The 1998 excavations in the Piazza del Duomo have brought to light evidence for an uninterrupted ... more The 1998 excavations in the Piazza del Duomo have brought to light evidence for an uninterrupted use of the area from the Etruscan period to the present day. This paper focuses on the 6th and 7th centuries CE; in those centuries the area was first occupied by wooden buildings (period VI), later replaced by a cemetery (period VII). Pottery from the excavations, including a number of residues from earlier periods, includes a wide range of imports, originating from almost the entire Mediterranean basin, from Gallia to the Near East. Imports and local wares both attest the prolonged vitality of the city well into the Late Antique period
Summary
The Middle Ages in Pisa: brick decorations.
Large-scale brick production resumed in Pisa ... more Summary The Middle Ages in Pisa: brick decorations. Large-scale brick production resumed in Pisa from about the middle of the 12th century, and became consolidated in the 13th century. Brick was used widely in religious and civil buildings, replacing stone, which had characterized all Romanesque buildings in Pisa between the 11th and 12th centuries. Both in the city and in the surrounding area, large decorative features began to be used, consisting of bricks engraved before or after firing, with a wide array of both geometric and floral elements. These embellished the frames of arches of Pisan tower-houses, and contemporary palazzi, as well as the façades of churches, as documented in many other urban contexts in the Lower Pisan Valdarno, and in Lucca. Keywords: Pisa, Middle Ages, bricks, decorated bricks.
Riassunto La ripresa della produzione del mattone, che diviene consistente a Pisa a partire dalla metà circa del XII secolo per poi consolidarsi nel XIII, si sviluppa grazie al massiccio uso del laterizio sia negli edifici religiosi che in quelli civili, in sostituzione della pietra verrucana, che aveva caratterizzato tutta l’edilizia romanica della città tra XI e XII secolo. È da quel periodo che sia in città sia nel territorio cominciano ad essere utilizzati anche ampi inserti decorativi, costituiti da mattoni incisi prima o dopo la cottura, con un ampio apparato di elementi sia geometrici sia floreali, che andranno ad abbellire le cornici degli archi delle case-torri pisane, dei coevi palazzi, ma anche delle facciate delle chiese, così come documentato in molti altri centri del Basso Valdarno pisano e a Lucca. Parole chiave: Pisa, Medioevo, mattoni, laterizi decorati.
. The Vignola Fortress, owned by the Vignola
Foundation, juts out on the left bank of the Panaro... more . The Vignola Fortress, owned by the Vignola Foundation, juts out on the left bank of the Panaro river, in the Modena area. The first document reporting its presence dates back to 1178. Since 1336 Vignola became an Este dominion and in 1401 was enfeoff ed to Uguccione Contrari. Thus a building transformation and widening process started. Since the roofing of the walkways in the middle of the XVI century, the building assumed the structure we inherited. In the years 2004-2005 an archeological and architectural project was carried out by Sauro Gelichi, professor of medieval archeology at Cà Foscari University in Venice. Thanks to the surveys it was possible to confirm that the castle’s structure is the fi nal result of several aggregation processes of building elements. The structural history of the Fortress can be divided in six different periods, starting from the XI and XII centuries when the primitive core was built, to the XV and XVI centuries when it was transformed from a military stronghold into a military residence, to the XIX and XX centuries when, after a few architectural works, it became a noble residence.
Un emporio e la sua cattedrale. Gli scavi di piazza XX settembre e Villaggio San Francesco a Comacchio, 2021
Un contributo importante è stato inoltre fornito, sempre da parte dell'Amministrazione Comunale, ... more Un contributo importante è stato inoltre fornito, sempre da parte dell'Amministrazione Comunale, dall'Assessore alla Cultura Francesco Luciani. Nei progetti di ricerca furono coinvolti, sempre per conto dell'Amministrazione Comunale, anche l'Ufficio Tecnico (nelle persone
Le case di Pisa. Edilizia privata tra età romana e Medioevo. , 2020
Wood buildings in Pisa. Medieval contexts from piazza Cavallotti and via Capponi Even in Pisa in ... more Wood buildings in Pisa. Medieval contexts from piazza Cavallotti and via Capponi Even in Pisa in recent decades it has been possible to document the presence of traces of buildings built of wood. These types of buildings are associated with Etruscan, late antique and early medieval settlements, but also with the central centuries of the Middle Ages. The paper focuses on two specific 12 th century contexts excavated in Pisa and characterized by the presence of structures built of wood: the excavation of Piazza Cavallotti and the investigation in Via Capponi.
Una città operosa. Archeologia della produzione a Pisa tra Età romana e Medioevo, 2018
La ricerca sulla produzione di ceramica a Pisa, precedente la maiolica arcaica, ha sofferto fino ... more La ricerca sulla produzione di ceramica a Pisa, precedente la maiolica arcaica, ha sofferto fino ad ora dell’assenza di dati (scarti di cottura, resti di fornaci) che confermassero l’esistenza di botteghe per ceramica a Pisa nei secoli precedenti al Duecento. I dati proposti in questo contributo hanno unito le informazioni provenienti dai sempre più numerosi contesti di consumo e i dati provenienti dal primo rinvenimento di scarti di produzione di ceramica priva di rivestimento per una cronologia precedente al Duecento. I contesti presentati sono omogenei sia nelle associazioni di forme, decori e caratteristiche tecnologiche che nelle quantità e prevalenze di singole tipologie di materiali. Tali peculiarità permettono di confermare una produzione a Pisa di ceramiche prive di rivestimento già tra XI e metà XII secolo.
Nel quadro del programma di recupero architettonico del centro storico di Calcinaia, il progetto ... more Nel quadro del programma di recupero architettonico del centro storico di Calcinaia, il progetto di rifacimento di piazza Carlo Alberto ha permesso di intervenire archeologicamente nel giugno e luglio 2008, e prima dell'inizio dei lavori, per indagare una porzione dell'angolo nord-orientale della terra nuova pisana, là dove fino agli anni sessanta del XX secolo era stato in uso un pozzo che la tradizione popolare indicava come 'pozzo etrusco' ). Le foto che ritraggono la zona prima della demolizione della struttura idraulica e del completo rifacimento della piazza, con l'asportazione dei basoli ottocenteschi e la stesura «dell'asfalto alla moderna», rappresentano in effetti un pozzo con una vera costituita da un elemento lapideo, monolitico, che potrebbe essere un cippo, scavato e riutilizzato. Della pietra in questione si è persa traccia dopo le opere di ricostruzione della piazza ( .
La ricerca storico-archeologica sul castello di Rocchet-te Pannocchieschi (Massa M.ma-GR) è inizi... more La ricerca storico-archeologica sul castello di Rocchet-te Pannocchieschi (Massa M.ma-GR) è iniziata nel 1992, nell'ambito di un più vasto progetto di studio sul territorio massetano (BIANCHI-BOLDRINI-DE LUCA 1994) In questo territorio, attraverso ricerche di superficie, approfondimenti storici e verifiche stratigrafiche, è possi-bile arrivare ad una ricostruzione archeologica del paesag-gio medievale che mostri quanto e come il controllo sullo sfruttamento e sulla gestione della risorsa mineraria (rame e argento) da parte del potere signorile e dell'autorità co-munale cittadina abbiano determinato la strutturazione del-la maglia del popolamento e la definizione delle sue carat-teristiche e del suo sviluppo. Inoltre ricerche archeometal-lurgiche avviate sulle numerose testimonianze dell'attività di lavorazione del rame e del piombo stanno offendo inte-ressanti ed originali contributi alla comprensione delle tec-niche estrattive e produttive e della eventuale differenzia-...
