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Yamaha YZR 500: differenze tra le versioni

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}}La '''YZR 500''' è una [[motocicletta]] da competizione della [[casa motociclistica]] [[giappone]]se [[Yamaha Motor Co.|Yamaha]], con [[motore a due tempi|motorizzazione due tempi]], che ha partecipato al [[motomondiale]] della [[classe 500]], vincendo svariati titoli.
}}La '''YZR 500''' è una [[motocicletta]] da competizione della [[casa motociclistica]] [[giappone]]se [[Yamaha Motor Co.|Yamaha]], con [[motore a due tempi|motorizzazione due tempi]], che ha partecipato al [[motomondiale]] della [[classe 500]], vincendo svariati titoli.


==Evoluzione==
==Evoluzione==
===4 cilindri in linea (1973-1981)===
Questa moto fino al [[1981]] utilizzava un [[ammortizzatore|sistema ammortizzante]] posteriore del tipo Cantilever, poi si è passati a un sistema a leveraggi, che è stato ulteriormente aggiornato nel '83, il motore inizialmente aveva un [[alesaggio]] e una [[corsa (meccanica)|corsa]] di 54x54 con i [[motore in linea|cilindri in linea]], poi nel '77 si è passati alla misura 56x50,6, inoltre con la versione OW35K si adotta il sistema di [[Valvola di contropressione|valvola allo scarico]] YPVS (Yamaha Power Valve System) il motore nel '80 (versione OW48R) viene posto al contrario, nel biennio 1981-82 si sviluppò un [[Motore a U|4 cilindri in quadrato]] (modelli 0W54 e OW60), a cui si affiancò a metà '82 (con la OW61) un [[motore a V]] da 60°, che soppiantò definitivamente il 4 in quadrato dal 1983; nell'85 i due alberi motori diventeranno controrotanti, nel '88 l'angolo della V si porta a 70°, poi successivamente nel '96 il motore ritornò ad avere le misure 54x54, ma rimanendo con l'architettura a V che nel '97 diventa da 75°, per ritornare nuovamente a 70 l'anno successivo.
Il debutto della prima Yamaha 500 ufficiale avvenne al [[Gran Premio motociclistico di Francia 1973|GP di Francia 1973]]: la nuova moto, siglata ''OW20'', ottenne pole position, giro più veloce e vittoria. Il suo motore, un [[Motore in linea|4 cilindri in linea]] [[motore a due tempi|due tempi]] [[raffreddamento a liquido|raffreddato a liquido]] con [[Piston port|ammissione regolata dal pistone]] ([[alesaggio]] e [[corsa (meccanica)|corsa]] 54 mm, cilindrata 494,69 cc) erogava 95 CV a 9.500 giri/min. Il telaio è un doppia culla chiusa in tubi d'[[acciaio]] al [[Cromo|Cr]]-[[Molibdeno|Mo]], la sospensione posteriore consiste in un forcellone oscillante con due ammortizzatori regolabili, e la moto pesa 150 kg. [[Jarno Saarinen]] e [[Hideo Kanaya]] dominarono i primi due GP della [[Motomondiale 1973|stagione '73]], prima che il finlandese trovare la morte a [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1973|Monza]]. La Yamaha, ritiratasi a seguito del decesso di Saarinen, ripresentò la sua quattro cilindri nel [[Motomondiale 1974|1974]] modificata nella sospensione posteriore (ora monoammortizzatore a schema "Monocross"). Affidata a [[Giacomo Agostini]], vinse i GP di [[Gran Premio motociclistico d'Austria 1974|Austria]] e [[Gran Premio motociclistico d'Olanda 1974|Olanda]], prima di fare spazio, a partire dal [[Gran Premio motociclistico del Belgio 1974|GP del Belgio]], alla nuova ''OW23'', alleggerita, con un interasse minore e cambio estraibile. La OW23 corse anche nel [[Motomondiale 1975]], ottenendo i titoli iridati Piloti e Costruttori (quest'ultimo già vinto nel '74).


