Daniele Bursich
Archeologo specializzato in Province Romane, esperto in nuove tecnologie applicate all'indagine e alla diffusione dei Beni Culturali. Ha conseguito il master dal titolo “Scuola Italiana di Archeologia Virtuale” (CNR-ITABC, UNIPD); master - 10a Scuola Avanzata di COMPUTER GRAFICA per i Beni Culturali, “Virtual Cultural Heritage: tra filologia ed emozionalità” (CINECA); master “STVDIVM – Scuola di dati archeologici aperti”, all'interno del progetto "OPEN POMPEI" (MIBACT, Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia). Da diversi anni è professore a contratto all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e all'Università degli Studi di Milano.
Collabora dal 2006 con la cattedra di Archeologia delle Province Romane - prof. M. T. Grassi (Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano), con il progetto Scavi a Calvatone - Bedriacum, vicus della Cisalpina Romana, di cui è responsabile dei rilievi 2D e 3D.
Per la stessa cattedra, fa parte la Missione Archeologica siro-italiana (PAL.M.A.I.S) nel quartiere sud- occidentale di Palmira – Tadmor (Repubblica Araba Siriana), di cui è responsabile della piattaforma GIS (Ministero degli Affari Esteri – MAE, UNIMI).
Collabora attivamente a Missioni di Rilievo Digitale su grandi complessi archeologici in Italia e all’estero -Masada (Israele), Betlemme (Palestina), Villa Adriana- condotte dal Prof. S. Parrinello del Laboratorio DAda Lab dell’Università di Pavia.
La sua ricerca verte principalmente sulle nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali, come strumenti innovativi per la risoluzione di problemi e l'interpretazione archeologica. In particolare, sviluppo di nuovi sistemi per l'acquisizione fotogrammetrica (p.e. bodyscanner), sistemi di divulgazione frubili tramite realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e mixed reality (MR), e sistemi di archiviazione e gestione dati GIS (con creazione e gestione di database online, p.e. MySQL).
Collabora dal 2006 con la cattedra di Archeologia delle Province Romane - prof. M. T. Grassi (Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano), con il progetto Scavi a Calvatone - Bedriacum, vicus della Cisalpina Romana, di cui è responsabile dei rilievi 2D e 3D.
Per la stessa cattedra, fa parte la Missione Archeologica siro-italiana (PAL.M.A.I.S) nel quartiere sud- occidentale di Palmira – Tadmor (Repubblica Araba Siriana), di cui è responsabile della piattaforma GIS (Ministero degli Affari Esteri – MAE, UNIMI).
Collabora attivamente a Missioni di Rilievo Digitale su grandi complessi archeologici in Italia e all’estero -Masada (Israele), Betlemme (Palestina), Villa Adriana- condotte dal Prof. S. Parrinello del Laboratorio DAda Lab dell’Università di Pavia.
La sua ricerca verte principalmente sulle nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali, come strumenti innovativi per la risoluzione di problemi e l'interpretazione archeologica. In particolare, sviluppo di nuovi sistemi per l'acquisizione fotogrammetrica (p.e. bodyscanner), sistemi di divulgazione frubili tramite realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e mixed reality (MR), e sistemi di archiviazione e gestione dati GIS (con creazione e gestione di database online, p.e. MySQL).
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Conference Presentations by Daniele Bursich
Le prime ricerche archeologiche sistematiche nel sito si devono alla Soprintendenza della Lombardia dagli anni ’50 del secolo scorso ad opera di Mirabella Roberti intorno e all’interno di quell’area che verrà acquistata dalla Provincia di Cremona a seguito delle scoperte effettuate, e dal 1986 ad opera del team dell’Università degli Studi di Milano.
Le numerose campagne di scavo hanno prodotto moltissimo materiale documentario, digitalizzato e organizzato in database relazionali. Ogni scavo archeologico distrugge reperti e asporta terreno per avanzare nelle ere storiche, ove possibile fino allo strato sterile su cui si impostano tutte le fasi di vita riscontrate. Per questo motivo, negli anni, si sono affinate sempre più le tecniche di acquisizione dati, per descrivere in maniera sempre più accurata il manufatto asportato, non più fisicamente presente nel terreno. Attualmente non ci sono regole standard che uniformano la metodologia di documentazione di uno scavo archeologico, ma solo delle convenzioni comuni.