VII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, 2015
La storia di Pisa negli anni di passaggio tra la dominazione bizantina e quella longobarda, compr... more La storia di Pisa negli anni di passaggio tra la dominazione bizantina e quella longobarda, compresi nel quarantennio 603-643, non è molto conosciuta. La città è in mano ai Bizantini nel 603, quando i dromoni erano pronti a partire per una spedizione militare dal porto pisano, come si legge in una lettera di Gregorio Magno all'esarca bizantino Smaragdo. Pisa a quella data aveva quindi conservato la funzione di porto marittimo al servizio dell'Impero, anche se non è sicuro che ci si possa riferire proprio al Porto Pisano piuttosto che ad uno degli altri approdi presenti nella realtà lagunare del paesaggio litoraneo. Le fonti tacciono sui modi e i tempi della caduta di Pisa sotto il dominio longobardo, che si fa risalire agli anni precedenti al 643, momento della conquista della Maritima ad opera di Rotari. Anche dal punto di vista politico e sociale l'organizzazione del potere longobardo a Pisa è poco conosciuta. Sicuramente legata al ducato lucchese, la città era guidata da un gastaldo (Tangheroni 2004, pp. 143-147).
IN&AROUND Ceramiche e comunità Secondo convegno tematico dell’AIECM3 Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche 17-19 aprile 2015 a cura di Margherita Ferri, Cecilia Moine, Lara Sabbionesi
Archeologia in Piazza dei Miracoli. Gli scavi 2003-2009 a cura di A. Alberti. E. Paribeni, 2011
I dati raccolti grazie all'indagine di Area 5000 e di Area 8000 e l'integrazione della documentaz... more I dati raccolti grazie all'indagine di Area 5000 e di Area 8000 e l'integrazione della documentazione degli scavi Sanpaolesi permettono con buona probabilità di interpretare l'edificio absidato rinvenuto sull'angolo nord-est della cattedrale romanica come una chiesa, verosimilmente i resti della cattedrale di S. Maria cronologicamente attribuibili ad una fase intermedia tra la non individuata cattedrale paleocristiana e il meraviglioso monumento romanico opera di Buscheto e di Rainaldo.
Bruni S., a cura di, Rentamer le discours. Scritti per Mauro Del Corso., 2015
La trasformazione di un 'rudere' in un museo, ossia la rifunzionalizzazione di un edificio in sta... more La trasformazione di un 'rudere' in un museo, ossia la rifunzionalizzazione di un edificio in stato di abbandono in uno spazio aggregativo rivolto alle scuole e ai cittadini, ha come obiettivo principale la conservazione e la conoscenza di reperti e architetture, e quindi il mantenimento della memoria storica di un centro abitato, antico per fondazione e tradizioni. Questo impegno può essere visto da parte di un osservatore distratto come una scelta inopportuna, in un momento di difficoltà conclamate non solo per i cittadini ma anche per i comuni, deputati all'amministrazione del bene pubblico. Questa 'scelta controcorrente' è stata da subito sposata dall'Amministrazione di Calcinaia che ha convogliato sul progetto tutte le professionalità nel campo della ricerca e della tutela, sia del deposito sepolto che delle architetture conservate. È questa una bella storia, un "elogio della normalità" che assume purtroppo i colori dell'eccezionalità 1 . Normalità in quanto rientrano tra le funzioni di un buon amministratore tutte le iniziative volte alla conoscenza, al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale del proprio territorio; eccezionalità, invece, nel panorama spesso desolante di assenza di iniziative culturali programmatiche, inserite in progetti di medio e lungo termine. Fare cultura quando spesso contano solo i numeri, che siano quelli dei visitatori o quelli dei bilanci, diviene quasi sempre un'esperienza poco incoraggiante in realtà piccole del territorio. La sfida è dunque innanzitutto quella di risvegliare l'interesse per la 'nostra storia', di ricominciare ad allenare la curiosità, anche per i piccoli avvenimenti che, più o meno importanti, hanno contraddistinto la quotidianità di un'area eccezionalmente ricca dal punto di vista storico come è il Valdarno della piana pisana. Vincere questa sfida porterà poi, inevitabilmente, a occuparci di numeri, di presenze, di eventi, ma questa volta con un bilancio sicuramente positivo.
in CIRELLI, DIOSONO, PATTERSON 2015, Le forme della crisi. Produzioni ceramiche e commerci nell'Italia centrale tra Romani e Longobardi (III-VIII secolo d.C.), Bologna 2015, 2015
Soapstones (talc-bearing schists) and garnet chlorite schist artifacts found in Medieval archaeol... more Soapstones (talc-bearing schists) and garnet chlorite schist artifacts found in Medieval archaeological sites of Tuscany (Central Italy) were classified, in order to define provenance of the different lithotypes. In Italy and throughout the Central Europe, these greenschist facies metamorphic rocks are generally known, among the archaeologists, as the pietra ollare from the Alps. The investigated Tuscan archaeological sites are between 6 and 13th century AD and were strictly linked, in that period, to the well defined network trade running along Tyrrhenian coast. Samples come from little containers used for cooking and preserving food and showing traces of lathe manufacturing at their sidewalls. According to modal mineralogy, petrographic texture, XRD, SEM-EDS and whole rock chemistry we recognised, among the 18 studied findings, three different petrographic groups of the Alpine pietra ollare. (i) Fine grained magnesite talc schists (i.e. soapstones) from outcrops of the Central Alps located in the Valchiavenna area. (ii) Garnet chlorite schists from the Valle d'Aosta region. (iii) Amphibole talc schists (i.e. soapstones) with a provenance in the Ticino area. It is worth noting that artifacts of pietra ollare lithotypes from the Western Alps (i.e. garnet chlorite schists and amphibole talc schists) were not detected in the archaeological sites of the Middle Adriatic coast of the Central Italy, belonging to the same Medieval time interval. This emphasises that the petrographic groups of pietra ollare from the Alps spread to the south of the Po Plain according to Western and Eastern trade along the Italian Peninsula, using respectively, the Tyrrhenian and the Adriatic Sea commercial routes.
Vasai e vasellame a Pisa tra Cinque e Seicento, di Antonio Alberti e Marcella Giorgio, 2013
Si occupa principalmente di archeologia urbana e delle tematiche ad essa correlate (produzione de... more Si occupa principalmente di archeologia urbana e delle tematiche ad essa correlate (produzione della ceramica, architetture, infrastrutture). Si interessa inoltre di insediamenti medievali nel territorio pisano, avendo al suo attivo diverse pubblicazioni su monasteri e castelli tra Valdarno, Valdera e Monte Pisano.
The 1998 excavations in the Piazza del Duomo have brought to light evidence for an uninterrupted ... more The 1998 excavations in the Piazza del Duomo have brought to light evidence for an uninterrupted use of the area from the Etruscan period to the present day. This paper focuses on the 6th and 7th centuries CE; in those centuries the area was first occupied by wooden buildings (period VI), later replaced by a cemetery (period VII). Pottery from the excavations, including a number of residues from earlier periods, includes a wide range of imports, originating from almost the entire Mediterranean basin, from Gallia to the Near East. Imports and local wares both attest the prolonged vitality of the city well into the Late Antique period
Summary
The Middle Ages in Pisa: brick decorations.
Large-scale brick production resumed in Pisa ... more Summary The Middle Ages in Pisa: brick decorations. Large-scale brick production resumed in Pisa from about the middle of the 12th century, and became consolidated in the 13th century. Brick was used widely in religious and civil buildings, replacing stone, which had characterized all Romanesque buildings in Pisa between the 11th and 12th centuries. Both in the city and in the surrounding area, large decorative features began to be used, consisting of bricks engraved before or after firing, with a wide array of both geometric and floral elements. These embellished the frames of arches of Pisan tower-houses, and contemporary palazzi, as well as the façades of churches, as documented in many other urban contexts in the Lower Pisan Valdarno, and in Lucca. Keywords: Pisa, Middle Ages, bricks, decorated bricks.
