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Ida di Boulogne

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima contessa di Boulogne, vedi Ida di Lorena.
Beata Ida di Boulogne
La beata Ida in una miniatura medievale
 

Oblata benedettina

 
NascitaArdenne, 1040
Morte13 aprile 1113
Venerata daChiesa cattolica
Ricorrenza13 aprile

Ida di Boulogne o di Lotaringia, o anche Beata Ida di Lorena (Ardenne, 104013 aprile 1113), fu contessa consorte di Boulogne, dal 1056 circa al 1088 che, dopo essere rimasta vedova, si fece oblata benedettina.

Secondo la Ex Vita B. Idæ Boloniensis Comitissæ, Ida era la figlia femmina primogenita del Duca dell'Alta Lorena (Lotaringia), conte di Verdun, margravio reggente di Toscana (assieme alla seconda moglie, Beatrice di Bar, dal 1054), duca della Bassa Lorena (Lotaringia) e margravio di Anversa, Goffredo III il Barbuto e della prima moglie, Doda (pater…Godefridus, mater vero ejus non minus egregia, Doda)[1], che, secondo lo storico medievalista, Alan V. Murray, nel suo The crusader Kingdom of Jérusalem, A Dynastic History 1099-1125 (non consultato), era la figlia del conte di Rethel, Manasse II[2].
Goffredo III il Barbuto, come ci viene confermato dal Herimanni Augiensis Chronicon era il figlio maschio primogenito del margravio di Anversa, conte di Verdun, duca della Bassa Lorena (Lotaringia) e duca dell'Alta Lorena (Lotaringia) Gothelo o Gozzelone I (Gotefridus alter filius eius [=Gozzilo dux Lotharingorum)[3] e della di lui moglie, di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti[4].

Discendente da Carlo Magno[5], era anche nipote di papa Stefano IX (che era Federico, il fratello minore di Goffredo il Barbuto[6]) e secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, era sorella del duca della Bassa Lorena (Lotaringia), conte di Verdun, e margravio reggente di Toscana (assieme alla suocera, Beatrice di Bar, per conto della moglie, Matilde di Canossa), Goffredo IV il Gobbo[7].

Ancora secondo la Ex Vita B. Idæ Boloniensis Comitissæ e, secondo la Genealogica comitum Buloniensium, Ida, verso il 1056 sposò, come seconda moglie, Eustachio II, conte di Boulogne[8][9], che, ancora secondo la Genealogica comitum Buloniensium, era il figlio primogenito del conte di Boulogne, Eustachio I e di Matilde di Lovanio[9], figlia di Lamberto I, conte di Lovanio.

Dopo essere rimasta vedova, nel 1088, divenne oblata benedettina[10]. Dotata di grande pietà, corrispondeva con Anselmo, arcivescovo di Canterbury, che divenne il suo direttore spirituale.

Ella protesse le chiese, soprattutto la Basilica di Notre-Dame de l'Immaculée Conception di Boulogne-sur-Mer e fondò abbazie in Piccardia quali Saint-Wulmer a Boulogne, Saint-Michel-du-Wast a Wast e Notre Dame de la Capelle vicino a Calais. Fece considerevoli donazioni alle abbazie di Saint-Bertin, Bouillon e Afflighem[11].

Nel 1098, dopo che i tre figli erano partiti, per partecipare alla prima crociata, Ida, secondo il documento n° XVI del Cartulaire de l'abbaye de Saint-Bertin fece una donazione all'abbazia di San Bertino, in suffragio dell'anima del marito Eustachio (Eustachii domini mei comitis) e per l'incolumità dei propri figli citandone solo due (Godefridi et Balduini)[12].

Ida, secondo il Lamberti Audomariensis Chronica, Catalogus Regum Langobardorum et Imperatorum, morì il 13 aprile (Idus April[13]) 1113[14].

La sua salma fu inumata nel monastero di Wast ma nel 1669 essa fu traslata in un monastero benedettino di Parigi e poi, nel 1808, in quello di Bayeux, ove i suoi resti riposano tuttora[11].

La sua pietà ed umiltà le valsero la beatificazione[15] e il re Luigi XI la nominò patrona di Boulogne-sur-Mer nell'aprile del 1478.

Il Martirologio Romano dice di lei: «Nel monastero di Santa Maria presso Wast, nella regione di Boulogne, in Francia, beata Ida, che, vedova di Eustachio, conte di Boulogne, rifulse per la sua generosità verso i poveri e per lo zelo del decoro della casa di Dio.»

Ad Eustachio di Boulogne Ida diede tre figli:

  1. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 14: Ex Vita B. Idæ Boloniensis Comitissæ, pag. 113
  2. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Nobiltà della Sassonia-GODEFROI
  3. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus V: Bernoldi Chronicon, anno 1044, pag. 124 Archiviato il 24 novembre 2015 in Internet Archive.
  4. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Lotharingia (lower) nobility - GOZELON
  5. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 14: Ex Vita B. Idæ Boloniensis Comitissæ, pag. 113, nota d
  6. ^ J.P. Whitney, La riforma della chiesa, pagg. 333 e 334
  7. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXIII: Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1075, pag. 798 Archiviato il 7 ottobre 2014 in Internet Archive.
  8. ^ a b c d e (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 14: Ex Vita B. Idæ Boloniensis Comitissæ, pag. 114
  9. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus IX: Genealogica comitum Buloniensium, pag. 301 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  10. ^ (LA) Recueil des historiens des Gaules et de la France. Tome 14: Ex Vita B. Idæ Boloniensis Comitissæ, pagg. 114 e 115
  11. ^ a b Santi, beati e testimoni-Ida di Boulogne
  12. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de Saint-Bertin. doc. XVI, pagg. 227 e 228
  13. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus V: Lamberti Audomariensis Chronica, Catalogus Regum Langobardorum et Imperatorum, pag. 66, nota 6 Archiviato il 30 novembre 2015 in Internet Archive.
  14. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus V: Lamberti Audomariensis Chronica, Catalogus Regum Langobardorum et Imperatorum, anno 1113, pag. 66 Archiviato il 30 novembre 2015 in Internet Archive.
  15. ^ (FR) Voir site Nominis

Letteratura storiografica

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  • J. P.Whitney, La riforma della chiesa, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 299–352
  • (FR) Jean-Pierre Dickès, Sainte Ide de Boulogne, Paris, Editions de Paris, 2004
  • (FR) F. Ducatel (abbé, vicaire à Notre-Dame de Boulogne), Vie de Sainte Ide de Lorraine, comtesse de Boulogne, éditions Desclée de Brouwer et Cie, MCM.
  • (FR) revue Magnificat, avril 2011.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN74660139 · ISNI (EN0000 0004 1984 3446 · CERL cnp00552402 · LCCN (ENnb2005016204 · GND (DE119300982