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Francesca Ceci
Francesca Ceci, archeologa specializzata in Numismatica greca e romana (Università “Sapienza”, Roma), in servizio presso la direzione dei Musei Capitolini, è Funzionario della Sovrintendenza Beni Culturali di Roma Capitale, dove è responsabile dell’Ufficio Coordinamento Attività Editoriali.E’ da novembre 2015 Ispettore Onorario del Ministero beni Culturali-Soprintendenza Archeologia per il Lazio e l’Etruria Meridionale (Blera-Barbarano Romano-Villa San Giovanni in Tuscia- Norchia- Castel d’Asso).E’ stata membro del Comitato Scientifico del Museo delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano e del Museo della navigazione Antica di Capodimonte (Viterbo) (sino 2016).E’ stata referente per il Lazio dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei onlus (2014-15).E’ membro del Comitato Scientifico della rivista Archeo.E’ socia della Società Dante Alghieri di Cracovia.E’ Vicepresidente dell’Associazione Archeotuscia onlus.E’ membro del consiglio dell’Associazione Terzo Millennio di Soriano nel Cimino.E’ “Volontario della Biblioteca” di Soriano nel Cimino.E’ membro onorario della Confraternita Madonna della Misericordia di Soriano nel Cimino per la quale ha promosso la scoperta, il restauro e la pubblicazione dell’affresco seicentesco con scena di Giudizio Universale nella chiesa della Madonna della Misericordia a Soriano nel Cimino.Fa parte del Comitato Scientifico della rivista Archeo.Ha promosso lo scavo della Tomba a Casetta in località Sferracavallo a Norchia ed è membro del relativo team di scavo-restauro-pubblicazione e musealizzazione.Dal 2018 è socia del Comitato nazionale italiano di ICOM (International Council of MuseumsDal 2018 è socia della FIDAPA-BPW Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari (affiliato International Federation of Business and Professional Women)--------------- - Ha svolto una lunga attività di scavo nel suburbio di Roma.- Ha fatto parte della redazione dell’Enciclopedia dell’Arte Antica edita dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e diretta da Giovanni Pugliese Caratelli (6 anni). - Ha collaborato con i musei archeologici di Priverno e Fossanova, in provincia di Latina, quale responsabile del materiale numismatico.- E’ stata Cultore della Materia per la cattedra di Numismatica greca e romana (prof. Francesco Panvini Rosati) presso l’Università di Roma “Sapienza”, facoltà di Lettere Antiche (1995-98).- E’ stata cultore della materia per la cattedra di “Valorizzazione e fruizione di musei e parchi archeologici” (prof. Margherita Cancellieri) presso l’Università di Roma “Sapienza”, facoltà di Lettere Antiche (2006-2010).- E’ autrice di numerosi articoli specialistici e fa parte del comitato scientifico della rivista Archeo, sulla quale è titolare della rubrica “L’altra faccia della medaglia” (collaborazione ad Archeo e Medioevo dal 1997).- Ha scritto 5 volumi di tema archeologico (Lazio meridionale, Blera, Veio, Abbazia di Fossanova, Cassia II) per l’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato. - Svolge attività scientifica in Italia e all’estero partecipando a seminari, convegni e pubblicazioni. - Con le associazioni onlus Archeotuscia di Viterbo e Terzo Millennio di Soriano nel Cimino, con la quale svolge un’intensa attività tesa alla divulgazione archeologica attraverso conferenze, scritti, visite guidate e scavi in collaborazione con la Soprintendenza (2011-2018).
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Books by Francesca Ceci
La sua vicenda conosce due tradizioni; quella originale, che risale a Timeo di Tauromenio (III sec. a.C.), che non menziona il suo rapporto con Enea e ne celebra esclusivamente il carattere volitivo e regale, e l’altra, celeberrima, creata dall’arte poetica virgiliana, che fa dell’amore infelice per l’eroe troiano la causa fondante dell’inimicizia tra Cartagine e Roma. La sua fama perdura poi nel tempo e in tutti i campi dell’arte e della letteratura.
Una serie monetale romano-provinciale battuta in Fenicia nel III secolo d.C. è dedicata a Didone, dove si ripropongono azioni che di regola sono attribuiti a personaggi maschili, e che invece sono qui proprie di una donna, senza alcuna traccia della sua tragica vicenda sentimentale, quella che ne fa una donna che per amore rinuncia a se stessa.
Sutri, Capranica, Vetralla, Viterbo, sino alla maestosa chiesa di San Flaviano alle pendici di Montefiascone, raccontano la storia del loro evolversi tra Etruschi e mondo medievale, sino alle contraddizioni dell’età moderna e contemporanea. Il volume accompagna il viaggiatore lungo questi itinerari, proponendo anche delle digressioni in luoghi singolari e immersi nel verde, come il santuario di Demetra presso Vetralla e l’eremo di San Girolamo sul Monte Fogliano, sinora fortunatamente sfuggiti al turismo invasivo.
