Yamaha YZR 500: differenze tra le versioni
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|concorrenti=[[Aprilia RSW-2 500]]<br/>[[Cagiva 2C2]], [[Cagiva 4C3|4C3]], [[Cagiva C10|C10]], [[Cagiva C587|C587]], [[Cagiva C588|C588]], [[Cagiva C589|C589]], [[Cagiva C590|C590]], [[Cagiva C591|C591]], [[Cagiva C592|C592]], [[Cagiva C593|C593]] e [[Cagiva C594|C594]]<br/>[[Sanvenero 500 GP]]<br/>[[Honda NR 500]], [[Honda NS 500|NS 500]] [[Honda NSR 500|NSR 500]] e [[Honda NSR 500 V2|NSR 500 V2]]<br/>[[Paton V115 500|Paton V115]], [[Paton V70 500|V70]] e [[Paton PG 500R|PG 500R]]<br/>[[ELF 500 ROC]]<br>[[KR V3|Proton KR3]]<br/>[[Pulse 500]]<br/>[[Suzuki RG 500]], [[Suzuki RG Γ 500|RG Γ 500]] e [[Suzuki RGV Γ 500|RGV Γ 500]]<br/>[[Sabre V4]]<br/>[[Kawasaki KR 500]] |
|concorrenti=[[Aprilia RSW-2 500]]<br/>[[Cagiva 2C2]], [[Cagiva 4C3|4C3]], [[Cagiva C10|C10]], [[Cagiva C587|C587]], [[Cagiva C588|C588]], [[Cagiva C589|C589]], [[Cagiva C590|C590]], [[Cagiva C591|C591]], [[Cagiva C592|C592]], [[Cagiva C593|C593]] e [[Cagiva C594|C594]]<br/>[[Sanvenero 500 GP]]<br/>[[Honda NR 500]], [[Honda NS 500|NS 500]] [[Honda NSR 500|NSR 500]] e [[Honda NSR 500 V2|NSR 500 V2]]<br/>[[Paton V115 500|Paton V115]], [[Paton V70 500|V70]] e [[Paton PG 500R|PG 500R]]<br/>[[ELF 500 ROC]]<br>[[KR V3|Proton KR3]]<br/>[[Pulse 500]]<br/>[[Suzuki RG 500]], [[Suzuki RG Γ 500|RG Γ 500]] e [[Suzuki RGV Γ 500|RGV Γ 500]]<br/>[[Sabre V4]]<br/>[[Kawasaki KR 500]]<br>[[Morbidelli 500 GP]] |
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}}La '''YZR 500''' è una [[motocicletta]] da competizione della [[casa motociclistica]] [[giappone]]se [[Yamaha Motor Co.|Yamaha]], con [[motore a due tempi|motorizzazione due tempi]], che ha partecipato al [[motomondiale]] della [[classe 500]], vincendo svariati titoli. |
}}La '''YZR 500''' è una [[motocicletta]] da competizione della [[casa motociclistica]] [[giappone]]se [[Yamaha Motor Co.|Yamaha]], con [[motore a due tempi|motorizzazione due tempi]], che ha partecipato al [[motomondiale]] della [[classe 500]], vincendo svariati titoli. |
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==Evoluzione== |
==Evoluzione== |
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===4 cilindri in linea (1973-1981)=== |
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Questa moto fino al [[1981]] utilizzava un [[ammortizzatore|sistema ammortizzante]] posteriore del tipo Cantilever, poi si è passati a un sistema a leveraggi, che è stato ulteriormente aggiornato nel '83, il motore inizialmente aveva un [[alesaggio]] e una [[corsa (meccanica)|corsa]] di 54x54 con i [[motore in linea|cilindri in linea]], poi nel '77 si è passati alla misura 56x50,6, inoltre con la versione OW35K si adotta il sistema di [[Valvola di contropressione|valvola allo scarico]] YPVS (Yamaha Power Valve System) il motore nel '80 (versione OW48R) viene posto al contrario, nel biennio 1981-82 si sviluppò un [[Motore a U|4 cilindri in quadrato]] (modelli 0W54 e OW60), a cui si affiancò a metà '82 (con la OW61) un [[motore a V]] da 60°, che soppiantò definitivamente il 4 in quadrato dal 1983; nell'85 i due alberi motori diventeranno controrotanti, nel '88 l'angolo della V si porta a 70°, poi successivamente nel '96 il motore ritornò ad avere le misure 54x54, ma rimanendo con l'architettura a V che nel '97 diventa da 75°, per ritornare nuovamente a 70 l'anno successivo. |
