La filosofia leibniziana è caratterizzata dal tentativo di fondare epistemologicamente un approcc... more La filosofia leibniziana è caratterizzata dal tentativo di fondare epistemologicamente un approccio qualitativo al problema dello spazio, che-opponendosi alla sua riduzione da parte di Cartesio a estensione (e dunque a predicato quantitativo della materia, funzionale alle esigenze della matematica) 1-richiama indubbiamente la posizione aristotelica. Esso appare pertanto regressivo rispetto ai contemporanei sviluppi della scienza fisica, da Galileo a Newton, qualora ci si fermi
Hermanos. Contributi offerti dagli amici e dagli allievi in occasione dei 75 anni di Roberto Trovato, 2023
Già nelle pagine della Phänomenologie des Geistes (= PhG) dedicate all'«opera d'arte spirituale»,... more Già nelle pagine della Phänomenologie des Geistes (= PhG) dedicate all'«opera d'arte spirituale», quella che si esprime linguisticamente, Hegel prende posizione nei confronti dei due personaggi shakespeariani dotati dell'autocoscienza più matura: Macbeth e Amleto 1. A loro giunge dopo aver analizzato l'evoluzione dal mondo epico, in cui i molteplici eroi e dei sono soltanto caratteri, privi di vera individualità, di «singolarità in se stessa salda ed effettiva», ericadendo dal lato dell'incoscienzasono ineludibilmente sottoposti al «vuoto aconcettuale» di anánke 2 , al mondo della tragedia classica, nel quale gli eroi compaiono come «uomini reali»: grazie agli attori, che li impersonano 3 , essi si individualizzano, si fanno innanzi in carne e sangue. Il contenuto non è più solo rappresentato dall'esterno, ma agito, e il linguaggio, il più potente mezzo di espressione a disposizione dello spirito, non è più solo narrativo: «È l'eroe stesso a parlare, e la rappresentazione mostra… uomini autocoscienti, che sanno e sanno dire il loro diritto e il loro scopo, la potenza e la volontà della loro determinatezza» 4. Essi vanno incontro coscientemente al proprio destino tragico e assumono volontariamente la colpa tragica 5. L'aspetto filosoficamente più interessante dell'interpretazione hegeliana della tragedia classica è che in essa sono le «potenze etiche» a farsi realtà: in quanto agisce e patisce, l'eroe porta responsabilmente il peso della colpa, che consiste nell'identificarsi risolutamente con una potenza etica, respingendo quella opposta, considerata priva di contenuto e dunque di diritti. Spezzando l'universale, distinguendovi due lati e decidendo, l'eroe recide il proprio legame con esso, si particolarizza 6. È l'Antigone a meglio rappresentare questo dramma: alla legge del giorno, alla
Il dovere e la speranza. Saggi in onore di Gerardo Cunico, 2023
Nel 1753 l'Accademia berlinese delle Scienze bandì per il 1755 un concorso sul tema: "On demande ... more Nel 1753 l'Accademia berlinese delle Scienze bandì per il 1755 un concorso sul tema: "On demande l'examen du système de Pope, contenu dans la proposition: Tout est bien" 1. Il concorso si inseriva in un dibattito ormai annoso, durante il quale le posizioni "ottimiste" di Leibniz e di Pope erano anche state sostanzialmente identificate 2. L'interesse del giovane Kant per il tema è testimoniato da tre Reflexionen (nn. 3703-3705), stese verosimilmente fra il 1753 e il 1754 e ampiamente note 3. Come osserva Adickes nella nota ai testi, la prima Refl, che è la più breve e la meno interessante, è un succinto resoconto della Quarta Epistola dell'Essay on Man di Pope (poeta fra i più amati da Kant), a partire dal v. 77, ma contiene anche riferimenti a pensieri sparsi nelle altre tre Epistole. Imitando curiosamente lo stile epistolare di Pope, Kant registra innanzitutto alcuni temi di carattere etico-antropologico: il virtuoso non desidera i successi del malvagio, ma è contento di sé e possiede la tranquillità dell'anima, da cui consegue che solo la virtù è la vera felicità; è la congiunzione di amore di sé (Eigenliebe = self-love in Pope), di Dio e del prossimo a fare l'uomo felice. Senza preoccuparsi della loro coerenza, Kant sottolinea dunque in particolare le istanze "stoiche" (la virtù come premio a se stessa) 4 e sociali (la benevolenza unita alla carità) dell'etica di Pope, riconducibili al "senechiano" Bolingbroke (al quale l'Essay è indirizzato) e ai filosofi del "senso morale", Shaftesbury e Hutcheson 5. In riferimento ai vv. 361-372 della Quarta Epistola dell'Essay, Kant accenna pure, senza svilupparli in motivo filosofico, ai temi dell'originario amore della divinità, che si estende dal tutto alle parti, dell'espansione in senso inverso di quello umano e dell'anima specchio del divino. 1 Le tradd. fr. e ted. dell'epoca non sono fedeli all'originale. Pope scrive ripetutamente: "Whatever is, is RIGHT". A vincere la competizione, non senza contrasti fra i giudici e una scia di polemiche, fu Adolf Friedrich Reinhard, seguace di Christian August Crusius, con un lavoro severamente critico nei confronti dell'ottimismo in generale. 2 Per un panorama del dibattito, cfr. M. Hellwig, Alles ist gut: Untersuchungen zur Geschichte einer Theodizee
This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour... more This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour is an objective or subjective property; the difference among surface, atmospheric, and volume colour; the fact that colour names are vague, because they do not denote definite objects, but ranges; the puzzling question of “achromatic” colours. After shortly outlining the philosophical implications of various colorimetric systems, I discuss three possible interpretations of Aristotle’s claim that properties such as colours are inseparable from individual substances.
