Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
Il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli, fondato il 5 dicembre 1994, persegue quattro finalità fondamentali: promuovere e coordinare iniziative volte a valorizzare l’opera belliana e il dialetto di Roma; promuovere studi, convegni, ricerche, pubblicazioni nel campo della letteratura in lingua e in dialetto; curare la conservazione degli atti relativi alla vita e alle opere di Giuseppe Gioachino Belli e provvedere alla loro divulgazione; favorire gli studi sui dialetti anche mediante l’erogazione di borse di studio e l’attivazione di programmi di formazione rivolti ai docenti.
La produzione scientifica del Centro Studi confluisce abitualmente nel «996», la sua rivista, che esce regolarmente dal 1999, o è raccolta in volumi monografici: tra le iniziative editoriali più recenti, si possono ricordare G.G. Belli, Il teatro, a cura di Laura Biancini, Roma, Il Cubo, 2018, e Id., Epistolario (1814-1837), a cura di Davide Pettinicchio, Macerata, Quodlibet, 2019.
La produzione scientifica del Centro Studi confluisce abitualmente nel «996», la sua rivista, che esce regolarmente dal 1999, o è raccolta in volumi monografici: tra le iniziative editoriali più recenti, si possono ricordare G.G. Belli, Il teatro, a cura di Laura Biancini, Roma, Il Cubo, 2018, e Id., Epistolario (1814-1837), a cura di Davide Pettinicchio, Macerata, Quodlibet, 2019.
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"il 996" by Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli
Rita Severino, Voci di donne nei sonetti romaneschi di Belli.
Chiara Caputi, Lu Santo Jullare Francesco. Dario Fo tra giullari, dialetto e tradizione popolare.
Ludovica Germani, «Raccogliere dagli archivi pubblici e privati delle Marche i documenti storici più importanti». Una raccolta di testi volgari marchigiani inediti o malnoti.
Davide Pettinicchio, Regesto delle lettere inviate a Giuseppe Gioachino Belli (1814-1837). Parte iii. 1835-1837
Gabriele Polo, Assalto a San Lorenzo. La prima strage del fascismo al potere (recensione, di Enzo Frustaci).
Anna Maria Curci e Claudio Costa, Il pozzo della solitudine e le ali della libertà. Itinerario nella letteratura femminile.
Emanuele Coglitore, De scento impiccati ammalappena se n’addanna uno… oppure «a stento se ne salva uno»?
Davide Pettinicchio, Regesto delle lettere inviate a Giuseppe Gioachino Belli (1814-1837). Parte ii. 1832-1834
Franco Onorati, In occasione del suo 90° compleanno, Solonovič ha fatto il pieno di premi e festeggiamenti.
-Marcello Teodonio, "Ciao, Eugenio" (editoriale, pp. 5-8);
-Fabio Pierangeli, "«L’ombra di Dante che nominava tutto» Pasolini nella Città di Dite" (pp. 9-26);
-Nicola Scardicchio, "Roma eterna nella cantata di Nino Rota e Vinci Verginelli" (pp. 27-40);
-Laurino Giovanni Nardin, "Caino" (pp. 41-60);
-Davide Pettinicchio, "Regesto delle lettere inviate a Giuseppe Gioachino Belli (1814-1837) Parte i. 1814-1831" (pp. 61-128);
Recensioni
-Giulio Vaccaro, "Prospettiva Pasolini (5 marzo-30 giugno 2022) a cura di Simone Casini, Carlo Pulsoni, Roberto Rettori, Francesca Tuscano" (pp. 129-134);
-"Libri ricevuti", a cura di Laura Biancini (pp. 135-139).
• "Li sordati bboni" di Marcello Teodonio (pp. 5-9);
• "Un petit coin de Paris Dalla casa-studio di via Maria Adelaide alla Stanza di Trilussa al Museo di Roma in Trastevere" di Donatella Occhiuzzi (pp. 11-27);
• "Costruire un dialogo che attraversa lo spazio e il tempo. La traduzione in cinese delle Desgrazzi de Giovannin Bongee" di Lisi Feng (pp. 29-46);
• "Indagine (socio)linguistica sulla differenziazione morfologica su base sessuale nel dialetto" di Pescasseroli (AQ) di Davide Boccia (pp.47-58);
• "Dialetti reloaded. Note di lettura" di Silvia Tolusso (pp. 59-72);
• "Cronache" di Franco Onorati (pp.73-77);
• "Libri ricevuti" a cura di Laura Biancini (pp. 79-82).
Sommario
- Marcello Teodonio, L’intelligenza delle cose (editoriale, pp. 5-8);
- Emanuele Coglitore, Er ventidua descemmre, II (pp. 9-31);
- Edoardo Barghini, «Che sfigurato vive». L’etica della corruzione nella poesia dell’ultimo Marè (pp. 33-62);
- Giulia Virgilio, Realtà romane nella lessicografia. Alcune voci dal Dizionario universale di Francesco D’Alberti di Villanuova (pp. 63-76);
- Andrea Riga, Fenomeni fonosimbolici e dialetto. Considerazioni preliminari per un repertorio storico-linguistico degli ideofoni romaneschi (pp. 77-87);
- Laura Biancini, Il gerundio di ricordare. Per Sandro Bajini (Sannazzaro de’ Burgondi 1928 – Milano 2022) (pp. 89-100);
- Recensioni (pp. 101-113): Giovanni Faldella, Roma borghese [Rita Severino]; Oriano Pellegrini, Quadretti a righe… anche versiliesi [Claudio Costa]; Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti [Silvia Tolusso];
- Cronache, di Franco Onorati (pp. 115-117)
- Libri ricevuti, a cura di Laura Biancini (pp. 119-124).
Giulio Vaccaro, La tarantella de li Massiccioni. Edizione e commento.
