in Milano tra memoria e ricordo, identità e immaginario, distruzione e ricostruzione, a cura di P. Giovannetti e S. Moretti, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2022
This paper is dedicated to a well-known event: the demolition between 1948 and 1952 of the mediev... more This paper is dedicated to a well-known event: the demolition between 1948 and 1952 of the medieval church of San Giovanni in Conca in Milan. On the other hand, the debate that took place on the issue on the pages of the “Corriere della Sera” is not known. The complete counting of the newspaper from 1945 to 1952 made it possible to verify the use of the press to safeguard the monument, at least its crypt, and to trace the hitherto unpublished project (and fortunately never realized) to transfer this underground environment to the Sforzesco Castle.
in “Domus sapienter staurata”. Scritti di storia dell’arte per Marina Righetti, a cura di A.M. D’Achille, A. Iacobini, P.F. Pistilli, Milano, Silvana Editoriale, 2021
Il contributo indaga la fortuna delle pitture cristiane nel cosiddetto Tempio della Tosse a Tivol... more Il contributo indaga la fortuna delle pitture cristiane nel cosiddetto Tempio della Tosse a Tivoli, dalle prime riproduzioni settecentesche, ovvero i disegni inediti commissionati da Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt, qui pubblicati, agli studi storico-artistici dei primi decenni del Novecento. Tra errori di lettura iconografica, fantasiose interpretazioni e acute osservazioni, la ricerca ha portato a un inaspettato ritrovamento da parte dell'autrice del saggio e di altri: il frammento di colonna con l'iscrizione che potrebbe datare la trasformazione in chiesa dell'edificio pagano e che si credeva perduto dal 1925-1926, era ancora lì, all'interno del monumento, in buona parte interrato.
in Seroux d’Agincourt e la documentazione grafica del Medioevo. I disegni della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di I. Miarelli Mariani, S. Moretti, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2017
Il contributo analizza, attraverso le pagine dell’Histoire de l’Art par les monumens depuis sa dé... more Il contributo analizza, attraverso le pagine dell’Histoire de l’Art par les monumens depuis sa décadence au IVe siècle jusqu’à son renouvellement au XVIe (1810-1823), il rapporto di Jean-Baptiste Seroux d’Agincourt con l’arte bizantina, o meglio l’arte greca moderna. Si è tentato, anche con l’ausilio dei materiali conservati in Biblioteca Apostolica Vaticana (disegni, calchi, incisioni, appunti autografi o dei suoi collaboratori), di comprendere la cultura del francese sull’argomento (cosa conosceva, cosa leggeva, cosa riteneva degno di menzione, cosa aveva visto con i propri occhi ecc.) e di capire da dove nasce la sua opinione tutto sommato non negativa dello stile greco moderno che provvede alla rinascita del gusto e della produzione artistica in Italia.
in Milano e la memoria: distruzioni, ricostruzioni, recuperi, a cura di P. Giovannetti e S. Moretti, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2020
Obiettivo del saggio è analizzare il “recupero” di una tradizione medievale nella Milano del seco... more Obiettivo del saggio è analizzare il “recupero” di una tradizione medievale nella Milano del secondo dopoguerra, ciò permetterà di riflettere sul rapporto ancora proficuo tra creazione iconografica e cerimonia liturgica o extra-liturgica.
in Dialoghi con Bisanzio. Spazi di discussione, percorsi di ricerca, a cura di S. Cosentino, M.E. Pomero, G. Vespignani, Spoleto, Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo, 2019
Correva l’anno 1472: Bessarione, rientrando da una missione fallimentare in Francia, malato, seco... more Correva l’anno 1472: Bessarione, rientrando da una missione fallimentare in Francia, malato, secondo alcune fonti avvelenato, moriva a Ravenna durante la notte tra il 17 e il 18 novembre in casa dell’amico veneziano Antonio Dandolo. L’anno successivo, un personaggio della cancelleria vaticana redigeva un elenco di oggetti che si conservavano allora nella sagrestia della basilica di San Pietro e provenivano, come il redattore ci informa, dall’eredità del cardinal Niceno: icone, suppellettile ecclesiastica, tessuti, pergamene. Il documento è inedito ed è stato da me rintracciato in un fondo della Biblioteca Apostolica Vaticana; si pubblica qui l’edizione grazie al paleografo Angelo Restaino. Questo nuovo ritrovamento arricchisce le notizie già note sull’eredità del cardinale greco al Vaticano, derivanti da un inventario più tardo, datato 1489, e pubblicato alla fine del XIX secolo da Müntz e Frothingham. L’elenco del 1473, infatti, presenta alcune interessanti varianti che, da una parte, hanno permesso di confermare per alcune opere la proprietà dell’illustre prelato, dall’altra, hanno condotto all’identificazione di nuovi pezzi, anche grazie ad una più ampia ricerca della documentazione archivistica. Da questo nucleo di opere emerge la profonda devozione di Bessarione, la sua fede ortodossa, il suo contributo al Concilio di Firenze, il suo rapporto con Isidoro di Kiev o il suo disegno di alleanza occidentale con la Russia e la sua vicinanza a Venezia. Il nostro personaggio doveva custodire gelosamente questo ‘tesoretto’, che racconta materialmente, la sua biografia, lasciata da parte la collezione libraria che nel 1473 era già partita per l’altra Bisanzio, cioè per la città lagunare.
