Rassegna di Studi su Francesco Guicciardini by Lorenzo Battistini
A un decennio di distanza dall’uscita di due monografie (Cutinelli 2009 e Varotti 2009) che ebber... more A un decennio di distanza dall’uscita di due monografie (Cutinelli 2009 e Varotti 2009) che ebbero il merito di compendiare e assimilare le principali acquisizioni novecentesche e d’inizio anni duemila della critica guicciardiniana, la presente rassegna nasce con l’intento di integrare quei lavori con gli studi più recenti. Se nel primo contributo (pubblicato sullo scorso numero di Studi Rinascimentali) ci si era focalizzati in particolare sulle opere più mature e sul carteggio, in questa seconda parte si prenderanno in esame le ricerche sul lessico, le traduzioni e le voci biografiche consacrate allo storico fiorentino.
A un decennio di distanza dall’uscita di due monografie (Cutinelli 2009 e Varotti 2009) che ebber... more A un decennio di distanza dall’uscita di due monografie (Cutinelli 2009 e Varotti 2009) che ebbero il merito di compendiare e assimilare le principali acquisizioni novecentesche e d’inizio anni duemila della critica guicciardiniana, la presente rassegna nasce con l’intento di integrare quei lavori con gli studi più recenti. Essa si articolerà in due parti: in questo primo articolo ci si focalizzerà in particolare sulle novità più rilevanti che riguardano le opere più mature – i Ricordi e la Storia d’Italia – e il corposo carteggio dello storico fiorentino.
Articoli by Lorenzo Battistini
I testi pubblicati nella collana sono sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la v... more I testi pubblicati nella collana sono sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la validità scientifica.
Scopo di queste pagine è osservare le modalità retoriche attraverso le quali tre figure emblemati... more Scopo di queste pagine è osservare le modalità retoriche attraverso le quali tre figure emblematiche della storia del pensiero scientifico hanno interrogato e descritto il grande libro della Natura. Ramòn Sibiuda, Leonardo e Galileo, con fini certo diversi e attraverso linguaggi e generi peculiari, ricorrono infatti a tale metafora direttamente o indirettamente per legittimare le proprie indagini sperimentali nell'ambito della fenomenologia naturalistica.
in Il Racconto della Malattia. Atti delle sessioni parallele del convegno internazionale di studi... more in Il Racconto della Malattia. Atti delle sessioni parallele del convegno internazionale di studi 'Il racconto della malattia' (L'Aquila 19-21 febbraio 2020), a cura di M. Di Maro e M. Petriccione, Napoli, Paolo Loffredo, 2021, pp. 37-48
in Letteratura e arti visive. Atti delle Rencontres de l’Archet. Morgex, 10-15 settembre 2018 (https://www.sapegno.it/wp-content/uploads/2020/05/ATTI-RENCONTRES-2018.pdf?fbclid=IwAR36s3rH1HZdeu1vdX4-u5alz6HYJiJYJb5utq2G1zjEbvTY-wW0hXY84U0), pp.200-202
Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell’ADI - Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A. Campana e F. Giunta, Roma, Adi editore, 2020 (https://www.italianisti.it/pubblicazioni/atti-di-congresso/natura-societa-letteratura/01_Battistini.pdf)
All’interno del vasto mondo delle scritture diaristiche può accadere che l’andamento di una vita ... more All’interno del vasto mondo delle scritture diaristiche può accadere che l’andamento di una vita si arresti. Chi scrive sceglie infatti di sospendere per un attimo la registrazione del quotidiano flusso dell’esistenza e di descrivere elementi legati al proprio passato, prossimo o remoto: il proprio luogo d’origine, un luogo di passaggio, un individuo conosciuto, una popolazione incrociata. Natura e comunità vengono saggiati dallo scrivente senza alcun obbligo di esaustività ma solo per il piacere di selezionarne e fissarne alcuni dettagli. Scopo di questo panel è di accogliere contributi che forniscano, nel loro insieme, uno sguardo diacronico sulle diverse forme di scrittura privata, dagli scritti di famiglia e di bottega fino ai moderni diari e zibaldoni.
Una delle principali caratteristiche delle forma breve è quella di celare i passaggi che accompag... more Una delle principali caratteristiche delle forma breve è quella di celare i passaggi che accompagnano il ragionamento dell’autore e di rendere esplicito solo il “succo”, l’approdo del ragionamento stesso. Nel caso della forma-ricordo guicciardiniana, è proprio sotto la superficie che si cela la parte più sostanziosa dell’enunciato. In primo luogo il vissuto, l’esperienza umana e politica: ispirandosi alla tradizione tutta fiorentina dei “libri di famiglia”, l’autore si rivolge ai propri discendenti e tramanda loro un sapere affinato in anni di negotia. In secondo luogo le letture: testi altrui, Machiavelli in primis, coi quali Guicciardini dialoga, spesso con lo scopo di confutarne il pensiero. Mentre Montaigne cita esplicitamente altri autori per esprimere meglio se stesso, per Guicciardini la citazione costituisce un elemento da limare e occultare per rendere ancora più efficace il risultato finale.