Con-textos Kantianos: International Journal of Philosophy, 2015
Im ersten Teil des Aufsatzes diskutiere ich die Bedeutung des Syntagmas „Erkenntnis uberhaupt“, d... more Im ersten Teil des Aufsatzes diskutiere ich die Bedeutung des Syntagmas „Erkenntnis uberhaupt“, das Kant im § 9 der KU einfuhrt, um sowohl das Problem der allgemeinen Mitteilbarkeit des dem Geschmacksurteil zugrundeliegenden „Gemutszustandes“, als auch das Problem der Natur der asthetischen Ubereinstimmung zwischen Verstand und Einbildungskraft aufzulosen: Wahrend der asthetischen Erfahrung ist es zwar notwendig, dass sie sich miteinander verbinden, als ob sie auf die Gegenstandserkenntnis ausgerichtet waren, aber ihre Beziehung besteht in einem freien Spiel auf dem vortheoretischen Niveau der reinen Erkenntnisform. Ich erforsche auch eine interessante, wenn auch zu wenig studierte, Folge der Vermogensharmonie: das Entstehen eines besonderen Zeitbewusstseins im Betrachtungssubjekt. Im zweiten Teil, auf der Basis von einigen Textstellen bewerte ich die moglichen Antworten auf einen von einigen Auslegern erhobenen Einwand, namlich dass aus Kants Losung des Problems der Vermogensharmon...
Gli antichi e noi. Scritti in onore di Antonio Mario Battegazzore, 2009
L'Anonimo non dà subito una definizione esplicita di u(/ yoj (il termine che noi traduciamo con "... more L'Anonimo non dà subito una definizione esplicita di u(/ yoj (il termine che noi traduciamo con "sublime") 1. Si capisce però ben presto che la disposizione al sublime è una dote di natura che unisce strettamente autore e fruitore, facendo risuonare in loro corde affini 2. Già in I.4 veniamo avvertiti che "lo straordinario [ta\ u(perfua= = lett. "il soprannaturale"] conduce gli ascoltatori non alla persuasione, ma all'estasi" 3. Nel caso sia della veemenza oratoria sia del furor poetico 4 , "il meraviglioso" (to\ qauma/ sion) prevale sugli aspetti che inducono persuasione o provocano diletto (xa/ rij). È, prosegue, l'Anonimo, una subitanea forza quella che colpisce l'ascoltatore e trionfa su di lui, quasi annichilendolo, come fa il fulmine. Di conseguenza, qualora sia usato come strumento dall'oratore (o dal poeta), il sublime scardina dall'interno stesso la struttura del discorso, fa saltare le convenzioni letterarie. Secondo la teoria classica, codificata da Cicerone, tre sono gli elementi fondamentali del discorso: l'inventio, la dispositio e l'elocutio. Senza l'apporto congiunto del progetto costitutivo, della collocazione della materia nei luoghi opportuni, dell'organizzazione stilistica generale, non si ha compiutezza e pertanto non è possibile raggiungere il fine prefissato. Sennonché, aggiunge qui l'Anonimo, cogliamo inventio e dispositio (th\ n... e) mpeiri/ an th= j eu(re/ sewj kai\ th\ n tw= n 1 La mia lettura del peri\ u(/ youj è inevitabilmente legata alla storia della sua interpretazione nell'età moderna, cuicome è notoesso deve tutta la sua fortuna, e mira soprattutto a evidenziarne gli spunti di interesse teoretico, senza ignorare per altro i canoni della prudenza filologica. Per quanto concerne la letteratura storico-critica, sulle vicende del trattato nel Cinquecento (il secolo della sua scoperta) cfr. G. Costa, The Latin Translations of Longinus'
This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour... more This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour is an objective or subjective property; the difference among surface, atmospheric, and volume colour; the fact that colour names are vague, because they do not denote definite objects, but ranges; the puzzling question of "achromatic" colours. After shortly outlining the philosophical implications of various colorimetric systems, I discuss three possible interpretations of Aristotle's claim that properties such as colours are inseparable from individual substances.
Il corpo liberato. Per una semantica storica della fisicità, 2022
Immagine di copertina: BnF fr. 25526, f. 76r. L'editore resta a disposizione di tutti gli eventua... more Immagine di copertina: BnF fr. 25526, f. 76r. L'editore resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta au torizzazione. In caso di cortese segnalazione si, provvederà tempestivamente a porre rimedio a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi e, in caso di conclamata violazione dei diritti si provvederà alla rimozione di suddette immagini dalle successive ristampe.
