, prese parta alle battaglie di Ponte Caffaro e Vezza d’Oglio. In casa Montiglio Taglierini si conserva anche il busto del personaggio le cui medaglie, in originale, sono qui pubblicate. Le stesse medaglie tornano anche nella fotografia sul letto di morte. Tutto il materiale inedito è stato raccolto in diverse famiglie (discendenti dallo Zanoncelli) e pubblicato in occasione della mostra.
I tre dipinti sono del clusonese Enrico Benzoni. Enrico Benzoni aveva già operato per i Taglierini, ma la datazione al 1899 conferma che il pittore continua a ricevere commesse dalla Valcamonica anche quando si è traferito nella bergamasca; tanto è vero che il maestro, oltre alla firma e alla data, appone l’indicazione Songavazzo.
Dipinto inedito di Enrico Benzoni (Clusone 1840 - Sovere 1909)
1885, olio su tela, cm 92 x 6; Br... more Dipinto inedito di Enrico Benzoni (Clusone 1840 - Sovere 1909)
1885, olio su tela, cm 92 x 6; Breno, Collezione Montiglio Taglierini.
Nell’archivio di famiglia si è individuata una fotografia (scattata in uno studio milanese) in cui la famiglia è disposta in una posa pressoché simile a quella del dipinto. Si crede, per il medesimo abbigliamento dei tre, che nella stessa occasione sia stata scattata un’altra fotografia da cui sono stati tratti altri dettagli come la mano del figlio infilata nella tasca. Dall’analisi dei due scatti, in cui sono ritratti i tre personaggi, è evidente come il nostro pittore abbia operato una trasposizione da fotografia a tela.
L'articolo esamina un ciclo di affreschi all'interno della chiesa sussidiare di Gandizzano nel co... more L'articolo esamina un ciclo di affreschi all'interno della chiesa sussidiare di Gandizzano nel comune di Sale Marasino in cui sono riprese alcune scene dal più noto ciclo della Passione di Cristo affrescato a Pisogne nella chiesa di S. Maria delle Neve da Girolamo Romanino. Gli affreschi di Gandizzano, di fattura più semplice e ingenua, sono stati realizzati nel 1539 a pochi anni da quelli del Romanino. E' evidente come gli abitanti di Gandizzano abbiano voluto riprendere le scene raffigurate a Pisogne il che dà prova del successo che godette Romanino sul lago d'Iseo.
Catalogo della mostra: Breno, Museo Camuno (22 Febbraio - 26 Aprile 2020) a cura di F. Troletti, ... more Catalogo della mostra: Breno, Museo Camuno (22 Febbraio - 26 Aprile 2020) a cura di F. Troletti, Co-edizione: Museo Camuno (Breno, Bs); La Compagnia della Stampa (Roccafranca, Bs) 2020.
470 pagine.
Lo studio e il riconoscimento di alcuni dipinti di proprietà privata si sono rivelati assai utili per sviluppare confronti con molte opere conservate nel Museo Camuno che finora erano prive di attribuzione e di necessaria contestualizzazione storica, geografica e artistica, ma sempre provenienti, in diversi modi e circostanze, dalle stesse famiglie camune.
Il materiale studiato nel presente catalogo conta più di centotrenta ritratti, alberi genealogici storici inediti, eseguiti dal 1794 al 1924, libri appartenuti ai personaggi indagati e stemmi di famiglia. Eccezionale e interessante, più per gli studi storici, è il rinvenimento di una genealogia, datata ai primi anni del XVIII secolo, compilata da Camillo Federici sull’origine della propria famiglia.
In appendice al presente volume, inoltre, sono riportati gli alberi genealogici di molte famiglie camune, elaborati per questa occasione con schede biografiche dei personaggi, documenti con doti, atti notarili, spese per la moda e per la cultura.
La tesi prende in esame il Mausoleo Martinengo un’opera scultorea in marmo e bronzo collocata a B... more La tesi prende in esame il Mausoleo Martinengo un’opera scultorea in marmo e bronzo collocata a Brescia e realizzata tra il 1503 e il 1518. Lo studio esamina l’opera dal punto di vista materico e riguardo la fortuna critica. Sono proposti spunti di attribuzione e modelli architettonici di derivazione.
The article proposes a reconstruction of the attendance of the church of the castle of Cimbergo. ... more The article proposes a reconstruction of the attendance of the church of the castle of Cimbergo. During the archaeological excavation, wall structures were discovered, compatible with a building of worship, and a holy water font with engraved symbols. In the same investigation 250 fragments of painted plaster with pigment were found. The study proposes: the dating of the unpublished frescoes, their location in the church of the fortified fortress and the subjects depicted.
Storia, arte e archeologia in Valcamonica, Sebino e Franciacorta. Studi in onore di don Romolo Putelli, a cura di Federico Troletti, 2021
Il volume raccoglie i contributi di diversi studiosi, afferenti a varie discipline, con l’intento... more Il volume raccoglie i contributi di diversi studiosi, afferenti a varie discipline, con l’intento di offrire un aggiornamento alla ricerca sul territorio, determinante nella salvaguardia, nella divulgazione e nella valorizzazione dei beni archeologici, artistici, storici e etnoantropologici locali. L’area di indagine è, nella sua globalità, il Sebino, con le sponde bresciana e bergamasca, la Franciacorta e la Valcamonica. Gli studi, perlopiù inediti, offrono novità negli ambiti della storia economico-sociale, oplologia, letteratura, storia dell’arte, archeologia di epoca storica, etnoantropologia, architettura e archivistica. Le ricerche sono promosse da varie istituzioni rappresentative del territorio indagato con lo scopo di divulgare e stimolare nuovi percorsi di studio. La pubblicazione è dedicata a don Romolo Putelli, il pioniere degli studi camuni e della tutela del patrimonio artistico e documentario, a cui va il merito di aver salvato e conservato reperti archeologici, oggetti d’arte ed etnografici, fondi documentari e librari che oggi costituiscono il CaMus di Breno, la prima istituzione museale fondata in Valcamonica.
Un catalogo che esprime la fortuna di un’iconografia, di una figura apollinea e, allo stesso temp... more Un catalogo che esprime la fortuna di un’iconografia, di una figura apollinea e, allo stesso tempo, eclettica, come quella di San Sebastiano, che testimonia un tempo remoto che oggi qui si ritrova, nella singolarità della sua nuda bellezza, punto di congiunzione tra la civiltà pagana e quella cristiana.
Pochi santi quanto San Sebastiano hanno attirato l’attenzione dei grandi artisti, dal Rinascimento al Barocco, riconoscendovi la figura di un nuovo Apollo; il dio della bellezza è diventato infatti il martire che le frecce colpiscono ma non scalfiscono. Nel giovane soldato, convertitosi al cristianesimo, tale rimane la bellezza, la fede, l’integrità fisica e morale come, con tratti di grande raffinatezza, dipingono maestri quali Raffaello, Tiziano, Paris Bordone, Guercino, Guido Reni, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Mattia Preti.
La purezza dell’anima e l’incrollabile fede si specchiano nella sublime bellezza del giovane corpo di Sebastiano, che diventa per gli artisti un espediente per sperimentare nuove accezioni del nudo maschile, partendo dai canoni classici.
Pubblicato in collaborazione con la Fondazione Cosso, il volume propone un percorso di grande rilievo storico-artistico, ideato e curato da Vittorio Sgarbi, con straordinari capolavori tra Quattrocento e Seicento provenienti da importanti musei e prestigiose collezioni. Introdotto dai saggi di Vittorio Sgarbi (Il dolce martirio di San Sebastiano tra tormento ed estasi) e Antonio D’Amico (Sebastiano: martire e Apollo. Indagini iconografiche tra storia e arte), il volume comprende il catalogo delle opere e la bibliografia.
V. SGARBI, A. D’AMICO (a cura di), Caravaggio e il suo tempo, catalogo della mostra (San Secondo di Pinerolo (To), 21 novembre 2015 - 10 aprile 2016), Skira, Milano 2015, 2015
TROLETTI F., San Gerolamo (Mathias Stomer), scheda n. 39, in V. SGARBI, A. D’AMICO (a cura di), C... more TROLETTI F., San Gerolamo (Mathias Stomer), scheda n. 39, in V. SGARBI, A. D’AMICO (a cura di), Caravaggio e il suo tempo, catalogo della mostra (San Secondo di Pinerolo (To), 21 novembre 2015 - 10 aprile 2016), Skira, Milano 2015, pp. 156-157
Castelli e fortificazioni dalla Valcamonica alla Franciacorta, II ed. italiana, Capo di Ponte (Bs), Edizioni del Centro. 2019. ISBN 978-88-86621-52-6, 2019
DAI CASTELLI ALL’INCASTELLAMENTO: LA RICERCA ARCHEOLOGICA NELLA LOMBARDIA
ORIENTALE. UN QUADRO CR... more DAI CASTELLI ALL’INCASTELLAMENTO: LA RICERCA ARCHEOLOGICA NELLA LOMBARDIA ORIENTALE. UN QUADRO CRITICO Simone Sestito .............................................................................................................. 11 IL “PALAZZO DI CORTE” DI PIETRO FEDERICI A BRENO Angelo Giorgi............................................................................................................... 39 LA ROCCA DI BRENO IN EPOCA STORICA. LO STATO DEGLI STUDI Angelo Giorgi............................................................................................................... 57 NUOVI SCAVI STRATIGRAFICI SULLA ROCCA DI BRENO (BRESCIA) Maurizio Rossi e Anna Gattiglia ................................................................................. 67 con una nota numismatica di Franca Maria Vanni .................................................... 81 CONSIDERAZIONE SULL’AGGIORNAMENTO RINASCIMENTALE SCULTOREO TRA LAGO D’ISEO E VALCAMONICA Federico Troletti ........................................................................................................... 89 “EST LOCUS INSIGNIS, QUI DICITUR HISEN” IL CASTELLO E LE MURA DI ISEO Angelo Valsecchi ........................................................................................................ 129 LE FORTIFICAZIONI DELLA SPONDA BERGAMASCA DEL LAGO D’ISEO Federica Matteoni ...................................................................................................... 155
F. TROLETTI, Antifonario per il Proprio del Tempo...Corale 43, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO ... more F. TROLETTI, Antifonario per il Proprio del Tempo...Corale 43, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO (a cura di), Beato Angelico. Il Giudizio svelato. Capolavori attorno al Trittico Corsini, Catalogo della Mostra, San Secondo di Pinerolo (Castello di Miradolo 28 marzo - 28 giugno 2015), Skira, Ginevra-Milano 2015, n° 2, pp. 40-45. Beato Angelico, Antifonario per il Proprio del Tempo (dalla prima Domenica di Quaresima al Sabato Santo) e per il Proprio di san Tommaso d’Aquino e dell’Annunciazione 1419-1423 circa ms. membr. 510 x 372 mm, ff. 261 Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Corali 43
TROLETTI F., Cena in casa di Simone fariseo (Alessandro Bonvicino, detto il Moretto da Brescia), ... more TROLETTI F., Cena in casa di Simone fariseo (Alessandro Bonvicino, detto il Moretto da Brescia), scheda n. 10, in SGARBI V., PAPETTI S. (a cura), La Maddalena tra peccato e penitenza, Catalogo della mostra di Loreto (Museo-Antico Tesoro della Santa Casa, 3 settembre 2016 - 8 gennaio 2017), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 58-59
F. TROLETTI, Messale… Gerli 54, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO (a cura di), Beato Angelico. Il... more F. TROLETTI, Messale… Gerli 54, in D. PORRO, G. LEONE, A. D’AMICO (a cura di), Beato Angelico. Il Giudizio svelato. Capolavori attorno al Trittico Corsini, Catalogo della Mostra, San Secondo di Pinerolo (Castello di Miradolo 28 marzo - 28 giugno 2015), Skira, Ginevra-Milano 2015, n° 3, pp. 46-49.
Beato Angelico e collaborare Messale
1425-1430 circa ms. membr. 176 x 127 mm, ff. 396 Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, ms Gerli 54
TROLETTI F., Maddalena in adorazione del crocifisso (Giovanni Battista Pittoni), scheda n. 42, in... more TROLETTI F., Maddalena in adorazione del crocifisso (Giovanni Battista Pittoni), scheda n. 42, in SGARBI V., PAPETTI S. (a cura), La Maddalena tra peccato e penitenza, Catalogo della mostra di Loreto (Museo-Antico Tesoro della Santa Casa, 3 settembre 2016 - 8 gennaio 2017), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 126-127.
La decorazione ad affresco che si estende sull'intero catino absidale e nel fronte dell'arco del... more La decorazione ad affresco che si estende sull'intero catino absidale e nel fronte dell'arco del presbiterio della chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Rocco, detta anche dei Disciplini, in località Curetto a Sale Marasino, è nota da tempo alla critica come opera certa, eseguita nel 1856, del pittore esinese Antonio Guadagnini; in varie pubblicazioni vi sono, infatti, segnalazioni, limitate però all'indicazione del pittore e della data di ese-cuzione. L'affresco del catino absidale, Intercessione dei santi alla SS. Trinità, è un ex-voto della comunità di Sale Marasino per la cessazione del colera.
