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La Birmania (in lingua birmana Myanmar, per esteso Pyidaunzu Thanmăda Myăma Nainngandaw) è uno Stato dell'Asia sudorientale. Occupa parte della costa occidentale della penisola indocinese ed è affacciata sul Golfo del Bengala e sul mar delle Andamane. Confina da ovest a est con Bangladesh, India, Cina, Laos e Thailandia. In seguito ad un colpo di Stato, nel 1988, è stata sotto un regime militare fino al 2016. Il 27 marzo 2006 la giunta militare ha spostato la capitale da Yangon a Pyinmana, che è stata ufficialmente rinominata Naypyidaw, cioè "sede dei re". Ha una popolazione approssimativa di circa 43 milioni di abitanti. È grande 678500 km² ed è il più grande Stato dell'Indocina peninsulare. È, per estensione, circa il doppio dell'Italia, poco più grande dell'Afghanistan e poco meno dello Zambia. È attraversata dal tropico del Cancro. La Birmania è composta da sette divisioni e sette stati. Le Divisioni (Tain) sono popolate prevalentemente da bamar. Gli Stati (Pyinè) hanno particolari minoranze etniche (tra cui shan e karen). Stati e divisioni sono divisi in contee, spazi comunali e villaggi. Anche le grandi città come Rangoon e Mandalay non hanno un unico potere centrale che risiede nel comune. La Birmania è un paese multi-religioso anche se secondo il governo militare, il Buddhismo Theravada è praticato dall'89% della popolazione, specialmente fra bamar, rakhine, shan, mon e cinesi. Il cristianesimo è praticato dal 4% della popolazione, principalmente presso i kachin, i chin e i karen, a causa del lavoro missionario nelle loro rispettive aree. Circa tre quarti dei cristiani del paese sono protestanti, in particolare battisti, oltre che cattolici. L'Islam, principalmente sunnita, è praticato dal 4% della popolazione. |
La Birmania è indicata nelle principali lingue europee con esonimi che derivano dal nome birmano Bama: in italiano e spagnolo "Birmania", in francese Birmanie, in inglese Burma, in tedesco e russo Birma. In birmano, la Birmania è chiamata, in modo del tutto equivalente, tanto con il nome Myanma (/mjəmà/) che con il nome Bama (/bəmà/): Myanma è la versione tipica del registro scritto e letterario, mentre Bama è la forma più diffusa, che rappresenta la versione colloquiale. Il nome ufficiale locale (l'endonimo) a partire dal 1948, anno dell'indipendenza dall'Impero Britannico, ha sempre contenuto il termine Myanma; dal 1989 la trascrizione venne convenzionalmente mutata dal regime birmano con l'aggiunta della consonante finale -r, divenendo Myanmar, per permettere a alle popolazioni anglofone di pronunciare correttamente il nome con il suono finale "-a" al posto di "-e". Da allora il regime militare birmano iniziò un'intensa propaganda al fine di imporre all'estero Myanmar, il termine birmano adattato alla fonologia della lingua inglese, giustificando l'operazione con motivazioni etnico-politiche non sempre accettabili e senza riuscire, tuttavia, nell'intento prefissatosi. La dittatura giustificò la creazione e l'introduzione del nome Myanmar sostenendo che Birmania (Burma) indicasse in via esclusiva l'etnia maggioritaria e non rappresentasse pertanto tutte le minoranze. A tal proposito la BBC, che utilizza esclusivamente il nome Burma, fa notare come gli etimologisti considerino le argomentazioni del regime del tutto inaccettabili in quanto sia Myanma(r) che Burma provengono dalla stessa radice, hanno la stessa valenza semantica e sono stati utilizzati in modo intercambiabile per secoli. Dal 2010 il nome ufficiale birmano, in forma estesa, è Pyidaunzu Thanmăda Myăma Nainngandaw. L'esonimo ufficiale italiano è "Birmania", attestato nelle fonti dal XVIII secolo. |
La Birmania fu abitata da molti popoli nell'antichità, tra cui ricordiamo i Mon e i Pyu. I birmani si riorganizzarono e formarono un loro nuovo impero, che crollò nel 1527. Nel XVII secolo la Dinastia Konbaung, prese il controllo della Birmania e la portò a nuovo splendore. La Cina, temendo l'espansione della Birmania ad est, la invase quattro volte dal 1766 al 1769, ma fu respinta ogni volta con successo. Alla fine del 1767 i siamesi approfittarono delle guerre sino-birmane e, guidati dal nuovo re Taksin, liberarono il paese dalla dominazione di Ava. L'espansione della Birmania ad ovest e la costante minaccia che rappresentava per i loro interessi in India, costrinse i britannici a schierare l'esercito lungo i confini e, nel 1824, ad attaccare i rivali, alleandosi con i Siamesi, tradizionali rivali dei birmani. La prima guerra anglo-birmana (1824-1826) finì con la vittoria dei britannici, e con il trattato di Yandaboo la Birmania perse tutti i territori conquistati anni prima quali l'Arakan, l'Assam e il Manipur. Nel 1866, infine, fu definitivamente occupata ed inglobata nell'impero britannico Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dal Giappone e alla sua fine ottenne l'indipendenza sotto forma di repubblica democratica, rovesciata nel 1962 con la dittatura di Ne Win. Venne favorita una svolta politica del Paese verso uno Stato socialista. Nel gennaio 1974 fu promulgata in tal senso una nuova Costituzione. Nel 1988 sommosse e proteste sconvolsero il paese. L'amministrazione civile cessò di esistere fin quando, nel settembre successivo le forze armate, sotto il comando del generale Saw Maung, organizzarono un colpo di Stato per ristabilire l'ordine. Durante la cosiddetta rivolta 8888, migliaia di persone furono uccise. La costituzione del 1974 fu rimpiazzata in favore di una legge marziale. Nel settembre 2007, i monaci buddisti protestarono pacificamente contro il regime, invitando il popolo ad unirsi alle dimostrazioni. La giunta militare rispose con la violenza alle proteste, suscitando una vasta attenzione internazionale. Si stima che le vittime furono oltre duecento, ma il governo militare si è rifiutato di divulgare dati ufficiali, minimizzando l'accaduto. In quel periodo fu vietato l'uso di internet a tutta la popolazione, con la preoccupazione sulle possibili reazioni dell'opinione pubblica mondiale. L'ONU inviò un suo rappresentante, il nigeriano Ibrahim Gambari, per verificare la situazione. |
Tavoy (in Birmano ထားဝယ္မ္ရုိ့; MLCTS: hta: wai mrui.; conosciuta anche come Dawei), è una città del sud-est della Birmania (o Myanmar) ed è il capoluogo della divisione del Tenasserim (chiamata anche divisione del Tanintharyi), locata a circa 614,3 km a sud di Rangoon, sulla sponda nord del fiume Dawei. Secondo le stime del 2005 contavava 139.900 abitanti, in maggioranza Bamar. L'area attorno l'estuario del fiume Dawei fu abitata per secoli da Mon, Karen e navigatori Thai. |
Il lago Inle con una coltivazione galleggiante.
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