Concessasi un anno sabbatico nel [[Motomondiale 1976|1976]], la Yamaha ritornò alle corse nella [[Motomondiale 1977|stagione 1977]] affidando a [[Johnny Cecotto]], [[Steve Baker]] e Agostini la nuova ''OW35'', che presentava molte differenze rispetto al modello precedente: nuove misure di alesaggio e corsa (56x50,6 mm; cilindrata 498,2 cc), nuovi [[carburatori]] ([[Mikuni]] da 34 mm con "Power Jet"), nuove espansioni (simili a quelle della [[Yamaha TZ 750|TZ 750]]), telaio più leggero (con peso totale ridotto a 132 kg), forcellone scatolato in [[alluminio]] e nuove pinze dei freni. La potenza saliva a 115 CV a 11.000 giri/min. In occasione del [[Gran Premio motociclistico di Finlandia 1977|GP di Finlandia]] Cecotto portò al debutto la versione ''OW35K'', dotata di [[Valvola parzializzatrice|valvola allo scarico YPVS]]. Dalla [[Motomondiale 1978|stagione successiva]] la valvola YPVS fu montata su tutte le moto ufficiali, e con una OW35K [[Kenny Roberts]] vinse il suo primo titolo mondiale.
Inoltre il motore nel [[1992]] adotta una nuova configurazione del [[motore termico|motore]] denominata "[[Motore Big Bang|Big Bang]]" che richiede una nuova [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] dell'albero motore, in quanto implica l'accensione dei vari cilindri, mentre il sistema d'alimentazione inizialmente del tipo [[piston port]], diventa a [[valvola lamellare]] nel '77, per poi diventare una [[valvola a disco rotante]] nel '82 con il modello OW61, mentre nel 1988 si ritorna a un sistema lamellare.


Nel [[Motomondiale 1979|1979]] debuttò la ''OW45'', perfezionata rispetto al modello precedente, che insieme alle sue evoluzioni ''OW48'' e ''OW48R'', quest'ultima caratterizzata dai cilindri esterni ruotati di 180° (entrambe datate [[Motomondiale 1980|1980]]), consentì a Roberts di vincere altri due titoli iridati. Ultima Yamaha 500 4 cilindri in linea fu la ''OW53'' ([[Motomondiale 1981|1981]]), derivata dalla OW48R e riservata ad alcuni piloti assistiti dalla Casa di Iwata.
Questa moto fu presentata per un numero di versioni pari a 27 nell'arco di 30 anni, vincendo un totale di 118 gare, conquistando 10 titoli piloti e 9 titoli costruttori.


===4 cilindri in quadrato (1981-1982)===
Su richiesta della Yamaha-USA, la OW60 fu magiorata nel [[1983]] a 693 cc (alesaggio 64 mm, corsa 54) per correre alla [[200 Miglia di Daytona]]: la moto, battezzata OW69, nacque per sostituire la vetusta [[Yamaha TZ 750|OW31]], e vinse le edizioni 1983 e 1984 della gara statunitense con [[Kenny Roberts]]<ref>Alan Cathcart, Gualtiero Repossi, ''Tappa intermedia'', [[Motociclismo d'Epoca]] 2/2011, pagg. 110-111</ref>.
Nella stagione 1981 la Yamaha corse con il modello ''OW54'', con motore [[Motore a U|4 cilindri in quadrato]] con [[Valvola a disco rotante|distribuzione a disco rotante]], architettura simile a quella delle [[Suzuki RG 500]] con le quali battagliava nel Mondiale. La moto si rivelò pesante (nonostante l'utilizzo di un telaio in tubi d'alluminio) e con un motore poco trattabile, non permettendo a Roberts di difendere il titolo iridato. La [[Motomondiale 1982|stagione successiva]] si rimediò ai difetti riscontrati con la ''OW60'', più leggera, che permise a Roberts e [[Barry Sheene]] di ottenere i primi due posti al [[Gran Premio motociclistico d'Argentina 1982|GP d'Argentina]]. Lo statunitense passò a stagione in corso su una nuova moto con motore 4 cilindri a V, con poca fortuna (fu quarto a fine stagione) mentre [[Graeme Crosby]], che aveva ottenuto un nuovo telaio, fu secondo.

Su richiesta della Yamaha-USA, la OW60 fu maggiorata nel [[1983]] a 693 cc (alesaggio 64 mm, corsa 54) per correre alla [[200 Miglia di Daytona]]: la moto, battezzata ''OW69'', nacque per sostituire la vetusta [[Yamaha TZ 750|OW31]], e vinse le edizioni 1983 e 1984 della gara statunitense con [[Kenny Roberts]]<ref>Alan Cathcart, Gualtiero Repossi, ''Tappa intermedia'', [[Motociclismo d'Epoca]] 2/2011, pagg. 110-111</ref>.

