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La comprensione delle pratiche architettoniche, secondo la più recente critica storiografica, riveste un'importanza sempre maggiore nell'analisi delle dinamiche edilizie. Le giornate di studio intendono indagare la struttura e le... more
La comprensione delle pratiche architettoniche, secondo la più recente critica storiografica, riveste un'importanza sempre maggiore nell'analisi delle dinamiche edilizie. Le giornate di studio intendono indagare la struttura e le tec-niche dei cantieri in corso d'opera in Italia nella seconda metà del XVI secolo, ponendo a confronto esempi paradigmatici di cantieri edili gestiti dai Fontana a Roma con altri cantieri coevi in territorio italiano. Diversi saranno gli aspetti analizzati: dalla messa a punto di pratiche architettoniche in cui confluiscono e si mescolano le esperienze delle varie famiglie di capomastri-imprenditori, alle specificità operative dei Fontana, fino alla verifica della pre-senza, nei diversi contesti, di famiglie di origine ticinese che si affermano assicurandosi l'appalto dei maggiori cantieri edili mediante la comprovata abilità imprenditoriale. Tutto questo, al fine di precisare criticamente il contributo delle imprese edili nei cantieri italiani della seconda metà del XVI secolo, e favorire una più approfondita conoscenza delle pratiche ar-chitettoniche post-michelangiolesche.
Research Interests:
During the papacy of Sixtus V (1585–1590), Bologna, the second city of the Papal States, received two important commissions: the vaults of the basilica of San Petronio and the Montalto college. Where the former was just another part of... more
During the papacy of Sixtus V (1585–1590), Bologna, the second city of the Papal States, received two important commissions: the vaults of the basilica of San Petronio and the Montalto college. Where the former was just another part of the long history of the city’s civic temple – destined ultimately to fail – the latterwas, by contrast, intended as a clear sign of Sistine presence in Bologna, no less in one of its fields of excellence: education. Studies on the college have largelyfocused on the local context of the commission; they have firmly established the details of its construction, but have tended to neglect its wider context of artistic reference. The question of attribution, in particular, has not been addressed, and the possible involvement of Domenico Fontana, the general architect of Sixtus V, has never been investigated. Starting from the reorganisation and verification of known sources and the discovery of unpublished documents, this paper details the primary aspects of the Sistine foundation: its protagonists and the key dates and places. These give a sense of its priority in the papal programme. In addition to uncovering the unpublished intervention of the painter-decorator Giovan Battista Cremonini, analysis of building site documents has allowed the author to identify the craftsmen involved. That some of these craftsmen were members of the main families of the Bolognese building scene in those years is testament to the importance of the Sistine commission. The paper also challenges the conventional attribution to Pietro Fiorini, arguing that his role was instead in the planning of the college, which paved the way for Fontana’s intervention. In support of this claim the author references a hitherto unnoticed drawing of the original façade of the Sistine college, which is remarkable for its closeness to Fontana’s works.
La cappella del Presepe, realizzata nella basilica romana di Santa Maria Maggiore, spicca fra le opere promosse da Sisto V (1585-1590) per sfarzo e complessità. Alla costruzione della cappella vera e propria, caratterizzata dalla... more
La cappella del Presepe, realizzata nella basilica romana di Santa Maria Maggiore, spicca fra le opere promosse da Sisto V (1585-1590) per sfarzo e complessità. Alla costruzione della cappella vera e propria, caratterizzata dalla profusione di materiali pregiati e di decorazioni sontuose, si coniuga infatti la delicata e rischiosa operazione del trasporto dell’antico sacello del Presepe, interrato come preziosa reliquia al centro della cappella maggiore.
Sulla scorta della ricca documentazione esistente, il saggio si concentra quindi sul doppio cantiere, analizzato dal punto di vista economico e costruttivo. Intersecando i pagamenti emessi dai vari organi della Camera Apostolica, è stata ricostruita la cronologia dei finanziamenti erogati, che ha permesso di definire le precise tempistiche dei numerosi operatori coinvolti (muratori, scalpellini, carrettieri, pittori, scultori, ferrai, calderari, vetrari, stagnari, fonditori); così come analizzando e comparando le misure e stime degli artefici attivi nel cantiere è stata evidenziata la successione degli interventi con le loro distinte mansioni nella progressiva realizzazione dell’opera.
L’analisi ha messo a fuoco in particolare il ruolo dell’impresa guidata da Domenico Fontana, che emerge non solo come la protagonista principale del cantiere, ma anche come cerniera tra gli altri artefici o botteghe, sottolineandone le reciproche interazioni. Così come è stata rimarcata la doppia veste che ricopre lo stesso Fontana, come capomastro e come architetto papale, che gli permette di supervisionare tutta la filiera del cantiere sistino, rispettando le serrate tempistiche imposte dal papa.
Starting with the scarce historiographical references to Giacomo Della Porta and Domenico Fontana’s involvement in the realisation of the vaults in the Basilica of St. Petronius, this article reconstructs in detail the sequence of events... more
Starting with the scarce historiographical references to Giacomo Della Porta and Domenico Fontana’s involvement in the realisation
of the vaults in the Basilica of St. Petronius, this article reconstructs in detail the sequence of events that set Pope Sixtus V against the
Senate of Bologna. The analysis of the correspondence between Bologna and Rome, in part unpublished, made it possible to establish
the chronology of events: from the choice of Della Porta and Fontana as arbitrators in the bitter diatribe between Terribilia and Carracci
regarding the most appropriate height for the Petronian vaults, to the long distance dialogue established by the same architects
with the vestrymen of the Basilica of St. Petronius and, finally, the reports sent from Rome to put an end to the matter.
In addition to emphasising the level of authority outside the Roman borders, the study also highlighted the key role played by
both Fontana and Della Porta during Pope Sixtus’s rule, both of whom were fundamental to the realisation of the Pope’s ambitious
project. A study of the reports produced thanks to this unprecedented collaboration, revealed their evaluations of the two antagonists
and, more generally, the complicated Petronian matter, by exploring theoretical reflections on the «true aim of architecture».
Il confronto tra le pratiche architettoniche messe in atto nei cantieri italiani fra la seconda metà del Cinquecento e l’inizio del Seicento costituisce una esplicativa chiave di lettura del processo costruttivo post-michelangiolesco. Il... more
Il confronto tra le pratiche architettoniche messe in atto nei cantieri italiani fra la seconda metà del Cinquecento e l’inizio del Seicento costituisce una esplicativa chiave di lettura del processo costruttivo post-michelangiolesco.
Il volume, in cui sono confluite le ricerche presentate al convegno internazionale organizzato dall’Archivio del Moderno a Mendrisio il 30 e 31 maggio 2016, illustra casi studio esemplari con l’obiettivo di rilevare specificità, analogie, permanenze e novità nelle modalità operative e di gestione del cantiere, attuate a Roma, Loreto, Venezia, Genova e nel Regno di Napoli. Una particolare attenzione è riservata, inoltre, alle imprese edili di origine ticinese, rilevandone la significativa presenza nei cantieri presi in esame.
Analizzato secondo diversi aspetti, dai meccanismi finanziari che ne regolano la gestione alle soluzioni tecnico-operative adottate fino alle gerarchie di programmazione del lavoro delle maestranze, il cantiere emerge come momento privilegiato della produzione artistica, luogo di sperimentazione di molteplici saperi e incrocio di diversificate competenze.