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Il debutto della prima Yamaha 500 ufficiale avvenne al [[Gran Premio motociclistico di Francia 1973|GP di Francia 1973]]: la nuova moto, siglata ''OW20'', ottenne pole position, giro più veloce e vittoria. Il suo motore, un [[Motore in linea|4 cilindri in linea]] [[motore a due tempi|due tempi]] [[raffreddamento a liquido|raffreddato a liquido]] con [[Piston port|ammissione regolata dal pistone]] ([[alesaggio]] e [[corsa (meccanica)|corsa]] 54 mm, cilindrata 494,69 cc) erogava 95 CV a 9.500 giri/min. Il telaio è un doppia culla chiusa in tubi d'[[acciaio]] al [[Cromo|Cr]]-[[Molibdeno|Mo]], la sospensione posteriore consiste in un forcellone oscillante con due ammortizzatori regolabili, e la moto pesa 150 kg. [[Jarno Saarinen]] e [[Hideo Kanaya]] dominarono i primi due GP della [[Motomondiale 1973|stagione '73]], prima che il finlandese trovare la morte a [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1973|Monza]]. La Yamaha, ritiratasi a seguito del decesso di Saarinen, ripresentò la sua quattro cilindri nel [[Motomondiale 1974|1974]] modificata nella sospensione posteriore (ora monoammortizzatore a schema "Monocross"). Affidata a [[Giacomo Agostini]], vinse i GP di [[Gran Premio motociclistico d'Austria 1974|Austria]] e [[Gran Premio motociclistico d'Olanda 1974|Olanda]], prima di fare spazio, a partire dal [[Gran Premio motociclistico del Belgio 1974|GP del Belgio]], alla nuova ''OW23'', alleggerita, con un interasse minore e cambio estraibile. La OW23 corse anche nel [[Motomondiale 1975]], ottenendo i titoli iridati Piloti e Costruttori (quest'ultimo già vinto nel '74). |
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Concessasi un anno sabbatico nel [[Motomondiale 1976|1976]], la Yamaha ritornò alle corse nella [[Motomondiale 1977|stagione 1977]] affidando a [[Johnny Cecotto]], [[Steve Baker]] e Agostini la nuova ''OW35'', che presentava molte differenze rispetto al modello precedente: nuove misure di alesaggio e corsa (56x50,6 mm; cilindrata 498,2 cc), nuovi [[carburatori]] ([[Mikuni]] da 34 mm con "Power Jet"), nuove espansioni (simili a quelle della [[Yamaha TZ 750|TZ 750]]), telaio più leggero (con peso totale ridotto a 132 kg), forcellone scatolato in [[alluminio]] e nuove pinze dei freni. La potenza saliva a 115 CV a 11.000 giri/min. In occasione del [[Gran Premio motociclistico di Finlandia 1977|GP di Finlandia]] Cecotto portò al debutto la versione ''OW35K'', dotata di [[Valvola parzializzatrice|valvola allo scarico YPVS]]. Dalla [[Motomondiale 1978|stagione successiva]] la valvola YPVS fu montata su tutte le moto ufficiali, e con una OW35K [[Kenny Roberts]] vinse il suo primo titolo mondiale. |
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Inoltre il motore nel [[1992]] adotta una nuova configurazione del [[motore termico|motore]] denominata "[[Motore Big Bang|Big Bang]]" che richiede una nuova [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] dell'albero motore, in quanto implica l'accensione dei vari cilindri, mentre il sistema d'alimentazione inizialmente del tipo [[piston port]], diventa a [[valvola lamellare]] nel '77, per poi diventare una [[valvola a disco rotante]] nel '82 con il modello OW61, mentre nel 1988 si ritorna a un sistema lamellare. |
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Nel [[Motomondiale 1979|1979]] debuttò la ''OW45'', perfezionata rispetto al modello precedente, che insieme alle sue evoluzioni ''OW48'' e ''OW48R'', quest'ultima caratterizzata dai cilindri esterni ruotati di 180° (entrambe datate [[Motomondiale 1980|1980]]), consentì a Roberts di vincere altri due titoli iridati. Ultima Yamaha 500 4 cilindri in linea fu la ''OW53'' ([[Motomondiale 1981|1981]]), derivata dalla OW48R e riservata ad alcuni piloti assistiti dalla Casa di Iwata. |
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Questa moto fu presentata per un numero di versioni pari a 27 nell'arco di 30 anni, vincendo un totale di 118 gare, conquistando 10 titoli piloti e 9 titoli costruttori. |
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===4 cilindri in quadrato (1981-1982)=== |
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⚫ | Su richiesta della Yamaha-USA, la OW60 fu |
