Seminario 1
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Nella genealogia di Gesù Cristo, Matteo ci ha dato una visione teologica del susseguirsi della
generazioni.
Ora prosegue questa sua concezione presentando il ruolo e la missione di Giuseppe dal punto di
vista di Dio. In verseto 9 si dice che Giuseppe è un uomo giusto.
Giuseppe è detto giusto perché sintetizza nella sua persona l'atteggiamento dei giusti dell'Antico
Testamento e in particolare quello di Abramo
Importante a vedere che La giustizia di Giuseppe non è quella "secondo la legge" che autorizza
a ripudiare la propria moglie, ma quella "secondo la fede" che chiede a Giuseppe di accettare in
Maria l'opera di Dio e del suo Spirito e gli impedisce di attribuirsi i meriti dell'azione di Dio.
Matteo mette in rilievo l'identità messianica di Gesù affermando la sua discendenza da Davide, al
quale Dio aveva promesso un discendente che avrebbe regnato in eterno sulla casa di Giacobbe.
Quindi, secondo la genealogia, Gesù è il discendente di Davide non in virtù di Maria, ma di
Giuseppe
Il nome di Gesù significa "Dio salva". Anche per Luca la salvezza portata da Gesù consiste nella
remissione dei peccati.
Gesù quale Emmanuele, Dio con noi, costituisce un motivo centrale del vangelo di Matteo.
L'imposizione del nome di Gesù ad opera di Giuseppe assicura di fronte alla legge la
discendenza davidica del figlio di Maria.
Vorrei aggiungere qualche parole sul Prologo del Vangelo di Giovanni
Giovanni colloca il Verbo in Dio, presentandone la preesistenza eterna, l'intimità di vita con il
Padre e la sua natura divina. Il termine "Verbo" ha come sottofondo la letteratura sapienziale e il
tema biblico della parola di Dio nell'Antico Testamento, dove sia la Sapienza che la Parola
vengono presentate come "persona" legata a Dio e mandata da Dio nel mondo per orientarlo
verso la vita. Il Verbo è forza che crea, rivelazione che illumina, persona che comunica la vita di
Dio.
Il Verbo non solo è vicino al Padre, ma rivolto verso il Padre in atteggiamento di ascolto e di
obbedienza. Giovanni afferma con chiarezza, fin dalle prime parole del suo vangelo, che nel Dio
unico esiste una pluralità di persone.
Il Verbo è generato eternamente dal profondo del seno del Dio-Amore; egli è il volto del Padre, è
l'uguaglianza nella diversità delle due persone che si amano e si comunicano. Con questi primi
versetti Giovanni ci introduce nel mistero della rivelazione eterna di Cristo.
Ogni uomo è fatto per la luce ed è chiamato ad essere illuminato dal Verbo con la luce eterna di
Dio, che è la vita stessa del Padre donata al Figlio.
Gesù è la luce autentica e perfetta e la luce che si offre nell'intimo di ogni essere come presenza,
come salvezza.
Il versetto finale del prologo offre una spiegazione del perché Gesù è il compimento della legge
di Mosè: perché Dio si rivela in Gesù. Solo il Figlio unigenito ha potuto rivelare il Padre perché
nessuno ha mai visto Dio se non il Figlio unigenito che ce l'ha rivelato.
Gesù divide con i discepoli una conoscenza
Essere mandato
Il cristiano non ha una volonta propria. La sua sicurezza, il suo fine e Cristo
Educare e istruire.
Il discepolo si pone: cosa devo fare? Strumento. Altri prob sono solo tentazioni.
L’obbedienza.