Riassunto. Questo articolo indaga la presenza della sirena sull'acquasantiera nel Medioevo. L'esa... more Riassunto. Questo articolo indaga la presenza della sirena sull'acquasantiera nel Medioevo. L'esame è stato condotto sui casi conservati e oggi noti, tutti concentrati cronologicamente (XII secolo) e territorialmente (Italia del Nord). Si tratta del pezzo nella pieve romanica di San Giorgio a Ganaceto (non lontano da Modena), dell'acquasantiera nella pieve romanica di Santa Maria Assunta a Rubbiano, nel comune di Montefiorino (nell'Appenino modenese), e della pila lustrale nel battistero del duomo di Cremona. Lo studio, che si avvale dei precedenti e non discute la cronologia e l'attribuzione già oggetto di ampio dibattito da parte di altri studiosi, ha riesaminato invece l'iconografia, giungendo a ipotizzare che non sempre è possibile identificare i soggetti scolpiti con le sirene, come è stato fatto in passato. Appare invece opportuno riconoscervi esseri più mostruosi, come la lamia o l'arpia, forse per valorizzare maggiormente le qualità salvifiche dell'acqua benedetta. Anche sui fonti battesimali la sirena appare personaggio poco sfruttato, ma l'indagine in questo contesto è ancora da svolgere in maniera sistematica. [en] The Mermaid and the Holy-Water Font in the Middle Ages: a difficult combination Abstract. This paper investigates the presence of the siren on the holy-water font in the Middle Ages. The study was carried out on the preserved and known cases, all grouped chronologically (12th century) and territorially (Northern Italy). This is the piece located in the Romanesque church of San Giorgio in Ganaceto (near Modena), the stoup in the Romanesque church of Santa Maria Assunta in Rubbiano, in the municipality of Montefiorino (in the Modenese Apennines), and the lustral pile in the baptistery of cathedral of Cremona. The study, which makes use of the precedents and does not discuss the chronology and the attribution already subject of wide debate by other scholars, has instead reexamined the iconography, coming to hypothesize that it is not always possible to identify the subjects sculpted with the sirens, as has been done in the past. On the other hand, it seems appropriate to recognize more monstrous beings, such as the lamia or the harpy, perhaps to enhance the salvific qualities of holy water. Moreover on the baptismal fonts the siren appears as a little exploited character, but the investigation in this context is still to be carried out in a systematic way.
in Raccontare Milano. Arte, architettura, media e mercato, 2018
Il volume è il risultato di un progetto di ricerca del Dipartimento di Comunicazione, arti e medi... more Il volume è il risultato di un progetto di ricerca del Dipartimento di Comunicazione, arti e media "Giampaolo Fabris" dell'Università IULM dal titolo "Milano raccontata con gli occhi degli altri". 'L'altro' è rappresentato da chi è estraneo, per così dire, alla città, ma anche da chi è diverso da noi. Cogliere il suo racconto significa generarne un altro, in un processo che non ha fine e che proprio in questo nasconde la sua profonda e intrinseca vitalità. La caratteristica dei saggi qui riuniti è la 'polifonia'. I percorsi di analisi e di ricerca proposti dagli autori portano in tante direzioni, ma partono tutti dallo stesso punto: Milano. Storici e critici dell'arte, del cinema, della televisione, architetti, economisti hanno illustrato opere e aspetti più o meno noti della città, con sguardi profondi e inediti. Il volume è concluso da un progetto didattico curato da Gianluigi Colin e Adriano D'Aloia, che hanno guidato gli studenti del corso di Teoria e tecnica della fotografia della Facoltà di Arti, turismo e mercati della IULM in una piccola sfida: raccontare Milano attraverso il mezzo fotografico. La bella narrazione per immagini, che via via ha preso corpo, compare qui in una selezione di lavori, che hanno svelato un rapporto con la città complesso e mai banale. Un racconto degli altri, appunto.
The paper presents some unpublished eighteenth-century drawings of a Greek stole (epitrachelion),... more The paper presents some unpublished eighteenth-century drawings of a Greek stole (epitrachelion), once preserved in the Vatican Sacristy and now lost. The aim of the work is trying to understand the original appearance, the production’s place and time of the epitrachelion and, from a critical point of view, the reason for the interest at the end of the eighteenth century towards a work of art of this kind.
This paper presents the Medieval and Byzantine works of art in Apulia studied by Jean-Baptiste Se... more This paper presents the Medieval and Byzantine works of art in Apulia studied by Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt (1730-1814), some of them published in his Histoire de l'Art par les monumens depuis sa décadence au IVe siècle jusqu'à son renouvellement au XVIe. It is aimed to discover the d’Agincourt’s sources, drawings, prints and news collected by him, the idea he had about the Apulia’s territory and its monuments.