Daniele D’Alterio, Itinerari pascarelliani nell’Italia fascista. L’Accademia d’Italia, il tandem Ojetti-Cecchi e l’altra faccia della “comfort zone” del regime.
Alberto Sisti, La strada di casa. Lettura di La chèsa de témp di Nino Pedretti.
Elia Gaudenzi, «La memoria nella lingua». Il dialetto veneto in Luigi Meneghello, Mario Rigoni Stern e Andrea Zanzotto.
Andrea Giampietro, Anniversario di poesia. I quarant’anni di Nu parlà’ zettenne di Cosimo Savastano.
Andrea Giampietro, Intervista a Cosimo Savastano.
Antologia poetica di Cosimo Savastano, a cura di Andrea Giampietro.
Vincenzo Allegrini, Le «reliquie» del «naufragio». Qualche osservazione a margine dell’edizione critica di Mia vita a cura di Davide Pettinicchio.
Andrea Zanzotto e il dialetto. Conversazione con Luigi Tassoni, a cura di Eszter Rónaky.
Claudio Costa, "Fa' la ninna, cocco bello finché dura sto macello". Scrittori di fronte alla Grande Guerra: la voce di Trilussa.
Flavio Quaranta, Monsignor Paolo Durio protagonista di "Er furto piccinino".
Cosma Siani, Belli nello Yorkshire: le traduzioni di Paul Howard.
Emanuele Coglitore, Tre espressioni romanesche inedite. Spunti di dialetto romanesco e di lingua romana in tre processi del 1700 e del 1800.
Giulio Vaccaro, Scritture e popolo a Roma tra Sette e Ottocento. Spigolature su testi giuridici.
Enrico Meloni, "Scorno del mio invano pregare". Poesie dialettali di Dante Maffia e versi calabresi della crisi postunitaria.
Franco Onorati, In memoriam.
Gino De Vecchis, La Campagna Romana nell'Ottocento. Considerazioni storico/geografiche.
Francesco Petrucci. La "Scuola dei Castelli Romani". Un'accademia di pittura en plein air.
Letizia Lanzetta, "Conoscer per gradi la via". Il singolare caso dei Precetti di Marianna Candidi Dionigi.
Laura Biancini, Sullo sfondo la palude. Campagna Romana e Paludi Pontine nel teatro italiano del Novecento.
Er deserto. La Campagna Romana nelle raccolte del Museo di Roma.
Marcello Teodonio, "Locus amoenus" e "deserto". La Campagna romana nella letteratura in romanesco dalle origini a Belli.
Giulio Vaccaro, "E tornorno felici a le montagne le pecorelle doppo la carosa". La Campagna dannunziana di Augusto Sindici.
Elio Di Michele, Armando Fefè, il cantore della Campagna romana.
Franco Onorati, Fauna e flora del cosmo dellarchiano. "Capricci" metafisici, epifanie neorealiste e stampe d'atuore.
Emanuela Pistilli, Corpi dal passato: Pier Paolo Pasolini ai margini della città.
Roberta Tucci, Paesaggi sonori della Campagna Romana.
Massimiliano Mancini, "Er tutto è nnun tremò cquanno se more"? Due letture differenti di un medesimo sonetto belliano.
Leonardo Lattarulo, "Quer povero cristiano der demonio". I "cattivi nei sonetti romaneschi del Belli.
Emanuele Coglitore, Come il Belli scrive, "che non erra". Belli, la settimana santa e il Miserere.
Giorgio Monari, Il Miserere di Belli: ricerche e nuove ipotesi.
Franco Onorati, "Stupenna è l'arte de chi ssona e canta".
Vincenzo Frustaci, Il papa che sorrise al Belli. Papa Luciani e l'arte della conversazone.
Emanuela Pistilli, Giuseppe Gioachino Belli e Luigi Magni. Lo spirito di Roma tra reazione e rivoluzione.
Indagine su un cittadino atipico.
Franco Onorati, Per Muzio. Un umanista dei nostri tempi.
Paolo D'Achille, Il Quaderno di Muscillo Alfonso (1958). Muzio Mazzocchi Alemanni tra i pionieri degli studi sull'italiano popolare.
Fulvio Tuccillo, Muzio Mazzocchi Alemanni curatore dell'epistolario desanctisiano. Orizzonti storici e suggestioni biografiche.
Maria Rosaria Re, La collaborazione di Muzio Mazzocchi Alemanni a "L'Italia Socialista" (1947-1949).
Enrico Meloni, Il dialetto nel lager. I scarabocc di Tonino Guerra.
Franco Onorati, "Ti dico arrivederci e non addio...".
Pier Luigi Mattera, "Un'immagine fedele" della Roma di metà Ottocento.
I papi di Giuseppe Gioachino Belli dalle raccolte del Museo di Roma.
Elio Di Michele, Materialità e spiritualità del corpo del papa in Belli.
Paola Paesano, "Sti forestieri de tremmonti". Grandi viaggiatori e papi al tempo di Belli.
Laura Biancini. Una magnifica assenza. Il papa nelle opere teatrali tra Sette e Ottocento.
Eugenio Ragi, Pio VI, "er papa che (non) conobbe er fresco".
Marina Formica, "Er tempo de francesi". Papi e rivoluzioni: Pio VI e Pio VII.
Ilaria Fiumi Sermattei, "Come li sorci cuann'è morto er gatto, je fanno su la panza un minuetto". La memoria di Leone XII nei sonetti di Belli.
Marcello Teodonio, "A Papa je volevo bbene perché me dava er gusto de potenne dì mmale". Belli e Gregorio XVI.
Giuseppe Monsagrati, Belli e il riformismo moderato di Pio IX.
Daniela Felisini, Straformà er bilancio in tanti zzeri". Torlonia e le finanze pontificie dell'Ottocento.