L’itinerario ricalca il tratto della via Cassia antica, che si interseca per lungi tratti con quello della celeberrima via Francigena, percorsa tutt’oggi dai pellegrini diretti a Roma, e si sdoppia seguendo anche il tracciato della via Cassia moderna, che entra a Viterbo per poi proseguire verso Montefiascone.
Per ogni centro toccato dalla strada, il volume fornisce un itinerario ricco di immagini, presentando la forma e le vicende di chiese, musei e monumenti, senza tralasciare un approccio critico relativo alla conservazione e valorizzazione di un patrimonio, come quello della Tuscia viterbese, prezioso e delicato al tempo stesso.
Papers by Francesca Ceci
La sua vicenda conosce due tradizioni; quella originale, che risale a Timeo di Tauromenio (III sec. a.C.), che non menziona il suo rapporto con Enea e ne celebra esclusivamente il carattere volitivo e regale, e l’altra, celeberrima, creata dall’arte poetica virgiliana, che fa dell’amore infelice per l’eroe troiano la causa fondante dell’inimicizia tra Cartagine e Roma. La sua fama perdura poi nel tempo e in tutti i campi dell’arte e della letteratura.
Una serie monetale romano-provinciale battuta in Fenicia nel III secolo d.C. è dedicata a Didone, dove si ripropongono azioni che di regola sono attribuiti a personaggi maschili, e che invece sono qui proprie di una donna, senza alcuna traccia della sua tragica vicenda sentimentale, quella che ne fa una donna che per amore rinuncia a se stessa.
Sutri, Capranica, Vetralla, Viterbo, sino alla maestosa chiesa di San Flaviano alle pendici di Montefiascone, raccontano la storia del loro evolversi tra Etruschi e mondo medievale, sino alle contraddizioni dell’età moderna e contemporanea. Il volume accompagna il viaggiatore lungo questi itinerari, proponendo anche delle digressioni in luoghi singolari e immersi nel verde, come il santuario di Demetra presso Vetralla e l’eremo di San Girolamo sul Monte Fogliano, sinora fortunatamente sfuggiti al turismo invasivo.
L’itinerario ricalca il tratto della via Cassia antica, che si interseca per lungi tratti con quello della celeberrima via Francigena, percorsa tutt’oggi dai pellegrini diretti a Roma, e si sdoppia seguendo anche il tracciato della via Cassia moderna, che entra a Viterbo per poi proseguire verso Montefiascone.
Per ogni centro toccato dalla strada, il volume fornisce un itinerario ricco di immagini, presentando la forma e le vicende di chiese, musei e monumenti, senza tralasciare un approccio critico relativo alla conservazione e valorizzazione di un patrimonio, come quello della Tuscia viterbese, prezioso e delicato al tempo stesso.
have marked the history of Rome since its origins. The story of Dido, told in Virgil’s Aeneid, is in fact the aetiological
cue for the Carthaginian wars, and Hannibal Barca is the avenging commander who, at the behest of Juno, must carry
out Dido’s curse on Aeneas and all his future descendants.
In Silio Italico’s Flavian work Punica, the historical event is grafted onto the mythical substratum, powerfully delineating
the figure of Rome’s most formidable enemy and firmly linking his human story to the mythical and poetic story of
the founder of Carthage
in the Esquiline Quarter an important sacred context pertaining to a mithraeum in which the cult of other salutary divinities must
have converged. In addition to some mithraic Reliefs, comes from this context a silver-inscribed foil, the ‘Capitoline Philactery’, written
in Greek-Hebraic language. Te foil could protect from malaria. In the same place were found the head of a Statue of Hygeia too.
Le terre sottoposte al dominio pontifico dislocate nei vecchi possedimenti toscani a nord di Roma, più o meno riconducibili all’attuale provincia di Viterbo e al comprensorio di Civitavecchia, vennero comprese alla fine del XII secolo in una delle divisioni amministrative istituite da papa Innocenzo III (1198-1216) come ripartizione dello Stato Ecclesiastico. Questo distretto fu denominato ‘Patrimonio di San Pietro in Tuscia’, proprio ad indicarne la specifica connotazione geografica. Rispetto alle altre province dello Stato pontificio, però, quella del ‘Patrimonio’ risulta essere la meno indagata e l’intento di questo convegno vuol esser proprio quello di incentivare gli studi che possono essere condotti al riguardo.
PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE
Il convegno è aperto alla riflessione di qualificati studiosi sulle seguenti macro-aree:
1. Stato della Chiesa e Patrimonio di San Pietro in Tuscia: Storia medioevale e moderna.
2. Stato della Chiesa e Patrimonio di San Pietro in Tuscia: Storia giuridica, economica e istituzionale.
3. Stato della Chiesa e Patrimonio di San Pietro in Tuscia: Archeologia e storia dell’arte.
INVIO PROPOSTE: 1) Titolo della comunicazione; 2) Affiliazione accademica; 3) abstract di 200 parole; entro il 30 aprile 2021 all’indirizzo mail: sanpietrointuscia@gmail.com.