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Bra ha ospitato per decenni un presidio militare che in ultimo è stato sede del Centro Addestramento Reclute degli Alpini.<br />Migliaia di giovani hanno trascorso i primi mesi di servizio militare nelle caserme Trevisan, Montegrappa, Cavalli.<ref>[http://www.secondo66.it/ Alpini del 2∞/66]</ref> |
Bra ha ospitato per decenni un presidio militare che in ultimo è stato sede del Centro Addestramento Reclute degli Alpini.<br />Migliaia di giovani hanno trascorso i primi mesi di servizio militare nelle caserme Trevisan, Montegrappa, Cavalli.<ref>[http://www.secondo66.it/ Alpini del 2∞/66]</ref> |
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La città dà il nome ad un formaggio DOP, ma oggi in Bra non si produce neppure una forma dell'omonimo formaggio e anche un tempo proveniva per la maggior parte dai paesi delle vallate e delle montagne di Cuneo. Furono tuttavia i commercianti braidesi a stagionare e a portare "il nostrale" sui mercati piemontesi e soprattutto liguri, dove era usato nella preparazione del pesto. Nel genovese è molto richiesto ancora oggi. Le condizioni climatiche favorevoli e la felice dislocazione geografica di Bra la resero il più grande centro di raccolta per la stagionatura e la commercializzazione, fatta inizialmente su carri trainati da cavalli.<ref> |
La città dà il nome ad un formaggio DOP, ma oggi in Bra non si produce neppure una forma dell'omonimo formaggio e anche un tempo proveniva per la maggior parte dai paesi delle vallate e delle montagne di Cuneo. Furono tuttavia i commercianti braidesi a stagionare e a portare "il nostrale" sui mercati piemontesi e soprattutto liguri, dove era usato nella preparazione del pesto. Nel genovese è molto richiesto ancora oggi. Le condizioni climatiche favorevoli e la felice dislocazione geografica di Bra la resero il più grande centro di raccolta per la stagionatura e la commercializzazione, fatta inizialmente su carri trainati da cavalli.<ref>{{Cita web |url=http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/formaggi/bra/index.jsp |titolo=Bra DOP |accesso=3 luglio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170708172454/http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/formaggi/bra/index.jsp |dataarchivio=8 luglio 2017 |urlmorto=sì }}</ref> |
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L'economia braidese si è più volte modificata nel corso degli anni. È presente un forte comparto industriale. |
L'economia braidese si è più volte modificata nel corso degli anni. È presente un forte comparto industriale. |
Versione delle 10:06, 3 lug 2019
Bra comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Fogliato (PD) dal 10-06-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°42′N 7°51′E |
Altitudine | 290 m s.l.m. |
Superficie | 59,53 km² |
Abitanti | 29 632[1] (30-11-2017) |
Densità | 497,77 ab./km² |
Frazioni | Bandito, Boschetto, Borgo Nuovo, Cà del Bosco, Castelletto, Chiossa, Crociera Burdina, Falchetto, Grione, Matrotti, Piumati, Pollenzo, Quinto Bianco, Riva, Rivo, Ronchi, Sabecco Superiore, San Matteo, San maurizio, Sant'Agnese, Scatoleri, San Michele, Tetti Bona, Tetti Milanesi, Tetti Rasa |
Comuni confinanti | Cavallermaggiore, Cherasco, La Morra, Pocapaglia, Sanfrè, Santa Vittoria d'Alba, Verduno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12042 |
Prefisso | 0172 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004029 |
Cod. catastale | B111 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | braidesi |
Patrono | Madonna dei Fiori |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione di Bra in provincia di Cuneo | |
Sito istituzionale | |
Bra (Bra in piemontese, Braida in latino) è un comune italiano di 29 632 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte.
Geografia fisica
Territorio
Bra si trova equidistante da Torino e da Cuneo (50 km rispettivamente a sud e a nord-est). Alba dista 15 km. Fa parte della provincia di Cuneo, di cui è il terzo comune più popoloso e rientra nell'arcidiocesi di Torino. Non è attraversata da fiumi o corsi d'acqua di rilievo, tuttavia la frazione Pollenzo è toccata dal Tanaro nei pressi della ex-tenuta Reale. Il territorio è caratterizzato da una vasta pianura, dove si è sviluppata la città e una collina, che ospita parte del centro storico. Il rilievo collinare del comune di Bra è di fatto l'inizio della zona del Roero.
Clima
Bra è caratterizzata da un clima temperato sub-continentale. Le piogge cadono prevalentemente in autunno ed in primavera. Si hanno due minimi pluviometrici distinti: uno principale in inverno, piuttosto marcato (23 mm a gennaio e 34 mm a febbraio), ed uno secondario estivo (47 mm ad agosto). Gli inverni sono freddi (il mese più freddo, gennaio, ha una media di +1 °C), mentre le estati sono piuttosto afose e soleggiate (+23,75 °C a luglio).