Emanuela Pistilli, Il corpo negato: il papa secondo Luigi Magni.
Patrizio Scopino, Da Pio IX a Pio IX. Luigi Magni e l'ultimo papa re.
Giulio Vaccaro, Morto un papa, se ne fa un antro. Proverbi e modi di dire.
Marina Formica, Prezzi e consumi alimentari nella prima metà dell'Ottocento.
Roberta Tucci, Cibo e cultura: il punto di vista dell'antropologia.
Sabino Caronia, Belli a tavola tra letteratura e psicologia.
Laurino Giovanni Nardin, "è peccato ar piuppiù llescito e onesto". Il vino nei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli.
Elena Papa, Pasti e calorie nei sonetti del Belli.
Micaela Procaccia, La cucina giudaico-romanesca tra Belli e Crescenzo del Monte.
Fulvio Tuccillo, La gastronomia nelle "terre degli antropofagi"; Napoli e la Ciociaria.
Margherita Maria Breccia Fratadocchi, Belli e la cultura gastronomica delle Marche del suo tempo.
Sandro Bajini, Il cibo nella letteratura milanese. Ovvero una cucina senza pretese.
Giulio Vaccaro, "Piatti singolarmenti appetitosi e scevri di anodine delicatezze". La cucina tra i lessici dell'Ottocento.
Franco Onorati, Trasgressioni conviviali nell'opera lirica.
Laura Biancini, Il cibo a teatro. Spigolature alimentari di là e di qua dal siparo.
Lauro Rossi, Belli, Cuoco e la rivoluzione napoletana del 1799.
Elio Di Michele, Ernest Bovet fra innovazione e tradizione. Una rilettura di Le peuple de Roma.
Marco Pallotta, "Caffè e pannera sc. 0,07". Le cifre di un viaggio.
Alberto Cavaglion, "'Na ssciacquata de bbocca". I sonetti romaneschi di Belli in Primo Levi.
Giuseppe M. Croce, "Preti: nun dico bbene, eh sor Ferretti?". I preti in Belli.
Rita Fresu e Ugo Vignuzzi, La lingua di Belli epistolografo. Per uno studio linguistico sulle prose belliane.
Giulio Vaccaro, Intorno al Belli. Autori romaneschi dalla Repubblica romana all'Unità.
Silvia Capotosto, Romanesco càmmio, scàmmio, in (s)càmmio.
Claudio Cianfaglioni, "A ccorno pìstola e a ccorno vangelo". Note liturgiche a margine dei sonetti belliani.
Claudio Costa, "Fu testè pubblicato un bel sonetto". Le poesie in italiano di Belli.
Franco Onorati, Belli "giornalista" nelle collaborazioni a "Lo Spigolatore".
Laurino Giovanni Nardin, Simpatie belliane: echi di Belli nella letteratura europea (e anche altrove).
Vincenzo Frustaci, Belli, Dossi e la Ghiaja di Roma.
Dario Pasero, Una "botta da ride": Filippo Tartùfari lettore di Belli. G.G. Belli e il Piemonte: appunti per una ricerca.
Maria Pia Critelli, Morire per il re. L'avventura romana di Gennaro Valentino.
Leonardo Lattarulo, "Er boja lo conosco come er Papa". Una riflessione su G.G. Belli e J. De Maistre.
Franco Onorati, In memoriam di Fabio Della Seta, z.l.
Maria Teresa Lanza, L'introduzione ai sonetti nelle sue referenze letterarie.
Riccardo Scarcia, Due figure femminili di Belli.
Paolo Grassi, Francobolli e monete per il centocinquantenario belliano.
Franco Onorati, Laurino Giovanni Nardin, La fortuna di Belli in Francia.
Eugenio Ragni, Un poeta n'du piccicarelle di Tursi. Profilo di Albino Pierro.
Dario Pasero, Ricordo di Gipo Farassino.
Manuela Martellini, Le lettere di G.G. Belli a Giuseppe Neroni Cancelli. Alcuni inediti.
Alessandro Di Candia, Giuseppe Gioachino Belli nei manuali scolastici.
Andrea Viviani, Belli in rete.
Marcello Teodonio, Echi "darwiniani" nei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli.
Franco Onorati, Belli alla conquista del Regno Unito.
Riccardo Duranti, Michael Sullivan traduce acrobaticamente i sonetti di Belli in inglese.
Cosma Siani. Nell'officina di Sullivan, traduttore di Belli.
Franco Onorati, Belli habla espanol.
Luigi Giuliani, Il tesoro e il viaggio. Belli approda in Spagna.
Eugenio Ragni, I 99 sonetos di Luigi Giuliani: criteri e scelte di una traduzione esemplare.
Tre sonetti di Belli tradotti da Jorge Aulicino, a cura di Eugenio Ragni.
Veronica Tabaglio, Presenze belliane negli ideari di Giorgio Vigolo.
Franco Onorati, Tripisciano e Renna, siciliani di Roma.
Laura Gigli, Il monumento a Belli di Michele Tripisciano.
Sabino Caronia, Sonetto di un poeta americano sul monumento a Belli.
Franco Onorati, Addio Muzio, amico e maestro.
Fabrizio Bartucca, Alcune lettere inedite di Cristina Ferretti Belli.
Laura Biancini, La pantomima cristiana: personaggi e interpreti.
Leonardo Lattarulo, "Cquà nun ze n'esce". Belli e la "cana eternità".
Marcello Teodonio, "Pe ffà cche ffussi contrasto de venti". Peccati e sacramenti nei sonetti di Belli.
Stefania Luttazi, L'enciclopedismo belliano fra scienza, giornalismo e saison des lumières.
Franco Onorati, La fortuna di Belli in Germania e Boemia: un bilancio lusinghiero.