Raccontare con la fotografia. Percorsi di indagine e di creazione , 2021
Tu ne sauras jamais, vous non plus, toutes les histoires que j'ai pu encore me raconter en regard... more Tu ne sauras jamais, vous non plus, toutes les histoires que j'ai pu encore me raconter en regardant ces images. J. Derrida 1-La funzione narrativa in fotografia. Nel 1964, recensendo le pubblicazioni dei lavori di Eugène Atget, Edward Steichen, Andreas Feininger e Henri Cartier-Bresson, Clement Greenberg ammoniva che, se vuole essere arte, la fotografia "deve raccontare una storia [has to tell a story]": scegliendola e affrontandola, il fotografo "prende le decisioni cruciali per la sua arte"; la composizione e i valori pittorici e plastici vengono dopo 1. A prescindere da un certo aristotelismo residuale, facilmente individuabile nel conferimento di un ruolo centrale alla story (al mŷthos) 2 , Greenberg intendeva prendere posizione contro una lettura in chiave esclusivamente "pittorialista" delle opere di fotografi che pure, per il loro peculiare uso del medium e per la scelta dei soggetti, possono essere accostati al pittorialismo, sia pure in varia misura
La più utopica delle utopie: il Paese di Cuccagna. Atti del Convegno, Ottobre 2018, 2021
Die Welt ist nicht aus Brei und Mus geschaffen, Deswegen haltet euch nicht wie Schlaraffen; Harte... more Die Welt ist nicht aus Brei und Mus geschaffen, Deswegen haltet euch nicht wie Schlaraffen; Harte Bissen gibt es zu kauen: Wir müssen erwürgen oder sie verdauen. J.W. v. Goethe 1 Verso la fine della sua vita, nel 1567, Pieter Bruegel il Vecchio dipinse un olio su tavola, noto in Italia con il titolo Il Paese della Cuccagna [Fig. 1]. Nel catalogo della Alte Pinakothek di Monaco, dove è conservato, è indicato con il titolo tedesco Das Schlaraffenland, mentre in neerlandese, che fu la lingua di Bruegel, viene chiamato con il polisemico Het Luilekkerland 2. Il toponimo fantastico dei popoli romanzi diventa in ted. il 'paese degli stolti [lett. 'delle scimmie'] pigri' 3 e in neerl. il 'paese dei pigri e delle leccornie' (ma è possibile anche tradurre con 'il paese dei ghiottoni pigri' o 'il delizioso paese dei pigri'). Alla connotazione di luogo di benessere e di soddisfazione culinaria si 1 «Il mondo non è fatto di pappa e purea,/ perciò non comportatevi come stupidi pigroni;/ bocconi duri ci tocca masticare:/ o ci strozziamo o li digeriamo» (
Intorno all'inizio del XX sec. vennero pubblicate due opere per così dire "aurorali", destinate a... more Intorno all'inizio del XX sec. vennero pubblicate due opere per così dire "aurorali", destinate a rivoluzionare la psicologia, la psichiatria e la filosofia. I loro autori, quasi coetanei, entrambi ebrei moravi di lingua tedesca, e fortemente interessati al problema dell'interpretazione dello psichismo, avevano seguito in gioventù (sia pure in tempi diversi) le lezioni del filosofo e teorico della psicologia Franz Brentano 1 all'Università di Vienna. Il più anziano era Sigmund Freud e il più giovane Edmund Husserl. Le opere sono: Die Traumdeutung (1899) 2 e Logische Untersuchungen (1900/01). Di formazione completamente diversa, medica il primo e matematica il secondo, e pur ignorandosi reciprocamente per tutta la vita, entrambi svilupparono una riflessione su un punto di ideale incontroscontro: il concetto di intenzionalità, che Brentano aveva introdotto in psicologia ispirandosi alla teoria medievale dell'"in-esistenza" (Inexistenz) (o immanenza) mentale di un "oggetto", nel senso più ampio e generale del termine.
Le nez de Cleopatre s'il eust esté plus courte toute la face de la terre auroit changé. B. Pascal... more Le nez de Cleopatre s'il eust esté plus courte toute la face de la terre auroit changé. B. Pascal, Pensées, 162 Brunschvicg Creía en infinitas series de tiempos, en una red creciente y vertiginosa de tiempos divergentes, convergentes y paralelos. Esa trama de tiempos que se aproximan, se bifurcan, se cortan o que secularmente se ignoran, abarca todas las posibilidades. J. L. Borges, El jardín de senderos que se bifurcan 1-Ucronia e utopia. Nel 1876 il filosofo francese Charles Renouvier pubblicò uno strano libro dal titolo Uchronie (l'utopie dans l'histoire). Esquisse historique apocryphe du développement de la civilisation européenne tel qu'il n'a pas été, tel qu'il aurait pu être 1 . Si tratta, sostiene lo stesso Renouvier, di un'«utopia dei tempi passati» 2 , di una «storia alternativa» o «immaginaria» 3 , che egliutilizzando un espediente letterario collaudatoattribuisce a un frate condannato per eresia e giustiziato a Roma all'inizio del XVII sec., poco dopo Giordano Bruno. Il manoscritto sarebbe stato fortunosamente sottratto alla distruzione da un confratello del condannato successivamente convertitosi al protestantesimo e conservato dalla sua famiglia. L'opera, ispirata al realismo letterario tipico dell'epoca in cui fu scritta, è strutturata a scatole cinesi: il falso testo, suddiviso in cinque «quadri», è incastonato fra tre appendici (che si immaginano scritte nel XVII e nel XVIII sec.), a loro volta precedute da una prefazione e seguite da una postfazione del «curatore», lo stesso Renouvier. Lo scopo che egli si prefigge (e che persegue con forti accenti anticlericali, e a tratti anticristiani) è confutare il determinismo e il necessitarismo nella storia e difendere il principio della libertà di scelta. Poiché Renouvier è uno dei protagonisti del 'ritorno a Kant' verificatosi nel secondo Ottocento, non stupisce il suo antideterminismo, solidale con la tesi secondo cui l'intelligenza umana si «applica solo alle cose in quanto relative», poiché è fatta di «elementi che esprimono relazioni», e la perfezione metafisica è impossibile e contraddittoria 4 . Rivive nell'opera l'ironica critica di Kant al carattere fittizio della libertà nella teodicea leibniziana (al suo implicito 'megarismo'): se non fosse altro che 1 L'opera, uscita parzialmente sulla Revue philosophique et religieuse nel 1857, fu pubblicata a Parigi dal Bureau de la Critique Philosophique (1901 2 ; rist. anast., Paris, Fayard, 1988; trad. it. a cura di F. Paris, Faenza, Faenza editrice, 1984). A definire une drôle de composition questo «romanzo storico-filosofico» fu lo stesso autore in una lettera del 1872 (cfr. C. Renouvier-C. Secrétan, Correspondance, Paris, Colin, 1910, p. 80). Per un'ampia analisi, corredata di informazioni storico-bibliografiche, cfr. A. Deregibus, L'ultimo Renouvier. 'Persona' e 'storia' nella filosofia della libertà di Charles Renouvier, Genova, Tilgher, 1987, pp. 321-336. 2 Renouvier, Uchronie, Avant-propos de l'éditeur, p. II (trad. it., pp. 1-2). 3 Ivi, pp. III e IX (trad. it., pp. 2 e 4-5). Il sintagma alternate (o anche alternative, virtual) history è quello abitualmente usato al posto di 'ucronia' dagli studiosi di lingua ingl. Cfr. pure il corrispondente ted.: Alternativgeschichte. 4 Ivi, Appendice sans titre, par un auteur du XVII e siècle -Première partie pouvant servir de Préface, p. 13 (trad. it., p. 15).