Storia
Le origini e gli insediamenti umani nella zona di Bra sono antichissimi, tanto che la presenza umana è accertata già durante l'era neolitica. Nel periodo romano venne fondata alla fine del II secolo a.C. lungo la valle del Tanaro la città di Pollentia (attuale Pollenzo), importante centro di traffico commerciale e militare tra i porti liguri e la pianura piemontese. Dopo la battaglia di Pollenzo, 6 aprile 402, quando le truppe romane comandate da Stilicone affrontarono e misero in fuga i Goti di Alarico, iniziò la decadenza di Pollentia. Alcuni toponimi nei dintorni di Bra, come la località Gotta, situata sulle colline di Bandito, una frazione tra Bra e Sanfrè, sono da considerarsi, secondo uno storico locale, il Prof. Edoardo Mosca, antichi toponimi di origine gotica. Forse, sempre secondo il Mosca, si trattava di stanziamenti in loco di truppe gotiche rimaste tagliate fuori dal grosso dell'esercito di Alarico in ritirata.
A seguito della decadenza di Pollentia, iniziò lo spostamento dei suoi abitanti verso l'altopiano dell'odierna Bra, ritenuto più sicuro.
Bra assorse al rango di città nel 1760 su decreto di Carlo Emanuele III di Savoia. Il Settecento fu il secolo che vide la città di Bra espandersi e fiorire sotto il profilo architettonico, anche grazie alla presenza di Bernardo Antonio Vittone, architetto che realizzò due capolavori dell'arte tardo-barocca: la tondeggiante facciata del Palazzo Municipale e la chiesa di Santa Chiara. L'Ottocento diede a Bra uomini di notevole levatura in più campi. San Giuseppe Benedetto Cottolengo (nato a Bra nel 1786), che fondò la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Tra gli uomini di studi e scienza si ricordano il latinista G.B. Gandino, l'archeologo Edoardo Brizio, gli scienziati naturalisti Ettore e Federico Craveri (fondatori del Museo di Scienze naturali, che oggi porta il loro nome).
Il nome "Bra" deriva dalla parola longobarda "Brayda" che indica una proprietà con esteso appezzamento di terreno adibito a pascolo (la stessa origine etimologica di Piazza Bra a Verona, o del quartiere Brera di Milano). Un'ipotesi alternativa è l'origine celtica da "Braille" o "Braye" con il significato di "pascolo" o "alpeggio" (Cfr. toponimi di La Braille, La Braye, Le Brâ in Savoia e in Svizzera Francese e quello di Brallo di Pregola in Oltrepò Pavese).
Monumenti e luoghi d'interesse
Palazzi ed Edifici Civili
- Castello di Pollenzo, patrimonio dell'umanità dell'Unesco in quanto fra le Residenze sabaude in Piemonte. Tutti gli edifici sono in stile neogotico.
- Real Borgo di Pollenzo. Pollentia era un'antica città romana che raggiunse i massimi splendori nell'età Giulio-Claudia. Molti reperti, ritrovati in diverse campagne di scavo sono conservati nel Museo Archeologico di Palazzo Traversa. Durante il Medioevo si ridusse a modesto borgo agricolo e presidio di comunità religiose, fra cui i benedettini di Novalesa-Breme. Una fortificazione era già presente prima del 1238 ma bisogna attendere molti secoli per arrivare alla forma attuale del castello ed in particolare quando passa al patrimonio dei Savoia, nel 1838. Carlo Alberto avvierà imponenti lavori affidandone la cura agli architetti di corte Pelagio Pelagi e Ernest Melano. Oltre al restauro del castello, fu realizzato il borgo con la Chiesa di San Vittore, la piazza con il porticato, l'Agenzia e una grande torre quadrata munita di merli. Nella Chiesa si trova il coro ligneo proveniente dall'Abbazia di Staffarda. Il castello e la immensa tenuta agricola sono oggi di proprietà privata mentre gli edifici dell'Agenzia sono stati al centro di un'iniziativa promossa da Slow Food, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Bra. Ne è nata una società mista denominata "Agenzia di Pollenzo" che ha completamente restaurato l'area e avviato, fra l'altro, l'Università di Scienze Gastronomiche e la Banca del Vino[3]. Gli spazi esterni, piazza e vie della frazione di Pollenzo, sono stati oggetto di opere di restauro finanziate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
- La Zizzola[4]: edificio simbolo della Città. A pianta ottagonale con due piani sormontati al centro da una torretta, è situata sul punto più alto della Città: la collina di Monteguglielmo in prossimità del quale fino al XVI secolo era situato l'antico castello. La guida di Bra del 1875: ".. di proprietà dell'avv. Maffei, elegante e graziosa rotonda che domina la città. Vuole la tradizione che dietro questa villa, su di uno spianato che ancora si ammira, le streghe convenissero una volta a festeggiare il sabato". Dunque era una villa di campagna che i ricchi padroni aprivano ad amici per feste e ricevimenti. Nel 1962 la Zizzola fu donata al comune di Bra da Guido Fasola, alla cui famiglia apparteneva dal 1915 con il vincolo che l'edificio fosse destinato a sede di convegni o di museo o di altre attività di carattere pubblico e il terreno destinato a giardino o parco pubblico. Nel parco si tengono manifestazioni culturali e di intrattenimento organizzate prevalentemente nella bella stagione.
