S@ntomero - Ottobre 2010
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AMOR DI PATRIA
Un sondaggio tra i Santomeresi per i 150 anni dellUnit dItalia noto come nel 2011 si celebri il 150 anniversario dellUnit dItalia, una ricorrenza che, dopo anni di festeggiamenti convinti e partecipati (chi scrive ricorda benissimo quelli che passarono sotto il nome di Torino 1961), si presenta controversa, contestata, fonte di litigi, contrasti e polemiche. Iniziate gi prima delle celebrazioni del 20 settembre a Porta Pia e che si teme continueranno purtroppo per tutto il periodo. Sono note anche le posizioni degli oppositori, secessionisti, tradizionalisti, transalpini e cispadani, borbonici e anti-mazziniani, negatori dei garibaldini e forse anche nostalgici, revisionisti, massoni, papalini e difensori degli Zuavi pontici, come asserisce qualcuno notoriamente bene informato. Tutta questa congerie di posizioni pu ingenerare una gran confusione e un senso sgradevole di mancanza di identit. Resta da chiedersi se dietro tutto ci ci sia soltanto la demagogia di qualche partito che d piena voce (e insieme spettrale o comprato silenzio) ad alcuni organi di informazione. Al di l dei giornali e delle televisioni, la gente che ne pensa? Cosa sono ancora il Risorgimento e lUnit dItalia? Che valore hanno? E a SantOmero come vengono visti? Da qui lidea di un piccolo sondaggio, proposto dalle pagine del nostro giornale con linvito a rinviarci le risposte per e-mail (giornalesantomero@ alice.it) o sul gruppo Facebook, specicando possibilmente il sesso e lanno di nascita di chi risponde. Nei boxes vi sono le domande cui rispondere SI o NO per ogni riga, indicando in tal modo se si condivide o meno laermazione. Le risposte verranno elaborate statisticamente e i risultati verranno pubblicati nei prossimi numeri. Grazie per la collaborazione. Per ciascuna aermazione indicare SI sedaccordo, NO se in disaccordo
Ricordi di guerra
Il paracadutista
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Attenti al lupo
Paure, leggende, superstizioni...
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Amarcord
La storia della Palmense
tuno chilometri di distanza, hanno portato in Venezuela abitudini e cultura del nostro paese ma anche lacrime e ricordi, esperienze e nostalga, lavoro e felicit. E se dovessi descrivere con una parola cosa provo per limmigrazione di cui io, la mia famiglia, i miei parenti, i miei amici e i miei compaesani siamo parte, la parola giusta orgoglio.
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Intervista a Minedi
Un colore che parla e una parola che colora
Orgoglio per la famiglia Casalena (Biagio e Omero), con il loro emblematico negozio Frigorco Rovial nella California Norte, quartiere di Caracas, gentili e amabili,
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Chiunque, tranne voi!
Una nuova generazione politica
Non sono molti i giovani che oggi entrano in politica con lumilt di chi deve ancora conoscere e capire tante cose. C chi lo fa per avere semplicemente un lavoro, chi per denaro, chi per brama di potere e chi solo per vanagloria. Ce ne sono tanti per che hanno ancora a mente il concetto di bene comune. Non se ne sente pi parlare e, soprattutto, le azioni millantate nei programmi non vanno in questa direzione. Questo perch la politica a livello nazionale e locale non crea ducia e perde lopportunit di diventare una vera alternativa alla maiala omologazione che ci pervade. Finch nelle organizzazioni politiche rimangono quelle persone tanto gentili e apparentemente disponibili ma che intendono la politica come una struttura chiusa, rigida, ancorata a vecchi schemi, le proposte di alternativa dei giovani rimarranno alla berlina. Si fa fatica ad aprirsi a cose nuove! Probabilmente per il semplice fatto di aver sempre agito in un determinato modo. I suggerimenti sono guardati con interesse ma quando si propone qualcosa di nuovo, si percepisce quasi il panico di chi non sa se riuscir a gestire una situazione diversa dallo status quo partitico in cui si abituati a sguazzare. Ci si arrocca nella difesa di ci che stato e il tentativo di modicare qualcosa viene percepito come una critica. C bisogno di intraprendere strade nuove! C bisogno che i discorsi validi che nascono nelle riunioni non cadano nel vuoto e la volta dopo si costretti a ricominciare daccapo. A tutto questo si deve aggiungere qualcosa che faccia da spinta allaggregazione e al coinvolgimento dei comuni cittadini. I nuovi arrivati non devono essere visti come rovesciatori di posizioni e di feudi di votanti faticosamente conquistati. I giovani non vogliono rovesciare nessuno, ma non vogliono neanche essere soldatini esecutori di strategie. Vogliono essere legittimati. Sono soggetti pensanti, hanno studiato, sono attenti osservatori, fanno lavori che li inducono spesso a fare analisi politiche e si portano dietro questesperienza anche nella militanza. Vogliono essere presi per quello che sono e che sanno fare, non vogliono attorno persone che cercano di cambiarli a prescindere, solo perch si abituati ad agire in un certo modo e si deve continuare cos per leternit. Se i politici vogliono scrollarsi di dosso il clich di branco di dinosauri devono creare movimenti vivaci, in fermento, alla continua ricerca di idee e progetti. Ci sono tante potenzialit inespresse di giovani che sperano in una politica migliore, libera da apparati e interessi economici. Arrivano di corsa e arrabbiati, consapevoli di imboccare in velocit una strada in salita ma che questa corsa non si fermer contro un muro di schemi tradizionali o di fronte ai no che si troveranno davanti. Servono idee fresche e motivate e dal di fuori non si fa nulla. Libert partecipazione diceva Giorgio Gaber. I giovani di SantOmero, mossi dalla volont di non appiattirsi dentro a schemi rigidi che non sentono propri, devono essere incentivati allesperienza politica di paese e una volta entrati a proseguirla. Afnch non possano lamentarsi di avere un partito o unamministrazione che non piaccia senza aver fatto nulla per migliorarli. A Voi, veterani della politica, non lasciate allontanare i giovani, non permettete che uno schematismo troppo rigido fermi la voglia di esserci. Vi stanno dando la possibilit di decidere cosa fare da grandi! I giovani hanno nei confronti delle attuali classi dirigenti di destra e di sinistra, a livello sia locale che nazionale, un atteggiamento che Michele Serra sintetizza in una frase: chiunque, tranne voi!!! Non capirlo e incaponirsi nella difesa a oltranza dellesperienza politica signica non avere capito che il cambiamento gi in atto. Inutile dire deve farsi le ossa come abbiamo fatto noi da giovani. O si accetta questa rivoluzione in atto, per ricominciare a vivere la scena politica da protagonisti, o si rimane chiusi nelle stanze consumati dallattesa. Abbiamo bisogno di una nuova generazione politica non solo dal punto di vista anagraco; una questione di mentalit. Una mentalit che sia ancorata alla difesa di unidentit fatta di idee e valori ma comunque volta alla costruzione convinta di un nuovo modo di fare politica. A costruire un luogo dove si possa parlare con la gente e non dove pochi si riuniscono per parlare della gente. Perch a SantOmero esiste una maggioranza di persone che desidera fare politica in modo onesto e pulito ma questa maggioranza deve potersi incontrare, deve confrontarsi sui problemi locali. unillusione credere che il cambiamento avvenga spontaneamente, noi giovani dobbiamo conquistarcelo e far capire ai veterani che arrivati ad un certo punto, possono essere solo dei preziosi consiglierianzi, consulenti! Antonio De Ascaniis
Ottobre 2010
Amor di patria
continua dalla prima pagina
Domanda 1 - Gli italiani sono uniti da... - luso della lingua italiana? Si / No - le tradizioni religiose? Si / No - listruzione pubblica? Si / No - lesercito? Si / No - la nazionale di calcio? Si / No - la cucina? Si / No - ideali e simboli unitari? Si / No - la storia comune? Si / No - la ducia nelle Istituzioni? Si / No - la tradizione letteraria comune? Si / No - la Chiesa Cattolica? Si / No Domanda 2 - Condividete le seguenti aermazioni? - Difendere la patria sacro dovere del cittadino Si / No - Sarebbe meglio avere tante polizie regionali Si / No - Sarebbero desiderabili scuole regionali Si / No - Insegnanti e pubblici dipendenti dovrebbero lavorare soltanto nella regione in cui sono nati Si / No - LItalia una e indivisibile Si / No - Regionalizzazione delle Forze Armate Si / No - Accelerare la secessione della Padania Si / No - Va pensiero come inno nazionale Si / No - Opportuno tornare agli Stati preunitari Si / No - Se il Meridione dItalia fosse uno stato autonomo vi sarebbe pi ricchezza per tutti Si / No - La lingua unica il simbolo dellUnit Si / No - LItalia era integrata prima del Risorgimento Si / No - giusto festeggiare lUnit dItalia Si / No - LUnit dItalia lunione di tutti gli Italiani sotto ununica Patria Si / No - In ogni regione una festa di Unit Regionale Si / No - LUnit dItalia non mai esistita Si / No Domanda 3 - Darei la vita - per difendere lItalia - per difendere lEuropa - per difendere la mia regione - per difendere la mia citt - per difendere il mio popolo Si / No Si / No Si / No Si / No Si / No
maro, una delle aziende pi relevanti nel settore della costruzione, essendo responsabili delle realizzazioni di strade, autostrade, istituzioni pubbliche e private, e urbanismo in tutto il territorio venezuelano. Orgoglio per la famiglia Di Ubaldo (Pompilio), per la famiglia Capponi, per la famiglia Di Damaso, per la famiglia Viscioni, per la famiglia DAntonio, per la famiglia Bianconi, per la famiglia Pistacchio, per la famiglia De Ascaniis, per la famiglia Di Pierdomenico e per la famiglia Paoletti, tutti esempi di tenacit, lotta e determinazione.Orgoglio per la famiglia Di Gennaro, che arriv in Venezuela nel 1955 e nel 1963 inizi limportazione di macchine da ca con Aldo il quale, insieme al suo socio Silvano Vannucci, riusc a fare di Faema un marchio indimenticabile nel cuore e memoria dei venezuelani. E poi orgoglio per Ennio e Silvana e per la loro famosa boutique situata a Los Chaguaramos che divenne presto una fermata obbligatoria per la gente chic di Caracas. Orgoglio per Giannina e Tommaso e inne per Gino, mio padre, per cui sento il piu grande orgoglio; ha continuato il percorso tracciato dal business delle macchine da ca e oggi somma pi di 30 anni
di perseveranza, lavoro e onest in un mestiere dove il suo nome legato al marchio italiano Astoria, un uomo pienamente convinto che SantOmero il miglior paese del mondo. Alcuni purtroppo non sono pi con noi mentre altri sono tornati alle origini, a SantOmero, a godersi i loro anni migliori. Ma molti di noi, nonni, genitori, fratelli, nipoti, zii e cugini, abbiamo tutti adottato la cultura e il modo di vivere Venezuelano e conviviamo in perfetta armonia tra il pabelln e spaghettini alla chitarra... hallacas e fuje strascinite... tequeos e caggionetti... bienmesabe e mazzarelle... queso telita e porchetta...tajadas e cime di rape... arepas e baccal... Codici che solo noi capiamo, un unico suono a due lingue... a due bandiere... ma con lo stesso amore per la nostra unica e vera identit. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno aiutato e dotato di fotografe e informazioni questa nota: Liana Di Gennaro, Carla Casalena, Claudia Di Silvio, Pasquale Di Pasquale, Angelina Iuzzolino, Fiorindo Marozzi e Aldo Di Gennaro... tutti meravigliosi gli bilinge di SantOmero. Lara Di Gennaro C.