Storiografia filosofica e storiografia religiosa, 2020
1 OSCAR MEO EROS E CORPOREITÀ NEL DE AMORE DI MARSILIO FICINO [in P. De Lucia et alii (a c. di), ... more 1 OSCAR MEO EROS E CORPOREITÀ NEL DE AMORE DI MARSILIO FICINO [in P. De Lucia et alii (a c. di), Storiografia filosofica e storiografia religiosa. Due punti di vista a confronto. Studi in onore di Luciano Malusa, F. Angeli, Milano 2020, pp. 144-158] Nel de amore 1 , riscrivendo il discorso che Fedro tiene nel Simposio, Ficino, dopo aver platonicamente definito l'amore come «desiderio di fruire la bellezza», riconduce quest'ultima alla concezione greca, che la identifica nella symmetría 2 : «La bellezza è una certa gratia la qual maximamente el più delle volte nasce dalla conrispondentia di più cose» 3 . E, con esplicito riferimento alla bellezza dei corpi: la grazia «che è ne' corpi nasce per la concordia di più colori e linee». Questa affermazione del valore estetico dell''unità nella varietà' sembra segnare un allontanamento da Plotino, il quale criticava l'idea secondo cui la bellezza visibile consisterebbe nella symmetría e nella misura 4 . Sennonché la posizione di Ficino appare ben trincerata, qualora si ponga mente al presupposto biblico (ma anche platonico) 5 dal quale egli muove: poiché Dio fa tutto secondo numero e misura 6 , anche la bellezza del corpo sta nella forma e nella proporzione 7 . Di essa si fruisce mediante gli occhi, così come della bellezza dell'anima si fruisce con la mente e di quella dei suoni (originata dalla «consonanza di più voci») si fruisce mediante l'udito 8 . Dunque l'amore «sempre della mente, occhi e orecchi è contento» 9 .
Costellazioni estetiche. Dalla storia alla neoestetica, 2013
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. proposta di un'«iconologia critica», che tenga conto della resistenza dell'immagine al potere del lógos e si differenzi perciò radicalmente dall'iconologia nel senso di Panofsky, in cui l'«icona» è subordinata alla razionalità del linguaggio. Per il rapporto con la semiotica, cfr. pure la difesa di Peirce e Goodman contro le critiche di Boehm, Mitchell, W.. 4 Studi come quelli di M. Schapiro e L. Marin, ma anche -più indirettamente -di V. Stoichita e di G. Didi-Huberman, testimoniano la proficuità della collaborazione fra semiotica e storia dell'arte, purché si rinunci a proclamare il primato della linguistica fra le discipline semiotiche. 5 Rifacendosi a un ingenuo paradigma referenziale, Boehm (Wie Bilder Sinn erzeugen, cit., p. 44) giunge a sostenere che il linguistic turn deve sfociare in un iconic turn perché la verità delle proposizioni poggia su un fondamento extralinguistico.
La filosofia leibniziana è caratterizzata dal tentativo di fondare epistemologicamente un approcc... more La filosofia leibniziana è caratterizzata dal tentativo di fondare epistemologicamente un approccio qualitativo al problema dello spazio, che-opponendosi alla sua riduzione da parte di Cartesio a estensione (e dunque a predicato quantitativo della materia, funzionale alle esigenze della matematica) 1-richiama indubbiamente la posizione aristotelica. Esso appare pertanto regressivo rispetto ai contemporanei sviluppi della scienza fisica, da Galileo a Newton, qualora ci si fermi
Hermanos. Contributi offerti dagli amici e dagli allievi in occasione dei 75 anni di Roberto Trovato, 2023
Già nelle pagine della Phänomenologie des Geistes (= PhG) dedicate all'«opera d'arte spirituale»,... more Già nelle pagine della Phänomenologie des Geistes (= PhG) dedicate all'«opera d'arte spirituale», quella che si esprime linguisticamente, Hegel prende posizione nei confronti dei due personaggi shakespeariani dotati dell'autocoscienza più matura: Macbeth e Amleto 1. A loro giunge dopo aver analizzato l'evoluzione dal mondo epico, in cui i molteplici eroi e dei sono soltanto caratteri, privi di vera individualità, di «singolarità in se stessa salda ed effettiva», ericadendo dal lato dell'incoscienzasono ineludibilmente sottoposti al «vuoto aconcettuale» di anánke 2 , al mondo della tragedia classica, nel quale gli eroi compaiono come «uomini reali»: grazie agli attori, che li impersonano 3 , essi si individualizzano, si fanno innanzi in carne e sangue. Il contenuto non è più solo rappresentato dall'esterno, ma agito, e il linguaggio, il più potente mezzo di espressione a disposizione dello spirito, non è più solo narrativo: «È l'eroe stesso a parlare, e la rappresentazione mostra… uomini autocoscienti, che sanno e sanno dire il loro diritto e il loro scopo, la potenza e la volontà della loro determinatezza» 4. Essi vanno incontro coscientemente al proprio destino tragico e assumono volontariamente la colpa tragica 5. L'aspetto filosoficamente più interessante dell'interpretazione hegeliana della tragedia classica è che in essa sono le «potenze etiche» a farsi realtà: in quanto agisce e patisce, l'eroe porta responsabilmente il peso della colpa, che consiste nell'identificarsi risolutamente con una potenza etica, respingendo quella opposta, considerata priva di contenuto e dunque di diritti. Spezzando l'universale, distinguendovi due lati e decidendo, l'eroe recide il proprio legame con esso, si particolarizza 6. È l'Antigone a meglio rappresentare questo dramma: alla legge del giorno, alla
Il dovere e la speranza. Saggi in onore di Gerardo Cunico, 2023
