Nel mondo moderno la più grande minaccia alla libertà d’espressione proveniva dalla censura di S... more Nel mondo moderno la più grande minaccia alla libertà d’espressione proveniva dalla censura di Stato. Benché tale libertà, grazie al pensiero illuminista e liberale, sia ormai stabilmente incorporata in ogni costituzione del mondo occidentale e in ogni dichiarazione dei diritti, il suo futuro appare tutt’altro che roseo. Da un lato, la censura di Stato non è del tutto tramontata neppure nelle democrazie costituzionali, ed anzi ad essa si è ormai affiancata quella, pervasiva, delle piattaforme digitali, spesso operanti come proxy dei poteri pubblici. Dall’altro lato, vari fattori stanno oggi inducendo a smantellare il privilegio tradizionalmente ascritto alla libertà d’espressione ed a legittimarne compressioni sempre più pervasive. Tra questi giocano un ruolo importante le riflessioni filosofiche che negli ultimi decenni hanno prodotto una vera e propria metamorfosi del concetto tradizionale di ‘censura’, dilatandolo enormemente e depotenziandone alquanto la carica negativa. Vanno poi considerate le sempre più pressanti richieste di protezione dai cosiddetti discorsi d’odio (hate speech), anche con l’ausilio della sanzione penale, delle identità collettive e dei gruppi sociali più vulnerabili. Tra i vari addebiti mossi a tali discorsi c’è quello di produrre un vulnus all’uguaglianza e alla stessa libertà di espressione delle categorie che ne rappresentano il bersaglio. Ma la libertà di parola è uno strumento sia di espressione individuale che di controllo del potere troppo prezioso, da limitare perciò con oculatezza e solo nei casi di comprovata lesione di diritti dei singoli. Le antiche ragioni liberali in suo favore, benché oggi fuori moda, permangono intatte.
La nostra cultura giuridica tende per lo più a ignorare od occultare il conflitto tra democrazia ... more La nostra cultura giuridica tende per lo più a ignorare od occultare il conflitto tra democrazia e diritti. Talora lo maschera dilatando l'area semantica del concetto di democrazia fino a includervi la vasta congerie di diritti proclamati nelle costituzioni o da esse ritenuti comunque estrapolabili. Altre volte lo dissolve trattando il principio democratico come subordinato e residuale rispetto ai diritti fondamentali e intendendo questi ultimi come un dato normativo sottratto all'esercizio dell'autonomia politica dei cittadini, cristallizzato nel documento costituzionale e affidato alla custodia dei giudici.
Questo libro censura ambedue le operazioni. Esso si propone innanzi tutto di evidenziare le buone ragioni che suggeriscono un uso sorvegliato della parola democrazia e raccomandano di intenderla come un insieme di regole di procedura per la formazione di decisioni collettive, secondo la nota definizione di Bobbio. Cerca altresì di portare alla luce alcune tra le tante ambiguità che affliggono la nozione di diritto fondamentale e ne fanno il veicolo di insidiose operazioni ideologiche.
Il libro denuncia poi i pericoli insiti in un mondo giuridico dominato dai diritti, primo fra tutti quello della giuridicizzazione dell'etica e della politica, con la conseguente svalutazione del ruolo dell'organo legislativo e l'elevazione dell'organo giudiziario a decisore di ultima istanza. Segnala inoltre i rischi di una politica dominata da quelle retoriche dell'intransigenza che tendono ad accompagnarsi alla raffigurazione dei diritti come carte vincenti del gioco politico. Critica infine l'idea che i diritti siano l'unico strumento di protezione degli interessi individuali e che la loro moltiplicazione sia cosa necessariamente buona.
¿Tiene verdad el Derecho? ¿Puede predicarse de él, de las norms que lo integran, su verdad o fals... more ¿Tiene verdad el Derecho? ¿Puede predicarse de él, de las norms que lo integran, su verdad o falsedad? Es la pregunta a la que trata de responder en este libro Anna Pintore. Para ello exmina las concepciones más representativas, profundizando en la doctrina de autores como Kalinowski, Opocher, Viola, Dworkin, Aarnio, Alexy, Peczenick, MacCormick, Habermas o Rawls desde esa metaperspectiva que es la perspectiva analítica de la verdad. La tesis que se sustenta es que los discursos directivo, como es el jurídico, no pueden ser calificados como verdaderos o falsos. La verdad só puede predicarse de los discursos metalingüísticos concernientes al Derecho, jamás del mismo Derecho, porque suple como instrumento de decisión a una verdad que no nos es dada, reconduciéndonos al principio de la autonomía y del igual valor de las elecciones individuales en la esfera pública.