Riassunto La ripresa della produzione del mattone, che diviene consistente a Pisa a partire dalla metà circa del XII secolo per poi consolidarsi nel XIII, si sviluppa grazie al massiccio uso del laterizio sia negli edifici religiosi che in quelli civili, in sostituzione della pietra verrucana, che aveva caratterizzato tutta l’edilizia romanica della città tra XI e XII secolo. È da quel periodo che sia in città sia nel territorio cominciano ad essere utilizzati anche ampi inserti decorativi, costituiti da mattoni incisi prima o dopo la cottura, con un ampio apparato di elementi sia geometrici sia floreali, che andranno ad abbellire le cornici degli archi delle case-torri pisane, dei coevi palazzi, ma anche delle facciate delle chiese, così come documentato in molti altri centri del Basso Valdarno pisano e a Lucca. Parole chiave: Pisa, Medioevo, mattoni, laterizi decorati.
. The Vignola Fortress, owned by the Vignola
Foundation, juts out on the left bank of the Panaro... more . The Vignola Fortress, owned by the Vignola Foundation, juts out on the left bank of the Panaro river, in the Modena area. The first document reporting its presence dates back to 1178. Since 1336 Vignola became an Este dominion and in 1401 was enfeoff ed to Uguccione Contrari. Thus a building transformation and widening process started. Since the roofing of the walkways in the middle of the XVI century, the building assumed the structure we inherited. In the years 2004-2005 an archeological and architectural project was carried out by Sauro Gelichi, professor of medieval archeology at Cà Foscari University in Venice. Thanks to the surveys it was possible to confirm that the castle’s structure is the fi nal result of several aggregation processes of building elements. The structural history of the Fortress can be divided in six different periods, starting from the XI and XII centuries when the primitive core was built, to the XV and XVI centuries when it was transformed from a military stronghold into a military residence, to the XIX and XX centuries when, after a few architectural works, it became a noble residence.
Un emporio e la sua cattedrale. Gli scavi di piazza XX settembre e Villaggio San Francesco a Comacchio, 2021
Un contributo importante è stato inoltre fornito, sempre da parte dell'Amministrazione Comunale, ... more Un contributo importante è stato inoltre fornito, sempre da parte dell'Amministrazione Comunale, dall'Assessore alla Cultura Francesco Luciani. Nei progetti di ricerca furono coinvolti, sempre per conto dell'Amministrazione Comunale, anche l'Ufficio Tecnico (nelle persone
Le case di Pisa. Edilizia privata tra età romana e Medioevo. , 2020
Wood buildings in Pisa. Medieval contexts from piazza Cavallotti and via Capponi Even in Pisa in ... more Wood buildings in Pisa. Medieval contexts from piazza Cavallotti and via Capponi Even in Pisa in recent decades it has been possible to document the presence of traces of buildings built of wood. These types of buildings are associated with Etruscan, late antique and early medieval settlements, but also with the central centuries of the Middle Ages. The paper focuses on two specific 12 th century contexts excavated in Pisa and characterized by the presence of structures built of wood: the excavation of Piazza Cavallotti and the investigation in Via Capponi.
Una città operosa. Archeologia della produzione a Pisa tra Età romana e Medioevo, 2018
La ricerca sulla produzione di ceramica a Pisa, precedente la maiolica arcaica, ha sofferto fino ... more La ricerca sulla produzione di ceramica a Pisa, precedente la maiolica arcaica, ha sofferto fino ad ora dell’assenza di dati (scarti di cottura, resti di fornaci) che confermassero l’esistenza di botteghe per ceramica a Pisa nei secoli precedenti al Duecento. I dati proposti in questo contributo hanno unito le informazioni provenienti dai sempre più numerosi contesti di consumo e i dati provenienti dal primo rinvenimento di scarti di produzione di ceramica priva di rivestimento per una cronologia precedente al Duecento. I contesti presentati sono omogenei sia nelle associazioni di forme, decori e caratteristiche tecnologiche che nelle quantità e prevalenze di singole tipologie di materiali. Tali peculiarità permettono di confermare una produzione a Pisa di ceramiche prive di rivestimento già tra XI e metà XII secolo.
Nel quadro del programma di recupero architettonico del centro storico di Calcinaia, il progetto ... more Nel quadro del programma di recupero architettonico del centro storico di Calcinaia, il progetto di rifacimento di piazza Carlo Alberto ha permesso di intervenire archeologicamente nel giugno e luglio 2008, e prima dell'inizio dei lavori, per indagare una porzione dell'angolo nord-orientale della terra nuova pisana, là dove fino agli anni sessanta del XX secolo era stato in uso un pozzo che la tradizione popolare indicava come 'pozzo etrusco' ). Le foto che ritraggono la zona prima della demolizione della struttura idraulica e del completo rifacimento della piazza, con l'asportazione dei basoli ottocenteschi e la stesura «dell'asfalto alla moderna», rappresentano in effetti un pozzo con una vera costituita da un elemento lapideo, monolitico, che potrebbe essere un cippo, scavato e riutilizzato. Della pietra in questione si è persa traccia dopo le opere di ricostruzione della piazza ( .
La ricerca storico-archeologica sul castello di Rocchet-te Pannocchieschi (Massa M.ma-GR) è inizi... more La ricerca storico-archeologica sul castello di Rocchet-te Pannocchieschi (Massa M.ma-GR) è iniziata nel 1992, nell'ambito di un più vasto progetto di studio sul territorio massetano (BIANCHI-BOLDRINI-DE LUCA 1994) In questo territorio, attraverso ricerche di superficie, approfondimenti storici e verifiche stratigrafiche, è possi-bile arrivare ad una ricostruzione archeologica del paesag-gio medievale che mostri quanto e come il controllo sullo sfruttamento e sulla gestione della risorsa mineraria (rame e argento) da parte del potere signorile e dell'autorità co-munale cittadina abbiano determinato la strutturazione del-la maglia del popolamento e la definizione delle sue carat-teristiche e del suo sviluppo. Inoltre ricerche archeometal-lurgiche avviate sulle numerose testimonianze dell'attività di lavorazione del rame e del piombo stanno offendo inte-ressanti ed originali contributi alla comprensione delle tec-niche estrattive e produttive e della eventuale differenzia-...
VII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, 2015
La storia di Pisa negli anni di passaggio tra la dominazione bizantina e quella longobarda, compr... more La storia di Pisa negli anni di passaggio tra la dominazione bizantina e quella longobarda, compresi nel quarantennio 603-643, non è molto conosciuta. La città è in mano ai Bizantini nel 603, quando i dromoni erano pronti a partire per una spedizione militare dal porto pisano, come si legge in una lettera di Gregorio Magno all'esarca bizantino Smaragdo. Pisa a quella data aveva quindi conservato la funzione di porto marittimo al servizio dell'Impero, anche se non è sicuro che ci si possa riferire proprio al Porto Pisano piuttosto che ad uno degli altri approdi presenti nella realtà lagunare del paesaggio litoraneo. Le fonti tacciono sui modi e i tempi della caduta di Pisa sotto il dominio longobardo, che si fa risalire agli anni precedenti al 643, momento della conquista della Maritima ad opera di Rotari. Anche dal punto di vista politico e sociale l'organizzazione del potere longobardo a Pisa è poco conosciuta. Sicuramente legata al ducato lucchese, la città era guidata da un gastaldo (Tangheroni 2004, pp. 143-147).
IN&AROUND Ceramiche e comunità Secondo convegno tematico dell’AIECM3 Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche 17-19 aprile 2015 a cura di Margherita Ferri, Cecilia Moine, Lara Sabbionesi
Archeologia in Piazza dei Miracoli. Gli scavi 2003-2009 a cura di A. Alberti. E. Paribeni, 2011
I dati raccolti grazie all'indagine di Area 5000 e di Area 8000 e l'integrazione della documentaz... more I dati raccolti grazie all'indagine di Area 5000 e di Area 8000 e l'integrazione della documentazione degli scavi Sanpaolesi permettono con buona probabilità di interpretare l'edificio absidato rinvenuto sull'angolo nord-est della cattedrale romanica come una chiesa, verosimilmente i resti della cattedrale di S. Maria cronologicamente attribuibili ad una fase intermedia tra la non individuata cattedrale paleocristiana e il meraviglioso monumento romanico opera di Buscheto e di Rainaldo.
Bruni S., a cura di, Rentamer le discours. Scritti per Mauro Del Corso., 2015
La trasformazione di un 'rudere' in un museo, ossia la rifunzionalizzazione di un edificio in sta... more La trasformazione di un 'rudere' in un museo, ossia la rifunzionalizzazione di un edificio in stato di abbandono in uno spazio aggregativo rivolto alle scuole e ai cittadini, ha come obiettivo principale la conservazione e la conoscenza di reperti e architetture, e quindi il mantenimento della memoria storica di un centro abitato, antico per fondazione e tradizioni. Questo impegno può essere visto da parte di un osservatore distratto come una scelta inopportuna, in un momento di difficoltà conclamate non solo per i cittadini ma anche per i comuni, deputati all'amministrazione del bene pubblico. Questa 'scelta controcorrente' è stata da subito sposata dall'Amministrazione di Calcinaia che ha convogliato sul progetto tutte le professionalità nel campo della ricerca e della tutela, sia del deposito sepolto che delle architetture conservate. È questa una bella storia, un "elogio della normalità" che assume purtroppo i colori dell'eccezionalità 1 . Normalità in quanto rientrano tra le funzioni di un buon amministratore tutte le iniziative volte alla conoscenza, al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale del proprio territorio; eccezionalità, invece, nel panorama spesso desolante di assenza di iniziative culturali programmatiche, inserite in progetti di medio e lungo termine. Fare cultura quando spesso contano solo i numeri, che siano quelli dei visitatori o quelli dei bilanci, diviene quasi sempre un'esperienza poco incoraggiante in realtà piccole del territorio. La sfida è dunque innanzitutto quella di risvegliare l'interesse per la 'nostra storia', di ricominciare ad allenare la curiosità, anche per i piccoli avvenimenti che, più o meno importanti, hanno contraddistinto la quotidianità di un'area eccezionalmente ricca dal punto di vista storico come è il Valdarno della piana pisana. Vincere questa sfida porterà poi, inevitabilmente, a occuparci di numeri, di presenze, di eventi, ma questa volta con un bilancio sicuramente positivo.
in CIRELLI, DIOSONO, PATTERSON 2015, Le forme della crisi. Produzioni ceramiche e commerci nell'Italia centrale tra Romani e Longobardi (III-VIII secolo d.C.), Bologna 2015, 2015
Soapstones (talc-bearing schists) and garnet chlorite schist artifacts found in Medieval archaeol... more Soapstones (talc-bearing schists) and garnet chlorite schist artifacts found in Medieval archaeological sites of Tuscany (Central Italy) were classified, in order to define provenance of the different lithotypes. In Italy and throughout the Central Europe, these greenschist facies metamorphic rocks are generally known, among the archaeologists, as the pietra ollare from the Alps. The investigated Tuscan archaeological sites are between 6 and 13th century AD and were strictly linked, in that period, to the well defined network trade running along Tyrrhenian coast. Samples come from little containers used for cooking and preserving food and showing traces of lathe manufacturing at their sidewalls. According to modal mineralogy, petrographic texture, XRD, SEM-EDS and whole rock chemistry we recognised, among the 18 studied findings, three different petrographic groups of the Alpine pietra ollare. (i) Fine grained magnesite talc schists (i.e. soapstones) from outcrops of the Central Alps located in the Valchiavenna area. (ii) Garnet chlorite schists from the Valle d'Aosta region. (iii) Amphibole talc schists (i.e. soapstones) with a provenance in the Ticino area. It is worth noting that artifacts of pietra ollare lithotypes from the Western Alps (i.e. garnet chlorite schists and amphibole talc schists) were not detected in the archaeological sites of the Middle Adriatic coast of the Central Italy, belonging to the same Medieval time interval. This emphasises that the petrographic groups of pietra ollare from the Alps spread to the south of the Po Plain according to Western and Eastern trade along the Italian Peninsula, using respectively, the Tyrrhenian and the Adriatic Sea commercial routes.
Vasai e vasellame a Pisa tra Cinque e Seicento, di Antonio Alberti e Marcella Giorgio, 2013
Si occupa principalmente di archeologia urbana e delle tematiche ad essa correlate (produzione de... more Si occupa principalmente di archeologia urbana e delle tematiche ad essa correlate (produzione della ceramica, architetture, infrastrutture). Si interessa inoltre di insediamenti medievali nel territorio pisano, avendo al suo attivo diverse pubblicazioni su monasteri e castelli tra Valdarno, Valdera e Monte Pisano.
Monete antiche, a cura di Antonio Alberti e Monica Baldassarri
CIAMPOLTRINI Presentazione p. 7 ANTONIO ALBERTI, MONICA BALDASSARRI Premessa p. 9 FIORENZO CATALL... more CIAMPOLTRINI Presentazione p. 7 ANTONIO ALBERTI, MONICA BALDASSARRI Premessa p. 9 FIORENZO CATALLI Presenza di moneta romana di Età repubblicana nell'Etruria tirrenica p. 15 ANDREA SACCOCCI Rinvenimenti monetali nella Tuscia dell'Altomedioevo: i fl ussi (secc. VI-X) p. 21 MONICA BALDASSARRI Usi e fl ussi di moneta in area alto-tirrenica tra XI e XIV secolo: una sintesi, con uno sguardo alla Valdera p. 35 FABIO FABIANI, LUCA PARODI Una rilettura storica di notizie e raccolte numismatiche antiquarie dal territorio di Camaiore (Lucca) p. 55 ANTONIO ALBERTI, MONICA BALDASSARRI Monete dai contesti tardoantichi e altomedievali di Piazza del Duomo a Pisa p. 79 ANGELICA DEGASPERI Monete nelle tombe basso e postmedievali della Toscana centro-settentrionale: rito o casualità? p. 101 La periodizzazione generale, che deriva dall'interazione dei dati dei differenti saggi di scavo è compresa tra il II secolo a.C (P.I) e il XX secolo d.C. (P.VIII). P.VIII/Interventi nella Piazza/Contemponanea/XIX-XX secolo P.VII/Cimitero/Moderna/XV-XVIII secolo P.VI-fase B/Costruzione e abbandono edifi cio 1300/Bassomedioevo/XIV-XV secolo P.VI-fase A/Cimitero/Bassomedioevo/XIII secolo P.V/Spoliazione per il cantiere romanico/Medioevo/XI secolo P.IV/Costruzione della prima cattedrale medievale/Medioevo/fi ne X-inizio XI secolo P.III-fase E-C/Attività di frequentazione post-obliterazione/Altomedioevo/VII secolo P.III-fase B/Obliterazione dell'area occupata dalle domus romane/Tardoantico/VI secolo P.III-fase A/Rioccupazione delle domus/tardoantico/prima metà VI secolo P.II-fase C/Ultimi interventi nelle domus/tardoantico/IV-V secolo P.II-fase B/Ristrutturazione delle domus/Romano-imperiale/ metà I secolo a.C. P.II-fase A/Fondazione delle domus/Romano-repubblicana/I secolo a.C. P.I/Livelli precedenti alle domus/Etrusca-romano-repubblicana/II-I secolo a.C.
Il volume raccoglie gli Atti del Secondo Convegno Tematico organizzato dall’AIECM3 (Association p... more Il volume raccoglie gli Atti del Secondo Convegno Tematico organizzato dall’AIECM3 (Association pour l’étude des céramiques Médiévales et Moderne en Mediterranée), tenutosi dal 17 al 19 aprile del 2015, in collaborazione con il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza e con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’incontro si proponeva di indagare il ruolo dei manufatti ceramici all’interno delle comunità e delle sue dinamiche. I contributi qui proposti non si concentrano dunque sugli oggetti in sé, ma li seguono come un filo conduttore, per interpretare le società che li hanno prodotti ed utilizzati. I contenuti riflettono l’ampia e poliedrica partecipazione al Convegno in termini di specializzazione disciplinare, cronologica e geografica. Nel complesso gli Atti raccolgono trentasei contributi originali che coprono il periodo compreso tra la tarda antichità e il XX secolo. La prima parte è dedicata al tema della ceramica, intesa come agente nelle dinamiche sociali e diretto portatore di significato. La seconda sezione è interamente dedicata al passato recente, un argomento poco praticato in campo archeologico, ma che si è rivelato molto fecondo. Le comunità e le loro diverse scale di grandezza sono le protagoniste della terza ed ultima parte del libro.
"La produzione ceramica post-medievale a Pisa è analizzata in questa sede attraverso i materiali ... more "La produzione ceramica post-medievale a Pisa è analizzata in questa sede attraverso i materiali provenienti da due scavi stratigrafici effettuati in anni diversi nel centro storico a nord del fiume Arno: Villa Quercioli e via della Sapienza.
In entrambi i casi si è trattato di indagini di archeologia urbana che hanno permesso di raccogliere interessanti informazioni sulla città tardomedievale e moderna ed hanno dato l’opportunità di ricostruire l’evoluzione dell’assetto urbano di alcune parti della città sino ai giorni nostri. Le indagini hanno poi permesso di recuperare importanti dati sulla produzione ceramica cittadina tra XVI e XVII secolo, che sono stati la base di partenza sia per approfondimenti ulteriori attraverso le fonti scritte sia per poter riflettere nuovamente ed in maniera più composita sulle manifatture cittadine di ceramica.
Gli scavi, diversi per localizzazione ed estensione ed anche per le cronologie e i dati documentati, offrono un quadro piuttosto completo del vasellame prodotto dalle botteghe pisane tra Cinque e Seicento attraverso gli scarti ceramici (Villa Quercioli) ed i resti delle fornaci e degli ambienti di produzione (via della Sapienza). In questa maniera è stato possibile costruire una sequenza che, anche tramite la revisione di vecchi e nuovi dati di scavo condotti in altre parti della città, permette di seguire l’evoluzione delle manifatture in un momento di passaggio rispetto a quanto successo nel bassomedioevo."
Copertina, indice, terzo capitolo (Terrenuove e "castra franchi" del basso valdarno pisano) e bib... more Copertina, indice, terzo capitolo (Terrenuove e "castra franchi" del basso valdarno pisano) e bibliografia.
Tra il 2005 ed il 2010 il territorio di Montescudaio e il sito de La Badia sono stati interessat... more Tra il 2005 ed il 2010 il territorio di Montescudaio e il sito de La Badia sono stati interessati da due ricognizioni archeologiche e sei campagne di scavo. La messe di materiali raccolti, che getta una luce nuova sui paesaggi storici di questa porzione di Toscana e sulle vicende del monastero di Santa Maria, ha suggerito di articolare la pubblicazione in due volumi: uno di taglio generale, che fornisse un valido compendio delle ricerche realizzate; uno incentrato sui risultati degli scavi archeologici nell’area dell’antico cenobio, con una presentazione tecnico-scientifica dei dati.
Between 2005 and 2010 the territory of Montescudaio and the site of La Badia were affected by two archaeological surveys and six excavation campains. The informations and the materials collected, which shed new light on the historic landscapes of this part of Tuscany and on the history of the benedectine monastery of Santa Maria, suggested to articulate the publication in two volumes: one of essays, that provide a useful summary of research made; an other focused on the detailed results of archaeological excavations in the ancient monastery, with a presentation of technical and scientific data.
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Nel tomo I sono raccolti i saggi di sintesi sulla storia e l’archeologia del territorio comunale, oltre che sul monastero di Santa Maria, alla luce delle nuove acquisizioni. A questi si aggiungono le presentazioni dei progetti di valorizzazione nati dalle ricerche archeologiche e messi in cantiere dalle Istituzioni, Università e Soprintendenze, insieme con le Amministrazioni territoriali grazie al sostegno di sponsor pubblici e privati.
Il tomo II illustra in modo analitico i dati archeografici e i risultati dei successivi studi effettuati sulla documentazione stratigrafica e sui reperti dello scavo stratigrafico pluriennale condotto dall’équipe dell’Università di Pisa in località La Badia per consentire la comprensione del processo di ricostruzione storica condotto sulle fonti materiali.
Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 17:00 nell'auditorium di Palazzo Blu, a conclusione del progetto 'Sc... more Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 17:00 nell'auditorium di Palazzo Blu, a conclusione del progetto 'Scopripisa', si terrà la presentazione del volume 'Vasai e Vasellame a Pisa tra Cinque e Seicento. La produzione di ceramica attraverso le fonti scritte e archeologiche' di Antonio Alberti e Marcella Giorgio, con contributi di Claudio Capelli, Giuseppe Clemente, Mara Febbraro, Antonio Fornaciari e Daniela Stiaffini.
Saluti introduttivi
Mauro Ciampa, Fondazione Pisa
Claudia Rizzitelli, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
Gabriella Garzella, Società Storica Pisana
Interventi
Monica Baldassarri, Società Storica Pisana
Catia Renzo Rizzo, Società Storica Pisana
Carlo Varaldo, Università degli Studi di Genova
XIII Congreso Internacional sobre Cerámica Medieval y Moderna en el Mediterráneo (AIECM3), Oct 2024
In 2016 a preventive archaeological excavation was carried out in Piazza Carrara, located north o... more In 2016 a preventive archaeological excavation was carried out in Piazza Carrara, located north of the Arno River, on the western side of the medieval city, as part of the ‘Isole Ecologiche Interrate’ project of the Municipality of Pisa. The remains of a late medieval building were found, one of whose rooms below the Renaissance floor level was occupied by a thick clay deposit that obliterated a large quantity of pottery for refining cane sugar. The compartment may have been an underground room or cellar later filled with clay deposits which encapsulated the objects it contained, due to a flood episode of the nearby river. Some Pisan sgraffito slipware allow us to date the obliteration at the second half-end of the 16th century. The aim of this contribution is to present for the first time this ceramic context related to sugar processing, which appears unique in the Tuscan city and regional panorama.