Scheda cronobiografica del pittore clusone Enrico Benzoni alla luce delle nuove acquisizioni iner... more Scheda cronobiografica del pittore clusone Enrico Benzoni alla luce delle nuove acquisizioni inerenti alla ritrattistica privata ottocentesca inedita custodita in alcune dimore private bresciane. Il pittore nativo di Clusone si trasferisce a Cerveno dove si sposa e opera sia nel locale Santuario della Via Crucis sia per le famiglie di Breno e comuni limitrofi.
The character of “Gozzuto” (person suffering from hyperthyroidism in the art) in some proto-Renai... more The character of “Gozzuto” (person suffering from hyperthyroidism in the art) in some proto-Renaissance Frescoes: an interpretative hypothesis. Keywords: frescoes; Early Renaissance; gozzuto; hyperthyroidism; Valle Camonica
The Lombard and Piedmontese Sacred Mountains offer a vast category of characters drawn from the popular world. Among these the “gozzuto”, suffering from an endemic thyroid syndrome in various areas of northern Italy (mainly hyperthyroidism), is undoubtedly one of the caricatures that most attracts the visitor’s curiosity. Historiography has often focused on these physical deformities, trying to understand the spread of some pathologies in the past or suggesting a devotional and “theatrical” reading. Taking into consideration some images, mostly frescoes, made towards the end of the XV century and the first decades of the XVI, the article proposes to recognize the incarnation of a ‘popular wisdom’ as opposed to the dominant culture - often to be condemned - in particular a way referable to the learned exponents of the Synagogue who did not recognize the Messiah. * * * Le caractère du «gozzuto» (personne blanche de l’hyperthyroïdisme) dans certains fresques proto-renaissances: une hypothèse interprétative. Mots-clés: fresques; début de la Renaissance ; gozzuto ; hyperthyroïdisme ; Valle Camonica
Résumé Les montagnes sacrées lombardes et piémontaises offrent une vaste catégorie de personnages issus du monde populaire. Parmi ceux-ci, le «gozzuto», atteint d’un syndrome thyroïdien endémique dans diverses régions du nord de l’Italie (principalement l’hyperthyroïdie), est sans aucun doute l’une des caricatures qui attire le plus la curiosité du visiteur. L’historiographie s’est souvent concentrée sur ces difformités physiques, essayant de comprendre la propagation de certaines pathologies dans le passé ou suggérant une lecture dévotionnelle et «théâtrale». En prenant en considération certaines images, principalement des fresques, réalisées vers la fin du XVe siècle et les premières décennies du XVIe siècle, l’article propose de reconnaître l’incarnation d’une «sagesse populaire» par opposition à la culture dominante - souvent à condamner - en particulier, une manière de référence pour les savants représentants de la synagogue qui n’ont pas reconnu le Messie.
Serie di ritratti dell’uomo politico e combattente lodigiano (fu sindaco di Lodi) Giovan Maria Za... more Serie di ritratti dell’uomo politico e combattente lodigiano (fu sindaco di Lodi) Giovan Maria Zanoncelli. Il primo ritratto è in abiti civili ed è mutuato da una fotografia. Il secondo e il terzo ritratto sono in abiti di battaglia con un’arma conservata in originale a Breno nella medesima collezione privata. Il garibaldino, di cui finora poco si conosceva ben poco, prese parta alle battaglie di Ponte Caffaro e Vezza d’Oglio. In casa Montiglio Taglierini si conserva anche il busto del personaggio le cui medaglie, in originale, sono qui pubblicate. Le stesse medaglie tornano anche nella fotografia sul letto di morte. Tutto il materiale inedito è stato raccolto in diverse famiglie (discendenti dallo Zanoncelli) e pubblicato in occasione della mostra.
I tre dipinti sono del clusonese Enrico Benzoni. Enrico Benzoni aveva già operato per i Taglierini, ma la datazione al 1899 conferma che il pittore continua a ricevere commesse dalla Valcamonica anche quando si è traferito nella bergamasca; tanto è vero che il maestro, oltre alla firma e alla data, appone l’indicazione Songavazzo.
Dipinto inedito di Enrico Benzoni (Clusone 1840 - Sovere 1909)
1885, olio su tela, cm 92 x 6; Br... more Dipinto inedito di Enrico Benzoni (Clusone 1840 - Sovere 1909)
1885, olio su tela, cm 92 x 6; Breno, Collezione Montiglio Taglierini.
Nell’archivio di famiglia si è individuata una fotografia (scattata in uno studio milanese) in cui la famiglia è disposta in una posa pressoché simile a quella del dipinto. Si crede, per il medesimo abbigliamento dei tre, che nella stessa occasione sia stata scattata un’altra fotografia da cui sono stati tratti altri dettagli come la mano del figlio infilata nella tasca. Dall’analisi dei due scatti, in cui sono ritratti i tre personaggi, è evidente come il nostro pittore abbia operato una trasposizione da fotografia a tela.
L'articolo esamina un ciclo di affreschi all'interno della chiesa sussidiare di Gandizzano nel co... more L'articolo esamina un ciclo di affreschi all'interno della chiesa sussidiare di Gandizzano nel comune di Sale Marasino in cui sono riprese alcune scene dal più noto ciclo della Passione di Cristo affrescato a Pisogne nella chiesa di S. Maria delle Neve da Girolamo Romanino. Gli affreschi di Gandizzano, di fattura più semplice e ingenua, sono stati realizzati nel 1539 a pochi anni da quelli del Romanino. E' evidente come gli abitanti di Gandizzano abbiano voluto riprendere le scene raffigurate a Pisogne il che dà prova del successo che godette Romanino sul lago d'Iseo.
Este colóquio visa aprofundar o debate iniciado aquando do realizado em outubro de 2014, intitul... more Este colóquio visa aprofundar o debate iniciado aquando do realizado em outubro de 2014, intitulado «Renascimento(s) em Portugal ou Renascimento português?» e onde se lançaram alguns vectores que problematizaram o modo como este tempo se desenvolveu em Portugal.
Assim, partindo dalgumas das interrogações então equacionadas, nomeadamente em torno do conceito de Renascimento e das suas possíveis cronologias, intensificar-se-á a nossa análise através da descodificação dos diálogos específicos que, ao tempo, se foram desenvolvendo entre Portugal e diferentes reinos e cidades da Europa de Itália, Espanha, França, Inglaterra e Império.
Numa Europa onde se redesenhavam fronteiras, exercitavam e questionavam modelos imperiais, procurar-se-á, ao longo de dois dias debater diferentes olhares, ampliando a nossa área de investigação aos Velhos e Novos Mundos.
Reflectir-se-á neste encontro em torno de tópicos como: os espaços e as suas descrições (cidades, campos, rotas, África, Ásia e Américas, ...); a história, a memória e o encontro com o património; as novas ideias e práticas da mercância; os discursos (a novas formas de poesia e narrativa) e os suportes de divulgação (imprensa e gravura); as artes literárias, visuais, musicais
Alter Ibi é um projeto que nasceu do encontro de portugueses e brasileiros. É ainda um encontro d... more Alter Ibi é um projeto que nasceu do encontro de portugueses e brasileiros. É ainda um encontro diferente de muitos outros, principalmente, porque damos a pessoas de diferentes áreas a oportunidade de trocar ideias e experiências. Projetos, ideias ou vivências podem assim ser partilhadas e divulgadas e são bem-vindas, de profissionais ou de amadores, de estudantes ou de simples interessados. Arqueologia, artes, botânica, história e história de arte, turismo, desenvolvimento são exemplo de algumas das áreas dos participantes já confirmados.
– Faculdade de Belas Artes, Universidade de Lisboa
– Unidade de Arqueologia, Universidade de UTAD
Nell’ambito del progetto “Per una mappa culturale del Sebino”, presentato sabato 25 ottobre 2014,... more Nell’ambito del progetto “Per una mappa culturale del Sebino”, presentato sabato 25 ottobre 2014, l’Accademia Tadini, in collaborazione con l’Associazione Amici del Tadini, intende
promuovere una serie di iniziative volte a favorire, anche dal punto di vista culturale, la creazione di una coscienza del Sebino come spazio comune, non più frazionato tra le sponde bresciana e bergamasca.
Particolare importanza è stata riconosciuta, in quella giornata, alla formazione e all’aggiornamento: un impegno rivolto sia alle guide turistiche, il cui ruolo nella divulgazione del territorio è fondamentale, sia agli insegnanti, senza trascurare gli appassionati e le persone interessate alla riflessione su temi culturali.
Su questa base è stato organizzato un primo ciclo di incontri
7 NOVEMBRE 2014 ORE 16,30
Presentazione del Volume: IL NODO DI SALOMONE. Il simbolo millenario d... more 7 NOVEMBRE 2014 ORE 16,30
Presentazione del Volume: IL NODO DI SALOMONE. Il simbolo millenario della Storia dell’Uomo di PIPPO LO CASCIO.
Cordoni Legature e Trecce nella simbologia etnostorica siciliana (dal secc. II-III d.C. al sec. XX)
Convegno Il nodo di Salomone in Sicilia
Federico Troletti, Il nodo di Salomone, alcuni utilizzi colti
nella letteratura e nella Roma rinascimentale
The communication is evolved over the centuries, but some methods of transmission remained even a... more The communication is evolved over the centuries, but some methods of transmission remained even after the invention of writing and the introduction of new religious beliefs. This paper aims to gather some examples – archaeological, ethnographic and iconographic data - that could clarify the role of the stone as a support to communicate, through artistic representations, that concepts related to the sacred sphere, that is the "sense of the mystic." In particular, the attention is directed on the continuity of the places of worship between pagan religion and Christianity for showing how in the Christian era and in the "literate society" the oldest methods of communication – which have been put together with new practices of conceptual spreading- continue. Some sites, where beliefs and rites of the pre-literate societies have been kept thanks to the body gestures of the faithful and thanks to the hierophany of the 'new' sacred using supports and ancient expressive forms, are significant. A final consideration is made in the bosom of the methods of communication which have been taken by the new media: in the language of young people (called digital natives), which is used in mobile phones, MSN and chat lines, there are graphic artistic creations that can spread single words, concepts and emotions . One wonders if we are facing a literate society that chooses to use drawings as a global language which could be plain beyond the spoken language.
Este colóquio visa aprofundar o debate iniciado aquando do realizado em outubro de 2014, intitula... more Este colóquio visa aprofundar o debate iniciado aquando do realizado em outubro de 2014, intitulado «Renascimento(s) em Portugal ou Renascimento português?» e onde se lançaram alguns vectores que problematizaram o modo como este tempo se desenvolveu em Portugal. Assim, partindo dalgumas das interrogações então equacionadas, nomeadamente em torno do conceito de Renascimento e das suas possíveis cronologias, intensificar-se-á a nossa análise através da descodificação dos diálogos específicos que, ao tempo, se foram desenvolvendo entre Portugal e diferentes reinos e cidades da Europa de Itália, Espanha, França, Inglaterra e Império. Numa Europa onde se redesenhavam fronteiras, exercitavam e questionavam modelos imperiais, procurar-se-á, ao longo de dois dias debater diferentes olhares, ampliando a nossa área de investigação aos Velhos e Novos Mundos. Reflectir-se-á neste encontro em torno de tópicos como: os espaços e as suas descrições (cidades, campos, rotas, África, Ásia e Américas, ...); a história, a memória e o encontro com o património; as novas ideias e práticas da mercância; os discursos (a novas formas de poesia e narrativa) e os suportes de divulgação (imprensa e gravura); as artes literárias, visuais, musicais
Rock-art, a human heritage, Proceedings of the XXVIII Valcamonica Symposium (Capo di Ponte, October 28 to 31, 2021), Edizioni del Centro (Capo di Ponte), pp. 201-206., 2021
The manifestations of man's creativity on the rock have been investigated by rock archeology. The... more The manifestations of man's creativity on the rock have been investigated by rock archeology. The signs cataloged in various areas of the world carry with them, depending on the interpretation, various messages of different nature. This study analyzes the figurative and technical components of rock representations, without addressing archaeological and dating issues. The method of analysis and the technical terms are typical of the history of art. The methodological choice allows to analyze, in an aseptic way, the graphic sign from the semiotic point of view. The article analyzes some figurative expressions on rock, proposes reflections and formulates questions related to the creative process of prehistoric, protohistoric and Common era: did the performer of the rock engraving develop a personal taste? was the concept of 'beauty' present among the users? Can a stylistic school be identified? What was (if there was) the learning process of the technique to engrave on rocks?