The author draws inspiration from the book by Tommaso Greco, La legge della fiducia, to formulate... more The author draws inspiration from the book by Tommaso Greco, La legge della fiducia, to formulate some considerations about the variety of meanings of the notion of trust, the relationships between trust and coercion and the role of trust, in its various senses, in relation to the law. In particular, on a descriptive level, she maintains that law and trust should not be seen as antagonists but as complementary; on the normative level, in the wake of the liberal political-juridical tradition she deems necessary to cultivate an attitude of systematic distrust towards the law, including the democratic-constitutional one.
Istituto della Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani SPA, 2020
Nozione. L’età dell’oro della censura. Censura e Stati autoritari. Censura e li- beralismo. La ce... more Nozione. L’età dell’oro della censura. Censura e Stati autoritari. Censura e li- beralismo. La censura nel mondo digitale. HATE SPEECH e negazionismo. Metamorfosi della cen- sura. Bibliografia
The author focuses on some problematic aspects of Luigi Ferrajoli’s Manifesto per l’uguaglianza. ... more The author focuses on some problematic aspects of Luigi Ferrajoli’s Manifesto per l’uguaglianza. In particular, she highlights the ambiguous place between logic and ethics given to the principle of equality. She also criticizes the distinction between inequalities and differences, the use of the concepts of identity and dignity and the frequent identification between economic inequalities and poverty that can be found in the book. Finally, she stigmatizes Ferrajoli’s underestimation of the enormous improvements of the conditions of life on the planet in recent decades.
While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pin... more While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pintore criticizes the pivotal arguments advanced in its support, focusing on three issues: 1) Schauer’s interpretation of Hart’s ideas on coercion, 2) the general flavour of his arguments against the received view on coercion in law and 3) his very notion of coercion.
This article pays tribute to the late legal philosopher Francesca Zanuso by discussing some of he... more This article pays tribute to the late legal philosopher Francesca Zanuso by discussing some of her main philosophical tenets in bioethics. Special attention is paid to her ideas on the role of dialogue as a means by which to reach the truth in normative issues, on the relevance of human desires as a foundation of basic rights in general and procreative rights in particular, and on the place of technology in human life.
Resumen: En este trabajo se examina y compara las ideas de Mario Jori y de Frederick Schauer en r... more Resumen: En este trabajo se examina y compara las ideas de Mario Jori y de Frederick Schauer en relación con el formalismo jurídico. A pesar de haber sido desarrolladas de forma independiente unas de las otras, dichas ideas presentan notables semejanzas ya que ambos autores utilizan el concepto de una norma o regla como punto focal para aclarar la noción de formalismo jurídico, y porque ambos lo defienden de las críticas que usualmente se le dirigen. La autora considera que el examen de las ideas de los dos autores puede contribuir a aclarar (y criticar) la controvertida noción de defeasibility (derrotabilidad) de las normas jurídicas y, de modo general, también a redimensionar, desde el punto de vista teórico-jurídico, las novedades que presentan los derechos de los modernos Estados constitucionales, y comprender mejor los mecanismos de su funcionamiento. Palabras clave: formalismo jurídico, Mario Jori, Frederick Schauer, norma jurídica, razonamiento jurídico, texto jurídico, interpretación, derrotabilidad, Estado constitucional de derecho Abstract: This essay examines and juxtaposes Mario Jori's and Frederick Schauer's ideas on legal formalism. Although developed independently of each other, these ideas show remarkable similarities: both focus on the notion of norm or rule as a tool for clarifying the notion of legal formalism; both defend legal formalism from the criticisms routinely moved against it. The author maintains that Jori's and Schauer's theories may contribute to shed light on (and criticize) the controversial notion of defeasibility of legal rules; they may also contribute to scale down, from a legal-theoretical point of view, the novelties of contemporary constitutional orders; finally, it may help to better understand their working machinery.