- Palazzo Traversa: il nucleo originario risale alla metà del XV secolo ed è adibito, dopo i lavori di restauro compiuti negli anni ottanta, a Museo di Archeologia e Storia dell'Arte. Raggruppa reperti provenienti dall'antica Pollenzo (fondata dai romani) e opere d'arte locale dal Seicento all'epoca contemporanea. Fa parte del sistema dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. È il solo edificio di forme gotiche rimasto in città e nel corso dei secoli è stato oggetto di vari interventi. Fu costruito da un ramo della famiglia dei Malabayla di Asti. Dopo vari passaggi pervenne agli Alberione che lo fecero ornari di merli ghibellini dopo il 1666. Nella Guida di Bra del 1907 l'edificio è indicato come proprietà di Don Traversa, da cui il nome attuale. Nel 1935 gli allora proprietari, la famiglia Boglione, lo donarono al Comune affinché fosse allestito un museo. La parte più interessante dell'edificio, che è anche quella che presenta la qualità architettonica più alta, è il prospetto sui via Parpera.[5]
- Palazzo Comunale: Edificio di origine medioevale; come altri edifici cittadini subì rifacimenti e trasformazioni per essere adattato alle esigenze della città che cresceva. L'intervento che lo portò alla forma attuale fu operato fra il 1730 e il 1732 dall'architetto Bernardo Antonio Vittone su incarico del comune. La facciata ha una parte centrale convessa affiancata da due corpi laterali rettilinei ed evidenzia analogie con Palazzo Carignano a Torino, di cui riprende l'andamento tripartito. L'accesso alla parte storica è dato da una scala ad invito aggiunta intorno al 1897 che conduce alla grande porta ad arco affiancata da due aperture rettangolari con sovrastante occhio circolare.
- Palazzo Mathis: Il Palazzo, di origine trecentesca, sorge davanti al municipio e i primi proprietari furono i Solaro, famiglia astigiana. Il capitano Giacomo Solaro, in qualità di governatore del castello di Bra, si trovò nel 1552 a comandare la difesa della città, alleata con i francesi, contro il Duca di Savoia, Emanuele Filiberto. La fortezza cadde e fu distrutta e i Solaro scomparvero da Bra, lasciando anche il loro palazzo. Dal 1652, per oltre due secoli fu di proprietà dei Boasso che nel 1870 lo vendettero agli Icheri di Malabaila. I Boasso operarono molte trasformazioni accorpando tre edifici nell'insieme che oggi compone il palazzo. Nel 1878 l'edificio passò al Masenza che nel 1906 lo cedette ad Ambrogio Mathis. Il comune acquistò il palazzo dagli eredi Mathis nel 1978. Oggi, completamente restaurato dal comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra è sede degli uffici cultura e turismo e, al piano nobile, ospita mostre e rassegne culturali, oltre ad accogliere una raccolta permanente di opere dell'artista cheraschese Romano Reviglio.
- Palazzo Garrone: È di fondazione medievale ma subì radicali trasformazioni nel corso del XVII secolo. Vari i passaggi di proprietà e significativo fu il periodo in cui vi abitarono gli Albrione di Rorà che abbellirono la residenza. La Guida di Bra del 1875 cita come nuovi proprietari i Garrone, da cui il nome attuale. Il Generale Massena, al seguito di Napoleone, pare abbia alloggiato nel Palazzo. Il comune ne diviene proprietario nel 1882 e lo adibisce dapprima a caserma e poi vi trasferisce alcuni uffici. Per molti anni ospiterà scuole e quindi la pretura e poi la sezione distaccata del tribunale di Alba. Sul piano architettonico la parte di maggior pregio è quella settecentesca e l'atrio con lo scalone in stile vittoriano.
- Teatro Civico Politeama Boglione: Fu inaugurato il 1º settembre 1900 e costruito grazie al lascito di Giuseppe Boglione. Progettista il milanese Achille Sfondrini. Più volte rimaneggiato, negli anni cinquanta subisce un rifacimento che ne modifica completamente l'interno con la demolizione dei loggiati. Fu teatro e cinema per molti anni e poi chiuso nel 1985. "Riapre" nel 2004 dopo un consistente restauro anche se in chiave moderna. L'esterno è quello dello Sfondrini con un grande colonnato e la cupola che sovrasta l'edificio. Ospita rassegne teatrali e musicali.[6]
Edifici religiosi
- la chiesa parrocchiale di Sant'Andrea in stile barocco, eretta su disegno di Gian Lorenzo Bernini sotto la guida di Guarino Guarini.