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Giovani e Politica
ora di fare pace!
La verit...
... rende liberi
Ogni popolo ha bisogno della sua libert, ma il carroccio che trasporta questo virtuoso stendardo a volte sinceppa, e questo incepparsi provoca sistematicamente disfunzioni. Queste anomalie corrodono il sistema sino allo sfinimento, da l il rischio che le metastasi possano andare altrove diventa sufficientemente elevato. Bene, linceppamento della libert non altro che la privazione deguaglianza, la privazione deguaglianza cadenzata dallimpossibilit del cittadino di ricevere ladatta informazione, quindi la disinformazione, che a sua volta diventa propaganda, boicotta qualunque forma di opinione. Con la mancanza di opinione sparisce lo scambio di idee e subentra larretratezza culturale pertanto limmobilismo, che spinge lindividuo verso quel baratro chiamato povert. LItalia tutta purtroppo, da anni, sembra essersi inoltrata in questa selva oscura, un malagevole sentiero tracciato dallinsicurezza e dalla mancata voglia di sognare un cambiamento radicale per tutta la comunit. La libert del giornalista di trasmettere le scomode verit sul potere andata pian piano scemando, il tutto a discapito del cittadino. Come muoversi affinch la ruota della democrazia torni a girare nel verso giusto? Il primo atto responsabile che viene in mente, sarebbe quello di fare una legge che regoli una volta per tutte queste anomalie, strada che al momento appare impraticabile. Rimaniamo in attesa quindi di un risveglio quantico generale dellhomo italicus, un risveglio celeste e prodigioso che lo liberi dallipnosi mediatica (mafio-massonica come direbbero alcuni) che lo circonda, oppure di una nuova generazione dirigenziale fedele alla Costituzione, capace di interpretare al meglio larticolo 21. In questultimo caso potrebbe davvero trattarsi di un miracolo. Fabiano Di Damaso
Tutti ne parlano, giornali, telegiornali, trasmissioni mediatiche, internet, in questo periodo infatti la spinosa questione politica che sta attraversando lItalia sembra coinvolgere tutti, tutti tranne i giovani. Ebbene si, la componente giovane della nostra popolazione sempre meno interessata alla vita politica del tempo e tutto ci che ne comporta, molti di loro infatti non conoscono nemmeno i nomi dei ministri al governo, n tantomeno la distinzione delle diverse fazioni politiche. Il rapporto tra Giovani e Politica complesso perch si riscontra un disinteresse profondo dei primi verso questo mondo, ed attuale perch sono proprio loro il futuro del nostro paese. Rispetto alle generazioni del 68, data oramai impressa nella memoria collettiva come sinonimo di impegno civile e contestazione, sembra prevalere tra i ragazzi un certo disinteresse verso la vita politica. E proprio questo confronto che deve far riettere! Col passare degli anni le condizioni di vita sono profondamente cambiate, abbiamo assistito a un sensibile miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del nostro paese; 40 anni fa lunico interesse che concedeva un barlume di speranza alle masse era proprio la politica in tutte le sue forme, ed grazie a questa attivit intensa e cos attiva che le cose sono cambiate. Il presente ricco di opportunit per i giovani che non sembrano essere minimamente co-
involti da ci che li circonda, preferiscono quel tipo di attivit non impegnative che non fanno riettere e porsi delle domande, sembra quasi che vivano questo mondo come un problema da aggirare pensando a qualcosaltro di meno dicile da perseguire. E sicuramente pi facile stare davanti a un computer a chattare e informarsi sulle tendenze del momento ed giusto che i giovani usino internet nel modo che ritengano pi opportuno, ma i media non possono inculcare in loro falsi miti come i vincitori di reality show, o personaggi famosi che conducono vite non proprio esemplari. Generalizzare per sbagliato, in quanto sebbene molti di loro fanno volentieri a meno dellinformazione politica e della politica stessa, molti altri cercano invece il giusto contatto tra il loro interesse e la vera politica, che non sempre si riscontra. I giovani infatti non hanno pi du-
cia nella politica e nelle istituzioni, perch negli ultimi anni hanno ricevuto da chi ci ha governato solo incertezze e precariato. Pochi di loro inseguono quegli ideali che hanno spinto le generazioni precedenti ad avere ducia in loro stessi e portare avanti qualcosa di concreto, la maggior parte di loro ormai giustica questo disinteresse con luoghi comuni del tipo: I politici sono tutti ladri, fanno tutti il proprio interesse e non il nostro!, e come dar loro torto? Non viene attribuito nessun valore al giovane, se non sotto il periodo di campagne elettorali, per raccogliere voti e continuare a fare il proprio interesse. E come fa questo ad invogliare i giovani a far parte attivamente della politica? Il nostro paese sente il bisogno di intraprendere strade nuove, e per farlo c bisogno di un cambiamento radicale del pensiero politico che si instaurato in Italia da troppi anni, una mentalit chiusa a nuove strade che ostacola lascesa al potere dei giovani, che mette in cattiva luce le loro esigenze, di certo pi importanti di coloro che hanno fatto il proprio corso. Bisogna ridare ducia ad una generazione che fa fatica ad aacciarsi in questa societ. Bisogna eliminare questo pessimismo ascoltando le loro ragioni e dare loro il modo di esprimersi e ridandogli quelle certezze che danno la forza di continuare a credere nella politica. Il Futuro dei Giovani. Giampiero Fileni
caso assai comune: santificati loro, il tallero, il baiocco. Il doblone purissimo a vette irraggiungibili. Il risparmioso Giulio continua a dire che non ce n per nessuno. Manda anatemi! Ma c sempre stato un Giulio nella storia dItalia. E qualche Bruto che aspirava a succedergli, pi o meno cruentemente. Di questi tempi magri di opportunit a batter cassa ci si industria comunque ad ogni impresa, congegno, commercio, contratto o baratto pur di raggiungere lEmpireo. Finiti i tempi belli in cui - tutti milionari! -, ci si alzava presto al mattino per seguire la chiusura di Wall Street e lavanzata del Nikkei allapertura della Borsa di Tokio, stimando investimenti
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Attenti al lupo!
