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Keith Sciberras

  • PROFESSOR KEITH SCIBERRAS Ph.D., (b.1970) is Head of the Department of Art and Art History, University of Malta, wher... moreedit
In July 1608, Caravaggio was invested with the habit of Magistral Obedience by Alof de Wignacourt, Grand Master of the Knights of Malta. In honouring Caravaggio, the Grand Master thought that he would thus keep the artist firmly attached... more
In July 1608, Caravaggio was invested with the habit of Magistral Obedience by Alof de Wignacourt, Grand Master of the Knights of Malta. In honouring Caravaggio, the Grand Master thought that he would thus keep the artist firmly attached to the Order of St John, hoping that the Order would find glory through his art: 'we wish to gratify the desire of this excellent painter, so that our Island Malta, and our Order may at last glory in this adopted disciple and citizen' (extract from the document of Caravaggio's investiture). The artist, however, soon fell out of grace and was deprived of his knighthood in the very same year. Malta had thus, strictly speaking, 'lost' Caravaggio. Caravaggio's presence in Malta was, however, to remain strong, partly because of the pictures that he painted and partly because of the overwhelming influence that his art had on realist paintings that found their way on the island thereafter. Caravaggio, the man dishonoured by the Orde...
Prof Keith Sciberras, together with Prof Joseph Pirotta, analyse the turbulent life and works of Michelangelo Merisi da Caravaggio. Caravaggio, byname of Michelangelo Merisi (born September 29, 1571, Milan or Caravaggio [Italy]—died July... more
Prof Keith Sciberras, together with Prof Joseph Pirotta, analyse the turbulent life and works of Michelangelo Merisi da Caravaggio. Caravaggio, byname of Michelangelo Merisi (born September 29, 1571, Milan or Caravaggio [Italy]—died July 18/19, 1610, Porto Ercole, Tuscany), leading Italian painter of the late 16th and early 17th centuries who became famous for the intense and unsettling realism of his large-scale religious works.
oN 6th October 1608 Fra Hieronymus Varays, Procurator for the Treasury of the Order of Malta, informed the Venerable Council that the Knight Fra Michelangelo Merisi da Caravaggio had, while detained in the Castle of S. Angelo in the Grand... more
oN 6th October 1608 Fra Hieronymus Varays, Procurator for the Treasury of the Order of Malta, informed the Venerable Council that the Knight Fra Michelangelo Merisi da Caravaggio had, while detained in the Castle of S. Angelo in the Grand Harbour of Malta, escaped from it and secretly fled from the island, thereby breaching the statutes of the Order. This eventually led to the solemn privatio habitus ceremony of 1st December 1608, during which Caravaggio was defrocked in absentia of his habit as Knight of the Order.' While the story of what happened in Malta following his dramatic escape is very well known, there has up to now been no precise indication of why Caravaggio had been detained, or why he had so suddenly lost the favour of the Grand Master, Fra Alof de Wignacourt, and of the Venerable Council. Caravaggio had been admitted into the Order as Knight of Obedience on 14thJuly 1608 and had seemed finally to have settled down and achieved a much needed mental stability. He h...
2013 will mark the 400th anniversary of the birth of the artist Mattia Preti (1613-1699), who spent forty years of his working life in Malta. Midsea Books, in collaboration with the Department of History of Art at the University of Malta,... more
2013 will mark the 400th anniversary of the birth of the artist Mattia Preti (1613-1699), who spent forty years of his working life in Malta. Midsea Books, in collaboration with the Department of History of Art at the University of Malta, are working together to publish an outstanding book that discusses critically the artist's oeuvre in Malta. Research for this superb book is co-ordinated by Professor Keith Sciberras, who is also the author of the two critical essays which compose the first part of the book. Over 150 catalogue entries are co-authored by Professor Sciberras and Ms Jessica Borg M.A. The book will include over 270 paintings. The images of the paintings in Malta are being taken purposely for this book by master photographer Mr Joe P. Borg. Born in Taverna, Calabria, in 1613, Mattia Preti emerged as a leading exponent of the forceful Baroque of mid-17th century Italy, working in a tradition which brilliantly captured the characteristics of monumental dynamism and th...
A series that looks at the contribution of three prominent artists to spreading the Baroque style in Malta. These are Mattia Preti, an Italian painter that spent most of his life in Malta, Lorenzo Cafa, a Maltese who built his reputation... more
A series that looks at the contribution of three prominent artists to spreading the Baroque style in Malta. These are Mattia Preti, an Italian painter that spent most of his life in Malta, Lorenzo Cafa, a Maltese who built his reputation in Rome and Francesco Zahra, a Maltese painter who spent his whole career in Malta. Prof Keith Sciberras talks with Prof Joe Pirotta about the artists' life and works.
