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Con l’accurato esame dei codici vinciani portati a Parigi nel 1796 e la successiva pubblicazione dell’Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Parigi, 1797), Giovanni Battista Venturi aprì un nuovo capitolo negli... more
Con l’accurato esame dei codici vinciani portati a Parigi nel 1796 e la successiva pubblicazione dell’Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Parigi, 1797), Giovanni Battista Venturi aprì un nuovo capitolo negli studi dedicati all’artista toscano. Egli aveva raccolto, durante il soggiorno parigino e successivamente, una mole ingente di documenti dedicati a Leonardo, ai suoi scritti e alla loro fortuna nel corso del tempo, tutto materiale rimasto all’interno di un archivio molto più ampio, acquistato – nel maggio del 1921 – dal Comune di Reggio Emilia, e destinato alla allora Biblioteca Municipale, oggi Biblioteca Panizzi. È per questo che, all’interno del fondo Venturi, si trova oggi il rarissimo Istrumento della donazione di dodici manoscritti di Leonardo da Vinci fatta alla Biblioteca Ambrosiana di Milano da Galeazzo Arconati, a mezzo del suo procuratore Cristoforo Sola, in data 21 gennaio 1637. Si tratta di un documento molto importante per la storia dei codici di Leonardo, perché ‘fotografa’ la situazione di un consistente numero di essi, nel momento in cui stanno per passare di mano dal nobile milanese alla Biblioteca fondata dal cardinale Federico Borromeo. Nel presente contributo si esamina l’esemplare reggiano, per illustrarne la storia, l’aspetto materiale e il contenuto, senza trascurare una rapida contestualizzazione del documento all’interno degli studi vinciani di Venturi e pubblicandone per la prima volta, in appendice, il testo integrale.
In occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte del fisico e letterato reggiano Giovanni Battista Venturi (1746-1822), se ne ripercorre la vicenda biografica e intellettuale, soffermandosi su alcuni degli aspetti che lo... more
In occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte del fisico e letterato reggiano Giovanni Battista Venturi (1746-1822), se ne ripercorre la vicenda biografica e intellettuale, soffermandosi su alcuni degli aspetti che lo hanno reso uno dei più importanti protagonisti della ricezione dell’opera ‘scientifica’ di Leonardo da Vinci fra i sec. XVIII-XIX. Formatosi nell’ambiente del Seminario-Collegio di Reggio Emilia, fortemente influenzato dalle correnti dell’illuminismo lombardo e francese, Venturi fu docente di Fisica sperimentale a Modena, mentre si occupava anche di infrastrutture in quanto funzionario al servizio dei duchi d’Este. Nel 1796-1797 avrà modo di recarsi a Parigi, leggere e trascrivere i codici vinciani e pubblicare l’importante Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Paris 1797). Una volta tornato in patria, continuerà ad occuparsi di Leonardo fin quasi alla morte, procurandosi copie dei suoi manoscritti e collezionando preziose edizioni di e su l’artista di Vinci. In conclusione, si cercherà di dimostrare come un esame del profilo intellettuale e del metodo di studio del fisico reggiano possano ancora fornire utili elementi di conoscenza circa la ricezione dell’opera vinciana nell’arco temporale considerato.
Il contributo fornisce inizialmente notizie sulla ricezione di Leonardo da Vinci nel sec. XVIII e un profilo biografico di Giovanni Battista Venturi (1746-1822). Successivamente si ricostruisce il percorso che condusse lo scienziato... more
Il contributo fornisce inizialmente notizie sulla ricezione di Leonardo da Vinci nel sec. XVIII e un profilo biografico di Giovanni Battista Venturi (1746-1822). Successivamente si ricostruisce il percorso che condusse lo scienziato reggiano alla conoscenza e allo studio dei codici leonardeschi e si illustrano i risultati della sua ricerca: la stesura dell’Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Parigi, 1797) e di altri scritti pubblicati postumi e la raccolta di copie dirette dai codici originali, copie che costituiscono oggi uno dei lasciti più preziosi del fondo Venturi della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. La penultima sezione è dedicata alla fortuna dell’Essai e agli influssi che il lavoro di Venturi ha esercitato su coloro che si sono occupati di Leonardo dopo di lui. In conclusione si propone un bilancio di questa affascinante esperienza intellettuale, illustrando come Venturi abbia saputo mettere il proprio retaggio culturale settecentesco al servizio della conoscenza e dello studio dell’opera di Leonardo, che proprio allora era stata per una parte così consistente sottratta all’Italia.