Verso la ne degli anni 30, lItalia prossima a combattere una guerra al grido di vincere e vinceremo. Gli abitanti di un piccolo paese dellAbruzzo conducono una vita tranquilla e silenziosa riparata dal rombo di una macchina bellica improvvisata e priva decienza. La fame c, ma non si fa sentire, poich lunico rumore quello dei bambini che giocano ininterrottamente. Tutto scorre pacatamente a SantOmero, questo il nome del paese, quando un evento straordinario stravolge la serenit degli abitanti. Cosa accadeva? Ce lo racconta ai nostri giorni Mim, che ha vissuto linfanzia in questo posto e ricorda perfettamente i fatti. Signor Mim da dove vogliamo iniziare? Devi sapere caro Fabiano che noi da bambini eravamo soliti giocare nei pressi di uno stagno paludoso, una pozza dacqua naturale sita nei pressi di unabitazione santomerese. Chiamavamo quel laghetto dacqua piovana lu pand de Manull. Manull, ovvero Emanuele, era chiaramente il padrone dellabitazione. Adesso lu pand de Manull non esiste pi, stato bonicato, al suo posto cresce una pianta di co. Ma non era troppo rischioso per voi bambini gironzolare attorno ad un acquitrino? Come potevano i vostri genitori mandarvi a giocare li? Eh gi, bella domanda, vedi per, noi eravamo piccoli e discoli, ma sapevamo bene dove aleggiava il pericolo e quando si presentava lo evitavamo con destrezza e furbizia. I bambini di adesso invece sono la cosa pi terribile che ci possa essere sulla faccia della Terra, rimbambiti da ogni sorta di arnese elettronico e sai di cosa parlo: tv, computer, telefonini e videogiochi. Il problema non adesso, il problema sorger quando diventeranno adulti poich avranno subito passivamente queste diavolerie e non ricorderanno pi nulla del loro passato, sar una generazione senza memoria. La nostra infanzia invece potr denirsi privilegiata, abbiamo assistito anche se di striscio ad una guerra mondiale e conosciamo la parola fame, nessuno potr mai rubarci i nostri giochi con palloni e bambole di pezza cuciti a mano dalle nostre mamme, le nostre fantasie di personaggi eroici e fantastici e soprattutto nessuno potr rubarci mai i nostri misteri. Misteri? Certo, prima se ne raccontavano tante di storielle di paura, ma non che i vostri genitori vi spaventassero apposta per tenervi buoni? A giocare nei pressi de lu pand de Manull ci andavamo spesso e tornavamo quando iniziava a fare buio. I nostri genitori non erano poi cos preoccupati. Oggi se un bambino non rientra per lora prestabilita panico; prima non era cos, non esistevano tutte queste paure che aiggono lodierna societ, il nostro paese era un posto tranquillo. vero, per tenerci buoni ci raccontavano di tutto su fantasmi e streghe, noi ci spaventavamo da morire, ma in fondo sapevamo che erano soltanto storielle, mica eravamo scemi. Ma il fatto della Luna piena, quello credimi, non stato aatto una aba. Il fatto della Luna piena? E cos stato? Di che si trattava? Un medici dicono per lm del terrore!? che la licantropia sia Stai facendo per caso soltanto una strana dellironia? Non c da forma di schizofrenia. scherzare! La gente del La scienza cerca semposto ha udito ululi pre delle spiegazioni strazianti di soerenza plausibili. Per i cultori come se qualcuno del genere invece la lisi stesse strappando cantropia una specie le carni di dosso. di possessione, eserIl centro storico di citata da spiriti demoSantOmero chiamato niaci che si diondono il Castello divent di da un corpo allaltro colpo teatro di paura e attraverso una linea di sgomento. Tutti rimasangue. Il demone si nevano abbarbicati manifesta chiaramente nelle loro abitazioni, nelle notti di plenilchiudevano nestre e unio. Certo ci sono serravano porte come periodi di quiescenza, se qualcosa di spavenin cui il lato umano toso potesse improvprevale, ma la bestia F. Di Damaso - Porta del Castello visamente presentarsi sempre presente e pu Olio su tela - 70x40 dinanzi a loro. essere scatenata anche Ero piccolo ma ricordo bene, soprattutto da fattori diversi dal ciclo lunare. Comunque i giorni seguenti alle mutazioni ... animali il momento di massima forza del demone sgozzati, sangue e peli canini dappertu- rimane sempre durante il plenilunio dove tto, soprattutto nei pressi del lu pand de corpo e mente passano sotto il suo totale conManull, dove probabilmente il licantropo trollo. andava per rinfrescarsi in seguito al cambio Quindi sarebbe possibile che questo lupo pelle. E le case di una volta non possedevano mannaro abbia dei discendenti lacqua corrente. scienticamente provato Nel nostro caso direi di no, anche perch non che chi sore di questa malattia abbia degli si sono pi avuto notizia di episodi di quel incredibili aumenti di temperatura corporea a causa della peluria. Non vorrei essere scettico, lei crede davvero che ci fosse un uomo che nelle notti di luna piena potesse trasformarsi in una specie di lupo? Noi bambini eravamo terrorizzati. Quelluomo esistito? Non so. Non lho mai visto. Ma tutti ci credevamo, anche se nes- Inverno 1943: quarto anno suno in fondo sapeva realmente se ci fosse del secondo conitto monquelluomo