- la chiesa parrocchiale di Sant'Antonino Martire, costruita dai monaci di San Colombano di Bobbio a partire dal 1693 in sostituzione dell'antica parrocchiale oggi la chiesa della Beata Vergine Assunta (o della Madonnina della Veneria). Conserva le statue del 1728 Sant'Anna con la Vergine bambina e di San Gioacchino con la Vergine bambina dello scultore Carlo Giuseppe Plura ed i dipinti di Rodolfo Morgari Madonna con la Cintura e santi e La Vergine con san Gioacchino, del 1874
- la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista
- la chiesa di Santa Maria degli Angeli ora cappuccina
- la chiesa della Beata Vergine Assunta (o della Madonnina della Veneria)[7][8] l'antica chiesa della Veneria affonda le sue radici nel medioevo ed è frutto di successive trasformazioni, in origine era dedicata a Sant'Antonino, poi fu intitolata alla Madonna della Neve, alla Madonna delle Grazie e oggi all'Assunta. Della chiesa si trova una notizia nel 1082 in un documento con cui la contessa Adelaide di Susa dona all'Abbazia di San Colombano di Bobbio (PC) una cappella intitolata a Sant'Antonino, concessione che viene rinnovata nel 1153; la donazione avvenne assieme al territorio di Corticella e Santa Maria di Roasio[9][10][11][12], il territorio con vari possedimenti era inserito nel grande feudo reale ed imperiale monastico. A metà del cinquecento divenne parrocchia. A questa data sembrano potersi ricondurre l'impianto della chiesa ed forse i brani realizzati ad affresco conservati all'interno. A partire dal 1693, fu costruita la nuova chiesa di Sant'Antonino Martire e nel 1702 la parrocchia vi fu traslata. I monaci benedettini di Bobbio anche dopo il trasferimento del titolo di Sant'Antonino entro le mura, continuarono a mantenere attiva la chiesa della Veneria, che intitolarono alla Madonna della Neve. Nel 1780 nella visita pastorale, mons. Costa di Arignano identifica già la chiesa col titolo di Santa Maria delle Grazie. L'altare maggiore è ornato da una preziosa pala d'altare raffigurante la Madonna in trono con Bambino tra Sant'Antonino e San Grato. L'attuale altare maggiore in marmo è stato realizzato nel 1996.
- la chiesa di Santa Chiara progettata da Bernardo Antonio Vittone fu fatta costruire dalle Monache Clarisse. I lavori iniziarono il 27 maggio 1742 e fu aperta al pubblico nel 1748 anche se non completata. La pianta è quadrilobata e tutta la costruzione è impostata su quattro grandi pilastri che sorreggono il complesso gioco dei coretti, della doppia cupola e del cupolino. La doppia cupola è traforata (cupola diafana). Attraverso le quattro aperture mistilinee della cupola inferiore si possono vedere le pitture affrescate nella cupola inferiore, illuminate dalla luce che proviene da diverse aperture. In questo interno la luce è la protagonista assoluta della vicenda architettonica. Gli stucchi sono di Bernardino Barelli mentre la decorazione pittorica è opera del braidese Pierpaolo Operti. Le clarisse abbandonarono la chiesa nel 1883 e nel 1892 iniziarono la costruzione di un monastero in viale Madonna dei Fiori; Santa Chiara ancora oggi è di proprietà dei Frati Cappuccini.
- la chiesa parrocchiale di San Vittore in località Pollenzo
- la chiesa parrocchiale di San Lorenzo in località Riva
- la chiesa di San Rocco ora sede della parrocchia ortodossa di Santa Caterina d'Alessandria
- la chiesa di San Giovanni Decollato (o dei Battuti Neri) sede della Confraternita della Misericordia
- la chiesa di San Giovanni "Lontano"
- la chiesa della Trinità (o dei Battuti Bianchi) di epoca Secentesca
- il Santuario della Madonna dei Fiori, patrona di Bra, che conserva la statua della Vergine dello scultore Giuseppe Realini[13].
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[14]
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2017 la popolazione straniera residente sono di 4 010 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono[15]:
Cultura
Accademia degli Innominati
In pieno clima arcadico, il 27 luglio 1702, nacque in Bra l'Accademia degli Innominati. Unica in Piemonte con la Accademia degli Incolti di Torino, fu elevata a colonia arcadica dall'Arcadia di Roma per il prestigio e la rinomanza che acquisì. Era all'origine un'associazione di letterati, poeti, uomini di cultura, amanti della musica e delle arti visive. Gli accademici rinunciavano al proprio nome e assumevano un appellativo con il quale firmavano le fatiche poetiche. Fondatore fu il Conte Pier Ignazio Della Torre ed annoverò fra i soci Giuseppe Zorgnotto, il Sottomesso, Giovanni Battista Bonino , il Geniale e fra gli iscritti anche i più noti letterati italiani del tempo, Ludovico Antonio Muratori e Scipione Maffei. Fra le donne si distinsero la cheraschese Benedetta Clotilde Lunelli e la lucana Aurora Sanseverino. Si riunivano in una casa del centro storico, dove ancora oggi sono visibili dei medaglioni dipinti raffiguranti i personaggi dell'Accademia. La decadenza del sodalizio iniziò dopo il 1720. Nel 2002 si è tenuto a Bra un convegno di studi e approfondimenti, a cura di Alfredo Mango. Gli atti sono raccolti nel volume "L'Arcadia e gli Innominati a Bra", Franco Angeli Edizioni.