In this interview Aharon Barak, former president of the Israeli Supreme Court, shares his thought... more In this interview Aharon Barak, former president of the Israeli Supreme Court, shares his thoughts on the role of the judiciary in a democratic society, on legal interpretation and judicial discretion, on justiciability, fundamental rights, and human dignity.
While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pin... more While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pintore criticizes the pivotal arguments advanced in its support, focusing on three issues: 1) Schauer’s interpretation of Hart’s ideas on coercion, 2) the general flavour of his arguments against the received view on coercion in law and 3) his very notion of coercion.
Nel mondo moderno la più grande minaccia alla libertà d’espressione proveniva dalla censura di S... more Nel mondo moderno la più grande minaccia alla libertà d’espressione proveniva dalla censura di Stato. Benché tale libertà, grazie al pensiero illuminista e liberale, sia ormai stabilmente incorporata in ogni costituzione del mondo occidentale e in ogni dichiarazione dei diritti, il suo futuro appare tutt’altro che roseo. Da un lato, la censura di Stato non è del tutto tramontata neppure nelle democrazie costituzionali, ed anzi ad essa si è ormai affiancata quella, pervasiva, delle piattaforme digitali, spesso operanti come proxy dei poteri pubblici. Dall’altro lato, vari fattori stanno oggi inducendo a smantellare il privilegio tradizionalmente ascritto alla libertà d’espressione ed a legittimarne compressioni sempre più pervasive. Tra questi giocano un ruolo importante le riflessioni filosofiche che negli ultimi decenni hanno prodotto una vera e propria metamorfosi del concetto tradizionale di ‘censura’, dilatandolo enormemente e depotenziandone alquanto la carica negativa. Vanno poi considerate le sempre più pressanti richieste di protezione dai cosiddetti discorsi d’odio (hate speech), anche con l’ausilio della sanzione penale, delle identità collettive e dei gruppi sociali più vulnerabili. Tra i vari addebiti mossi a tali discorsi c’è quello di produrre un vulnus all’uguaglianza e alla stessa libertà di espressione delle categorie che ne rappresentano il bersaglio. Ma la libertà di parola è uno strumento sia di espressione individuale che di controllo del potere troppo prezioso, da limitare perciò con oculatezza e solo nei casi di comprovata lesione di diritti dei singoli. Le antiche ragioni liberali in suo favore, benché oggi fuori moda, permangono intatte.
La nostra cultura giuridica tende per lo più a ignorare od occultare il conflitto tra democrazia ... more La nostra cultura giuridica tende per lo più a ignorare od occultare il conflitto tra democrazia e diritti. Talora lo maschera dilatando l'area semantica del concetto di democrazia fino a includervi la vasta congerie di diritti proclamati nelle costituzioni o da esse ritenuti comunque estrapolabili. Altre volte lo dissolve trattando il principio democratico come subordinato e residuale rispetto ai diritti fondamentali e intendendo questi ultimi come un dato normativo sottratto all'esercizio dell'autonomia politica dei cittadini, cristallizzato nel documento costituzionale e affidato alla custodia dei giudici.
Questo libro censura ambedue le operazioni. Esso si propone innanzi tutto di evidenziare le buone ragioni che suggeriscono un uso sorvegliato della parola democrazia e raccomandano di intenderla come un insieme di regole di procedura per la formazione di decisioni collettive, secondo la nota definizione di Bobbio. Cerca altresì di portare alla luce alcune tra le tante ambiguità che affliggono la nozione di diritto fondamentale e ne fanno il veicolo di insidiose operazioni ideologiche.
Il libro denuncia poi i pericoli insiti in un mondo giuridico dominato dai diritti, primo fra tutti quello della giuridicizzazione dell'etica e della politica, con la conseguente svalutazione del ruolo dell'organo legislativo e l'elevazione dell'organo giudiziario a decisore di ultima istanza. Segnala inoltre i rischi di una politica dominata da quelle retoriche dell'intransigenza che tendono ad accompagnarsi alla raffigurazione dei diritti come carte vincenti del gioco politico. Critica infine l'idea che i diritti siano l'unico strumento di protezione degli interessi individuali e che la loro moltiplicazione sia cosa necessariamente buona.