===4 cilindri a V (1982-2002)===
A partire dal [[Gran Premio motociclistico d'Austria 1982|GP d'Austria 1982]] Kenny Roberts dispose di una nuova moto: la ''OW61'', spinta da un [[motore a V|4 cilindri a V]] con angolo tra le bancate di 60°, due [[albero motore|alberi motore]] che ruotano nello stesso senso e alimentazione a disco rotante. Ad essa fece seguito, nel [[Motomondiale 1983|1983]], la ''OW70'', dotata di telaio in alluminio "Deltabox" e ruota anteriore da 17", con la quale lo statunitense lottò per tutta la stagione con la [[Honda NS 500]] di [[Freddie Spencer]], finendo sconfitto solo all'ultima gara. Ulteriore evoluzione fu la ''OW76'' ([[Motomondiale 1984|1984]]) con alimentazione a [[Valvola lamellare|lamelle]] (potenza 140 CV), portata al titolo iridato da [[Eddie Lawson]].

Cambiamenti più radicali avvennero con la ''OW81'' del [[Motomondiale 1985|1985]]-[[Motomondiale 1986|1986]], nella quale gli alberi motori diventano controrotanti, riducendo l'effetto giroscopico del motore e guadagnando 5 CV in più rispetto alla OW76. Evoluzione della OW81 fu, nel [[Motomondiale 1987|1987]], la ''OW86'', con espansioni riviste per rientrare nei regolamenti sportivi.

Ulteriori modifiche furono apportate nella [[Motomondiale 1988|stagione '88]], annata nella quale fu rivisto il motore (montato più inclinato verso il basso), che vide l'angolo tra le bancate ampliarsi a 70°, in modo da permettere l'installazione di un pacco lamellare di maggiori dimensioni. Nuovo anche il forcellone, del tipo "a banana", così conformato per lasciare spazio alle espansioni. Con questa moto, battezzata ''OW98'', Lawson vinse il suo terzo titolo iridato vincendo 7 GP su 15. Va segnalata anche la vittoria di [[Wayne Rainey]] a [[Gran Premio motociclistico di Gran Bretagna 1988|Donington]], ottenuta con una OW98 dotata di [[freni a disco]] in [[carbonio]]. L'[[Motomondiale 1989|anno successivo]] la moto lasciò spazio a una versione migliorata, la ''OWA8'', che introdusse un sistema di [[telemetria]].

Nel [[Motomondiale 1990|1990]] fu il turno della ''OWC1'', moto progettata dai tecnici Yamaha per ottenere il bilanciamento migliore possibile tra telaio e motore (che era arrivato ad erogare 155 CV). Con la OWC1 e le successive ''OWD3'' ([[Motomondiale 1991|1991]]) e ''OWE0'' ([[Motomondiale 1992|1992]]) Rainey vinse tre titoli mondiali consecutivi. Sulla OWE0 del '92 fece il suo esordio il sistema di fasatura degli scoppi del motore "[[Motore Big Bang|Big Bang]]", che rendeva più trattabile l'erogazione del motore (che in quell'annata forniva 160 CV). Per il [[Motomondiale 1993]] la ''OWF2'' fu ulteriormente potenziata (a 170 CV) e dotata di un telaio irrobustito. Seguì la ''OWF9'' ([[Motomondiale 1994|1994]]-[[Motomondiale 1995|1995]]), con carena ridisegnata e nuovo airbox.

Il [[Motomondiale 1996|1996]] vide l'arrivo della ''OWH0'', il cui motore fu ridisegnato, ritornando alle misure di alesaggio e corsa della OW20, al fine di trovare un equilibrio tra coppia e potenza massima. Nella [[Motomondiale 1997|stagione successiva]] fu il turno della ''OWK1'', con angolo tra i cilindri portato a 75° per aumentare la capacità dell'airbox; nel [[Motomondiale 1998]], però, si cambiò idea, ritornando ad un angolo di 70° sul modello ''OWK1'', prima Yamaha 500 con carburatori [[Keihin]] e alimentata a benzina senza piombo, impiegata anche nella [[Motomondiale 1999|stagione 1999]].

Ulteriori miglioramenti arrivarono nelle versioni successive, le ''OWK6'' del [[Motomondiale 2000|2000]], ''OWL6'' del [[Motomondiale 2001|2001]], ultima Yamaha 500 a vincere un GP (quello [[Gran Premio motociclistico di Germania 2001|di Germania]], con [[Max Biaggi]]) e ''OWL9'', datata [[Motomondiale 2002|2002]], in piena era [[MotoGP]].

