Storica dell'arte, direttrice scientifica della Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito per la Storia dell'arte moderna a Napoli e insegnante di storia dell'arte alla scuola secondaria superiore.
Vengono presentate alcune novità su un gruppo di dipinti di Artemisia Gentileschi eseguiti durant... more Vengono presentate alcune novità su un gruppo di dipinti di Artemisia Gentileschi eseguiti durante il suo periodo fiorentino, prendendo in considerazione anche lo straordinario contesto artistico della Villa Medicea di Artimino, fatta edificare tra il 1596 e il 1600 da Ferdinando I, luogo a cui queste opere furono destinate dal figlio Cosimo II nel 1615, rimanendovi esposte fino alla fine del Settecento. Il reperimento di alcuni documenti permette infatti di ricondurre con certezza alla committenza del Granduca Cosimo II de’ Medici quattro dipinti della Gentileschi, identificabili con la Conversione della Maddalena della Galleria Palatina, la Santa Caterina degli Uffizi, l’Autoritratto come suonatrice di liuto dello Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford e una perduta tela con Bradamante, e di datarli entro il luglio del 1615. Si può inoltre accertare che tutti raffiguravano personaggi femminili nei cui volti Artemisia si era ritratta, offrendo nuovi spunti di lettura sulla pittrice e sui suoi legami con l’ambiente culturale e artistico della corte medicea.
Vengono presentate alcune novità su un gruppo di dipinti di Artemisia Gentileschi eseguiti durant... more Vengono presentate alcune novità su un gruppo di dipinti di Artemisia Gentileschi eseguiti durante il suo periodo fiorentino, prendendo in considerazione anche lo straordinario contesto artistico della Villa Medicea di Artimino, fatta edificare tra il 1596 e il 1600 da Ferdinando I, luogo a cui queste opere furono destinate dal figlio Cosimo II nel 1615, rimanendovi esposte fino alla fine del Settecento. Il reperimento di alcuni documenti permette infatti di ricondurre con certezza alla committenza del Granduca Cosimo II de’ Medici quattro dipinti della Gentileschi, identificabili con la Conversione della Maddalena della Galleria Palatina, la Santa Caterina degli Uffizi, l’Autoritratto come suonatrice di liuto dello Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford e una perduta tela con Bradamante, e di datarli entro il luglio del 1615. Si può inoltre accertare che tutti raffiguravano personaggi femminili nei cui volti Artemisia si era ritratta, offrendo nuovi spunti di lettura sulla pittrice e sui suoi legami con l’ambiente culturale e artistico della corte medicea.
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