Nel 1753 l'Accademia berlinese delle Scienze bandì per il 1755 un concorso sul tema: "On demande ... more Nel 1753 l'Accademia berlinese delle Scienze bandì per il 1755 un concorso sul tema: "On demande l'examen du système de Pope, contenu dans la proposition: Tout est bien" 1. Il concorso si inseriva in un dibattito ormai annoso, durante il quale le posizioni "ottimiste" di Leibniz e di Pope erano anche state sostanzialmente identificate 2. L'interesse del giovane Kant per il tema è testimoniato da tre Reflexionen (nn. 3703-3705), stese verosimilmente fra il 1753 e il 1754 e ampiamente note 3. Come osserva Adickes nella nota ai testi, la prima Refl, che è la più breve e la meno interessante, è un succinto resoconto della Quarta Epistola dell'Essay on Man di Pope (poeta fra i più amati da Kant), a partire dal v. 77, ma contiene anche riferimenti a pensieri sparsi nelle altre tre Epistole. Imitando curiosamente lo stile epistolare di Pope, Kant registra innanzitutto alcuni temi di carattere etico-antropologico: il virtuoso non desidera i successi del malvagio, ma è contento di sé e possiede la tranquillità dell'anima, da cui consegue che solo la virtù è la vera felicità; è la congiunzione di amore di sé (Eigenliebe = self-love in Pope), di Dio e del prossimo a fare l'uomo felice. Senza preoccuparsi della loro coerenza, Kant sottolinea dunque in particolare le istanze "stoiche" (la virtù come premio a se stessa) 4 e sociali (la benevolenza unita alla carità) dell'etica di Pope, riconducibili al "senechiano" Bolingbroke (al quale l'Essay è indirizzato) e ai filosofi del "senso morale", Shaftesbury e Hutcheson 5. In riferimento ai vv. 361-372 della Quarta Epistola dell'Essay, Kant accenna pure, senza svilupparli in motivo filosofico, ai temi dell'originario amore della divinità, che si estende dal tutto alle parti, dell'espansione in senso inverso di quello umano e dell'anima specchio del divino. 1 Le tradd. fr. e ted. dell'epoca non sono fedeli all'originale. Pope scrive ripetutamente: "Whatever is, is RIGHT". A vincere la competizione, non senza contrasti fra i giudici e una scia di polemiche, fu Adolf Friedrich Reinhard, seguace di Christian August Crusius, con un lavoro severamente critico nei confronti dell'ottimismo in generale. 2 Per un panorama del dibattito, cfr. M. Hellwig, Alles ist gut: Untersuchungen zur Geschichte einer Theodizee
This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour... more This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour is an objective or subjective property; the difference among surface, atmospheric, and volume colour; the fact that colour names are vague, because they do not denote definite objects, but ranges; the puzzling question of “achromatic” colours. After shortly outlining the philosophical implications of various colorimetric systems, I discuss three possible interpretations of Aristotle’s claim that properties such as colours are inseparable from individual substances.
Con-textos Kantianos: International Journal of Philosophy, 2015
Im ersten Teil des Aufsatzes diskutiere ich die Bedeutung des Syntagmas „Erkenntnis uberhaupt“, d... more Im ersten Teil des Aufsatzes diskutiere ich die Bedeutung des Syntagmas „Erkenntnis uberhaupt“, das Kant im § 9 der KU einfuhrt, um sowohl das Problem der allgemeinen Mitteilbarkeit des dem Geschmacksurteil zugrundeliegenden „Gemutszustandes“, als auch das Problem der Natur der asthetischen Ubereinstimmung zwischen Verstand und Einbildungskraft aufzulosen: Wahrend der asthetischen Erfahrung ist es zwar notwendig, dass sie sich miteinander verbinden, als ob sie auf die Gegenstandserkenntnis ausgerichtet waren, aber ihre Beziehung besteht in einem freien Spiel auf dem vortheoretischen Niveau der reinen Erkenntnisform. Ich erforsche auch eine interessante, wenn auch zu wenig studierte, Folge der Vermogensharmonie: das Entstehen eines besonderen Zeitbewusstseins im Betrachtungssubjekt. Im zweiten Teil, auf der Basis von einigen Textstellen bewerte ich die moglichen Antworten auf einen von einigen Auslegern erhobenen Einwand, namlich dass aus Kants Losung des Problems der Vermogensharmon...
Gli antichi e noi. Scritti in onore di Antonio Mario Battegazzore, 2009
L'Anonimo non dà subito una definizione esplicita di u(/ yoj (il termine che noi traduciamo con "... more L'Anonimo non dà subito una definizione esplicita di u(/ yoj (il termine che noi traduciamo con "sublime") 1. Si capisce però ben presto che la disposizione al sublime è una dote di natura che unisce strettamente autore e fruitore, facendo risuonare in loro corde affini 2. Già in I.4 veniamo avvertiti che "lo straordinario [ta\ u(perfua= = lett. "il soprannaturale"] conduce gli ascoltatori non alla persuasione, ma all'estasi" 3. Nel caso sia della veemenza oratoria sia del furor poetico 4 , "il meraviglioso" (to\ qauma/ sion) prevale sugli aspetti che inducono persuasione o provocano diletto (xa/ rij). È, prosegue, l'Anonimo, una subitanea forza quella che colpisce l'ascoltatore e trionfa su di lui, quasi annichilendolo, come fa il fulmine. Di conseguenza, qualora sia usato come strumento dall'oratore (o dal poeta), il sublime scardina dall'interno stesso la struttura del discorso, fa saltare le convenzioni letterarie. Secondo la teoria classica, codificata da Cicerone, tre sono gli elementi fondamentali del discorso: l'inventio, la dispositio e l'elocutio. Senza l'apporto congiunto del progetto costitutivo, della collocazione della materia nei luoghi opportuni, dell'organizzazione stilistica generale, non si ha compiutezza e pertanto non è possibile raggiungere il fine prefissato. Sennonché, aggiunge qui l'Anonimo, cogliamo inventio e dispositio (th\ n... e) mpeiri/ an th= j eu(re/ sewj kai\ th\ n tw= n 1 La mia lettura del peri\ u(/ youj è inevitabilmente legata alla storia della sua interpretazione nell'età moderna, cuicome è notoesso deve tutta la sua fortuna, e mira soprattutto a evidenziarne gli spunti di interesse teoretico, senza ignorare per altro i canoni della prudenza filologica. Per quanto concerne la letteratura storico-critica, sulle vicende del trattato nel Cinquecento (il secolo della sua scoperta) cfr. G. Costa, The Latin Translations of Longinus'
This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour... more This paper discusses some logic and ontological difficulties within colour theory: whether colour is an objective or subjective property; the difference among surface, atmospheric, and volume colour; the fact that colour names are vague, because they do not denote definite objects, but ranges; the puzzling question of "achromatic" colours. After shortly outlining the philosophical implications of various colorimetric systems, I discuss three possible interpretations of Aristotle's claim that properties such as colours are inseparable from individual substances.