Resoconto del Convegno “Federico Borromeo fondatore della Biblioteca Ambrosiana. Biblioteche storiche europee tra XVI e XVIII secolo: modalità di fruizione odierna dei fondi antichi”, Milano, Biblioteca Ambrosiana, 25-27 novembre 2004.
Sui metadati applicati alle riproduzioni digitali dei manoscritti si assiste oggi a uno sforzo progettuale che si esplica in analisi e proposte, esperienze con- crete ed elaborazione di linee guida che mirano a facilitare e incoraggiare... more
Sui metadati applicati alle riproduzioni digitali dei manoscritti si assiste oggi a uno sforzo progettuale che si esplica in analisi e proposte, esperienze con- crete ed elaborazione di linee guida che mirano a facilitare e incoraggiare l’utilizzo delle riproduzioni digitali da parte dei ricercatori e offrire loro un servizio di alta qualita. Il  saggio  presenta  e  discute  i  contributi  sul  tema  emersi  da  due  convegni svoltisi in ambito nazionale e internazionale: il primo – “Manoscritti e metadati” – tenuto a Milano il 26 novembre 2015 e organizzato dal Censimento dei manoscritti medievali della Lombardia; il secondo – “A common international standard for rare materials? Why? And how?” – svolto a Lisbona il 22 febbraio 2016 a cura dalla sezione IFLA Rare Books and Special Collections.
La donazione di dodici manoscritti di Leonardo da Vinci alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, avventa nel gennaio 1637 ad opera del nobile milanese Galeazzo Arconati, è documentata da un Istrumento rogato dal notaio Matteo Croce.... more
La donazione di dodici manoscritti di Leonardo da Vinci alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, avventa nel gennaio 1637 ad opera del nobile milanese Galeazzo Arconati, è documentata da un Istrumento rogato dal notaio Matteo Croce. L’articolo prende in esame la genesi di tale documento e i diversi testimoni conosciuti, riportando alla luce l’atto originale manoscritto – che si ipotizza in parte prodotto nell’ambito della stessa famiglia Arconati – e sistematizzando, allo stato attuale delle conoscenze, le versioni a stampa. Ne scaturisce un quadro del contesto da cui ebbe origine tale donazione, del valore culturale e simbolico ad essa attribuito, con una vera e propria campagna comunicativa, infine delle sue conseguenze per la storia successiva dell’eredità manoscritta di Leonardo.
Il contributo fornisce inizialmente notizie sulla ricezione di Leonardo da Vinci nel sec. XVIII e un profilo biografico di Giovanni Battista Venturi (1746-1822). Successivamente si ricostruisce il percorso che condusse lo scienziato... more
Il contributo fornisce inizialmente notizie sulla ricezione di Leonardo da Vinci nel sec. XVIII e un profilo biografico di Giovanni Battista Venturi (1746-1822). Successivamente si ricostruisce il percorso che condusse lo scienziato reggiano alla conoscenza e allo studio dei codici leonardeschi e si illustrano i risultati della sua ricerca: la stesura dell’Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Parigi, 1797) e di altri scritti pubblicati postumi e la raccolta di copie dirette dai codici originali, copie che costituiscono oggi uno dei lasciti più preziosi del fondo Venturi della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. La penultima sezione è dedicata alla fortuna dell’Essai e agli influssi che il lavoro di Venturi ha esercitato su coloro che si sono occupati di Leonardo dopo di lui. In conclusione si propone un bilancio di questa affascinante esperienza intellettuale, illustrando come Venturi abbia saputo mettere il proprio retaggio culturale settecentesco al servizio della conoscenza e dello studio dell’opera di Leonardo, che proprio allora era stata per una parte così consistente sottratta all’Italia.
