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Le recenti campagne di scavo hanno portato alla luce, presso il foro dell’antica Aquinum, un imponente complesso termale della superficie di circa 10.000 m². In particolare è stata scoperta la sezione maschile dei bagni che ha restituito... more
Le recenti campagne di scavo hanno portato alla luce, presso il foro dell’antica Aquinum, un imponente complesso termale della superficie di circa 10.000 m². In particolare è stata scoperta la sezione maschile dei bagni che ha restituito delle interessanti pavimentazioni in mosaico bianco/nero con motivi sia geometrici che figurati. Dai lavori è emerso che i mosaici appartengono a due fasi distinte: la prima è attribuibile all’epoca augustea soprattutto grazie ad una imponente iscrizione a mosaico che reca il nome del committente; la seconda è invece ascrivibile, su base stilistica, alla prima metà del II d.C. e vede un generale rifacimento delle pavimentazioni, ad eccezione di quella del frigidarium. In particolare il tepidarium viene decorato con soggetti figurati anche a tema marino.
Parole chiave: Aquinum, terme, iscrizione, soggetti figurati.

The latest excavation campaigns, localized at the forum of ancient Aquinum, brought to light a huge thermal complex of 10.000 m² of area circa. The main excavated part was the male zone, which has intriguing black and white mosaic floors, with both geometric and figurative decorations, which belong to two different phases. The first one is dated to the Augustan period thanks to an impressive mosaic inscription with the name of the customer of the complex. Instead, according to stylistic studies, the second phase is dated to the first half of the II A.D., when a general remake of paving was done, except for the frigidarium, while the tepidarium was decorated with marine figurative designs.
Kaywords: Aquinum, thermal complex, inscription, figurative designs.
The work of stabilizing and the recent excavations on and around the so called Ponari Nymphaeum in Cassino, revealed that this structure, known for some time, could be viewed as a summer coenatio belonging to a very rich domus that had... more
The work of stabilizing and the recent excavations on and around the so called Ponari Nymphaeum in Cassino, revealed that this structure, known for some time, could be viewed as a summer coenatio belonging to a very rich domus that had may different rooms decorated with frescoes and remarkable mosaic floors all of which are characterized by an intense chromaticity. The tessellations are still strongly linked to the taste of the second style. However, the lack of non-marble inserts suggests, considering the recent results on Ercolano, a later dating, which can be established at the beginning of the third style or perhaps at the Augustan era. Only one of these floors seems to belong to a renovation attributable to the II century a. C.The fresco decoration of the domus seems to be of a more complex interpretation, since there could have been different phases, some contemporaneous to the floors and others of a later period.
Nella parte non aperta al pubblico di Villa Adriana si trova un edificio parzialmente scavato noto come Plutonio o Tempio di Plutone ed ancora oggi praticamente inedito. In esso si trovano alcuni mosaici di età adrianea oltre che tracce... more
Nella parte non aperta al pubblico di Villa Adriana si trova un edificio parzialmente scavato noto come Plutonio o Tempio di Plutone ed ancora oggi praticamente inedito. In esso si trovano alcuni mosaici di età adrianea oltre che tracce di sectilia.
Piranesi e Ghezzi nelle loro stampe riproducono più o meno dettagliatamente dei pavimenti e dei frammenti musivi andati per lo più perduti. Tra i vari esempi, sono di particolare interesse dei mosaici applicati su mattoni bipedali e... more
Piranesi e Ghezzi nelle loro stampe riproducono più o meno dettagliatamente dei pavimenti e dei frammenti musivi andati per lo più perduti. Tra i vari esempi, sono di particolare interesse dei mosaici applicati su mattoni bipedali e utilizzati come copertura di sarcofagi, ma probabilmente destinati, in origine, ad essere montati su una copertura, questo indica un modo di decorare i soffitti estremamente pratico e veloce.
Durante il II stile compare nei mosaici il motivo delle arcate che avrà lunghissima fortuna, fino a comparire nei tessellati medievali. Inizialmente al di sotto delle arcate compaiono delle prore rostrate ad indicare con chiarezza che ci... more
Durante il II stile compare nei mosaici il motivo delle arcate che avrà lunghissima fortuna, fino a comparire nei tessellati medievali. Inizialmente al di sotto delle arcate compaiono delle prore rostrate ad indicare con chiarezza che ci si riferisce ad un edificio preciso, cioè ai navalia, i porti militari. Con il passare del tempo le prore rostrate scompaiono e ci si limita a rappresentare le arcate vuote, si passa poi a dei portici a pilastri e in seguito a dei portici a colonne. La stilizzazione del motivo diventa sempre più accentuata fino a giungere ai mosaici medievali nei quali non resta più alcun ricordo della lontana origine del disegno.
Sono rari i mosaici parietali che si sono conservati ad Ostia antica e, in questo articolo, si cerca di darne elenco.
L'articolo studia alcuni frammenti musivi della città di Alatri, in provincia di Frosinone, caratterizzati da decorazioni con meandri, sia bicromi che policromi, e databili al periodo del II stile.
Sopra la grande cisterna delle Terme di Traiano a Roma, che prese il nome di Sette Sale per la sua imponenza, si impiantò una ricca domus nel periodo tardo antic,o ricca di sectilia raffinati. Essa inglobò una serie di ambienti di età... more
Sopra la grande cisterna delle Terme di Traiano a Roma, che prese il nome di Sette Sale per la sua imponenza, si impiantò una ricca domus nel periodo tardo antic,o ricca di sectilia raffinati. Essa inglobò una serie di ambienti di età traianea,  forse destinati al personale amministrativo delle terme. In essi sono ancora visibili dei tratti di pavimenti in mosaico bianco e nero interessanti per la loro sicura datazione.
Nell'articolo viene studiato un mosaico inedito ritrovato in una cantina di Cori, nel Lazio meridionale. Il pavimento, in ottimo stato di conservazione nel tratto visibile, rappresenta una serie di arcate che si rifanno al motivo dei... more
Nell'articolo viene studiato un mosaico inedito ritrovato in una cantina di Cori, nel Lazio meridionale. Il pavimento, in ottimo stato di conservazione nel tratto visibile, rappresenta una serie di arcate che si rifanno al motivo dei "navalia" anche se, in questo caso, non sono presenti le prore rostrate. Il mosaico è databile all'età augustea o alla prima metà del I d.C.
Nell'area dell'antica Aquinum, lungo la via Latina, sono venute alla luce delle terme di grandi dimensioni e databili a partire dal I a.C. Negli oltre trenta vani scavati sono presenti alcuni mosaici, geometrici e figurati, risalenti sia... more
Nell'area dell'antica Aquinum, lungo la via Latina, sono venute alla luce delle terme di grandi dimensioni e databili a partire dal I a.C. Negli oltre trenta vani scavati sono presenti alcuni mosaici, geometrici e figurati, risalenti sia all'età augustea sia al II d.C. A quest'ultimo periodo è riferibile il tessellato della latrina decorato da una scena nilotica con animali e pigmei.
Presso San Cesareo, lungo l'antico tracciato della via Labicana, sono venuti alla luce i resti del quartiere residenziale di una notevole villa dotata di settore termale. Sono stati rinvenuti circa trenta ambienti dotati di mosaici sia in... more
Presso San Cesareo, lungo l'antico tracciato della via Labicana, sono venuti alla luce i resti del quartiere residenziale di una notevole villa dotata di settore termale. Sono stati rinvenuti circa trenta ambienti dotati di mosaici sia in bianco e nero sia policromi oltre che di interessanti sectilia.
Durante il XIII secolo il Comune di Perugia redasse una legislazione accurata, inerente allo sfruttamento delle risorse del Lago Trasimeno. Particolare attenzione fu data alla pesca, poiché la città era l'unica che, in questa parte del... more
Durante il XIII secolo il Comune di Perugia redasse una legislazione accurata, inerente allo sfruttamento delle risorse del Lago Trasimeno. Particolare attenzione fu data alla pesca, poiché la città era l'unica  che, in questa parte del Centro Italia, poteva garantire l'approvvigionamento del pesce, necessario, durante il Medioevo, per rispettare le rigide norme del digiuno durante i periodi stabiliti dell'anno liturgico. Fino a che questa legislazione è stata in uso, il lago non ha avuto alcun problema ambientale. In concomitanza alla sua abolizione, alla fine del XIX secolo, sono iniziate delle politiche ecologiche molto meno rispettose dell'ambiente che hanno portato, tra l'altro, ad un impressionante impoverimento della biodiversità.
La colonia latina di Fregellae, lungo la via Latina, venne distrutta dai Romani nel 125 a.C. e mai più riedificata. Questa peculiare situazione offre la possibilità di studiare le fasi mediorepubblicane di questo insediamento. Il... more
La colonia latina di Fregellae, lungo la via Latina, venne distrutta dai Romani nel 125 a.C. e mai più riedificata. Questa peculiare situazione offre la possibilità di studiare le fasi mediorepubblicane di questo insediamento. Il ritrovamento di un impianto termale, tra i più antichi in Italia, consente di osservare sia le pavimentazioni che il funzionamento di una struttura che, in un periodo così antico, può essere definita "sperimentale". Nella seconda fase dei bagni, attribuibile all'incirca al secondo quarto del  II a.C., sono presenti sia cocciopesti decorati sia tessellati monocromi a tessitura diritta, eseguiti con tessere di notevole spessore per garantire una migliore tenuta contro l'umidità. Inoltre è possibile osservare la base di un labrum rivestito di cocciopesto decorato da un reticolato di losanghe in tessere bianche.
La colonia latina di Fregellae, fondata nel 328 a.C., distrutta nel 125 a.C. durante le guerre sociali e mai ricostruita, ha restituito un interessantissimo complesso termale la cui fase iniziale risale, con ogni probabilità, alla metà... more
La colonia latina di Fregellae, fondata nel 328 a.C., distrutta nel 125 a.C. durante le guerre sociali e mai ricostruita, ha restituito un interessantissimo complesso termale la cui fase iniziale risale, con ogni probabilità, alla metà del III secolo a.C. A questo periodo risalgono le sue pavimentazioni tra le quali dei commessi laterizi, dei cocciopesti, anche decorati da punteggiati di tessere e una soglia in tessellato.
La grande caserma dei pretoriani di Roma, scavata negli anni Sessanta, ha restituito un numero notevole di mosaici risalenti a varie epoche, soprattutto il II secolo d.C. e fino ad ora rimasti inediti.