che, stando ai racconti aveva diale. La guerra lavevamo in laspetto peloso e austero e nelle notti di luna casa. Dall otto settembre, data piena si trasformava in lupo mannaro. Cera dellarmistizio, gli alleati angmolta paura, ma ci si credeva e in fondo era lo-americani,aancati da piccole unit del risorto esercito bello crederci. Ne parla con nostalgia. Lei lo ha mai visto italiano, risalivano con dicolt la penisola ostacolate con trasformato in lupo? La nostalgia di chi ha vissuto il passato ed cruenta resistenza dalle truppe ama la vita nella sua purezza ed ingenuit. tedesche. Per noi abruzzesi il fronte di battaglia Io non lho mai visto durante la mutazione. si era attestato ad Ortona, mentre SantOmero Ricordo per i racconti dei nostri vecchi che era considerato retrovia. La popolazione viebbero quella fortuna. Agghiacciante, questa veva nella precariet quotidiana e solo con lunica parola che mi toma alla mente, ag- innumerevoli sforzi riusciva ad allontanare la ghiacciante! Allapparenza poteva sembrare fame, la paura, lansia dovuta allincertezza del un uomo, soltanto che il corpo era ricoperto dopo. Si percepiva costantemente un indenida lunghi peli color argento, le dita delle mani bile pericolo, che logorava adulti e bambini. Il ausolate con artigli al posto delle unghie, rumore assordante e lugubre delle cannonate aveva una postura ricurva e sciancata, il volto giungeva pi che alle nostre orecchie ai nostri anchesso ricoperto da una folta peluria rac- cuori. In lontananza i bagliori del combattichiudeva degli occhi di fuoco e denti lunghi mento molto spesso squarciavano il cielo, che con canini inferiori che uscivano fuori dalla subito tornava nero. Una notte era particolarmente buia, troppo silenziosa, lalba sembrava bocca. tardasse ad arrivare. Il rombo del motore di Ma era mai credibile tutto ci? Certi esperti del campo dicono che la lican- un aereo, che girava e rigirava sopra di noi, tropia un fenomeno esistente, che nella ruppe ad un tratto quellinquietante silenzio, storia si manifestato con molta frequenza. che non faceva presagire nulla di positivo. Addirittura il termine licantropia pare sia Momenti di terrore: avremmo subito i bomcontemplato nei libri di medicina. Parecchi bardamenti come tanti paesi della costa? Non
Ottobre 2010
Paure, misteri, superstizioni, considerazioni para-scientiche e credenze popolari nella SantOmero daltri tempi
genere da quegli anni lontani. Chiss, forse il demone, una volta uscito, tornato nella sua dimensione spirituale dimenticandosi di SantOmero. Se una possessione diabolica allora basterebbe un esorcismo per guarire. Salvare la persona aetta da questo tipo di possessione impossibile, il demone lascia il corpo solo dopo la morte del posseduto. Veramente c stato un esorcismo in passato che ha funzionato, ma sono fonti stanche riportate da studiosi dellocculto, quindi tutto ci rimane inattendibile. Nelliconografa cattolica troviamo spesso lepisodio di San Francesco dAssisi che ammansisce il lupo. Questa storia raccontata dalla Chiesa in maniera molto abesca, altro non sarebbe invece che un riuscito esorcismo esercitato dal santo nei confronti di un uomo aetto da licantropia. Caro Mim, non so se crederemo mai a questo racconto. Resta per come una testimonianza di altri tempi, epoche in cui fatti straordinari e misteriosi si credeva che avvenissero davvero. Cronache di tempi andati che forse non torneranno pi. Questo un tempo diverso, un tempo dove si ha paura daltro, si ha paura di una realt spesso cinica e spietata. E forse sarebbe bello tornare a spaventarci per streghe , vampiri, lupi mannari e folletti, che nel loro piccolo hanno contribuito a far crescere il nostro bel paese. Fabiano Di Damaso
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NVMA Pompilio
Francis Bacon
L isteria, l ossessione pervadono l arte di Francis Bacon. Unarte fatta di gure distorte, spesso e volentieri isolate, come si sentiva il loro autore, in una situazione di incomunicabilit. Figure emarginate in uno stato desolante sospensione, e talvolta, per accentuare l isolamento, delineate da parallelepipedi o da tondi, come se fossero intrappolate in una gabbia immaginaria, metafora dell impossibilit di una vera comunicazione col mondo esterno, prigionieri del loro dolore, che urlano, strepitano, si mostrano nel lato pi ferino, animalesco, primordiale... che tentano di riversare il dolore e la rabbia verso qualcuno, ma non hanno possibilit di scambio in un mondo che cieco e sordo. Prendiamo l esempio dei tre studi ai piedi di una crocissione, pannello tre. La gura staccata dal mondo delle interazioni, inserita in un contesto di isolamento che la autoannienta. Le mura intorno a se sono una gabbia. Vorrebbe urlare il suo dolore, tenta, ma si trova in un mondo privo di rumore, in un silenzio ovattato che la lacera, che il suo inferno. Vorrebbe uscire dalla gabbia. Vorrebbe uscire da se stessa. Ma l inferno dentro di lei, in agguato. L inferno in un animo irrisolto. Lo stesso animo di Bacon. Nima Tayebian
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La Palmense ai nastri di partenza