Italo Michele Battafarano, Tradurre Belli per tutta la vita. Paul Heyse e Otto Ernst Rock da un secolo all'altro, dalla borghesia colta alla cultura di massa.
Herbert Natta, Ein romischer Dichter. G.G. Belli negli studi linguistici di area tedesca.
Laura Manzardo, Storia di un incontro inaspettato.
Daniele D'Alterio, Il filo rosso dei sonetti di "Er Gattello". Il sindacalismo rivoluzionario nella stampa e nella poesia dialettale romana.
Franco Onorati, Ricordando Antonello Trombadori.
Giovanni Russo, Antonello Trombadori: l'uomo, il politico, l'intellettuale.
Giuseppe Gioachino Belli, I Primi rudimenti, a cura di Eva Campagna.
Muzio Mazzocchi Alemanni, L'Europa di Belli.
Marcello Teodonio, "Io ho deliberato di lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma".
Claudio Costa, Roma antica e moderna.
Franco Onorati, Belli è grande e Solonovic il suo profeta.
Massimo Colesanti, Belli nel russo di Solonovic.
Rita Giuliani, Un grande traduttore russo per il grande poeta romano.
Claudia Scandura, "La traduzione è la mia vita...".
Claudia Lasorsa Siedina, L'omaggio di una vita a Giuseppe Gioachino Belli.
Franco Onorati, Cenni sul Romanisches Seminar di Zurigo.
Franco Onorati, Gennaro Vaccaro, chi era costui? Un protagonista della lessicografia romanesca.
Luigi Matt, Il Vocabolario romanesco belliano.
Pietro Trifone, Il Vocabolario romanesco trilussiano.
Paolo D'Achille, L'italiano nel vocabolario romanesco contemporaneo.
Massimiliano Mancini, Il progetto di ricerca sulle Concordanze testuali nelle opere della tradizione poetica romanesca pre- e post-belliana.
Davide Pettinicchio, Nel cantiere di una concordanza romanesca. Annotazioni, dubbi, ipotesi di lavoro.
Giulio Vaccaro, Posso fare un unico vocabolario romanesco? Per un Dizionario del romanesco letterario.
Franco Onorati, Ricordo di Carlo Muscetta. Un personaggio centrale della cultura del Novecento.
Antonio Maccanico, Carlo Muscetta a cento anni dalla nascita.
Danijela Janjic, Milos Crnjanski e Belli.
Cosma Siani (a cura di), Per Achille Serrao.
Franco Brevini, Serrao, la poesia del Vesuvio senza la melodia.
Vincenzo Luciani, Achille Serrao poeta delle periferie.
Franco Pinto, Ce vedime, Sumà. Recurde de Achille Serrao, cumbagne améte.
Enrico Meloni, Oggi è andato un poeta.
Cosma Siani, italiano e dialetto di Achille Serrao.
Maria Teresa Lanza, Belli nell'officina di Pascoli.
Sandro Bajini, La resurrezione di Tommaso Grossi dialettale.
Laurino Giovanni Nardin, Ma ti, vecio parlar, resisti. Andrea Zanzotto e il dialetto.
Mauro Novelli, Un inedito di Delio Tessa.
Il Belli illustrato da Delio Tessa, a cura di Mauro Novelli.
Eugenio Ragni, In margine a un'antologia belliana.
Franco Onorati, Riuscirà Belli a espugnare la Gran Bretagna?
Rita Severino, Voci di donne nei sonetti romaneschi di Belli.
Chiara Caputi, Lu Santo Jullare Francesco. Dario Fo tra giullari, dialetto e tradizione popolare.
Ludovica Germani, «Raccogliere dagli archivi pubblici e privati delle Marche i documenti storici più importanti». Una raccolta di testi volgari marchigiani inediti o malnoti.
Davide Pettinicchio, Regesto delle lettere inviate a Giuseppe Gioachino Belli (1814-1837). Parte iii. 1835-1837
Gabriele Polo, Assalto a San Lorenzo. La prima strage del fascismo al potere (recensione, di Enzo Frustaci).
Anna Maria Curci e Claudio Costa, Il pozzo della solitudine e le ali della libertà. Itinerario nella letteratura femminile.
Emanuele Coglitore, De scento impiccati ammalappena se n’addanna uno… oppure «a stento se ne salva uno»?
Davide Pettinicchio, Regesto delle lettere inviate a Giuseppe Gioachino Belli (1814-1837). Parte ii. 1832-1834
Franco Onorati, In occasione del suo 90° compleanno, Solonovič ha fatto il pieno di premi e festeggiamenti.
-Marcello Teodonio, "Ciao, Eugenio" (editoriale, pp. 5-8);
-Fabio Pierangeli, "«L’ombra di Dante che nominava tutto» Pasolini nella Città di Dite" (pp. 9-26);
-Nicola Scardicchio, "Roma eterna nella cantata di Nino Rota e Vinci Verginelli" (pp. 27-40);
-Laurino Giovanni Nardin, "Caino" (pp. 41-60);
-Davide Pettinicchio, "Regesto delle lettere inviate a Giuseppe Gioachino Belli (1814-1837) Parte i. 1814-1831" (pp. 61-128);
Recensioni
-Giulio Vaccaro, "Prospettiva Pasolini (5 marzo-30 giugno 2022) a cura di Simone Casini, Carlo Pulsoni, Roberto Rettori, Francesca Tuscano" (pp. 129-134);
-"Libri ricevuti", a cura di Laura Biancini (pp. 135-139).