Dopo aver illustrato le principali posizioni critiche sul tema delle scritture autobiografiche e ... more Dopo aver illustrato le principali posizioni critiche sul tema delle scritture autobiografiche e aver circoscritto il campo d’indagine al periodo che segna il passaggio tra età media ed età moderna, mi propongo di mettere in evidenza come Francesco Guicciardini sfrutti diverse consuetudini letterarie dell’epoca — dal libro di famiglia all’esame di coscienza, dalla retorica classica di tipo giudiziario e consolatorio alla brevitas della forma-ricordo — per riflettere sulle propria esperienza di vita. La straordinaria novità dei Ricordi, un vero e proprio unicum nella storia letteraria europea, appare così sotto una luce nuova, inconsueta, se si considera il testo come l’approdo di un articolato percorso volto a ricercare, da parte dell’autore, una forma espressiva adeguata ai propri bisogni interiori.
Sull'ultima redazione dei Ricordi di Francesco Guicciardini. Le ragioni di una riscrittura, in M. De Blasi, G. Imbriaco, F. Messina, S. Orlando e V. Schettino (a cura di), In Limine. Forme marginali e discorsi di confine, «Quaderni della ricerca - 2», Napoli, L’Orientale, 2018, pp. 75-88. The last redaction of Guicciardini’s Ricordi represents a quite unique case of rewriting in Europ... more The last redaction of Guicciardini’s Ricordi represents a quite unique case of rewriting in European literature. The historian writes it in 1530 during his stay in Rome; he has not with him the previous drafts of his work but he exclusively relies on his extraordinary memory. In this redaction it happens that the appearance and function of ricordo changes radically. Guicciardini’s aim is pursuing some partial truths, confined to single cases. The Ricordi thus becomes an experience-book which transforms the knowledge of its author. The final work is a modern and unsystematic book, a clear reflection of Guicciardini's tought it self.
L’ultima redazione dei Ricordi di Francesco Guicciardini rappresenta un caso di riscrittura più unico che raro nella storia letteraria europea. L’autore la compone ex novo a Roma, nel 1530, senza avere con sé le precedenti stesure dell’opera ma basandosi esclusivamente sulla propria straordinaria memoria. Tale operazione gli permette di dare una funzione diversa alla forma-ricordo da lui utilizzata, il cui scopo diviene quello di perseguire opinioni e verità parziali, circoscritte a singoli casi. L’opera si tramuta così in un libro-esperienza, che trasforma profondamente il sapere del Guicciardini accumulato in tanti anni di negotia. Il risultato finale è un libretto consustanziale al suo autore, un vero e proprio unicum, moderno e asistematico, nel panorama letterario cinquecentesco.
Il 1527 è l’anno di svolta della parabola biografica del Guicciardini. Il terribile sacco di Roma... more Il 1527 è l’anno di svolta della parabola biografica del Guicciardini. Il terribile sacco di Roma del sei maggio estingue ogni tentativo volto a salvaguardare l’autonomia degli Stati italiani. A questa cocente disfatta si aggiunge poi la rabbia dei fiorentini nei confronti dell’ex luogotenente, il quale, sospetto e malvisto, viene inizialmente messo ai margini della neonata Repubblica. Alla luce di tutte queste delusioni, che mettono in discussione il significato stesso di un’intera carriera — se non addirittura di un’intera esistenza — lo sguardo introspettivo del Guicciardini si acuisce esponenzialmente, complice anche la lugubre residenza di Finocchieto. Questi pochi mesi segneranno una svolta irreversibile nei modelli scelti dall’autore per biografarsi. Dopo aver inizialmente ripreso il proprio libro di famiglia, lo scrittore fiorentino sentirà infatti il bisogno di affidarsi a forme nuove per sondare la propria interiorità e meditare sui passaggi fondamentali della propria esperienza.
L’année 1527 constitue certainement le tournant le plus douloureux dans la biographie de Francesco Guicciardini. Après le sac de Rome du 6 mai, l’ex lieutenant rentre à Florence, sa ville natale. Là-bas, il est fortement critiqué par ses concitoyens sur sa conduite pendant la guerre et il est mis en marge du nouveau gouvernement. À la lumière de toutes ces déceptions, la façon de Guicciardini d’écrire sur soi-même — un auteur qui pendant sa vie ne cesse jamais de se raconter — change radicalement. Après avoir inauguré un nouveau livre de famille, il choisit d’abandonner ce modèle et de développer son dialogue intérieur à travers des formes nouvelles pour lui. En voyant l’impossibilité d’adapter une expérience toute différente des choses à la narration autobiographique de type marchand, l’écrivain décide d’utiliser de modèles différents, fonctionnels à ses nouveaux besoins.
Guicciardini’s career has a turning point in 1527. After Sack of Rome on May 6th and League’s defeat, he returns in Florence. There, his fellow citizens strongly criticize his behavior during the war and put him on the fringe of the new government. Due to all these disappointments, Guicciardini’s way of writing about himself changes considerably: he gives up his libro di famiglia and decides to use different writing models of the Self.