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Nella stagione 1981 la Yamaha corse con il modello ''OW54'', con motore [[Motore a U|4 cilindri in quadrato]] con [[Valvola a disco rotante|distribuzione a disco rotante]], architettura simile a quella delle [[Suzuki RG 500]] con le quali battagliava nel Mondiale. La moto si rivelò pesante (nonostante l'utilizzo di un telaio in tubi d'alluminio) e con un motore poco trattabile, non permettendo a Roberts di difendere il titolo iridato. La [[Motomondiale 1982|stagione successiva]] si rimediò ai difetti riscontrati con la ''OW60'', più leggera, che permise a Roberts e [[Barry Sheene]] di ottenere i primi due posti al [[Gran Premio motociclistico d'Argentina 1982|GP d'Argentina]]. Lo statunitense passò a stagione in corso su una nuova moto con motore 4 cilindri a V, con poca fortuna (fu quarto a fine stagione) mentre [[Graeme Crosby]], che aveva ottenuto un nuovo telaio, fu secondo. |
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⚫ | Su richiesta della Yamaha-USA, la OW60 fu maggiorata nel [[1983]] a 693 cc (alesaggio 64 mm, corsa 54) per correre alla [[200 Miglia di Daytona]]: la moto, battezzata ''OW69'', nacque per sostituire la vetusta [[Yamaha TZ 750|OW31]], e vinse le edizioni 1983 e 1984 della gara statunitense con [[Kenny Roberts]]<ref>Alan Cathcart, Gualtiero Repossi, ''Tappa intermedia'', [[Motociclismo d'Epoca]] 2/2011, pagg. 110-111</ref>. |
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===4 cilindri a V (1982-2002)=== |
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A partire dal [[Gran Premio motociclistico d'Austria 1982|GP d'Austria 1982]] Kenny Roberts dispose di una nuova moto: la ''OW61'', spinta da un [[motore a V|4 cilindri a V]] con angolo tra le bancate di 60°, due [[albero motore|alberi motore]] che ruotano nello stesso senso e alimentazione a disco rotante. Ad essa fece seguito, nel [[Motomondiale 1983|1983]], la ''OW70'', dotata di telaio in alluminio "Deltabox" e ruota anteriore da 17", con la quale lo statunitense lottò per tutta la stagione con la [[Honda NS 500]] di [[Freddie Spencer]], finendo sconfitto solo all'ultima gara. Ulteriore evoluzione fu la ''OW76'' ([[Motomondiale 1984|1984]]) con alimentazione a [[Valvola lamellare|lamelle]] (potenza 140 CV), portata al titolo iridato da [[Eddie Lawson]]. |
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Cambiamenti più radicali avvennero con la ''OW81'' del [[Motomondiale 1985|1985]]-[[Motomondiale 1986|1986]], nella quale gli alberi motori diventano controrotanti, riducendo l'effetto giroscopico del motore e guadagnando 5 CV in più rispetto alla OW76. Evoluzione della OW81 fu, nel [[Motomondiale 1987|1987]], la ''OW86'', con espansioni riviste per rientrare nei regolamenti sportivi. |
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Ulteriori modifiche furono apportate nella [[Motomondiale 1988|stagione '88]], annata nella quale fu rivisto il motore (montato più inclinato verso il basso), che vide l'angolo tra le bancate ampliarsi a 70°, in modo da permettere l'installazione di un pacco lamellare di maggiori dimensioni. Nuovo anche il forcellone, del tipo "a banana", così conformato per lasciare spazio alle espansioni. Con questa moto, battezzata ''OW98'', Lawson vinse il suo terzo titolo iridato vincendo 7 GP su 15. Va segnalata anche la vittoria di [[Wayne Rainey]] a [[Gran Premio motociclistico di Gran Bretagna 1988|Donington]], ottenuta con una OW98 dotata di [[freni a disco]] in [[carbonio]]. L'[[Motomondiale 1989|anno successivo]] la moto lasciò spazio a una versione migliorata, la ''OWA8'', che introdusse un sistema di [[telemetria]]. |