Il 25 giugno 1607 (o giù di lì), al porto di Napoli, Caravaggio si imbarcò su una nave diretta a Malta. Nei giorni precedenti, l'artista doveva aver annunciato ai suoi protettori napoletani che contava di tornare presto in città, forse... more
Il 25 giugno 1607 (o giù di lì), al porto di Napoli, Caravaggio si imbarcò su una nave diretta a Malta. Nei giorni precedenti, l'artista doveva aver annunciato ai suoi protettori napoletani che contava di tornare presto in città, forse non più tardi di un paio di mesi, spiegando loro che il suo non era un addio e che quel temporaneo trasferimento alla frontiera meridionale del cattolicesimo nel bacino del Mediterraneo centrale era dettato dalla necessità di procacciarsi un appoggio poli-tico. Non ci sono prove che avesse in mente di trattenersi a lungo a Malta e con ogni probabilità si proponeva di rientrare a Napoli alla fine del 1607. Niente fa pensare che in questa fase Caravaggio avesse l'intenzione di porre fine al suo soggiorno napoletano. Sono convinto, infatti, che avesse de-positato in città almeno un lavoro da completare. Né lui, né i suoi protettori potevano prevedere l'incredibile piega che gli eventi avrebbero preso a Malta 1 e le circostanze che in seguito avrebbero segnato in modo così drastico il lavoro e la carrie-ra dell'artista. La rapidità d'esecuzione dei suoi ultimi dipinti monumentali, il largo uso dell'impri-mitura lasciata a vista nelle mezze tinte e l'audace semplicità delle lumeggiature, erano per molti versi dettati dall'esigenza di spostarsi il più rapidamente possibile da un luogo all'altro, soprattut-to a causa della burrascosa situazione in cui era venuto a trovarsi negli ultimi anni. La lentezza dei metodi di lavoro e la tecnica di stratificazione propri della pittura a olio non si addicevano a un ar-tista sempre in movimento, come testimoniano, ad esempio, le grandi opere in seguito realizzate in Sicilia. Molto probabilmente, la nave su cui Caravaggio si imbarcò al porto di Napoli era una galea dei cavalieri dell'Ordine di san Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, meglio conosciuti come Cavalieri di Malta. Lo scalo a Napoli della squadra delle galee dell'Ordine diretta a Malta è chiara-mente registrato intorno al 14 giugno 1607, data che concorda appieno con le indicazioni fornite dai documenti relativi a quel periodo della vita dell'artista 2. La squadra rimase ormeggiata nel por-to della città per circa dieci giorni, ripartendo subito dopo il 24 giugno, festa di san Giovanni Batti-sta. Quei dieci giorni di sosta furono decisivi per Caravaggio, perché probabilmente fu proprio al-lora che egli prese d'impulso la decisione di mettersi in viaggio verso il Sud. Le modalità del viaggio di Caravaggio a Malta non sono documentate, ma le prove circostanzia-li risultanti dalla testimonianza che l'artista rese all'Inquisizione subito dopo l'arrivo a Malta fan-no pensare che avesse viaggiato a bordo di una delle galee dell'Ordine 3 , anziché su una delle tante navi private o mercantili che percorrevano regolarmente quella rotta, cosa che dimostrerebbe che l'artista non era un visitatore occasionale e che godeva di alte protezioni. Nessuno, infatti, poteva imbarcarsi su una galea militare senza i necessari documenti. Un fattore significativo per la comprensione delle circostanze in cui si svolse il viaggio dell'arti-sta a Malta è che le fonti documentarie indicano chiaramente che la squadra delle galee dell'Ordi-ne era giunta a Napoli in grave ritardo. Di ritorno da un lungo viaggio, la flottiglia era scesa lungo le coste della Penisola e aveva fatto sosta a Napoli per rifornirsi di uomini e viveri. Tutto proba-bilmente si svolse secondo un preciso programma, ma con un ritardo di circa due mesi rispetto a quanto previsto; la squadra infatti avrebbe dovuto far scalo a Napoli tra la fine di aprile e l'inizio di maggio 1607 4 , nel periodo cioè in cui il maestro probabilmente stava ancora lavorando alla Flagel-lazione (Napoli, Museo di Capodimonte) eseguita per Tommaso de Franchis e destinata a essere installata nella cappella di famiglia di quest'ultimo presso la basilica di San Domenico Maggiore. Il pagamento dell'opera fu effettuato nel maggio 1607 (sebbene i pagamenti documentati dell'11 e del 28 maggio non rinviino esplicitamente al dipinto), subito prima della sua partenza per Malta 5. La ricostruzione dell'itinerario delle galee e dell'identità di alcuni dei loro passeggeri, rivela un contesto molto interessante, in cui si distinguono alcuni protettori del Merisi. Al comando della squadra c'era fra Fabrizio Sforza Colonna, figlio della grande protettrice dell'artista, Costanza Co-lonna, marchesa di Caravaggio. Donna influente, Costanza era vedova di Francesco I Sforza e figlia di Marcantonio Colonna, il trionfatore di Lepanto, celebrato a Roma e in tutto il mondo cattolico dopo la vittoria riportata sulla flotta turca nel 1571. La marchesa aveva sostenuto l'artista a Milano, quando era ancora un ragazzo, gli aveva assicurato la sua protezione a Roma e più tardi si sarebbe presa cura di lui, quando, tornato a Napoli nel 1609, rimase gravemente ferito. Nato a Milano nel 1580, Fabrizio era cresciuto in una casa in cui Caravaggio aveva libero accesso. Al suo primo incarico come comandante della flottiglia, Fabrizio Sforza Colonna doveva pren-dere consegna di una nuova galea a Barcellona, riscuotere le rendite dell'Ordine dai commendatori delle maggiori città marittime toccate dall'itinerario e, particolare non trascurabile, armare i ban-chi delle galee con un numero sufficiente di forzati e buonavoglia 6. I forzati erano prigionieri con-dannati al remo, mentre i buonavoglia erano mercenari che si arruolavano volontariamente come rematori, sia pure per pagare un debito o far fronte ad altri impegni. Il gran maestro Alof de Wi-gnacourt (fig. 1) aveva chiesto insistentemente a diversi principi e potenze straniere di procura-gliene. La maggior parte dei vogatori, circa 150 buonavoglia, dovevano essere imbarcati a Napoli.