This paper focuses on the theme of the Dormition of monks - hermits and/or cœnobites - as represe... more This paper focuses on the theme of the Dormition of monks - hermits and/or cœnobites - as represented in the earliest figurative sources of Byzantine art, and especially in illustrated manuscripts. The study of the material led to the identification of some recurrent features, such as the sobriety of the composition and details, the inevitable monastic habit, the enhancement of humility and asceticism. An attempt has been made to create a dialogue between images and written sources, thanks to which a complex and vivid picture has emerged, reflecting multiple meanings that have to be analyzed through the eyes of the past. This paper also deals with the issue of the origin of this iconographic subject and its relationship with other models.
Seroux d'Agincourt e la documentazione grafica del Medioevo. I disegni della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di I. Miarelli Mariani e S. Moretti, Città del Vaticano 2017 (Studi e testi, 523), pp. 267-421
The paper is devoted to three illuminated Greek manuscripts disappeared from Rome in the early ni... more The paper is devoted to three illuminated Greek manuscripts disappeared from Rome in the early nineteenth century and tracked down by the author (London, British Library, Burney 19 and Burney 20; New York, The Pierpont Morgan Library, M. 639). In order to identify the manuscripts, eighteenth and nineteenth century publications describing codices and their illuminations, reproduced with engraving, have been used. The smuggle out of those precious manuscripts could be related to the French people based in Rome in that period.
All’indomani della morte di Bessarione (1472), alcuni suoi beni passarono al Vaticano ed è così c... more All’indomani della morte di Bessarione (1472), alcuni suoi beni passarono al Vaticano ed è così che in un inventario inedito, rintracciato da chi scrive tra le carte del Capitolo di San Pietro e datato 1473, si trovano descritte diverse opere provenienti dalla sua eredità: diciotto icone (per alcune delle quali, in questo contributo, si discute l’identificazione con opere superstiti), quattro croci, un altare portatile, alcuni oggetti con le armi del cardinale greco (una pisside, un dossale, due grembiuli e quattro panni), quattro tappeti. Completano l’eredità del porporato giunta al Vaticano due bolle di estrema importanza: una firmata dal papa Eugenio IV e dall’imperatore bizantino Giovanni VIII Paleologo, «scripta in greco et latino cu(m) sigillis sive bullis uno de auro et alio de plummo», identificata da chi scrive con la pergamena passata dalla basilica vaticana alla Biblioteca Apostolica Vaticana, e l’altra riguardante il privilegio concessogli dalla città di Venezia di divenire membro del Maggior Consiglio, anch’essa con sigillo d’oro. I due documenti segnano tappe fondamentali della vita di Bessarione: il tentativo di riunire la chiesa latina e quella greca e il suo legame con Venezia, «quasi alterum Byzantium», come la definisce lui stesso. Purtroppo Bessarione non riuscirà «a gettare un ponte» sul piano religioso e politico tra l’Oriente e l’Occidente, nonostante la buona volontà, sua e di alcuni protagonisti di questa storia. Diversi furono invece i risultati sul piano culturale, soprattutto il debito contratto dalla cultura latina verso quella bizantina, quest’ultima era giunta ormai al termine della sua millenaria e brillante parabola.
Nel contributo le autrici indagano il rapporto tra lo storico dell'arte Jean-Baptiste Seroux d'Ag... more Nel contributo le autrici indagano il rapporto tra lo storico dell'arte Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt e Gaetano Marini, studioso delle discipline classiche (in particolare, ma non solo, dell'epigrafia).
in Milano tra memoria e ricordo, identità e immaginario, distruzione e ricostruzione, a cura di P. Giovannetti e S. Moretti, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2022
This paper is dedicated to a well-known event: the demolition between 1948 and 1952 of the mediev... more This paper is dedicated to a well-known event: the demolition between 1948 and 1952 of the medieval church of San Giovanni in Conca in Milan. On the other hand, the debate that took place on the issue on the pages of the “Corriere della Sera” is not known. The complete counting of the newspaper from 1945 to 1952 made it possible to verify the use of the press to safeguard the monument, at least its crypt, and to trace the hitherto unpublished project (and fortunately never realized) to transfer this underground environment to the Sforzesco Castle.
in “Domus sapienter staurata”. Scritti di storia dell’arte per Marina Righetti, a cura di A.M. D’Achille, A. Iacobini, P.F. Pistilli, Milano, Silvana Editoriale, 2021
Il contributo indaga la fortuna delle pitture cristiane nel cosiddetto Tempio della Tosse a Tivol... more Il contributo indaga la fortuna delle pitture cristiane nel cosiddetto Tempio della Tosse a Tivoli, dalle prime riproduzioni settecentesche, ovvero i disegni inediti commissionati da Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt, qui pubblicati, agli studi storico-artistici dei primi decenni del Novecento. Tra errori di lettura iconografica, fantasiose interpretazioni e acute osservazioni, la ricerca ha portato a un inaspettato ritrovamento da parte dell'autrice del saggio e di altri: il frammento di colonna con l'iscrizione che potrebbe datare la trasformazione in chiesa dell'edificio pagano e che si credeva perduto dal 1925-1926, era ancora lì, all'interno del monumento, in buona parte interrato.
