Rayo Vallecano de Madrid
Rayo Vallecano de Madrid Calcio | |
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Rayistas, Los Franjirrojos, El Rayito, La Franja | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco, rosso |
Simboli | fulmine |
Dati societari | |
Città | Madrid |
Nazione | Spagna |
Confederazione | UEFA |
Federazione | RFEF |
Campionato | Primera División |
Fondazione | 1924 |
Presidente | Raúl Martín Presa |
Allenatore | Iñigo Pérez |
Stadio | Campo de Fútbol de Vallecas (15 500 posti) |
Sito web | www.rayovallecano.es |
Palmarès | |
Stagione in corso | |
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Il Rayo Vallecano de Madrid, più comunemente Rayo Vallecano e spesso detto anche solo Rayo ("folgore" in spagnolo) è una società calcistica spagnola con sede nella città di Madrid, la terza per importanza della capitale dopo Real e Atlético de Madrid. Nella stagione 2023/24 milita in Primera División.
Ha disputato in totale 20 campionati di Primera División e 38 in Segunda División. Il miglior risultato ottenuto nel massimo campionato è l'ottavo posto raggiunto nella stagione 2012-2013. L'unica partecipazione alle coppe europee è invece avvenuta in virtù del nono posto ottenuto nella stagione 1999-2000, quando il club ottenne grazie al premio fair-play l'accesso al preliminare di Coppa UEFA 2000-2001.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nei primi anni nella capitale spagnola a darsi battaglia ci sono già il Real Madrid e l'Atlético, quando il 29 maggio 1924 nacque l'Agrupación Deportiva El Rayo[1]. Nel corso di una riunione venne deciso di modificare il nome del club, che diventa Agrupación Deportiva Rayo Vallecano, e come stemma utilizzare lo stemma di Vallecas. Inizia così una nuova era per il Rayo Vallecano, che però non può permettersi di avere in squadra grandi campioni e vivacchia per 27 anni facendo la spola tra la Segunda División e la Tercera División.
Nel 1977 inaspettatamente il Rayo disputa un grande campionato giungendo al terzo posto nella Segunda División, venendo promosso per la prima volta in Primera División[2]. L'impatto con la massima serie è abbastanza buono, tanto che il primo anno si piazza al decimo posto, risultando una delle più belle sorprese del campionato. Nella stagione successiva arriva un quindicesimo posto, preludio della retrocessione che avviene l'anno successivo.
Nonostante gli sforzi per fare ritorno nella massima serie, nel 1984 arriva ventesimo ritornando in terza divisione. Nella categoria rimangono una sola stagione e, dopo due anni di assestamento in seconda – durante i quali vincono una Copa de la Liga Segunda División nel 1986 – ottengono un secondo posto che garantisce il ritorno nella Liga, avventura che questa volta dura una sola stagione.
Nel 1992 José Maria Ruiz-Mateos diventa azionista di maggioranza del club, andando a ricoprire il ruolo di presidente. A causa di problemi con il fisco però è costretto, due anni dopo, a cedere la guida alla moglie, Maria Teresa Rivero Sanchez. Questa diventa subito un'icona importante per il movimento calcistico, che le intitola il Campo de Fútbol de Vallecas. Negli anni novanta si verifica una continua altalena tra la prima e la seconda divisione, senza riuscire a stabilizzarsi nella categoria più importante.
Nel 1999 la squadra sale nuovamente nella Liga: si tratta di una stagione fortunata, visto che in quell'occasione erano state stabilite quattro promozioni. La stagione 1999-2000 è da incorniciare, perché ottiene un nono posto finale, miglior piazzamento della storia del club fino a quel momento (e rimasto tale fino all'ottavo posto raggiunto nel 2012-2013). Grazie alla classifica fair-play, disputa l'anno successivo la Coppa UEFA: nella competizione europea, il Rayo fu protagonista di un ottimo cammino (eliminando formazioni quali Lokomotiv Mosca e Bordeaux) prima di fermarsi ai quarti di finale, sconfitto nel derby iberico dall'Alavés[3].
Il 15 maggio 2016 all'ultima giornata di campionato, nonostante la vittoria per 3-1 contro il Levante, il Rayo retrocesse in Segunda División. Nello stesso anno la proprietà della squadra partecipò alla nascita del Rayo Oklahoma City, squadra della NASL. Il progetto però fallì e la società statunitense non partecipò al campionato successivo.
Al termine della stagione 2017-2018 la squadra ha riguadagnato la massima serie dopo due anni di assenza, vincendo il campionato di Segunda División[4]. Tuttavia l'anno dopo si piazza all'ultimo posto in classifica, retrocedendo dopo appena un anno. Nell'annata 2019-2020 manca per un punto l'accesso ai play-off, mentre in quella successiva termina al sesto posto, l'ultimo utile, e, superando la semifinale contro il Leganés e aggiudicandosi la finale contro il Girona, vince i play-off, tornando così nella massima serie dopo due anni.
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del Rayo Vallecano de Madrid | |
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Colori e simboli
[modifica | modifica wikitesto]Colori sociali
[modifica | modifica wikitesto]Al momento della sua fondazione nel 1924 la divisa del club era interamente bianca. La decisione di aggiungere la tipica fascia diagonale rossa venne approvata solo nel 1948, a seguito di una richiesta dei concittadini dell'Atlético Madrid che nel dopoguerra fornirono aiuto economico al Rayo, a patto che la società introducesse un elemento distintivo sulle proprie maglie, per distinguerle da quelle dei rivali del Real Madrid[5]. La scelta della fascia rossa fu ispirata dai colori della squadra argentina del River Plate.
Per la stagione 2022-23 la storica fascia diagonale è stata per la prima volta sostituita in tutte le divise ufficiali da un fulmine stilizzato, simile a quello utilizzato nello stemma[6].
Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma della squadra riporta nella parte sinistra l'emblema del quartiere di Vallecas[7], composto da un piccolo scudo rosso con al centro un rastrello ed un forcone incrociati, sormontati da una corona e circondati da foglie di alloro[8]. Una folgore irregolare di colore rosso divide lo stemma in due, e sulla parte destra sono riportate le lettere RVM, acronimo del nome ufficiale della società.
Stadio
[modifica | modifica wikitesto]La squadra disputa le proprie partite casalinghe al Campo de Fútbol de Vallecas, situato nell'omonimo quartiere della capitale spagnola. Inaugurato nel 1976 sul luogo di un precedente impianto, e noto dal 1994 al 2011 come "Estadio Teresa Rivero" in onore della presidente del club all'epoca, l'impianto può ospitare 14.708 spettatori[9].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Sezione femminile
[modifica | modifica wikitesto]La sezione femminile del Rayo Vallecano, che gioca nella Primera División dalla stagione 2003-2004, negli ultimi anni ha conquistato un posto di rilievo nel panorama calcistico spagnolo, conquistando 3 campionati consecutivi (2008-2009, 2009-2010, 2010-2011) e una Copa de la Reina (2008).
Sia nella stagione 2010-2011 sia nella stagione 2011-2012 il Rayo Vallecano femminile è arrivato agli ottavi di finale della UEFA Women's Champions League, venendo eliminato in entrambi i casi: nel 2010-2011 in rimonta dal più esperto Arsenal (2-0 all'andata per le madrilene in Spagna, 4-1 per le londinesi al ritorno in Inghilterra) e nel 2011-2012 nuovamente dall'Arsenal.
Diffusione nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Gli abitanti di Vallecas, quartiere di estrazione tradizionalmente operaia dove si ha una delle aree con il reddito pro-capite più basso nella capitale, considerano il Rayo Vallecano un'icona della propria identità[10]. Per questo motivo, la squadra è spesso assurta a simbolo cittadino della resistenza al calcio moderno e ai suoi valori, e ad icona di riscatto per la classe più "proletaria" della capitale spagnola.
Alla squadra è dedicata la canzone degli Ska-P Como un Rayo, contenuta nell'album d'esordio del gruppo spagnolo[11], assurta a inno non ufficiale del club.
Allenatori
[modifica | modifica wikitesto]Calciatori
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- 1986
- 1955-1956, 1964-1965
Altri piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]- Secondo posto: 1988-1989, 1991-1992, 1994-1995, 2010-2011
- Terzo posto: 1976-1977
- Vittoria play-off: 2020-2021
- 1999-2000
Statistiche e record
[modifica | modifica wikitesto]Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Campionati nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Alla stagione 2024-2025 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1º | Primera División | 22 | 1977-1978 | 2024-2025 | 22 |
2º | Segunda División | 38 | 1956-1957 | 2020-2021 | 38 |
3º | Segunda División B | 5 | 1984-1985 | 2007-2008 | 5 |
4º | Tercera División | 11 | 1949-1950 | 1964-1965 | 11 |
Tornei internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Alla stagione 2024-25 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa UEFA/UEFA Europa League | 1 | 2000-2001 |
Statistiche nelle competizioni UEFA
[modifica | modifica wikitesto]Tabella aggiornata alla fine della stagione 2024-2025.
Competizione | Partecipazioni | G | V | N | P | RF | RS |
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Coppa UEFA/UEFA Europa League | 1 | 12 | 8 | 2 | 2 | 30 | 9 |
Tifoseria
[modifica | modifica wikitesto]I Bukaneros sono il maggior gruppo organizzato della tifoseria del club. Sono considerati uno dei tifosi più attivi e organizzati della Spagna. La tifoseria rayista si è distinta negli anni per la forte connotazione antifascista[12][13].
Il gemellaggio più sentito è con i tifosi del Cádiz Club de Fútbol. Un rapporto di amicizia esiste anche con i tifosi del Deportivo, Athletic Club, Osasuna, Alaves, Real Sociedad de Fútbol, AD Alcorcón e Gimnastica Segoviana Club de Futbol. Nel resto del mondo i tifosi sono in buoni rapporti con quelli del Girondins Bordeaux, Iraklis, Virtus Verona, Livorno Calcio, Olympique Marseille, Celtic Football Club e Fußball-Club Bayern München.
La rivalità più sentita dai tifosi è senza dubbio quella coi concittadini del Real Madrid. Rivalità di minor tono sussistono con i tifosi del Getafe Club de Fútbol, Atletico Madrid, FC Barcellona, Valencia Club de Fútbol, Celta de Vigo, Sporting Gijon, Real Oviedo, Real Zaragoza, Espanyol, Real Valladolid Club de Fútbol, Elche Club de Fútbol, Malaga CF, Real Mallorca e UD Las Palmas. In campo internazionale, qualsiasi gruppo con un'ideologia di destra potrebbe avere problemi con i Bukaneros.
Organico
[modifica | modifica wikitesto]Rosa 2024-2025
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato il 25 agosto 2024.[14]
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (ES) Historia resumida del Rayo, su rayovallecano.es. URL consultato il 23 agosto 2022.
- ^ (ES) El Rayo Vallecano, su islabahia.com. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (ES) A. Cuenca, El sueño europeo del Rayo Vallecano, su losotros18.com, 24 novembre 2017. URL consultato il 30 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2022).
- ^ Il Rayo Vallecano torna in Liga: promosso dopo due anni, su goal.com, 27 maggio 2018. URL consultato il 28 agosto 2022.
- ^ (EN) J. Argudo, The origin of the shirt with the red trim Rayo Vallecano, su futbolretro.es. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (ES) El Rayo elimina la franja en sus camisetas, su pasionporelrayo.com, 2 agosto 2022. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (ES) Escudos y colores de la Liga: Rayo Vallecano, su alvarolamela.com, 22 novembre 2011. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (ES) Escudo de Vallecas, su puentedevallecasblog.wordpress.com. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (ES) Estadio de Vallecas, su rayovallecano.es. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (EN) D. Thompson, Hispanophile: Rayo Vallecano, working class heroes, su theroar.com.au, 11 ottobre 2021. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (EN) J. Belville, La Política Del Fútbol Part Three: Rayo Vallecano – Madrid’s Working-Class Club, su worldfootballindex.com, 20 luglio 2020. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (EN) The story of Rayo Vallecano, Madrid’s third team, and their fervid supporters, su planetfootball.com, 19 ottobre 2017. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (EN) W. Pugh, Watch as Rayo Vallecano fans wear protective suits and clean stadium after visit from far right-wing political party, in The Sun, 18 aprile 2021. URL consultato il 30 agosto 2022.
- ^ (ES) Plantilla Rayo Vallecano de Madrid, su rayovallecano.es. URL consultato l'8 gennaio 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rayo Vallecano de Madrid
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) Sito ufficiale, su rayovallecano.es.
- Rayo Vallecano de Madrid (canale), su YouTube.
- (DE, EN, IT) Rayo Vallecano de Madrid, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Rayo Vallecano de Madrid, su int.soccerway.com, Perform Group.
- Rayo Vallecano de Madrid, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Rayo Vallecano de Madrid, su eu-football.info.
- (RU) Comunità ufficiale (VK)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 149749552 · LCCN (EN) nb2018024043 · BNE (ES) XX105354 (data) |
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