tutto questo acquisendo un cospicuo bagaglio di esperienze calcistiche che ci ha in qualche maniera sintetizzato legandole anche a dei simpatici aneddoti. Sprazzi di un football daltri tempi che molti nostalgici senzaltro rimpiangeranno. Dalla sorta di asilo sportivo degli esordi nei campi dei comuni limitro (Controguerra e Nereto) in quanto SantOmero non possedeva un impianto adeguato, alle peripezie del calciomercato di allora, volte ad acquisire quei giocatori che hanno via via contribuito ai successi biancazzurri (facciamo a meno di citarli per motivi di spazio e per non far torto a coloro che non avremmo menzionato) no ad arrivare allausilio di tecniche magiche, grazie alle quali pi o meno improvvisati fattucchieri contribuivano (?) a conseguire vittorie: strane pozioni con le quali bagnare le divise o il consueto spargimento di sale negli spogliatoi o in zone strategiche del terreno di gioco. Celebre, a tal proposito, resta lesortazione mand Ton (tieni duro Ton), con cui Ror invitava Tonino (il mago n.d.r.) a manifestare i suoi poteri per conservare no alla ne un risultato utile. S, perch obiettivo di chi compete , comunque, quello di primeggiare. Infatti, al di l di tali episodi, dopo una decina di onorevoli stagioni di militanza nel campionato di terza categoria, i programmi e gli obiettivi si fecero sempre pi ambiziosi, nalizzati al salto di categoria. E cos, nell82/83, arriv la prima grande soddisfazione con lapprodo in seconda categoria, a cui fece seguito dopo qualche stagione la promozione in prima categoria al termine di un nale thrilling contraddistinto dallo scontro diretto dellultima giornata contro la POSEBO in quel di Poggio Morello. Arriviamo pian piano alla stagione 89/90, che segn una sorta di svolta nel calcio santomerese. Molti lettori si ricorderanno sicuramente del lungo ed appassionante testa a testa con il Morro dOro che culmin con il memorabile esodo che accompagn la Palmense al Comunale di Teramo per lo spareggio con il Morro dOro, vinto per 2-1 con il conseguente approdo in Promozione. Cavalcando londa dei sta in gran parte degli stadi abruzzesi. Perch non va dimenticato che il SantOmero ha calcato i pi importanti palcoscenici calcistici della regione quali Teramo, Chieti, Lanciano, Vasto, Francavilla, LAquila, Celano, Castel di Sangro e via dicendo. Tornando alle vicende strettamente agonistiche, ad un campionato contrassegnato da alterne fortune ne segu uno giocato ad altissimo livello che permise alla Palmense di ottenere il lasciapassare per lEccellenza, categoria istituita nella stagione 91/92 che ancora oggi rappre-
Ottobre 2010
lingresso nello sta tecnico di Sergio Luzii, fautore del progetto giovani con la scuola calcio, oggi un inesauribile serbatoio di campioncini riconosciuto dagli addetti ai lavori come uno dei migliori dAbruzzo ed attualmente aliato allAscoli calcio, permise alla Palmense un ulteriore salto di qualit, anche per limportanza che un settore giovanile sempre in crescita e sempre pi strutturato assunse non soltanto a livello sportivo, ma anche e soprattutto sociale. Detto questo, ci avviciniamo ai giorni nostri, ovvia-
Anche questanno, nonostante le notevoli e palesi dicolt economiche generali che si ripercuotono anche nellambito della gestione di societ sportive, la Palmense si ripropone ai nastri di partenza del campionato di Promozione in maniera pi che dignitosa e con rinnovato entusiasmo. Cosa che, del resto, lha contraddistinta in tutta la propria storia, a partire dal lontano 1973, anno della sua fondazione; fondazione che trova le sue radici, come anticipato nel numero precedente, nel torneo cittadino estivo, per la cui organizzazione si rese necessaria listituzione di una solida e strutturata societ sportiva. Fu allora che nacque la Palmense e la sua epopea, intrisa di sacrici, passioni, qualche delusione, ma soprattutto tanti e tanti trion. Promotori e padri della neonata societ furono in primis Leo e Franco De Ascaniis e Rodolfo Spada. Con questultimo, gradito ospite della nostra redazione insieme a Sergio Luzii e Marco Viscioni, attuali pilastri del SantOmero calcio a livello dirigenziale, abbiamo ripercorso le tappe della storia biancazzurra in tutte le sue sfaccettature, dai disagi degli esordi ai successi odierni. A cominciare dallelenco e dal relativo ringraziamento ai dodici presidenti che si sono succeduti negli anni alla guida della societ; dal compianto ed amato Ernano Fucilitti, il primo in ordine cronologico, e proseguendo con Franco De Ascaniis, Giuseppe Ciarrocchi, Simeone Giovannini, lo stesso Rodolfo Spada, Pasquale Di Damaso, Pasquale Bianconi, Fabrizio Sorbi, Fabrizio Pasquini, Claudio Strozzieri, Francesco Sabini e Giuseppe Andrenacci, il presidente in carica. Ebbene, tutti hanno a loro modo contribuito alle fortune della Palmense, ma ununica persona ha vissuto e vive tuttora da protagonista le vicende del SantOmero: il buon Rodolfo Spada, per tutti condenzialmente Ror, anima, cuore ed ormai icona inimitabile ed insostituibile del calcio santomerese. Grazie alla sua regia, infatti, stato costruito e modellato un vero e proprio giocattolo che ha reso tanta visibilit e soddisfazione alla nostra cittadina e che la comunit in toto deve ringraziare innitamente per la smisurata costanza e dedizione che ha messo nel gestire societ e squadra curando tutto nei minimi dettagli, da quelli pi minuziosi dello spogliatoio ai rapporti con le altre realt calcistiche, con le federazione e via dicendo. Ci ancora pi meritorio se si pensa che oggi pare alquanto anacronistico mettersi in gioco e dedicare il proprio tempo a servizio di un progetto dove, in pratica, lunico tornaconto il cercare di vedere realizzata la propria passione. Ror ha fatto