Insediamenti e manifatture fra Toscana e mondo mediterraneo. Ricerche archeologiche e documentarie (Medioevo-Età Moderna). Per Andrea Vanni Desideri, 2023
Abstract: Recent urban interventions in Santa Maria a Monte (Pisa) allowed the acquisition of new... more Abstract: Recent urban interventions in Santa Maria a Monte (Pisa) allowed the acquisition of new archaeological data on the medieval settlement, bringing to light structures and materials that are dated between the late 11th and late 14th century and documenting the changes that took place in residential and military constructions of the area during this period. The contribution presents the first results of these stratigraphic investigations, for the interpretation and dating of which it was necessary to rely also on archaeology of architecture studies and on the mensiochronology survey on bricks carried out in the nearby settlements of Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Marti (PI) and Fucecchio (FI).
Sommario: Recenti interventi urbanistici a Santa Maria a Monte (Pisa) hanno permesso di acquisire nuovi dati archeologici sull'insediamento medievale, portando alla luce strutture e materiali databili tra la fine dell'XI e la fine del XIV secolo e documentando i cambiamenti avvenuti nelle costruzioni residenziali e militari dell'area in questo periodo. Il contributo presenta i primi risultati di queste indagini stratigrafiche, per la cui interpretazione e datazione è stato necessario basarsi anche su studi di archeologia dell'architettura e sull'indagine mensiocronologica dei laterizi effettuata nei vicini insediamenti di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Marti (PI) e Fucecchio (FI).
IX CONGRESSO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA MEDIEVALE, 2022
Nel contributo sono presentati i risultati delle ricerche archeologiche effettuate nell'area dell... more Nel contributo sono presentati i risultati delle ricerche archeologiche effettuate nell'area dell'ex Palazzo Franchetti, situato nel quartiere di Chinzica a Pisa, prestando attenzione agli edifici residenziali e alle interessanti infrastrutture rinvenute, databili tra il XII e XVI secolo. Queste indagini sono state preliminari al progetto di restauro del complesso architettonico e del suo giardino, ma sono state realizzate anche con l’obiettivo di verificare la documentazione scritta medievale e la tradizione dell'età moderna che testimoniavano la presenza delle abitazioni del conte Ugolino Della Gherardesca nella zona. Gli scavi e gli studi degli elevati hanno permesso di documentare la crescita di questa parte del quartiere tra XII e inizi XIII secolo, le particolari distruzioni conseguenti alla condanna del Conte Ugolino e le trasformazioni strutturali e infrastrutturali (sili, ghiacciaie) della prima età moderna. This paper presents the results of the archaeological investigations carried out in the area of the former Palazzo Franchetti, located in the Chinzica quarter of Pisa, paying attention to the residential buildings and interesting infrastructures found, which can be dated between the 12th and 16th centuries. These investigations were preliminary to the project for the restoration of the architectural complex and its garden, but were also carried out with the aim of verifying medieval written documentation and modern age tradition testifying to the presence of Count Ugolino Della Gherardesca's dwellings in the area. Excavations and studies of the still standing buildings have made it possible to document the growth of this part of the district between the 12th and early 13th century, the particular destruction following Count Ugolino's condemnation, and the structural and infrastructural transformations (silos, icy chambers) in the early modern age.
Tempo e preziosi. Tecniche di datazione per l'oreficeria tardoantica e medievale, 2017
The last archaeological investigations in Piazza dei Miracoli (2003-2009) added important informa... more The last archaeological investigations in Piazza dei Miracoli (2003-2009) added important information about the Lombard presence in Pisa from the early decades of the 7th century. A new burial was discovered which contained, among other artefacts, a small buckle of “byzantine type”, figured and with inscriptions. In this article the characteristics of this piece are analyzed in order to discuss its chronology and the ambit of its production, with the help of the archaeological data as well as of the jewellery and the coinage of the period.
Pisa città della ceramica. Mille anni di economia e d'arte, dalle importazioni mediterranee alle creazioni contemporanee, 2018
Mille anni di ceramica a Pisa: una storia lunghissima che attendeva di essere riscoperta, prima r... more Mille anni di ceramica a Pisa: una storia lunghissima che attendeva di essere riscoperta, prima raccontata dai colorati bacini ceramici posti ad ornamento delle chiese cittadine tra fine X e XIV secolo, poi testimoniata dai documenti e dai reperti
archeologici di età moderna sino ai materiali usati sulle tavole ed esposti nelle
credenze dei Pisani tra Otto e Novecento.
A ricostruire tale narrazione ha pensato la Società Storica Pisana con la mostra
"Pisa città della ceramica", i cui contenuti sono raccolti, ampliati ed approfonditi
in questo volume, che costituisce anche la guida con il catalogo dei pezzi più rilevanti
esposti nelle varie sedi coinvolte nel progetto, articolato tra città e territorio lungo il corso dell’Arno.
Attraverso le pagine si snoda un itinerario che dal medioevo giunge all’età contemporanea, abbracciando un millennio e molto più, come mostrano i rinvenimenti di epoca etrusca e romana dai quali muove il libro, dopo un’introduzione dedicata alle tecniche produttive.
La ceramica si conferma un’ottima fonte materiale per la ricostruzione storica: realizzata con materie prime diffuse in natura e adatta alla fabbricazione di manufatti
impiegati per le attività più disparate, è lo specchio di molti aspetti sociali ed economici.
Distribuiti grazie alle vie di acqua insieme ad altri beni che spesso non hanno lasciato evidenza, i fittili risultano poi un importante tracciatore delle relazioni commerciali e culturali intessute attraverso il mare e le reti fluviali.
Dieci secoli di storia, tra artigianato, commerci internazionali e trasformazioni culturali carat... more Dieci secoli di storia, tra artigianato, commerci internazionali e trasformazioni culturali caratterizzano la mostra “Pisa città della ceramica. Mille anni di economia e d’arte, dalle importazioni mediterranee alle creazioni contemporanee”, inaugurata il 5 maggio 2018 a Pisa.
Il progetto, realizzato dalla Società Storica Pisana, si sviluppa lungo sei mesi, fino al 5 novembre, in quattro sedi espositive principali (San Michele degli Scalzi, Palazzo Blu, Camera di Commercio di Pisa, Museo Nazionale di San Matteo), con oltre 500 pezzi in mostra, un cartellone di eventi dedicati a tutte le fasce di età, percorsi guidati in città e nel territorio pisano alla scoperta di inediti palazzi, chiese decorate da bacini ceramici, esempi di archeologia industriale e ceramisti ancora in attività, ma anche un sito web fruibile da smartphone, con mappe personalizzabili per costruire in autonomia il proprio itinerario di visita. La mostra, infatti, invita a rileggere un intero territorio, che fu un’avanguardia nella tecnica destinata a cambiare le abitudini dell’Occidente, cominciando dalla tavola, per diventare un settore trainante per l’economia: la produzione della ceramica.
Pisa città della ceramica. Mille anni di economia e d'arte, dalle importazioni mediterranee alle creazioni contemporanee, 2018
Mille anni di ceramica a Pisa: una storia lunghissima che attendeva di essere riscoperta, prima r... more Mille anni di ceramica a Pisa: una storia lunghissima che attendeva di essere riscoperta, prima raccontata dai colorati bacini ceramici posti ad ornamento delle chiese cittadine tra fine X e XIV secolo, poi testimoniata dai documenti e dai reperti archeologici di età moderna sino ai materiali usati sulle tavole ed esposti nelle credenze dei Pisani tra Otto e Novecento. A ricostruire tale narrazione ha pensato la Società Storica Pisana con la mostra Pisa città della ceramica, i cui contenuti sono raccolti, ampliati ed approfonditi in questo volume, che costituisce anche la guida con il catalogo dei pezzi più rilevanti esposti nelle varie sedi coinvolte nel progetto, articolato tra città e territorio lungo il corso dell’Arno.