• "Li sordati bboni" di Marcello Teodonio (pp. 5-9);
• "Un petit coin de Paris Dalla casa-studio di via Maria Adelaide alla Stanza di Trilussa al Museo di Roma in Trastevere" di Donatella Occhiuzzi (pp. 11-27);
• "Costruire un dialogo che attraversa lo spazio e il tempo. La traduzione in cinese delle Desgrazzi de Giovannin Bongee" di Lisi Feng (pp. 29-46);
• "Indagine (socio)linguistica sulla differenziazione morfologica su base sessuale nel dialetto" di Pescasseroli (AQ) di Davide Boccia (pp.47-58);
• "Dialetti reloaded. Note di lettura" di Silvia Tolusso (pp. 59-72);
• "Cronache" di Franco Onorati (pp.73-77);
• "Libri ricevuti" a cura di Laura Biancini (pp. 79-82).
Sommario
- Marcello Teodonio, L’intelligenza delle cose (editoriale, pp. 5-8);
- Emanuele Coglitore, Er ventidua descemmre, II (pp. 9-31);
- Edoardo Barghini, «Che sfigurato vive». L’etica della corruzione nella poesia dell’ultimo Marè (pp. 33-62);
- Giulia Virgilio, Realtà romane nella lessicografia. Alcune voci dal Dizionario universale di Francesco D’Alberti di Villanuova (pp. 63-76);
- Andrea Riga, Fenomeni fonosimbolici e dialetto. Considerazioni preliminari per un repertorio storico-linguistico degli ideofoni romaneschi (pp. 77-87);
- Laura Biancini, Il gerundio di ricordare. Per Sandro Bajini (Sannazzaro de’ Burgondi 1928 – Milano 2022) (pp. 89-100);
- Recensioni (pp. 101-113): Giovanni Faldella, Roma borghese [Rita Severino]; Oriano Pellegrini, Quadretti a righe… anche versiliesi [Claudio Costa]; Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti [Silvia Tolusso];
- Cronache, di Franco Onorati (pp. 115-117)
- Libri ricevuti, a cura di Laura Biancini (pp. 119-124).
Giulio Vaccaro, La tarantella de li Massiccioni. Edizione e commento.
Daniele D’Alterio, Itinerari pascarelliani nell’Italia fascista. L’Accademia d’Italia, il tandem Ojetti-Cecchi e l’altra faccia della “comfort zone” del regime.
Alberto Sisti, La strada di casa. Lettura di La chèsa de témp di Nino Pedretti.
Elia Gaudenzi, «La memoria nella lingua». Il dialetto veneto in Luigi Meneghello, Mario Rigoni Stern e Andrea Zanzotto.
Andrea Giampietro, Anniversario di poesia. I quarant’anni di Nu parlà’ zettenne di Cosimo Savastano.
Andrea Giampietro, Intervista a Cosimo Savastano.
Antologia poetica di Cosimo Savastano, a cura di Andrea Giampietro.
Vincenzo Allegrini, Le «reliquie» del «naufragio». Qualche osservazione a margine dell’edizione critica di Mia vita a cura di Davide Pettinicchio.
Andrea Zanzotto e il dialetto. Conversazione con Luigi Tassoni, a cura di Eszter Rónaky.
Claudio Costa, "Fa' la ninna, cocco bello finché dura sto macello". Scrittori di fronte alla Grande Guerra: la voce di Trilussa.
Flavio Quaranta, Monsignor Paolo Durio protagonista di "Er furto piccinino".
Cosma Siani, Belli nello Yorkshire: le traduzioni di Paul Howard.
Emanuele Coglitore, Tre espressioni romanesche inedite. Spunti di dialetto romanesco e di lingua romana in tre processi del 1700 e del 1800.
Giulio Vaccaro, Scritture e popolo a Roma tra Sette e Ottocento. Spigolature su testi giuridici.
Enrico Meloni, "Scorno del mio invano pregare". Poesie dialettali di Dante Maffia e versi calabresi della crisi postunitaria.
Franco Onorati, In memoriam.
Gino De Vecchis, La Campagna Romana nell'Ottocento. Considerazioni storico/geografiche.
Francesco Petrucci. La "Scuola dei Castelli Romani". Un'accademia di pittura en plein air.
Letizia Lanzetta, "Conoscer per gradi la via". Il singolare caso dei Precetti di Marianna Candidi Dionigi.
Laura Biancini, Sullo sfondo la palude. Campagna Romana e Paludi Pontine nel teatro italiano del Novecento.
Er deserto. La Campagna Romana nelle raccolte del Museo di Roma.
Marcello Teodonio, "Locus amoenus" e "deserto". La Campagna romana nella letteratura in romanesco dalle origini a Belli.
Giulio Vaccaro, "E tornorno felici a le montagne le pecorelle doppo la carosa". La Campagna dannunziana di Augusto Sindici.
Elio Di Michele, Armando Fefè, il cantore della Campagna romana.
Franco Onorati, Fauna e flora del cosmo dellarchiano. "Capricci" metafisici, epifanie neorealiste e stampe d'atuore.
Emanuela Pistilli, Corpi dal passato: Pier Paolo Pasolini ai margini della città.
Roberta Tucci, Paesaggi sonori della Campagna Romana.
Massimiliano Mancini, "Er tutto è nnun tremò cquanno se more"? Due letture differenti di un medesimo sonetto belliano.
Leonardo Lattarulo, "Quer povero cristiano der demonio". I "cattivi nei sonetti romaneschi del Belli.
Emanuele Coglitore, Come il Belli scrive, "che non erra". Belli, la settimana santa e il Miserere.
Giorgio Monari, Il Miserere di Belli: ricerche e nuove ipotesi.
Franco Onorati, "Stupenna è l'arte de chi ssona e canta".
Vincenzo Frustaci, Il papa che sorrise al Belli. Papa Luciani e l'arte della conversazone.
Emanuela Pistilli, Giuseppe Gioachino Belli e Luigi Magni. Lo spirito di Roma tra reazione e rivoluzione.
Indagine su un cittadino atipico.
Franco Onorati, Per Muzio. Un umanista dei nostri tempi.
Paolo D'Achille, Il Quaderno di Muscillo Alfonso (1958). Muzio Mazzocchi Alemanni tra i pionieri degli studi sull'italiano popolare.
Fulvio Tuccillo, Muzio Mazzocchi Alemanni curatore dell'epistolario desanctisiano. Orizzonti storici e suggestioni biografiche.
Maria Rosaria Re, La collaborazione di Muzio Mazzocchi Alemanni a "L'Italia Socialista" (1947-1949).
Enrico Meloni, Il dialetto nel lager. I scarabocc di Tonino Guerra.
Franco Onorati, "Ti dico arrivederci e non addio...".
Pier Luigi Mattera, "Un'immagine fedele" della Roma di metà Ottocento.
I papi di Giuseppe Gioachino Belli dalle raccolte del Museo di Roma.
Elio Di Michele, Materialità e spiritualità del corpo del papa in Belli.
Paola Paesano, "Sti forestieri de tremmonti". Grandi viaggiatori e papi al tempo di Belli.
Laura Biancini. Una magnifica assenza. Il papa nelle opere teatrali tra Sette e Ottocento.
Eugenio Ragi, Pio VI, "er papa che (non) conobbe er fresco".
Marina Formica, "Er tempo de francesi". Papi e rivoluzioni: Pio VI e Pio VII.
Ilaria Fiumi Sermattei, "Come li sorci cuann'è morto er gatto, je fanno su la panza un minuetto". La memoria di Leone XII nei sonetti di Belli.
Marcello Teodonio, "A Papa je volevo bbene perché me dava er gusto de potenne dì mmale". Belli e Gregorio XVI.
Giuseppe Monsagrati, Belli e il riformismo moderato di Pio IX.
Daniela Felisini, Straformà er bilancio in tanti zzeri". Torlonia e le finanze pontificie dell'Ottocento.
Emanuela Pistilli, Il corpo negato: il papa secondo Luigi Magni.
Patrizio Scopino, Da Pio IX a Pio IX. Luigi Magni e l'ultimo papa re.
Giulio Vaccaro, Morto un papa, se ne fa un antro. Proverbi e modi di dire.
Marina Formica, Prezzi e consumi alimentari nella prima metà dell'Ottocento.
Roberta Tucci, Cibo e cultura: il punto di vista dell'antropologia.
Sabino Caronia, Belli a tavola tra letteratura e psicologia.
Laurino Giovanni Nardin, "è peccato ar piuppiù llescito e onesto". Il vino nei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli.
Elena Papa, Pasti e calorie nei sonetti del Belli.
Micaela Procaccia, La cucina giudaico-romanesca tra Belli e Crescenzo del Monte.
Fulvio Tuccillo, La gastronomia nelle "terre degli antropofagi"; Napoli e la Ciociaria.
Margherita Maria Breccia Fratadocchi, Belli e la cultura gastronomica delle Marche del suo tempo.
Sandro Bajini, Il cibo nella letteratura milanese. Ovvero una cucina senza pretese.
Giulio Vaccaro, "Piatti singolarmenti appetitosi e scevri di anodine delicatezze". La cucina tra i lessici dell'Ottocento.
Franco Onorati, Trasgressioni conviviali nell'opera lirica.
Laura Biancini, Il cibo a teatro. Spigolature alimentari di là e di qua dal siparo.
Lauro Rossi, Belli, Cuoco e la rivoluzione napoletana del 1799.
Elio Di Michele, Ernest Bovet fra innovazione e tradizione. Una rilettura di Le peuple de Roma.
Marco Pallotta, "Caffè e pannera sc. 0,07". Le cifre di un viaggio.
Alberto Cavaglion, "'Na ssciacquata de bbocca". I sonetti romaneschi di Belli in Primo Levi.
Giuseppe M. Croce, "Preti: nun dico bbene, eh sor Ferretti?". I preti in Belli.
Rita Fresu e Ugo Vignuzzi, La lingua di Belli epistolografo. Per uno studio linguistico sulle prose belliane.
Giulio Vaccaro, Intorno al Belli. Autori romaneschi dalla Repubblica romana all'Unità.
Silvia Capotosto, Romanesco càmmio, scàmmio, in (s)càmmio.
Claudio Cianfaglioni, "A ccorno pìstola e a ccorno vangelo". Note liturgiche a margine dei sonetti belliani.
Claudio Costa, "Fu testè pubblicato un bel sonetto". Le poesie in italiano di Belli.
Franco Onorati, Belli "giornalista" nelle collaborazioni a "Lo Spigolatore".
Laurino Giovanni Nardin, Simpatie belliane: echi di Belli nella letteratura europea (e anche altrove).
Vincenzo Frustaci, Belli, Dossi e la Ghiaja di Roma.
Dario Pasero, Una "botta da ride": Filippo Tartùfari lettore di Belli. G.G. Belli e il Piemonte: appunti per una ricerca.
Maria Pia Critelli, Morire per il re. L'avventura romana di Gennaro Valentino.
Leonardo Lattarulo, "Er boja lo conosco come er Papa". Una riflessione su G.G. Belli e J. De Maistre.
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Maria Teresa Lanza, L'introduzione ai sonetti nelle sue referenze letterarie.
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Franco Onorati, Laurino Giovanni Nardin, La fortuna di Belli in Francia.
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Manuela Martellini, Le lettere di G.G. Belli a Giuseppe Neroni Cancelli. Alcuni inediti.
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Cosma Siani. Nell'officina di Sullivan, traduttore di Belli.
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Eugenio Ragni, I 99 sonetos di Luigi Giuliani: criteri e scelte di una traduzione esemplare.
