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Chiara Lucchini

Urban commons represent a unique opportunity for public authorities to proactively tackle the dismantling, abandonment and obsolescence of the built heritage generated in cities by social and economic transition processes (affecting both... more
Urban commons represent a unique opportunity for public authorities to proactively tackle the dismantling, abandonment and obsolescence of the built heritage generated in cities by social and economic transition processes (affecting both private and public heritage). In a moment when resources and opportunities are lacking, and deep changes are taking place in the real estate market dynamics, strengthening a UC-oriented perspective could help public authorities blend their direction, coordination, intervention and direct territorial investment action as they strive to gain more accountability. As a start, such an approach could focus on publicly owned properties, calling for a change in their valorisation and mobilization strategies: the attention no longer turns to (often failing) economic tools, but mostly to define new local development pathways where social, generative and usage values come into play. It is hence necessary to establish new definitions, categories and descriptions for public property, focusing on its potential as a trigger for new urban regeneration processes and urban commons generation. Based on an exercise of mapping the city of Turin’s public properties, this contribution discusses how information on these assets is currently collected and systematized, exploring the limits and opportunities of assessing vacant properties at city scale through data analysis and mapping.
Il tema oggetto della tesi di laurea si articola attorno alla riorganizzazione e strutturazione dell'autovia C-31 Barcelona-Castelldefels nel tratto compreso tra i comuni di Castelldefels e Viladecans. Attraverso la ridefinizione... more
Il tema oggetto della tesi di laurea si articola attorno alla riorganizzazione e strutturazione dell'autovia C-31 Barcelona-Castelldefels nel tratto compreso tra i comuni di Castelldefels e Viladecans. Attraverso la ridefinizione dell'infrastruttura se ne ricerchera una maggiore integrazione nel territorio, facendo dell'intervento su di essa l'occasione per riordinare tutto questo tratto di fascia costiera, frammentato ed eterogeneo, ma caratterizzato da enormi potenzialita e situato in un punto strategico dell'area metropolitana barcellonese. La metodologia di ricerca utilizzata si articola in tre fasi principali: l'analisi, la redazione di scenari a scala territoriale e l'approfondimento progettuale di un caso studio esemplificativo. Il processo di analisi a scala territoriale e stato funzionale alla comprensione sia dell'inserimento dell'area di progetto all'interno del sistema metropolitano di Barcellona che all'individuazione delle pr...
Nati come luoghi di produzione di conoscenza sulla città, gli urban center oggi vengono spesso intesi come uno strumento a disposizione dei cittadini per partecipare più attivamente al dibattito urbano. Singole esperienze e pratiche... more
Nati come luoghi di produzione di conoscenza sulla città, gli urban center oggi vengono spesso intesi come uno strumento a disposizione dei cittadini per partecipare più attivamente al dibattito urbano. Singole esperienze e pratiche contestuali possono contribuire alla definizione di un'agenda (nazionale e europea) per le città?
Il paper presenta Detroit e Toronto come casi emblematici di riciclo urbano. I piani e i progetti sviluppati recentemente nelle due città nordamericane sono l’esito di un decennio e oltre di sperimentazione nel campo del landscape... more
Il paper presenta Detroit e Toronto come casi emblematici di riciclo urbano. I piani e i progetti sviluppati recentemente nelle due città nordamericane sono l’esito di un decennio e oltre di sperimentazione nel campo del landscape urbanism e dell’ecological design; approcci multidisciplinari alla città e al paesaggio che
pongono la sostenibilità, l’ecologia e il riciclo come paradigmi per lo sviluppo urbano. Sia nel caso di Detroit che di Toronto, riciclare significa dare un nuovo
senso (e scopo) all’esistente ma anche incrementarne le prestazioni ambientali, obiettivi sempre più rilevanti anche per il contesto Europeo e Italiano.