in Seroux d’Agincourt e la documentazione grafica del Medioevo. I disegni della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di I. Miarelli Mariani, S. Moretti, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2017
Il contributo analizza, attraverso le pagine dell’Histoire de l’Art par les monumens depuis sa dé... more Il contributo analizza, attraverso le pagine dell’Histoire de l’Art par les monumens depuis sa décadence au IVe siècle jusqu’à son renouvellement au XVIe (1810-1823), il rapporto di Jean-Baptiste Seroux d’Agincourt con l’arte bizantina, o meglio l’arte greca moderna. Si è tentato, anche con l’ausilio dei materiali conservati in Biblioteca Apostolica Vaticana (disegni, calchi, incisioni, appunti autografi o dei suoi collaboratori), di comprendere la cultura del francese sull’argomento (cosa conosceva, cosa leggeva, cosa riteneva degno di menzione, cosa aveva visto con i propri occhi ecc.) e di capire da dove nasce la sua opinione tutto sommato non negativa dello stile greco moderno che provvede alla rinascita del gusto e della produzione artistica in Italia.
in Milano e la memoria: distruzioni, ricostruzioni, recuperi, a cura di P. Giovannetti e S. Moretti, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2020
Obiettivo del saggio è analizzare il “recupero” di una tradizione medievale nella Milano del seco... more Obiettivo del saggio è analizzare il “recupero” di una tradizione medievale nella Milano del secondo dopoguerra, ciò permetterà di riflettere sul rapporto ancora proficuo tra creazione iconografica e cerimonia liturgica o extra-liturgica.
in Dialoghi con Bisanzio. Spazi di discussione, percorsi di ricerca, a cura di S. Cosentino, M.E. Pomero, G. Vespignani, Spoleto, Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo, 2019
Correva l’anno 1472: Bessarione, rientrando da una missione fallimentare in Francia, malato, seco... more Correva l’anno 1472: Bessarione, rientrando da una missione fallimentare in Francia, malato, secondo alcune fonti avvelenato, moriva a Ravenna durante la notte tra il 17 e il 18 novembre in casa dell’amico veneziano Antonio Dandolo. L’anno successivo, un personaggio della cancelleria vaticana redigeva un elenco di oggetti che si conservavano allora nella sagrestia della basilica di San Pietro e provenivano, come il redattore ci informa, dall’eredità del cardinal Niceno: icone, suppellettile ecclesiastica, tessuti, pergamene. Il documento è inedito ed è stato da me rintracciato in un fondo della Biblioteca Apostolica Vaticana; si pubblica qui l’edizione grazie al paleografo Angelo Restaino. Questo nuovo ritrovamento arricchisce le notizie già note sull’eredità del cardinale greco al Vaticano, derivanti da un inventario più tardo, datato 1489, e pubblicato alla fine del XIX secolo da Müntz e Frothingham. L’elenco del 1473, infatti, presenta alcune interessanti varianti che, da una parte, hanno permesso di confermare per alcune opere la proprietà dell’illustre prelato, dall’altra, hanno condotto all’identificazione di nuovi pezzi, anche grazie ad una più ampia ricerca della documentazione archivistica. Da questo nucleo di opere emerge la profonda devozione di Bessarione, la sua fede ortodossa, il suo contributo al Concilio di Firenze, il suo rapporto con Isidoro di Kiev o il suo disegno di alleanza occidentale con la Russia e la sua vicinanza a Venezia. Il nostro personaggio doveva custodire gelosamente questo ‘tesoretto’, che racconta materialmente, la sua biografia, lasciata da parte la collezione libraria che nel 1473 era già partita per l’altra Bisanzio, cioè per la città lagunare.
Riassunto. Questo articolo indaga la presenza della sirena sull'acquasantiera nel Medioevo. L'esa... more Riassunto. Questo articolo indaga la presenza della sirena sull'acquasantiera nel Medioevo. L'esame è stato condotto sui casi conservati e oggi noti, tutti concentrati cronologicamente (XII secolo) e territorialmente (Italia del Nord). Si tratta del pezzo nella pieve romanica di San Giorgio a Ganaceto (non lontano da Modena), dell'acquasantiera nella pieve romanica di Santa Maria Assunta a Rubbiano, nel comune di Montefiorino (nell'Appenino modenese), e della pila lustrale nel battistero del duomo di Cremona. Lo studio, che si avvale dei precedenti e non discute la cronologia e l'attribuzione già oggetto di ampio dibattito da parte di altri studiosi, ha riesaminato invece l'iconografia, giungendo a ipotizzare che non sempre è possibile identificare i soggetti scolpiti con le sirene, come è stato fatto in passato. Appare invece opportuno riconoscervi esseri più mostruosi, come la lamia o l'arpia, forse per valorizzare maggiormente le qualità salvifiche dell'acqua benedetta. Anche sui fonti battesimali la sirena appare personaggio poco sfruttato, ma l'indagine in questo contesto è ancora da svolgere in maniera sistematica. [en] The Mermaid and the Holy-Water Font in the Middle Ages: a difficult combination Abstract. This paper investigates the presence of the siren on the holy-water font in the Middle Ages. The study was carried out on the preserved and known cases, all grouped chronologically (12th century) and territorially (Northern Italy). This is the piece located in the Romanesque church of San Giorgio in Ganaceto (near Modena), the stoup in the Romanesque church of Santa Maria Assunta in Rubbiano, in the municipality of Montefiorino (in the Modenese Apennines), and the lustral pile in the baptistery of cathedral of Cremona. The study, which makes use of the precedents and does not discuss the chronology and the attribution already subject of wide debate by other scholars, has instead reexamined the iconography, coming to hypothesize that it is not always possible to identify the subjects sculpted with the sirens, as has been done in the past. On the other hand, it seems appropriate to recognize more monstrous beings, such as the lamia or the harpy, perhaps to enhance the salvific qualities of holy water. Moreover on the baptismal fonts the siren appears as a little exploited character, but the investigation in this context is still to be carried out in a systematic way.