Tre sonetti di Belli tradotti da Jorge Aulicino, a cura di Eugenio Ragni.
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Stefania Luttazi, L'enciclopedismo belliano fra scienza, giornalismo e saison des lumières.
Franco Onorati, La fortuna di Belli in Germania e Boemia: un bilancio lusinghiero.
Italo Michele Battafarano, Tradurre Belli per tutta la vita. Paul Heyse e Otto Ernst Rock da un secolo all'altro, dalla borghesia colta alla cultura di massa.
Herbert Natta, Ein romischer Dichter. G.G. Belli negli studi linguistici di area tedesca.
Laura Manzardo, Storia di un incontro inaspettato.
Daniele D'Alterio, Il filo rosso dei sonetti di "Er Gattello". Il sindacalismo rivoluzionario nella stampa e nella poesia dialettale romana.
Franco Onorati, Ricordando Antonello Trombadori.
Giovanni Russo, Antonello Trombadori: l'uomo, il politico, l'intellettuale.
Giuseppe Gioachino Belli, I Primi rudimenti, a cura di Eva Campagna.
Muzio Mazzocchi Alemanni, L'Europa di Belli.
Marcello Teodonio, "Io ho deliberato di lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma".
Claudio Costa, Roma antica e moderna.
Franco Onorati, Belli è grande e Solonovic il suo profeta.
Massimo Colesanti, Belli nel russo di Solonovic.
Rita Giuliani, Un grande traduttore russo per il grande poeta romano.
Claudia Scandura, "La traduzione è la mia vita...".
Claudia Lasorsa Siedina, L'omaggio di una vita a Giuseppe Gioachino Belli.
Franco Onorati, Cenni sul Romanisches Seminar di Zurigo.
Franco Onorati, Gennaro Vaccaro, chi era costui? Un protagonista della lessicografia romanesca.
Luigi Matt, Il Vocabolario romanesco belliano.
Pietro Trifone, Il Vocabolario romanesco trilussiano.
Paolo D'Achille, L'italiano nel vocabolario romanesco contemporaneo.
Massimiliano Mancini, Il progetto di ricerca sulle Concordanze testuali nelle opere della tradizione poetica romanesca pre- e post-belliana.
Davide Pettinicchio, Nel cantiere di una concordanza romanesca. Annotazioni, dubbi, ipotesi di lavoro.
Giulio Vaccaro, Posso fare un unico vocabolario romanesco? Per un Dizionario del romanesco letterario.
Franco Onorati, Ricordo di Carlo Muscetta. Un personaggio centrale della cultura del Novecento.
Antonio Maccanico, Carlo Muscetta a cento anni dalla nascita.
Danijela Janjic, Milos Crnjanski e Belli.
Cosma Siani (a cura di), Per Achille Serrao.
Franco Brevini, Serrao, la poesia del Vesuvio senza la melodia.
Vincenzo Luciani, Achille Serrao poeta delle periferie.
Franco Pinto, Ce vedime, Sumà. Recurde de Achille Serrao, cumbagne améte.
Enrico Meloni, Oggi è andato un poeta.
Cosma Siani, italiano e dialetto di Achille Serrao.
Maria Teresa Lanza, Belli nell'officina di Pascoli.
Sandro Bajini, La resurrezione di Tommaso Grossi dialettale.
Laurino Giovanni Nardin, Ma ti, vecio parlar, resisti. Andrea Zanzotto e il dialetto.
Mauro Novelli, Un inedito di Delio Tessa.
Il Belli illustrato da Delio Tessa, a cura di Mauro Novelli.
Eugenio Ragni, In margine a un'antologia belliana.
Franco Onorati, Riuscirà Belli a espugnare la Gran Bretagna?
Laurino Nardin, Due o tre cose che vi dico sul friulano.
Leonardo Lattarulo, Landolfi lettore del Belli.
Franco Onorati, La voce Belli nel Dizionario dell'omo salvatico di Papini.
Aldo Salis, Rileggendo Adiu a li fori.
Mario dell'Arco, Benedetto Micheli, Musico e poeta romanesco.
Enrico Landolfi, Intervista a Gianni Bonagura.
Sabino Caronia, Una passeggiata con Gigi Nofi.
Simonetta Satragni Petruzzi, Ricordo di Pinin Pacòt nel centenario della nascita.
Poesie di Alessandro Dommarco, Giovanni Giudici, Leonardo Zanier.
Luigi De Nardis, Stendhal e Belli.
Carlo Muscetta, Leopardi e Belli.
Marcello Teodonio, Giuseppe Gioachino Belli, Giacomo Leopardi e Roma.
Sabino Caronia, Belli e Meneghello.
Leonardo Lattarulo, Invito a Noventa.
Giose Rimanelli, Campagna/Città – Dialetto/Lingua.
Franco Onorati, Dell’Arco interdialettale.
Gaetana Pace, Giuseppe Jovine uomo del suo e del nostro tempo.
Marcello Teodonio, Elia Marcelli: un romano in Russia.
Poesie di Giuseppe Jovine.
Trittèche mmàueditte di Giose Rimanelli.
Da “Li Romani in Russia” di Elia Marcelli.
Laurino Giovanni Nardin, Che lingua parlano i popolani di Belli?
Paolo D’Achille e Claudio Giovanardi, Il Vocabolario del romanesco contemporaneo: bilancio di un anno di lavoro e prospettive future.
Fiorenzo Toso, Plinio Guidoni.
Simonetta Satragni Petruzzi, Composizioni poetiche in piemontese sulla S. Sindone.
Fiorenzo Toso (a cura di), Inediti di Plinio Guidoni.
Eugenio Cirese, da Oggi Domani Ieri.