¿Tiene verdad el Derecho? ¿Puede predicarse de él, de las norms que lo integran, su verdad o fals... more ¿Tiene verdad el Derecho? ¿Puede predicarse de él, de las norms que lo integran, su verdad o falsedad? Es la pregunta a la que trata de responder en este libro Anna Pintore. Para ello exmina las concepciones más representativas, profundizando en la doctrina de autores como Kalinowski, Opocher, Viola, Dworkin, Aarnio, Alexy, Peczenick, MacCormick, Habermas o Rawls desde esa metaperspectiva que es la perspectiva analítica de la verdad. La tesis que se sustenta es que los discursos directivo, como es el jurídico, no pueden ser calificados como verdaderos o falsos. La verdad só puede predicarse de los discursos metalingüísticos concernientes al Derecho, jamás del mismo Derecho, porque suple como instrumento de decisión a una verdad que no nos es dada, reconduciéndonos al principio de la autonomía y del igual valor de las elecciones individuales en la esfera pública.
The author draws inspiration from the book by Tommaso Greco, La legge della fiducia, to formulate... more The author draws inspiration from the book by Tommaso Greco, La legge della fiducia, to formulate some considerations about the variety of meanings of the notion of trust, the relationships between trust and coercion and the role of trust, in its various senses, in relation to the law. In particular, on a descriptive level, she maintains that law and trust should not be seen as antagonists but as complementary; on the normative level, in the wake of the liberal political-juridical tradition she deems necessary to cultivate an attitude of systematic distrust towards the law, including the democratic-constitutional one.
Istituto della Enciclopedia Italiana Fondata da Giovanni Treccani SPA, 2020
Nozione. L’età dell’oro della censura. Censura e Stati autoritari. Censura e li- beralismo. La ce... more Nozione. L’età dell’oro della censura. Censura e Stati autoritari. Censura e li- beralismo. La censura nel mondo digitale. HATE SPEECH e negazionismo. Metamorfosi della cen- sura. Bibliografia
The author focuses on some problematic aspects of Luigi Ferrajoli’s Manifesto per l’uguaglianza. ... more The author focuses on some problematic aspects of Luigi Ferrajoli’s Manifesto per l’uguaglianza. In particular, she highlights the ambiguous place between logic and ethics given to the principle of equality. She also criticizes the distinction between inequalities and differences, the use of the concepts of identity and dignity and the frequent identification between economic inequalities and poverty that can be found in the book. Finally, she stigmatizes Ferrajoli’s underestimation of the enormous improvements of the conditions of life on the planet in recent decades.
While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pin... more While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pintore criticizes the pivotal arguments advanced in its support, focusing on three issues: 1) Schauer’s interpretation of Hart’s ideas on coercion, 2) the general flavour of his arguments against the received view on coercion in law and 3) his very notion of coercion.
This article pays tribute to the late legal philosopher Francesca Zanuso by discussing some of he... more This article pays tribute to the late legal philosopher Francesca Zanuso by discussing some of her main philosophical tenets in bioethics. Special attention is paid to her ideas on the role of dialogue as a means by which to reach the truth in normative issues, on the relevance of human desires as a foundation of basic rights in general and procreative rights in particular, and on the place of technology in human life.
Resumen: En este trabajo se examina y compara las ideas de Mario Jori y de Frederick Schauer en r... more Resumen: En este trabajo se examina y compara las ideas de Mario Jori y de Frederick Schauer en relación con el formalismo jurídico. A pesar de haber sido desarrolladas de forma independiente unas de las otras, dichas ideas presentan notables semejanzas ya que ambos autores utilizan el concepto de una norma o regla como punto focal para aclarar la noción de formalismo jurídico, y porque ambos lo defienden de las críticas que usualmente se le dirigen. La autora considera que el examen de las ideas de los dos autores puede contribuir a aclarar (y criticar) la controvertida noción de defeasibility (derrotabilidad) de las normas jurídicas y, de modo general, también a redimensionar, desde el punto de vista teórico-jurídico, las novedades que presentan los derechos de los modernos Estados constitucionales, y comprender mejor los mecanismos de su funcionamiento. Palabras clave: formalismo jurídico, Mario Jori, Frederick Schauer, norma jurídica, razonamiento jurídico, texto jurídico, interpretación, derrotabilidad, Estado constitucional de derecho Abstract: This essay examines and juxtaposes Mario Jori's and Frederick Schauer's ideas on legal formalism. Although developed independently of each other, these ideas show remarkable similarities: both focus on the notion of norm or rule as a tool for clarifying the notion of legal formalism; both defend legal formalism from the criticisms routinely moved against it. The author maintains that Jori's and Schauer's theories may contribute to shed light on (and criticize) the controversial notion of defeasibility of legal rules; they may also contribute to scale down, from a legal-theoretical point of view, the novelties of contemporary constitutional orders; finally, it may help to better understand their working machinery.