===Modelli per i piloti privati===
Sulla base della OW35 la Yamaha decise di costruire, a partire dal [[1980]], un modello destinato ai piloti privati che facesse concorrenza alla Suzuki RG: la ''[[Yamaha TZ 500|TZ 500]]'', che si rivelò un colossale fiasco, perché non competitiva (Barry Sheene, che la pilotò nella stagione 1980, la definì "maneggevole come l'ancora di una nave"). La produzione cessò a fine [[1982]].

Sul finire del [[1991]] la Yamaha affidò a due costruttori di telai europei, la francese ROC e la britannica [[Harris Performance Products|Harris]], una fornitura di motori attorno ai quali costruire delle moto per i piloti privati: le [[ROC Yamaha]] e le [[Harris Yamaha]] ottennero discreti risultati, il migliore dei quali fu il terzo posto di [[Niall Mackenzie]] al [[Gran Premio motociclistico di Gran Bretagna 1993|GP di Gran Bretagna 1993]].


==Ripercussioni sul mercato==
==Ripercussioni sul mercato==
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== Note ==
== Note ==
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==Fonti e bibliografia==
*Gualtiero Repossi, ''Trent'anni di successi'', [[Motociclismo d'Epoca]] 3/2004, pagg. 110-121


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==

Versione delle 23:04, 3 feb 2012

Yamaha YZR 500
Yamaha YZR500 OW20 del 1974 di Giacomo Agostini
Costruttorebandiera Yamaha Motor Co.
TipoClasse 500
Produzionedal 1973 al 2002
Sostituita daYamaha YZR-M1
Modelli similiAprilia RSW-2 500
Cagiva 2C2, 4C3, C10, C587, C588, C589, C590, C591, C592, C593 e C594
Sanvenero 500 GP
Honda NR 500, NS 500 NSR 500 e NSR 500 V2
Paton V115, V70 e PG 500R
ELF 500 ROC
Proton KR3
Pulse 500
Suzuki RG 500, RG Γ 500 e RGV Γ 500
Sabre V4
Kawasaki KR 500
Morbidelli 500 GP

La YZR 500 è una motocicletta da competizione della casa motociclistica giapponese Yamaha, con motorizzazione due tempi, che ha partecipato al motomondiale della classe 500, vincendo svariati titoli.

Evoluzione

4 cilindri in linea (1973-1981)

Il debutto della prima Yamaha 500 ufficiale avvenne al GP di Francia 1973: la nuova moto, siglata OW20, ottenne pole position, giro più veloce e vittoria. Il suo motore, un 4 cilindri in linea due tempi raffreddato a liquido con ammissione regolata dal pistone (alesaggio e corsa 54 mm, cilindrata 494,69 cc) erogava 95 CV a 9.500 giri/min. Il telaio è un doppia culla chiusa in tubi d'acciaio al Cr-Mo, la sospensione posteriore consiste in un forcellone oscillante con due ammortizzatori regolabili, e la moto pesa 150 kg. Jarno Saarinen e Hideo Kanaya dominarono i primi due GP della stagione '73, prima che il finlandese trovare la morte a Monza. La Yamaha, ritiratasi a seguito del decesso di Saarinen, ripresentò la sua quattro cilindri nel 1974 modificata nella sospensione posteriore (ora monoammortizzatore a schema "Monocross"). Affidata a Giacomo Agostini, vinse i GP di Austria e Olanda, prima di fare spazio, a partire dal GP del Belgio, alla nuova OW23, alleggerita, con un interasse minore e cambio estraibile. La OW23 corse anche nel Motomondiale 1975, ottenendo i titoli iridati Piloti e Costruttori (quest'ultimo già vinto nel '74).

Concessasi un anno sabbatico nel 1976, la Yamaha ritornò alle corse nella stagione 1977 affidando a Johnny Cecotto, Steve Baker e Agostini la nuova OW35, che presentava molte differenze rispetto al modello precedente: nuove misure di alesaggio e corsa (56x50,6 mm; cilindrata 498,2 cc), nuovi carburatori (Mikuni da 34 mm con "Power Jet"), nuove espansioni (simili a quelle della TZ 750), telaio più leggero (con peso totale ridotto a 132 kg), forcellone scatolato in alluminio e nuove pinze dei freni. La potenza saliva a 115 CV a 11.000 giri/min. In occasione del GP di Finlandia Cecotto portò al debutto la versione OW35K, dotata di valvola allo scarico YPVS. Dalla stagione successiva la valvola YPVS fu montata su tutte le moto ufficiali, e con una OW35K Kenny Roberts vinse il suo primo titolo mondiale.