in Raccontare Milano. Arte, architettura, media e mercato, 2018
Il volume è il risultato di un progetto di ricerca del Dipartimento di Comunicazione, arti e medi... more Il volume è il risultato di un progetto di ricerca del Dipartimento di Comunicazione, arti e media "Giampaolo Fabris" dell'Università IULM dal titolo "Milano raccontata con gli occhi degli altri". 'L'altro' è rappresentato da chi è estraneo, per così dire, alla città, ma anche da chi è diverso da noi. Cogliere il suo racconto significa generarne un altro, in un processo che non ha fine e che proprio in questo nasconde la sua profonda e intrinseca vitalità. La caratteristica dei saggi qui riuniti è la 'polifonia'. I percorsi di analisi e di ricerca proposti dagli autori portano in tante direzioni, ma partono tutti dallo stesso punto: Milano. Storici e critici dell'arte, del cinema, della televisione, architetti, economisti hanno illustrato opere e aspetti più o meno noti della città, con sguardi profondi e inediti. Il volume è concluso da un progetto didattico curato da Gianluigi Colin e Adriano D'Aloia, che hanno guidato gli studenti del corso di Teoria e tecnica della fotografia della Facoltà di Arti, turismo e mercati della IULM in una piccola sfida: raccontare Milano attraverso il mezzo fotografico. La bella narrazione per immagini, che via via ha preso corpo, compare qui in una selezione di lavori, che hanno svelato un rapporto con la città complesso e mai banale. Un racconto degli altri, appunto.
The paper presents some unpublished eighteenth-century drawings of a Greek stole (epitrachelion),... more The paper presents some unpublished eighteenth-century drawings of a Greek stole (epitrachelion), once preserved in the Vatican Sacristy and now lost. The aim of the work is trying to understand the original appearance, the production’s place and time of the epitrachelion and, from a critical point of view, the reason for the interest at the end of the eighteenth century towards a work of art of this kind.
This paper presents the Medieval and Byzantine works of art in Apulia studied by Jean-Baptiste Se... more This paper presents the Medieval and Byzantine works of art in Apulia studied by Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt (1730-1814), some of them published in his Histoire de l'Art par les monumens depuis sa décadence au IVe siècle jusqu'à son renouvellement au XVIe. It is aimed to discover the d’Agincourt’s sources, drawings, prints and news collected by him, the idea he had about the Apulia’s territory and its monuments.
This paper focuses on the theme of the Dormition of monks - hermits and/or cœnobites - as represe... more This paper focuses on the theme of the Dormition of monks - hermits and/or cœnobites - as represented in the earliest figurative sources of Byzantine art, and especially in illustrated manuscripts. The study of the material led to the identification of some recurrent features, such as the sobriety of the composition and details, the inevitable monastic habit, the enhancement of humility and asceticism. An attempt has been made to create a dialogue between images and written sources, thanks to which a complex and vivid picture has emerged, reflecting multiple meanings that have to be analyzed through the eyes of the past. This paper also deals with the issue of the origin of this iconographic subject and its relationship with other models.
Seroux d'Agincourt e la documentazione grafica del Medioevo. I disegni della Biblioteca Apostolica Vaticana, a cura di I. Miarelli Mariani e S. Moretti, Città del Vaticano 2017 (Studi e testi, 523), pp. 267-421
The paper is devoted to three illuminated Greek manuscripts disappeared from Rome in the early ni... more The paper is devoted to three illuminated Greek manuscripts disappeared from Rome in the early nineteenth century and tracked down by the author (London, British Library, Burney 19 and Burney 20; New York, The Pierpont Morgan Library, M. 639). In order to identify the manuscripts, eighteenth and nineteenth century publications describing codices and their illuminations, reproduced with engraving, have been used. The smuggle out of those precious manuscripts could be related to the French people based in Rome in that period.