Quaderni del Sistema Museale Montopolese - QuaSiMM", 2025
In copertina: Ricostruzione 3D del castello di Montopoli nel primo Trecento di M. Baldassari e A.... more In copertina: Ricostruzione 3D del castello di Montopoli nel primo Trecento di M. Baldassari e A. Lippi per il Sistema Museale Montopolese e il Sistema Museale del Valdarno di Sotto (da ) In quarta di copertina: Matrice sigillare in bronzo del Comune di Montopoli, primi decenni del XIV secolo (Archives Nationales, Paris, mat. 832F) Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall'accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAII, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000. Le riproduzioni per uso differente da quello personale sopracitato potranno avvenire solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata dagli aventi diritto/dall' editore.
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Papers by Antonio Alberti
Etruscan period to the present day. This paper focuses on the 6th and 7th centuries CE; in those centuries the area was first occupied
by wooden buildings (period VI), later replaced by a cemetery (period VII). Pottery from the excavations, including a number of
residues from earlier periods, includes a wide range of imports, originating from almost the entire Mediterranean basin, from Gallia
to the Near East. Imports and local wares both attest the prolonged vitality of the city well into the Late Antique period
The Middle Ages in Pisa: brick decorations.
Large-scale brick production resumed in Pisa from about the middle of the 12th century, and became consolidated in the 13th century. Brick was
used widely in religious and civil buildings, replacing stone, which had characterized all Romanesque buildings in Pisa between the 11th and 12th
centuries. Both in the city and in the surrounding area, large decorative features began to be used, consisting of bricks engraved before or after
firing, with a wide array of both geometric and floral elements. These embellished the frames of arches of Pisan tower-houses, and contemporary
palazzi, as well as the façades of churches, as documented in many other urban contexts in the Lower Pisan Valdarno, and in Lucca.
Keywords: Pisa, Middle Ages, bricks, decorated bricks.
Riassunto
La ripresa della produzione del mattone, che diviene consistente a Pisa a partire dalla metà circa del XII secolo per poi consolidarsi nel XIII, si
sviluppa grazie al massiccio uso del laterizio sia negli edifici religiosi che in quelli civili, in sostituzione della pietra verrucana, che aveva caratterizzato
tutta l’edilizia romanica della città tra XI e XII secolo. È da quel periodo che sia in città sia nel territorio cominciano ad essere utilizzati anche
ampi inserti decorativi, costituiti da mattoni incisi prima o dopo la cottura, con un ampio apparato di elementi sia geometrici sia floreali, che
andranno ad abbellire le cornici degli archi delle case-torri pisane, dei coevi palazzi, ma anche delle facciate delle chiese, così come documentato
in molti altri centri del Basso Valdarno pisano e a Lucca.
Parole chiave: Pisa, Medioevo, mattoni, laterizi decorati.
Foundation, juts out on the left bank of the Panaro river, in the Modena area. The first document reporting
its presence dates back to 1178. Since 1336 Vignola became an Este dominion and in 1401 was enfeoff ed to
Uguccione Contrari. Thus a building transformation and widening process started. Since the roofing of the
walkways in the middle of the XVI century, the building assumed the structure we inherited. In the years
2004-2005 an archeological and architectural project was carried out by Sauro Gelichi, professor of medieval
archeology at Cà Foscari University in Venice. Thanks to the surveys it was possible to confirm that the castle’s
structure is the fi nal result of several aggregation processes of building elements. The structural history of
the Fortress can be divided in six different periods, starting from the XI and XII centuries when the primitive
core was built, to the XV and XVI centuries when it was transformed from a military stronghold into a military
residence, to the XIX and XX centuries when, after a few architectural works, it became a noble residence.
I dati proposti in questo contributo hanno unito le informazioni provenienti dai sempre più numerosi contesti di consumo e i dati provenienti dal primo rinvenimento di scarti di produzione di ceramica priva di rivestimento per una cronologia precedente al Duecento.
I contesti presentati sono omogenei sia nelle associazioni di forme, decori e caratteristiche tecnologiche che nelle quantità e prevalenze di singole tipologie di materiali. Tali peculiarità permettono di confermare una produzione a Pisa di ceramiche prive di rivestimento già tra XI e metà XII secolo.
Etruscan period to the present day. This paper focuses on the 6th and 7th centuries CE; in those centuries the area was first occupied
by wooden buildings (period VI), later replaced by a cemetery (period VII). Pottery from the excavations, including a number of
residues from earlier periods, includes a wide range of imports, originating from almost the entire Mediterranean basin, from Gallia
to the Near East. Imports and local wares both attest the prolonged vitality of the city well into the Late Antique period
The Middle Ages in Pisa: brick decorations.
Large-scale brick production resumed in Pisa from about the middle of the 12th century, and became consolidated in the 13th century. Brick was
used widely in religious and civil buildings, replacing stone, which had characterized all Romanesque buildings in Pisa between the 11th and 12th
centuries. Both in the city and in the surrounding area, large decorative features began to be used, consisting of bricks engraved before or after
firing, with a wide array of both geometric and floral elements. These embellished the frames of arches of Pisan tower-houses, and contemporary
palazzi, as well as the façades of churches, as documented in many other urban contexts in the Lower Pisan Valdarno, and in Lucca.
Keywords: Pisa, Middle Ages, bricks, decorated bricks.
Riassunto
La ripresa della produzione del mattone, che diviene consistente a Pisa a partire dalla metà circa del XII secolo per poi consolidarsi nel XIII, si
sviluppa grazie al massiccio uso del laterizio sia negli edifici religiosi che in quelli civili, in sostituzione della pietra verrucana, che aveva caratterizzato
tutta l’edilizia romanica della città tra XI e XII secolo. È da quel periodo che sia in città sia nel territorio cominciano ad essere utilizzati anche
ampi inserti decorativi, costituiti da mattoni incisi prima o dopo la cottura, con un ampio apparato di elementi sia geometrici sia floreali, che
andranno ad abbellire le cornici degli archi delle case-torri pisane, dei coevi palazzi, ma anche delle facciate delle chiese, così come documentato
in molti altri centri del Basso Valdarno pisano e a Lucca.
Parole chiave: Pisa, Medioevo, mattoni, laterizi decorati.
Foundation, juts out on the left bank of the Panaro river, in the Modena area. The first document reporting
its presence dates back to 1178. Since 1336 Vignola became an Este dominion and in 1401 was enfeoff ed to
Uguccione Contrari. Thus a building transformation and widening process started. Since the roofing of the
walkways in the middle of the XVI century, the building assumed the structure we inherited. In the years
2004-2005 an archeological and architectural project was carried out by Sauro Gelichi, professor of medieval
archeology at Cà Foscari University in Venice. Thanks to the surveys it was possible to confirm that the castle’s
structure is the fi nal result of several aggregation processes of building elements. The structural history of
the Fortress can be divided in six different periods, starting from the XI and XII centuries when the primitive
core was built, to the XV and XVI centuries when it was transformed from a military stronghold into a military
residence, to the XIX and XX centuries when, after a few architectural works, it became a noble residence.
I dati proposti in questo contributo hanno unito le informazioni provenienti dai sempre più numerosi contesti di consumo e i dati provenienti dal primo rinvenimento di scarti di produzione di ceramica priva di rivestimento per una cronologia precedente al Duecento.
I contesti presentati sono omogenei sia nelle associazioni di forme, decori e caratteristiche tecnologiche che nelle quantità e prevalenze di singole tipologie di materiali. Tali peculiarità permettono di confermare una produzione a Pisa di ceramiche prive di rivestimento già tra XI e metà XII secolo.
