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Momenti di jazz
Momenti di jazz
Momenti di jazz
E-book98 pagine55 minuti

Momenti di jazz

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Info su questo ebook

Da moltissimi anni seguo e approfondisco il Jazz, un genere musicale che mi ha coinvolto sin da ragazzo, esercitando su di me un fortissimo richiamo e un illimitato desiderio di cercarne e capirne i contorni in un contesto inizialmente molto complesso, nel quale ho trovato quei caratteri di unicità e creatività che cercavo. Ma una domanda sorge lecita : cosa spinge un ragazzo di quattordici/quindici anni a spostare i propri interessi musicali da una più semplice musica d’intrattenimento o da ballo ad altra che richiede forte attenzione e intensa sensibilità emotiva? Nel caso mio e di tutti gli amici, che hanno condiviso con me lo stesso percorso, la risposta sta proprio nel desiderio di conoscere ed esplorare continuamente, senza mai fermarsi, questo straordinario mondo che è il Jazz: dopo tanti anni non si finisce mai di studiare, di documentarsi e provare ancora emozioni quando si scopre un artista, un brano o un disco inedito. La forza del Jazz sta nell’ indirizzare l’ascoltatore appassionato verso orizzonti sempre aperti. “Momenti di Jazz” è una raccolta di recensioni, scritte negli ultimi mesi, di quei dischi (molto eterogenei tra loro) che per primi ho ascoltato e che mi hanno spinto a proseguire nella ricerca di cui ho detto. Al termine di questo lavoro, la speranza da parte mia, è quella di aver “parlato di jazz” ad ogni lettore in modo chiaro, semplice e diretto, scevro da tecnicismi esasperati.
LinguaItaliano
Data di uscita25 set 2021
ISBN9791220849647
Momenti di jazz

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    Momenti di jazz - Neri Daniele

    DANIELE NERI

    MOMENTI DI JAZZ

    GPM EDIZIONI

    D. Neri “Momenti di Jazz” ©GPM Edizioni

    GPM Edizioni

    Via Matteotti, 11

    20061 Grezzago (MI)

    tel 340 99 39 016

    info@gpmedizioni.it

    Tutti i diritti riservati.

    Illustrazioni in copertina:

    “Sotto le stelle del jazz” ©Marco Bonfitto

    “Mirroring piano” ©Julia in Jazz

    Progetto copertina di ©Iolanda Massa

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

    Il presente romanzo e frutto della fantasia dell’Autore. Ogni riferimento a fatti, persone e/o cose realmente esistenti e/o esistite e puramente casuale.

    PREFAZIONE

    Da moltissimi anni seguo e approfondisco il Jazz, un genere musicale che mi ha coinvolto sin da ragazzo, esercitando su di me un fortissimo richiamo e un illimitato desiderio di cercarne e capirne i contorni in un contesto inizialmente molto complesso, nel quale ho trovato quei caratteri di unicità e creatività che cercavo. Ma una domanda sorge lecita: cosa spinge un ragazzo di quattordici/quindici anni a spostare i propri interessi musicali da una più semplice musica d’intrattenimento o da ballo ad altra che richiede forte attenzione e intensa sensibilità emotiva? Nel caso mio e di tutti gli amici, che hanno condiviso con me lo stesso percorso, la risposta sta proprio nel desiderio di conoscere ed esplorare continuamente, senza mai fermarsi, questo straordinario mondo che è il Jazz: dopo tanti anni non si finisce mai di studiare, di documentarsi e provare ancora emozioni quando si scopre un artista, un brano o un disco inedito. La forza del Jazz sta nell’ indirizzare l’ascoltatore appassionato verso orizzonti sempre aperti.

    “Momenti di Jazz” è una raccolta di recensioni, scritte negli ultimi mesi, di quei dischi (molto eterogenei tra loro) che per primi ho ascoltato e che mi hanno spinto a proseguire nella ricerca di cui ho detto. Al termine di questo lavoro, la speranza da parte mia, è quella di aver “parlato di jazz” ad ogni lettore in modo chiaro, semplice e diretto, scevro da tecnicismi esasperati.

    JOHN COLTRANE & ARCHIE SHEPP-NEW THING AT NEWPORT (Impulse 1966)

    Il Festival Jazz di Newport del 1965 viene ricordato come l’evento della “New Thing”, il nuovo linguaggio libero ed espressivo che assunse la musica afroamericana. Per la realizzazione di questo disco vennero scelte le sessions di due tra i tenorsassofonisti più importanti del periodo, John Coltrane e Archie Shepp. Coltrane si presentò con il suo quartetto storico (McCoy Tyner al piano, Jimmy Garrison al basso ed Elvin Jones alla batteria) ed eseguì “One down one up”, un brano di oltre 12 minuti impostato inizialmente sugli stilemi propri dell’hard bop per poi deflagrare nel free classico di quel periodo coltraniano; la coesione tra i quattro era giunta al culmine e la musica avvolge e abbraccia l’ascoltatore con tutta la sua forza e la sua intensità.

    La melodia, che talvolta affiora nella composizione di Coltrane, scompare totalmente quando sulla scena si presenta Archie Shepp, concentratissimo e motivato, che propone una musica ipnotica dalla tensione altissima. Le note appaiono frantumate, le frasi interrotte e riprese in tempi diversi nella più completa accezione di un free jazz autentico in perenne evoluzione. Shepp viene affiancato da una eccezionale sezione ritmica formata da Barre Phillips al basso e Joe Chambers alla batteria e dal vibrafonista Bobby Hutcherson, con il quale dialoga e dal quale viene supportato con precisione. Stupendi sono l’inizio e la progressione sonora di “Le matin des noire” e di grande spessore è “Call me by my rightful name”, nel quale Shepp e Hutcherson sviluppano il tema del brano su un tappeto ritmico fornito dal contrabbasso di Phillips.

    “New thing at Newport” è un disco memorabile, che rilascia ad ogni ascolto nuove sensazioni ed emozioni, testimone di un festival rimasto a pieno titolo nella storia del Jazz.

    JOHN COLTRANE: IMPRESSIONS (IMPULSE – 1963)

    Nel 1961 John Coltrane,scaduto il contratto con la Atlantic, si legò alla Impulse del potente produttore Bob Thiele che gli concesse larghissima autonomia; iniziò così il periodo d’oro delle incisioni coltraniane che durò fino al 1967, anno della sua scomparsa. Nel 1963 Thiele raccolse alcune registrazioni effettuate nei due anni precedenti e pubblicò “Impressions”, opera di straordinaria rilevanza storica e musicale.

    Il disco si divide in due parti, una dal vivo e una in studio e contiene quattro brani fondamentali nella carriera del sassofonista. Rilevanti sono le novità nelle formazioni: in concerto si aggiunse al quartetto il grande Eric Dolphy, mentre in quella in studio fece la sua prima comparsa il contrabbassista Jimmy Garrison che sostituì Reggie Workman e rimase stabile nella formazione fino al 1967.

    “India”, il lungo brano iniziale registrato dal vivo al Village Vanguard, vede Coltrane cimentarsi al sax soprano con Dolphy al clarinetto basso,

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