Connoisseurship

"Introduction: What is True About Artemisia?"  by Sheila Barker;

"Identifying Artemisia:  The Archive and the Eye" by Mary D. Garrard;

"Mary Magdalene in Ecstasy and the Madonna of the Svezzamento: Two Masterpieces by Artemisia"  by Gianni Papi

"Deciphering Artemisia: Three New Narratives and How They Expand our Understanding"  by Judith W. Mann

"Unknown Paintings by Artemisia in Naples, and New Points Regarding Her Daily Life and Bottega"  by Riccardo Lattuada

"Artemisia Gentileschi’s Susanna and the Elders (1610) in the Context of Counter-Reformation Rome"  by Patricia Simons

"Artemisia’s Money: A Woman Artist’s Financial Strategies in Seventeenth-Century Florence"  by Sheila  Barker

"Artemisia Gentileschi: The Literary Formation of an Unlearned Artist" by Jesse Locker

"Women Artists in Casa Barberini: Plautilla Bricci, Maddalena Corvini, Artemisia Gentileschi, Anna Maria Vaiani, and Virginia da Vezzo"  by Consuelo Lollobrigida

"‘Il Pennello Virile’: Elisabetta Sirani and Artemisia Gentileschi as Masculinized Painters?"  by Adelina Modesti

"Allegories of Inclination and Imitation at the Casa Buonarroti"  by  Laura Camille Agoston

"Mary Magdalene in Ecstasy by Artemisia Gentileschi. A Technical Study" by Christina Currie, Livia Depuydt, Valentine Henderiks, Steven Saverwyns, and Ina Vanden Berghe

In Italia, a partire dal primo Cinquecento, le fonti archivistiche e letterarie usano in modo univoco la parola 'libro' per significare sia i volumi disegnati da pittori, scultori, architetti, decoratori o argentieri, sia i volumi di disegni di uno o più artisti, di una o più scuole, formati dai collezionisti, conoscitori e amatori. Gli uni e gli altri volumi costituiscono gli elementi di un unico grande insieme, l’insieme dei libri di disegni, all’interno del quale è possibile riconoscere almeno due distinti sottoinsiemi: quello dei libri disegnati e quello dei libri dei disegni.
Da una parte, il libro disegnato - con modelli, studi, schizzi - è, da Leonardo all’età contemporanea, il prodotto dell’intelligenza del singolo artista, del maestro e della sua cerchia, di un atelier, e dunque del metodo e dell’organizzazione individuale o collettiva del lavoro creativo. In quanto tale, è un insieme finito e complesso di disegni originali - diversi fra loro per materia stilistico-formale, contenuto e funzione -, che non può essere studiato, né tanto meno compreso nella sua interezza e complessità solo attraverso l’analisi dei suoi singoli elementi e dei caratteri codicologici, ma richiede di essere analizzato sotto ogni aspetto in relazione con oggetti analoghi e comparabili, i più vicini e i più pertinenti possibili.
Dall’altra parte, il libro dei disegni da collezione, divenuto nella tradizione nord-europea del Sei-Settecento l’album di disegni, è, da Giorgio Vasari a Giuseppe Bossi, una stratificazione di elementi grafici, eterogenei e disomogenei, operata da una o più intelligenze di amatori, collezionisti, conservatori o restauratori. I disegni di uno o più artisti, di uno o più ateliers, che lo compongono, hanno perduto nel nuovo assetto la loro originaria configurazione materiale, stilistico-formale, contenutistica e funzionale. Per questa loro specificità, i libri o album di disegni da collezione costituiscono straordinari campi e strumenti di indagine per la riscoperta, la conoscenza e la ricostituzione di libri disegnati preesistenti, dei quali spesso conservano fascicoli, pagine e vetera fragmenta.
Come Federico Zuccari nella foresta di Vallombrosa, gli autori dei ventitré saggi racchiusi in questo libro si sono posti con gli strumenti del disegno interno - capacità umana di disegnare fondati e verificabili scenari argomentativi -, e della parola proferita e scritta secondo i fondamenti del discorso logico, ai margini e all’interno dei due sottoinsiemi, illuminando alcuni exempla extraordinaria ora dell’uno ora dell’altro ora di entrambi e rendendo intellegibile la circolarità generativa che connette lo studio dei libri disegnati e quello dei libri dei disegni.
Vita Segreto

Unlike art historians, archaeologists rarely make systematic attempts at attributing artefacts to individual artisans – they stop at the broader category of ‘provenance regions’ or ‘technical styles’. The identification of archaeological individuals, however, allows detailed insight into the organisation of workshops, knowledge transmission, skill, and the tension between individual and social agency. This paper reviews the potential of archaeological science methods to identify individual artisans through the study of material culture. Focusing on the Muisca votive goldwork of Colombia, it combines stylistic, chemical and microscopic analyses to identify idiosyncratic motor habits, material selections and artistic preferences that allow the identification of individual makers and manufacturing events. The results are informative of the internal dynamics between the Muisca technological tradition, religious behaviour and craft specialists. We conclude by outlining the potentials and challenges of science-based archaeological connoisseurship in other contexts.

The University of Cambridge, Department of History of Art Seminar Series on the theme of 'ART & LAW' will take place every Wednesday from 18 January – 8 March 2017 at 5:00pm in the Department of History of Art, 1-5 Scroope Terrace, Cambridge CB2 1PX. Each lecture will be followed by a Q&A session and informal drinks reception. Members of the university and the general public are welcome to attend.

If you are interested in joining the speaker and organizers for dinner following a lecture, please contact Sarah Alexis Rabinowe at sr572@cam.ac.uk.

Sir John Beazley, the world’s greatest scholar of Athenian figure-decorated pottery, held his first academic position at Christ Church, and the library houses rare and important books on ancient Greek art. The exhibition open in the Upper Library presents Beazley's work and assesses his lasting influence.

This volume is not only intended as a companion to the exhibition, but also as an aid to undergraduates studying for Mods, Prelims, Greats, and Finals, postgraduates, and anyone else interested in Greek vases and the history of scholarship