Cliché. Sul senso della ripetizione tra grafica e scultura moderna e contemporanea al Museo Camuno, Catalogo della mostra (Breno, Museo Camuno, 28 maggio-2 ottobre 2022), a cura di F. Troletti, Breno-Capo di Ponte, Museo Camuno-Edizioni del CCSP, 2022, 2022
Cliché. Sul senso della ripetizione tra grafica e scultura moderna e contemporanea al Museo Camuno, Catalogo della mostra (Breno, Museo Camuno, 28 maggio-2 ottobre 2022), a cura di F. Troletti, Breno-Capo di Ponte, Museo Camuno-Edizioni del CCSP, 2022, 2022
XXVIII Valcamonica Symposium_Rock Art, a Human Heritage, 2021
[ENG] The paper shows how methodology of graphic relief applied to rock art can also be applied t... more [ENG] The paper shows how methodology of graphic relief applied to rock art can also be applied to other fields of archaeological and artistic documentation. Methods of survey, cataloging and reading of the signs present on the plasters of three sites in Tivoli (Villa d’Este, Sanctuary of Ercole Vincitore and Villa Adriana) are explained. The authors illustrate the method of graphic relief used and propose a preliminary interpretative study of the signs made over the centuries by visitors of these places with different tools and for various purposes.
[ITA] Il contributo mostra come la metodologia del rilievo grafico applicata all’arte rupestre possa essere applicata anche ad altri campi della documentazione archeologica e artistica. Vengono qui spiegate le modalità di rilievo, catalogazione e lettura dei segni presenti sugli intonaci di tre siti di Tivoli (Villa d’Este, Santuario di Ercole Vincitore e Villa Adriana). Gli autori illustrano il metodo di rilievo grafico utilizzato e propongono uno studio interpretativo preliminare dei segni realizzati nel corso dei secoli dai visitatori di questi luoghi con strumenti diversi e per vari scopi.
Prospects for the prehistoric art research, Proceedings of XXVI Valcamonica Symposium. , 2015
The article examines the handling of the rock-art site in the Ceto, Cimbergo and Paspardo Reserve... more The article examines the handling of the rock-art site in the Ceto, Cimbergo and Paspardo Reserve. The site represents an example of a archaeological park open to the public where research continues using archaeological survey campaigns on the engraved rocks. An attentive eye is turned to other sectors like handling tourism and didactics, musealisation, preservation and evaluation of archeological and ethnographic heritage.
F. TROLETTI (a cura di), Montiglio Taglierini, Montiglio Taglierini. Storia, opere e collezioni di una famiglia camuna, Catalogo della mostra, Breno (14 ottobre - 4 novembre 2018), Esine, Valgrigna., 2018
Scheda catalografica del Ritratto di Pietro o di Francesco Taglierini
Proceedings of XVII World UISPP (International Union for Prehistoric and Protohistoric Sciences) Congress. 1-7 sept. 2014, Burgos (ES); Session A18b:, Post-Palaeolithic Filiform Rock Art in Western Europe, Archaeopress Publisching Ltd, Oxford, 2016
TROLETTI F., Threadlike engravings of historical period on the rocks and plaster of churches and ... more TROLETTI F., Threadlike engravings of historical period on the rocks and plaster of churches and civic buildings. Some comparisons and proposals of interpretation, Proceedings of XVII World UISPP (International Union for Prehistoric and Protohistoric Sciences) Congress. 1-7 sept. 2014, Burgos (ES); vol. 10; Session A18b:, Post-Palaeolithic Filiform Rock Art in Western Europe, Archaeopress Publisching Ltd, Oxford 2016, pp. 43-54.
I ed. italiana, Capo di Ponte (Edizioni del Centro) ISBN 978-88-86621-60-1, 2021
Storia, arte e archeologia in Valcamonica, Sebino e Franciacorta.
Studi in onore di don Romolo P... more Storia, arte e archeologia in Valcamonica, Sebino e Franciacorta.
Studi in onore di don Romolo Putelli.
Il volume raccoglie i contributi di diversi studiosi, afferenti a varie discipline, con l’intento di offrire un aggiornamento alla ricerca sul territorio, determinante nella salvaguardia, nella divulgazione e nella valorizzazione dei beni archeologici, artistici, storici e etnoantropologici locali. L’area di indagine è, nella sua globalità, il Sebino, con le sponde bresciana e bergamasca, la Franciacorta e la Valcamonica. Gli studi, perlopiù inediti, offrono novità negli ambiti della storia economico-sociale, oplologia, letteratura, storia dell’arte, archeologia di epoca storica, etnoantropologia, architettura e archivistica. Le ricerche sono promosse da varie istituzioni rappresentative del territorio indagato con lo scopo di divulgare e stimolare nuovi percorsi di studio.
La pubblicazione è dedicata a don Romolo Putelli, il pioniere degli studi camuni e della tutela del patrimonio artistico e documentario, a cui va il merito di aver salvato e conservato reperti archeologici, oggetti d’arte ed etnografici, fondi documentari e librari che oggi costituiscono il CaMus di Breno, la prima istituzione museale fondata in Valcamonica.
Graphic expressions of historic period
In the past few decades, researchers from different disci... more Graphic expressions of historic period
In the past few decades, researchers from different disciplines (archaeology, history of art, palaeography, semiotics, and archival science) have been concerned with the determination, identification and analysis of graphic expressions dating to our era—engraved and painted imagery found in rock shelters and caves, on single rocks or clusters of rocks in the open-air, as well as on walls of churches and other buildings. These finds reveal diverse, secular or religious practices and allow us to recall aspects that are sometimes marginalized or little known by local communities.
Studies published so far are still rare and often limited to a few sites or simple themes. The aim of this session is to create a dialogue between different disciplines about documentation and inquiry methodologies, present new sites and disclose their iconographic potential, and devise approaches to the social, economic and historical contexts tied to these vestiges—sets of expressions that go beyond the surrounds of the sites, used and traversed by individuals eager to leave traces of their passage in specific places.
The session will also deal with the evolution of signs that change little in shape throughout the historical epoch, but diversify in terms of their semantic content. It will further probe the consistency and recurrence of the iconography corpus, despite cultural and contextual diversities. Finally, the gathering will contemplate heritage classification projects for these graphic expressions.
***
Espressioni grafiche di era moderna
Da alcuni decenni diversi ricercatori di differenti discipline (archeologia, storia dell’arte, paleografia, semiotica e archivistica) si sono occupati dell’individuazione, della catalogazione e dell’analisi delle espressioni grafiche databili all’era cristiana realizzate su superfici rocciose, grotte, intonaci di muri. Ripari e grotte, rocce singole o complessi di superfici, intonaci di chiese o di abitazioni civili sono il supporto di questi segni incisi o dipinti. I segni rappresentano istanze diversificate, laiche o devozionali, assai interessanti e utili per la ricostruzione di aspetti talvolta marginali o poco conosciuti della società.
Gli studi pubblicati fino ad oggi sono tutt’ora rari e spesso limitati a qualche sito o a delle singole tematiche. L’ambizione di questa sessione è di far dialogare varie discipline in un incontro di studio in cui proporre nuovi dati, siti inediti e confrontarsi sulle metodologie di rilievo nel tentativo di formulare nuove interpretazioni iconografiche, con la possibilità di vagliarne le potenzialità, e proporre un comune protocollo per discutere di contesti sociali, economici e storici da associare a questi insiemi di segni.
L’intento è di guardare oltre il singolo sito per parlare dei territori, frequentati e percorsi da individui che hanno avuto il bisogno e il desiderio di lasciare un segno del loro passaggio in punti precisi.
Ci si occuperà inoltre dell’evoluzione dei segni durante l’epoca storica, delle piccole modifiche formali e del contenuto semantico. Si indagherà su ricorrenza e coerenza di medesimi elementi nel corpus iconografo preso in esame seppur prodotto da diverse culture e in vari contesti. Infine si potrà immaginare progetti di patrimonializzazione di queste espressioni grafiche.
***
Expressions graphiques de la période historique
Depuis quelques décennies, des chercheurs de différentes disciplines (archéologie, histoire de l’art, paléographie, sémiotique, archivistique) se préoccupent de la détermination, du recensement et de l’analyse des expressions graphiques datables de notre ère, qu’elles soient rupestres, pariétales ou murales. Des abris et des grottes, des rochers isolés ou groupés, des murs d’églises ou de bâtiments civils, sont concernés par ces signes gravés ou peints. Ces signes nous révèlent des pratiques diversifiées, laïques ou religieuses, et nous permettent d’évoquer des aspects parfois marginalisés ou peu connus de la société.
Les études publiées jusqu’ici sont encore rares et trop souvent limitées à quelques sites ou à des thématiques simples. L’ambition de cette session est de faire dialoguer différentes disciplines sur des méthodologies de relevés et d’enquêtes, de présenter de nouveaux sites et d’exprimer leurs potentialités iconographiques, et d’imaginer des protocoles pour parler des contextes sociaux, économiques et historiques liés à ces ensembles de signes.
Il s’agit de dépasser l’espace des sites pour évoquer des territoires, utilisés et parcourus par des individus désireux de laisser une trace de leur passage en des endroits précis. On s’intéressera aussi à l’évolution des signes qui, tout au long de l’époque historique, changent peu de forme mais se diversifient au niveau de leur contenu sémantique. On recherchera la cohérence et la récurrence des corpus iconographiques en dépit des diversités culturelles et contextuelles. Enfin, pourront être imaginés des projets de patrimonialisation de ces expressions graphiques.
This major event takes place 50 years after the first “Valcamonica Symposium”, marking
30 years s... more This major event takes place 50 years after the first “Valcamonica Symposium”, marking 30 years since the foundation of IFRAO and the 30th anniversary of the Footsteps of Man Archaeological Cooperative Society. The congress will cover a range of topics relevant to rock art, archaeology, culture and society, from its first appearance to current forms. During five days, leading experts in the field, researchers along with young scholars and enthusiasts, will gather and present the latest results and studies on rock art, rupestrian archaeology and other relevant research fields on Paleolithic and Post-Paleolithic art from all over the world. More than 40 sessions (the complete list of the sessions approved by the scientifc committee is available on the back of this poster and on the website: www.ccsp.it), workshops, key lectures, exhibitions, visits with live streaming of certain events are being planned. Excursions before and after the congress in Valcamonica and to others areas of the Alps are also being programmed
Si tratta di una serie di conferenze rivolte a quanti vogliano documentarsi rispetto alle ultime ... more Si tratta di una serie di conferenze rivolte a quanti vogliano documentarsi rispetto alle ultime novità emerse dalla ricerca nei campi dell’archeologia, la storia, la storia dell’arte, il patrimonio naturalistico e antropologico
Scuola di rilevamento e tecniche di documentazione e analisi dell'arte rupestre dall'8 al 20 giug... more Scuola di rilevamento e tecniche di documentazione e analisi dell'arte rupestre dall'8 al 20 giugno 2015, Valcamonica - Italia
Il Corso di Perfezionamento, proposto dall'Università della Montagna - Università degli Studi di ... more Il Corso di Perfezionamento, proposto dall'Università della Montagna - Università degli Studi di Milano, sede di Edolo - in collaborazione con il Centro Camuno di Studi Preistorici, intende formare nuovi professionisti e trasformare il patrimonio storico-culturale in una leva per la valorizzazione e la crescita economica dei territori, mettendo a sistema discipline complementari, utili per fornire nozioni, metodologie e arricchire l’esperienza sul campo di futuri specialisti in arte rupestre.
Il corso viene proposto con una doppia modalità, teorico e pratica. La prima lezione teorica si terrà il 13 luglio 2018 in diretta streaming, mentre le lezioni pratico-intensive avranno luogo dal 3 al 7 settembre 2018, a seguire del 20th INTERNATIONAL ROCK ART CONGRESS IFRAO 2018 (29 Agosto - 2 Settembre 2018) che ha scelto la Valle Camonica quale sede dell'evento, poiché è stata il primo sito di arte rupestre al mondo ad entrare nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
The course proposed by the Mountain University (the Edolo campus of the University of Milan) in c... more The course proposed by the Mountain University (the Edolo campus of the University of Milan) in collaboration with the Centro Camuno di Studi Preistorici aims to develop new professionals for the field and transform historical/cultural heritage into a valuable lever for regional development and economical growth, bringing together complementary disciplines so as to create ideas and methodologies and enrich the field experience of future rock-art specialists.
The Centro Camuno di Studi Preistorici, which is from 50 years the avant-garde in the rock-art re... more The Centro Camuno di Studi Preistorici, which is from 50 years the avant-garde in the rock-art recording and analysis techniques, organizes a summer school on rock-art recording from 8 to 20 June 2015, in Valcamonica – Italy
To the first 10 registered will be offered 7 days of free accommodation at the guesthouse of the Riserva at Nadro di Ceto, the others will find accommodation in subsidized structures
The summer school aims to form new profiles able to operate in the rock-art recording and with specific proficiencies on:
• Tracing on engraved rocks (both pecking and philiform)
• Identification and analysis of superimpositions
• Laboratory and digitalization of tracings
• Manage and implementation of database
• Total station / GPS
• 3D (Structure from Motion)
• Application of the learned techniques in different environment and context (recording on rock, in churches)
La terza edizione del Congresso Internazionale Santuários è ospitata in Valcamonica, la Valle dei... more La terza edizione del Congresso Internazionale Santuários è ospitata in Valcamonica, la Valle dei Segni dal 9 al 13 luglio 2016. Come pochi altri siti nel mondo, la Valcamonica racconta la storia di una radicata spiritualità: la grande fioritura di arte rupestre, che le ha valso l’iscrizione nella Word Heritage List dell’Unesco, la dominazione romana, le intricate vicende legate alla cristianizzazione delle Alpi, le numerose pievi, chiese, cappelle, luoghi di culto e santuari. Il congresso Santuários è stato ideato da un gruppo di studiosi afferenti a varie discipline e provenienti da numerose Università europee. L’obiettivo è lo studio dei santuari dalla preistoria fino alle contemporanee forme di santità passando attraverso il mondo romano. La continuità dei luoghi di culto durante i secoli e attraverso i cambiamenti di destinazione dei siti è uno degli argomenti che saranno svolti durante il convegno. I contributi di antropologia e storia delle religioni approfondiranno la connessione fra la scelta del luogo, l’architettura, le immagini sacre e alle vie di divulgazione dell’arte mediante i percorsi dei pellegrini. Il pellegrinaggio è, infatti, un altro dei fili conduttori che unisce i vari siti di culto, europei ed extraeuropei, indagati e presentati dai ricercatori che interverranno al congresso.
