Papers by Salvatore Francesco Lattarulo
Fatti e finzioni. Atti del XXIII Convegno Internazionale della MOD Napoli, 15-17 giugno 2022, a cura di Silvia Acocella, Concetta Maria Pagliuca, Michele Paragliola, Pisa: ETS, 2024
La narrazione autobiografica. Prospettive incrociate tra letteratura, linguistica e glottodidattica. A cura di Lorenzo Coveri e Tommaso Meozzi. Firenze: Cesati. Isbn: 979-12-5496-162-9, 2024
QVAESTIONES ROMANICAE XI, Tomul 2, Coordonator: Valy Ceia, TIMIȘOARA EDITURA UNIVERSITĂȚII DE VEST DIN TIMIȘOARA, 2024
The essay investigates the relationship between Pier Paolo Pasolini and Romania in relation to f... more The essay investigates the relationship between Pier Paolo Pasolini and Romania in relation to film production and the ethnomusical interests of the Italian artist and intellectual. The first part analyses some passages of the screenplay of Oedipus Rex from the point of view of the use made of ancient Romanian folk melodies, probably known during a trip by the director to the Balkan land. Pasolini’s Romanian tour to set Oedipus Rex is linked to the Sopraluoghi in Palestina, a reportage on the Holy Land in preparation for the feature film The Gospel According to Matthew. This work by Pasolini is the inspiration for a film by filmmaker, born in Timişoara, Andrei Ujică, which is discussed in the second part of the paper.
ARMI E ARMATURE NELLA LETTERATURA ITALIANA. A cura di Teresa Agovino e Matteo Maselli. Firenze: Cesati, 2024
L'ULISSE. RIVISTA DI POESIA, ARTI E SCRITTURA. NUMERO SPECIALE 1, MARZO 2024: Pasolini e il suo mito. Tradizione letteraria e metamorfosi intermediali, a cura di Francesco Ottonello, con Arianna Agudo e Stefano Perpetuini, 2024
"Contronarrazioni. Il racconto del potere nella modernità letteraria". Atti del XXII Convegno Internazionale della MOD 17-19 giugno 2021. A cura di Elisabetta Mondello, Giorgio Nisini, Monica Venturini. Tomo II. Pisa: Edizioni ETS, 2023
Il saggio esamina una questione rimasta un po’ in ombra nella svevistica. L’attenzione verso la s... more Il saggio esamina una questione rimasta un po’ in ombra nella svevistica. L’attenzione verso la sfera politica da parte dello scrittore triestino si manifesta in particolare nel racconto "La tribù". Il testo mette a dimora l’idea della realizzazione di uno stato socialista. Il progetto si rivela fallimentare per l’incapacità dei membri di una ristretta comunità di lasciare da parte gli interessi privati a beneficio del bene collettivo. Resta il
fatto che nella profezia utopica di una nuova alba della storia, in cui «il pane, la felicità e il lavoro saranno di tutti», Svevo condensa il suo “manifesto” politico. L’intervento pone l’accento sul motivo velleitario dell’interna ribellione sociale dell’autore che qua e là percorre, tra slanci e delusioni, fede e disinganno, l’intero suo corpus letterario.
Translationes, Vol 14 /2022, Issue 1/2023, 2023
Riassunto: A partire dall'esame di un testo a margine come la Lettera del traduttore, l'articolo ... more Riassunto: A partire dall'esame di un testo a margine come la Lettera del traduttore, l'articolo analizza la traduzione di Pier Paolo Pasolini del prologo dell'Agamennone di Eschilo. Il saggio approfondisce l'immagine centrale della Lettera: il paragone tra il traduttore e un cane che spolpa un osso. Questo accostamento allude al metodo usato dal traslatore, che si fonda su un approccio istintivo al testo, simile a quello di una bestia. Io penso che tale figura retorica sia stata suggerita a Pasolini dalla figura della vedetta di guardia sul tetto del palazzo degli Atridi, la cui solitaria veglia notturna è accostata alla derelitta condizione di un cane. Pasolini trova nell'associazione tra uomo e cane fatta da Eschilo all'inizio della sua trilogia (Orestea) una formula espressiva assai congeniale alle sue corde. Tale analogia, infatti, è adoperata in diversi punti della sua intera produzione di scrittore per indicare l'emarginazione dell'intellettuale. L'immediata vicinanza che il poeta contemporaneo avverte con il mondo canino implica un'inconscia immedesimazione del traduttore nel disagio del personaggio eschileo. Questa compenetrazione tra sfera umana e sfera animale spiegherebbe il taglio libero e personale di alcune scelte interpretative del monologo introduttivo della tragedia greca; e renderebbe ragione del perché Pasolini intendesse riutilizzare il prologo dell'Agamennone da lui tradotto in un capitolo del romanzo postumo Petrolio.