Musei
- Museo di Storia Naturale "Ettore e Federico Craveri"[16]
- Museo Storico e Archeologico di "Palazzo Traversa"
- Museo del giocattolo
- Museo della bicicletta
- Palazzo Mathis
- Banca del Vino, Agenzia di Pollenzo
- Casa Natale del Santo Cottolengo[17]
Istruzione
Bra è sede dei seguenti istituti scolastici di secondo grado
- Liceo Classico, Scientifico, Linguistico, delle Scienze Umane Statale "Giolitti-Gandino"
- Istituto Tecnico Commerciale Statale "E. Guala"
- Istituto Tecnico Industriale Statale - Sezione Associata "A.Sobrero"
- Istituto Professionale Turistico, Grafico e Alberghiero Statale "V. Mucci" . È capofila del Polo Enogastronomico Piemontese, che eroga corsi di formazione post-diploma.
- Istituto Professionale Parificato "San Domenico Savio"
Università di Scienze Gastronomiche
Nella frazione Pollenzo è attiva dal 2004 l'Università di Scienze Gastronomiche, sorta presso l'Agenzia di Pollenzo per iniziativa di Slow Food e della Regione Piemonte. L'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche è un'università non statale, legalmente riconosciuta.
Slow Food
L'Associazione è nata nel 1986 e continua ad avere sede a Bra in via della Mendicità Istruita.
Bra fa parte del Movimento Cittaslow.
Ricorrenze
- La festa patronale si svolge l'8 di settembre con la devozione della Madonna dei Fiori e la tradizionale processione. Nella ricorrenza si ricorda l'apparizione della Madonna che giunse in salvo di Egidia Mathis il 29 dicembre 1336 assalita e insidiata dai due mercenari. In pieno inverno il pruneto selvatico nei pressi del Santuario fiorisce.
- Altro Santo Patrono è San Sebastiano.
Si svolgono delle processioni nel periodo pasquale; quella dell'Addolorata si tiene il venerdì sera della settimana precedente la Pasqua, per iniziativa della Confraternita della Misericordia (Battuti Neri) e quella dalla Resurrezione che si svolge nel pomeriggio di Pasqua a cura della Confraternita della Santissima Trinità (Battuti Bianchi).
Fiere e Manifestazioni
La Fiera più antica fra quelle in attività è la Rassegna Zootecnica di Pasquetta in Piazza Giolitti.
- Negli anni dispari si svolge "Cheese", ovvero la fiera internazionale del latte e del formaggio. Inventata dal movimento Slow food che ha sede in Bra, essa coinvolge produttori e lavoratori di latte da tutto il mondo. Questa manifestazione ha cadenza biennale e si tiene nel mese di settembre. Solo nell'ultima edizione, hanno visitato la fiera oltre centomila persone durante i quattro giorni dedicati ai formaggi.[18]
- Ogni due anni si svolge Corto in Bra rassegna internazionale dei film corti.[19]
- Ogni anno nell'ultima domenica di settembre i cortili pubblici e privati del centro storico sono i protagonisti di una iniziativa enogastronomica e culturale "Da cortile a cortile". Attraverso un itinerario allo scoperta della vecchia Bra e dei prodotti del territorio.
- Ogni anno nel mese di maggio si svolge il Salone del libro per ragazzi, rassegna dell'editoria giovanile che segue di pochi giorni l'edizione maggiore (Salone del Libro di Torino).
- Ogni estate, a Bra, si svolge la "maratona" della città, la STRABRA. È una competizione di circa 8 km, che parte sempre dalla piazza del Comune. Alla fine della corsa, si torna al punto di partenza dove viene offerto ai gareggianti il pranzo.
Letteratura
La stazione di Bra è citata nel romanzo "Paesi tuoi" di Cesare Pavese.
Musica
Bra viene citata nella canzone La risposta dell'architetto di Elio e le Storie Tese nell'album Studentessi.
Economia
Sino alla fine del 1860 era presente in Bra una fiorente attività di concerie. Le vicende cittadine del periodo sono narrate nei lavori dello scrittore Giovanni Arpino, braidese per parte di madre. Oggi nulla è rimasto di quel periodo, se non la facciata liberty della fabbrica Novella in via Piumati.
Bra ha ospitato per decenni un presidio militare che in ultimo è stato sede del Centro Addestramento Reclute degli Alpini.
Migliaia di giovani hanno trascorso i primi mesi di servizio militare nelle caserme Trevisan, Montegrappa, Cavalli.[20]
La città dà il nome ad un formaggio DOP, ma oggi in Bra non si produce neppure una forma dell'omonimo formaggio e anche un tempo proveniva per la maggior parte dai paesi delle vallate e delle montagne di Cuneo. Furono tuttavia i commercianti braidesi a stagionare e a portare "il nostrale" sui mercati piemontesi e soprattutto liguri, dove era usato nella preparazione del pesto. Nel genovese è molto richiesto ancora oggi. Le condizioni climatiche favorevoli e la felice dislocazione geografica di Bra la resero il più grande centro di raccolta per la stagionatura e la commercializzazione, fatta inizialmente su carri trainati da cavalli.[21]
L'economia braidese si è più volte modificata nel corso degli anni. È presente un forte comparto industriale.