Arte, Storia e Archeologia in Valcamonica, Sebino e Franciacorta fra Medioevo ed età Moderna, 2021
CALL FOR PAPERS
Partecipazione
Potranno partecipare, dopo l’approvazione del comitato scientifi... more CALL FOR PAPERS
Partecipazione
Potranno partecipare, dopo l’approvazione del comitato scientifico, singoli studiosi, indipendenti o afferenti a università, enti di ricerca, associazioni culturali, artistiche, storiche o archeologiche. https://form.jotform.com/210042404620032 L’ingresso per il pubblico sarà libero e gratuito.
Contenuti
Sono attesi studi, esiti di ricerche, riguardanti l’arte figurativa e l’architettura, la storia, l’archeologia e l’antropologia, la storia della chiesa, la storia economica e la letteratura, cronologicamente compresi fra Medioevo ed Età Moderna, nei territori della Valcamonica, Sebino, Valcavallina, Tonale e Franciacorta
Il significato della proposta
Convinzione del comitato scientifico del congresso è la prospettiva di ricerca interdisciplinare, ormai condivisa in ambito artistico e storico-archeologico in sede internazionale, finalizzata alla pluralità di visione, pur nella specificità degli argomenti e dei periodi presi in esame. Il convegno che si propone vorrà essere un momento di confronto, sia relativamente all’apporto di nuovi argomenti e metodologie, sia per la valutazione dello stato della ricerca. Noto nel nostro territorio è il peso delle storiche istituzioni che “reggono”, ormai con difficoltà, il quotidiano lavoro di ricerca, studio e divulgazione. L’incontro è l’occasione per concretizzare il confronto metodologico della ricerca e la divulgazione dei risultati e portare, al contempo, a definire i traguardi della storiografia locale e a indicare nuove prospettive di studio e di approfondimento.
The International Congress FRANCISCO DE HOLANDA (c. 1518-1584): ART AND THEORY IN RENAISSANCE EUR... more The International Congress FRANCISCO DE HOLANDA (c. 1518-1584): ART AND THEORY IN RENAISSANCE EUROPE, organized in the context of the 5th centenary of the birth of one of the most illustrious figure of Portuguese art of the 16th century and, as a theorist of the arts, a nave of vast international repercussion, will be held from 22 to 24 November in Lisbon.
Promoted by two research centers of the University of Lisbon, the CIEBA of the Faculty of Fine Arts and the ARTIS – Institute of Art History from School of Arts and Humanities, the event has the honorary presidency of Dr. Sylvie Deswarte-Rosa, assisted by Dr. Fernando António Baptista Pereira and by Dr. Vitor Serrão, and is held at the Calouste Gulbenkian Foundation in Lisbon, with a session at the National Library of Portugal.
Promovido por dois centros de investigação da Universidade de Lisboa, o CIEBA da Faculdade de Belas-Artes e o ARTIS – Instituto de História da Arte da Faculdade de Letras, o evento tem como presidente de honra a Doutora Sylvie Deswarte-Rosa, grande especialista nos estudos holandianos, e decorre nas instalações da Fundação Calouste Gulbenkian, em Lisboa, com uma sessão na Biblioteca Nacional de Portugal.
Di Nicolau Chanterene è nota la produzione matura nella penisola Iberica. Riguardo alla sua forma... more Di Nicolau Chanterene è nota la produzione matura nella penisola Iberica. Riguardo alla sua formazione si conosce poco. Vi sono studiosi (si veda in particolare Grilo e Pereira, più Dias 1996; 1999) che hanno precisato come Chanterene, di nascita e per prima formazione francese, abbia poi attinto alla cultura rinascimentale lombarda. Tra gli anni ’80 e ’90 del Quattrocento si assiste in Lombardia a un fermento artistico rinascimentale che coinvolge tutte le arti. In particolare sono da menzionare il cantiere della Certosa di Pavia diretto da vari maestri (Mantegazza e Amadeo), ma che diviene un punto focale d’incontro, studio, scambio e irradiazione di modelli iconografico-decorativi, tecniche scultoree che ogni artista presente a Pavia poterà con sé riversandolo nella propria produzione successiva. L’esempio della Certosa è solo uno dei tanti tra Lombardia e Veneto. Se Chanterene, come si pensa, è stato in nord d’Italia deve aver visto varie opere. Lo studio che si presenta tenta di verificare quanto della cultura artistica rinascimentale del nord Italia si sia ‘impresso negli occhi’ del giovane Nicolau, e cosa sia rimasto nelle opere che Chanterene ha realizzato nella penisola Iberica. Sono quindi messi a confronto le sculture e gli aspetti architettonici di Chanterene con la produzione italiana della fine del ‘400 e dei primi anni del ‘500. Lo studio prende in esame anche l’opera grafica come incisioni, miniature e illustrazione dei trattati di architettura. Pedro Dias (1996: 181-183) aveva suggerito il probabile arrivo in Portogallo di modelli di decorazioni vegetali mediante le incisioni di Johanen Forben e quelle di Wolf Kopfes, ma pure degli italiani Giovanni Antonio da Brescia, Agostino Veneziano, Zoan Andrea etc. Seguendo queste indicazioni lo studio propone nuovi apporti derivanti da confronti tra opere italiane e la produzione di Chanterene.
Convegno dedicato gli aspetti storico-architettonici di fondazione e evoluzione di fortificazioni... more Convegno dedicato gli aspetti storico-architettonici di fondazione e evoluzione di fortificazioni e dei castelli presenti nel territorio camuno, sul lago d’Iseo e nella limitrofa Franciacorta
This major event takes place 50 years after the first “Valcamonica Symposium”, marking
30 years s... more This major event takes place 50 years after the first “Valcamonica Symposium”, marking 30 years since the foundation of IFRAO and the 30th anniversary of the Footsteps of Man Archaeological Cooperative Society. The congress will cover a range of topics relevant to rock art, archaeology, culture and society, from its first appearance to current forms. During five days, leading experts in the field, researchers along with young scholars and enthusiasts, will gather and present the latest results and studies on rock art, rupestrian archaeology and other relevant research fields on Paleolithic and Post-Paleolithic art from all over the world. More than 40 sessions (the complete list of the sessions approved by the scientifc committee is available on the back of this poster and on the website: www.ccsp.it), workshops, key lectures, exhibitions, visits with live streaming of certain events are being planned. Excursions before and after the congress in Valcamonica and to others areas of the Alps are also being programmed
"INFO: congresso.santuarios@gmailcom
Os Santuários como espaços de devoção em todos os tempos ... more "INFO: congresso.santuarios@gmailcom
Os Santuários como espaços de devoção em todos os tempos e em todas as culturas é o objecto de análise deste congresso, onde se desafiam todos aqueles que vivem e estudam os santuários: antropólogos, arqueólogos, arquitectos, artistas plásticos e performativos, biólogos, conservadores/restauradores, crentes e devotos, curadores, escritores, designers, filósofos, gastrónomos, geólogos, historiadores, historiadores de arte, médicos, museólogos, músicos, psicólogos, sacerdotes, sociólogos e todos aqueles que entendam que o seu trabalho ou a sua devoção tem uma relação com um conceito amplo de santuários"
Obiettivo dell’incontro è un progetto di mappatura culturale del patrimonio artistico, naturalist... more Obiettivo dell’incontro è un progetto di mappatura culturale del patrimonio artistico, naturalistico e archeologico del Sebino. Tale mappatura, superando la separazione tra sponda bresciana e bergamasca che ha spesso impedito uno sguardo globale, parte dal presupposto che il territorio del lago costituisce uno spazio unitario, a partire dai caratteri strutturali comuni, che saranno oggetto della relazione introduttiva del prof. Renato Ferlinghetti (Università di Bergamo).
Due possibili percorsi di valorizzazione, rispettivamente dedicati al patrimonio artistico e ai musei, e verranno presentati da Federico Troletti (Università di Trento) e da Marco Albertario (Accademia di Belle Arti Tadini, Lovere).
La seconda parte dell’incontro sarà dedicata alla presentazione di tre progetti di valorizzazione, attualmente in corso: la “Strada verde dei laghi lombardi”, promossa dalla Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, “Sebino. Un’identità ritrovata” promosso dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano, e infine, il progetto di rete di gestione dei beni archeologici, che vede protagonisti i Comuni di Lovere, Casazza e Predore.
Condivideremo questa esperienza di ricerca con varie discipline: l’archeologia, l’antropologia cu... more Condivideremo questa esperienza di ricerca con varie discipline: l’archeologia, l’antropologia culturale, l’arte, la semiotica, la psicologia e la psicoanalisi. Solo il risultato potrà giustificare gli sforzi fatti per perseguire questo obbiettivo.
La Valcamonica, conosciuta a livello mondiale come zona ad alta concentrazione di incisioni rupes... more La Valcamonica, conosciuta a livello mondiale come zona ad alta concentrazione di incisioni rupestri di epoca preistorica e protostorica, è da qualche anno oggetto di interesse anche per le incisioni storiche. La maggiore concentrazione di istoriazioni dell’era cristiana è presente nell’area di Campanine di Cimbergo. I soggetti tardo-medioevali/rinascimentali sono stati studiati con nuove metodologie basate sul confronto delle fonti storiche, archivistiche ed iconografiche: l’analisi pluridisciplinare ha permesso di trovare chiavi di lettura e nuove datazioni rispetto alla letteratura scientifica precedente. La dimensione sacrale - pur essendovi molti segni cristiani e nonostante le teorie avanzate dagli studiosi che fecero i primi rinvenimenti - deve essere ridimensionata a favore di una concezione civile. Vi sono, infatti, torri e castelli di più epoche rappresentati con due tipologie di vista: frontale, per le torri riconducibili ai sec. XIV- XV, e nella doppia visione frontale e a volo d’uccello, per i sistemi di fortificazione più complessi databili ai sec. XV-XVI. Gli elementi utili per identificare alcune componenti costruttive dei castelli si sono ottenuti dal confronto con materiale documentario del XV-XVI, in particolare da un taccuino di viaggio con schizzi di fortezze della Terraferma veneta. Per un’ulteriore analisi si sono prese in esame le particelle catastali (Catasto Austro-ungarico, ASBS) contenenti le rocce istoriate; in tal modo si è voluto sondare quale legame poteva sussistere tra la roccia incisa, la proprietà del fondo e l’utilizzo dell’area. ...[....].
La rocca di Cimbergo è stata oggetto di scavi archeologici (condotti dalla Soprintendenza ai Beni... more La rocca di Cimbergo è stata oggetto di scavi archeologici (condotti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia) e di un intervento di recupero architettonico (voluto dal Consorzio per le incisioni rupestri di Ceto-Cimbergo-Paspardo nell'ambito del Piano Operativo Regionale). La giornata di studi vuole divulgare i risultati emersi nei due anni di prospezione archeologica a cui l’area è stata sottoposta e presentare i lavori di restauro e rifacimento che si sono svolti in questi mesi. Il convegno avrà inizio alle ore 9.30 presso la struttura dell’Ostello di Cimbergo. Apriranno i lavori il Presidente del Consorzio e i sindaci dei comuni coinvolti, seguiranno le relazioni coordinate dal dott. A. Breda e l’illustrazione del progetto di recupero e conservazione. La giornata si concluderà con la visita al sito e alla casa del podestà a Cimbergo.
Il ruolo rivestito dall’arte rupestre preistorica nella
comprensione delle epoche passate oltrepa... more Il ruolo rivestito dall’arte rupestre preistorica nella comprensione delle epoche passate oltrepassa la semplice “bella immagine” e concorre, accanto agli altri elementi di conoscenza archeologica, alla vivida espressione del profondo dialogo tra l’uomo e il paesaggio che lo circonda. L’arte rupestre, in un certo senso, demarca e qualifica lo spazio vissuto: comprenderne la natura, nel duplice ruolo simbolico e funzionale, significa collocarla nella complessa trama dei legami con il contesto socio-economico che l’ha prodotta, sondando le motivazioni concrete e ideali che l’hanno plasmata. Approfondire il discorso sulle “rappresentazioni topografiche” rupestri, nel segno della convergenza e del confronto delle molteplici anime e degli indirizzi più recenti della ricerca archeologica, costituisce allo stesso tempo una singolare occasione per esplorare i confini temporali, materiali e cognitivi che ci separano dai nostri antichi antenati e far luce sulla varietà e sulla vastità dell’esperienza culturale umana.