Nel 1979 debuttò la OW45, perfezionata rispetto al modello precedente, che insieme alle sue evoluzioni OW48 e OW48R, quest'ultima caratterizzata dai cilindri esterni ruotati di 180° (entrambe datate 1980), consentì a Roberts di vincere altri due titoli iridati. Ultima Yamaha 500 4 cilindri in linea fu la OW53 (1981), derivata dalla OW48R e riservata ad alcuni piloti assistiti dalla Casa di Iwata.

4 cilindri in quadrato (1981-1982)

Nella stagione 1981 la Yamaha corse con il modello OW54, con motore 4 cilindri in quadrato con distribuzione a disco rotante, architettura simile a quella delle Suzuki RG 500 con le quali battagliava nel Mondiale. La moto si rivelò pesante (nonostante l'utilizzo di un telaio in tubi d'alluminio) e con un motore poco trattabile, non permettendo a Roberts di difendere il titolo iridato. La stagione successiva si rimediò ai difetti riscontrati con la OW60, più leggera, che permise a Roberts e Barry Sheene di ottenere i primi due posti al GP d'Argentina. Lo statunitense passò a stagione in corso su una nuova moto con motore 4 cilindri a V, con poca fortuna (fu quarto a fine stagione) mentre Graeme Crosby, che aveva ottenuto un nuovo telaio, fu secondo.

Su richiesta della Yamaha-USA, la OW60 fu maggiorata nel 1983 a 693 cc (alesaggio 64 mm, corsa 54) per correre alla 200 Miglia di Daytona: la moto, battezzata OW69, nacque per sostituire la vetusta OW31, e vinse le edizioni 1983 e 1984 della gara statunitense con Kenny Roberts[1].

4 cilindri a V (1982-2002)

A partire dal GP d'Austria 1982 Kenny Roberts dispose di una nuova moto: la OW61, spinta da un 4 cilindri a V con angolo tra le bancate di 60°, due alberi motore che ruotano nello stesso senso e alimentazione a disco rotante. Ad essa fece seguito, nel 1983, la OW70, dotata di telaio in alluminio "Deltabox" e ruota anteriore da 17", con la quale lo statunitense lottò per tutta la stagione con la Honda NS 500 di Freddie Spencer, finendo sconfitto solo all'ultima gara. Ulteriore evoluzione fu la OW76 (1984) con alimentazione a lamelle (potenza 140 CV), portata al titolo iridato da Eddie Lawson.

Cambiamenti più radicali avvennero con la OW81 del 1985-1986, nella quale gli alberi motori diventano controrotanti, riducendo l'effetto giroscopico del motore e guadagnando 5 CV in più rispetto alla OW76. Evoluzione della OW81 fu, nel 1987, la OW86, con espansioni riviste per rientrare nei regolamenti sportivi.

Ulteriori modifiche furono apportate nella stagione '88, annata nella quale fu rivisto il motore (montato più inclinato verso il basso), che vide l'angolo tra le bancate ampliarsi a 70°, in modo da permettere l'installazione di un pacco lamellare di maggiori dimensioni. Nuovo anche il forcellone, del tipo "a banana", così conformato per lasciare spazio alle espansioni. Con questa moto, battezzata OW98, Lawson vinse il suo terzo titolo iridato vincendo 7 GP su 15. Va segnalata anche la vittoria di Wayne Rainey a Donington, ottenuta con una OW98 dotata di freni a disco in carbonio. L'anno successivo la moto lasciò spazio a una versione migliorata, la OWA8, che introdusse un sistema di telemetria.

Nel 1990 fu il turno della OWC1, moto progettata dai tecnici Yamaha per ottenere il bilanciamento migliore possibile tra telaio e motore (che era arrivato ad erogare 155 CV). Con la OWC1 e le successive OWD3 (1991) e OWE0 (1992) Rainey vinse tre titoli mondiali consecutivi. Sulla OWE0 del '92 fece il suo esordio il sistema di fasatura degli scoppi del motore "Big Bang", che rendeva più trattabile l'erogazione del motore (che in quell'annata forniva 160 CV). Per il Motomondiale 1993 la OWF2 fu ulteriormente potenziata (a 170 CV) e dotata di un telaio irrobustito. Seguì la OWF9 (1994-1995), con carena ridisegnata e nuovo airbox.

