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    Chiara Panizzi

    La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia ha partecipato alle celebrazioni vinciane del 2019 con una mostra non d’occasione, ma legata alla valorizzazione di settori importanti del proprio patrimonio. Il progetto espositivo intendeva mettere... more
    La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia ha partecipato alle celebrazioni vinciane del 2019 con una mostra non d’occasione, ma legata alla valorizzazione di settori importanti del proprio patrimonio.
    Il progetto espositivo intendeva mettere in dialogo il fondo del fisico e storico della scienza Giovanni Battista Venturi (1746-1822), con le numerose testimonianze vinciane di diversa provenienza, conservate presso la Biblioteca Panizzi, e con le consistenti raccolte di grafica reggiane, oggi suddivise fra Biblioteca, Musei civici e Liceo artistico statale “Gaetano Chierici”.
    Roberto Marcuccio, nel primo saggio in catalogo, illustra come Venturi avesse avuto modo di accostarsi a Leonardo nel viaggio a Parigi del 1796-1797, pubblicando l’Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Parigi, 1797), che avrà vasta eco in Europa e rappresenterà un impulso alla conoscenza dell’opera del grande artista, in particolare sul versante dei suoi studi di carattere scientifico e per la conoscenza diretta dei codici vinciani.
    Marcuccio illustra anche, nel saggio successivo, un secondo percorso, legato alla ricezione di Leonardo dal 1797 alla metà del Novecento e ampiamente documentato nelle raccolte della Biblioteca Panizzi.
    Chiara Panizzi mostra come la rilettura dell’eredità vinciana non avvenga solo sul piano testuale, ma includa la riproduzione e reinterpretazione dell’immagine di Leonardo. Panizzi nel suo saggio illustra gli innumerevoli ritratti del Vinciano, che ci rimandano un volto spesso molto diverso, a seconda del filone iconografico e della volontà di rappresentazione del personaggio e delle scene più significative della sua esistenza. Sono legate al tema della fortuna iconografica di Leonardo anche le stampe di traduzione che riprendono i disegni e i dipinti dell’artista e, accanto a queste, la serie numerosa delle false attribuzioni, che documentano la grande fama conquistata da Leonardo e il lavoro della scuola lombarda legata al suo nome.
    Il saggio di Claudio Giorgione propone interessanti considerazioni sugli aspetti tecnici e interpretativi delle prime e pionieristiche edizioni dei manoscritti vinciani, realizzate in Italia e in Francia tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento.
    Il percorso si conclude con il Catalogo vero e proprio, volto a fornire i dati descrittivi, interpretativi e bibliografici dei documenti esposti, oltre a numerose immagini di essi, e risulta composto di manoscritti, corrispondenza, edizioni antiche e moderne, prodotti della grafica, selezionati in base al valore storico, illustrativo e iconografico e tali da offrire un panorama articolato e al tempo stesso ben delimitato delle tematiche al centro del progetto espositivo.