All’indomani della morte di Bessarione (1472), alcuni suoi beni passarono al Vaticano ed è così c... more All’indomani della morte di Bessarione (1472), alcuni suoi beni passarono al Vaticano ed è così che in un inventario inedito, rintracciato da chi scrive tra le carte del Capitolo di San Pietro e datato 1473, si trovano descritte diverse opere provenienti dalla sua eredità: diciotto icone (per alcune delle quali, in questo contributo, si discute l’identificazione con opere superstiti), quattro croci, un altare portatile, alcuni oggetti con le armi del cardinale greco (una pisside, un dossale, due grembiuli e quattro panni), quattro tappeti. Completano l’eredità del porporato giunta al Vaticano due bolle di estrema importanza: una firmata dal papa Eugenio IV e dall’imperatore bizantino Giovanni VIII Paleologo, «scripta in greco et latino cu(m) sigillis sive bullis uno de auro et alio de plummo», identificata da chi scrive con la pergamena passata dalla basilica vaticana alla Biblioteca Apostolica Vaticana, e l’altra riguardante il privilegio concessogli dalla città di Venezia di divenire membro del Maggior Consiglio, anch’essa con sigillo d’oro. I due documenti segnano tappe fondamentali della vita di Bessarione: il tentativo di riunire la chiesa latina e quella greca e il suo legame con Venezia, «quasi alterum Byzantium», come la definisce lui stesso. Purtroppo Bessarione non riuscirà «a gettare un ponte» sul piano religioso e politico tra l’Oriente e l’Occidente, nonostante la buona volontà, sua e di alcuni protagonisti di questa storia. Diversi furono invece i risultati sul piano culturale, soprattutto il debito contratto dalla cultura latina verso quella bizantina, quest’ultima era giunta ormai al termine della sua millenaria e brillante parabola.
Nel contributo le autrici indagano il rapporto tra lo storico dell'arte Jean-Baptiste Seroux d'Ag... more Nel contributo le autrici indagano il rapporto tra lo storico dell'arte Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt e Gaetano Marini, studioso delle discipline classiche (in particolare, ma non solo, dell'epigrafia).
Il libro, attraverso rappresentazioni iconografiche, interpretazioni filosofiche e prospettive le... more Il libro, attraverso rappresentazioni iconografiche, interpretazioni filosofiche e prospettive letterarie, propone un viaggio di incontro con la sirena per mostrare la sua vitale presenza nel nostro immaginario e per comprenderne il significato e la funzione.
Immerse tra sogno e realtà, le sirene parlano di un mondo sommerso affascinante e tremendo, luogo... more Immerse tra sogno e realtà, le sirene parlano di un mondo sommerso affascinante e tremendo, luogo di piacere ma anche di terrore. Il loro canto proviene dal passato ma arriva fino a oggi, anche se con sonorità differenti che giungono al silenzio, incarnandosi in figure molteplici della cultura pop. Attraverso rappresentazioni iconografiche, interpretazioni antropologiche e filosofiche e prospettive letterarie, il volume intende documentare la vitale presenza della sirena nel nostro immaginario; cercando di comprenderne il significato e la funzione. A partire dal Medioevo si arriverà ai giorni nostri e si mostrerà come le sirene, stanche di essere un mito, si fanno simbolo della modernità interpretando la dissoluzione del passato di fronte all’avanzare inarrestabile del moderno.
Il rapporto artistico tra Roma e Bisanzio viene indagato in questo volume dal punto di vista del ... more Il rapporto artistico tra Roma e Bisanzio viene indagato in questo volume dal punto di vista del collezionismo. All’indomani della caduta dell’Impero bizantino nelle mani dei Turchi (1453), numerose opere provenienti da Costantinopoli e dai suoi territori finirono sul mercato antiquario e poterono essere acquistate per andare ad arricchire le raccolte di pontefici, cardinali ed eruditi. L’indagine prende avvio proprio da questo momento facendo perno sulla figura emblematica del cardinale Bessarione (un bizantino in Italia), che si batté tenacemente per la sopravvivenza della cultura greca. Passando per numerosi personaggi altrettanto illustri (papa Paolo II, Fulvio Orsini, il cardinale Francesco Barberini, il gesuita Athanasius Kircher, lo storico dell’arte Jean-Baptiste Seroux d’Agincourt) il percorso arriva a toccare le grandi collezioni dei russi presenti a Roma tra XIX e XX secolo: fra queste, la più celebre, quella del conte Grigorij S. Stroganoff.
L’Europa di fine Ottocento riscopriva Bisanzio e la sua civiltà artistica e su questo tema nasceva un vivace dibattito storico-critico. In tale contesto, il ruolo dell’Italia risulta per alcuni aspetti all’avanguardia: nel 1905, proprio alle porte di Roma, nell’abbazia di Grottaferrata venne allestita la prima mostra europea interamente dedicata all’arte di Bisanzio.
Il volume affronta lo studio del collezionismo bizantino dalle raccolte private aristocratiche e cardinalizie del XV-XIX secolo fino ai musei pubblici e alle collezioni attuali, illustrati analiticamente attraverso il catalogo dei materiali oggi presenti nelle diverse istituzioni romane.
Questo volume è stato scritto per gli studenti, in particolare per quanti si accostano per la pri... more Questo volume è stato scritto per gli studenti, in particolare per quanti si accostano per la prima volta alla storia dell’arte medievale, ma non con l’intento di acquisire nozioni su nozioni, o come ‘viatico’ per diventare storici dell’arte, piuttosto per conoscere un po’ di più le comuni radici dell’Europa, per comprendere l’eredità e con rispetto progettare il futuro.
Analizzeremo monumenti e opere artistiche affrontando i temi del viaggio, quello reale ma anche quello simbolico, e della strada nel Medioevo.
Un itinerario da esplorare a tappe, frequentato tra varie difficoltà dall’uomo medievale, che può essere oggi vissuto, seppure diversamente, e apprezzato dal turista del XXI secolo.
In particolare verranno ripercorse, talvolta con l’aiuto di illustri personaggi (la devota Egeria, l’arcivescovo di Canterbury Sigerico, l’arcivescovo di Santiago de Compostela Diego Gelmírez), ‘le vie della fede’ che portavano a mete obbligate dei pellegrinaggi medievali: Gerusalemme, Roma e Santiago.
L’Italia costituirà un osservatorio privilegiato e Roma in particolare. La città, da custode delle memorie apostoliche al primo giubileo nell’anno 1300, permette infatti di affrontare punti critici quali la nascita di un nuovo linguaggio e di un nuovo paesaggio monumentale, la stratificazione delle fasi storiche e le trasformazioni urbanistiche, l’importanza delle immagini e molto altro ancora.
Nel Medioevo le vie percorse da pellegrini, monaci, papi, sovrani, mercanti, guerrieri e artisti, hanno contribuito in maniera decisiva a ‘scrivere la storia’ e a ‘disegnare il paesaggio’, a creare un linguaggio e un quadro simbolico di riferimento culturale: la strada può divenire metafora dei rapporti culturali [Dall'Introduzione].
The relationship between Rome and Byzantium in the field of art is explored in this book through ... more The relationship between Rome and Byzantium in the field of art is explored in this book through the complex collecting history. Following the fall of the Byzantine Empire (1453), many artworks from Constantinople and its territories ended up on the antiquities market and could be purchased, enriching palaces and residences of popes, cardinals and scholars. The investigation starts from this chronological crucial date, pivoting on the emblematic figure of Cardinal Bessarion, passing through many illustrious personages (pope Paul II, Fulvio Orsini, Cardinal Francesco Barberini, Athanasius Kircher, Jean-Baptiste Seroux d’Agincourt and many more) and concludes with the focus of the largest collections of Russian in Rome at the turn of the nineteenth and twentieth century. The study is addressed to the Byzantine collections from private, aristocratic and cardinals collections, in the XV-XIX centuries up to the public today, analytically illustrated through a catalog of material now preserved in various museums. The last part of the book is dedicated to the presentation of the Greek illuminated manuscripts in the state public libraries of Rome, once kept in Roman library collections of the sixteenth and seventeenth century.
CULTURA ROMANA E SOCIETÀ MEDIEVALE - Convegno internazionale di studi - Cimitile, Nola e Santa Ma... more CULTURA ROMANA E SOCIETÀ MEDIEVALE - Convegno internazionale di studi - Cimitile, Nola e Santa Maria Capua Vetere, 16-17 settembre 2021
RAINALDO DA CONCOREZZO - Convegno internazionale di studio Concorezzo (Monza-Brianza), 9-11 sette... more RAINALDO DA CONCOREZZO - Convegno internazionale di studio Concorezzo (Monza-Brianza), 9-11 settembre 2021 nel VII centenario della morte (1321-2021) / Comitato promotore delle celebrazioni per il VII centenario di san Rainaldo da Concorezzo - Centro studi longobardi
Martedì 13 giugno 2023, alle ore 19.00, il museo virtuale dedicato a "Milano e la memoria: distru... more Martedì 13 giugno 2023, alle ore 19.00, il museo virtuale dedicato a "Milano e la memoria: distruzioni, ricostruzioni, recuperi" verrà inaugurato. Il percorso espositivo si collega a un progetto di ricerca prima di Ateneo (Università IULM) e poi interdipartimentale.
Le prime due stanze allestite si concentrano sul tema della distruzione. Il visitatore troverà esposte 18 foto, 10 documenti inediti, 3 pagine di giornale, 2 libri, 3 video, 3 dipinti, 1 manoscritto miniato dell’inizio dell’XI secolo. La visita si conclude con una poesia.
Mobile App for discovering the so-called "Via Gallica" archaeological route.
App developed by Ar... more Mobile App for discovering the so-called "Via Gallica" archaeological route. App developed by ArcheoFrame IULM in partnership with Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Polo Museale della Lombardia, Civico Museo Archeologico di Milano, Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, Civico Museo Archeologico di Bergamo and Santa Giulia - Museo della Città di Brescia/Fondazione Brescia Musei, during a research project financed by Regione Lombardia.
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Papers by Simona Moretti
[en] The Mermaid and the Holy-Water Font in the Middle Ages: a difficult combination Abstract. This paper investigates the presence of the siren on the holy-water font in the Middle Ages. The study was carried out on the preserved and known cases, all grouped chronologically (12th century) and territorially (Northern Italy). This is the piece located in the Romanesque church of San Giorgio in Ganaceto (near Modena), the stoup in the Romanesque church of Santa Maria Assunta in Rubbiano, in the municipality of Montefiorino (in the Modenese Apennines), and the lustral pile in the baptistery of cathedral of Cremona. The study, which makes use of the precedents and does not discuss the chronology and the attribution already subject of wide debate by other scholars, has instead reexamined the iconography, coming to hypothesize that it is not always possible to identify the subjects sculpted with the sirens, as has been done in the past. On the other hand, it seems appropriate to recognize more monstrous beings, such as the lamia or the harpy, perhaps to enhance the salvific qualities of holy water. Moreover on the baptismal fonts the siren appears as a little exploited character, but the investigation in this context is still to be carried out in a systematic way.
Purtroppo Bessarione non riuscirà «a gettare un ponte» sul piano religioso e politico tra l’Oriente e l’Occidente, nonostante la buona volontà, sua e di alcuni protagonisti di questa storia. Diversi furono invece i risultati sul piano culturale, soprattutto il debito contratto dalla cultura latina verso quella bizantina, quest’ultima era giunta ormai al termine della sua millenaria e brillante parabola.
[en] The Mermaid and the Holy-Water Font in the Middle Ages: a difficult combination Abstract. This paper investigates the presence of the siren on the holy-water font in the Middle Ages. The study was carried out on the preserved and known cases, all grouped chronologically (12th century) and territorially (Northern Italy). This is the piece located in the Romanesque church of San Giorgio in Ganaceto (near Modena), the stoup in the Romanesque church of Santa Maria Assunta in Rubbiano, in the municipality of Montefiorino (in the Modenese Apennines), and the lustral pile in the baptistery of cathedral of Cremona. The study, which makes use of the precedents and does not discuss the chronology and the attribution already subject of wide debate by other scholars, has instead reexamined the iconography, coming to hypothesize that it is not always possible to identify the subjects sculpted with the sirens, as has been done in the past. On the other hand, it seems appropriate to recognize more monstrous beings, such as the lamia or the harpy, perhaps to enhance the salvific qualities of holy water. Moreover on the baptismal fonts the siren appears as a little exploited character, but the investigation in this context is still to be carried out in a systematic way.
Purtroppo Bessarione non riuscirà «a gettare un ponte» sul piano religioso e politico tra l’Oriente e l’Occidente, nonostante la buona volontà, sua e di alcuni protagonisti di questa storia. Diversi furono invece i risultati sul piano culturale, soprattutto il debito contratto dalla cultura latina verso quella bizantina, quest’ultima era giunta ormai al termine della sua millenaria e brillante parabola.
L’Europa di fine Ottocento riscopriva Bisanzio e la sua civiltà artistica e su questo tema nasceva un vivace dibattito storico-critico. In tale contesto, il ruolo dell’Italia risulta per alcuni aspetti all’avanguardia: nel 1905, proprio alle porte di Roma, nell’abbazia di Grottaferrata venne allestita la prima mostra europea interamente dedicata all’arte di Bisanzio.
Il volume affronta lo studio del collezionismo bizantino dalle raccolte private aristocratiche e cardinalizie del XV-XIX secolo fino ai musei pubblici e alle collezioni attuali, illustrati analiticamente attraverso il catalogo dei materiali oggi presenti nelle diverse istituzioni romane.
Analizzeremo monumenti e opere artistiche affrontando i temi del viaggio, quello reale ma anche quello simbolico, e della strada nel Medioevo.
Un itinerario da esplorare a tappe, frequentato tra varie difficoltà dall’uomo medievale, che può essere oggi vissuto, seppure diversamente, e apprezzato dal turista del XXI secolo.
In particolare verranno ripercorse, talvolta con l’aiuto di illustri personaggi (la devota Egeria, l’arcivescovo di Canterbury Sigerico, l’arcivescovo di Santiago de Compostela Diego Gelmírez), ‘le vie della fede’ che portavano a mete obbligate dei pellegrinaggi medievali: Gerusalemme, Roma e Santiago.
L’Italia costituirà un osservatorio privilegiato e Roma in particolare. La città, da custode delle memorie apostoliche al primo giubileo nell’anno 1300, permette infatti di affrontare punti critici quali la nascita di un nuovo linguaggio e di un nuovo paesaggio monumentale, la stratificazione delle fasi storiche e le trasformazioni urbanistiche, l’importanza delle immagini e molto altro ancora.
Nel Medioevo le vie percorse da pellegrini, monaci, papi, sovrani, mercanti, guerrieri e artisti, hanno contribuito in maniera decisiva a ‘scrivere la storia’ e a ‘disegnare il paesaggio’, a creare un linguaggio e un quadro simbolico di riferimento culturale: la strada può divenire metafora dei rapporti culturali [Dall'Introduzione].
The study is addressed to the Byzantine collections from private, aristocratic and cardinals collections, in the XV-XIX centuries up to the public today, analytically illustrated through a catalog of material now preserved in various museums.
The last part of the book is dedicated to the presentation of the Greek illuminated manuscripts in the state public libraries of Rome, once kept in Roman library collections of the sixteenth and seventeenth century.
Le prime due stanze allestite si concentrano sul tema della distruzione. Il visitatore troverà esposte 18 foto, 10 documenti inediti, 3 pagine di giornale, 2 libri, 3 video, 3 dipinti, 1 manoscritto miniato dell’inizio dell’XI secolo. La visita si conclude con una poesia.
App developed by ArcheoFrame IULM in partnership with Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Polo Museale della Lombardia, Civico Museo Archeologico di Milano, Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, Civico Museo Archeologico di Bergamo and Santa Giulia - Museo della Città di Brescia/Fondazione Brescia Musei, during a research project financed by Regione Lombardia.