The Philological Review Филолошки преглед, 2023
This essay rediscovers Giorgio Bassani’s critical point of view about vulgarization and deformat... more This essay rediscovers Giorgio Bassani’s critical point of view about vulgarization and deformation operation carried out by Italian artists from the repertoire of the Sicilian writer. In a paper published in a magazine (“Il mondo europeo”) in 1947, entitled Giovanni Verga and the cinema, the writer from Ferrara discusses the ‘misfortune’, as it were, of this great novelist among his readers. Instead, Alessandro Manzoni would be the inventor of the perfect rule of popularity. Verga, on the contrary, would have little success because of the epicity of his works. Despite the closed nature of the writer from Vizzini, which is reflected in the gray settings of his pages, some characters have become part of the mythical heritage of the Italians: for example I Malavoglia, Cavalleria rusticana and La Lupa. Even after Bassani’s death (2000) these masterpieces were adapted for the cinema. So Bassani was both a witness and a prophet of Verga’s cinematic fashion. The famous author of Giardino dei Finzi Contini highlighted both the causes and the limits of this cinematic fashion. In
particular, Bassani writes that to love Verga’s masterpieces the Italians had to read them in commercial transcriptions and distorting arrangements
LA SHOAH COME METAFORA. Analogie, ibridazioni, accostamenti. A cura di Matteo Di Figlia e Salvatore Di Piazza. Palermo University Press, 2023
Nel suo saggio, Salvatore Francesco Lattarulo analizza l’uso della metafora del ‘genocidio’ da pa... more Nel suo saggio, Salvatore Francesco Lattarulo analizza l’uso della metafora del ‘genocidio’ da parte di Pasolini quale categoria per analizzare la crisi del mondo capitalistico. Come ben evidenziato dall’autore, il paradigma del ‘genocidio’, che si lega saldamente – nella lettura pasoliniana – con il fenomeno storico della Shoah, ancora più di «mutazione “antropologica”» e «omologazione “culturale”», in precedenza usate dallo stesso Pasolini, ben si adatta a descrivere quella sorta di olocausto di una civiltà, ammaliata dalle sirene del progresso economico.
"Letteratura e Potere/Poteri". Atti del XXIV Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti) Catania, 23-25 settembre 2021 a cura di Andrea Manganaro, Giuseppe Traina, Carmelo Tramontana Roma, Adi editore, 2023
"Pasolini. Critica e Cultura", a cura di P. Falzone, Roma: Edizioni di Storia e Letteratura e M. Tortora , 2023
Svolte. Teoria critica e letterature comparate - La Seconda guerra mondiale e la letteratura Cronache Memorie Riemersioni a cura di Fabrizio Miliucci, Davide Pettinicchio, Flavia Di Battista - , 2023
Filologia Antica e Moderna N.S. V, 1 (XXXIII, 55), 2023
The poet’s room is a frequent theme in Italian poetry. This place alludes to
the solitude, impri... more The poet’s room is a frequent theme in Italian poetry. This place alludes to
the solitude, imprisonment, melancholy, existential and emotional suffering of the lyric self. The room serves as scriptorium and think tank; it’s a place from wich the poet takes an alienated point of view on reality. From his bedroom window the subject becomes an inert (and participating in his own way) spectator of life that is always the same outside. This topos is particularly prolific in the writing of Umberto Saba that collects inheritance of a vast poetic tradition. Of this tradition we will analyze the cases of three poets: Dante, Petrarca and Leopardi. They are the well-known models of his literary imagery
"La funzione Verga nel Novecento e oltre", a cura di Donatella La Monaca e Domenica Perrone. Atti del panel del XXV Congresso AIPI (Palermo, 26-29 ottobre 2022). BIBLIOTECA DELLA FONDAZIONE VERGA, Edizioni Euno, Leonforte, 2023
In "Alla ricerca di Verga nel Novecento", Guido Baldi assimila alcune figure del romanzo moderno... more In "Alla ricerca di Verga nel Novecento", Guido Baldi assimila alcune figure del romanzo moderno, che, in obbedienza a una definizione tanto ortodossa quanto inflazionata, si dicono «inetti» (tra cui Alfonso Nitti ed Emilio Brentani), a «un tipo d’uomo frutto della crisi dell’identità virile verificatasi tra fine Ottocento e primi del Novecento». All’interno di una ricerca che intende sondare la funzione Verga nella narrativa del secolo scorso si tratta dell’unico cenno a Italo Svevo laddove la lente del critico inquadra da vicino scrittori più tradizionalmente letti nel solco del maestro siciliano, da d’Annunzio a Pirandello, Pavese, Fenoglio, Tozzi.
Revue des études dantesques, n° 7 , 2023
The essay analyzes the “Dante-function” in Dino Buzzati’s works.
The most evident case of reuse ... more The essay analyzes the “Dante-function” in Dino Buzzati’s works.
The most evident case of reuse by Buzzati of the Comedy model in a
contemporary key is certainly the long story, almost a short novel, Viaggio agli
inferni del secolo. New elements of comparison with the first canticle of the
medieval poem are highlighted here from this well-known text. Completely
new is also the attempt to read from an “infernal” perspective Buzzati’s novel
A love affair, the story of a carnal and desperate passion, which can recall the
vice of lust, chosen by Dante to represent the first actual encounter with sin.