1 - The human Condition. Developments in Primatology: Progress and Prospects. Robert G. Bednarik.... more 1 - The human Condition. Developments in Primatology: Progress and Prospects. Robert G. Bednarik. 2011. Foreword by Dean Falk. 210p. New York, Springer. 2 - Creating the human Past: an Epistemology of Pleistocene Archaeology. Robert G. Bednarik. 2013. 187p. Oxford, Archaeopress.
I volti delle donne e degli uomini che hanno vissuto e fatto grande, con il lavoro e con la cultu... more I volti delle donne e degli uomini che hanno vissuto e fatto grande, con il lavoro e con la cultura, la Valcamonica si ritrovano, a distanza di secoli e radunati in un ‘dialogo storico e artistico’, a convivere, per qualche mese, nelle sale del Museo Camuno. L’occasione consente di mostrare molte opere d’arte inedite e che tali sarebbero rimaste, in quanto chiuse nelle dimore private e nei palazzi storici, se non raccolte per questa esposizione. In alcuni casi i ritratti degli sposi, ma pure di genitori e figli, si riuniscono nelle sale del museo dopo decenni di ‘forzate separazioni’, dovute a successioni familiari discontinue o anche ad alienazioni e dispersioni, connotando questa esposizione come una ‘riunione di famiglia’ in occasione di un evento. A livello metodologico si è indagato il patrimonio artistico dei ritratti, raffiguranti la nobiltà e la borghesia tra Seicento e Ottocento, di istituzioni pubbliche, musei e proprietà private (nelle abitazioni da Pisogne e Lovere, fino all’Alta Valle), valutandone altresì le condizioni di conservazione finalizzate a selezionare, per ogni famiglia, un campione di ritratti da esibire in mostra, inserendo comunque nel catalogo tutti i dipinti individuati nel corso della ricerca. Il primo risultato, senz’altro positivo quanto inatteso, di un’operazione così vasta risiede nella generosità dimostrata dai proprietari privati che hanno condiviso i ‘volti’ dei loro antenati con le altre famiglie. La raccolta ha permesso un confronto soprattutto utile ai prestatori, che hanno meglio compreso le proprie opere, a volte sconosciute anche a loro stessi: i ritratti, messi a confronto con quelli di altri privati, non solo hanno suggerito la ricostruzione, per alcuni esemplari, dell’attività dei pittori operanti di casa in casa, ma in molte circostanze hanno anche indirizzato la ricerca, archivistica e stilistica congiunte, che ha portato spesso a identificare molti personaggi raffigurati, oppure a contraddire una versione errata tramandata in famiglia oralmente, quasi come un mito. Lo studio e il riconoscimento di alcuni dipinti di proprietà privata si sono rivelati, similmente, assai utili per sviluppare confronti con molte opere conservate nel Museo Camuno che finora erano prive di attribuzione e di necessaria contestualizzazione storica, geografica e artistica, ma sempre provenienti, in diversi modi e circostanze, dalle stesse famiglie camune. Il materiale studiato nel presente catalogo conta più di centotrenta ritratti, alberi genealogici storici inediti, eseguiti dal 1794 al 1924, libri appartenuti ai personaggi indagati e stemmi di famiglia. Eccezionale e interessante, più per gli studi storici, è il rinvenimento di una genealogia, datata ai primi anni del XVIII secolo, compilata da Camillo Federici sull’origine della propria famiglia. In appendice al presente volume, inoltre, sono riportati gli alberi genealogici di molte famiglie camune, elaborati per questa occasione con schede biografiche dei personaggi, documenti con doti, atti notarili, spese per la moda e per la cultura. Questo ‘sguardo privato’ nelle famiglie camune si propone, quindi, come uno studio, prima storico e poi artistico, in cui i volti e i ritratti sono il pretesto per indagare storicamente i protagonisti della società camuna tra Seicento e Ottocento.
La figura di Giuseppe Tovini ha incontrato
nel corso dei decenni vari interessi che hanno
permess... more La figura di Giuseppe Tovini ha incontrato nel corso dei decenni vari interessi che hanno permesso d’indagarne la poliedrica personalità. Il recente riordino da parte dei proprietari dell’archivio privato di casa Tovini (Cividate Camuno) ha permesso d’intraprendere nuove indagini. In particolare, si sono individuati i documenti inerenti all’ideazione, alla progettazione e alla messa in opera del Monumento a G. Tovini, ora collocato in Piazza Fiamme Verdi a Cividate. La mostra si propone di ricostruire l’iter creativo del monumento e del busto vagliando le varie soluzioni adottate da architetti e scultori che hanno lavorato al progetto e alle fasi esecutive.
Quadri, armi da fuoco, documenti, abiti e oggetti preziosi appartenuti a uomini politici, medici,... more Quadri, armi da fuoco, documenti, abiti e oggetti preziosi appartenuti a uomini politici, medici, avvocati, imprenditori e architetti della famiglia brenese dei Montiglio Taglierini. Un evento unico con storie inedite e opere d’arte per la prima volta visibili al pubblico.
La collezione rappresenta un inedito spaccato dell’uso delle armi nel Bresciano. Al suo interno vi sono preziosi modelli ottocenteschi, tra cui uno appartenuto al garibaldino Giovanni Zanoncelli sindaco di Lodi, e armi con placchette decorate come gli esemplari albanesi del Settecento con foggia ‘arabeggiante’. Le armi confermano quindi l’amore per l’arte venatoria dei Taglierini, già documentata dal Seicento, fino alle valorose imprese risorgimentali e durante i conflitti mondiali.
Il collezionismo di famiglia ha conservato trofei, abiti settecenteschi, diplomi, medaglie al valore militare, divise, vasellame, gioielli e fotografie. Un servizio da tè utilizzato nel 1860 dai Savoia testimonia la notte trascorsa dagli illustri visitatori in quel di Breno. Il servizio da tavola esposto è lo stesso usato per il pranzo d’onore del presidente del consiglio Benedetto Cairoli. I gioielli, tramandati da madre in figlia, sono spesso caricati da un valore simbolico come, ad esempio, il pendaglio donato a Maria Zanoncelli dalla regina Margherita nel 1883, ancora conservato dagli eredi e raffigurato anche in un dipinto di E. Benzoni.
L’eccidio dei regali Niobidi da parte degli dei e la successiva trasformazione della madre addolo... more L’eccidio dei regali Niobidi da parte degli dei e la successiva trasformazione della madre addolorata in roccia, da cui sgorga una fonte d’acqua, offre diversi gradi di lettura; la vicenda dei Niobidi può essere scomposta in più mitemi: la presenza di un regno (Tebe), i suoi legittimi sovrani (Anfione e Niobe), la fortuna del regno (espressa dalla prolificità dei regnanti), l’eliminazione della stirpe e dei regnanti.
Il Museo Camuno di Breno, nell’intento di valorizzare la storia e la cultura artistica camuna par... more Il Museo Camuno di Breno, nell’intento di valorizzare la storia e la cultura artistica camuna partendo dalle proprie collezioni, promuove uno studio, inerente alla ritrattistica in Valcamonica tra Seicento ed Ottocento, attraverso la ricerca e l’esposizione di opere d’arte, edite e inedite, di proprietà del museo e di collezioni private. Si tratta di una mostra di ricerca, avente lo scopo di studiare per la prima volta alcuni ritratti di notabili camuni perlopiù inediti
L’indagine iconografica è l’occasione per studiare, anche dal punto di vista storico-stilistico, ... more L’indagine iconografica è l’occasione per studiare, anche dal punto di vista storico-stilistico, il vasto patrimonio del museo brenese, proponendo l’approfondimento di alcune opere e lo studio di altre finora poco indagate. L’amore mistico è evocato da un dipinto di Girolamo Romano, detto il Romanino, in cui è raffigurato il Matrimonio mistico tra santa Caterina d’Alessandria e Gesù. L’amore personificato è rappresentato in una piacevole tela con Cupido con amorino, un’opera per nulla indagata datata al Seicento inoltrato e assegnata a un pittore di cultura milanese dall’inedito studio di Valerio Guazzoni. L’amore passionale è esemplato nel piccolo dipinto di Giuseppe Bertini, un pittore dell’Ottocento che, raffigurando Bice del Balzo nel castello di Rosate, ben incarna quegli ideali romantici del filone letterario e della librettistica per opera lirica.
«L’arte vive dell’essere vista e proprio questo principio è scosso dall’allontanamento sociale do... more «L’arte vive dell’essere vista e proprio questo principio è scosso dall’allontanamento sociale dovuto alla diffusione della pandemia. A causa della chiusura di istituzioni come musei, gallerie e iniziative culturali, si è creato un vuoto che può essere contrastato solo da noi stessi attraverso un’azione attiva e mantenendo una certa costanza».
Questo è il pensiero che ha mosso 12 artisti provenienti da tutto il mondo che hanno deciso di condividere le proprie opere “contaminate” artisticamente durante la pandemia. Dal 26 giugno al 24 ottobre 2021 nelle sale del Museo Camuno di Breno le opere create durante i mesi di chiusura forzata nelle proprie abitazioni da un gruppo di artisti, saranno esposte in una «inattesa contaminazione tra passato e contemporaneo». La mostra, nata da un’idea di Paola Alborghetti ed Eckehard Fuchs, è quanto mai contemporanea e riflette il momento storico che stiamo vivendo: il mondo della rappresentazione si sta spostando nell’apparato virtuale dei social media con i loro algoritmi intrinsechi. Così il progetto “exhibiton for ONE” può essere visto come una fuga verso il futuro. Attraverso il mezzo digitale con le sue possibilità apparentemente illimitate, si mira a un’azione fisica degli artisti invitati: un gioco, una riflessione sull’arte e la sua contestualizzazione, la manipolazione creativa, il collezionismo, il circondarsi di arte e, naturalmente, produrre arte.
Il progetto “exhibition for ONE” è un archivio di opere di artisti invitati da vari paesi creato in una “nuvola” su Internet, a cui solo gli artisti invitati hanno accesso. Qui loro possono reagire a questo repertorio, stampando le opere per ricontestualizzarle in un luogo scelto e/o intervenire direttamente sulle stesse arricchendo le opere di nuovi significati.
I risultati saranno presentati al pubblico attraverso una serie di mostre itineranti e saranno man mano documentati sul blog https://exhibitionforone.blogspot.com/. Il Museo Camuno è la prima tappa di una esposizione che alterna il virtuale e il materiale. Un punto di partenza, una casa ideale da cui riprendere a fare arte, da cui fisicamente “ri-partire” verso altri musei. Per volontà dei curatori, le opere contemporanee sono associate a quelle della collezione del museo di Breno in un dialogo estemporaneo, talvolta sprezzante, affinché il Nuovo riviva nel Passato. La mostra prevede istallazioni con opere prodotte su carte “contaminate” da più artisti ed opere uniche realizzate solo dal singolo.
Di Giacomo Ceruti, divenuto celebre per la ritrattistica e, ancor più, per le scene di genere dei... more Di Giacomo Ceruti, divenuto celebre per la ritrattistica e, ancor più, per le scene di genere dei suoi “pitocchi” – da cui il soprannome di Pitocchetto -, è da sempre nota la produzione sacra. Le poche opere giunte fino a noi, per quel che concerne il soggiorno bresciano dell’artista, denotano un pittore non proprio a suo agio con le composizioni a tema sacro, in cui cerca di fondere la sua vena naturalistica con la componente più convenzionale imposta inevitabilmente dai soggetti. E proprio nella nostra diocesi il giovane pittore, trasferitosi a Brescia da Milano, muove i primi passi lontano dalla città, in Alta Valcamonica, a Rino di Sonico. Questo, per quanto finora noto, è l’esordio di Ceruti. Un Ceruti di soggetti sacri che per la prima volta sono esposti al Museo Diocesano: le tele di Rino di Sonico dialogano con la Madonna del Rosario di Artogne e con i dipinti di Bione, in Val Sabbia, da dove provengono tre opere del maestro, tra le quali Sant’Apollonio benedice i santi Faustino e Giovita, soggetto che racchiude in sé modelli di santità cari alla diocesi bresciana. Un Ceruti quello sacro meno noto, ma per questo molto importante per comprendere il suo percorso artistico. Le tele di soggetto religioso sono quindi complementari alle più note dei pitocchi che per l’occasione di “Brescia Bergamo Capitale della Cultura” sono presenti nella mostra Miseria & Nobiltà al Museo di Santa Giulia. Nel refettorio del Diocesano sono esposte anche due tele provenienti da Crema e Rivergaro, sempre di soggetto sacro, da cui cogliere il diverso livello qualitativo del pittore una volta lasciata Brescia. La mostra prosegue nella Diocesi di Bergamo, dove nella Basilica di Gandino Ceruti ha lasciato un ciclo di capolavori.
Uploads
Books by Federico Troletti
470 pagine.
Lo studio e il riconoscimento di alcuni dipinti di proprietà privata si sono rivelati assai utili per sviluppare confronti con molte opere conservate nel Museo Camuno che finora erano prive di attribuzione e di necessaria contestualizzazione storica, geografica e artistica, ma sempre provenienti, in diversi modi e circostanze, dalle stesse famiglie camune.
Il materiale studiato nel presente catalogo conta più di centotrenta ritratti, alberi genealogici storici inediti, eseguiti dal 1794 al 1924, libri appartenuti ai personaggi indagati e stemmi di famiglia. Eccezionale e interessante, più per gli studi storici, è il rinvenimento di una genealogia, datata ai primi anni del XVIII secolo, compilata da Camillo Federici sull’origine della propria famiglia.
In appendice al presente volume, inoltre, sono riportati gli alberi genealogici di molte famiglie camune, elaborati per questa occasione con schede biografiche dei personaggi, documenti con doti, atti notarili, spese per la moda e per la cultura.
Pochi santi quanto San Sebastiano hanno attirato l’attenzione dei grandi artisti, dal Rinascimento al Barocco, riconoscendovi la figura di un nuovo Apollo; il dio della bellezza è diventato infatti il martire che le frecce colpiscono ma non scalfiscono. Nel giovane soldato, convertitosi al cristianesimo, tale rimane la bellezza, la fede, l’integrità fisica e morale come, con tratti di grande raffinatezza, dipingono maestri quali Raffaello, Tiziano, Paris Bordone, Guercino, Guido Reni, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Mattia Preti.
La purezza dell’anima e l’incrollabile fede si specchiano nella sublime bellezza del giovane corpo di Sebastiano, che diventa per gli artisti un espediente per sperimentare nuove accezioni del nudo maschile, partendo dai canoni classici.
Pubblicato in collaborazione con la Fondazione Cosso, il volume propone un percorso di grande rilievo storico-artistico, ideato e curato da Vittorio Sgarbi, con straordinari capolavori tra Quattrocento e Seicento provenienti da importanti musei e prestigiose collezioni.
Introdotto dai saggi di Vittorio Sgarbi (Il dolce martirio di San Sebastiano tra tormento ed estasi) e Antonio D’Amico (Sebastiano: martire e Apollo. Indagini iconografiche tra storia e arte), il volume comprende il catalogo delle opere e la bibliografia.
ORIENTALE. UN QUADRO CRITICO
Simone Sestito .............................................................................................................. 11
IL “PALAZZO DI CORTE” DI PIETRO FEDERICI A BRENO
Angelo Giorgi............................................................................................................... 39
LA ROCCA DI BRENO IN EPOCA STORICA. LO STATO DEGLI STUDI
Angelo Giorgi............................................................................................................... 57
NUOVI SCAVI STRATIGRAFICI SULLA ROCCA DI BRENO (BRESCIA)
Maurizio Rossi e Anna Gattiglia ................................................................................. 67
con una nota numismatica di Franca Maria Vanni .................................................... 81
CONSIDERAZIONE SULL’AGGIORNAMENTO RINASCIMENTALE SCULTOREO
TRA LAGO D’ISEO E VALCAMONICA
Federico Troletti ........................................................................................................... 89
“EST LOCUS INSIGNIS, QUI DICITUR HISEN” IL CASTELLO E LE MURA DI ISEO
Angelo Valsecchi ........................................................................................................ 129
LE FORTIFICAZIONI DELLA SPONDA BERGAMASCA DEL LAGO D’ISEO
Federica Matteoni ...................................................................................................... 155
Beato Angelico,
Antifonario per il Proprio del Tempo (dalla prima Domenica di
Quaresima al Sabato Santo) e per il Proprio di san Tommaso d’Aquino e dell’Annunciazione
1419-1423 circa
ms. membr. 510 x 372 mm, ff. 261
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Corali 43
Beato Angelico e collaborare
Messale
1425-1430 circa
ms. membr. 176 x 127 mm, ff. 396
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, ms Gerli 54
Keywords: frescoes; Early Renaissance; gozzuto; hyperthyroidism; Valle Camonica
The Lombard and Piedmontese Sacred Mountains offer a vast category of characters drawn from the popular world. Among these the “gozzuto”, suffering from an endemic thyroid syndrome in various areas of northern Italy (mainly hyperthyroidism), is undoubtedly one of the caricatures that most attracts the visitor’s curiosity. Historiography has often focused on these physical deformities, trying to understand the spread of some pathologies in the past or suggesting a devotional and “theatrical” reading. Taking into consideration some images, mostly frescoes, made towards the end of the XV century and the first decades of the XVI, the article proposes to recognize the incarnation of a ‘popular wisdom’ as opposed to the dominant culture - often to be condemned - in particular a way referable to the learned exponents of the Synagogue who did not recognize the Messiah.
* * *
Le caractère du «gozzuto» (personne blanche de l’hyperthyroïdisme) dans certains fresques proto-renaissances: une hypothèse interprétative.
Mots-clés: fresques; début de la Renaissance ; gozzuto ; hyperthyroïdisme ;
Valle Camonica
Résumé
Les montagnes sacrées lombardes et piémontaises offrent une vaste catégorie de personnages issus du monde populaire. Parmi ceux-ci, le «gozzuto», atteint d’un syndrome thyroïdien endémique dans diverses régions du nord de l’Italie (principalement l’hyperthyroïdie), est sans aucun doute l’une des caricatures qui attire le plus la curiosité du visiteur. L’historiographie s’est souvent concentrée sur ces difformités physiques, essayant de comprendre la propagation de certaines pathologies dans le passé ou suggérant une lecture dévotionnelle et «théâtrale». En prenant en considération certaines images, principalement des fresques, réalisées vers la fin du XVe siècle et les premières décennies du XVIe siècle, l’article propose de reconnaître l’incarnation d’une «sagesse populaire» par opposition à la culture dominante - souvent à condamner - en particulier, une manière de référence pour les savants représentants de la synagogue qui n’ont pas reconnu le Messie.
I tre dipinti sono del clusonese Enrico Benzoni. Enrico Benzoni aveva già operato per i Taglierini, ma la datazione al 1899 conferma che il pittore continua a ricevere commesse dalla Valcamonica anche quando si è traferito nella bergamasca; tanto è vero che il maestro, oltre alla firma e alla data, appone l’indicazione Songavazzo.
1885, olio su tela, cm 92 x 6; Breno, Collezione Montiglio Taglierini.
Nell’archivio di famiglia si è individuata una fotografia (scattata in uno studio milanese) in cui la famiglia è disposta in una posa pressoché simile a quella del dipinto. Si crede, per il medesimo abbigliamento dei tre, che nella stessa occasione sia stata scattata un’altra fotografia da cui sono stati tratti altri dettagli come la mano del figlio infilata nella tasca. Dall’analisi dei due scatti, in cui sono ritratti i tre personaggi, è evidente come il nostro pittore abbia operato una trasposizione da fotografia a tela.
470 pagine.
Lo studio e il riconoscimento di alcuni dipinti di proprietà privata si sono rivelati assai utili per sviluppare confronti con molte opere conservate nel Museo Camuno che finora erano prive di attribuzione e di necessaria contestualizzazione storica, geografica e artistica, ma sempre provenienti, in diversi modi e circostanze, dalle stesse famiglie camune.
Il materiale studiato nel presente catalogo conta più di centotrenta ritratti, alberi genealogici storici inediti, eseguiti dal 1794 al 1924, libri appartenuti ai personaggi indagati e stemmi di famiglia. Eccezionale e interessante, più per gli studi storici, è il rinvenimento di una genealogia, datata ai primi anni del XVIII secolo, compilata da Camillo Federici sull’origine della propria famiglia.
In appendice al presente volume, inoltre, sono riportati gli alberi genealogici di molte famiglie camune, elaborati per questa occasione con schede biografiche dei personaggi, documenti con doti, atti notarili, spese per la moda e per la cultura.
Pochi santi quanto San Sebastiano hanno attirato l’attenzione dei grandi artisti, dal Rinascimento al Barocco, riconoscendovi la figura di un nuovo Apollo; il dio della bellezza è diventato infatti il martire che le frecce colpiscono ma non scalfiscono. Nel giovane soldato, convertitosi al cristianesimo, tale rimane la bellezza, la fede, l’integrità fisica e morale come, con tratti di grande raffinatezza, dipingono maestri quali Raffaello, Tiziano, Paris Bordone, Guercino, Guido Reni, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Mattia Preti.
La purezza dell’anima e l’incrollabile fede si specchiano nella sublime bellezza del giovane corpo di Sebastiano, che diventa per gli artisti un espediente per sperimentare nuove accezioni del nudo maschile, partendo dai canoni classici.
Pubblicato in collaborazione con la Fondazione Cosso, il volume propone un percorso di grande rilievo storico-artistico, ideato e curato da Vittorio Sgarbi, con straordinari capolavori tra Quattrocento e Seicento provenienti da importanti musei e prestigiose collezioni.
Introdotto dai saggi di Vittorio Sgarbi (Il dolce martirio di San Sebastiano tra tormento ed estasi) e Antonio D’Amico (Sebastiano: martire e Apollo. Indagini iconografiche tra storia e arte), il volume comprende il catalogo delle opere e la bibliografia.
ORIENTALE. UN QUADRO CRITICO
Simone Sestito .............................................................................................................. 11
IL “PALAZZO DI CORTE” DI PIETRO FEDERICI A BRENO
Angelo Giorgi............................................................................................................... 39
LA ROCCA DI BRENO IN EPOCA STORICA. LO STATO DEGLI STUDI
Angelo Giorgi............................................................................................................... 57
NUOVI SCAVI STRATIGRAFICI SULLA ROCCA DI BRENO (BRESCIA)
Maurizio Rossi e Anna Gattiglia ................................................................................. 67
con una nota numismatica di Franca Maria Vanni .................................................... 81
CONSIDERAZIONE SULL’AGGIORNAMENTO RINASCIMENTALE SCULTOREO
TRA LAGO D’ISEO E VALCAMONICA
Federico Troletti ........................................................................................................... 89
“EST LOCUS INSIGNIS, QUI DICITUR HISEN” IL CASTELLO E LE MURA DI ISEO
Angelo Valsecchi ........................................................................................................ 129
LE FORTIFICAZIONI DELLA SPONDA BERGAMASCA DEL LAGO D’ISEO
Federica Matteoni ...................................................................................................... 155
Beato Angelico,
Antifonario per il Proprio del Tempo (dalla prima Domenica di
Quaresima al Sabato Santo) e per il Proprio di san Tommaso d’Aquino e dell’Annunciazione
1419-1423 circa
ms. membr. 510 x 372 mm, ff. 261
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Corali 43
Beato Angelico e collaborare
Messale
1425-1430 circa
ms. membr. 176 x 127 mm, ff. 396
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, ms Gerli 54
Keywords: frescoes; Early Renaissance; gozzuto; hyperthyroidism; Valle Camonica
The Lombard and Piedmontese Sacred Mountains offer a vast category of characters drawn from the popular world. Among these the “gozzuto”, suffering from an endemic thyroid syndrome in various areas of northern Italy (mainly hyperthyroidism), is undoubtedly one of the caricatures that most attracts the visitor’s curiosity. Historiography has often focused on these physical deformities, trying to understand the spread of some pathologies in the past or suggesting a devotional and “theatrical” reading. Taking into consideration some images, mostly frescoes, made towards the end of the XV century and the first decades of the XVI, the article proposes to recognize the incarnation of a ‘popular wisdom’ as opposed to the dominant culture - often to be condemned - in particular a way referable to the learned exponents of the Synagogue who did not recognize the Messiah.
* * *
Le caractère du «gozzuto» (personne blanche de l’hyperthyroïdisme) dans certains fresques proto-renaissances: une hypothèse interprétative.
Mots-clés: fresques; début de la Renaissance ; gozzuto ; hyperthyroïdisme ;
Valle Camonica
Résumé
Les montagnes sacrées lombardes et piémontaises offrent une vaste catégorie de personnages issus du monde populaire. Parmi ceux-ci, le «gozzuto», atteint d’un syndrome thyroïdien endémique dans diverses régions du nord de l’Italie (principalement l’hyperthyroïdie), est sans aucun doute l’une des caricatures qui attire le plus la curiosité du visiteur. L’historiographie s’est souvent concentrée sur ces difformités physiques, essayant de comprendre la propagation de certaines pathologies dans le passé ou suggérant une lecture dévotionnelle et «théâtrale». En prenant en considération certaines images, principalement des fresques, réalisées vers la fin du XVe siècle et les premières décennies du XVIe siècle, l’article propose de reconnaître l’incarnation d’une «sagesse populaire» par opposition à la culture dominante - souvent à condamner - en particulier, une manière de référence pour les savants représentants de la synagogue qui n’ont pas reconnu le Messie.