Resoconto del Convegno “Federico Borromeo fondatore della Biblioteca Ambrosiana. Biblioteche storiche europee tra XVI e XVIII secolo: modalità di fruizione odierna dei fondi antichi”, Milano, Biblioteca Ambrosiana, 25-27 novembre 2004.
Il contributo si propone di fissare alcune coordinate generali, relative alla genesi storica e alla definizione del manoscritto di età moderna e contemporanea, di collegarle alle concrete esperienze della Biblioteca Panizzi di Reggio... more
Il contributo si propone di fissare alcune coordinate generali, relative alla genesi storica e alla definizione del manoscritto di età moderna e contemporanea, di collegarle alle concrete esperienze della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia in ordine alla conoscenza dei fondi e delle tipologie documentarie (trattati e ricettari, manoscritti scientifici, carteggi, diari di viaggio, annali e cronache, ecc.) e alla sperimentazione di standard descrittivi e data base elettronici, per concludere con una panoramica sulle soluzioni e le questioni ancora aperte che emergono nel panorama italiano.
The Fourth Manuscript Librarians Conference "Meeting with manuscripts, today and tomorrow" was held at the Biblioteca Nazionale Centrale, Rome, May 26-28, 2010. The First Conference has taken place in September 2000, when manuscript... more
The Fourth Manuscript Librarians Conference "Meeting with manuscripts, today and tomorrow" was held at the Biblioteca Nazionale Centrale, Rome, May 26-28, 2010. The First Conference has taken place in September 2000, when manuscript librarians from Europe met in Stockholm at a conference to discuss recent developments in the field and exchange information. The participating colleagues agreed in forming an expert committee under the auspices of LIBER (Ligue des Bibliothèques Européennes de Recherche - Association of European Research Libraries). In July 2001 LIBER's General Conference in London formally approved the Manuscript Librarians Group. Under the new LIBER structure established at the end of 2009 the LIBER Manuscript Librarians Group has become the LIBER Manuscript Librarians Expert Group, working in the frame of the Steering Committee on Heritage Collections and Preservation (SCHCP). The LIBER Manuscript Librarians Group recognises the unique significance of manuscript and archive collections, not only for the world of research and learning, but also for a wider audience of people interested in history and cultural heritage. The primary aims of the Group are to act as a forum for curatorial concerns, and to enhance understanding and practical cooperation among curators across Europe, taking account of the differences in approach which have occurred historically.
Sui metadati applicati alle riproduzioni digitali dei manoscritti si assiste oggi a uno sforzo progettuale che si esplica in analisi e proposte, esperienze concrete ed elaborazione di linee guida che mirano a facilitare e incoraggiare... more
Sui metadati applicati alle riproduzioni digitali dei manoscritti si assiste oggi a uno sforzo progettuale che si esplica in analisi e proposte, esperienze concrete ed elaborazione di linee guida che mirano a facilitare e incoraggiare l’utilizzo delle riproduzioni digitali da parte dei ricercatori e offrire loro un servizio di alta qualità. Il saggio presenta e discute i contributi  sul  tema  emersi  da  due  convegni svoltisi in ambito nazionale e internazionale: il primo – “Manoscritti e metadati” – tenuto a Milano il 26 novembre 2015 e organizzato dal Censimento dei manoscritti medievali della Lombardia; il secondo – “A common international standard for rare materials? Why? And how?” – svolto a Lisbona il 22 febbraio 2016 a cura dalla sezione IFLA Rare Books and Special Collections.
Si forniscono in apertura cenni storici sulla presenza dei materiali di natura archivistica nelle biblioteche pubbliche, statali e di ente locale. Si propone quindi una definizione degli archivi di persona otto-novecenteschi, con... more
Si forniscono in apertura cenni storici sulla presenza dei materiali di natura archivistica nelle biblioteche pubbliche, statali e di ente locale. Si propone quindi una definizione degli archivi di persona otto-novecenteschi, con riferimento alla loro crescente importanza ai fini della ricerca storica. Si introduce quindi il concetto di archivi culturali, in relazione alla memoria storica del Novecento, accennando agli altri materiali di natura archivistica: archivi comunali, collezioni, carteggi e autografi, pubblicazioni minori, materiali grafici, cartografici, fotografici e audiovisivi. La trattazione prosegue affrontando l’evoluzione del trattamento dei materiali di natura archivistica nelle biblioteche, i servizi di consultazione e reference, il confronto fra descrizione bibliografica e descrizione archivistica. In conclusione, si presentano alcune esperienze esemplificative e si prospetta l’importanza dello sviluppo di positive interazioni fra istituti culturali diversi.