Continua a mantenersi solida la produzione agricola orticola, in massima parte commercializzata al mercato all'ingrosso di Torino e tramite la grande distribuzione in Piemonte, Lombardia e Liguria. Consistente il settore zootecnico con allevamento di bovini e suini.
Da segnalare numerose imprese edili anche di grossa dimensione e lo sviluppo di aziende nel settore ambientale.
Dal 1842 è attiva la Cassa di Risparmio di Bra che oggi è presente nelle provincie di Cuneo, Alessandria, Asti e Torino. La CrBra Spa ha come azionisti l'omonima Fondazione[22] e la Banca Popolare dell'Emilia-Romagna che il 7 febbraio 2013 ne è divenuta il socio di maggioranza.[23]
Il comparto artigiano è assai variegato con evidenza di aziende edili, meccaniche e lavorazione del ferro, artigianato artistico e arredamento.
Turismo
Bra appartiene al bacino delle Langhe e del Roero anche se la vocazione turistica è abbastanza recente. Lo sviluppo turistico è andato di pari passo con il successo dell'enogastronomia e con il sensibile miglioramento delle strutture ricettive alberghiere. La presenza e l'influenza di Slow Food hanno contribuito sensibilmente alla promozione della città e del territorio ma l'Amministrazione Comunale non è stata da meno sapendo coinvolgere le associazioni di categoria, i quartieri e gli sponsor. Manifestazioni come Cheese, Da cortile a cortile, Corto in Bra, Pollenzo antiquaria, di strada in strada e i restauri di monumenti come Palazzo Mathis, La Zizzola e il Teatro Politeama sono stati determinanti per il rilancio turistico di Bra.
Trasporti e comunicazioni
La Stazione di Bra, sita nella centrale Piazza Roma, fu un tempo importante stazione di diramazione delle linee Cavallermaggiore-Alessandria e Torino-Ceva-Savona. Dopo la perdita del collegamento con Ceva a seguito dell'alluvione del 5-6 novembre 1994 e dopo la chiusura nel 2012 dei servizi su rotaia oltre Alba, essa è attualmente parte del Servizio ferroviario metropolitano di Torino, come stazione di interscambio della Linea SFM4 Alba-Torino Stura (dal 9/12/2012) e come capolinea dalla Linea SFMB Cavallermaggiore-Bra (dal 9/6/2013); la linea SFMB a Cavallermaggiore consente agevoli interscambi con i servizi regionali per Fossano-Cuneo-Ventimiglia e Fossano-Mondovì-Savona. Sorge nell'ambito del territorio comunale anche la stazione di Bandito della linea SFM4.
La città è attraversata dalla Strada statale 231 di Santa Vittoria che collega Asti con Cuneo e che, in attesa del completamento dell'autostrada A33, rimane la principale via di comunicazione stradale nel sud Piemonte. Numerose strade provinciali collegano Bra con il resto della provincia e con Torino.
La rete autostradale è raggiungibile facilmente tramite i caselli Bra-Marene e Cherasco della Autostrada A33 Asti-Cuneo. Il casello Bra-Marene è direttamente connesso al centro cittadino tramite la Strada statale 702 Tangenziale Ovest di Bra.
Il trasporto pubblico urbano e suburbano è assicurato dai collegamenti Bus della Conurbazione di Bra, attualmente gestita a collegare al concentrico braidese le principali frazioni ed i comuni limitrofi di Cherasco, Pocapaglia e Sanfré. Sono attive ad oggi cinque linee: linea 1 Sanfrè-Bra-Bricco de Faule, linea 2 Pollenzo-Bra-S.Matteo, linea 2/ Saliceto-America Boschi-Bra-Riva, linea 3 Bra-Pocapaglia, linea 4 Bra-Cherasco.
Sono attivi numerosi collegamenti bus con il capoluogo provinciale e con altre città del circondario. L'attestamento delle linee interurbane è realizzato presso la stazione bus al Movicentro-Fs (piazza Caduti di Nassiriya, a fianco della stazione ferroviaria).
Servizi sanitari
Bra fa parte dell ASL CN2, Alba-Bra. Il presidio ospedaliero cittadino è il Santo Spirito e l'ospedale DEA di riferimento è quello di Alba. Nel comune di Verduno è in costruzione il nuovo ospedale unico di Alba-Bra.[24]
In Bra sono presenti due cliniche convenzionate, la "Casa di Cura privata San Michele", che è una casa di cura neuropsichiatrica e la "Casa di Cura Città di Bra", con varie specializzazioni anche chirurgiche.