Il corpo liberato. Per una semantica storica della fisicità, 2022
Immagine di copertina: BnF fr. 25526, f. 76r. L'editore resta a disposizione di tutti gli eventua... more Immagine di copertina: BnF fr. 25526, f. 76r. L'editore resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta au torizzazione. In caso di cortese segnalazione si, provvederà tempestivamente a porre rimedio a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi e, in caso di conclamata violazione dei diritti si provvederà alla rimozione di suddette immagini dalle successive ristampe.
Raccontare con la fotografia. Percorsi di indagine e di creazione , 2021
Tu ne sauras jamais, vous non plus, toutes les histoires que j'ai pu encore me raconter en regard... more Tu ne sauras jamais, vous non plus, toutes les histoires que j'ai pu encore me raconter en regardant ces images. J. Derrida 1-La funzione narrativa in fotografia. Nel 1964, recensendo le pubblicazioni dei lavori di Eugène Atget, Edward Steichen, Andreas Feininger e Henri Cartier-Bresson, Clement Greenberg ammoniva che, se vuole essere arte, la fotografia "deve raccontare una storia [has to tell a story]": scegliendola e affrontandola, il fotografo "prende le decisioni cruciali per la sua arte"; la composizione e i valori pittorici e plastici vengono dopo 1. A prescindere da un certo aristotelismo residuale, facilmente individuabile nel conferimento di un ruolo centrale alla story (al mŷthos) 2 , Greenberg intendeva prendere posizione contro una lettura in chiave esclusivamente "pittorialista" delle opere di fotografi che pure, per il loro peculiare uso del medium e per la scelta dei soggetti, possono essere accostati al pittorialismo, sia pure in varia misura
La più utopica delle utopie: il Paese di Cuccagna. Atti del Convegno, Ottobre 2018, 2021
Die Welt ist nicht aus Brei und Mus geschaffen, Deswegen haltet euch nicht wie Schlaraffen; Harte... more Die Welt ist nicht aus Brei und Mus geschaffen, Deswegen haltet euch nicht wie Schlaraffen; Harte Bissen gibt es zu kauen: Wir müssen erwürgen oder sie verdauen. J.W. v. Goethe 1 Verso la fine della sua vita, nel 1567, Pieter Bruegel il Vecchio dipinse un olio su tavola, noto in Italia con il titolo Il Paese della Cuccagna [Fig. 1]. Nel catalogo della Alte Pinakothek di Monaco, dove è conservato, è indicato con il titolo tedesco Das Schlaraffenland, mentre in neerlandese, che fu la lingua di Bruegel, viene chiamato con il polisemico Het Luilekkerland 2. Il toponimo fantastico dei popoli romanzi diventa in ted. il 'paese degli stolti [lett. 'delle scimmie'] pigri' 3 e in neerl. il 'paese dei pigri e delle leccornie' (ma è possibile anche tradurre con 'il paese dei ghiottoni pigri' o 'il delizioso paese dei pigri'). Alla connotazione di luogo di benessere e di soddisfazione culinaria si 1 «Il mondo non è fatto di pappa e purea,/ perciò non comportatevi come stupidi pigroni;/ bocconi duri ci tocca masticare:/ o ci strozziamo o li digeriamo» (
Intorno all'inizio del XX sec. vennero pubblicate due opere per così dire "aurorali", destinate a... more Intorno all'inizio del XX sec. vennero pubblicate due opere per così dire "aurorali", destinate a rivoluzionare la psicologia, la psichiatria e la filosofia. I loro autori, quasi coetanei, entrambi ebrei moravi di lingua tedesca, e fortemente interessati al problema dell'interpretazione dello psichismo, avevano seguito in gioventù (sia pure in tempi diversi) le lezioni del filosofo e teorico della psicologia Franz Brentano 1 all'Università di Vienna. Il più anziano era Sigmund Freud e il più giovane Edmund Husserl. Le opere sono: Die Traumdeutung (1899) 2 e Logische Untersuchungen (1900/01). Di formazione completamente diversa, medica il primo e matematica il secondo, e pur ignorandosi reciprocamente per tutta la vita, entrambi svilupparono una riflessione su un punto di ideale incontroscontro: il concetto di intenzionalità, che Brentano aveva introdotto in psicologia ispirandosi alla teoria medievale dell'"in-esistenza" (Inexistenz) (o immanenza) mentale di un "oggetto", nel senso più ampio e generale del termine.
