Prva Liga (Jugoslavia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Državno prvenstvo)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Campionato jugoslavo di calcio
Altri nomiDržavno prvenstvo
Prva savezna liga
Sport
TipoSquadre di club
FederazioneUEFA
Paesebandiera Jugoslavia
OrganizzatoreFedercalcio jugoslava
TitoloCampione di Jugoslavia
CadenzaAnnuale
AperturaAgosto
ChiusuraGiugno
Partecipanti18 (dal 1968)
FormulaGirone unico (dal 1946)
Retrocessione inDruga savezna liga
Storia
Fondazione1923
Soppressione1992
Numero edizioni63
Ultimo vincitoreStella Rossa
Record vittorieStella Rossa (19)
Ultima edizionePrva Liga 1991-1992

La Prva savezna liga Jugoslavije (it.: Prima lega federale di Jugoslavia) è stata il massimo livello calcistico nel Regno di Jugoslavia (1918-1941) e, dopo la seconda guerra mondiale, nella Jugoslavia socialista (1945-1992). Divenne completamente professionale nel 1967.[1] La UEFA ha dichiarato la Prva liga SR Jugoslavije come successore del campionato.

Nelle varie lingue del Paese era chiamata anche: Прва савезна лига у фудбалу / Prva savezna liga u fudbalu (in serbo), Prva savezna liga u nogometu (in croato), Prva zvezna nogometna liga (in sloveno), Прва сојузна лига (in macedone) e Liga e parë federale (in albanese).

Državno prvenstvo (1923-1941)

[modifica | modifica wikitesto]
Građanski Zagabria 1923, i vincitori della prima edizione

Il 15 febbraio 1920, la Federcalcio jugoslava (JNS) divide il territorio in cinque sottofederazioni (Zagabria, Belgrado, Lubiana, Sarajevo e Spalato) e raccomanda che i campionati sottofederali inizino nella primavera del 1920, in modo da organizzare un campionato nazionale fra le 5 vincitrici nell'autunno 1920. Ma, conclusi i campionati sottofederali, la Federcalcio non riesce ad impostare il torneo, e così anche per i due anni seguenti.[2]

Il primo campionato di calcio jugoslavo viene disputato nella stagione 1923 con la formula dell'eliminazione diretta, con sei partecipanti (oltre alle 5 sottofederazioni prima citate, è stata fondata anche quella di Osijek) e vede la vittoria del Građanski Zagabria. Il nome del torneo è Državno prvenstvo ("campionato nazionale"), oppure Prvenstvo Kraljevine Srba, Hrvata i Slovenaca u nogometu ("campionato di calcio del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni") e Prvenstvo Jugoslavije u nogometu quando, il 9 ottobre 1929, il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni diviene Regno di Jugoslavia.

Il primo campionato con la formula del girone unico viene istituito nel 1927 (vittoria del Hajduk Spalato), format che rimane fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, con le eccezioni del 1931-32 e del 1935-36 quando, invece del programmato girone a 8 squadre, il 15 dicembre 1935 la Federcalcio invalida le qualificazioni e studia un nuovo format per il campionato nazionale[3]: un torneo ad eliminazione diretta fra le vincitrici delle 14 sottofederazioni.[4]

Nel periodo dal 1923 al 1940 vengono svolti un totale di 17 campionati, 6 sono stati giocati come coppa, mentre il resto è stato giocato come girone unico. I campioni provengono esclusivamente dalla Croazia (Građanski, Concordia e HAŠK da Zagabria e Hajduk da Spalato) e dalla Serbia (BSK e Jugoslavia da Belgrado).

Durante questo ventennio non vi è una seconda divisione vera e propria: negli anni '20 i vincitori delle sottofederazioni accedono direttamente al campionato nazionale, mentre negli anni '30 le migliori squadre del Paese militano nella massima divisione ed i vincitori delle sottofederazioni disputano degli spareggi per accedere al campionato nazionale della stagione successiva.