Specialità gastronomiche
La salsiccia di Bra
La salsiccia di Bra è preparata miscelando carni magre di bovino e grasso suino. Un tempo veniva confezionata con la sola carne bovina a beneficio della comunità ebraica di Cherasco. Una tradizione ufficializzata da un decreto reale che autorizzava i macellai di Bra a utilizzare carne bovina nella preparazione di salsiccia fresca, unico caso in Italia. Oggi le macellerie di Bra e dintorni la preparano macinando finemente il 70-80 per cento di polpa magra di vitello di razza Piemontese e il 20-30 per cento di lardo e pancetta suina. La pasta deve essere tenuta morbida e umida e insaccata in un budello piccolo di montone. Ogni macellaio ha un suo dosaggio particolare nella composizione dell'impasto: tutti usano sale marino, una miscela di spezie (pepe bianco, cannella, noce moscata); ognuno personalizza utilizzando aglio, finocchio, porri, parmigiano grattugiato, robiola di Langa stagionata, vino bianco Arneis o Favorita. La salsiccia di Bra va consumata preferibilmente cruda e il più possibile fresca o cotta accompagnata da peperonata.[25]
Sport
La città vanta numerosissimi impianti sportivi capaci di ospitare svariate discipline. Nel 1972 venne realizzato dalla Cassa di Risparmio di Bra il Palazzetto dello Sport: basket, hockey indoor, atletica, tennis. Di proprietà comunale è gestito dalla Polisportiva Palasport ed è sede del Tennis Club Match Ball con campi in terra, manto sintetico, tappeto ed uno in erba. Il Palazzetto dello Sport è in grado di ospitare gare di atleti con disabilità.
In viale Madonna dei Fiori vi sono i due campi in erba sintetica per l'hockey su prato, i campi da calcio dell'A.C. Bra (tutti comunali) e gli impianti per il nuoto della SBN, Società braidese per il nuoto, mista privato (70%) e comune. Tutta l'area, un tempo adibita a piazza d'armi, è limitata da una pista ciclabile.
Altre strutture sono sorte in varie zone della città: Sportgente in Bescurone, Via Rosselli, Bandito, Pollenzo. Recentemente è sorto il centro Brasport in Corso Monviso, adibito soprattutto al calcio a 5.
La principale squadra di calcio della città è l'A.C. Bra che milita attualmente in Serie D. Il massimo risultato venne raggiunto nel 2012-2013 con la promozione in Lega Pro Seconda Divisione. Fu fondata nel 1913.
La città di Bra ospita inoltre una Sezione Arbitri di Calcio AIA-FIGC, appartenente al Comitato Regionale Piemonte-Val D'Aosta[26]; è attualmente una delle sezioni piemontesi con più associati, la cui sede è in Corso Monviso 18. La Sezione Arbitri di Bra alla stagione 2016-2017 vanta due arbitri in CAN 5, un arbitro alla CAI e un arbitro, due assistenti e un osservatore arbitrale in CAN D.
A Bra sin dagli anni settanta viene praticato l'hockey su prato. La squadra femminile, Hockey Bra Lorenzoni, si è aggiudicata ben 15 scudetti nella massima serie del campionato italiano (l'ultimo nell'anno 2013) e 17 del Campionato Indoor. Inoltre, la squadra possiede anche 8 Coppe Italia. La squadra maschile di hockey su prato vinse lo scudetto 1974/1975 con il nome di Hockey Club Bra e un Campionato Indoor nella stagione 2007/2008 (finale vinta a Verona contro il Cus Bologna); la squadra maschile dell'HC BRA ha rivinto lo scudetto su prato nel campionato 2007-2008 (doppia finale a Bra vinta contro l'HC Roma. L'anno dopo, cioè nel campionato 2008-2009, conquista lo scudetto outdoor, sempre nella finale contro l'HC Roma a Bra con un netto 6-2. Dopo la vittoria del terzo scudetto si aggiudica inoltre la sua prima Coppa Italia. Nella stagione 2009/2010 conquista il suo secondo scudetto indoor della storia. Nel 2011 vince la seconda Coppa Italia della storia. Nel 2012 è tripletta, conquista scudetto indoor, scudetto all'aperto e Coppa Italia. Inoltre ottiene il record di nessuna sconfitta subita in tutte le competizioni, record mai raggiunto sinora da nessuna squadra prima del HC Bra. Il quinto scudetto arriva nel 2014, con la vittoria nella finale play-off contro l'Amsicora per 2-1. Nel 2015 conquista il quarto scudetto indoor.
Il 9 giugno 1994 la 19ª tappa del Giro d'Italia 1994 si è conclusa a Bra con la vittoria di Massimo Ghirotto.