Il 1996 vide l'arrivo della OWH0, il cui motore fu ridisegnato, ritornando alle misure di alesaggio e corsa della OW20, al fine di trovare un equilibrio tra coppia e potenza massima. Nella stagione successiva fu il turno della OWK1, con angolo tra i cilindri portato a 75° per aumentare la capacità dell'airbox; nel Motomondiale 1998, però, si cambiò idea, ritornando ad un angolo di 70° sul modello OWK1, prima Yamaha 500 con carburatori Keihin e alimentata a benzina senza piombo, impiegata anche nella stagione 1999.

Ulteriori miglioramenti arrivarono nelle versioni successive, le OWK6 del 2000, OWL6 del 2001, ultima Yamaha 500 a vincere un GP (quello di Germania, con Max Biaggi) e OWL9, datata 2002, in piena era MotoGP.

Modelli per i piloti privati

Sulla base della OW35 la Yamaha decise di costruire, a partire dal 1980, un modello destinato ai piloti privati che facesse concorrenza alla Suzuki RG: la TZ 500, che si rivelò un colossale fiasco, perché non competitiva (Barry Sheene, che la pilotò nella stagione 1980, la definì "maneggevole come l'ancora di una nave"). La produzione cessò a fine 1982.

Sul finire del 1991 la Yamaha affidò a due costruttori di telai europei, la francese ROC e la britannica Harris, una fornitura di motori attorno ai quali costruire delle moto per i piloti privati: le ROC Yamaha e le Harris Yamaha ottennero discreti risultati, il migliore dei quali fu il terzo posto di Niall Mackenzie al GP di Gran Bretagna 1993.

Ripercussioni sul mercato

Questo modello è stato riproposto anche nella produzione di serie e in varie cilindrate (125, 250 e 500cc), i modelli di cilindrata minore (125 e 250) hanno il nome di Yamaha TZR, mentre il modello di cilindrata superiore Yamaha RD 500, quest'ultimo modello fa parte a una categoria di prodotti naked, ma che in questa cilindrata (500) riprende a pieno le caratteristiche del modello da GP, mentre per quanto riguarda le TZR, queste sono sempre state dei prodotti sportivi, che hanno avuto più serie che imitavano nella carenatura la YZR.

Tutti questi modello non sono più in produzione, ma la serie TZR è stata successivamente arricchita con una nuova cilindrata, che però non richiama più nell'aspetto le moto del motomondiale.

Classifica costruttori e piloti

Anno Modello Vittorie Classifica
piloti
Pilota Classifica
costruttori
Note
2002 OWL9 0 6 Norifumi Abe 2 Stagione completata dal modello YZR-M1
2001 OWL6 3 2 Max Biaggi 2
2000 OWK5 6 3 Max Biaggi 1
1999 OWK1 3 4 Max Biaggi 2
1998 OWK1 1 6 Norifumi Abe 2
1997 OWH0 0 6 Luca Cadalora 2
1996 OWJ1 2 5 Norifumi Abe 2
1995 OWF9 2 3 Luca Cadalora 3
1994 OWF9 2 2 Luca Cadalora 3
1993 OWF2 7 2 Wayne Rainey 1
1992 OWF2 4 1 Wayne Rainey 2
1991 OWE0 7 1 Wayne Rainey 1
1990 OWC1 7 1 Wayne Rainey 1
1989 OWA8 3 2 Wayne Rainey 2
1988 OW98 9 1 Eddie Lawson 1
1987 OW86 8 2 Randy Mamola 1
1986 OW81 8 1 Eddie Lawson 1
1985 OW81 4 2 Eddie Lawson 2
1984 OW76 4 1 Eddie Lawson 2
1983 OW70 6 2 Kenny Roberts 2
1982 OW60/OW61 2 2 Graeme Crosby 2
1981 OW53/OW54 3 3 Kenny Roberts 2
1980 OW48/OW48R 4 1 Kenny Roberts 2
1979 OW45 5 1 Kenny Roberts 2
1978 OW35K 5 1 Kenny Roberts 2
1977 OW35/OW35K 2 2 Steve Baker 2
1976 OW29 0 19 Johnny Cecotto 2
1975 OW26 5 1 Giacomo Agostini 1
1974 OW20/OW23 4 3 Teuvo Länsivuori 2
1973 OW20 2 7 Jarno Saarinen 2