A fine anni '30 nascono le federazioni calcistiche di Serbia, Croazia e Slovenia che organizzano campionati propri e le cui migliori classificate accedono al campionato nazionale.

Il campionato 1940-41 non viene disputato poiché Il 6 aprile 1941, lo stesso giorno dei due recuperi in programma in Serbia (bisognava aspettare i risultati degli ultimi due recuperi, Jedinstvo-Borovo e BASK-Gragjanski, per conoscere l'ottava ed ultima qualificata al torneo)[5] le potenze dell'Asse cominciano l'Invasione della Jugoslavia ed il 17 i balcanici si arrendono. Il Regno di Jugoslavia viene smembrato fra i paesi vincitori (Germania, Italia, Ungheria e Bulgaria) e nasce anche lo Stato Indipendente di Croazia (comprendente Croazia e Bosnia).

In tempo di guerra (1941-1945)

[modifica | modifica wikitesto]

Durante la guerra, nel territorio della Jugoslavia vengono disputati il Prvenstvo Nezavisne Države Hrvatske u nogometu ("campionato di calcio dello Stato indipendente di Croazia") ed il Prvenstvo Srbije u fudbalu ("campionato di calcio della Serbia occupata").

Stagione Vincitore Prvenstvo NDH Vincitore Prvenstvo Srbije
1941 Građanski Zagabria BSK Belgrado
1941-42 Concordia Zagabria Jugoslavija
1942-43 Građanski Zagabria BSK Belgrado
1943-44 non assegnato BSK Belgrado

Le competizioni in corso nella primavera 1945 vengono interrotte il 6 maggio, a causa dei cambiamenti politici nel paese (l'8 maggio c'è la resa della Germania nazista). I campionati non vengono continuati perché gran parte dei club sono aboliti il 6 giugno 1945 per decisione del Ministro della Sanità Pubblica.

Prva liga (1946-1992)

[modifica | modifica wikitesto]

Con la fine della guerra e l'instaurazione del regime di Josip Broz Tito, molti club vengono banditi, soprattutto quelli che hanno connotazioni monarchiche o borghesi (es. SK Jugoslavija e BSK), o legati a gruppi etnici (es. Zrinjski Mostar), o perché hanno militato nei campionati del fascista NDH come il SAŠK. L'Hajduk Spalato viene risparmiato perché ha rifiutato di giocare nel campionato italiano.[6] Građanski, Concordia e HAŠK vengono sciolte e viene formata una nuova squadra, la Dinamo Zagabria con i giocatori del Građanski e lo stadio del HAŠK. La maggior parte delle proprietà e calciatori del SK Jugoslavija, stadio incluso, vengono consegnati al neoformato club Stella Rossa, mentre il BSK, sebbene anche lui inizialmente sciolto, finisce col venire ripristinato come OFK Belgrado, un club con ambizioni medio-basse, molto minori rispetto a quelle del BSK, ed anche così il suo diritto di assumere e rivendicare la continuità verrà accettato solo dopo la fine del regime socialista. Viene inoltre formata la squadra dell'esercito, il Partizan, destinato ad essere una delle grandi del nuovo campionato jugoslavo.

Il campionato del 1945 viene disputato come un torneo ad eliminazione diretta tra le rappresentative dei vari stati e dell'Armata Popolare Jugoslava e vede la vittoria della rappresentativa serba. Nello stesso anno i club disputano le qualificazioni per il nuovo campionato jugoslavo, ribattezzato Prva savezna liga, in cui viene invitata anche una rappresentante italiana, il Ponziana, nella speranza, da parte del governo, nell'annessione di Trieste alla Jugoslavia.[7]

La Federcalcio jugoslava, che il 16 marzo 1930 si era trasferita da Zagabria a Belgrado, cambia il nome in "Fudbalski savez Jugoslavije" (FSJ) nel 1948.

Nel dopoguerra il campionato mantiene sempre la formula del girone all'italiana con un numero crescente di squadre, che dalla stagione 1968-1969 rimase costante a diciotto.

