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Il Fantanauta n.1
Il Fantanauta n.1
Il Fantanauta n.1
E-book100 pagine1 ora

Il Fantanauta n.1

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Info su questo ebook

Rivista dedicata alla fantasia, all'avventura, al mistero, all'orrore e a quant'altro sia narrativa di genere, nello spirito dei classici pulp-magazine.
In questo numero un'invasione di animali preistorici, possessioni demoniache nell'Italia degli anni Venti, un viaggio ai confini del tempo, un inquisitore nel Medioevo prossimo venturo.
LinguaItaliano
Data di uscita25 mag 2021
ISBN9791220807944
Il Fantanauta n.1

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    Anteprima del libro

    Il Fantanauta n.1 - Paolo Motta

    Autori vari

    Il Fantanauta n. 1

    UUID: 35ab03b6-62b8-4111-8fa0-f0efcdf9d7e0

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Editoriale

    Il Cacciatore

    Mors in Vino

    Jason Voorhees e la saga di Venerdì 13

    Amore di figlia

    Gorgonops! - L'invasione degli esseri impossibili

    FuturEvo

    Dare ai ricchi per rubare ai poveri

    Mikra la Guerriera

    Editoriale

    di Paolo Motta

    Siamo sempre noi i testardi della letteratura fantastica, avventurosa e di genere, quelli che continuano a scrivere senza guadagnare una lira (pardon, un euro), senza diventare famosi, senza ottenere onori e glorie. In un momento in cui l'editoria italiana ristagna, noi facciamo un tentativo di creare una rivista digitale sulla scia dei leggendari pulp-magazine americani degli anni Venti e Trenta.

    I nostri autori potranno trattare anche temi sociali, politici e filosofici, a loro discrezione e secondo la loro personale visione del mondo. In fondo, lo si è fatto da quando esiste la letteratura: Viriglio e Dante erano entrambi coinvolti nelle vicende politiche dei loro tempi. Tuttavia, lo scopo principale della nostra rivista sarà quello di intrattenere i lettori. Per questo abbiamo deciso di ridurre al minimo i redazionali per dare più spazio ai racconti, che consideriamo la vera passione del pubblico, più di tanti discorsi sofisticati.

    Ma vediamo nel dettaglio cosa ci attende in questo primo numero: innanzitutto, Fabrizio Borgio ci porta nell'Italia degli anni Venti per farci conoscere il cacciatore di streghe (anzi delle masche piemontesi) protagonista del suo Mors in Vino. Segue Alberto Costantini ci racconta Un Amore di Figlia che va oltre il continuum spazio-temporale. Dalla Preistoria giunge ai nostri giorni un'invasione di rettili affamati di carne umana. Si tratta di Gorgonops! - L'Invasione degli Esseri Impossibili, parto della mente malata del nostro Mauro Longo. Il sottoscritto, infine, vi condurrà nel mondo post-apocalittico di FuturEvo per farvi vivere una rivisitazione della vicenda di Robin Hood, in Dare ai Ricchi per Rubare ai Poveri.

    Per la sezione saggi, abbiamo Davide Viganò che ci illustra la saga cinematografica di Venerdì 13, un vero cult del cinema horror che prosegue ancora oggi. Infine, abbiamo un ospite illustre del mondo del fumetto, Marcello Toninelli, che ci propone con Mikra la Guerriera una parodia del genere heroic fantasy.

    Buona lettura a tutti!

    Il Cacciatore

    Prefazione di Paolo Motta

    Posso dirmi onorato tre volte di proporre qui il racconto, Mors In Vino di Fabrizio Borgio. Una prima volta perché il brillante scrittore astigiano l'aveva scritto per un'antologia digitale della Cooperativa Autori Fantastici, Il Bar ai Confini del Mondo, ancora disponibile in tutti gli store on line. Una seconda perché, in seguito, proprio io ne sceneggiai una riduzione a fumetti dello stesso racconto, che apparve sulla rivista Sherazade n. 3 con i disegni di Ambra Brambilla. Una terza, infine, perché Fabrizio sta meditando di tramutarne il protagonista, il misterioso Cacciatore, in un personaggio seriale.

    Certo, Fabrizio è già molto impegnato sia sui gialli dell'investigatore Giorgio Martinengo, sia sugli horror incentrati sul detective del paranormale Stefano Drago, quindi non sappiamo quando arriveranno nuovi racconti, però vogliamo presentare brevemente il personaggio e l'universo in cui si muove.

    Ci troviamo nel Nord Italia degli anni '20, quando un non ben definito evento paranormale con epicentro a Torino sconvolge l'intera Pianura Padana. Città e paesi sono isolati, mentre forze demoniache si aggirano per la regione. La popolazione, tuttavia, non demorde e cerca di sopravvivere, ricorrendo a rimedi presi delle antiche credenze popolari (esorcismi cattolici, incantesimi paganeggianti recitati in dialetto, linee tracciate con il sale, eccetera). In particolare, alcuni uomini, detti i Cacciatori, si organizzano per stanare streghe e mostri derivati dal folklore italiano che ora sono divenuti pericolosamente reali.

    Fra di essi un uomo gira per il Piemonte e le zone limitrofe su una moto e con un fucile a tracolla. Un individuo di poche parole e del cui passato non sappiamo niente, ma sempre pronto ad ingaggiare battaglia con le forze del male. Quasi una via di mezzo tra Clint Eastwood e L'Esorcista di William Friedkin.

    Buona lettura!

    NB a corredo del racconto ci saranno alcune tavole prese dal fumetto, sebbene alcuni passaggi non siano uguali nelle due versioni, come vedrete.

    Mors in Vino

    Racconto di Fabrizio Borgio

    immagine 1

    Illustrazione di Ambra Brambilla, ritoccata da Paolo Motta.

    La nebbia ammantava la sera, si era levata dalle valli in un sospiro lattiginoso che si mescolava con l'oscurità montante, riuscendo ad affievolire sia la luce che le tenebre. In quelle lande ai piedi dei monti, la nebbia era una signora che sapeva tenere a bada ogni estremo. O quasi.

    La piola se ne stava accoccolata in un avvallamento, una grossa casa dai muri intonacati e i coppi rossi sul tetto, sfidava la signora vaporosa con i suoi lampioncini dalla luce gialla. Uno spiazzo fangoso ospitava alcuni carri, un paio di biciclette, un mulo e i cavalli da tiro riparati sotto la stalla adiacente.

    Un rombo riempì la sera, coprì il richiamo delle civette, gli ululati dei lupi, i latrati dei cani che lanciavano allarmi e minacce da una cascina all'altra, una motocicletta emerse dall'invisibile orizzonte della carreggiabile che deviava fino al locale. Imboccò la corte, fece un arco lungo il perimetro e si arrestò di fronte alla porta d'ingresso con il muso rivolto verso la strada. Ne scese un uomo intabarrato in un cappotto di panno grigioverde, alti stivali e un tascapane messo a tracolla. Si sfilò la cuffia di cuoio e la sostituì con un berretto di lana. Lanciò uno sguardo attento ai veli caliginosi che ricoprivano la campagna,

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