Per ogni ritrovamento solitamente viene prodotta una documentazione composta da: schede testuali, foto e disegni tecnici. In aggiunta a queste convenzioni documentarie sta prendendo sempre più piede la fotogrammetria tridimensionale compiuta con tecniche semi automatiche oppure SFM.
iGIS è il primo sistema GIS 3D immersivo, scalabile e completamente personalizzabile che integra varie tecnologie 2D e 3D, spaziando dai database online MySQL alla Realtà Virtuale. iGIS nasce in ambito archeologico, ma ben si adatta anche ad altre realtà, come quelle museali.
The theme of this year’s conference is ‘Bridging the Gap’ and through this we aim to explore the transition of research into policy and practice; closing the gap between the academia and practitioner in the heritage sector.
In addition to podium and poster presentations, this event will feature four thematic workshop sessions based on
built heritage management
imaging and non-contact technology
artificial intelligence
the heritage of landscapes
each providing SEAHA working groups a platform to showcase their research through practical demonstrations and focused discussion.
È in corso un’operazione simile presso il Museo Archeologico di Milano, per cui sono già stati svolti tre eventi (a cui farà seguito una rassegna di immagini).
La progettazione di eventi culturali 2.0 implementa l’uso di nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali, formado i partecipanti sulle tecniche e strumentazioni per la documentazione digitale 3D.
Per implementare il numero di scansioni 3D effettuate a pagamento è possibile strutturare una serie di eventi culturali 2.0, per permettere alla cittadinanza di partecipare alla creazione della documentazione 3D del museo ospitante (creazione partecipata di cultura).
MRP saw numerous campaigns conducted on site to detect the entire plateau and surrounding roman camps. The aim of the project is to define experimental methodologies and test reliability by combining and integrating different data acquisition techniques, for the construction of reliable models and for managing cultural heritage.
An international multidisciplinary team was coordinated to document the site by using 3D laser scanner and photogrammetric survey or SFM techniques; The data collected and systematized into a digital archive, formed a database of photos and drawings useful for digital and virtual reconstruction, which illustrates site conditions at the various evolutionary stages of Masada.
In particular, during the third documentation campaign (2015), it’s been completed the relief of the buildings present on the plateau and some Roman camps, especially the H camp and the main legionnaire (F2) the so called “Silva Camp”. An analysis of the findings of the latter, thanks to an in-depth archaeological study it was possible to make some interesting proposals for architectural reconstruction of some military buildings, connected with the historical picture of the site.
7-10 novembre 2017
Università Cattolica del Sacro Cuore - Giornata di studio
Aula NI.010, ore 9.45 - Via Nirone, 15 - Milano
D. Bursich, G. Di Giacomo, L. Peyronel
QuantumGIS for the management of data from the
intensive survey 2013 at Tell Helawa in the Erbil area,
Kurdistan, Iraq.
del settore di rappresentanza dell'abitazione, utile anche per delineare volumetrie difficili da immaginare basandosi esclusivamente sulle evidenze archeologiche rinvenute.
Una sfida che ha l’ambizione di ricreare l’atmosfera che avrebbe potuto esserci in una domus cisalpina, integrando i dati parziali o mancanti con le testimonianze provenienti dalle città vesuviane coeve.
D.Bursich, Il Mosaico del Labirinto di Calvatone-Bedriacum: dallo Scavo al 3D. In "Atti del XVIII Colloquio" pp. 25-34.
AISCOM, Cremona, Ed. Scripta Manent, Tivoli 2013.
ISBN:978-88-901693-8-0
MASADA NOTEBOOKS
Report of the research project 2014. Vol II.
Edito da Edifir, Firenze 2014
Papers by Daniele Bursich
Le prime ricerche archeologiche sistematiche nel sito si devono alla Soprintendenza della Lombardia dagli anni ’50 del secolo scorso ad opera di Mirabella Roberti intorno e all’interno di quell’area che verrà acquistata dalla Provincia di Cremona a seguito delle scoperte effettuate, e dal 1986 ad opera del team dell’Università degli Studi di Milano.