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Nel [[Motomondiale 1990|1990]] fu il turno della ''OWC1'', moto progettata dai tecnici Yamaha per ottenere il bilanciamento migliore possibile tra telaio e motore (che era arrivato ad erogare 155 CV). Con la OWC1 e le successive ''OWD3'' ([[Motomondiale 1991|1991]]) e ''OWE0'' ([[Motomondiale 1992|1992]]) Rainey vinse tre titoli mondiali consecutivi. Sulla OWE0 del '92 fece il suo esordio il sistema di fasatura degli scoppi del motore "[[Motore Big Bang|Big Bang]]", che rendeva più trattabile l'erogazione del motore (che in quell'annata forniva 160 CV). Per il [[Motomondiale 1993]] la ''OWF2'' fu ulteriormente potenziata (a 170 CV) e dotata di un telaio irrobustito. Seguì la ''OWF9'' ([[Motomondiale 1994|1994]]-[[Motomondiale 1995|1995]]), con carena ridisegnata e nuovo airbox. |
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Il [[Motomondiale 1996|1996]] vide l'arrivo della ''OWH0'', il cui motore fu ridisegnato, ritornando alle misure di alesaggio e corsa della OW20, al fine di trovare un equilibrio tra coppia e potenza massima. Nella [[Motomondiale 1997|stagione successiva]] fu il turno della ''OWK1'', con angolo tra i cilindri portato a 75° per aumentare la capacità dell'airbox; nel [[Motomondiale 1998]], però, si cambiò idea, ritornando ad un angolo di 70° sul modello ''OWK1'', prima Yamaha 500 con carburatori [[Keihin]] e alimentata a benzina senza piombo, impiegata anche nella [[Motomondiale 1999|stagione 1999]]. |
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Ulteriori miglioramenti arrivarono nelle versioni successive, le ''OWK6'' del [[Motomondiale 2000|2000]], ''OWL6'' del [[Motomondiale 2001|2001]], ultima Yamaha 500 a vincere un GP (quello [[Gran Premio motociclistico di Germania 2001|di Germania]], con [[Max Biaggi]]) e ''OWL9'', datata [[Motomondiale 2002|2002]], in piena era [[MotoGP]]. |
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===Modelli per i piloti privati=== |
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Sulla base della OW35 la Yamaha decise di costruire, a partire dal [[1980]], un modello destinato ai piloti privati che facesse concorrenza alla Suzuki RG: la ''[[Yamaha TZ 500|TZ 500]]'', che si rivelò un colossale fiasco, perché non competitiva (Barry Sheene, che la pilotò nella stagione 1980, la definì "maneggevole come l'ancora di una nave"). La produzione cessò a fine [[1982]]. |
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Sul finire del [[1991]] la Yamaha affidò a due costruttori di telai europei, la francese ROC e la britannica [[Harris Performance Products|Harris]], una fornitura di motori attorno ai quali costruire delle moto per i piloti privati: le [[ROC Yamaha]] e le [[Harris Yamaha]] ottennero discreti risultati, il migliore dei quali fu il terzo posto di [[Niall Mackenzie]] al [[Gran Premio motociclistico di Gran Bretagna 1993|GP di Gran Bretagna 1993]]. |
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==Ripercussioni sul mercato== |
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==Fonti e bibliografia== |
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*Gualtiero Repossi, ''Trent'anni di successi'', [[Motociclismo d'Epoca]] 3/2004, pagg. 110-121 |
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==Collegamenti esterni== |
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Versione delle 23:04, 3 feb 2012
Yamaha YZR 500 | |
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Yamaha YZR500 OW20 del 1974 di Giacomo Agostini | |
Costruttore | Yamaha Motor Co. |
Tipo | Classe 500 |
Produzione | dal 1973 al 2002 |
Sostituita da | Yamaha YZR-M1 |
Modelli simili | Aprilia RSW-2 500 Cagiva 2C2, 4C3, C10, C587, C588, C589, C590, C591, C592, C593 e C594 Sanvenero 500 GP Honda NR 500, NS 500 NSR 500 e NSR 500 V2 Paton V115, V70 e PG 500R ELF 500 ROC Proton KR3 Pulse 500 Suzuki RG 500, RG Γ 500 e RGV Γ 500 Sabre V4 Kawasaki KR 500 Morbidelli 500 GP |
La YZR 500 è una motocicletta da competizione della casa motociclistica giapponese Yamaha, con motorizzazione due tempi, che ha partecipato al motomondiale della classe 500, vincendo svariati titoli.
