Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Skip to main content
Il testo analizza la crisi delle discipline umanistiche - e in particolare della storia - sullo scenario contemporaneo e ricostruisce il ruolo che queste hanno avuto nelle principali scuole di design. Il testo sottolinea le ragioni la... more
Il testo analizza la crisi delle discipline umanistiche - e in particolare della storia - sullo scenario contemporaneo e ricostruisce il ruolo che queste hanno avuto nelle principali scuole di design. Il testo sottolinea le ragioni la scarsa rilevanza della storia in scuole come il Bauhaus e la Scuola di Ulm, sottolineando al contempo la relazione che queste hanno avuto con le indicazioni della pedagogia e delle discipline pi\uf9 avanzate al loro tempo
Il testo ripercorre le tappe pi\uf9 significative dell'immagine del grande magazzino la Rinascente, attraverso l'analisi degli allestimenti interni, delle mostre, della progettazione dei sistemi espositivi e delle vetrine, fino... more
Il testo ripercorre le tappe pi\uf9 significative dell'immagine del grande magazzino la Rinascente, attraverso l'analisi degli allestimenti interni, delle mostre, della progettazione dei sistemi espositivi e delle vetrine, fino all'epoca della pianificazione dell'immagine dell'impresa commerciale, coprendo un periodo storico fra gli anni cint\uecquanta e ottanta del Novecento
The editors thank the Department of External Relations of Omnitel–Vodafone, Anna Maria Grossi of the Fashion and Events Department of Milan City Council, the Aventis Foundation (Italy), and Diego Mocellini of Bli.io for their generous... more
The editors thank the Department of External Relations of Omnitel–Vodafone, Anna Maria Grossi of the Fashion and Events Department of Milan City Council, the Aventis Foundation (Italy), and Diego Mocellini of Bli.io for their generous support of the international conference “Il ...
However paradoxical it may seem, the history of industrial design has for a long time, been able to ignore business history, just as the history of enterprise has been able to avoid a real confrontation with the history of products. Far... more
However paradoxical it may seem, the history of industrial design has for a long time, been able to ignore business history, just as the history of enterprise has been able to avoid a real confrontation with the history of products. Far from being a sort of play on words, this ...
Il fenomeno dell\u2019italian design, con i suoi prodotti di eccellenza nell\u2019arredamento, negli accessori e nella moda, ha occupato negli ultimi decenni tutto lo spazio dell\u2019informazione, mettendo la sordina a settori pi\uf9... more
Il fenomeno dell\u2019italian design, con i suoi prodotti di eccellenza nell\u2019arredamento, negli accessori e nella moda, ha occupato negli ultimi decenni tutto lo spazio dell\u2019informazione, mettendo la sordina a settori pi\uf9 vicini alla dimensione tecnologica e sociale del prodotto. Lungo la frattura che si \ue8 aperta fra \u201cdesign\u201d e \u201cdisegno industriale\u201d, il volume propone storie che portano in primo piano la componente tecnico-scientifica del progetto, dando risalto a episodi di solito lasciati sullo sfondo, illustrando strategie, percorsi e personaggi forse meno conosciuti, ma che hanno avuto un ruolo centrale nelle vicende del design nel nostro Paese
Dopo decenni di ribalta per designer alla moda, questo libro racconta la carriera di un progettista fuori dagli schemi, scritto per chi del design conosce l'esistenza, ma ignora la sostanza. Antonio Macchi Cassia ha attraversato la... more
Dopo decenni di ribalta per designer alla moda, questo libro racconta la carriera di un progettista fuori dagli schemi, scritto per chi del design conosce l'esistenza, ma ignora la sostanza. Antonio Macchi Cassia ha attraversato la stagione del design italiano fra gli anni Settanta e oggi partecipando da protagonista all\u2019avventura Olivetti e poi come libero professionista. Interpretando il suo lavoro come una professione ancorata ai processi produttivi, come un esercizio intellettuale alla ricerca della qualit\ue0, della prestazione efficace, si \ue8 dedicato soprattutto ai prodotti collettivi e di servizio. Gli autori costruiscono attorno alla personalit\ue0 di Macchi Cassia non una galleria di prodotti, ma un libro da cui emergono le mosse teoriche implicite in ogni progetto che non sia pura routine. Testi sui temi prevalenti del lavoro di Macchi Cassia accompagnano i progetti pi\uf9 significativi, che illustrano una metodologia pragmatica e ingegnosa, equidistante tanto ...
La storia del design come parte della storia d'impres
Il testo percorre alcune tappe del rapporto fra immaginario e progettazione, sottolineando la circolarit\ue0 che esiste fra l'immaginario degli oggetti di design, che producono significati e associazioni simboliche e culturali,... more
Il testo percorre alcune tappe del rapporto fra immaginario e progettazione, sottolineando la circolarit\ue0 che esiste fra l'immaginario degli oggetti di design, che producono significati e associazioni simboliche e culturali, aprendo mondi impensati, e l\u2019imma-ginario insito nella formulazione e nella progettazione di nuovi oggetti

And 90 more

Research Interests:
«Gli oggetti sono strutture immaginarie. Lo sono non soltanto perché producono significati simbolici e culturali, aprendo mondi impensati, ma anche perché l’immaginario è insito nella formulazione e nella progettazione di nuovi oggetti.... more
«Gli oggetti sono strutture immaginarie. Lo sono non soltanto perché producono significati simbolici e culturali, aprendo mondi impensati, ma anche perché l’immaginario è insito nella formulazione e nella progettazione di nuovi oggetti. Si potrebbe dire che l’immaginario è un produttore di oggetti, tanto quanto gli oggetti sono produttori di immaginario. E in questa circolarità il design ha fissato un punto storicamente essenziale facendo, di questa circolarità, la sua caratteristica peculiare, il suo connotato saliente: dar forma agli artefatti e, attraverso la forma, dar vita a immaginari».
Attraverso la voce di diversi autori, il volume analizza il ruolo che gli oggetti hanno nella costruzione sociale dell’immaginario, con contributi provenienti da ambiti produttori di potenti immaginari, come il cinema, la letteratura, la fotografia, l’editoria, l’arte. Ma si interroga anche su come si forma l’immaginario nel mondo della progettazione, scandagliando le dinamiche che governano l’iter immaginativo: da un lato ricostruisce gli elementi fondanti e la storia di questo processo, dall’altro documenta le sue innumerevoli sfaccettature nei percorsi progettuali dei designer stessi.
Research Interests:
Devoted to the theme “The years they made contact: Graphic design, new technologies and new media”, the issue edited by Maddalena Dalla Mura, Raimonda Riccini and Carlo Vinti aims to contribute to the historical study and understanding of... more
Devoted to the theme “The years they made contact: Graphic design, new technologies and new media”, the issue edited by Maddalena Dalla Mura, Raimonda Riccini and Carlo Vinti aims to contribute to the historical study and understanding of a phenomenon – the advent of the digital – that has radically redefined the conceptual and operational scenario of contemporary design. Thirty years after the desktop publishing revolution, the journal explores the longest period of intersection, convergence and tension that was produced when graphic design “made contact” with electronic and digital technologies and media. Through the reconstruction and discussion of specific cases and experiences, the articles examine the impact of the various innovations that were introduced from the 1950s to the new millennium on the profession and on the very idea of graphic design.
As a whole, the research studies, essays and micro-histories featured in this issue on the one hand illuminate how the new tools and media challenged and transformed from within the production chain and the boundaries of graphic design, including the field of design education; on the other, they highlight the slow process of cultural assimilation and the resistance to a change that forced designers to deeply reconsider the technical nature of their practice.

/
Il numero curato da Maddalena Dalla Mura, Raimonda Riccini e Carlo Vinti intende contribuire alla comprensione storica e alla trattazione storiografica di un fenomeno – l’avvento del digitale – che ha radicalmente ridefinito l’orizzonte concettuale e operativo del design contemporaneo. A distanza ormai di trent’anni dalla rivoluzione del desktop publishing, la rivista indaga la storia delle intersezioni, convergenze e tensioni prodotte dal contatto fra graphic design e tecnologie elettroniche e digitali. Gli articoli raccolti esaminano, attraverso la ricostruzione e la discussione di casi ed esperienze particolari, l’impatto che diverse tecnologie elettroniche e digitali, entrate in scena dagli anni cinquanta all’inizio del nuovo millennio, hanno avuto sulla professione e sulla idea stessa di graphic design.
Complessivamente, le ricerche, i saggi e le microstorie da un lato illuminano come i nuovi strumenti e media abbiano sfidato e alterato dall’interno la filiera e i confini operativi della progettazione e produzione grafica, fino a toccare la sfera dell’educazione, dall’altro evidenziano il lento e contrastato processo di assimilazione culturale di un cambiamento che ha costretto i designer a confrontarsi, in maniera profonda, con la natura propriamente tecnica della loro pratica.

Contributors to this issue / Gli autori di questo numero: Letizia Bollini, Giulia Ciliberto, Gillian Crampton Smith, Maddalena Dalla Mura, Simona De Iulio e Fabiola Leone, Liselotte Doeswijk e René Koenders, Andrea Facchetti, Robin Kinross, Michele Galluzzo, Chiara Mari, Isabella Patti, Luciano Perondi, Karin van der Heiden, Carlo Vinti.
Research Interests: