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Oxaprozin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Oxaprozin
Nome IUPAC
Acido 3-(4,5-difenil-1,3-ossazol-2-il)propanoico
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC18H15NO3
Massa molecolare (u)293.317 g/mol
Numero CAS21256-18-8
Numero EINECS244-296-1
Codice ATCM01AE12
PubChem4614
DrugBankDBDB00991
SMILES
C1=CC=C(C=C1)C2=C(OC(=N2)CCC(=O)O)C3=CC=CC=C3
Dati farmacologici
TeratogenicitàC
Modalità di
somministrazione
Orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità95%
Legame proteico99%
MetabolismoEpatico per reazioni di ossidazione (65%) e di glucuronazione (35%)
Emivitadalle 50 alle 60 ore
EscrezioneRenale
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P--- [1]

L'oxaprozin è un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS) derivato dell'acido propionico.[2] La molecola è dotata di proprietà di tipo antinfiammatorio, analgesico, antipiretico[3] e di antiaggregazione piastrinica.[4] In monosomministrazione[5] ed al dosaggio di 1200 mg al giorno il farmaco ha un'efficacia paragonabile a quella dei dosaggi usuali di aspirina, ibuprofene, indometacina, naprossene, piroxicam e sulindac nel trattamento della artrite reumatoide e dell'osteoartrite.[6] In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Fidia con il nome commerciale di Walix, nella forma farmaceutica di compresse da 600 mg per somministrazione orale.

Farmacocinetica

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Oxaprozin dopo somministrazione orale è rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale. La concomitante assunzione di cibo non sembra influenzare la biodisponibilità del farmaco.[7] La concentrazione plasmatica massima (Cmax) si raggiunge in 2-4 ore. Il farmaco si lega per più del 99% alle proteine plasmatiche, ed in particolare alla albumina. La principale caratteristica dell'oxaprozin è l'elevatissima emivita plasmatica (da 50 a 60 ore).[8] Il motivo di tale fenomeno non è da ricercarsi nel ricircolo entero-epatico del farmaco o dei suoi metaboliti, ma nella assenza di una festinante cinetica di eliminazione epato-renale. Nell'organismo oxaprozin è ossidato ad idrossioxaprozin oppure glucuronato ad oxaprozin-acilglucoronide. Circa il 5% dei metaboliti epatici hanno attività COX-inibente. L'escrezione del farmaco e dei metaboliti avviene per il 35% circa con le feci e per il 65% attraverso le vie urinarie.[9][10][11]

Farmacodinamica

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Lo stesso argomento in dettaglio: FANS.

Oxaprozin è un inibitore della sintesi delle prostaglandine. L'inibizione avviene attraverso il blocco reversibile dell'enzima prostaglandina-endoperossido sintasi, noto anche come cicloossigenasi: viene così impedita la produzione di mediatori dell'infiammazione (e del dolore) come le prostacicline e le prostaglandine. È inoltre in grado di inibire il riassorbimento tubulare dell'acido urico e possiede perciò un effetto uricosurico. Tale effetto è comunque meno intenso rispetto a quello provocato dall'acido tiaprofenico.[12] Parte dell'efficacia antidolorifica del farmaco potrebbe essere correlato alla capacità di inibizione della anandamide idrolasi a livello neuronale, con conseguente potente attività analgesica.[13]

In virtù della elevata emivita, l'oxaprozin può essere utilizzato in monosomministrazione nei soggetti con dolori di origine reumatica ed in particolare nella artrite reumatoide,[14][15][16][17] spondilite anchilosante,[18] osteoartriti,[19][20][21] nelle artralgie, mialgie, borsiti, tendiniti e tenosinoviti.[22] Può inoltre essere utilizzato nel trattamento della cefalea e delle sindromi dismenorroiche. Il potere uricosurico lo rende particolarmente adatto nella terapia della gotta e degli episodi gottosi.

Effetti collaterali ed indesiderati

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L'oxaprozin possiede gli stessi effetti avversi dei farmaci anti-infiammatori non steroidei. In particolare è possibile sviluppare lesioni e sanguinamenti del tratto gastrointestinale e nefrotossicità in terapia cronica. Sono anche stati segnalati alcuni casi di epatite.[23][24] Molto raramente in alcuni soggetti si possono verificare reazioni cutanee bollose gravi e fra queste la sindrome di Stevens Johnson[25] e la necrolisi tossica epidermica.[26][27] L'impiego negli anziani deve essere scrupolosamente valutato per la maggiore incidenza di eventi avversi.[28]

Controindicazioni

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Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti. Oxaprozin non deve essere somministrato a pazienti con storia di attacchi acuti d'asma bronchiale, rinite, orticaria, angioedema od altre reazioni di tipo allergico a seguito dell'assunzione di aspirina o di altri FANS.
Il farmaco non deve essere assunto da soggetti con diatesi emorragica, ulcera peptica attiva, grave insufficienza epatica.

Dosi terapeutiche

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Nel soggetto adulto oxaprozin viene generalmente somministrato al dosaggio di 1200 mg (equivalenti a due compresse) al giorno, in monosomministrazione. Alcuni soggetti possono richiedere un incremento del dosaggio fino a 1800 mg per raggiungere un adeguato controllo della sintomatologia dolorosa. In quest'ultimo caso il dosaggio giornaliero viene normalmente suddiviso in due dosi separate: 1200 mg al mattino e 600 mg la sera.