senta il massimo torneo dilettantistico regionale, disputato dai biancazzurri per ben sette anni di cui cinque consecutivi. Perch vi fu s una cocente ed amara retrocessione nel 96/97, ma unimmediata e quanto mai meritata risalita; anche in questo caso al termine di pirotecnici ed entusiasmanti spareggi, addirittura due, rispetti-
successi, un numero sempre maggiore di appassionati si strinse intorno ai color biancazzurri e fu fondato il mitico gruppo Cani Sciolti, simbolo della tifoseria organizzata che si reso protagoni-
vamente contro Tagliacozzo e Renato Curi Angolana, che videro come al solito una eccezionale partecipazione di pubblico, con carovane di pullman e di auto private. Oltretutto, in quegli anni,
mente ricordando lultimo grande trionfo in ordine cronologico. Quello del campionato 2001/02 che vide il SantOmero nuovamente promosso in Eccellenza. Come? Avete indovinato. Dopo lennesimo memorabile spareggio, divenuto ormai una costante. A farne le spese fu, in questo caso, la corazzata Francavilla scesa in campo col favore di tutti i pronostici. Basti pensare che annoverava tra le sue la atleti del calibro di Rocco Pagano con alle spalle una lunga e fortunata carriera in serie A. In pratica, una sorta di remake del leggendario confronto fra Davide e Golia. Ebbene, fu lapoteosi sportiva del SantOmero e di SantOmero (in campo cerano 8 indigeni!) che ebbe la meglio ai calci di rigore al termine di un confronto combattutissimo che assunse i connotati di una vera impresa titanica, in quanto i biancazzurri rimontarono un gol in inferiorit numerica per un tempo e mezzo. Il viaggio allinterno del pianeta Palmense pu dirsi quasi concluso. Il resto storia recente. Anzi, attualit. Unattualit che vede la societ impegnata nel torneo di Promozione, nel quale si tolta la soddisfazione di superare persino il glorioso Teramo, e che sempre attenta in particolar modo alle dinamiche giovanili. Anch tutto ci sia possibile, tramite il D.S. Sergio Luzii, dalle pagine del nostro giornale va un sentito e sincero ringraziamento a tutti i fedelissimi partners commerciali per la sensibilit dimostrata, con lauspicio che diventino in futuro sempre pi numerosi e che continuino a dare il proprio contributo e supporto ad una realt aermata a livello regionale che persegue il nobile scopo di valorizzare nel campo sportivo e sociale i suoi giovani tesserati. Danilo Camaioni
Avviso ai collaboratori Si invitano quanti inviano articoli per la pubblicazione a non superare una cartella di testo (max 20-24 righe, corpo 14, spaziatura singola). La redazione si riserva comunque di ridurre o sintetizzare gli scritti inviati per adattarli allo spazio disponibile.
Ottobre 2010
7
Intervista a Minedi
8
La testa a posto
Fagiolini sottolio
Ottobre 2010
Ricette
Marmellata di pesche
tempo di conserve. Con le nebbie autunnali arrivato il momento di conservare per linverno le verdure e la frutta che in estate sono fresche sulle nostre tavole. vero, i surgelati ci risparmiano tanto lavoro, ma vuoi mettere la bont delle conserve fatte in casa! Ecco due ricette facili facili.
Dialettezze
Lemmi Scardzz = v.t. = spannocchiare, liberare da brattee e barbe le pannocchie di granturco. Nel mondo contadino era un vero e proprio rito collettivo di ne estate che si svolgeva sullaia, in circolo, sul far della sera, cui partecipavano anche tutti coloro (parenti e vicini) che avevano provveduto alla raccolta nei campi. Il lavoro era inframezzato da battute, lazzi e canti collettivi. Si concludeva di solito a tarda ora con un ballo. Scartuzze, scarduzze = s.m. = articoli: lu, li = linsieme di barbe e brattee della pannocchia di granturco residue della spannocchiatura. Sacc = s.m. = plur. sacc = articoli: lu, li = materasso della tradizione povera locale a forma di grande sacco, ripieno delle brattee secche di granturco, con delle aperture laterali per inlarci le braccia e smuoverle periodicamente per renderle pi soci. Tozzre = s.m. = pron.: tozzr = articoli: lu, li = lo stesso che Totre = torsolo della pannocchia di granturco, quando viene usato come combustibile da camino per riscaldarsi, o come tappo di un recipiente. Mle = s.m. = pron. mhl = art. lu = solo singolare = miele. Mel = s.m. = pron.: ml = art. lu, li = melone. Sigge = s.f. = pronuncia: sigg = invariato al plurale = articoli: la, li = sedia, seggiola. Uadal = s.m. = pron.: totr = articoli: lu, li = torsolo della pannocchia di granturco.