Al termine del campionato 1963-64 avviene la cosiddetta "combine Planinić", dal nome di Ranko Planinić, portiere dello Željezničar: il giocatore rivela (nel 1965) alle autorità che la sua squadra ha perso di proposito contro l'Hajduk e pareggiato contro il Trešnjevka per permettere la salvezza a queste due compagini. Oltre alle squalifiche per giocatori, allenatori e dirigenti, vengono inflitte penalizzazioni di punti a Željezničar, Hajduk e Trešnjevka rispettivamente di 6, 5 e 5 punti da scontare nel campionato 1965-66.

Il campionato 1964-65 presenta l'insolito numero di 15 squadre: al Vardar (retrocesso nella stagione precedente) viene permesso di rimanere nella Prva liga a causa del devastante terremoto che ha colpito Skopje il 26 luglio 1963. I politici jugoslavi credono che avere una squadra nel campionato di alto livello sia una spinta morale per gli abitanti di Skopje[8]. Il limitare anche in questo torneo la retrocessione ad una sola squadra permette nella stagione successiva di tornare ad un numero pari di partecipanti[9].
Quella del 1964-65 è l'ultima edizione ad utilizzare il quoziente reti, dalla successiva si passa alla differenza reti[10]

Il campionato 1975-76 termina con la vittoria del Partizan, che segna la rete decisiva al 93º minuto (in un'epoca in cui non vi erano grandi recuperi) a Lubiana contro l'Olimpia, vanificando la vittoria del Hajduk che per 13 minuti è stato campione di Jugoslavia per differenza-reti. La rabbia del Hajduk è giustificata dal fatto che la gara in Slovenia è iniziata con 7/8 minuti di ritardo (vigeva la contemporaneità) e che il OFK Belgrado (avversario degli spalatini) è stato in ritiro per 10 giorni prima della gara in cui non aveva interessi di classifica.[11]

Nella prima giornata del campionato 1978-79, il Rijeka batte 2-1 la Dinamo Zagabria ma gli ospiti sporgono reclamo poiché risulta che il fiumano Edmond Tomić non ha scontato una squalifica rimediata nella stagione precedente quando indossava i colori del Liria. Dopo due mesi viene assegnato il 3-0 a favore della Dinamo. Seguono diversi appelli da entrambe le parti e, a fine marzo 1979, la FSJ si esprime a favore del Rijeka e convalida il risultato del campo. Il caso viene portato al tribunale del lavoro che, 4 anni dopo, dà ragione alla Dinamo; quindi l'Hajduk Spalato è campione 1979 ma i blu hanno due punti in più.[12]

La partita della 25ª giornata del campionato 1979-80 fra Hajduk e Stella Rossa è caratterizzata da un grande lutto pubblico. Disputata nel pomeriggio di domenica 4 maggio 1980 allo Stadio di Poljud, al 41º minuto tre uomini entrano in campo segnalando all'arbitro Husref Muharemagić di interrompere la partita. Il sindaco di Spalato Ante Skataretiko prende il microfono ed informa la folla di 35.000 persone che il presidente jugoslavo Josip Broz Tito è morto. Improvvisamente sono seguite scene di pianto di massa ed anche alcuni giocatori come Zlatko Vujović[13] crollano a terra a piangere. La folla si lancia a cantare "Druže Tito, mi ti se kunemo, da sa tvoga puta ne skrenemo" (= Compagno Tito, non ti tradiremo, dalla tua strada non devieremo)[14], canzone popolare che professa lealtà e devozione per il leader defunto. La partita è annullata e ripetuta nello stesso stadio mercoledì 21 maggio 1980 con la vittoria della Stella Rossa per 3-1.
Anche Sarajevo-Osijek e Dinamo Zagabria-Željezničar sono interrotte contemporaneamente per lo stesso motivo.