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 28.08.2012
  2. ^ ME. Rosenthale, AJ. Begany; A. Dervinis; JL. Malis; DA. Shriver; SL. Datko; MI. Gluckman, Anti-inflammatory properties of 4,5-diphenyl-2-oxazolepropionic acid (oxaprozin)., in Agents Actions, vol. 4, n. 3, Aug 1974, pp. 151-9, PMID 4412045.
  3. ^ F. Amanuma, S. Okuyama; S. Orikasa; S. Hashimoto; C. Yamada; T. Sakagawa; Y. Tsutsui; Y. Tarumoto; H. Aihara; T. Kameyama, [The analgesic and antipyretic effects of a non-steroidal anti-inflammatory drug, oxaprozin, in experimental animals]., in Nihon Yakurigaku Zasshi, vol. 83, n. 4, Apr 1984, pp. 345-54, PMID 6611288.
  4. ^ J. Goto, M. Muramatsu; K. Hosoda; S. Otomo; H. Aihara, [The inhibitory effect of oxaprozin, a new non-steroidal anti-inflammatory drug, on platelet aggregation]., in Nihon Yakurigaku Zasshi, vol. 83, n. 5, maggio 1984, pp. 395-400, PMID 6432657.
  5. ^ LG. Miller, Oxaprozin: a once-daily nonsteroidal anti-inflammatory drug., in Clin Pharm, vol. 11, n. 7, Jul 1992, pp. 591-603, PMID 1617910.
  6. ^ PA. Todd, RN. Brogden, Oxaprozin. A preliminary review of its pharmacodynamic and pharmacokinetic properties, and therapeutic efficacy., in Drugs, vol. 32, n. 4, Oct 1986, pp. 291-312, PMID 3536423.
  7. ^ ST. Chiang, JA. Knowles; JA. Hubsher; HW. Ruelius; BR. Walker, Effects of food on oxaprozin bioavailability., in J Clin Pharmacol, vol. 24, n. 8-9, pp. 381-5, PMID 6480879.
  8. ^ DJ. Greenblatt, R. Matlis; JM. Scavone; GT. Blyden; JS. Harmatz; RI. Shader, Oxaprozin pharmacokinetics in the elderly., in Br J Clin Pharmacol, vol. 19, n. 3, Mar 1985, pp. 373-8, PMID 3986088.
  9. ^ NM. Davies, Clinical pharmacokinetics of oxaprozin., in Clin Pharmacokinet, vol. 35, n. 6, Dec 1998, pp. 425-36, PMID 9884815.
  10. ^ HR. Ochs, DJ. Greenblatt; M. Knüchel, Oxaprozin pharmacokinetics in patients with congestive heart failure., in Arzneimittelforschung, vol. 36, n. 12, Dec 1986, pp. 1837-40, PMID 3566846.
  11. ^ VG. Hale, ED. Bashaw, Pharmacokinetics of oxaprozin., in Clin Pharm, vol. 12, n. 4, Apr 1993, pp. 255-6, PMID 8458176.
  12. ^ S. Goldfarb, BR. Walker; ZS. Agus, The uricosuric effect of oxaprozin in humans., in J Clin Pharmacol, vol. 25, n. 2, Mar 1985, pp. 144-8, PMID 3886710.
  13. ^ F. Dallegri, M. Bertolotto; L. Ottonello, A review of the emerging profile of the anti-inflammatory drug oxaprozin., in Expert Opin Pharmacother, vol. 6, n. 5, maggio 2005, pp. 777-85, DOI:10.1517/14656566.6.5.777, PMID 15934904.
  14. ^ R. Jamar, J. Dequeker, Oxaprozin versus aspirin in rheumatoid arthritis: a double-blind trial., in Curr Med Res Opin, vol. 5, n. 6, 1978, pp. 433-8, DOI:10.1185/03007997809111911, PMID 350495.
  15. ^ JA. Hubsher, IM. Ballard; BR. Walker; JA. Gold, A multicentre double-blind comparison of oxaprozin aspirin therapy on rheumatoid arthritis., in J Int Med Res, vol. 7, n. 1, 1979, pp. 69-76, PMID 369925.
  16. ^ WJ. Reynolds, SF. Shaar; A. Buik; WJ. Lancee, Oxaprozin: a once-daily treatment regimen in rheumatoid arthritis., in J Rheumatol, vol. 6, n. 3, pp. 345-50, PMID 385873.
  17. ^ R. Zuccollo, MJ. Mackinnon; KM. Fraser; SM. Hall; DG. Palmer, Oxaprozin and sulindac in rheumatoid arthritis: a double-blind comparative trial., in Curr Med Res Opin, vol. 8, n. 5, 1983, pp. 302-9, DOI:10.1185/03007998309112388, PMID 6340971.
  18. ^ JE. Santo, MV. Queiroz, Oxaprozin versus diclofenac sodium in the treatment of ankylosing spondylitis., in J Int Med Res, vol. 16, n. 2, Mar-Apr 1988, pp. 150-6, PMID 3378661.
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  20. ^ A. Weaver, B. Rubin; J. Caldwell; FG. McMahon; D. Lee; W. Makarowski; H. Offenberg; M. Sack; D. Sikes; R. Trapp, Comparison of the efficacy and safety of oxaprozin and nabumetone in the treatment of patients with osteoarthritis of the knee., in Clin Ther, vol. 17, n. 4, Lug-Ago 1995, pp. 735-45, PMID 8565037.
  21. ^ SZ. Zhao, SD. Dedhiya; TS. Bocanegra; JG. Fort; ME. Kuss; SM. Rush, Health-related quality-of-life effects of oxaprozin and nabumetone in patients with osteoarthritis of the knee., in Clin Ther, vol. 21, n. 1, Jan 1999, pp. 205-17, DOI:10.1016/S0149-2918(00)88279-X, PMID 10090436.
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  • Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3911-1.
  • Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.
  • British National Formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, Agenzia Italiana del Farmaco, 2007.

Voci correlate

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