I tre dipinti sono del clusonese Enrico Benzoni. Enrico Benzoni aveva già operato per i Taglierini, ma la datazione al 1899 conferma che il pittore continua a ricevere commesse dalla Valcamonica anche quando si è traferito nella bergamasca; tanto è vero che il maestro, oltre alla firma e alla data, appone l’indicazione Songavazzo.
1885, olio su tela, cm 92 x 6; Breno, Collezione Montiglio Taglierini.
Nell’archivio di famiglia si è individuata una fotografia (scattata in uno studio milanese) in cui la famiglia è disposta in una posa pressoché simile a quella del dipinto. Si crede, per il medesimo abbigliamento dei tre, che nella stessa occasione sia stata scattata un’altra fotografia da cui sono stati tratti altri dettagli come la mano del figlio infilata nella tasca. Dall’analisi dei due scatti, in cui sono ritratti i tre personaggi, è evidente come il nostro pittore abbia operato una trasposizione da fotografia a tela.
Assim, partindo dalgumas das interrogações então equacionadas, nomeadamente em torno do conceito de Renascimento e das suas possíveis cronologias, intensificar-se-á a nossa análise através da descodificação dos diálogos específicos que, ao tempo, se foram desenvolvendo entre Portugal e diferentes reinos e cidades da Europa de Itália, Espanha, França, Inglaterra e Império.
Numa Europa onde se redesenhavam fronteiras, exercitavam e questionavam modelos imperiais, procurar-se-á, ao longo de dois dias debater diferentes olhares, ampliando a nossa área de investigação aos Velhos e Novos Mundos.
Reflectir-se-á neste encontro em torno de tópicos como: os espaços e as suas descrições (cidades, campos, rotas, África, Ásia e Américas, ...); a história, a memória e o encontro com o património; as novas ideias e práticas da mercância; os discursos (a novas formas de poesia e narrativa) e os suportes de divulgação (imprensa e gravura); as artes literárias, visuais, musicais
– Faculdade de Belas Artes, Universidade de Lisboa
– Unidade de Arqueologia, Universidade de UTAD
Mêda (Portogallo): 28-30 Maggio 2015
promuovere una serie di iniziative volte a favorire, anche dal punto di vista culturale, la creazione di una coscienza del Sebino come spazio comune, non più frazionato tra le sponde bresciana e bergamasca.
Particolare importanza è stata riconosciuta, in quella giornata, alla formazione e all’aggiornamento: un impegno rivolto sia alle guide turistiche, il cui ruolo nella divulgazione del territorio è fondamentale, sia agli insegnanti, senza trascurare gli appassionati e le persone interessate alla riflessione su temi culturali.
Su questa base è stato organizzato un primo ciclo di incontri
Presentazione del Volume: IL NODO DI SALOMONE. Il simbolo millenario della Storia dell’Uomo di PIPPO LO CASCIO.
Cordoni Legature e Trecce nella simbologia etnostorica siciliana (dal secc. II-III d.C. al sec. XX)
Convegno Il nodo di Salomone in Sicilia
Federico Troletti, Il nodo di Salomone, alcuni utilizzi colti
nella letteratura e nella Roma rinascimentale
The authors illustrate the method of graphic relief used and propose a preliminary interpretative study of the signs made over the centuries by visitors of these places with different tools and for various purposes.
[ITA] Il contributo mostra come la metodologia del rilievo grafico applicata all’arte rupestre possa essere applicata anche ad altri campi della documentazione archeologica e artistica. Vengono qui spiegate le modalità di rilievo, catalogazione e lettura dei segni presenti sugli intonaci di tre siti di Tivoli (Villa d’Este, Santuario di Ercole Vincitore e Villa Adriana).
Gli autori illustrano il metodo di rilievo grafico utilizzato e propongono uno studio interpretativo preliminare dei segni realizzati nel corso dei secoli dai visitatori di questi luoghi con strumenti diversi e per vari scopi.
Studi in onore di don Romolo Putelli.
Il volume raccoglie i contributi di diversi studiosi, afferenti a varie discipline, con l’intento di offrire un aggiornamento alla ricerca sul territorio, determinante nella salvaguardia, nella divulgazione e nella valorizzazione dei beni archeologici, artistici, storici e etnoantropologici locali. L’area di indagine è, nella sua globalità, il Sebino, con le sponde bresciana e bergamasca, la Franciacorta e la Valcamonica. Gli studi, perlopiù inediti, offrono novità negli ambiti della storia economico-sociale, oplologia, letteratura, storia dell’arte, archeologia di epoca storica, etnoantropologia, architettura e archivistica. Le ricerche sono promosse da varie istituzioni rappresentative del territorio indagato con lo scopo di divulgare e stimolare nuovi percorsi di studio.
La pubblicazione è dedicata a don Romolo Putelli, il pioniere degli studi camuni e della tutela del patrimonio artistico e documentario, a cui va il merito di aver salvato e conservato reperti archeologici, oggetti d’arte ed etnografici, fondi documentari e librari che oggi costituiscono il CaMus di Breno, la prima istituzione museale fondata in Valcamonica.
In the past few decades, researchers from different disciplines (archaeology, history of art, palaeography, semiotics, and archival science) have been concerned with the determination, identification and analysis of graphic expressions dating to our era—engraved and painted imagery found in rock shelters and caves, on single rocks or clusters of rocks in the open-air, as well as on walls of churches and other buildings. These finds reveal diverse, secular or religious practices and allow us to recall aspects that are sometimes marginalized or little known by local communities.
Studies published so far are still rare and often limited to a few sites or simple themes. The aim of this session is to create a dialogue between different disciplines about documentation and inquiry methodologies, present new sites and disclose their iconographic potential, and devise approaches to the social, economic and historical contexts tied to these vestiges—sets of expressions that go beyond the surrounds of the sites, used and traversed by individuals eager to leave traces of their passage in specific places.
The session will also deal with the evolution of signs that change little in shape throughout the historical epoch, but diversify in terms of their semantic content. It will further probe the consistency and recurrence of the iconography corpus, despite cultural and contextual diversities. Finally, the gathering will contemplate heritage classification projects for these graphic expressions.
***
Espressioni grafiche di era moderna
Da alcuni decenni diversi ricercatori di differenti discipline (archeologia, storia dell’arte, paleografia, semiotica e archivistica) si sono occupati dell’individuazione, della catalogazione e dell’analisi delle espressioni grafiche databili all’era cristiana realizzate su superfici rocciose, grotte, intonaci di muri. Ripari e grotte, rocce singole o complessi di superfici, intonaci di chiese o di abitazioni civili sono il supporto di questi segni incisi o dipinti. I segni rappresentano istanze diversificate, laiche o devozionali, assai interessanti e utili per la ricostruzione di aspetti talvolta marginali o poco conosciuti della società.
Gli studi pubblicati fino ad oggi sono tutt’ora rari e spesso limitati a qualche sito o a delle singole tematiche. L’ambizione di questa sessione è di far dialogare varie discipline in un incontro di studio in cui proporre nuovi dati, siti inediti e confrontarsi sulle metodologie di rilievo nel tentativo di formulare nuove interpretazioni iconografiche, con la possibilità di vagliarne le potenzialità, e proporre un comune protocollo per discutere di contesti sociali, economici e storici da associare a questi insiemi di segni.
L’intento è di guardare oltre il singolo sito per parlare dei territori, frequentati e percorsi da individui che hanno avuto il bisogno e il desiderio di lasciare un segno del loro passaggio in punti precisi.
Ci si occuperà inoltre dell’evoluzione dei segni durante l’epoca storica, delle piccole modifiche formali e del contenuto semantico. Si indagherà su ricorrenza e coerenza di medesimi elementi nel corpus iconografo preso in esame seppur prodotto da diverse culture e in vari contesti. Infine si potrà immaginare progetti di patrimonializzazione di queste espressioni grafiche.
***
Expressions graphiques de la période historique
Depuis quelques décennies, des chercheurs de différentes disciplines (archéologie, histoire de l’art, paléographie, sémiotique, archivistique) se préoccupent de la détermination, du recensement et de l’analyse des expressions graphiques datables de notre ère, qu’elles soient rupestres, pariétales ou murales. Des abris et des grottes, des rochers isolés ou groupés, des murs d’églises ou de bâtiments civils, sont concernés par ces signes gravés ou peints. Ces signes nous révèlent des pratiques diversifiées, laïques ou religieuses, et nous permettent d’évoquer des aspects parfois marginalisés ou peu connus de la société.
Les études publiées jusqu’ici sont encore rares et trop souvent limitées à quelques sites ou à des thématiques simples. L’ambition de cette session est de faire dialoguer différentes disciplines sur des méthodologies de relevés et d’enquêtes, de présenter de nouveaux sites et d’exprimer leurs potentialités iconographiques, et d’imaginer des protocoles pour parler des contextes sociaux, économiques et historiques liés à ces ensembles de signes.
Il s’agit de dépasser l’espace des sites pour évoquer des territoires, utilisés et parcourus par des individus désireux de laisser une trace de leur passage en des endroits précis. On s’intéressera aussi à l’évolution des signes qui, tout au long de l’époque historique, changent peu de forme mais se diversifient au niveau de leur contenu sémantique. On recherchera la cohérence et la récurrence des corpus iconographiques en dépit des diversités culturelles et contextuelles. Enfin, pourront être imaginés des projets de patrimonialisation de ces expressions graphiques.
30 years since the foundation of IFRAO and the 30th anniversary of the Footsteps of
Man Archaeological Cooperative Society.
The congress will cover a range of topics relevant to rock art, archaeology, culture and
society, from its first appearance to current forms. During five days, leading experts
in the field, researchers along with young scholars and enthusiasts, will gather and
present the latest results and studies on rock art, rupestrian archaeology and other
relevant research fields on Paleolithic and Post-Paleolithic art from all over the world.
More than 40 sessions (the complete list of the sessions approved by the scientifc
committee is available on the back of this poster and on the website: www.ccsp.it),
workshops, key lectures, exhibitions, visits with live streaming of certain events are
being planned. Excursions before and after the congress in Valcamonica and to others
areas of the Alps are also being programmed
Il corso viene proposto con una doppia modalità, teorico e pratica. La prima lezione teorica si terrà il 13 luglio 2018 in diretta streaming, mentre le lezioni pratico-intensive avranno luogo dal 3 al 7 settembre 2018, a seguire del 20th INTERNATIONAL ROCK ART CONGRESS IFRAO 2018 (29 Agosto - 2 Settembre 2018) che ha scelto la Valle Camonica quale sede dell'evento, poiché è stata il primo sito di arte rupestre al mondo ad entrare nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
To the first 10 registered will be offered 7 days of free accommodation at the guesthouse of the Riserva at Nadro di Ceto, the others will find accommodation in subsidized structures
The summer school aims to form new profiles able to operate in the rock-art recording and with specific proficiencies on:
• Tracing on engraved rocks (both pecking and philiform)
• Identification and analysis of superimpositions
• Laboratory and digitalization of tracings
• Manage and implementation of database
• Total station / GPS
• 3D (Structure from Motion)
• Application of the learned techniques in different environment and context (recording on rock, in churches)
Come pochi altri siti nel mondo, la Valcamonica racconta la storia di una radicata spiritualità: la grande fioritura di arte rupestre, che le ha valso l’iscrizione nella Word Heritage List dell’Unesco, la dominazione romana, le intricate vicende legate alla cristianizzazione delle Alpi, le numerose pievi, chiese, cappelle, luoghi di culto e santuari.
Il congresso Santuários è stato ideato da un gruppo di studiosi afferenti a varie discipline e provenienti da numerose Università europee. L’obiettivo è lo studio dei santuari dalla preistoria fino alle contemporanee forme di santità passando attraverso il mondo romano.
La continuità dei luoghi di culto durante i secoli e attraverso i cambiamenti di destinazione dei siti è uno degli argomenti che saranno svolti durante il convegno. I contributi di antropologia e storia delle religioni approfondiranno la connessione fra la scelta del luogo, l’architettura, le immagini sacre e alle vie di divulgazione dell’arte mediante i percorsi dei pellegrini. Il pellegrinaggio è, infatti, un altro dei fili conduttori che unisce i vari siti di culto, europei ed extraeuropei, indagati e presentati dai ricercatori che interverranno al congresso.
Partecipazione
Potranno partecipare, dopo l’approvazione del comitato scientifico, singoli studiosi, indipendenti o afferenti a università, enti di ricerca, associazioni culturali, artistiche, storiche o archeologiche. https://form.jotform.com/210042404620032
L’ingresso per il pubblico sarà libero e gratuito.
Contenuti
Sono attesi studi, esiti di ricerche, riguardanti l’arte figurativa e l’architettura, la storia, l’archeologia e l’antropologia, la storia della chiesa, la storia economica e la letteratura, cronologicamente compresi fra Medioevo ed Età Moderna, nei territori della Valcamonica, Sebino, Valcavallina, Tonale e Franciacorta
Il significato della proposta
Convinzione del comitato scientifico del congresso è la prospettiva di ricerca interdisciplinare, ormai condivisa in ambito artistico e storico-archeologico in sede internazionale, finalizzata alla pluralità di visione, pur nella specificità degli argomenti e dei periodi presi in esame. Il convegno che si propone vorrà essere un momento di confronto, sia relativamente all’apporto di nuovi argomenti e metodologie, sia per la valutazione dello stato della ricerca. Noto nel nostro territorio è il peso delle storiche istituzioni che “reggono”, ormai con difficoltà, il quotidiano lavoro di ricerca, studio e divulgazione. L’incontro è l’occasione per concretizzare il confronto metodologico della ricerca e la divulgazione dei risultati e portare, al contempo, a definire i traguardi della storiografia locale e a indicare nuove prospettive di studio e di approfondimento.