Al termine del campionato 1985-86 la Federazione jugoslava ha dei sospetti circa la regolarità dell'ultima giornata di campionato, pertanto decide di farla rigiocare. Il Partizan, che ha vinto sul campo quel campionato, non è d'accordo. Questo porta alla sconfitta a tavolino del Partizan nell'ultima gara, e il campionato viene così vinto dalla Stella Rossa. Questo finale di campionato influenza anche il successivo: molte squadre partono con una penalizzazione di sei punti, e in queste condizioni il torneo viene vinto dal Vardar, che invece non è partito penalizzato. Tempo dopo la Federazione riassegna entrambi i titoli a chi li aveva vinti sul campo, cioè al Partizan, ma per i due campionati in questione la Jugoslavia fu rappresentata in Coppa dei Campioni dalla Stella Rossa e dal Vardar[15].

Nel campionato 1988-89 viene introdotta una nuova regola: in caso di parità si va ai tiri di rigore. 1 punto andrà ai vincitori, 0 agli sconfitti (il punteggio per vittoria e sconfitta nei 90 minuti rimane invariato). Tale decisione della federazione provoca molte critiche e controversie. Apparentemente il più grande sostenitore nel nuovo sistema è il presidente federale Slavko Šajber, così che tale sistema viene spesso definito dai media come "i rigori di Šajber" (Šajberovi penali in croato).
Altra novità è che, nel definire la classifica finale, a parità di punti non si considera più la differenza-reti complessiva, bensì lo scontro diretto (dal 1991 anche le reti in trasferta)[16].

Il campionato 1989-90 è caratterizzato da un'elevata tensione tra le tifoserie, influenzata da un clima politico sempre più teso[17] e culminata con gli scontri verificatisi nell'incontro del 13 maggio 1990 tra Stella Rossa e Dinamo Zagabria[17][18]

Stella Rossa 1992, i vincitori della ultima edizione

Il campionato 1990-91, a 19 squadre per via dei ricorsi di Sarajevo e Velež Mostar nella stagione precedente, vede l'aumentare delle tensioni tra i tifosi in ragione di un quadro politico e sociale ormai compromesso[19]: il culmine viene raggiunto in occasione del match del 26 settembre 1990 tra Hajduk e Partizan, dove gli ultras croati invadono il campo nel tentativo di aggredire i giocatori della squadra serba in vantaggio per 2-0[20][21]. Ai bianco-neri viene assegnata poi la vittoria a tavolino.
Il 18 maggio 1991 vede la vittoria della Dinamo sulla Stella Rossa, con gli ospiti, sicuri del titolo e con la testa alla finale di Bari, in vantaggio per 0-2 e poi rimontati 3-2 dopo le pressioni politiche da parte dei vertici croati (tra cui Franjo Tuđman presente in tribuna) che non possono tollerare una vittoria da parte dei serbi (era la prima volta che la Stella Rossa tornava a Zagabria dopo i fatti del 13 maggio 1990). Queste pressioni ricevute verranno confessate 20 anni dopo da Robert Prosinečki e Ljupko Petrović (rispettivamente centrocampista ed allenatore dei bianco-rossi).[22][23][24]
Il 29 maggio 1991 è sicuramente un giorno da ricordare per il calcio jugoslavo: infatti la Stella Rossa vince a Bari la Coppa dei Campioni.
Al termine della stagione, le squadre facenti parte della Croazia e della Slovenia si ritirano dalla competizione in seguito alla proclamazione di indipendenza delle repubbliche di appartenenza.[19][25]
In seguito a queste defezioni, vengono annullate le retrocessioni (sarebbero state le ultime tre in classifica[26]: Spartak Subotica, Sloboda Tuzla e Budućnost) e dalla Druga liga vengono promosse 4 squadre per reintegrare l'organico a 18 squadre.