Le numerose campagne di scavo hanno prodotto moltissimo materiale documentario, digitalizzato e organizzato in database relazionali. Ogni scavo archeologico distrugge reperti e asporta terreno per avanzare nelle ere storiche, ove possibile fino allo strato sterile su cui si impostano tutte le fasi di vita riscontrate. Per questo motivo, negli anni, si sono affinate sempre più le tecniche di acquisizione dati, per descrivere in maniera sempre più accurata il manufatto asportato, non più fisicamente presente nel terreno. Attualmente non ci sono regole standard che uniformano la metodologia di documentazione di uno scavo archeologico, ma solo delle convenzioni comuni.
Per ogni ritrovamento solitamente viene prodotta una documentazione composta da: schede testuali, foto e disegni tecnici. In aggiunta a queste convenzioni documentarie sta prendendo sempre più piede la fotogrammetria tridimensionale compiuta con tecniche semi automatiche oppure SFM.
iGIS è il primo sistema GIS 3D immersivo, scalabile e completamente personalizzabile che integra varie tecnologie 2D e 3D, spaziando dai database online MySQL alla Realtà Virtuale. iGIS nasce in ambito archeologico, ma ben si adatta anche ad altre realtà, come quelle museali.
The theme of this year’s conference is ‘Bridging the Gap’ and through this we aim to explore the transition of research into policy and practice; closing the gap between the academia and practitioner in the heritage sector.
In addition to podium and poster presentations, this event will feature four thematic workshop sessions based on
built heritage management
imaging and non-contact technology
artificial intelligence
the heritage of landscapes
each providing SEAHA working groups a platform to showcase their research through practical demonstrations and focused discussion.
È in corso un’operazione simile presso il Museo Archeologico di Milano, per cui sono già stati svolti tre eventi (a cui farà seguito una rassegna di immagini).
La progettazione di eventi culturali 2.0 implementa l’uso di nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali, formado i partecipanti sulle tecniche e strumentazioni per la documentazione digitale 3D.
Per implementare il numero di scansioni 3D effettuate a pagamento è possibile strutturare una serie di eventi culturali 2.0, per permettere alla cittadinanza di partecipare alla creazione della documentazione 3D del museo ospitante (creazione partecipata di cultura).
MRP saw numerous campaigns conducted on site to detect the entire plateau and surrounding roman camps. The aim of the project is to define experimental methodologies and test reliability by combining and integrating different data acquisition techniques, for the construction of reliable models and for managing cultural heritage.
An international multidisciplinary team was coordinated to document the site by using 3D laser scanner and photogrammetric survey or SFM techniques; The data collected and systematized into a digital archive, formed a database of photos and drawings useful for digital and virtual reconstruction, which illustrates site conditions at the various evolutionary stages of Masada.
In particular, during the third documentation campaign (2015), it’s been completed the relief of the buildings present on the plateau and some Roman camps, especially the H camp and the main legionnaire (F2) the so called “Silva Camp”. An analysis of the findings of the latter, thanks to an in-depth archaeological study it was possible to make some interesting proposals for architectural reconstruction of some military buildings, connected with the historical picture of the site.
7-10 novembre 2017
Università Cattolica del Sacro Cuore - Giornata di studio
Aula NI.010, ore 9.45 - Via Nirone, 15 - Milano
D. Bursich, G. Di Giacomo, L. Peyronel
QuantumGIS for the management of data from the
intensive survey 2013 at Tell Helawa in the Erbil area,
Kurdistan, Iraq.
del settore di rappresentanza dell'abitazione, utile anche per delineare volumetrie difficili da immaginare basandosi esclusivamente sulle evidenze archeologiche rinvenute.
Una sfida che ha l’ambizione di ricreare l’atmosfera che avrebbe potuto esserci in una domus cisalpina, integrando i dati parziali o mancanti con le testimonianze provenienti dalle città vesuviane coeve.
D.Bursich, Il Mosaico del Labirinto di Calvatone-Bedriacum: dallo Scavo al 3D. In "Atti del XVIII Colloquio" pp. 25-34.
AISCOM, Cremona, Ed. Scripta Manent, Tivoli 2013.
ISBN:978-88-901693-8-0
MASADA NOTEBOOKS
Report of the research project 2014. Vol II.