Evoluzione
4 cilindri in linea (1973-1981)
Il debutto della prima Yamaha 500 ufficiale avvenne al GP di Francia 1973: la nuova moto, siglata OW20, ottenne pole position, giro più veloce e vittoria. Il suo motore, un 4 cilindri in linea due tempi raffreddato a liquido con ammissione regolata dal pistone (alesaggio e corsa 54 mm, cilindrata 494,69 cc) erogava 95 CV a 9.500 giri/min. Il telaio è un doppia culla chiusa in tubi d'acciaio al Cr-Mo, la sospensione posteriore consiste in un forcellone oscillante con due ammortizzatori regolabili, e la moto pesa 150 kg. Jarno Saarinen e Hideo Kanaya dominarono i primi due GP della stagione '73, prima che il finlandese trovare la morte a Monza. La Yamaha, ritiratasi a seguito del decesso di Saarinen, ripresentò la sua quattro cilindri nel 1974 modificata nella sospensione posteriore (ora monoammortizzatore a schema "Monocross"). Affidata a Giacomo Agostini, vinse i GP di Austria e Olanda, prima di fare spazio, a partire dal GP del Belgio, alla nuova OW23, alleggerita, con un interasse minore e cambio estraibile. La OW23 corse anche nel Motomondiale 1975, ottenendo i titoli iridati Piloti e Costruttori (quest'ultimo già vinto nel '74).
Concessasi un anno sabbatico nel 1976, la Yamaha ritornò alle corse nella stagione 1977 affidando a Johnny Cecotto, Steve Baker e Agostini la nuova OW35, che presentava molte differenze rispetto al modello precedente: nuove misure di alesaggio e corsa (56x50,6 mm; cilindrata 498,2 cc), nuovi carburatori (Mikuni da 34 mm con "Power Jet"), nuove espansioni (simili a quelle della TZ 750), telaio più leggero (con peso totale ridotto a 132 kg), forcellone scatolato in alluminio e nuove pinze dei freni. La potenza saliva a 115 CV a 11.000 giri/min. In occasione del GP di Finlandia Cecotto portò al debutto la versione OW35K, dotata di valvola allo scarico YPVS. Dalla stagione successiva la valvola YPVS fu montata su tutte le moto ufficiali, e con una OW35K Kenny Roberts vinse il suo primo titolo mondiale.
Nel 1979 debuttò la OW45, perfezionata rispetto al modello precedente, che insieme alle sue evoluzioni OW48 e OW48R, quest'ultima caratterizzata dai cilindri esterni ruotati di 180° (entrambe datate 1980), consentì a Roberts di vincere altri due titoli iridati. Ultima Yamaha 500 4 cilindri in linea fu la OW53 (1981), derivata dalla OW48R e riservata ad alcuni piloti assistiti dalla Casa di Iwata.
4 cilindri in quadrato (1981-1982)
Nella stagione 1981 la Yamaha corse con il modello OW54, con motore 4 cilindri in quadrato con distribuzione a disco rotante, architettura simile a quella delle Suzuki RG 500 con le quali battagliava nel Mondiale. La moto si rivelò pesante (nonostante l'utilizzo di un telaio in tubi d'alluminio) e con un motore poco trattabile, non permettendo a Roberts di difendere il titolo iridato. La stagione successiva si rimediò ai difetti riscontrati con la OW60, più leggera, che permise a Roberts e Barry Sheene di ottenere i primi due posti al GP d'Argentina. Lo statunitense passò a stagione in corso su una nuova moto con motore 4 cilindri a V, con poca fortuna (fu quarto a fine stagione) mentre Graeme Crosby, che aveva ottenuto un nuovo telaio, fu secondo.