Promoted by two research centers of the University of Lisbon, the CIEBA of the Faculty of Fine Arts and the ARTIS – Institute of Art History from School of Arts and Humanities, the event has the honorary presidency of Dr. Sylvie Deswarte-Rosa, assisted by Dr. Fernando António Baptista Pereira and by Dr. Vitor Serrão, and is held at the Calouste Gulbenkian Foundation in Lisbon, with a session at the National Library of Portugal.
Promovido por dois centros de investigação da Universidade de Lisboa, o CIEBA da Faculdade de Belas-Artes e o ARTIS – Instituto de História da Arte da Faculdade de Letras, o evento tem como presidente de honra a Doutora Sylvie Deswarte-Rosa, grande especialista nos estudos holandianos, e decorre nas instalações da Fundação Calouste Gulbenkian, em Lisboa, com uma sessão na Biblioteca Nacional de Portugal.
30 years since the foundation of IFRAO and the 30th anniversary of the Footsteps of
Man Archaeological Cooperative Society.
The congress will cover a range of topics relevant to rock art, archaeology, culture and
society, from its first appearance to current forms. During five days, leading experts
in the field, researchers along with young scholars and enthusiasts, will gather and
present the latest results and studies on rock art, rupestrian archaeology and other
relevant research fields on Paleolithic and Post-Paleolithic art from all over the world.
More than 40 sessions (the complete list of the sessions approved by the scientifc
committee is available on the back of this poster and on the website: www.ccsp.it),
workshops, key lectures, exhibitions, visits with live streaming of certain events are
being planned. Excursions before and after the congress in Valcamonica and to others
areas of the Alps are also being programmed
Os Santuários como espaços de devoção em todos os tempos e em todas as culturas é o objecto de análise deste congresso, onde se desafiam todos aqueles que vivem e estudam os santuários: antropólogos, arqueólogos, arquitectos, artistas plásticos e performativos, biólogos, conservadores/restauradores, crentes e devotos, curadores, escritores, designers, filósofos, gastrónomos, geólogos, historiadores, historiadores de arte, médicos, museólogos, músicos, psicólogos, sacerdotes, sociólogos e todos aqueles que entendam que o seu trabalho ou a sua devoção tem uma relação com um conceito amplo de santuários"
Due possibili percorsi di valorizzazione, rispettivamente dedicati al patrimonio artistico e ai musei, e verranno presentati da Federico Troletti (Università di Trento) e da Marco Albertario (Accademia di Belle Arti Tadini, Lovere).
La seconda parte dell’incontro sarà dedicata alla presentazione di tre progetti di valorizzazione, attualmente in corso: la “Strada verde dei laghi lombardi”, promossa dalla Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, “Sebino. Un’identità ritrovata” promosso dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano, e infine, il progetto di rete di gestione dei beni archeologici, che vede protagonisti i Comuni di Lovere, Casazza e Predore.
Solo il risultato potrà giustificare gli sforzi fatti per perseguire questo obbiettivo.
comprensione delle epoche passate oltrepassa la
semplice “bella immagine” e concorre, accanto agli altri
elementi di conoscenza archeologica, alla vivida espressione
del profondo dialogo tra l’uomo e il paesaggio che lo
circonda. L’arte rupestre, in un certo senso, demarca
e qualifica lo spazio vissuto: comprenderne la natura,
nel duplice ruolo simbolico e funzionale, significa collocarla
nella complessa trama dei legami con il contesto
socio-economico che l’ha prodotta, sondando le motivazioni
concrete e ideali che l’hanno plasmata.
Approfondire il discorso sulle “rappresentazioni
topografiche” rupestri, nel segno della convergenza e del
confronto delle molteplici anime e degli indirizzi più
recenti della ricerca archeologica, costituisce allo stesso
tempo una singolare occasione per esplorare i confini
temporali, materiali e cognitivi che ci separano dai nostri
antichi antenati e far luce sulla varietà e sulla vastità
dell’esperienza culturale umana.
2 - Creating the human Past: an Epistemology of Pleistocene Archaeology. Robert G. Bednarik. 2013. 187p. Oxford, Archaeopress.
A livello metodologico si è indagato il patrimonio artistico dei ritratti, raffiguranti la nobiltà e la borghesia tra Seicento e Ottocento, di istituzioni pubbliche, musei e proprietà private (nelle abitazioni da Pisogne e Lovere, fino all’Alta Valle), valutandone altresì le condizioni di conservazione finalizzate a selezionare, per ogni famiglia, un campione di ritratti da esibire in mostra, inserendo comunque nel catalogo tutti i dipinti individuati nel corso della ricerca.
Il primo risultato, senz’altro positivo quanto inatteso, di un’operazione così vasta risiede nella generosità dimostrata dai proprietari privati che hanno condiviso i ‘volti’ dei loro antenati con le altre famiglie. La raccolta ha permesso un confronto soprattutto utile ai prestatori, che hanno meglio compreso le proprie opere, a volte sconosciute anche a loro stessi: i ritratti, messi a confronto con quelli di altri privati, non solo hanno suggerito la ricostruzione, per alcuni esemplari, dell’attività dei pittori operanti di casa in casa, ma in molte circostanze hanno anche indirizzato la ricerca, archivistica e stilistica congiunte, che ha portato spesso a identificare molti personaggi raffigurati, oppure a contraddire una versione errata tramandata in famiglia oralmente, quasi come un mito. Lo studio e il riconoscimento di alcuni dipinti di proprietà privata si sono rivelati, similmente, assai utili per sviluppare confronti con molte opere conservate nel Museo Camuno che finora erano prive di attribuzione e di necessaria contestualizzazione storica, geografica e artistica, ma sempre provenienti, in diversi modi e circostanze, dalle stesse famiglie camune.
Il materiale studiato nel presente catalogo conta più di centotrenta ritratti, alberi genealogici storici inediti, eseguiti dal 1794 al 1924, libri appartenuti ai personaggi indagati e stemmi di famiglia. Eccezionale e interessante, più per gli studi storici, è il rinvenimento di una genealogia, datata ai primi anni del XVIII secolo, compilata da Camillo Federici sull’origine della propria famiglia. In appendice al presente volume, inoltre, sono riportati gli alberi genealogici di molte famiglie camune, elaborati per questa occasione con schede biografiche dei personaggi, documenti con doti, atti notarili, spese per la moda e per la cultura.
Questo ‘sguardo privato’ nelle famiglie camune si propone, quindi, come uno studio, prima storico e poi artistico, in cui i volti e i ritratti sono il pretesto per indagare storicamente i protagonisti della società camuna tra Seicento e Ottocento.
nel corso dei decenni vari interessi che hanno
permesso d’indagarne la poliedrica personalità.
Il recente riordino da parte dei proprietari
dell’archivio privato di casa Tovini (Cividate
Camuno) ha permesso d’intraprendere nuove indagini. In particolare, si sono individuati i documenti inerenti all’ideazione, alla progettazione e alla messa in opera del Monumento a G. Tovini, ora collocato in Piazza Fiamme Verdi a Cividate. La mostra si propone di ricostruire l’iter creativo del monumento e del busto vagliando le varie soluzioni adottate da architetti e scultori che hanno lavorato al progetto e alle fasi esecutive.
La collezione rappresenta un inedito spaccato dell’uso delle armi nel Bresciano. Al suo interno vi sono preziosi modelli ottocenteschi, tra cui uno appartenuto al garibaldino Giovanni Zanoncelli sindaco di Lodi, e armi con placchette decorate come gli esemplari albanesi del Settecento con foggia ‘arabeggiante’. Le armi confermano quindi l’amore per l’arte venatoria dei Taglierini, già documentata dal Seicento, fino alle valorose imprese risorgimentali e durante i conflitti mondiali.
Il collezionismo di famiglia ha conservato trofei, abiti settecenteschi, diplomi, medaglie al valore militare, divise, vasellame, gioielli e fotografie. Un servizio da tè utilizzato nel 1860 dai Savoia testimonia la notte trascorsa dagli illustri visitatori in quel di Breno. Il servizio da tavola esposto è lo stesso usato per il pranzo d’onore del presidente del consiglio Benedetto Cairoli. I gioielli, tramandati da madre in figlia, sono spesso caricati da un valore simbolico come, ad esempio, il pendaglio donato a Maria Zanoncelli dalla regina Margherita nel 1883, ancora conservato dagli eredi e raffigurato anche in un dipinto di E. Benzoni.
L’amore mistico è evocato da un dipinto di Girolamo Romano, detto il Romanino, in cui è raffigurato il Matrimonio mistico tra santa Caterina d’Alessandria e Gesù.
L’amore personificato è rappresentato in una piacevole tela con Cupido con amorino, un’opera per nulla indagata datata al Seicento inoltrato e assegnata a un pittore di cultura milanese dall’inedito studio di Valerio Guazzoni.
L’amore passionale è esemplato nel piccolo dipinto di Giuseppe Bertini, un pittore dell’Ottocento che, raffigurando Bice del Balzo nel castello di Rosate, ben incarna quegli ideali romantici del filone letterario e della librettistica per opera lirica.
Questo è il pensiero che ha mosso 12 artisti provenienti da tutto il mondo che hanno deciso di condividere le proprie opere “contaminate” artisticamente durante la pandemia. Dal 26 giugno al 24 ottobre 2021 nelle sale del Museo Camuno di Breno le opere create durante i mesi di chiusura forzata nelle proprie abitazioni da un gruppo di artisti, saranno esposte in una «inattesa contaminazione tra passato e contemporaneo».
La mostra, nata da un’idea di Paola Alborghetti ed Eckehard Fuchs, è quanto mai contemporanea e riflette il momento storico che stiamo vivendo: il mondo della rappresentazione si sta spostando nell’apparato virtuale dei social media con i loro algoritmi intrinsechi. Così il progetto “exhibiton for ONE” può essere visto come una fuga verso il futuro. Attraverso il mezzo digitale con le sue possibilità apparentemente illimitate, si mira a un’azione fisica degli artisti invitati: un gioco, una riflessione sull’arte e la sua contestualizzazione, la manipolazione creativa, il collezionismo, il circondarsi di arte e, naturalmente, produrre arte.
Il progetto “exhibition for ONE” è un archivio di opere di artisti invitati da vari paesi creato in una “nuvola” su Internet, a cui solo gli artisti invitati hanno accesso. Qui loro possono reagire a questo repertorio, stampando le opere per ricontestualizzarle in un luogo scelto e/o intervenire direttamente sulle stesse arricchendo le opere di nuovi significati.
I risultati saranno presentati al pubblico attraverso una serie di mostre itineranti e saranno man mano documentati sul blog https://exhibitionforone.blogspot.com/. Il Museo Camuno è la prima tappa di una esposizione che alterna il virtuale e il materiale. Un punto di partenza, una casa ideale da cui riprendere a fare arte, da cui fisicamente “ri-partire” verso altri musei.
Per volontà dei curatori, le opere contemporanee sono associate a quelle della collezione del museo di Breno in un dialogo estemporaneo, talvolta sprezzante, affinché il Nuovo riviva nel Passato.
La mostra prevede istallazioni con opere prodotte su carte “contaminate” da più artisti ed opere uniche realizzate solo dal singolo.
nostra diocesi il giovane pittore, trasferitosi a Brescia da Milano, muove i primi passi lontano dalla città, in Alta Valcamonica, a Rino di Sonico. Questo, per quanto finora noto, è l’esordio di Ceruti. Un Ceruti di soggetti
sacri che per la prima volta sono esposti al Museo Diocesano: le tele di Rino di Sonico dialogano con la Madonna del Rosario di Artogne e con i dipinti di Bione, in Val Sabbia, da dove provengono tre opere del maestro,
tra le quali Sant’Apollonio benedice i santi Faustino e Giovita, soggetto che racchiude in sé modelli di santità cari alla diocesi bresciana. Un Ceruti quello sacro meno noto, ma per questo molto importante per comprendere il suo percorso artistico. Le tele di soggetto religioso sono quindi complementari alle più note dei pitocchi che per l’occasione di “Brescia Bergamo Capitale della Cultura” sono presenti nella mostra Miseria & Nobiltà al Museo di Santa Giulia. Nel refettorio del Diocesano sono esposte anche due tele provenienti da Crema e Rivergaro, sempre di
soggetto sacro, da cui cogliere il diverso livello qualitativo del pittore una volta lasciata Brescia. La mostra prosegue nella Diocesi di Bergamo, dove nella Basilica di Gandino Ceruti ha lasciato un ciclo di capolavori.