Caratteristiche tecniche

Caratteristiche tecniche - Yamaha YZR 500 OW60 - 1982
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2000 × 630 × 1345 mm
Altezze Sella: 780 mm - Minima da terra: 150 mm - Pedane: 400 mm
Interasse: 1360 mm Massa a vuoto: 136 kg Serbatoio: 32 l
Meccanica
Tipo motore: quattro cilindri in quadrato a 2 tempi Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 499,5 cm³ (Alesaggio 56,0 × Corsa 50,7 mm)
Distribuzione: a disco rotante Alimentazione: 4 carburatori Mikuni VM34SS in magnesio
Potenza: 130 CV a 10.500 giri/min Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco a secco Cambio: 6 marce a pedale con ingranaggi sempre in presa, estraibile
Accensione elettronica Hitachi a scarica capacitiva non programmabile
Trasmissione primaria a ingranaggi, finale a catena
Avviamento a spinta
Ciclistica
Telaio doppia culla chiusa in tubi d'alluminio a sezione quadrata
Sospensioni Anteriore: forcella telescopica Kayaba regolabile con anti-dive / Posteriore: forcellone oscillante e monoammortizzatore Kayaba regolabile
Freni Anteriore: doppio disco da 298 mm con pinza a doppio pistoncino / Posteriore: disco singolo da 218 mm con pinza a doppio pistoncino
Pneumatici anteriore 3.25-18 (110/80-18); posteriore 6.00-18 (170/60-18)
Altro
Note peso con tutti i liquidi ma senza benzina
Fonte dei dati: Motociclismo d'Epoca 2/2011, pag. 105
Caratteristiche tecniche - Yamaha YZR 500 2001
Dimensioni e pesi
Interasse: Massa a vuoto: 130 kg Serbatoio: 32 l
Meccanica
Tipo motore: Quadricilindrico a 2 tempi a V da 70° Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 494,7 cm³ (Alesaggio 54,0 × Corsa 54,0 mm)
Distribuzione: lamellare Alimentazione: Carburatori Keihin
Frizione: multidisco a secco Cambio: sequenziale estraibile a 6 marce (sempre in presa)
Accensione digitale CDI
Trasmissione a catena
Avviamento a spinta
Ciclistica
Telaio perimetrale struttura mista carbonio e alluminio
Sospensioni Anteriore: forcella a steli rovesciati / Posteriore: monoammortizzatore
Freni Anteriore: doppio disco in carbonio con pinza Brembo da 4 pistoncini / Posteriore: disco singolo con pinza Brembo da 2 pistoncini
Pneumatici anteriore da 3,75 17; posteriore da 6,25 17 Michelin su cerchi Marchesini
Fonte dei dati: [senza fonte]

Note

  1. ^ Alan Cathcart, Gualtiero Repossi, Tappa intermedia, Motociclismo d'Epoca 2/2011, pagg. 110-111

Fonti e bibliografia

Collegamenti esterni

Motociclette partecipanti al motomondiale nella classe maggiore negli anni 1990
Costruttore Classe 500
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999
Honda NSR 500 NSR 500 e NSR 500 V2
Cagiva C590 C591 C592 C593 C594
Paton C8/1, C8/2 e C8/3 C9 C10/1, C10/2, C10/3, C10/4 e C10/5
Suzuki RGV Γ 500
Yamaha YZR 500
Aprilia RSW-2 500
Team Elf ELF 500 ROC
Muz Weber Muz Weber 500
Motociclette partecipanti al motomondiale nella classe maggiore negli anni 2000
Costruttore Classe 500 MotoGP 990cc MotoGP 800cc
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Aprilia RSW-2 500 RS Cube
Ducati Desmosedici GP3/GP4/GP5/GP6 GP7/GP8/GP9
Honda NSR500 e NSR500 V2 RC211V RC212V
Ilmor X3
Kawasaki ZX-RR ZX-RR
Paton PG 500 R
Pulse GP Pulse 500
Sabre Sport Sabre V4 Sabre V4
Suzuki RGV500 GSV-R GSV-R
Team KR Proton KR3 Proton V5 KR211V KR212V
Yamaha YZR 500 YZR-M1 YZR-M1