Su richiesta della Yamaha-USA, la OW60 fu maggiorata nel 1983 a 693 cc (alesaggio 64 mm, corsa 54) per correre alla 200 Miglia di Daytona: la moto, battezzata OW69, nacque per sostituire la vetusta OW31, e vinse le edizioni 1983 e 1984 della gara statunitense con Kenny Roberts[1].
4 cilindri a V (1982-2002)
A partire dal GP d'Austria 1982 Kenny Roberts dispose di una nuova moto: la OW61, spinta da un 4 cilindri a V con angolo tra le bancate di 60°, due alberi motore che ruotano nello stesso senso e alimentazione a disco rotante. Ad essa fece seguito, nel 1983, la OW70, dotata di telaio in alluminio "Deltabox" e ruota anteriore da 17", con la quale lo statunitense lottò per tutta la stagione con la Honda NS 500 di Freddie Spencer, finendo sconfitto solo all'ultima gara. Ulteriore evoluzione fu la OW76 (1984) con alimentazione a lamelle (potenza 140 CV), portata al titolo iridato da Eddie Lawson.
Cambiamenti più radicali avvennero con la OW81 del 1985-1986, nella quale gli alberi motori diventano controrotanti, riducendo l'effetto giroscopico del motore e guadagnando 5 CV in più rispetto alla OW76. Evoluzione della OW81 fu, nel 1987, la OW86, con espansioni riviste per rientrare nei regolamenti sportivi.
Ulteriori modifiche furono apportate nella stagione '88, annata nella quale fu rivisto il motore (montato più inclinato verso il basso), che vide l'angolo tra le bancate ampliarsi a 70°, in modo da permettere l'installazione di un pacco lamellare di maggiori dimensioni. Nuovo anche il forcellone, del tipo "a banana", così conformato per lasciare spazio alle espansioni. Con questa moto, battezzata OW98, Lawson vinse il suo terzo titolo iridato vincendo 7 GP su 15. Va segnalata anche la vittoria di Wayne Rainey a Donington, ottenuta con una OW98 dotata di freni a disco in carbonio. L'anno successivo la moto lasciò spazio a una versione migliorata, la OWA8, che introdusse un sistema di telemetria.
Nel 1990 fu il turno della OWC1, moto progettata dai tecnici Yamaha per ottenere il bilanciamento migliore possibile tra telaio e motore (che era arrivato ad erogare 155 CV). Con la OWC1 e le successive OWD3 (1991) e OWE0 (1992) Rainey vinse tre titoli mondiali consecutivi. Sulla OWE0 del '92 fece il suo esordio il sistema di fasatura degli scoppi del motore "Big Bang", che rendeva più trattabile l'erogazione del motore (che in quell'annata forniva 160 CV). Per il Motomondiale 1993 la OWF2 fu ulteriormente potenziata (a 170 CV) e dotata di un telaio irrobustito. Seguì la OWF9 (1994-1995), con carena ridisegnata e nuovo airbox.
Il 1996 vide l'arrivo della OWH0, il cui motore fu ridisegnato, ritornando alle misure di alesaggio e corsa della OW20, al fine di trovare un equilibrio tra coppia e potenza massima. Nella stagione successiva fu il turno della OWK1, con angolo tra i cilindri portato a 75° per aumentare la capacità dell'airbox; nel Motomondiale 1998, però, si cambiò idea, ritornando ad un angolo di 70° sul modello OWK1, prima Yamaha 500 con carburatori Keihin e alimentata a benzina senza piombo, impiegata anche nella stagione 1999.
Ulteriori miglioramenti arrivarono nelle versioni successive, le OWK6 del 2000, OWL6 del 2001, ultima Yamaha 500 a vincere un GP (quello di Germania, con Max Biaggi) e OWL9, datata 2002, in piena era MotoGP.
Modelli per i piloti privati
Sulla base della OW35 la Yamaha decise di costruire, a partire dal 1980, un modello destinato ai piloti privati che facesse concorrenza alla Suzuki RG: la TZ 500, che si rivelò un colossale fiasco, perché non competitiva (Barry Sheene, che la pilotò nella stagione 1980, la definì "maneggevole come l'ancora di una nave"). La produzione cessò a fine 1982.