Edito da Edifir, Firenze 2014
Le prime ricerche archeologiche sistematiche nel sito si devono alla Soprintendenza della Lombardia dagli anni ’50 del secolo scorso ad opera di Mirabella Roberti intorno e all’interno di quell’area che verrà acquistata dalla Provincia di Cremona a seguito delle scoperte effettuate, e dal 1986 ad opera del team dell’Università degli Studi di Milano.
Le numerose campagne di scavo hanno prodotto moltissimo materiale documentario, digitalizzato e organizzato in database relazionali. Ogni scavo archeologico distrugge reperti e asporta terreno per avanzare nelle ere storiche, ove possibile fino allo strato sterile su cui si impostano tutte le fasi di vita riscontrate. Per questo motivo, negli anni, si sono affinate sempre più le tecniche di acquisizione dati, per descrivere in maniera sempre più accurata il manufatto asportato, non più fisicamente presente nel terreno. Attualmente non ci sono regole standard che uniformano la metodologia di documentazione di uno scavo archeologico, ma solo delle convenzioni comuni.
Per ogni ritrovamento solitamente viene prodotta una documentazione composta da: schede testuali, foto e disegni tecnici. In aggiunta a queste convenzioni documentarie sta prendendo sempre più piede la fotogrammetria tridimensionale compiuta con tecniche semi automatiche oppure SFM.
iGIS è il primo sistema GIS 3D immersivo, scalabile e completamente personalizzabile che integra varie tecnologie 2D e 3D, spaziando dai database online MySQL alla Realtà Virtuale. iGIS nasce in ambito archeologico, ma ben si adatta anche ad altre realtà, come quelle museali.
The MRP-Masada Research Project was developed by the Joint Inter University Laboratory Landscaper,Survey & Design with the aim of experimenting with various digital technologies in order to create a complete digital documentation of the important archaeological site, now protected by UNESCO. The paper describes the case study of the virtual 3D reconstruction of the F2 Roman camp, so-called “Silva's Camp” and the potentialities that 3d models offer in terms of communication and dissemination of the Archaeological Heritage.
DISEGNARECON
ISSN 1828 5961
Registration at L'Aquila Law Court no 3/15 on 29th June, 2015.
All papers are subjected to double blind peer review system by qualified reviewers.
MRP saw numerous campaigns conducted on site to detect the entire plateau and surrounding roman camps. The aim of the project is to define experimental methodologies and test reliability by combining and integrating different data acquisition techniques, for the construction of reliable models and for managing cultural heritage.
An international multidisciplinary team was coordinated to document the site by using 3D laser scanner and photogrammetric survey or SFM techniques; The data collected and systematized into a digital archive, formed a database of photos and drawings useful for digital and virtual reconstruction, which illustrates site conditions at the various evolutionary stages of Masada. In particular, during the third documentation campaign (2015), it’s been completed the relief of the buildings present on the plateau and some Roman camps, especially the H camp and the main legionnaire (F2) the so called “Silva Camp”. An analysis of the findings of the latter, thanks to an indepth archaeological study it was possible to make some interesting proposals for architectural reconstruction of some military buildings, connected with the historical picture of the site.
Although it has suffered some criticism, the Beazley method is still considered substantially valid. The need to collect images which can be analyzed from a stylistic point of view convinced us to combine 3D photogrammetry (Agisoft Photoscan) with 3D modeling (Luxology Modo) software in order to transfer the figured frieze from a vase to paper, thus avoiding the limitations of traditional direct drawing. These tools allowed us to contribute to the debate on the Beazley method; in fact, new research showed that Beazley over-divided Attic pottery, identifying many more painters than actually existed. This paper deals with the potential of 3D modelling applied to the Attic-figured pottery and focuses on the case of the Painter of Syracuse 19861, to whom Beazley attributed only two lekythoi (both belonging to the Lauricella collection from Gela and today displayed in the Archaeological Museum of Syracuse). The use of the 3D modelling process allowed us to obtain images proving that the two objects belong to the
Ethiop Painter’s final production instead of to a different painter.
especially in Europe. In Turkey’s Europe side called Thrace host the first
organized wine route. The route has created by Thrace development agency and
wine producers in 2013. One of the most noticeable place in the route is
St.Ioannis Theologos monastery and surrounding vineyards in “Ganohora”
region. Ganohora has a recognized history dating from the 1st century; it was a
religious centre for Christians during the Middle Ages with its many churches
and monasteries. In this monasteries, people produced wine for many years.