Si presenta un sintetico ritratto di Antonio Panizzi (Brescello, 1797 - Londra, 1879), bibliotecario e patriota, dalle vicende che nel 1822 lo spinsero a prendere la strada dell’esilio, prima in Svizzera e poi in Inghilterra, alla... more
Si presenta un sintetico ritratto di Antonio Panizzi (Brescello, 1797 - Londra, 1879), bibliotecario e patriota, dalle vicende che nel 1822 lo spinsero a prendere la strada dell’esilio, prima in Svizzera e poi in Inghilterra, alla brillante carriera che nel 1856 lo porterà alla testa del British Museum, al ruolo giocato a fianco di Cavour nella piena fase risorgimentale, fino all’Unità d’Italia, che gli fornì l’occasione per esprimere giudizi critici su aspetti come il duro trattamento inflitto in alcune occasioni alle popolazioni meridionali dalle truppe piemontesi e il profilo politico e morale della nuova classe dirigente italiana, da lui ritenuto insufficiente.
When the manuscripts by Leonardo da Vinci, coming from Ambrosiana Library in Milan, arrived in Paris in 1796, Giovanni Battista Venturi (1746-1822), the Italian physicist and diplomat, was already there. Venturi immediately set to... more
When the manuscripts by Leonardo da Vinci, coming from Ambrosiana Library in Milan, arrived in Paris in 1796, Giovanni Battista Venturi (1746-1822), the Italian physicist and diplomat, was already there. Venturi immediately set to studying, annotating and translating them into French and published the important Essai sur les ouvrages physicomathématiques de Léonard de Vinci (Paris, 1797), a pamphlet in which he highlighted a large quantity of Leonardo’s remarks and observations in scientific and technical fields. The Essai represents the first clear revelation of Leonardo’s scientific thought in the late 18th century and, also thanks to the strict philological method employed by Venturi, became an important influence on subsequent studies of Leonardo.
Il saggio ripercorre la fortuna di Leonardo da Vinci dall'Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci di Giovanni Battista Venturi (1797) alle celebrazioni del V centenario della nascita (1952-1953), proponendo una... more
Il saggio ripercorre la fortuna di Leonardo da Vinci dall'Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci di Giovanni Battista Venturi (1797) alle celebrazioni del V centenario della nascita (1952-1953), proponendo una panoramica critica e bibliografica dedicata agli studiosi, ai filoni interpretativi e ai progetti editoriali emersi in tale arco temporale soprattutto in Italia. Il lavoro si articola in quattro sezioni: 1. Ricerca, lettura e interpretazione dei documenti originali (1797-1817); 2. Prime edizioni integrali dei codici vinciani (1872-1909); 3. Le antologie vinciane e il dibattito del primo Novecento (1883-1931); 4. Esposizioni, pubblicazioni e convegni celebrativi (1938-1953).
The article describes Manus Online, <http://manus.iccu.sbn.it/>, the census of the manuscripts held in libraries and other Italian institutions, both public and private. A short account of the history and aim of the Manus Online project,... more
The article describes Manus Online, <http://manus.iccu.sbn.it/>, the census of the manuscripts held in libraries and other Italian institutions, both public and private. A short account of the history and aim of the Manus Online project, is followed by an outline of its technical characteristics, structure and innovative aspects compared to former versions. A more detailed description of the cataloguing system is provided with an example of data entry procedures. A section of the article is dedicated to the retrieval system in order to illustrate and explain all different features (library search, basic and advanced search), offering also some examples of queries. The outcomes of a survey addressed to a sample of libraries are discussed looking at the impact of Manus Online on librarians work and highlighting both positive and critical aspects that emerged from the librarians comments. A final account is provided both from a quantitative and qualitative point of view (147 participant libraries, 94.039 cataloguing records up to 31st May 2010), underlining the most relevant aspects of the Manus Online project and its possible developments.