S@NTOMERO Periodico di informazione, cultura, societ e sport della Pro-Loco di SantOmero. Iscritto al Registro Stampa Trib. Teramo n 608 del 16/09/2009 Direttore Responsabile: Gabriele Di Francesco Redattori capo: Danilo Camaioni Antonio De Ascaniis Segretaria di redazione: Danila Cordoni Disegni e Vignette: Fabiano Di Damaso Impaginazione Graca: Antonello Cristofori Stampa: Grache Martintype Srl Tiratura media: 1.500 copie - Di. Gratuita La redazione di S@ntomero lieta di ospitare articoli, lettere, racconti, poesie, foto, vignette, che possano arricchire la nostra e vostra iniziativa giornalistica. Si invita a non superare una cartella di testo (max 20-24 righe, corpo 14, spaziatura singola). I nostri recapiti sono: c/o Pro Loco SantOmero Via R. Rascel 4 - 64027 SantOmero (TE) Tel. e fax 0861/88068 giornalesantomero@alice.it S@ntomero consultabile on line nei siti: www.prolocosantomero.it www.santomerocalcio.it Gli articoli inviati per la pubblicazione sono sottoposti allesame insindacabile della direzione e del comitato di redazione che si riserva comunque il diritto di ridurre o sintetizzare gli scritti inviati per adattarli allo spazio disponi bile. Le opinioni, eventualmente espresse in essi, rispecchiano esclusivamente il pensiero dellautore, non impegnando di conseguenza la responsabilit della direzione e del comitato di redazione. E consentita la riproduzione degli articoli citando la fonte. I manoscritti e le fotograe, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Chiunque non desideri ricevere ulteriori numeri di S@ntomero pu comunicarlo ad uno dei seguenti recapiti: E-mail: giornalesantomero@alice.it Posta: Pro-Loco SantOmero via R. Rascel, 4 - 64027 SantOmero (Te)
Contro ogni previsione, nel primo weekend di settembre sono convolati a giuste nozze due membri di spicco della nostra redazione, Fabiano Di Damaso e Filippo De Donatis, rispettivamente con Luigia Baldini e Giuseppina Di Giampietro. Il titolo del traletto recita:La testa a posto. Secondo voi lavranno messa? Alle mogli larduo compito di stabilirlo. Scherzi a parte, cogliamo loccasione per augurare ai novelli sposi un futuro sereno, pieno di soddisfazioni.
Ingredienti: 1 kg di fagiolini (meglio se piccoli); l di aceto bianco; l di vino bianco; 40 g di sale grosso; alcuni grani di pepe; olio extravergine di oliva. Pulire i fagiolini privandoli delle estremit, metterli in una pentola con vino, aceto, sale e pepe. Portare tutto a ebollizione, far cuocere per 10 minuti, quindi sgocciolare i fagiolini, sistemarli sopra un canovaccio, asciugarli bene premendo leggermente e sistemarli in vasetti di vetro sterilizzati. Coprirli con abbondante olio extravergine, chiudere ermeticamente i vasetti e riporli in luogo fresco e asciutto. Aspettare almeno 1 mese prima di gustarli; si possono conservare per 1 anno.
Ingredienti: 1 kg di pesche; 400 g di zucchero; scorza grattugiata di 1 limone. Sbucciare le pesche, tagliarle a pezzi abbastanza grandi e unire la scorza di limone grattugiata. In una pentola mettere lo zucchero e girare sino a farlo dorare, versarvi le pesche e cuocere per almeno 1 ora, no alladdensamento. Versare subito la marmellata bollente nei vasetti di vetro sterilizzati. Chiudere ermeticamente e girare i vasetti a testa in gi per creare il sottovuoto. Quando saranno rareddati, rigirarli e riporli nella dispensa.
Scoprire il cielo
rigente scolastico e le insegnanti , vericando la validit didattica ,sociale e culturale delle lezioni, hanno sollecitato la Pro Loco a nanziare nuovamente il corso . La richiesta stata accettata per cui, nel corrente anno scolastico(2010/ 2011)usufruiranno delliniziativa non solo gli alunni delle classi quarte(come proseguimento del laboratorio) ma anche gli alunni di terza elementare . Naturalmente ci comporter un onere abbastanza signicativo per la Pro Loco, ma si convinti che il TEATRO possa in qualche modo aiutare a superare numerosi ostacoli (socializzazione, timidezza, integrazione, eccessiva esuberanza) e avvicinare i pi piccoli allo scenario della vita perch il teatro vita e la vita teatro . Naturalmente ci saremo tutti ad applaudire i bambini quando, a ne anno scolastico ,saranno protagonisti sul palco e dimostreranno ci che hanno appreso nel laboratorio. Vera Cristofori
Marted 5 ottobre gli alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria di SantOmero e Garrufo, hanno incontrato il professor Massimiliano Reginaldi, presidente dellunione Astroli di Teramo. Lastronomia, una delle discipline pi antiche della storia delluomo, continua ancora oggi ad avere un profondo impatto sulla nostra cultura, soprattutto nei bambini che, aascinati dallo spazio, dal cielo, dallinnito, si pongono innumerevoli domande confondendo, a volte, laspetto scientico e quello fantastico. Per dare loro risposte soddisfacenti si perci pensato di interpellare un esperto, il prof. Reginaldi che con un linguaggio comprensibile anche ai pi piccoli, ha fornito interessanti elementi sul sistema solare. Gli alunni, pur avendo gi ricevuto dalle loro insegnanti informazioni al riguardo, sono rimasti comunque aascinati, seguendo con interesse la lezione e formulando domande pertinenti e argute, le cui delucidazioni andranno senzaltro ad arricchire le loro conoscenze e a stimolarli a continuare nella ricerca. Le insegnanti insieme allastrolo stanno organizzando la serata Alunni sotto le stelle, che si svolger in piazza A. De Curtis e, con gli strumenti idonei, sar senza dubbio unesperienza indimenticabile. LIstituto Comprensivo di S.Omero ha dimostrato ancora una volta quanta attenzione presti alle esigenze didattiche ed educative dei ragazzi. Vera Cristofori
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale -70% Teramo Aut. N. 125/2009