"L'Umbria di carta. Intellettuali e cultura letteraria dal 1860 a oggi". A cura di Giulia Falistocco, Francesco Lupatelli, Anna Taglietti, Editore: Morlacchi, 2022
L'articolo analizza il rapporto tra Penna e Saba sullo sfondo della controversa peruginità del pr... more L'articolo analizza il rapporto tra Penna e Saba sullo sfondo della controversa peruginità del primo
LA MEDICINA DELL’ANIMA: PROSA E POESIA PER IL RACCONTO DELLA MALATTIA a cura di Daniela De Liso e Valeria Merola. Napoli: Loffredo, 2020
"Fiumi reali e immaginari nella letteratura italiana. Luoghi, simboli, storie, voci". A cura di Franco Musarra e Ulla Musarra Schroder. Firenze: Cesati, 2018
"Costruzione, ricostruzione e decostruzione". V Giornata Siciliana di Studi Ispanici nel Mediterraneo, a cura di Rosario Giovanni Scalia, Roma: Aracne, 2018
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Papers by Salvatore Francesco Lattarulo
fatto che nella profezia utopica di una nuova alba della storia, in cui «il pane, la felicità e il lavoro saranno di tutti», Svevo condensa il suo “manifesto” politico. L’intervento pone l’accento sul motivo velleitario dell’interna ribellione sociale dell’autore che qua e là percorre, tra slanci e delusioni, fede e disinganno, l’intero suo corpus letterario.
particular, Bassani writes that to love Verga’s masterpieces the Italians had to read them in commercial transcriptions and distorting arrangements
the solitude, imprisonment, melancholy, existential and emotional suffering of the lyric self. The room serves as scriptorium and think tank; it’s a place from wich the poet takes an alienated point of view on reality. From his bedroom window the subject becomes an inert (and participating in his own way) spectator of life that is always the same outside. This topos is particularly prolific in the writing of Umberto Saba that collects inheritance of a vast poetic tradition. Of this tradition we will analyze the cases of three poets: Dante, Petrarca and Leopardi. They are the well-known models of his literary imagery
The most evident case of reuse by Buzzati of the Comedy model in a
contemporary key is certainly the long story, almost a short novel, Viaggio agli
inferni del secolo. New elements of comparison with the first canticle of the
medieval poem are highlighted here from this well-known text. Completely
new is also the attempt to read from an “infernal” perspective Buzzati’s novel
A love affair, the story of a carnal and desperate passion, which can recall the
vice of lust, chosen by Dante to represent the first actual encounter with sin.
fatto che nella profezia utopica di una nuova alba della storia, in cui «il pane, la felicità e il lavoro saranno di tutti», Svevo condensa il suo “manifesto” politico. L’intervento pone l’accento sul motivo velleitario dell’interna ribellione sociale dell’autore che qua e là percorre, tra slanci e delusioni, fede e disinganno, l’intero suo corpus letterario.
particular, Bassani writes that to love Verga’s masterpieces the Italians had to read them in commercial transcriptions and distorting arrangements
the solitude, imprisonment, melancholy, existential and emotional suffering of the lyric self. The room serves as scriptorium and think tank; it’s a place from wich the poet takes an alienated point of view on reality. From his bedroom window the subject becomes an inert (and participating in his own way) spectator of life that is always the same outside. This topos is particularly prolific in the writing of Umberto Saba that collects inheritance of a vast poetic tradition. Of this tradition we will analyze the cases of three poets: Dante, Petrarca and Leopardi. They are the well-known models of his literary imagery
The most evident case of reuse by Buzzati of the Comedy model in a
contemporary key is certainly the long story, almost a short novel, Viaggio agli
inferni del secolo. New elements of comparison with the first canticle of the
medieval poem are highlighted here from this well-known text. Completely
new is also the attempt to read from an “infernal” perspective Buzzati’s novel
A love affair, the story of a carnal and desperate passion, which can recall the
vice of lust, chosen by Dante to represent the first actual encounter with sin.
delle inquiete ambizioni artistiche di significativi esponenti della
poesia pugliese, nel solco di un costume nazionale ― pare fin troppo
scontato sottolinearlo ― ampiamente diffuso in quel torno di tempo.
E tuttavia, molti di loro, per non dire tutti, dopo aver visto accendersi,
grazie anche all’effetto sprovincializzante del soggiorno nella
metropoli francese, le luci della notorietà letteraria, sono stati via via
risucchiati in una specie di cono d’ombra, come il brindisino
Giuseppe Lanza del Vasto, che cantò nella lingua di Mallarmé «le
chiffre des choses».
.
significativa della cineteca del maestro italiano, ovvero "Il Vangelo secondo Matteo". Il
cineasta di Timisoara ricostruisce le fasi preparatorie del lungometraggio pasoliniano,
confluite nei noti "Sopralluoghi", il reportage compiuto in Terra Santa sulle orme dei
luoghi della vita, predicazione e passione del Messia. Pasolini era alla ricerca di un
paesaggio povero, desolato e martoriato in cui ambientare la vicenda evangelica. E tale in
fondo è il profilo della nazione di origine di Ujica, dove, attraverso la mediazione di
Pasolini, Cristo sembra essersi idealmente e spiritualmente fermato.