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Fiumedinisi

Coordinate: 38°01′33″N 15°22′55″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Fiumedinisi
comune
Fiumedinisi – Stemma
Fiumedinisi – Bandiera
Fiumedinisi – Veduta
Fiumedinisi – Veduta
Veduta di Fiumedinisi dal castello
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoGiovanni Sebastiano De Luca (lista civica) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate38°01′33″N 15°22′55″E
Altitudine190 m s.l.m.
Superficie36,69[1] km²
Abitanti1 242[2] (30-6-2022)
Densità33,85 ab./km²
Comuni confinantiAlì, Alì Terme, Itala, Mandanici, Messina, Monforte San Giorgio, Nizza di Sicilia, Roccalumera, San Pier Niceto, Santa Lucia del Mela
Altre informazioni
Lingueitaliano, siciliano
Cod. postale98022
Prefisso0942
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083021
Cod. catastaleD622
TargaME
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Nome abitantifiumedinisani
PatronoMaria Santissima dell'Annunziata
Giorno festivo25 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fiumedinisi
Fiumedinisi
Fiumedinisi – Mappa
Fiumedinisi – Mappa
Posizione del comune di Fiumedinisi all'interno della città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

Fiumedinisi (Šuminisi in siciliano[4]) è un comune italiano di 1 242 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Geografia fisica

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Santuario di Maria Santissima Annunziata, la chiesa madre di Fiumedinisi

Fiumedinisi sorge nella omonima valle, sul lato orientale dei monti Peloritani. Il territorio comunale si estende su una superficie di circa 36 km². Il centro urbano si trova sulla sponda destra del torrente Fiumedinisi, a 190 metri sul livello del mare e distante 5 chilometri dalla costa ionica, circondato da alcune delle più alte cime peloritane: il Pizzo Poverello, il Monte Scuderi, il Pizzo Croce, il Pizzo Cavallo e il Pizzo di Frinzi.

La fondazione di Fiumedinisi viene fatta risalire al VII secolo a.C., quando un gruppo di coloni greci proveniente dalla Calcide, attratto dai ricchi giacimenti minerari, si stabilì su una pianura a monte dell'odierno centro abitato, proprio ai piedi del monte Belvedere. Il sito doveva essere già popolato dai Siculi. Fu così fondata la colonia di Nisa (il nome riflette una venerazione del dio greco Dioniso da parte dei fondatori) e al fiume del posto fu dato il nome di "Chrysorhoas" (Aurea Corrente).

Sulla cima del Monte Belvedere, secondo antica tradizione, gli antichi abitanti di Nisa edificarono un tempio dedicato al dio greco Dioniso. Nel 428 a.C., durante la Guerra del Peloponneso la città fu assediata dagli ateniesi, ma i sicelioti nisani e i loro alleati siracusani riuscirono a resistere all'assedio e a respingere gli invasori. Testimonianze archeologiche inducono a pensare che Nisa fosse attiva in epoca romana, con l'attività estrattiva e l'agricoltura.

Con la nascita del Regno di Sicilia il centro abitato fu trasferito presso l'attuale sede con il nome di Flumen Dionisyi. Nel 1197, la valle del Nisi fu teatro della morte dell'imperatore e Re di Sicilia Enrico I, padre di Federico II. Nel 1392, su iniziativa del Re Martino I di Sicilia, Fiumedinisi divenne feudo della famiglia Romano Colonna e conobbe un periodo di ampio splendore.

Durante la rivolta antispagnola di Messina del 1674-78 Fiumedinisi fu uno dei centri rimasti fedeli alla Corona spagnola, che vi trasferì il conio druvidiale monetario, subendo però devastazioni e violenze da parte dei messinesi. La ricostruzione avvenne per opera del Re Carlo III di Sicilia, il quale espresse la sua "reale gratitudine" a Fiumedinisi con un messaggio ancora oggi leggibile su una lapide posta sul prospetto principale della chiesa Matrice.

Fiumedinisi fu pesantemente colpito dalla epidemia di peste del 1743 e profondamente devastato dalla tremenda alluvione del 1855 la quale causò la perdita o il danneggiamento di importanti strutture produttive tra le quali la fabbrica di Mussola, la fonderia e lo stabilimento di lavorazione cartacea. Fino agli inizi degli anni '60 dello scorso secolo a Fiumedinisi era ancora attiva l'estrazione mineraria, specialmente nei giacimenti di contrada San Carlo-Mabmisisì.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 1479 del 22 ottobre 1987.

«Interzato in palo: il PRIMO partito: a) palato di argento e di nero, b) sbarrato di dodici pezzi, di argento, di nero, di rosso; il tutto abbassato sotto il capo d’oro, caricato di quattro torri di rosso, due e due; il SECONDO interzato in fascia: a) partito: a destra, inquartato in decusse, nel 1º e nel 4º, palato di quattro pezzi d’oro e di rosso, nel 2º e nel 3º, di azzurro; a sinistra, troncato: nel 1º, di rosso, alla torre d'argento, murata di nero; nel 2º, di argento, al leone di rosso; b) di azzurro, a tre gigli d'oro, male ordinati; c) partito: a destra, d’oro, a cinque tortelli di verde, posti due, uno, due; a sinistra, di rosso, alla croce potenziata d'oro, accantonata da quattro crocette, dello stesso; il TERZO d'oro, a sei palle una, due, due, una, la prima, di azzurro, le altre, più piccole, di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture militari

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Architetture religiose

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  • Santuario Maria Santissima Annunziata, chiesa madre (XII secolo)
  • Chiesa di San Pietro (XI-XII secolo)
  • Chiesa di San Nicola di Bari
  • Chiesa della Beata Vergine del Carmine (1769)
  • Chiesa Madonna delle Grazie al cimitero (XVII secolo)
  • Chiesa di Sant'Anna o Nunziatella (XII secolo)
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate, costruzione rurale in contrada Motta (1660)
  • Chiesa della Santissima Trinità e ruderi del convento carmelitano della Santissima Trinità

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 agosto 1987 25 agosto 1989 Gino Totaro Democrazia Cristiana Sindaco [6]
25 agosto 1989 22 maggio 1990 Giuseppe Carbone Democrazia Cristiana Sindaco [6]
22 maggio 1990 15 luglio 1992 Francesco Coglitore Democrazia Cristiana Sindaco [6]
15 luglio 1992 14 giugno 1994 Gino Totaro Democrazia Cristiana Sindaco [6]
14 giugno 1994 25 maggio 1998 Francesco Coglitore Centro Cristiano Democratico Sindaco [6]
25 maggio 1998 27 maggio 2003 Gino Totaro lista civica Sindaco [6]
27 maggio 2003 17 giugno 2008 Cateno De Luca lista civica Sindaco [6]
17 giugno 2008 1º luglio 2011 Cateno De Luca lista civica Sindaco [6]
14 luglio 2011 8 maggio 2012 Michelangelo Lo Monaco Comm. straordinario [6]
8 maggio 2012 11 giugno 2017 Alessandro Rasconà Sindaco [6]
12 giugno 2017 in carica Giovanni Sebastiano De Luca Sindaco [6]

Altre informazioni amministrative

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Il comune di Fiumedinisi fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n. 6 (Montagna litoranea dei Peloritani)[7].

La società calcistica è il Fiumedinisi, che milita nel campionato di Prima Categoria Sicilia.

  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 9 settembre 2022. URL consultato il 20 settembre 2022.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 275, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d e f g h i j k http://amministratori.interno.it/
  7. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 21 maggio 2014.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàLCCN (ENn00110939 · J9U (ENHE987007482587605171
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