Combined works of nature and humankind, they express a long and intimate
relationship between peoples and their natural environment. The rich historical
and cultural heritage and traditions of the wine route in combination with a
unique natural environment make the Thrace an ideal place for cultural and
natural tourism. The route passes through mountains, forests, and numerous
micro-climates surrounded by three different seas (the Sea of Marmara, Aegean
Sea, and the Black Sea). Its natural beauty enriched by the diverse culture and
history, makes the region an exciting and delicious destination. This study is
about an examination of this relations in the context of St.Ioannis Theologos
monastery with the surrounding vineyards and develop conservation proposals.
When we started, we decided to analyze in primis the maps realized by E. Netzer, attached to the volume Masada III.
The excavation from 1963 to 1965 was important because of the layout of the buildings, whose traces were already clear on the surface before the work's beginning.
Articolo contenuto in:
Masada Notebooks
Report of the research project 2014 - Vol.II
Edifir-Edizioni, Firenze 2014
ISBN 978-88-7970-695-7
CALVATONE - BEDRIACUM
I nuovi scavi nell'area della Domus del Labirinto (2001-2006)
a cura di Maria Teresa Grassi
edito da Postumia, 2013 - ISSN 1120-8082
Northern Italy, has been under investigation by the University of Milan under
the direction ofM.T. Grassi).
Thanks to the computer workstations of the centre the visitors can also access a
3D reconstruction of the “Domus del Labirinto” (House of the Labyrinth), a
Roman luxury house dated back to the 1st century AD. The 3D reconstruction is
based on a thorough analysis and elaboration of excavation data and is presented
in a video showing how the house would have looked like in Roman
period (spaces, paintings, lights, furniture, decorated floors, gardens, etc…).
The 3D modelling has been done in Luxology Modo 501, a software with which
you can create objects and "colour them" with photos to make them look real.
Objects have later been exported in UDK 3D engine, a free software that
enables the viewer to take a virtual tour of the Roman house. The virtual reality
generated also allows interaction with many objects, which provides information
if touched. Since the House of the Labyrinth is virtually visitable , a video
has been also produced to film the rooms and the gardens of the building. Then
the footage has been exported and edited in Adobe Premiere CS5. In this video,
dubbed into Italian and English, the 2,000-year old owner explains directly to the
visitor the different parts of the house, illustrating the expensive floors, the
fine furniture and the surrounding gardens.
the area of the ancient lake Matkh, which gathered the water of the long river Nahr
el-Quweyq. Past research, carried out by Paolo Matthiae (‘Sapienza’ University of
Rome), has documented archaeological phases from the Early Bronze Age to the
Roman period. More recently, Francesca Baffi (Universty of Salento) and Luca
Peyronel (IULM University of Milan) carried out further excavations from 2007.
Tell Tuqan become part of a new project in 2010 (‘The Early State and Its Chora.
Towns, villages and landscape at Ebla in Syria during the 3rd Millennium BC’ –
Ebla-Chora Project, ECP), which has been funded by the European Research
Council (FP7-IDEAS). One of the main scopes of this project is to carry out a geoarchaeological
survey of the Matkh area. Unfortunately, on-field survey cannot be
started now, due to the political crisis in Syria. Thus, the ArcheoFrame Lab IULM,
coordinated by Peyronel, is working on an innovative website to promote the
above-mentioned project and the excavations at Tell Tuqan. Furthermore, the
website will be soon enhanced with WebGIS and 3D reconstructions. The aim of
this paper is to detail on this project. Website (www.telltuqan.it) has designed using
CMS technology, Wordpress software, containing texts written in a way aimed at a
wide audience. The site contains lot of images about excavation and interaction
between the Italian expedition and Syrian people. HTML and PHP programming
languages allowed us to deep customize the site, also in its structure. The use of
Google tools gives us many improvements and control instruments, from Google
fonts to visits control with Google Analytics.
App developed by ArcheoFrame IULM in partnership with Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Polo Museale della Lombardia, Civico Museo Archeologico di Milano, Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, Civico Museo Archeologico di Bergamo and Santa Giulia - Museo della Città di Brescia/Fondazione Brescia Musei, during a research project financed by Regione Lombardia.