In entrambi i casi si è trattato di indagini di archeologia urbana che hanno permesso di raccogliere interessanti informazioni sulla città tardomedievale e moderna ed hanno dato l’opportunità di ricostruire l’evoluzione dell’assetto urbano di alcune parti della città sino ai giorni nostri. Le indagini hanno poi permesso di recuperare importanti dati sulla produzione ceramica cittadina tra XVI e XVII secolo, che sono stati la base di partenza sia per approfondimenti ulteriori attraverso le fonti scritte sia per poter riflettere nuovamente ed in maniera più composita sulle manifatture cittadine di ceramica.
Gli scavi, diversi per localizzazione ed estensione ed anche per le cronologie e i dati documentati, offrono un quadro piuttosto completo del vasellame prodotto dalle botteghe pisane tra Cinque e Seicento attraverso gli scarti ceramici (Villa Quercioli) ed i resti delle fornaci e degli ambienti di produzione (via della Sapienza). In questa maniera è stato possibile costruire una sequenza che, anche tramite la revisione di vecchi e nuovi dati di scavo condotti in altre parti della città, permette di seguire l’evoluzione delle manifatture in un momento di passaggio rispetto a quanto successo nel bassomedioevo."
Between 2005 and 2010 the territory of Montescudaio and the site of La Badia were affected by two archaeological surveys and six excavation campains. The informations and the materials collected, which shed new light on the historic landscapes of this part of Tuscany and on the history of the benedectine monastery of Santa Maria, suggested to articulate the publication in two volumes: one of essays, that provide a useful summary of research made; an other focused on the detailed results of archaeological excavations in the ancient monastery, with a presentation of technical and scientific data.
----
Nel tomo I sono raccolti i saggi di sintesi sulla storia e l’archeologia del territorio comunale, oltre che sul monastero di Santa Maria, alla luce delle nuove acquisizioni. A questi si aggiungono le presentazioni dei progetti di valorizzazione nati dalle ricerche archeologiche e messi in cantiere dalle Istituzioni, Università e Soprintendenze, insieme con le Amministrazioni territoriali grazie al sostegno di sponsor pubblici e privati.
Il tomo II illustra in modo analitico i dati archeografici e i risultati dei successivi studi effettuati sulla documentazione stratigrafica e sui reperti dello scavo stratigrafico pluriennale condotto dall’équipe dell’Università di Pisa in località La Badia per consentire la comprensione del processo di ricostruzione storica condotto sulle fonti materiali.
Saluti introduttivi
Mauro Ciampa, Fondazione Pisa
Claudia Rizzitelli, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
Gabriella Garzella, Società Storica Pisana
Interventi
Monica Baldassarri, Società Storica Pisana
Catia Renzo Rizzo, Società Storica Pisana
Carlo Varaldo, Università degli Studi di Genova
Saranno presenti gli Autori
the Municipality of Pisa. The remains of a late medieval building were found, one of whose rooms below the Renaissance floor level was occupied by a thick clay deposit that obliterated a large quantity of pottery for refining cane sugar. The compartment may have been an underground room or cellar later filled with clay deposits which encapsulated the objects it contained, due to a flood episode of the nearby river. Some Pisan sgraffito slipware allow us to date the obliteration at the second half-end of the 16th century. The aim of this contribution is to present for the first time this ceramic context related to sugar processing, which appears unique in the Tuscan city and regional panorama.
Sommario: Recenti interventi urbanistici a Santa Maria a Monte (Pisa) hanno permesso di acquisire nuovi dati archeologici sull'insediamento medievale, portando alla luce strutture e materiali databili tra la fine dell'XI e la fine del XIV secolo e documentando i cambiamenti avvenuti nelle costruzioni residenziali e militari dell'area in questo periodo. Il contributo presenta i primi risultati di queste indagini stratigrafiche, per la cui interpretazione e datazione è stato necessario basarsi anche su studi di archeologia dell'architettura e sull'indagine mensiocronologica dei laterizi effettuata nei vicini insediamenti di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Marti (PI) e Fucecchio (FI).
Queste indagini sono state preliminari al progetto di restauro del complesso architettonico e del suo giardino, ma sono state realizzate anche con l’obiettivo di verificare la documentazione scritta medievale e la tradizione dell'età moderna che testimoniavano la presenza delle abitazioni del conte Ugolino Della Gherardesca nella zona.
Gli scavi e gli studi degli elevati hanno permesso di documentare la crescita di questa parte del quartiere tra XII e inizi XIII secolo, le particolari distruzioni conseguenti alla condanna del Conte Ugolino e le trasformazioni strutturali e infrastrutturali (sili, ghiacciaie) della prima età moderna.
This paper presents the results of the archaeological investigations carried out in the area of the former Palazzo Franchetti, located in the Chinzica quarter of Pisa, paying attention to the residential buildings and interesting infrastructures found, which can be dated between the 12th and 16th centuries.
These investigations were preliminary to the project for the restoration of the architectural complex and its garden, but were also carried out with the aim of verifying medieval written documentation and modern age tradition testifying to the presence of Count Ugolino Della Gherardesca's dwellings in the area.
Excavations and studies of the still standing buildings have made it possible to document the growth of this part of the district between the 12th and early 13th century, the particular destruction following Count Ugolino's condemnation, and the structural and infrastructural transformations (silos, icy chambers) in the early modern age.
archeologici di età moderna sino ai materiali usati sulle tavole ed esposti nelle
credenze dei Pisani tra Otto e Novecento.
A ricostruire tale narrazione ha pensato la Società Storica Pisana con la mostra
"Pisa città della ceramica", i cui contenuti sono raccolti, ampliati ed approfonditi
in questo volume, che costituisce anche la guida con il catalogo dei pezzi più rilevanti
esposti nelle varie sedi coinvolte nel progetto, articolato tra città e territorio lungo il corso dell’Arno.
Attraverso le pagine si snoda un itinerario che dal medioevo giunge all’età contemporanea, abbracciando un millennio e molto più, come mostrano i rinvenimenti di epoca etrusca e romana dai quali muove il libro, dopo un’introduzione dedicata alle tecniche produttive.
La ceramica si conferma un’ottima fonte materiale per la ricostruzione storica: realizzata con materie prime diffuse in natura e adatta alla fabbricazione di manufatti
impiegati per le attività più disparate, è lo specchio di molti aspetti sociali ed economici.
Distribuiti grazie alle vie di acqua insieme ad altri beni che spesso non hanno lasciato evidenza, i fittili risultano poi un importante tracciatore delle relazioni commerciali e culturali intessute attraverso il mare e le reti fluviali.
Il progetto, realizzato dalla Società Storica Pisana, si sviluppa lungo sei mesi, fino al 5 novembre, in quattro sedi espositive principali (San Michele degli Scalzi, Palazzo Blu, Camera di Commercio di Pisa, Museo Nazionale di San Matteo), con oltre 500 pezzi in mostra, un cartellone di eventi dedicati a tutte le fasce di età, percorsi guidati in città e nel territorio pisano alla scoperta di inediti palazzi, chiese decorate da bacini ceramici, esempi di archeologia industriale e ceramisti ancora in attività, ma anche un sito web fruibile da smartphone, con mappe personalizzabili per costruire in autonomia il proprio itinerario di visita. La mostra, infatti, invita a rileggere un intero territorio, che fu un’avanguardia nella tecnica destinata a cambiare le abitudini dell’Occidente, cominciando dalla tavola, per diventare un settore trainante per l’economia: la produzione della ceramica.
A ricostruire tale narrazione ha pensato la Società Storica Pisana con la mostra Pisa città della ceramica, i cui contenuti sono raccolti, ampliati ed approfonditi in questo volume, che costituisce anche la guida con il catalogo dei pezzi più rilevanti esposti nelle varie sedi coinvolte nel progetto, articolato tra città e territorio lungo il corso dell’Arno.