G. Leopardi - Schema
G. Leopardi - Schema
G. Leopardi - Schema
Leopardi
Di tale punto verranno presentati e/o analizzati pensieri, poesie dei diversi periodi, alcune delle
Operette e l’ultima produzione.
Qui di seguito trovate una sintesi della lezione, su cui eventualmente tornare per chiarimenti e
ripetizioni da subito, chiedendo tutto quanto a ciascuno utile; la finalità è una buona base subito,
esercizio di esposizione orale preciso in modo da essere pronti per interrogazioni orali e scritte.
Seguirà, nella seconda lezione, l’iter delle composizioni dell’autore, previ eventuali chiarimenti da
chiedere.
In questa fase di avvio chiedete anche eventualmente scrivendo, cioè ricorrete a tutte le possibili
modalità per assicurarvi una buona partenza. Se fisserete i concetti fondamentali che seguono,
andrete avanti tranquillamente, con l’unica eventuale difficoltà di esercitare l’esposizione orale
sintetica che servirà anche per l’interrogazione scritta e, inutile dirlo, per esporre davanti a
sconosciuti.
4) Il L. rimase ateo per tutta la vita , con due conversioni (parole sue):
dall’erudizione al bello: scoperta della poesia dopo i “sette anni di studio matto e disperatissimo”-
Biblioteca del palazzo)
dal bello al vero: riflessione sulla realtà umana di dolore e infelicità e realizzazione di poesia che fosse
cognizione e ragionamento su tale realtà – attorno al 1819.
(In precedenza aveva avuto inizio il dibattito tra Classicisti e Romantici [ricordare i fondamenti ed
eventualmente chiedere: si ricostruisce il discorso col contributo di tutti durante la lezione] a cui il L. aveva
partecipato prendendo posizione per i classicisti con una lettera, mai pubblicata, alla Biblioteca Italiana, la
rivista dei Classicisti. Successivamente, 1818: Discorso di un italiano sopra la poesia romantica.
Il Conciliatore, rivista dei Romantici, lombardi soprattutto, fondato nel 1818, venne soppresso dalla censura
austriaca dopo un anno di vita).
4 Bis) POESIA, concezione:
- poesia ingenua, quella degli antichi, caratterizzata da belle immagini, basata appunto
sull’immaginazione;
- poesia filosofica, necessaria ai moderni, basata sulla ragione e sulla conoscenza del vero , cioè della
realtà dell’esistenza umana fatta di dolore (compresa la caduta delle illusioni giovanili), sofferenza
e morte.
La poesia detta ingenua è quella che consegue al rapporto felice dell’uomo con la Natura, epoca
nella quale prevaleva nell’umano la sensibilità (v. Vico);
5. NATURA, concezione.
6. PESSIMISMO
- storico: l’umanità è infelice perché ha abbandonato l’originario stato di natura (v. Rousseau), cioè
è diventata infelice nel corso del tempo (chiosa che potete tener per voi, a scelta, che aiuta a
comprendere l’aggettivo “storico”;
- cosmico: l’umanità è infelice per sua stessa natura, da sempre (totalità del tempo) ed è anche
infelice qualunque altro essere vivente e forse anche il cosmo (Canto notturno).
La poesia deve dunque diffondere tale conoscenza, cioè il vero (arido vero): caduta delle speranze
e delle illusioni, destino di infelicità e di morte.
Quest’ultima frase è mia, posta qui per racchiudere diversi punti e rimandare ad essi.
7. ROMANTICISMO del L.
Differenza rispetto alla linea romantica affermatasi in Italia (ricordare ed eventualmente chiedere)
sia nelle scelte stilistico-letteraria sia in quelle politiche e religiose.
la protesta forte e accorata contro la Natura, con atteggiamento “eroico” (titanismo) in ultimo
anche contro la società dell’epoca e le scelte politiche degli intellettuali romantici;
- l’importanza della memoria, nel senso della facoltà di ricordare momenti felici (di solito, infanzia)
e la nostalgia che ciò suscita senza che vi sia rimedio;
- l’importanza data alla Morte e all’Amore, temi romantici, talvolta potenze messe in relazione
(canzone Amore e Morte) e Amore come illusione ultima a cadere (A se stesso, una delle poche
poesie non canzoni in senso metrico, appartenente al periodo ultimo dell’opera e della vita, indicato
dalla critica come “l’ultimo Leopardi” e comprendente anche poesie di satira politica.
8. Classicista?
In realtà le scelte lessicali e metriche sono quelle dell’Arcadia settecentesca, e la libertà formale della canzone
diventa propria del L. al di là dei modelli di canzone recenti (Settecento) e della tradizione risalente al
Petrarca. (Forme metriche della lunga tradizione, dal Medioevo: canzone e sonetto).
Eliminazione sommessa della rima in favore di assonanze e libertà anche ritmica lo rendono precursore,
involontario ma riconoscibile, di tanta poesia nuova del Novecento.
Non essendo poeta, mi limito al calco, ohimé meno suggestivo, di Chiare, fresche e dolci acque (Petrarca).