In this interview Aharon Barak, former president of the Israeli Supreme Court, shares his thought... more In this interview Aharon Barak, former president of the Israeli Supreme Court, shares his thoughts on the role of the judiciary in a democratic society, on legal interpretation and judicial discretion, on justiciability, fundamental rights, and human dignity.
While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pin... more While agreeing with the main thesis of Schauer’s book on the crucial role of coercion in law, Pintore criticizes the pivotal arguments advanced in its support, focusing on three issues: 1) Schauer’s interpretation of Hart’s ideas on coercion, 2) the general flavour of his arguments against the received view on coercion in law and 3) his very notion of coercion.
Objecting to those who claim that coercion has been losing its central role in Legal Theory and c... more Objecting to those who claim that coercion has been losing its central role in Legal Theory and considered that the point of departure of that new tendency is to be found in The concept of Law, this paper vindicates Harts way to address the topic on coercion in three moments of his work: 1) His analyses of rules and social obligation; 2) His objection against Austin and Kelsen and his elaboration of a theory of legal systems; 3) His way to address the minimum content of Natural Law and International Law. The conclusion of this paper is to consider The concept of Law fully align with the iuspositivist tradition on this issue rejecting it to be any departure or turning point.
Materiali per una storia della cultura giuridica, Jan 1, 2007
Il libro di Francesca Poggi, Norme permissive1, verte su un argomento particolarmente complesso e... more Il libro di Francesca Poggi, Norme permissive1, verte su un argomento particolarmente complesso e impegnativo, che si pone al crocevia di tutti i principali problemi della teoria del diritto e della logica deontica. Per essere affrontato adeguatamente, un tema del genere ...
... Democrazia senza diritti. In margine al Kelsen democratico. Titolo Rivista: SOCIOLOGIA DEL DI... more ... Democrazia senza diritti. In margine al Kelsen democratico. Titolo Rivista: SOCIOLOGIA DEL DIRITTO. Autori/Curatori: Anna Pintore. Anno di pubblicazione: 1999 Fascicolo: 2 Lingua: Acquista qui! Informazioni sulla Rivista. Sottoscrivi ...
International Journal for the Semiotics of Law, Jan 1, 1991
Goodrich's book induced in me strong but contrasting impressions. In the pages which follow, I sh... more Goodrich's book induced in me strong but contrasting impressions. In the pages which follow, I shall try to explain them in as orderly a fashion as possible, but without attempting a thorough survey of the entire book. My overall reaction is one of total disagreement with ...
Revue Internationale de Sémiotique Juridique, Jan 1, 2001
... Special issue The Italian debate on Fundamental Rights Edited by Anna Pintore and Mario Jori ... more ... Special issue The Italian debate on Fundamental Rights Edited by Anna Pintore and Mario Jori Co-Editor's Introduction vx ... 269272 THE ITALIAN DEBATE ON FUNDAMENTAL RIGHTS PART II OF SPECIAL ISSUE 14:1 Edited by: Anna Pintore and Mario Jori ...
In questo saggio vengono esaminate e messe a confronto le idee di Mario Jori e di Frederick Schau... more In questo saggio vengono esaminate e messe a confronto le idee di Mario Jori e di Frederick Schauer in tema di formalismo giuridico. Pur essendo state elaborate l’una indipendentemente dall’altra, presentano notevoli somiglianze, perché entrambe usano la nozione di norma o regola come punto focale per chiarire la nozione di formalismo giuridico, e perché entrambe difendono quest’ultimo dalle critiche usualmente rivolte ad esso. L’autrice ritiene che l’esame delle idee dei due autori possa contribuire a chiarire (e criticare) la controversa nozione di defeasibility delle norme giuridiche e possa altresì, in via generale, contribuire a ridimensionare, dal punto di vista teorico-giuridico, le novità del diritto degli odierni Stati costituzionali, oltre che a comprenderne meglio i meccanismi di funzionamento.