La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia ha partecipato alle celebrazioni vinciane del 2019 con una mostra non d’occasione, ma legata alla valorizzazione di settori importanti del proprio patrimonio. Il progetto espositivo intendeva mettere... more
La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia ha partecipato alle celebrazioni vinciane del 2019 con una mostra non d’occasione, ma legata alla valorizzazione di settori importanti del proprio patrimonio.
Il progetto espositivo intendeva mettere in dialogo il fondo del fisico e storico della scienza Giovanni Battista Venturi (1746-1822), con le numerose testimonianze vinciane di diversa provenienza, conservate presso la Biblioteca Panizzi, e con le consistenti raccolte di grafica reggiane, oggi suddivise fra Biblioteca, Musei civici e Liceo artistico statale “Gaetano Chierici”.
Roberto Marcuccio, nel primo saggio in catalogo, illustra come Venturi avesse avuto modo di accostarsi a Leonardo nel viaggio a Parigi del 1796-1797, pubblicando l’Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci (Parigi, 1797), che avrà vasta eco in Europa e rappresenterà un impulso alla conoscenza dell’opera del grande artista, in particolare sul versante dei suoi studi di carattere scientifico e per la conoscenza diretta dei codici vinciani.
Marcuccio illustra anche, nel saggio successivo, un secondo percorso, legato alla ricezione di Leonardo dal 1797 alla metà del Novecento e ampiamente documentato nelle raccolte della Biblioteca Panizzi.
Chiara Panizzi mostra come la rilettura dell’eredità vinciana non avvenga solo sul piano testuale, ma includa la riproduzione e reinterpretazione dell’immagine di Leonardo. Panizzi nel suo saggio illustra gli innumerevoli ritratti del Vinciano, che ci rimandano un volto spesso molto diverso, a seconda del filone iconografico e della volontà di rappresentazione del personaggio e delle scene più significative della sua esistenza. Sono legate al tema della fortuna iconografica di Leonardo anche le stampe di traduzione che riprendono i disegni e i dipinti dell’artista e, accanto a queste, la serie numerosa delle false attribuzioni, che documentano la grande fama conquistata da Leonardo e il lavoro della scuola lombarda legata al suo nome.
Il saggio di Claudio Giorgione propone interessanti considerazioni sugli aspetti tecnici e interpretativi delle prime e pionieristiche edizioni dei manoscritti vinciani, realizzate in Italia e in Francia tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento.
Il percorso si conclude con il Catalogo vero e proprio, volto a fornire i dati descrittivi, interpretativi e bibliografici dei documenti esposti, oltre a numerose immagini di essi, e risulta composto di manoscritti, corrispondenza, edizioni antiche e moderne, prodotti della grafica, selezionati in base al valore storico, illustrativo e iconografico e tali da offrire un panorama articolato e al tempo stesso ben delimitato delle tematiche al centro del progetto espositivo.
Il prospetto, disponibile sul sito <https://www.olschki.it/>, contiene una breve presentazione dei contenuti del volume, in italiano e inglese, e il sommario dell'opera.
Il prospetto, disponibile sul sito <https://www.olschki.it/>, contiene una breve presentazione dei contenuti del volume, in italiano e inglese, e il sommario dell'opera.
I fondi storici e speciali della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia custodiscono importanti testimonianze della cultura scientifica e tecnica del tardo medioevo, del Rinascimento e della prima modernità. La relazione illustra in rapida... more
I fondi storici e speciali della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia custodiscono importanti testimonianze della cultura scientifica e tecnica del tardo medioevo, del Rinascimento e della prima modernità. La relazione illustra in rapida carrellata una serie di esempi, fra cui manoscritti di Leonardo Fibonacci e Piero della Francesca, opere a stampa di Leon Battista Alberti, Luca Pacioli e Leonardo da Vinci, il primo volgarizzamento di Vitruvio e i libri di architettura di Sebastiano Serlio, che consente di lumeggiare alcune delle tappe dell’evoluzione della rappresentazione prospettica in particolare e dell’illustrazione tecnico-scientifica in generale.