Research Interests:
Il paper prova a ragionare attorno alle modalità di rapporto tra pubblico e privato nello sviluppo e nell'attuazione delle politiche per la città, focalizzando in particolare la propria attenzione attorno alla questione delle 'dotazioni... more
Il paper prova a ragionare attorno alle modalità di rapporto tra pubblico e privato nello sviluppo e nell'attuazione delle politiche per la città, focalizzando in particolare la propria attenzione attorno alla questione delle 'dotazioni urbane'. Il contesto di riferimento l'area torinese, dove il termine di una lunga stagione di ristrutturazione urbana caratterizzata dal protagonismo del settore pubblico, sembra manifestarsi anche a partire da un cambio di registro nelle modalità di rapporto e coinvolgimento del 'privato' (i 'grandi' attori economici, le fondazioni bancarie, ma anche le istituzioni culturali come Università e Politecnico) e più in generale degli attori locali (terzo settore, no-profit). Emerge come in molti casi il processo di produzione di beni e servizi per la collettività venga interpretato dall'autorità locale più secondo le logiche della 'delega' che non secondo quelle della 'capacitazione', con una ancora molto scarsa diffusione della 'funzione pubblica' presso le diverse componenti del sistema locale. Parole chiave: local development, urban policies, land use 01 | Leadership pubblica e società dei contratti. Il sistema urbano torinese è reduce da un imponente processo di ristrutturazione che nell'arco di quasi tre decenni ha portato ad una articolata ridefinizione degli assetti strutturali della città. Si tratta di un percorso a tratti controverso, per molti versi ancora in corso, che radica le proprie origini nella crisi del comparto industriale che a cavallo tra gli anni '70 e '80 investe il capoluogo subalpino. Nel momento di massima debolezza del sistema locale, nel quale uno dei fronti del dibattito sembra davvero preconizzare la 'morte' della città, si pongono le basi per la definizione di un'idea di sviluppo urbano nuova, che sulla crisi di identità della one company town (Bagnasco, 1990), immagina una Torino 'oltre la Fiat', europea, competitiva ed innovativa, orientata verso un'economia della conoscenza, interessata a recuperare la propria dimensione culturale, ed impegnata in una profonda ridefinizione della propria organizzazione fisica. Tutto ciò rappresenta un punto di svolta cruciale, e costituisce il momento nel quale si pongono le basi per l'avvio di un progressivo, e per certi versi inaspettato, processo di aggregazione di progettualità ed energie prima invisibili o frammentate. In questo senso assume grande rilevanza la capacità espressa dalla società locale – la società civile, la rappresentanza politica e la classe amministrativa, le élites urbane e i portatori di interessi privati –, di lavorare alla costruzione di interpretazioni condivise della trasformazione, aggregando intorno ad alcune rappresentazioni forti un legame a filo doppio tra idee di sviluppo pubbliche e private, tra modificazioni socio-economiche e trasformazioni fisiche. All'interno di questo quadro d'azione emerge il particolare ruolo giocato dall'autorità pubblica, che si dimostra, per lungo tempo, capace di esprimere una leadership forte. Sarà proprio l'attore pubblico a farsi regista, progettista, promotore di piani e programmi, collettore di risorse e progettualità, operando da protagonista entro le principali aree di poltica sviluppate a partire dai primi anni '90 (Dente, Bobbio & Spada 2005). Chi osserva quanto avvenuto a partire dai primi anni '90 parla di una stagione «fortunata» (Belligni & Ravazzi, 2011:5), che si caratterizza per la grande disponibilità di risorse, di opportunità e di occasioni: dall'avvio della programmazione complessa europea, alla disponibilità di fondi strutturali e fondi erogati a livello nazionale per la realizzazione delle grandi infrastrutture, sino alla lunga successione di grandi eventi (Olimpiadi invernali e centocinquantenario dell'Unità d'Italia, tanto per
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Traditionally framed as " public functions " , the management of the public realm, the provision of collective services and more in general the maintenance, reuse and transformation of the city spaces are being questioned and partially... more
Traditionally framed as " public functions " , the management of the public realm, the provision of collective services and more in general the maintenance, reuse and transformation of the city spaces are being questioned and partially reframed in the italian debate on the " Urban Commons Regulations ". At its first stages, this way of repracticing the relationship between the municipalities and the urban communities, comes on a moment of weakness by the public local authorties and of need for new paradigms to frame local development and growth in urban systems. The debate on the urban dimension of commons could offer an interesting perspective to study the urban political process and the production of spatial policies. Yet space, physical assets and their concern are crucial to explore the shift between property and management inflected in the debate on commons: much more than a simple matter of maintenance and care of city spaces, the perspective suggested by the Regulations issue shoud intend space in its generative dimension, as a translating tool, as a common ground for local development and for a more inclusive and empowering urban political process.