Muzio Mazzocchi Alemanni, Modernità del Belli (1947).
Eugenio Cirese, Risposta a tre domande di Pier Paolo Pasolini (1953).
Eugenio Cirese, Appunto autobiografico (1953).
Laurence Venuti, Lettera da Firenze.
Francesco Piga, I confini di Paolo Lezziero
Nino De Vita: Da Omini. I scavacchi cu’ll’ali; Da Omini. ‘U Liccasapuni.
Pietro Gibellini, Poesie di Ernesto Calzavara; Da Come se. «Tutti i mati fa i so ati»; Ricerche par un robot; Da Analfabeto. Ombre sui veri; Da Le ave parole. Vis grata puellae.
Nevio Spadoni, L’Isola di Alcina
Luigi De Nardis, Porta e Belli
Hubert Wolf, Gli atti Vaticani su Heinrich Heine
Antonio Dattoli, «Zità en tra i crozi». L’esperienza poetica di Renzo Francescotti.
Cosma Siani, Joseph Tusiani poeta dialettale e quadrilingue
Luisa De Nardis, Alberti – Bodini – Solonovič: motivi belliani tra Spagna e Russia
Evgenij Solonovič, In margine ad alcune traduzioni portiane (con due sonetti di Carlo Porta tradotti in russo)
Muzio Mazzocchi Alemanni, Pier Paolo Pasolini e il linguaggio narrativo
Furio Colombo, Joseph Tusiani, il poeta che sogna in quattro lingue
Insultare si può, ma solo in dialetto. Sentenza della Cassazione: l’espressione in gergo non può essere definita diffamatoria.
da «L’Unità», 28 dicembre 2001, p. 12
Simonetta Satragni Petruzzi, «Il Piccolo Principe» è stato tradotto in piemontese
Patrizia Contabile, ‘O Principe Piccirillo
Antonino Cremona, Minuscoli apporti a Nardin
Laurino Giovanni Nardin, Divagazioni di un friulo-belliano
Il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli ha il piacere di bandire per il secondo anno consecutivo il premio “Giuseppe Gioachino Belli” per la miglior Tesi di Laurea Triennale e Magistrale in studi dialettali.
Di seguito è possibile scaricare il bando completo per partecipare al concorso.
Di seguito è possibile scaricare il bando completo con le indicazioni per poter partecipare.
A venticinque anni di distanza dall’edizione di Tutti i sonetti romaneschi di Giuseppe Gioachino Belli curata da Marcello Teodonio, il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Studi Romani, organizza due giornate di studio dedicate alle più recenti prospettive di ricerca intorno all’opera, alla lingua e alla cultura del poeta, con particolare attenzione anche al vivace panorama letterario dialettale della Roma della metà dell’Ottocento.
Il convegno, dunque, rappresenta il bilancio e il frutto di un venticinquennio di studi, e un’apertura verso nuove vie per la ricerca, in continuità con il magistero di Eugenio Ragni, che con questo incontro vogliamo ricordare.
Obiettivo dell’incontro è analizzare il rapporto tra fascismo, dialetti e italiano muovendosi su tre direttrici:
* la politica linguistica del fascismo: nella rivista «Critica fascista», tra il 1934 e il 1935, Giuseppe Bottai animò un dibattito per rispondere alla domanda «quali sono i rapporti tra Rivoluzione Fascista e lingua italiana? Quale influenza gli svolgimenti di quella hanno avuto e hanno sulla trasformazione di questa?». Quale fu, dunque, la politica linguistica del fascismo? essa fu realmente una politica del tutto nuova e originale o si limitò a gestire e favorire in senso autoritario quelle tendenze conservatrici e neopuristiche che già esistevano nella cultura italiana e che tendevano, per esempio, a negare diritto di cittadinanza alle parole straniere o ai dialetti? quale fu allora il rapporto tra fascismo e dialetto? quale fu il ruolo dei mezzi di comunicazione nell’apprendimento dell’italiano durante il Ventennio? quale fu il ruolo delle istituzioni che avevano il compito di preservare la presunta purezza della lingua (in particolare l’Accademia della Crusca e l’Accademia d’Italia)?
* la politica scolastica del fascismo: il periodo fascista si apre con la più importante e duratura riforma della scuola italiana, promossa dal ministro Giovanni Gentile: quale fu il modello linguistico propugnato nelle scuole italiane durante il Ventennio? quale fu il ruolo della “prosa fascista” nei manuali scolastici dell’epoca? in che modo la scuola fu, durante il Ventennio, luogo di eradicazione del dialetto (che era per i quattro quinti della popolazione ancora di uso abituale, e di uso quasi esclusivo per i due terzi degli italiani)? come il mito di Roma e della romanità fu trattato nella scuola? quale fu il ruolo della letteratura coloniale nelle scuole?
* la letteratura dialettale durante il fascismo: se è ben nota la politica linguistica antidialettale del Fascismo, è più complessa l’individuazione di un rapporto parimenti avverso alla letteratura dialettale: per questa via il dialetto divenne tanto strumento di esaltazione del regime quanto strumento di opposizione a esso (per esempio nei casi di Spallicci o Trilussa). Quale fu, dunque, l’uso della letteratura dialettale durante il Ventennio? quale fu il rapporto con la retorica romaneggiante? come i momenti salienti della storia del fascismo (e primo tra tutti la Marcia su Roma) vennero letti, interpretati o riscritti nella letteratura dialettale?
Cominciamo il 27 gennaio alle 17, con Giulio Vaccaro e Stefano Messina che vi racconteranno “Smorfie, stuzzichini, storie e leggende romane di Giggi Zanazzo”.
Non mancate!
Ingresso con Super Green Pass e mascherina FFP2.
Biblioteca Vaccheria Nardi
Via Grotta di Gregna, 37
Roma