Recensioni by Lorenzo Battistini
https://journals.openedition.org/laboratoireitalien/7867
Recensione a Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi: nuova edizione e introduzione storica
Recensione a H. MIESSE, Un laboratorio di carte. Il linguaggio della politica nel 'carteggio' di ... more Recensione a H. MIESSE, Un laboratorio di carte. Il linguaggio della politica nel 'carteggio' di Francesco Guicciardini, Éliphi, Strasbourg, 2017
Recensione a Carlo Vecce, La biblioteca perduta. I libri di Leonardo, Roma, Salerno Editore, 2017
Recensione a Carlo Baja Guarienti, Il bandito e il governatore. Domenico d’Amorotto e Francesco Guicciardini nell’età delle guerre d’Italia , Roma, Viella, 2014, 2015
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Rassegna di Studi su Francesco Guicciardini by Lorenzo Battistini
Articoli by Lorenzo Battistini
L’ultima redazione dei Ricordi di Francesco Guicciardini rappresenta un caso di riscrittura più unico che raro nella storia letteraria europea. L’autore la compone ex novo a Roma, nel 1530, senza avere con sé le precedenti stesure dell’opera ma basandosi esclusivamente sulla propria straordinaria memoria. Tale operazione gli permette di dare una funzione diversa alla forma-ricordo da lui utilizzata, il cui scopo diviene quello di perseguire opinioni e verità parziali, circoscritte a singoli casi. L’opera si tramuta così in un libro-esperienza, che trasforma profondamente il sapere del Guicciardini accumulato in tanti anni di negotia. Il risultato finale è un libretto consustanziale al suo autore, un vero e proprio unicum, moderno e asistematico, nel panorama letterario cinquecentesco.
L’année 1527 constitue certainement le tournant le plus douloureux dans la biographie de Francesco Guicciardini. Après le sac de Rome du 6 mai, l’ex lieutenant rentre à Florence, sa ville natale. Là-bas, il est fortement critiqué par ses concitoyens sur sa conduite pendant la guerre et il est mis en marge du nouveau gouvernement. À la lumière de toutes ces déceptions, la façon de Guicciardini d’écrire sur soi-même — un auteur qui pendant sa vie ne cesse jamais de se raconter — change radicalement. Après avoir inauguré un nouveau livre de famille, il choisit d’abandonner ce modèle et de développer son dialogue intérieur à travers des formes nouvelles pour lui. En voyant l’impossibilité d’adapter une expérience toute différente des choses à la narration autobiographique de type marchand, l’écrivain décide d’utiliser de modèles différents, fonctionnels à ses nouveaux besoins.
Guicciardini’s career has a turning point in 1527. After Sack of Rome on May 6th and League’s defeat, he returns in Florence. There, his fellow citizens strongly criticize his behavior during the war and put him on the fringe of the new government. Due to all these disappointments, Guicciardini’s way of writing about himself changes considerably: he gives up his libro di famiglia and decides to use different writing models of the Self.
Recensioni by Lorenzo Battistini
L’ultima redazione dei Ricordi di Francesco Guicciardini rappresenta un caso di riscrittura più unico che raro nella storia letteraria europea. L’autore la compone ex novo a Roma, nel 1530, senza avere con sé le precedenti stesure dell’opera ma basandosi esclusivamente sulla propria straordinaria memoria. Tale operazione gli permette di dare una funzione diversa alla forma-ricordo da lui utilizzata, il cui scopo diviene quello di perseguire opinioni e verità parziali, circoscritte a singoli casi. L’opera si tramuta così in un libro-esperienza, che trasforma profondamente il sapere del Guicciardini accumulato in tanti anni di negotia. Il risultato finale è un libretto consustanziale al suo autore, un vero e proprio unicum, moderno e asistematico, nel panorama letterario cinquecentesco.
L’année 1527 constitue certainement le tournant le plus douloureux dans la biographie de Francesco Guicciardini. Après le sac de Rome du 6 mai, l’ex lieutenant rentre à Florence, sa ville natale. Là-bas, il est fortement critiqué par ses concitoyens sur sa conduite pendant la guerre et il est mis en marge du nouveau gouvernement. À la lumière de toutes ces déceptions, la façon de Guicciardini d’écrire sur soi-même — un auteur qui pendant sa vie ne cesse jamais de se raconter — change radicalement. Après avoir inauguré un nouveau livre de famille, il choisit d’abandonner ce modèle et de développer son dialogue intérieur à travers des formes nouvelles pour lui. En voyant l’impossibilité d’adapter une expérience toute différente des choses à la narration autobiographique de type marchand, l’écrivain décide d’utiliser de modèles différents, fonctionnels à ses nouveaux besoins.
Guicciardini’s career has a turning point in 1527. After Sack of Rome on May 6th and League’s defeat, he returns in Florence. There, his fellow citizens strongly criticize his behavior during the war and put him on the fringe of the new government. Due to all these disappointments, Guicciardini’s way of writing about himself changes considerably: he gives up his libro di famiglia and decides to use different writing models of the Self.