Il 29 maggio 1999 la 14ª tappa del Giro d'Italia 1999 è partita da Bra per Borgo San Dalmazzo con la vittoria di Paolo Savoldelli.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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25 giugno 1990 | 18 febbraio 1993 | Roberto Dellarossa | Democrazia Cristiana | Sindaco | [27] |
29 marzo 1993 | 24 aprile 1995 | Francesco Guida | Democrazia Cristiana | Sindaco | [28] |
8 maggio 1995 | 28 giugno 1999 | Francesco Guida | Lista civica | Sindaco | [29] |
28 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Francesco Guida | Lista civica | Sindaco | [30] |
28 giugno 2004 | 23 giugno 2009 | Camillo Scimone | Centro destra | Sindaco | [31] |
23 giugno 2009 | 27 maggio 2014 | Bruna Sibille | Partito Democratico | Sindaco | [32] |
27 maggio 2014 | 10 giugno 2019 | Bruna Sibille | Partito Democratico | Sindaco | [33] |
10 giugno 2019 | in carica | Giovanni Fogliato | Partito Democratico | Sindaco |
Gemellaggi
La città è gemellata con:
- Spreitenbach, dal 1990
- Weil der Stadt, dal 2001
- Corral de Bustos, dal 2007
- San Sosti, dal 2007
La città ha stretto patti d'amicizia con:
- Gualdo Tadino, dal 2011
- Contea di Yongchang, dal 2015
- Saint-Pons (Alpi dell'Alta Provenza), dal 2016
Galleria d'immagini
-
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
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Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità
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Palazzo Mathis
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Chiesa di Sant'Antonino
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La statua bronzea a San Giuseppe Benedetto Cottolengo
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Il municipio
-
Palazzo Garrone
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Campanile Chiesa Santissima Trinità
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2017.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Banca del Vino, su Banca del Vino. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ La Zizzola, su www.comune.bra.cn.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ Palazzo Traversa
- ^ Teatro Politeama Boglione
- ^ Chiesa della Beata Vergine Assunta di Bra -
- ^ Chiesa Veneria a Bra, ultimo appello: restauri o addio affreschi su ilcorriere.net
- ^ A. Piazza, Le carte medievali di San Colombano di Bobbio presso l'Archivio di Stato di Torino, in Studi di storia medioevale e di diplomatica, Edizioni New Press, Como, 12-13 (1992-1993)
- ^ Valeria Polonio Felloni Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia - Tabella dei possedimenti in Italia
- ^ Eleonora Destefanis Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale
- ^ C. Cipolla - G. Buzzi Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Volumi I-II-III, in Fonti per la Storia d'Italia, Tipografia del Senato, Roma 1918
- ^ Bolandrini, 2011, 678.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Dati superiori alle 100 unità
- ^ Museo Craveri | Museo Civico Craveri di Storia Naturale, su www.museocraveri.it. URL consultato il 6 aprile 2017.
- ^ Musei in Bra
- ^ Cheese 2011 |Le forme del latte |Slow Food e Città di Bra
- ^ Corto in Bra |International Film Festival - XII Edizione: 28 giugno - 1º luglio 2012
- ^ Alpini del 2∞/66
- ^ Bra DOP, su prodottitipici.provincia.cuneo.it. URL consultato il 3 luglio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2017).
- ^ Fondazione Cassa di Risparmio di Bra
- ^ Cassa di Risparmio di Bra S.p.A.
- ^ ASL CN2 - Azienda Sanitaria Locale CN2 Alba-Bra
- ^ Guida delle Langhe e del Roero, Piero Sardo, Slow Food editore, 2000
- ^ FIGC - AIA - Sezione di Bra
- ^ Elezioni del 06 maggio 1990, su amministratori.interno.it.
- ^ Dimissioni del sindaco eletto, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 23 aprile 1995, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 13 giugno 1999, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 13 giugno 2004, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 07 giugno 2009, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 25 maggio 2014, su elezioni.interno.it.
Bibliografia
- Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento: da Antonio Canova ad Arturo Martini, AdArte, Torino 2003.
- Beatrice Bolandrini, Artisti della "val di Lugano" a Torino. Un primo repertorio dei ticinesi nell'Ottocento, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.
- Autori vari, Guida delle Langhe e del Roero, Slow Food editore, 2000.
- A cura di Ettore Molinaro, Tesori di arte in Bra, testi di Lidia Botto, Silvia Brizio, Giovanna Cravero, Emanuele Forzinetti, Edoardo Mosca, L'Artistica Editrice, 2009.
- A cura di Giuseppe Carità, Pollenzo, L'Artistica Editrice, 2004
- Autori vari, Bra. L'Arte, la Storia, la Città, Gribaudo editore, 1995
- Cetta Bernardo, Palcoscenico di Ricordi, L'Artistica Editrice, 2004
- Aldo A.Mola - Livio Berardo, Storia di Bra, Dalla Rivoluzione Francese al Terzo Millennio, L'Artistica Editrice, 2002
- Francesco Panero, Storia di Bra, Dalle Origini alla Rivoluzione Francese, L'Artistica Editrice, 2007
Voci correlate
- Stazione meteorologica di Bra
- Pollenzo
- Castello di Pollenzo
- Stazione di Bra
- Braoggi
- Università di Scienze Gastronomiche
- REMS
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bra
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bra
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.bra.cn.it.
- Bra, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Bra, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 237781065 · SBN USSL000213 · GND (DE) 4228379-6 |
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