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Scuola di cinema Pigrecoemme
  • Piazza Portanova, 11, 80138 Napoli

Scuola di cinema Pigrecoemme

  • Pigrecoemme è la prima e più nota scuola di cinema di Napoli.Attiva dal 2000 ha maturato col tempo metodi didattici e programmi collaudati.In tutti questi anni abbiamo formato centinaia fra videomaker, registi, sceneggiatori, documentaristi, autori di videoclip, attori, critici cinematografici, montatori, autori di serie web e professionisti dell'audiovisivo. I nostri corsi si rivolgono a coloro che vogliano fare ... moreedit
Cinema 2001. E dopo l'Odissea? Viaggio nel filmico contemporaneo tra postmodern e postmortem. È questo il suggestivo titolo del primo numero di QM Quaderni della Mediateca S. Sofia, una pubblicazione (96 pagine, formato 15X21) che... more
Cinema 2001. E dopo l'Odissea? Viaggio nel filmico contemporaneo tra postmodern e postmortem. È questo il suggestivo titolo del primo numero di QM Quaderni della Mediateca S. Sofia, una pubblicazione (96 pagine, formato 15X21) che presenta gli atti dell'omonimo convegno organizzato da Pigrecoemme in collaborazione col Comune di Napoli.
Relatori degli incontri - tenutisi tra il 17 ed il 22 dicembre 2001 presso la Mediateca S. Sofia di Napoli - alcuni degli esperti di cinema più importanti del panorama italiano: i critici Fernaldo Di Giammatteo e Alberto Castellano e gli studiosi di comunicazioni di massa Gino Frezza dell'Università di Salerno e Sergio Brancato dell'Università La Sapienza di Roma.

Il convegno presentava un ulteriore approfondimento col dibattito "Nuove tecnologie, nuove possibilità espressive?" svoltosi presso Lo Spazio La Feltrinelli Musica e Libri di S.Caterina a Chiaia, cui prendevano parte i critici Fernaldo Di Giammatteo e Giuseppe Cozzolino ed il regista Antonio Capuano.

Il volume è aperto da un'introduzione di Giulio Arcopinto, presidente dell'associazione Pigrecoemme, che definisce i temi su cui Pigrecoemme (curatrice del convegno e della pubblicazione) aveva invitato a discutere, ovvero lo stato dell'epos filmico alla luce dell'indelebile condizione della postmodernità e all'indomani della tragedia dell'11 settembre, momento in cui è sembrato a tutti che le invenzioni e gli effetti speciali della fiction filmica più incredibile fossero state terribilmente sostituite dalla vita vera.


I SAGGI
Il critico Fernaldo Di Giammatteo firma Postmodern, postmortem, autopsia e realismo un intervento cui spetta il compito di chiarire le linee teoriche dell'intero simposio. Alberto Castellano, nel suo Modelli classici hollywoodiani tra riproducibilità, e metabolizzazione, ha fornito uno sguardo sinoptico sulla produzione del cinema mainstream americano, indicando, proprio nei generi classici, lo specifico vitale del cinema postmoderno.

È, invece, l'intervento di Gino Frezza che, inquadrata la produzione filmica nel più ampio pattern del sistema massmediologico contemporaneo, individua nelle potenzialità poietiche del digitale la risorsa prima per una rivigorità capaicità di "raccontare".

Mentre è Sergio Brancato che, ripercorrendo la Storia del medium (dai debiti che il cinema contrae con l'illustrazione popolare del XIX sec. e con l'esperienza tecnologica della fotografia, fino alle nuove tecniche digitali) evidenzia come sia proprio il cinema la principale macchian di costruzione del mito nel contemporaneo. Agli atti del convegno, nelle pagine dei Quaderni, seguono, poi altri due interventi che approfondiscono ulteriormente alcuni temi emersi dagli incontri dicembrini.

Così, Rosario Gallone, in Prigionieri dell'Oceania, traccia una breve storia della produzione filmica australiana e neozelandese (paesi il cui cinema si afferma proprio contemporaneamente al postmoderno), che, dalla stagione della sudditanza culturale, è giunta alla proposta di un'originale prospettiva filmica.

Corrado Morra, nel saggio Afterimage. Al di là del cinema, il cinema come Aldilà, rintraccia giusto nella tendenza al "racconto dopo la morte" di molto cinema contemporaneo (si pensi a film come Titanic o American Beauty i cui racconti coincidono, in effetti, con la narrazione dalla voce di persone defunte), una determinante peculiarità estetica ed etica della settima arte degli ultimi anni.

Infine, sono Luca Errico e Giacomo Fabbrocino a curare un'interessante filmografia ragionata sul cinema postmoderno.
Che cosa appartiene al film, che cosa non gli appartiene, dove iniziano e dove finiscono il film e il cinema?». Il superamento dei confini è da sempre stata la caratteristica principale del cinema, l’arte, che meglio di ogni altra, ha ben... more
Che cosa appartiene al film, che cosa non gli appartiene, dove iniziano e dove finiscono il film e il cinema?». Il superamento dei confini è da sempre stata la caratteristica principale del cinema, l’arte, che meglio di ogni altra, ha ben rappresentato la spinta dell’uomo moderno verso il superamento dei limites della propria conoscenza e della propria osservazione. Articolo pubblicato sul numero 5/6 della rivista Zeusi - Sul confine.
La terza grande rivoluzione del cinema, inteso come linguaggio espressivo, dopo l’avvento del sonoro e quello del colore, è avvenuta silenziosamente, senza che il grande pubblico la riconoscesse nel momento in cui prendeva forma. Si... more
La terza grande rivoluzione del cinema, inteso come linguaggio espressivo, dopo l’avvento del sonoro e quello del colore, è avvenuta silenziosamente, senza che il grande pubblico la riconoscesse nel momento in cui prendeva forma. Si tratta del sostanziale abbandono del supporto pellicola a favore di sistemi digitali di ripresa, di montaggio e di proiezione, cosa che ha profondamente modificato la natura dell’immagine cinematografica.

Nel quarto numero di Zeusi, intitolato "Soul", l'articolo parla del rapporto tra il cinema contemporaneo e l'anima.