Le nez de Cleopatre s'il eust esté plus courte toute la face de la terre auroit changé. B. Pascal... more Le nez de Cleopatre s'il eust esté plus courte toute la face de la terre auroit changé. B. Pascal, Pensées, 162 Brunschvicg Creía en infinitas series de tiempos, en una red creciente y vertiginosa de tiempos divergentes, convergentes y paralelos. Esa trama de tiempos que se aproximan, se bifurcan, se cortan o que secularmente se ignoran, abarca todas las posibilidades. J. L. Borges, El jardín de senderos que se bifurcan 1-Ucronia e utopia. Nel 1876 il filosofo francese Charles Renouvier pubblicò uno strano libro dal titolo Uchronie (l'utopie dans l'histoire). Esquisse historique apocryphe du développement de la civilisation européenne tel qu'il n'a pas été, tel qu'il aurait pu être 1 . Si tratta, sostiene lo stesso Renouvier, di un'«utopia dei tempi passati» 2 , di una «storia alternativa» o «immaginaria» 3 , che egliutilizzando un espediente letterario collaudatoattribuisce a un frate condannato per eresia e giustiziato a Roma all'inizio del XVII sec., poco dopo Giordano Bruno. Il manoscritto sarebbe stato fortunosamente sottratto alla distruzione da un confratello del condannato successivamente convertitosi al protestantesimo e conservato dalla sua famiglia. L'opera, ispirata al realismo letterario tipico dell'epoca in cui fu scritta, è strutturata a scatole cinesi: il falso testo, suddiviso in cinque «quadri», è incastonato fra tre appendici (che si immaginano scritte nel XVII e nel XVIII sec.), a loro volta precedute da una prefazione e seguite da una postfazione del «curatore», lo stesso Renouvier. Lo scopo che egli si prefigge (e che persegue con forti accenti anticlericali, e a tratti anticristiani) è confutare il determinismo e il necessitarismo nella storia e difendere il principio della libertà di scelta. Poiché Renouvier è uno dei protagonisti del 'ritorno a Kant' verificatosi nel secondo Ottocento, non stupisce il suo antideterminismo, solidale con la tesi secondo cui l'intelligenza umana si «applica solo alle cose in quanto relative», poiché è fatta di «elementi che esprimono relazioni», e la perfezione metafisica è impossibile e contraddittoria 4 . Rivive nell'opera l'ironica critica di Kant al carattere fittizio della libertà nella teodicea leibniziana (al suo implicito 'megarismo'): se non fosse altro che 1 L'opera, uscita parzialmente sulla Revue philosophique et religieuse nel 1857, fu pubblicata a Parigi dal Bureau de la Critique Philosophique (1901 2 ; rist. anast., Paris, Fayard, 1988; trad. it. a cura di F. Paris, Faenza, Faenza editrice, 1984). A definire une drôle de composition questo «romanzo storico-filosofico» fu lo stesso autore in una lettera del 1872 (cfr. C. Renouvier-C. Secrétan, Correspondance, Paris, Colin, 1910, p. 80). Per un'ampia analisi, corredata di informazioni storico-bibliografiche, cfr. A. Deregibus, L'ultimo Renouvier. 'Persona' e 'storia' nella filosofia della libertà di Charles Renouvier, Genova, Tilgher, 1987, pp. 321-336. 2 Renouvier, Uchronie, Avant-propos de l'éditeur, p. II (trad. it., pp. 1-2). 3 Ivi, pp. III e IX (trad. it., pp. 2 e 4-5). Il sintagma alternate (o anche alternative, virtual) history è quello abitualmente usato al posto di 'ucronia' dagli studiosi di lingua ingl. Cfr. pure il corrispondente ted.: Alternativgeschichte. 4 Ivi, Appendice sans titre, par un auteur du XVII e siècle -Première partie pouvant servir de Préface, p. 13 (trad. it., p. 15).
Storiografia filosofica e storiografia religiosa, 2020
1 OSCAR MEO EROS E CORPOREITÀ NEL DE AMORE DI MARSILIO FICINO [in P. De Lucia et alii (a c. di), ... more 1 OSCAR MEO EROS E CORPOREITÀ NEL DE AMORE DI MARSILIO FICINO [in P. De Lucia et alii (a c. di), Storiografia filosofica e storiografia religiosa. Due punti di vista a confronto. Studi in onore di Luciano Malusa, F. Angeli, Milano 2020, pp. 144-158] Nel de amore 1 , riscrivendo il discorso che Fedro tiene nel Simposio, Ficino, dopo aver platonicamente definito l'amore come «desiderio di fruire la bellezza», riconduce quest'ultima alla concezione greca, che la identifica nella symmetría 2 : «La bellezza è una certa gratia la qual maximamente el più delle volte nasce dalla conrispondentia di più cose» 3 . E, con esplicito riferimento alla bellezza dei corpi: la grazia «che è ne' corpi nasce per la concordia di più colori e linee». Questa affermazione del valore estetico dell''unità nella varietà' sembra segnare un allontanamento da Plotino, il quale criticava l'idea secondo cui la bellezza visibile consisterebbe nella symmetría e nella misura 4 . Sennonché la posizione di Ficino appare ben trincerata, qualora si ponga mente al presupposto biblico (ma anche platonico) 5 dal quale egli muove: poiché Dio fa tutto secondo numero e misura 6 , anche la bellezza del corpo sta nella forma e nella proporzione 7 . Di essa si fruisce mediante gli occhi, così come della bellezza dell'anima si fruisce con la mente e di quella dei suoni (originata dalla «consonanza di più voci») si fruisce mediante l'udito 8 . Dunque l'amore «sempre della mente, occhi e orecchi è contento» 9 .
Costellazioni estetiche. Dalla storia alla neoestetica, 2013
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. proposta di un'«iconologia critica», che tenga conto della resistenza dell'immagine al potere del lógos e si differenzi perciò radicalmente dall'iconologia nel senso di Panofsky, in cui l'«icona» è subordinata alla razionalità del linguaggio. Per il rapporto con la semiotica, cfr. pure la difesa di Peirce e Goodman contro le critiche di Boehm, Mitchell, W.. 4 Studi come quelli di M. Schapiro e L. Marin, ma anche -più indirettamente -di V. Stoichita e di G. Didi-Huberman, testimoniano la proficuità della collaborazione fra semiotica e storia dell'arte, purché si rinunci a proclamare il primato della linguistica fra le discipline semiotiche. 5 Rifacendosi a un ingenuo paradigma referenziale, Boehm (Wie Bilder Sinn erzeugen, cit., p. 44) giunge a sostenere che il linguistic turn deve sfociare in un iconic turn perché la verità delle proposizioni poggia su un fondamento extralinguistico.