Lo svolgimento dell'ultimo torneo di massima divisione organizzato in Jugoslavia risente del clima bellicoso che attanaglia la Federazione: dopo la defezione dei club sloveni e croati avvenuta al termine della stagione precedente, nel corso della manifestazione si ritirano anche le compagini provenienti dalla repubblica bosniaca colpita dalla guerra civile, cui seguono in maniera pacifica, alla penultima giornata, i club macedoni.
A un mese dalla chiusura della manifestazione, prevista per il 17 maggio 1992[27], ottemperando alle risoluzioni dell’ONU la UEFA dispone un bando biennale nei confronti della federazione jugoslava che esclude i club dalle competizioni europee[28]: a farne maggiormente le spese è la Stella Rossa che, dopo aver vinto il terzo campionato consecutivo e la Coppa Intercontinentale, si vede precluso l'accesso alla neocostituita UEFA Champions League.
Data la secessione di 6 squadre (bosniache e macedoni), per il secondo anno consecutivo non vi sono retrocessioni; il nuovo campionato, la Prva liga SR Jugoslavije 1992-1993, continua con le sole squadre serbe e montenegrine.[29]

Sequenza temporale dei successori della Prva liga jugoslava

Con la nascita dei nuovi stati nel 1991 (Slovenia e Croazia) e nel 1992 (Bosnia Erzegovina, Macedonia e RF Jugoslavia), prendono forma anche i singoli campionati nazionali:

Lo stesso argomento in dettaglio: Albo d'oro del campionato jugoslavo di calcio.

Titoli per club

[modifica | modifica wikitesto]
Club Vittorie Stagioni
Stella Rossa 19 1951, 1953, 1956, 1957, 1959, 1960, 1964, 1968, 1969, 1970, 1973, 1977, 1980, 1981, 1984, 1988, 1990, 1991, 1992
Partizan 11 1947, 1949, 1961, 1962, 1963, 1965, 1976, 1978, 1983, 1986, 1987
Hajduk Spalato 9 1927, 1929, 1950, 1952, 1955, 1971, 1974, 1975, 1979
OFK Belgrado
(incl. BSK Belgrado)
5 1931, 1933, 1935, 1936, 1939
Građanski Zagabria 5 1923, 1926, 1928, 1937, 1940
Dinamo Zagabria 4 1948, 1954, 1958, 1982
Jugoslavija 2 1924, 1925
Vojvodina 2 1966, 1989
Sarajevo 2 1967, 1985
Concordia Zagabria 2 1930, 1932
Željezničar 1 1972
HAŠK Zagabria 1 1938

Titoli per Repubblica

[modifica | modifica wikitesto]
Repubblica Vittorie
Serbia (bandiera) Repubblica Socialista di Serbia 39
Croazia (bandiera) Repubblica Socialista di Croazia 21
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Repubblica Socialista di Bosnia ed Erzegovina 3

Qui sono riportati i podi sommati della Prva liga e del Državno prvenstvo (per quest'ultimo è riportata anche la voce "semifinali" per le 6 edizioni disputate ad eliminazione diretta).

Squadra Primo posto Secondo posto Terzo posto Semifinali Totale podi
Stella Rossa 19 9 7 0 35
Partizan 11 9 8 0 28
Hajduk Spalato 9 11 9 1 30
OFK Belgrado 5 6 4 1 16
Građanski Zagabria 5 2 3 0 10
Dinamo Zagabria 4 11 7 0 22
Jugoslavija 2 3 2 2 9
Vojvodina 2 3 2 0 7
Sarajevo 2 2 0 0 4
Concordia Zagabria 2 1 0 0 3
Željezničar 1 1 2 0 4
HAŠK Zagabria 1 0 2 0 3
Velež Mostar 0 3 4 0 7
Slavija Sarajevo 0 1 1 0 2
SAŠK 0 1 0 0 1
Radnički Belgrado 0 0 2 0 2
Radnički Niš 0 0 2 0 2
Lokomotiva Zagabria 0 0 1 0 1
Sloboda Tuzla 0 0 1 0 1
Slavija Osijek 0 0 0 2 2
Bačka Subotica 0 0 0 1 1
SK Lubiana 0 0 0 1 1
NAK Novi Sad 0 0 0 1 1
SSU Sombor 0 0 0 1 1

Riferito ai marcatori della Prva liga (1946-1992).