En este trabajo se examina y compara las ideas de Mario Jori y de Frederick Schauer en relación c... more En este trabajo se examina y compara las ideas de Mario Jori y de Frederick Schauer en relación con el formalismo jurídico. A pesar de haber sido desarrolladas de forma independiente unas de las otras, dichas ideas presentan notables semejanzas ya que ambos autores utilizan el concepto de una norma o regla como punto focal para aclarar la noción de formalismo jurídico, y porque ambos lo defienden de las críticas que usualmente se le dirigen. La autora considera que el examen de las ideas de los dos autores puede contribuir a aclarar (y criticar) la controvertida noción de defeasibility (derrotabilidad) de las normas jurídicas y, de modo general, también a redimensionar, desde el punto de vista teórico-jurídico, las novedades que presentan los derechos de los modernos Estados constitucionales, y comprender mejor los mecanismos de su funcionamiento.
The author, like Himma, conceives law as essentially coercive. However, she maintains that his Co... more The author, like Himma, conceives law as essentially coercive. However, she maintains that his Coercion Thesis lends itself to various criticisms. She also expresses doubts about his views on conceptual analysis and his conclusions regarding the normativity of law. Finally, she believes that Himma provides a misleading account of Hart’s ideas on the relationships between law and force.
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Questo libro censura ambedue le operazioni. Esso si propone innanzi tutto di evidenziare le buone ragioni che suggeriscono un uso sorvegliato della parola democrazia e raccomandano di intenderla come un insieme di regole di procedura per la formazione di decisioni collettive, secondo la nota definizione di Bobbio. Cerca altresì di portare alla luce alcune tra le tante ambiguità che affliggono la nozione di diritto fondamentale e ne fanno il veicolo di insidiose operazioni ideologiche.
Il libro denuncia poi i pericoli insiti in un mondo giuridico dominato dai diritti, primo fra tutti quello della giuridicizzazione dell'etica e della politica, con la conseguente svalutazione del ruolo dell'organo legislativo e l'elevazione dell'organo giudiziario a decisore di ultima istanza. Segnala inoltre i rischi di una politica dominata da quelle retoriche dell'intransigenza che tendono ad accompagnarsi alla raffigurazione dei diritti come carte vincenti del gioco politico. Critica infine l'idea che i diritti siano l'unico strumento di protezione degli interessi individuali e che la loro moltiplicazione sia cosa necessariamente buona.
La tesis que se sustenta es que los discursos directivo, como es el jurídico, no pueden ser calificados como verdaderos o falsos. La verdad só puede predicarse de los discursos metalingüísticos concernientes al Derecho, jamás del mismo Derecho, porque suple como instrumento de decisión a una verdad que no nos es dada, reconduciéndonos al principio de la autonomía y del igual valor de las elecciones individuales en la esfera pública.
Papers by Anna Pintore
Questo libro censura ambedue le operazioni. Esso si propone innanzi tutto di evidenziare le buone ragioni che suggeriscono un uso sorvegliato della parola democrazia e raccomandano di intenderla come un insieme di regole di procedura per la formazione di decisioni collettive, secondo la nota definizione di Bobbio. Cerca altresì di portare alla luce alcune tra le tante ambiguità che affliggono la nozione di diritto fondamentale e ne fanno il veicolo di insidiose operazioni ideologiche.
Il libro denuncia poi i pericoli insiti in un mondo giuridico dominato dai diritti, primo fra tutti quello della giuridicizzazione dell'etica e della politica, con la conseguente svalutazione del ruolo dell'organo legislativo e l'elevazione dell'organo giudiziario a decisore di ultima istanza. Segnala inoltre i rischi di una politica dominata da quelle retoriche dell'intransigenza che tendono ad accompagnarsi alla raffigurazione dei diritti come carte vincenti del gioco politico. Critica infine l'idea che i diritti siano l'unico strumento di protezione degli interessi individuali e che la loro moltiplicazione sia cosa necessariamente buona.
La tesis que se sustenta es que los discursos directivo, como es el jurídico, no pueden ser calificados como verdaderos o falsos. La verdad só puede predicarse de los discursos metalingüísticos concernientes al Derecho, jamás del mismo Derecho, porque suple como instrumento de decisión a una verdad que no nos es dada, reconduciéndonos al principio de la autonomía y del igual valor de las elecciones individuales en la esfera pública.