La «Prefazione» e l’«Introduzione» alla «Critica della facoltà di giudicare», qui presentate in u... more La «Prefazione» e l’«Introduzione» alla «Critica della facoltà di giudicare», qui presentate in una nuova traduzione, danno soprattutto conto della cornice teoretico-sistematica all’interno della quale si situa il percorso compiuto nell’opera, ma raccolgono anche in estrema sintesi i risultati scaturiti nel corso dell’indagine in essa condotta, toccandone i punti fondamentali. Nel corso del commento si è perciò cercato di operare un confronto dettagliato con le questioni teoretiche, estetiche, etiche e teologiche che sollecitarono l’attenzione di Kant e alle quali egli tentò di fornire una risposta che si augurava risolutiva, così da assicurare una fondazione, sia pure soltanto soggettivamente valida, agli ambiti trattati nelle due parti in cui l’opera è suddivisa (Critica della facoltà di giudicare estetica e teleologica). Mediante l’esame dei suoi rapporti con le altre opere di Kant, a partire dalle ricerche giovanili in tema di metafisica (con i suoi corollari di carattere teleologico ed estetico), si è altresì cercato di ricostruire l’itinerario di pensiero che a tale risultato condusse. Si è inoltre dedicata particolare attenzione alla breve «Prefazione», per lo più trascurata dalla letteratura specialistica, soffermandosi sui passaggi la cui delucidazione può apportare un contributo a una migliore comprensione di alcuni dei problemi teoretici posti dal seguito dell’opera.
La «Prefazione» e l’«Introduzione» alla Fenomenologia dello spirito, qui presentate in nuova trad... more La «Prefazione» e l’«Introduzione» alla Fenomenologia dello spirito, qui presentate in nuova traduzione italiana, sono fra i testi più importanti, noti e studiati della produzione hegeliana. Le due ouvertures hanno una diversa funzione e un diverso impianto. La prima, pensata come ampia premessa al «sistema della scienza», così come Hegel lo prefigurava al momento della sua stesura, espone non solo l’intento informatore dell’opera, la struttura concettuale della sua articolazione e la sua costruzione polifonica, ma fornisce anche un quadro dell’evoluzione della filosofia in età moderna e della situazione in cui versava all’epoca. Vi si intrecciano pertanto motivi sistematici, logico-ontologici e più marcatamente storico-polemici. Nella sua eccezionale difficoltà, la seconda, pensata come premessa alla parte del sistema che Hegel intendeva in un primo tempo titolare Scienza dell’esperienza della coscienza, si presenta come un organico trattatello di filosofia, caratterizzato – pur nella sua brevità e secchezza – dall’intreccio di problemi fondamentali: quello del metodo, quello teoretico-conoscitivo, quello concernente l’evoluzione storica della coscienza e il suo rapporto con l’assoluto. Di questi temi si propone di dare conto il commento analitico che, avvalendosi di un’ampia letteratura, correda la traduzione.
Il libro raccoglie le riflessioni scritte da Kant nel 1795 intorno al volumetto
dell’anatomista e... more Il libro raccoglie le riflessioni scritte da Kant nel 1795 intorno al volumetto dell’anatomista e fisiologo Samuel Thomas Soemmerring "Sull’organo dell’anima", lo scambio epistolare relativo e i tre Entwürfe («progetti» o minute) che precedettero la redazione del testo definitivo. Alla trattazione della questione della sede dell’anima e del suo possibile organo, che si situa all’interno di una più generale riflessione sulla metafisica, Kant unisce il sintetico riferimento ad altri temi non meno importanti: il potenziale conflitto giurisdizionale fra filosofia e medicina, preannunzio delle questioni affrontate nel Conflitto delle Facoltà; il concetto di organizzazione della materia e l’annessa distinzione fra meccanico-matematico e dinamico-qualitativo; il problema della scientificità della chimica, unito all’attenzione per la sua evoluzione teorica e sperimentale; le questioni, di interesse teoretico-conoscitivo, dell’«autointuizione» e del ruolo dell’immaginazione. L’insieme di questi testi costituisce così una sorta di epitome dei temi scientifici e filosofici che in quel torno di tempo occupavano il pensiero di Kant e che costituirono oggetto delle sue trattazioni pubbliche e private a partire dalla seconda metà degli anni ’90, epoca in cui iniziò la redazione dell’"Opus postumum".
Indice: 1. La logica del comico; 2. Il colore: quasi una teoria, 3. Verità logica e logica della ... more Indice: 1. La logica del comico; 2. Il colore: quasi una teoria, 3. Verità logica e logica della verità. Appendice: I. Kant, <Sull'illusione poetica>
Uploads
Papers by Oscar Meo
dell’anatomista e fisiologo Samuel Thomas Soemmerring "Sull’organo dell’anima", lo scambio epistolare relativo e i tre Entwürfe («progetti» o minute) che precedettero la redazione del testo definitivo. Alla trattazione della questione della sede dell’anima e del suo possibile organo, che si situa all’interno di una più generale riflessione sulla metafisica, Kant unisce il sintetico riferimento ad altri temi non meno importanti: il potenziale conflitto giurisdizionale fra filosofia e medicina, preannunzio delle questioni affrontate nel Conflitto delle Facoltà; il concetto di organizzazione della materia e l’annessa distinzione fra meccanico-matematico e dinamico-qualitativo; il problema della scientificità della chimica, unito all’attenzione per la sua evoluzione teorica e sperimentale; le questioni, di interesse teoretico-conoscitivo, dell’«autointuizione» e del ruolo dell’immaginazione. L’insieme di questi testi costituisce così una sorta di epitome dei temi scientifici e filosofici che in quel torno di tempo occupavano il pensiero di Kant e che costituirono oggetto delle sue trattazioni pubbliche e private a partire dalla seconda metà degli anni ’90, epoca in cui iniziò la redazione dell’"Opus postumum".