Sul finire del 1991 la Yamaha affidò a due costruttori di telai europei, la francese ROC e la britannica Harris, una fornitura di motori attorno ai quali costruire delle moto per i piloti privati: le ROC Yamaha e le Harris Yamaha ottennero discreti risultati, il migliore dei quali fu il terzo posto di Niall Mackenzie al GP di Gran Bretagna 1993.
Ripercussioni sul mercato
Questo modello è stato riproposto anche nella produzione di serie e in varie cilindrate (125, 250 e 500cc), i modelli di cilindrata minore (125 e 250) hanno il nome di Yamaha TZR, mentre il modello di cilindrata superiore Yamaha RD 500, quest'ultimo modello fa parte a una categoria di prodotti naked, ma che in questa cilindrata (500) riprende a pieno le caratteristiche del modello da GP, mentre per quanto riguarda le TZR, queste sono sempre state dei prodotti sportivi, che hanno avuto più serie che imitavano nella carenatura la YZR.
Tutti questi modello non sono più in produzione, ma la serie TZR è stata successivamente arricchita con una nuova cilindrata, che però non richiama più nell'aspetto le moto del motomondiale.
Classifica costruttori e piloti
Anno | Modello | Vittorie | Classifica piloti |
Pilota | Classifica costruttori |
Note |
---|---|---|---|---|---|---|
2002 | OWL9 | 0 | 6 | Norifumi Abe | 2 | Stagione completata dal modello YZR-M1 |
2001 | OWL6 | 3 | 2 | Max Biaggi | 2 | |
2000 | OWK5 | 6 | 3 | Max Biaggi | 1 | |
1999 | OWK1 | 3 | 4 | Max Biaggi | 2 | |
1998 | OWK1 | 1 | 6 | Norifumi Abe | 2 | |
1997 | OWH0 | 0 | 6 | Luca Cadalora | 2 | |
1996 | OWJ1 | 2 | 5 | Norifumi Abe | 2 | |
1995 | OWF9 | 2 | 3 | Luca Cadalora | 3 | |
1994 | OWF9 | 2 | 2 | Luca Cadalora | 3 | |
1993 | OWF2 | 7 | 2 | Wayne Rainey | 1 | |
1992 | OWF2 | 4 | 1 | Wayne Rainey | 2 | |
1991 | OWE0 | 7 | 1 | Wayne Rainey | 1 | |
1990 | OWC1 | 7 | 1 | Wayne Rainey | 1 | |
1989 | OWA8 | 3 | 2 | Wayne Rainey | 2 | |
1988 | OW98 | 9 | 1 | Eddie Lawson | 1 | |
1987 | OW86 | 8 | 2 | Randy Mamola | 1 | |
1986 | OW81 | 8 | 1 | Eddie Lawson | 1 | |
1985 | OW81 | 4 | 2 | Eddie Lawson | 2 | |
1984 | OW76 | 4 | 1 | Eddie Lawson | 2 | |
1983 | OW70 | 6 | 2 | Kenny Roberts | 2 | |
1982 | OW60/OW61 | 2 | 2 | Graeme Crosby | 2 | |
1981 | OW53/OW54 | 3 | 3 | Kenny Roberts | 2 | |
1980 | OW48/OW48R | 4 | 1 | Kenny Roberts | 2 | |
1979 | OW45 | 5 | 1 | Kenny Roberts | 2 | |
1978 | OW35K | 5 | 1 | Kenny Roberts | 2 | |
1977 | OW35/OW35K | 2 | 2 | Steve Baker | 2 | |
1976 | OW29 | 0 | 19 | Johnny Cecotto | 2 | |
1975 | OW26 | 5 | 1 | Giacomo Agostini | 1 | |
1974 | OW20/OW23 | 4 | 3 | Teuvo Länsivuori | 2 | |
1973 | OW20 | 2 | 7 | Jarno Saarinen | 2 |
Caratteristiche tecniche
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Note
- ^ Alan Cathcart, Gualtiero Repossi, Tappa intermedia, Motociclismo d'Epoca 2/2011, pagg. 110-111
Fonti e bibliografia
- Gualtiero Repossi, Trent'anni di successi, Motociclismo d'Epoca 3/2004, pagg. 110-121