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Antichristmas
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E-book48 pagine39 minuti

Antichristmas

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Info su questo ebook

Teo Sciandra è un banchiere di successo, soprannumerario dell’Opus Dei. È giovane, rispettabile, ricco, felicemente sposato, e ha due splendidi bambini. Ma fin dall’infanzia custodisce un segreto inconfessabile, e la verità sta finalmente per manifestarsi, in tutto il suo orrore. Proprio a Natale...

Questo racconto si trova anche nella raccolta Giallo Natale

Fabio Delizzos

È nato a Torino nel 1969 e vive a Roma. Laureato in filosofia, musicista, per la Newton Compton ha già pubblicato con grande successo di pubblico e critica i romanzi La setta degli alchimisti, La cattedrale dell’Anticristo e La loggia nera dei veggenti. Ha partecipato all’antologia Giallo Natale. I peccati del papa, prima di essere riunito in un unico volume, è uscito a puntate con grande successo in ebook. I suoi libri sono tradotti in Russia, Spagna, Serbia e Polonia.
LinguaItaliano
Data di uscita27 nov 2014
ISBN9788854176614
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    Anteprima del libro

    Antichristmas - Fabio Delizzos

    896

    © 2013 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    Racconto precedentemente pubblicato nella raccolta Giallo Natale

    Prima edizione ebook: dicembre 2014

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-7661-4

    www.newtoncompton.com

    Fabio Delizzos

    Antichristmas

    Newton Compton editori

    Un bell’aspetto è segno della presenza di Dio. Il giovane banchiere Teo Sciandra cercava di non dimenticarlo mai, eppure la fatica si insinuava strisciante dentro di lui, come un sussurro tentatore rivolto ai suoi muscoli, mentre correva verso l’irraggiungibile manubrio del tapis roulant.

    Quella tentazione, come tutte le altre che gli si agitavano dentro, proveniva dalla sua natura maligna e lui lo sapeva. Non cessava di pregare e di espiare nel tentativo di domare il male con cui era stata impastata la sua anima, il male che lui sapeva di essere. Ma era davvero possibile soffocare il male con l’abbondanza di bene, come insegnava il fondatore dell’Opera? Sciandra aveva perso ogni speranza al riguardo. Si sentiva sopraffatto, intravedeva la fine. Ormai da qualche anno, non si allenava più per sentirsi benedetto da Dio, lo faceva solo per scaricare la rabbia e la lussuria che gli scorrevano nelle vene.

    Ruotò la manopola e rallentò per rifiatare. Anche se si sforzava di non darlo a vedere, zoppicava. La gamba destra urlava di dolore e alcune vertebre scintillavano nel buio della sua carne: colpa del cilicio troppo stretto e della tavola di legno su cui dormiva. Il nuoto sarebbe stato uno sport più adatto alle sue condizioni di salute, ma persino il medico glielo aveva sconsigliato: «Non è il caso di farsi vedere nudi nelle tue condizioni». Colpa dell’uso smodato della disciplina.

    Per cercare di soddisfare le richieste della sua colonna vertebrale aveva acquistato una villa dotata di piscina, e nella bella stagione nuotava in giardino. Ma adesso era inverno, era il ventiquattro dicembre e mancavano poche ore alla nascita di Gesù.

    Chiuse gli occhi e si fece un rapido segno della croce, poi scese dal nastro, si asciugò il sudore sul volto e sul collo con un asciugamano, e si guardò allo specchio – gli uomini che incrociarono per caso il suo sguardo riflesso, tutti rasati e ben pettinati, gli sorrisero e lui ricambiò. I suoi occhi, di un giallo intenso, incastonati in un ovale pallido e ossuto, passarono in rassegna con orgoglio il fisico di cui erano parte.

    Risalì sul tapis roulant e corse per un’altra mezz’ora, recitando a bassa voce il Padre Nostro.

    Sciandra uscì dalla palestra profumato di bagnoschiuma all’incenso. Inspirò fino a riempirsi i polmoni d’aria fredda, si passò una mano sui capelli, lisci e pettinati di lato con precisione geometrica, e s’incamminò nell’ampio parcheggio bagnato dalla pioggia, che rifletteva il magico baluginio delle luminarie natalizie. In lontananza le cornamuse suonavano Astro del ciel, e le luci, immerse in una foschia intermittente, volteggiavano sulla città come anime in festa.

    «Auguri!», gli disse un uomo distinto, che si dirigeva verso la palestra con il borsone in pugno.

    «Auguri», rispose Sciandra. Non ricordava di averlo mai visto prima. Si appuntò nella memoria: chiedere informazioni sul suo conto.

    La Maserati, grigia e lucida come l’asfalto, sembrò avere un brivido vedendolo arrivare, sibilò, lampeggiò. Il bagagliaio si aprì emettendo un soffio. Era ingombro di pacchi infiocchettati, di ogni forma

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