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Un documento di Policy per riassume i risultati, i suggerimenti e le conclusioni a cui è giunto il progetto europeo EUCANET. Rivolto a decisori politici locali, nazionali ed europei, evidenzia le principali caratteristiche delle Agenzie... more
Un documento di Policy per riassume i risultati, i suggerimenti e le conclusioni a cui è giunto il progetto europeo EUCANET. Rivolto a decisori politici locali, nazionali ed europei, evidenzia le principali caratteristiche delle Agenzie Urbane, suggerisce un nuovo e più forte ruolo per queste organizzazioni a livello europeo. La raccolta e il confronto di attività in corso sviluppate dalle Agenzie Urbane in diversi contesti europei mostrano l’emergere di un approccio più profondo, più articolato e spesso più radicale rispetto allo sviluppo urbano, che suggerisce la definizione di un nuovo ruolo per le Agenzie Urbane come organizzazioni intermedie tra il livello locale e quello europeo. Si osserva una sovrapposizione e una relazione sfaccettata tra iniziative molto specifiche e radicate a livello locale e i principi più generali promossi dal Patto di Amsterdam, svelando così un potenziale ancora inesplorato rappresentato dalle Agenzie Urbane come luoghi non solo per diffondere, ma anche per arricchire l’Agenda urbana per l’UE.
Una raccolta di pratiche innovative volte ad un migliore e più efficace coinvolgimento delle comunità locali nei processi di trasformazione urbana, che stanno prendendo piede in molte città europee. L’analisi delle pratiche è strutturata... more
Una raccolta di pratiche innovative volte ad un migliore e più efficace coinvolgimento delle comunità locali nei processi di trasformazione urbana, che stanno prendendo piede in molte città europee. L’analisi delle pratiche è strutturata in relazione alle 12 priorità del Patto di Amsterdam. L’obiettivo è quello di esplorare come le Agenzie Urbane (e altre esperienze simili) agiscano nelle città, svelando le effettive relazioni tra i temi dell’Agenda urbana europea e le dinamiche che sono già in atto nei sistemi urbani.
Un approfondimento sul dibattito attuale attorno alle agenzie urbane, che presenta le diverse prospettive emergenti ed esplora possibili direzioni di ricerca per il futuro.
Raccolta degli atti del convegno "Detroit e le altre" svoltosi a Torino a novembre 2013. La riflessione proposta ragiona attorno al doppio ruolo di “criticità” e “valore” che la dimensione fisica assume nelle dinamiche di dismissione... more
Raccolta degli atti del convegno "Detroit e le altre" svoltosi a Torino a novembre 2013. La riflessione proposta ragiona attorno al doppio ruolo di “criticità” e “valore” che la dimensione fisica assume nelle dinamiche di dismissione urbana. Le questioni legate alla disciplina, al trattamento ed all'uso dello spazio “in attesa” possono proporsi come delle opportunità per generare metafore ed immaginari per lo sviluppo, intrecciandosi con la formulazione di nuovi modi di guardare all'ambiente costruito, con la strutturazione di nuove forme di dialogo tra i soggetti locali, con l'emergere di spazi di azione pubblica, e l'affermarsi di nuove vocazioni ed identità per la città in crisi?

Il richiamo urgente verso la necessità di formulare nuove categorie per l'analisi e la comprensione dei fenomeni spaziali che emerge dai contributi raccolti nella pubblicazione, si concentra sulle tematiche del riciclo e del riuso della città, con un'attenzione particolare a quelle  pratiche di pianificazione più rivolte ai temi della decrescita e della definizione di nuove forme di sviluppo locale. Nel dialogo tra esperienze, la messa in sequenza di contesti anche molto diversi tra loro, ha rappresentato uno sforzo nella direzione di un allargamento della prospettiva, che prova a cogliere le dimensioni dell'informale e della temporaneità, nella formulazione di nuovi usi, vocazioni, luoghi ed identità urbane.
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“Torino Atlas. Mappe del territorio metropolitano” combina la divulgazione scientifica con la promozione e il racconto del territorio attraverso una narrazione trasversale e ad ampio raggio, che mette a sistema mappe, rappresentazioni... more
“Torino Atlas. Mappe del territorio metropolitano” combina la divulgazione scientifica con la promozione e il racconto del territorio attraverso una narrazione trasversale e ad ampio raggio, che mette a sistema mappe, rappresentazioni cartografiche, dati e
infografiche relative all'area metropolitana torinese. A partire dalla georeferenziazione e dall'illustrazione di una serie di dati statistici prodotti e raccolti nel tempo dal gruppo di ricerca del Rapporto Rota, si provano a raccontare caratteri e criticità del territorio attraverso la loro rappresentazione cartografica (spazializzata).

Si rivolge ad attori locali ed esperti, così come a cittadini e appassionati interessati a conoscere meglio e approfondire alcuni dei principali indicatori socioeconomici che definiscono il sistema urbano, al quale si guarda attraverso un percorso geografico (legato ai luoghi, alle comunità e al contesto locale). Atlas si offre come strumento e occasione per arricchire, allargare e supportare il dibattito attorno al processo di cambiamento e sviluppo del territorio, provando ad intercettare pubblici diversificati e proponendo un registro comunicativo di facile accessibilità.
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