# Giocatore Gol Pres. Squadre Periodo
1 Slobodan Santrač 218 365 OFK Belgrado, Partizan, Zemun 1965-1980
2 Darko Pančev 169 243 Vardar, Stella Rossa 1982-1992
3 Dušan Bajević 166 322 Velež Mostar 1966-1977, 1981-1983
4 Borivoje Kostić 158 257 Stella Rossa 1950-1961, 1962-1966
5 Frane Matošić 149 ? Hajduk Spalato 1946-1953
6 Todor Veselinović 145 227 Vojvodina 1951-1961
=7 Stjepan Bobek 129 201 Partizan 1946-1956
=7 Zoran Prljinčević 129 ? Radnički Belgrado, Stella Rossa 1953-1965 (?)
9 Dušan Savić 120 202 Stella Rossa 1973-1982
10 Dragan Džajić 113 330 Stella Rossa 1961-1975
11 Vojin Lazarević 112 188 Sutjeska, Stella Rossa 1962-1970, 1972-1974
12 Josip Bukal 111 258 Željezničar 1963-1973, 1977-1978
13 Petar Nadoveza 108 217 Hajduk Spalato 1963-1973
14 Kosta Tomašević 105 156 Stella Rossa, Spartak Subotica 1946-1956
15 Vahid Halilhodžić 104 207 Velež Mostar 1972-1981
16 Snješko Cerin 103 ? Dinamo Zagabria 1976-1985
17 Petar Nikezić 102 301 Vojvodina, Osijek 1967-1978, 1979-1982
18 Zlatko Vujović 100 240 Hajduk Spalato 1977-1986

Classifica perpetua

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Classifica perpetua della Prva savezna liga.

La squadra che ha conquistato più punti è la Stella Rossa, mentre quella che ha disputato più campionati è l'Hajduk Spalato.

Club principali

[modifica | modifica wikitesto]

Attraverso gli anni, molti club hanno militato nel campionato jugoslavo, pochi di essi più frequentemente, solitamente quelli provenienti dalle città principali:

RS Bosnia ed Erzegovina
RS Croazia
RS Macedonia
RS Montenegro
RS Serbia
RS Slovenia

Coefficiente UEFA

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Coefficiente UEFA.

La tabella seguente indica le posizioni ottenute dalla Prva liga jugoslava nel ranking UEFA.[30]

Questo grafico non è disponibile a causa di un problema tecnico.
Si prega di non rimuoverlo.

Nelle coppe europee

[modifica | modifica wikitesto]

Questi i migliori piazzamenti delle squadre jugoslave nelle coppe europee fino al 1992:

Club Coppa dei Campioni Coppa UEFA Coppa delle Coppe Supercoppa europea Coppa Intercontinentale Coppa delle Fiere Coppa Intertoto
Stella Rossa Vincitore
1990–91
Finalista
1978–79
Semifinalista
1974–75
Finalista
1991
Vincitore
1991
Semifinalista
1961–62
Partizan Finalista
1965–66
Ottavi di finale
1974–75; 1984–85; 1990–91
Quarti di finale
1989–90
Secondo turno
1967–68
Hajduk Spalato Quarti di finale
1975–76; 1979–80
Semifinalista
1983–84
Semifinalista
1972–73
Secondo turno
1970–71
Vojvodina Quarti di finale
1966–67
Quarti di finale
1961–62[31]
Vincitore gruppo
1976
Sarajevo Secondo turno
1967–68
Ottavi di finale
1982–83
Partecipazione
1962–63; 1964–65
Željezničar Primo turno
1972–73
Semifinalista
1984–85
Primo turno
1970–71
Partecipazione
1965–66
Dinamo Zagabria Primo turno
1982–83
Secondo turno
1971–72; 1976–77; 1988–89
Semifinalista
1960–61
Vincitore
1966–67
Vardar Primo turno
1987–88
Secondo turno
1985–86
Primo turno
1961–62
Radnički Niš Semifinalista
1981–82
Partecipazione
1964–65; 1965–66
OFK Belgrado Quarti di finale
1972–73
Semifinalista
1962–63
Semifinalista
1958–60[32]
Velež Mostar Quarti di finale
1974–75
Secondo turno
1981–82; 1986–87
Partecipazione
1962-63; 1963-64
Rijeka Secondo turno
1984–85
Quarti di finale
1979–80
Quarti di finale
1962–63
Sloboda Tuzla Primo turno
1977–78
Vincitore gruppo
1983
Rad Belgrado Primo turno
1989–90
Partecipazione
1988
Borac Banja Luka Secondo turno
1975–76
Olimpia Lubiana - Primo turno
1970–71
Primo turno
1966–67; 1968–69
Partecipazione
1990
Bor Primo turno
1968–69
Budućnost Vincitore gruppo
1981
Čelik Zenica Vincitore gruppo
1975
  1. ^ "Moving with the ball: the migration of professional footballers" di Pierre Lanfranchi e Matthew Taylor, pag. 119.
  2. ^ NATIONAL FINALS NOT PLAYED.
  3. ^ Na Skupštini JNS 15. decembra 1935. godine Kvalifikacije su postale ništavne i odlučeno je da primeni novi sistem.
  4. ^ Državni šampionat igran je te godine na jedinstven način, dvostrukim kup-sistemom sa 14 prvaka podsaveza.
  5. ^ the remaining two matches (Jedinstvo vs Bata and BASK vs Gragjanski) had been scheduled for Apr 6 but were never played.,
  6. ^ L'Hajduk Spalato è uno stile di vita.
  7. ^ Amatori Ponziana, la squadra che scelse Tito.
  8. ^ Zbog katastrofalnog zemljotresa koji je pogodio Skopje, odlučeno da Vardar ostane u prvoj ligi. Zato Prva liga ima 15 timova za sezonu 1964/65..
  9. ^ Status je izgubila Sutjeska. Prva liga povećana je sa 15 na 16 članova.
  10. ^ Od sezone 1965/66. kod jednakog broja bodova umesto količnika datih i primljenih golova, na snagu stupilo pravilo gol-razlike..
  11. ^ slobodnadalmacija, HOROR FINIŠ HAJDUKA I DINAMA.
  12. ^ Vedi ezadar.rtl.hr.
  13. ^ Vedi l' immagine (JPG). URL consultato il 19 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2017). con Tomislav Ivić.
  14. ^ Vedi storiedelboskov. URL consultato il 19 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2017)..
  15. ^ Yugoslavia/Serbia (and Montenegro) - List of Champions.
  16. ^ Vedi fsgzrenjanin.com.
  17. ^ a b VIOLENTI SCONTRI TRA NAZIONALISTI SERBI E CROATI., La Repubblica, 15 maggio 1990
  18. ^ 5 Partidos de futbol que cambiaron al mundo - Un partido que reproduce una guerra étnica (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015)., CNN Mexico
  19. ^ a b Yugoslavian First Division 1990-91, su wsc.co.uk. URL consultato il 4 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2012).
  20. ^ INCIDENTI A SPALATO., La Repubblica, 27 settembre 1990
  21. ^ Vladimir Stankovic, Hajduk: vergüenza yugoslava, El Mundo Deportivo, 29 settembre 1990
  22. ^ Robert Prosinečki: Štimac nema karizmu, su globus.jutarnji.hr. URL consultato il 22 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2012).
  23. ^ Zvezda pustila Dinamo 1991..
  24. ^ Ljupko Petrović: Zvezda je 1991. morala da pusti Dinamo zbog Tuđmana!.
  25. ^ 1990/91. su RSSSF
  26. ^ "Status su izgubili Spartak, Sloboda i Budućnost" : retrocedono Spartak, Sloboda e Budućnost.
  27. ^ Yugoslavia 1991/92. su RSSSF
  28. ^ Yugoslavian First Division 1990-91, su wsc.co.uk. URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2012).
  29. ^ Status su zadržali klubovi Srbije i Crne Gore.
  30. ^ UEFA European Cup Coefficients Database, su xs4all.nl, Bert Kassies. URL consultato il 14 novembre 2021.
  31. ^ Come Novi Sad XI.
  32. ^ Come Belgrado XI.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio